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I Irricevibile la riforma degli Ordini sanitari

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l e g i s l a z i o n e

16 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIV numero 8 - novembre-dicembre 2017

I

Comitati Centrali di FNOMCeO, FOFI e FNOVI, riuniti di recente a Roma, presso la sede della FNOMCeO, dopo un’attenta analisi del testo che la Camera dei Deputa- ti ha approvato - AC 3868, recante

“Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medici- nali nonché disposizioni per il riordi- no delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute” - rilevano, con partico- lare riguardo all’art.4, relativo alla ri- forma degli Ordini, come le disposi- zioni introdotte dalla Camera dei Deputati abbiano stravolto il testo già approvato dal Senato.

La discussione ha fatto emergere tante e tali contraddizioni da rendere necessarie nuove proposte condivise.

L’attuale testo, in ogni caso, per i rap- presentanti dei relativi ordini profes- sionali, non rappresenta lo strumento idoneo al rinnovamento delle profes- sioni già ordinate e alla configurazione in Ordini di professioni sanitarie non ancora ordinate. “Si tratta, infatti, di un impianto normativo - si legge nel comunicato - che non affronta il cuore delle questioni, ma che interviene su specifici punti del testo del 1946 sen- za proporre per gli Ordini un ruolo che sia effettivamente nuovo e moderno”.

“C’è piena consapevolezza che le professioni della Salute e l’organiz- zazione del lavoro sono profonda- mente mutate. Questo richiede una reale spinta innovativa - sottolinea- no - capace di incidere in modo po- sitivo sul sistema ordinistico, coe- rentemente con il mutato contesto

politico, sociale ed economico”.

Esprimono quindi netta contrarietà ad una legge che: “Rinvia a regolamenti governativi e ad un decreto del Mini- stro della Salute la nuova disciplina delle nostre professioni, affidando di fatto ad atti di rango secondario l’ado- zione di norme, non solo di dettaglio, che incideranno in modo rilevante sull’attività degli Ordini, che, giova ri- cordare, sono posti a garanzia della qualità della prestazione professiona- le e a tutela della salute collettiva”.

¼

¼ Più forma che sostanza

“Nel testo licenziato - continua la nota - che incide negativamente sull’auto- nomia ordinistica, sembra prevalere la necessità di introdurre elementi inno- vativi sotto il profilo amministrativo e formale, senza entrare nel merito dei problemi reali delle professioni e del difficile equilibrio dei rapporti tra rap- presentatività professionale e cresci- ta delle competenze istituzionali.

Soprattutto, non si affrontano que- stioni di sostanziale importanza, qua- li i rapporti e il coordinamento con l’Autorità Giudiziaria nell’ambito disci- plinare. Infine, è grave che il Codice Deontologico, posto a tutela dei cit- tadini, una volta approvato dal Consi- glio Nazionale, possa successiva- mente non essere recepito da alcuni Ordini provinciali, minando l’uniformi- tà dei comportamenti deontologici.

Questa riforma, destinata a incidere sul futuro delle professioni sanitarie - anche quelle di nuova istituzione - non ha visto il coinvolgimento dei professionisti, in ossequio ad un malinteso primato della politica”.

FNOMCeO, FOFI e FNOVI costitui- scono pertanto un Comitato di coor- dinamento permanente, aperto a tutte le professioni sanitarie, e chie- dono come primo atto un incontro urgente con il Ministro della Salute.

Lapidario il giudizio delle rappresentanze professionali di medici e odontoiatri, farmacisti e veterinari, sul testo della riforma degli Ordini delle professioni sanitarie approvato di recente alla Camera dei Deputati

Irricevibile la riforma

degli Ordini sanitari

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