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Academic year: 2022

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TERRITORI FERTILI

Biomedicina e hi tech, l'altra Sardegna

Tiscali è solo il caso più eclatante. Perché nell'isola operano numerose realtà imprenditoriali che non hanno nulla da invidiare ai nomi noti. Come Shardna e PharmaNess, attive nel settore delle biomedicine. E ScimeX; i cui cristalli laser sono montati a bordo dei satelliti dell'Ente spaziale europeo. Ma ci sono anche le superbussole di Geomagnetic system, perfettamente funzionanti anche nelle vicinanze dei poli magnetici.

Nelle nuove tecnologie si nasconde la chiave del rilancio economico sardo. Accanto a imprese tradizionali, a turismo e ad artigianato, nuove opportunità di sviluppo arrivano dai settori legati alla ricerca e improntati al rinnovamento tecnologico. «Stiamo investendo nelle biotecnologie, nelle scienze della vita, nelle energie rinnovabili, procedendo sulla strada tracciata all'inizio degli anni Novanta da Carlo Rubbia con il Crs4», spiega il governatore della regione, Renato Soru. Una sfida scientifica, imprescindibile dalle componenti industriale e finanziaria, che negli ultimi vent'anni ha trasformato l'isola in una nuova patria dell'informatica e della biomedicina, in grado di dare vita ai primi esempi di imprese in rete con Radiolina e Videolina, cui hanno poi fatto seguito Video On Line e Tiscali.

Pulsioni innovative che hanno generato il centro di supercalcolo Crs4 di Carlo Rubbia.

oggi attivo anche nella bioinformatica e uno dei pilastri del Parco tecnologico e scientifico di Pula, a 40 minuti di strada da Cagliari. Nell'isola, caratterizzata da una forte vocazione all’It, Capital ha selezionato una serie di realtà imprenditoriali che caratterizzano il tessuto economico regionale. Vere e proprie fucine hi-tech, capaci di primeggiare nel settore di riferimento e distinguersi per il forte e costante tasso di crescita. Gli imprenditori sardi, ormai, lo sanno bene: puntare sull'innovazione manda in orbita.

Letteralmente.

Dove laser e bussole sono super

Non è casuale che un supercomponente laser del satellite dell'Ente spaziale europeo, che monitora l'atmosfera terrestre, sia nato a Tortoli, quasi di fronte alle scogliere rosse di Arbatax, all'interno dell'azienda guidata da Piergiorgio Lorrai. La Scimex vanta un primato: è l'unica in Italia a produrre cristalli sintetici. Vengono forgiati in forma di barrette cilindriche (rods), vagamente somiglianti all'antico fuso di lana della nonna.

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L'impresa hi-tech, 22 dipendenti tra fisici, biologi, chimici e ingegneri, ha un fatturato che sfiora il milione di euro alla fine dell'ultimo esercizio. E dire che è stata avviata quasi per caso, quando nella primavera del 1997 Lorrai, di professione dentista, si recò a Bergamo per acquistare un laser odontoiatrico per curare la carie e incontrò Maurilio Guerini, che produceva laser medicali. La sinergia dei due professionisti ha prodotto la Scimex: i laser adesso «trovano applicazione, per esempio, a bordo di satelliti e sui sistemi di puntamento dei carri armati», spiega Lorrai. Un settore di nicchia altamente specializzato, che ha consentito all'azienda di ottenere contratti con Svezia, Germania e Israele. Reggendo la concorrenza degli americani e, anche in questo campo, dei cinesi.

