Tratto da SaluteInternazionale.info
Come affrontare le diseguaglianze nella salute. Dalla teoria alla pratica
2014- 05- 27 10:05:10 Redaz ione SI
Gavino Maciocco
Per la prima volt a il codice di deont ologia medica int roduce il concet t o di diseguaglianze nella salut e e indica il dovere per i medici di collaborare alle polit iche di cont rast o. Le ist it uzioni mediche hanno dovut o prendere at t o delle crescent i diseguaglianze nella salut e e di un dibat t it o sui det erminant i sociali e sulla salut e globale che negli ult imi anni si è sempre più est eso t ra
associazioni, organizzazioni non governat ive, gruppi st udent eschi f ino a coinvolgere ordini prof essionali, servizi pubblici e ist it uzioni accademiche.
Dimost rando che è possibile passare dal dire al f are.
Lo scorso 18 maggio è stato approvato il nuovo codice di deontologia medica che – t ra l’ alt ro – modif ica il t it olo e il cont enut o dell’art icolo 5, che oggi così recit a:
Art .5
Promozione della salute, ambiente e salute globale
Il medico, nel considerare l’ambient e di vit a e di lavoro e i livelli di ist ruzione e di equit à sociale quali det erminant i f ondament ali della salut e individuale e collet t iva, collabora all’at t ivazione di idonee polit iche educat ive, di prevenzione e di cont rast o alle
diseguaglianze nella salut e, inf ormando sui principali f at t ori di rischio.
Il medico, sulla base delle conoscenze disponibili, si adopera per una pert inent e comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilit à a f at t ori di rischio ambient ale e f avorisce un ut ilizzo appropriat o delle risorse nat urali per un ecosist ema equilibrat o e vivibile anche dalle f ut ure generazioni.
Nella nota in fondo vedi la versione del Codice del 2006 È la prima volt a che il codice deont ologico int roduce il concet t o di
diseguaglianze nella salut e e indica il dovere per i medici di collaborare alle polit iche di cont rast o. Le ist it uzioni mediche hanno dovut o prendere at t o delle crescent i diseguaglianze nella salut e e nella malat t ia t ra la popolazione
it aliana e t ra le popolazioni di diverse part i del mondo (a proposit o di salute globale) e di un dibat t it o sui det erminant i sociali e sulla salut e globale,
appunt o, che negli ult imi 15 anni si è sempre più est eso t ra associazioni, organizzazioni non governat ive, gruppi st udent eschi f ino a coinvolgere gli ordini prof essionali e le ist it uzioni accademiche (vedi t ag Formazione in salute globale).
Ha cert ament e cont ribuit o alla presa di coscienza e all’allargament o del dibat t it o quant o proveniva dal cont est o int ernazionale, dall’OMS, in primis, con la pubblicazione nel 2008 del document o sui “Determinanti sociali di salute” (vedi post di Sara Barsanti).
Hanno cont ribuit o anche le posizioni chiare e esplicit e espresse dalle più
import ant i societ à scient if iche brit anniche (come il Royal College of Physicians e il Royal College of General Practitioners) nel document o pubblicat o nel 2010 dal t it olo “How doctors can close the gap.Tackling the social determinants of health through culture change, advocacy and education.” (vedi post di Chiara Di Girolamo, Alice Fabbri, Chiara Bodini, Ilaria Camplone e Ardigò Mart ino).
In che modo i medici possono chiudere il gap e af f rontare le diseguaglianze nella salute?
Vale la pena ricordare alcuni passi di quest o document o perché possono
rappresent are una guida anche per noi, per dare un seguit o alle pur import ant i af f ermazioni cont enut e nel nuovo Codice di deont ologia medica.
“È comunement e riconosciut o che i medici sono t ra i più rispet t at i prof essionist i nella societ à e quest a benevolenza nei loro
conf ront i deve essere incanalat a in programmi che af f ront ano le diseguaglianze nella salut e. Bisogna che i medici a t ut t i i livelli si uniscano alle f orze che si bat t ono per l’equit à nella salut e – dagli st udent i in medicina ai più pot ent i presidi delle f acolt à di medicina.
L’int era prof essione medica può usare la sua voce inf luent e, sia a livello personale sia a livello locale o nazionale, per promuovere azioni sui det erminant i sociali di salut e.”
“Per af f ront are ef f icacement e i det erminant i di salut e è
necessario un approccio olist ico ai problemi, con i medici che non solo si f anno promot ori della salut e e della prevenzione delle
malat t ie, ma che collaborano con t ut t i gli alt ri set t ori della societ à per sviluppare soluzioni per ridurre le diseguaglianze.
C’è bisogno di un più alt o livello di coesione t ra prof essionist i impegnat i in diversi campi dell’assist enza sanit aria, in modo da occuparsi dei det erminant i sociali della salut e in modo più ef f icace e più mirat o. Una maggiore int erazione t ra i t eam che si occupano di sanit à pubblica e ricercat ori, clinici, operat ori sociali e
amminist rat ori locali, e un migliore f lusso d’inf ormazioni t ra quest i gruppi, aiut erà a st abilire quali iniziat ive di promozione della salut e sono più ef f icaci e quali gruppi di popolazione sono meno servit i e prot et t i. La condivisione delle inf ormazioni sulle migliori prat iche su come af f ront are i det erminant i sociali di salut e dovrebbe essere incoraggiat a e cent ralizzat a”.
