Una sintesi dello studio pubblicato sulla rivista Mecosan dell’Università Bocconi.
M. Vainieri, E. Flore, R. Tartaglia, T. Bellandi. Analisi comparata dei modelli di gestione dei sinistri in sanità. Prime evidenze empiriche sui costi dei sinistri. MECOSAN 2014, 92:
27-53
Negli ultimi vent’anni si è assistito a un notevole incremento del numero di richieste di risarcimento danni connesse all’attività sanitaria e dell’ammontare liquidato per tali tipologie di sinistri, che recentemente paiono essersi stabilizzati. I costi crescenti, che hanno determinato degli squilibri nel mercato assicurativo, con conseguenti aumenti nei premi e l’applicazione di sempre più elevate franchigie, da un lato, dall’altro lato la maggiore attenzione delle Regioni verso la sicurezza dei pazienti, hanno portato, in varie aziende sanitarie italiane, alla sperimentazione di nuove modalità di gestione del rischio, sia da un punto di vista organizzativo che amministrativo, avendo riguardo alla diretta presa in carico e al pagamento delle richieste di risarcimento danni da responsabilità sanitaria con proprie risorse.
Analizzando il contesto nazionale, lo studio evidenzia tre modelli principali nella gestione dei sinistri a carico degli erogatori pubblici di servizi sanitari:
1. gestione assicurativa à copertura assicurativa con nessuna o minima franchigia 2. gestione diretta à nessuna copertura assicurativa
3. gestione mista à polizze assicurative con franchigia per sinistro o aggregata elevata Ciascuno di questi modelli può essere attuato e organizzato a livello aziendale (o inter-aziendale) ovvero a livello centrale (Regione – Assessorato alla Salute).
Dallo studio emerge che fino al 2013 (la situazione potrebbe essere ad oggi ulteriormente cambiata), solo due Regioni (Liguria e Toscana) hanno adottato a regime una gestione diretta, con internalizzazione delle varie fasi di gestione dei sinistri, che vengono pagati con specifici accantonamenti gravanti sul Fondo Sanitario Regionale. Tre Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte) hanno adottato a regime un modello misto, che prevede l’utilizzo di polizze assicurative contrattate prevalentemente a livello centralizzato e solo per i cosiddetti “eventi catastrofali”, con franchigie per sinistro elevate (500.000 euro).
Le restanti Regioni adottano ancora un modello assicurativo. Si può affermare che sta avvenendo una recente e più rapida evoluzione dalla tradizionale gestione assicurativa su base aziendale verso modelli misti o a gestione diretta. In tabella 1 il quadro generale della situazione.
Dal 2013 si respira un gran fermento sulla questione: in alcune Regioni sono state attivate
sperimentazioni con franchigie per sinistro elevate o gestione diretta in singole Aziende (Abruzzo,
Campania, Sardegna), altre Regioni hanno ulteriormente rafforzato la gestione diretta centralizzata
(Emilia Romagna, Umbria) o vi sono approdate per recenti vicissitudini contrattuali con le
Assicurazioni (Sicilia).
Ma cosa comporta il passaggio ad una gestione diretta o mista in termini economici?
Sicuramente un risultato atteso connesso al passaggio verso una gestione mista o diretta è la riduzione del premio versato che dovrebbe azzerarsi nel caso di un modello a gestione diretta completo. Con il modello a gestione diretta, infatti, le Aziende Sanitarie non pagano più premi alle Compagnie in quanto la gestione del rischio e dei risarcimenti viene effettuata direttamente dal livello regionale o aziendale.
La Figura 1 mostra la distribuzione del costo dei premi per ricovero. Il modello assicurativo, che è quello più ricorrente negli anni considerati per le valutazioni sui costi (2007-2010), presenta la variabilità maggiore: mediamente negli anni i premi versati dalle Regioni che hanno adottato un modello assicurativo varia fra 20 e 90 euro a ricovero. Le Regioni che hanno optato per un modello misto sostengono dei costi dei premi per ricovero fra 20 e 60 euro. Quindi si riscontra un’effettiva riduzione dei costi sostenuti mediamente dalle Regioni con un modello misto. Il fenomeno è più evidente (come ci si aspettava) nel caso del passaggio ad una gestione diretta dove i premi assicurativi versati dalle regioni sono inferiori ai 20 euro.
Fig. 1 – Costo dei premi per ricovero nei tre modelli di gestione.
Aziendale Centralizzata Aziendale Centralizzata Aziendale Centralizzata
Abruzzo X * dal 2013
Basilicata X * dal 2012
Bolzano
Calabria X
Campania X * dal 2013
Emilia Romagna X dal 2013 X dal 2013 X dal 2014 X dal 2014
Friuli Venezia Giulia X dal 2006
Lazio X X X
Liguria X
Lombardia X dal 2012
Marche X * dal 2009
Molise
Piemonte X dal 2006
Puglia X
Sardegna X * dal 2013
Sicilia X fino I^ metà 2013 X fino I^ metà 2014 * da II^ metà 2014
Toscana X dal 2010
Trento
Umbria X dal 2007 * dal 2013
Valle d'Aosta
Veneto X * dal 2013
Regione o Provincia Autonoma
Gestione assicurativa Gestione mista (franchigia) Gestione diretta
X dal 2010
X X dal 2010
X