Se i cristalli sintetici di Scimex vanno in orbita, le bussole di Geomagnetic System vanno per mare, partendo dal cuore della Barbagia. In dieci anni di attività, l'azienda di Bolotana, in provincia di Nuoro, è riuscita a distinguersi per i suoi sistemi di navigazione aerea e navale basati sul magnetismo terrestre. Bussole elettroniche e magnetometri all'avanguardia che Sergio Sulas, a capo dell'azienda, ha sviluppato insieme con un team di esperti di elettronica navale e protetto grazie a una serie di brevetti internazionali. II primo prototipo fu tenuto a battesimo da Giovanni Soldini nella sua imbarcazione, mentre solcava il mare tra la Francia e l'Inghilterra. Da allora, Geomagnetic system ha perfezionato le sue bussole fino a trasformarle in autentici gioiellini di vetroresina, capaci di assicurare grandi prestazioni meccaniche: il sistema di calibrazione elimina i disturbi che si verificano in vicinanza dei poli magnetici terrestri, la struttura solida resiste anche alle temperature estreme, tra i -45 e gli 85 gradi. «Il punto di forza, però, è nel sensore, capace di misurare l'angolo rispetto al nord magnetico con una risoluzione elevata», spiega Sulas. Con una punta d'orgoglio: i suoi prodotti oggi competono con quelli sfornati dai grandi colossi americani.

Il rilancio passa dai geni

Le imprese all'avanguardia hanno trovato casa a Pula. Le accomuna lo stesso, identico Dna. Quello del Parco tecnologico, tra le prime sei strutture scientifiche italiane per numero di imprese e ricercatori, con oltre 50 imprese private, quattro centri di ricerca a capitale pubblico, circa 420 ricercatori e tre filiere e di riferimento: Ict, ovvero tecnologie dell'informazione e della comunicazione, biotecnologie e bioinformatica. Immerso nel bosco di Piscinamanna, è l'incontro perfetto tra scienza e business, «uno strumento per incubare e ospitare imprese eccellenti e attrarre in Sardegna centri di ricerca e imprese hi-tech italiane e straniere», spiega Francesco Marcheschi, direttore dell'ente pubblico che gestisce il parco, Sardegna Ricerche. Alle imprese che varcano la soglia del centro di ricerca-incubatore vengono messi a disposizione sia gli strumenti scientifici

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tecnologicamente avanzati sia i ricercatori. Una grande opportunità che ha fatto approdare in Sardegna anche aziende svedesi, americane, inglesi e svizzere. Fra tutte spicca Shardna, sarda doc, che si vanta di essere la prima società italiana di ricerca nel settore della genomica nata dall'incontro tra pubblico e privato. Fondata nel 2000 da Mario Pirastu, ha come obiettivo principale lo studio del patrimonio degli «isolati genetici», in special modo quello degli abitanti dell'Ogliastra, una zona «in cui le popolazioni sono state isolate per secoli e costituiscono un modello ideale per l'identificazione delle cause genetiche di malattie comuni, come l'ipertensione, il diabete, la calcolosi, l'asma, l'obesità e la sclerosi multipla, e dei fattori di rischio a loro associati», spiega Pirastu. I 35 ricercatori dell'azienda finora hanno raccolto e inserito in un database i dati di circa 12mila persone. Serviranno alla determinazione della variante genetica responsabile di una malattia e alla promozione e sviluppo di trattamenti di prevenzione e terapeutici. Le informazioni sugli isolati sardi non sono limitate ai confini dell'isola ma possono essere confrontate e replicate in altre zone del mondo: «I nostri dati sull'ipertensione hanno trovato riscontro anche in alcune aree di Cina, Giappone, America e negli eschimesi», dichiara Pirastu. Sicuro che entro un paio d'anni la sua creatura riuscirà a suggerire terapie specifiche alle più comuni malattie.

Domatori di molecole

«Entro l'anno svilupperemo nell'uomo tre classi di molecole ad azione specifica sul sistema nervoso grazie alla partnership tra i nostri ricercatori, quelli dell'Università di Cagliari e del Cnr, nostri soci». Non aggiunge altro e invoca la segretezza Luca Pani, presidente di PharmaNess e del suo recente spin-off Proteios, una delle aziende della filiera della biomedicina di Sardegna Ricerche, che si muove nel campo farmacologico riferito al sistema nervoso centrale e periferico e ha già identificato alcune strutture chimiche innovative nel campo degli antipsicotici e degli analgesici. L'accordo per la produzione di biofarmaci e anticorpi monoclonali è stato siglato lo scorso 21 dicembre con una importante azienda farmaceutica e ha puntato nuovamente i riflettori sulle capacità imprenditoriali del presidente Pani: partito da un investimento iniziale di 10 miliardi delle vecchie lire, dal 1999 a oggi ha inanellato una serie dì risultati positivi, superando i 5 milioni di euro di ricavi nel triennio 2004-2006. Dopo PharmaNess e Proteios, Pani ha concentrato la sua attenzione su un nuovo e ambizioso progetto, il consorzio ProKemia di Macchiarcddu-Porto Torres. «È un esemplare caso di fertilizzazione incrociata», spiega. «un avanzato polo farma-bio-tecnologico composto da cinque aziende complementari tra loro e in grado di competere con i migliori centri europei e mondiali». Oltre a Proteios, fanno capo al consorzio le imprese Biofin, Edx, Gamatec.