“La sf ida chiave per af f ront are le diseguaglianze nella salut e è rappresent at a dal f at t o che i più svant aggiat i e marginalizzat i sono spesso gli ult imi nella societ à a ricercare l’aiut o medico. Ciò deriva da impediment i f isici o ment ali, problemi logist ici, barriere linguist iche o anche da un’at t it udine f at alist ica verso la salut e e dal considerare la malat t ia come inevit abile. T ut t i i prof essionist i della salut e devono impegnarsi con le loro comunit à locali e
lavorare per ampliare l’accesso ai servizi e per connet t ersi con i gruppi di popolazione più dif f icili da raggiungere. I programmi sanit ari dovrebbero essere proget t at i per dare agli ut ent i più
pot ere e più possibilit à di aument are il cont rollo sulla loro salut e. E’
vit ale f ornire ai gruppi socialment e svant aggiat i, e in part icolare ai giovani, un’inf ormazione accessibile e amichevole sui problemi sanit ari. Quest i t ipi di programmi devono procedere insieme a una generale rist rut t urazione dei servizi di cure primarie che preveda una loro f ort e int egrazione con i servizi sociali, educat ivi e per l’impiego.”
“Noi dobbiamo dare agli st udent i in medicina e agli specializzandi l’incoraggiament o e il support o per int eressarsi dei det erminant i sociali della salut e e promuovere la salut e t ra la popolazione, piut t ost o che concent rarsi solt ant o sulla cura dei singoli pazient i.
E’ import ant e convincere gli st udent i già nelle f asi iniziali della loro carriera di st udi che imparare i det erminant i sociali di salut e li
aiut erà verament e a migliorare la salut e della societ à. I problemi di sanit à pubblica riguardant i le diseguaglianze nella salut e e dei det erminant i sociali di salut e dovrebbero essere inserit i in t ut t e la part i del curriculum degli st udi e nella f ormazione prat ica. (…) La f ormazione sui det erminant i sociali di salut e dovrebbe essere
inclusa anche nelle discipline cliniche, dove la discussione sulle cause di una malat t ia dovrebbe t ener cont o del cont est o f amiliare del pazient e, del suo ambient e di vit a e di lavoro. Per esempio quando si st udiano le malat t ie respirat orie gli st udent i dovrebbero conoscere in che modo il cont est o socio-f amiliare può inf luenzare l’abit udine al f umo dei pazient i, e quali pot rebbero essere le
misure per ridurre t ale impat t o. Anche nell’ambient e ospedaliero la discussione dei casi clinici dovrebbe includere la prospet t iva
sociocult urale.”
Dalla teoria alla pratica
I post che abbiamo allegat o a quest o edit oriale parlano di come – con modalit à e cont est i molt o diversi – si può passare dalle parole ai f at t i.
Il primo, Diseguaglianze, povertà alimentare e salute, parla di 170 accademici e specialist i in sanit à pubblica brit annici che, a nome della UK Facult y of Public Healt h, si sono mobilit at i per denunciare pubblicament e – chiamando in causa il capo del governo, David Cameron – la condizione di povert à e di denut rizione in cui versa una part e della popolazione. “Noi non possiamo accet t are quest a sit uazione nel Regno Unit o, la sest a pot enza economica del mondo, la t erza in Europa. Noi le chiediamo di ist it uire urgent ement e una commissione indipendent e per monit orare nut rizione e f ame (“nut rit ion and hunger”) nel Regno Unit o”.
Il secondo, Andare a curare gli ultimi. L’esperienza dell’Asl di Cagliari, raccont a un caso unico in It alia: un servizio sanit ario pubblico che si at t rezza per assist ere, con un’ambulanza che gira di not t e, gli ult imi della cit t à.
Inizialment e nat o come servizio dedicat o agli immigrat i senza f issa dimora, successivament e si è dovut o prendere at t o della presenza di numerosi
cit t adini locali che a Cagliari vivono ai margini della societ à, in precarie condizioni di salut e.
Not a: Codice di De ont ologia Me dica (2006)
Art .5
Educazione alla salute e rapporti con l’ambiente
Il medico è t enut o a considerare l’ambient e nel quale vive e lavora quale f ondament ale det erminant e della salut e dei cit t adini. A t al f ine il medico è t enut o a promuovere una cult ura civile t esa all’ut ilizzo appropriat o delle
risorse nat urali anche allo scopo di garant ire alle f ut ure generazioni la f ruizione di un ambient e vivibile.
Il medico f avorisce e part ecipa alle iniziat ive di prevenzione e di t ut ela della salut e nei luoghi di lavoro e di promozione della salut e individuale e collet t iva.