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Giacomo Pellini, Clementina Taliento (Ufficio stampa Kyoto Club) • tel. 06 485539 – 06 4882137 • e-mail:

g.pellini@kyotoclub.org; c.taliento@kyotoclub.org

www.legambiente.it

Valentina Barresi, Alice Scialoja (Ufficio stampa Legambiente) • tel. 346 2308590 – 349 6546593 339 3945428

Comunicato stampa

Roma, 22 febbraio 2021

Emissioni, per raggiungere target UE bisogna decarbonizzare caldaie e riscaldamenti

La campagna #Coolproducts: nuove etichette energetiche e target più ambiziosi già a partire dal 2023.

Per abbattere le emissioni del 55% entro il 2030, come stabiliscono gli obiettivi UE, è necessario adottare misure per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento degli edifici e rilanciare il mercato delle caldaie da energie rinnovabili. Il tempo a nostra disposizione sta per scadere e l'UE, governi e parlamenti nazionali devono agire prima che sia troppo tardi.

Questo è quello che sostiene l’ultimo report delle organizzazioni impegnate nella campagna di sensibilizzazione e informazione sulle nuove normative europee in materia di efficienza energetica,

#Coolproducts. I partner italiani sono Legambiente e Kyoto Club, che a partire dallo scorso autunno hanno inaugurato il progetto Per la decarbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia.

Secondo il documento, per raggiungere questi target sarà necessario agire su due fronti. In primo luogo, servirà introdurre una nuova e più ambiziosa etichetta energetica per le caldaie già a partire dal 2023, in modo da spingere il mercato verso le fonti green. In secondo luogo, tale provvedimento andrebbe abbinato con una progressiva messa al bando di riscaldamenti inquinanti e fossili.

Secondo i dati ufficiali della campagna, il 28% dell'energia totale consumata nell'UE viene utilizzata dai per riscaldare gli ambienti, mentre più del 75% dell'energia prodotta per il riscaldamento degli edifici privati residenziali proviene attualmente da gas, petrolio e carbone. Di conseguenza, le emissioni prodotte da questo settore sono circa il 12% delle emissioni totali.

Secondo Ecos, le norme sull’ecodesign adottate nel 2013 dall’Unione, contribuiscono al taglio di 80 milioni di tonnellate di CO

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all’anno. Ma se rafforzate, queste politiche potrebbero portare a 30 Mt di emissioni di CO

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all'anno entro il 2030, a 90 Mt entro il 2040 e a 110 Mt entro il 2050. Ma per realizzare questo goal servirà armonizzare i limiti di emissione di NOx (ossidi di azoto) per le caldaie sopra i 400 kW con i regolamenti sulla progettazione ecocompatibile.

La campagna, inoltre, sostiene come l’idrogeno non sia la scelta più pertinente per decarbonizzare

l’intero settore. Alcuni studi hanno già dimostrato che solo meno del 10% del fabbisogno termico

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potrebbe essere soddisfatto da metano verde. L’idrogeno prodotto da rinnovabili sarà limitato e molto costoso, e per questo dovrebbe essere usato per decarbonizzare altri settori che attualmente non hanno alternative (ad esempio industrie ad alta intensità o il trasporto marittimo e aereo). Viceversa, bisognerà puntare su pompe di calore, teleriscaldamento e ristrutturazione completa degli edifici.

Per avviare e portare a termine la transizione energetica del settore sarà fondamentale aprire un

dibattito con associazioni, imprese e stakeholders nazionali su questo tema per arrivare ad una sintesi

circa il potenziamento delle misure di elettrificazione di caldaie e scaldabagni ed emendare il PNIEC in

modo che sia in linea con i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030” dichiarano il

Vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini e il Direttore di Kyoto Club, Sergio

Andreis. Entrambe le associazioni auspicano fortemente che il nuovo Ministero della Transizione

Ecologica riesca a “conciliare le esigenze del settore industriale con le tematiche ambientali e

climatiche, supportando le imprese del settore nella trasformazione industriale con il fine ultimo di far

diventare il nostro Paese un’avanguardia mondiale di tecnologie di riscaldamento climate friendly”.

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