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Pharmatec e Virostatics, ognuna con una mission specifica, sotto l'egida di Sfirs. la Società finanziaria industriale rinascita Sardegna, e Inca, il consorzio interuniversitario di Cagliari. Si tratta di un investimento da 128 milioni di euro, in grado di creare 471 nuovi posti di lavoro. A PharmaNess, d'altronde, sono abituati alle collaborazioni. L'ultima, in ordine di tempo, è con Nuraging, una società inglese fondata da un medico di origini sarde, Angelico Carta, dedicata allo sviluppo di nuovi prodotti farmaceutici capaci di contrastare i fenomeni dell'invecchiamento. La collaborazione ha dimostrato l'attività antiossidante di precise combinazioni di estratti di mirto e rosmarino e ha condotto alla produzione di una serie di integratori dietetici, tutti coperti da brevetto. I primi tre, finalizzati all'aumento della memoria, della flessibilità articolare e dell'energia, sono da poco entrati in commercio.

All'interno del parco c'è anche chi si occupa di cibi funzionali, cioè della formulazione di alimenti arricchiti da sostanze ad alto livello nutrizionale: è Nutrisearch, piccola e giovane società nata nell'aprile 2006 come spin-off dell'Università di Cagliari. A meno di un anno dalla sua costituzione, ha già stipulato contratti con diverse società straniere per un importo di quasi 200mila euro. Alla guida c'è Sebastiano Banni, che si sta specializzando nella lipidomica, parte della biologia che si prefigge di rilevare la totalità delle molecole di grasso in un preciso campione biologico. «È una nuova tecnica che consente di individuare il prodotto specifico con le qualità nutrizionali più adatte per ogni tipo di popolazione e di impiego», spiega Banni. Che si prepara a brevettare il primo integratore lipidico per il controllo del peso corporeo firmato Nutrisearch.

Tiscali puntasulla tv on demand

La nuova scommessa è l'Iptv, un sistema integrato che consente di telefonare e ricevere la televisione in presa diretta e on demand. «L'introduzione del nuovo servizio è prevista per il prossimo giugno», rivela Mario Mariani, amministratore delegato di Tiscali Italia.

L'Iptv dovrebbe consentire al gruppo sardo di rilanciare il proprio nome e incrementare il fatturato nel giro di un biennio. Ma i vertici si dichiarano già soddisfatti dei risultati ottenuti: il trend di crescita degli abbonati registrato nel 2006 è positivo e le performance operative sono migliorate. E il gruppo confida di superare gli oltre 1,4 miliardi di euro entro il 2010. Chissà se Nicola Grauso avvertirà un pizzico d'invidia leggendo queste cifre e pensando che Tiscali ha preso le mosse dalla sua Video On Line. L'editore più chiacchierato della Sardegna si consola con la sua nuova iniziativa editoriale, EPolis, una serie di quotidiani free-press misti, distribuiti gratuitamente ma anche in vendita in edicola a 50 centesimi. Quindici le testate presenti in Italia, per una tiratura totale di quasi un milione di copie.

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I capitani dell'industria turistica

Grazie a un invidiabile patrimonio ambientale e archeologico, il turismo rappresenta una grande risorsa per la regione. Il primo a considerare vincente la carta dell'industria turistica sul mare è stato Giorgio Mazzetta, attuale presidente di Banca Cis (Credito industriale sardo). Partito nel 1964 dall'Ogliastra affacciata sull'insenatura del Telis, oggi il gruppo che porta il suo cognome vanta diverse insegne (tra cui gli hotel Capo Boi e Timi Ama) e diverse società di servizi. Proprio una di queste società l’anno scorso ha acquisito palazzo Cariplo di Cagliari, ceduto dal gruppo Intesa, dove nascerà un business center. È iniziata alla fine degli anni Cinquanta anche la storia imprenditoriale di Antonio Corbeddu, con la costruzione di villette per l'upper class del Nuorese. La svolta dieci anni dopo, con il tuffo nel settore alberghiero. Oggi Corbeddu è una vera e propria catena, con strutture in tutta la Sardegna e a Roma (Colonna Palace), in Brasile, Antigua, Washington e Miami, tutte gestite direttamente. Hanno il turismo nel sangue anche i fratelli Francesco. Piero, Gino e Antonello Loi. I quattro hanno concentrato la loro attenzione su Orosei e dintorni, inaugurando dal 1990 a oggi una dozzina di alberghi per 3mila posti letto. Nel settore turistico si distinguono anche i fratelli Francesco e Marco Muntoni.

Insieme hanno saputo trasformare l'impresa di costruzioni di famiglia nel gruppo Delphina, con diverse strutture per 5mila posti letto lungo le coste del nord Sardegna, da Badesi a Canniglione.

Dal caseario alle case

Gourmandise e mattone. È la sintesi del gruppo Sardinia Food, una produzione che va dal lattiero-caseario alla pasta fresca e recentemente interessato agli investimenti immobiliari. Così, il palazzo dell'Enel di via Roma, a Cagliari, è entrato a far parte del gruppo dei fratelli Oliviero e Gesuino Sedda: «Puntiamo tutto sulla diversificazione del nostro business e il mattone è sempre un'ottima scelta», spiega Oliviero Sedda. Cinque le aziende: Freschi sapori di Sardegna, il più moderno pastificio dell'isola, con sede a Bolotana, dove si producono ravioli ogliastrini e culurgiones, seadas, malloreddus e gnocchetti; Denti & Co., attivo nei commercio di carni fresche e insaccate, formaggi e conserve; Caseificio artigianale del Nuorese, dedicato esclusivamente alla produzione di formaggi; Forlat, con i suoi latticini. A completare il quadro aziendale Frigo service, un efficiente apparato di logistica, refrigerazione e trasporto che garantisce la catena del freddo. «Abbiamo chiuso il 2006 con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all'anno precedente», spiega Sedda. Cresce anche il fatturato della Domenico Manca, attiva nel settore oleario. Tra i marchi in produzione, il più conosciuto è l'olio San Giuliano, che prende il nome dalla località che ospita le coltivazioni

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e l'azienda, alle porte di Alghero. Si trova sulle tavole italiane ma anche americane, giapponesi, brasiliane, francesi, tedesche e inglesi. Nata come frantoio nel 1916, l'azienda, in mano alla terza generazione di famiglia, è in forte espansione. Il nuovo presidente, Pasqualino Manca, ha fatto lievitare il fatturato (20 milioni di euro nel 2006) mettendo in atto una politica di diversificazione, con l'acquisizione di alcune aziende di campagna trasformate in resort.

E Bacco sbarcò in Sardegna

II primo vigneto fu impiantato nel 1918 dal capostipite Antonio Argiolas. Accanto al quasi centenario capostipite oggi ci sono i figli Franco e Giuseppe, insieme con le mogli e i figli.

I 220 ettari di vigneti producono annualmente 2 milioni di bottiglie, per un fatturato di oltre 15 milioni di euro. La cantina di lavorazione, situata a Serdiana, «è stata interamente rinnovata e dotata di attrezzature moderne», spiega Franco Argiolas, artefice insieme con il gemello Giuseppe anche della riqualificazione dei vigneti, reimpiantati nel 1985, i frutti di questo lavoro hanno condotto a numerosi riconoscimenti:

i vini Argiolas sono citati dalle guide più prestigiose, dal Gambero Rosso alla Go Wine. Ha puntato sui vini biologici la Meloni Vini di Selargius. Dal 1980, l'azienda guidata da Giampiero Meloni si è convertita all'agricoltura biologica: «I nostri vini sono ottenuti da uve coltivate senza l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica», spiega Meloni. Un plus che piace soprattutto all'estero: il 71% dei 3 milioni di bottiglie prodotte ogni anno prende la via di Stati Uniti, Canada, Europa e Giappone.

Nell'isola non c'è solo vino: per il terzo anno consecutivo, la grappa di monovitigno Vermentino e l'acquavite d'uva, prodotte dalla Distilleria fratelli Rau, hanno vinto l'Alambicco d'oro, un con corso nazionale che premia i migliori distillati italiani. Un grande riconosci mento per l'azienda nata nel 1926, oggi condotta da Rino Rau insieme con i figli Mimi, Marco e Pietro. E dire che la creazione di una grappa sarda era semplicemente un'idea racchiusa nella tesi di laurea in economia di Pietro Rau, ad dell'azienda.

«Compreso che l'idea poteva trasformarsi in realtà ci siamo lanciati nell'impresa», spiega l'ad. Le medaglie d'oro delle sue grappe si devono alle materie prime tipiche dell'isola e

«a un apparecchio di distillazione innovativo, un alambicco con tredici piatti». La distilleria è da sempre affiancata da uno stabilimento per la produzione di pasticceria tipica sarda, un tandem che nel 2006 ha fatturato 7milioni di euro. Un settore, quello enologico e degli alcolici, destinato a far parlare ancora di sé.

Luca Pani

Classe 1960, si è laureato in medicina e chirurgia all'Università di Cagliari e specializzato

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in psichiatria all'Università di Napoli. In attesa di approdare al Cnr, è volato in America per approfondire le sue conoscenze prima a Chicago, alla University of Illinois, poi a Washington, alla Georgetown University School of Medicine. È appassionato di storia e filosofia e gioca a tennis.

Piergiorgio Lorrai

Classe se 1950, è nato a Urzulei. Dopo la laurea in medicina e chirurgia a Milano, si è specializzato in odontoiatria. È appassionato di caccia e quando ha un po’ di tempo libero ama passeggiare in campagna in compagnia dei due figli. Il suo sogno nel cassetto è quello di acquistare una macchina da corsa. Nonostante gli impegni con la Scirnex, continua a esercitare

Mario Pirastu

Nato a Isili, classe 1950, si è laureato in medicina e chirurgia presso l'Università di Cagliari. Durante un'importante esperienza a San Francisco, al dipartimento di genetica dell'Università della California, ha caratterizzato le basi molecolari della talassemia, identificando diverse mutazioni e la loro prevalenza in Sardegna e nell'area del Mediterraneo.

Stefano Banni

Nato a Cagliari il 23 luglio 1960, dopo la laurea in scienze biologiche ha trascorso tre anni al dipartimento di patologia dell'Università di Pittsburgh, negli Stati Uniti. Rientrato in Italia, ha conseguito il dottorato di ricerca in patologia sperimentale e molecolare presso l'Università di Torino. È professore associato di fisiologia presso la facoltà di scienze dell'Università di Cagliari.

Oliviero Sedda

Classe 1963, è nato a Oltana, primogenito di cinque figli. Dopo il diploma a indirizzo tecnico, ha frequentato diversi corsi di formazione aziendale per affinare le competenze manageriali. Nel tempo libero si dedica alla famiglia e a un piccolo allevamento di pony.

Colleziona le maschere lignee del paese d'origine, scolpite su un unico pezzo di pero selvatico.

Giusepe, Valentina e Franco Argiolas

I gemelli Giuseppe e Franco sono nati a Serdiana, il 3 agosto 1946. Dopo avere conseguito entrambi il diploma di geometra, sono entrati nell'azienda di famiglia. Il primo

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si occupa della produzione vinicola, il secondo è a capo del settore amministrativo.

Valentina, 30 anni il prossimo luglio, è la figlia maggiore di Franco. Forte della laurea in economia e commercio conseguita all'Università di Cagliari, si occupa dei marketing e delle p.r. dell'azienda

Lucia Gabriela Benenati

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