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Il giornale ottocentesco Il Corriere delle Dame

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Academic year: 2022

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Il giornale ottocentesco “Il Corriere delle Dame”

INDICE

I. IL CORRIERE DELLE DAME ... 1

1.1. Nome della testata ... 1

1.2. Tipografia ... 1

1.3. Luogo di pubblicazione ... 2

1.4. Orientamento politico del giornale ... 2

1.5. Periodo preso in considerazione ... 2

1.6. Contesto storico generale ... 3

1.7. Evento analizzato ... 3

1.8. Osservazioni (come viene riportata la notizia) ... 4

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I. IL CORRIERE DELLE DAME

1.1. Nome della testata

Il nome della testata presa in esame nel presente approfondimento è “Il Corriere delle Dame”.

1.2. Tipografia

La tipografia stampatrice è quella di Francesco Pirola del fu Gaetano. La stamperia Pirola Fig. 1: La copertina della testata giornalistica. Fig. 2: Prima pagina del 5 novembre 1814.

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1.3. Luogo di pubblicazione

Il luogo di pubblicazione della testata è Milano.

1.4. Orientamento politico del giornale

Il quotidiano è fondato nel 1804 da Carolina Arienti, moglie dello scrittore e giornalista Giuseppe Lattanzi, e sarà pubblicato fino al 1874. La Arienti ne fu anche la prima direttrice. Il giornale nel tempo cambierà direzione, redazione e impostazione editoriale, resta il fatto che è uno dei giornali femminili di più lunga durata. Il giornale si rivolge principalmente al pubblico femminile della Milano aristocratica ottocentesca, abbozzando i concetti di autodeterminazione ed emancipazione della donna. La Arienti si era già distinta per le sue idee rivoluzionarie e progressiste in materia di diritti delle donne, e dunque il giornale è influenzato dalla sua personalità. L’aspetto più

“rivoluzionario” della testata è la trattazione di tematiche che vanno oltre la moda e la puericultura; infatti si approfondiscono temi come la letteratura, la programmazione teatrale, la poesia, l’arte, la cultura, le informazioni igienico-sanitarie e l’educazione civica ed inoltre, ciò che più rileva in questa sede, è la trattazione di dibattiti politici, fino a quel momento ritenuti temi di esclusivo interesse maschile. Carolina Arienti Lattanzi vive il passaggio dagli entusiasmi della rivoluzione francese alle delusioni del regime austriaco. Il matrimonio con Giuseppe Lattanzi, promotore tra l’altro del Colpo d’occhio, quotidiano di economia milanese, la mette a contatto diretto con un mondo borghese e libertario nel quale intende cimentarsi in prima persona, e proprio in questo solco darà l’impronta alla linea editoriale del giornale.

1.5. Periodo preso in considerazione

Il periodo preso in considerazione è 5 novembre 1814 – 24 dicembre 1814.

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1.6. Contesto storico generale

Dal 1° novembre 1814 al 9 giugno 1815 si tiene il Congresso di Vienna. In questa occasione le potenze vincitrici su Napoleone si incontrano per riorganizzare l’assetto dell’Europa sconvolta dalle battaglie napoleoniche: ha inizio l’epoca della Restaurazione.

Il principe di Metternich, importante esponente dell’Austria, è il promotore di un principio di equilibrio, secondo cui si auspica che i vincitori giungano ad accordi diplomatici affinché nessuna monarchia continentale acquisisca vantaggi tali da rappresentare un pericolo per gli altri paesi e sia così garantita una pace duratura in Europa.

Il principe di Talleyrand, esponente francese, sostiene invece un principio di legittimità che si pone il problema dell’origine del potere e prevede la restituzione del potere ai

“legittimi” sovrani sconfitti da Napoleone.

Il Congresso di Vienna segna l’inizio del periodo della Restaurazione, in cui vengono ridisegnati i confini europei con gli Imperi di Austria e Russia e i Regni di Prussia e Gran Bretagna, ristabilendo così il potere dei sovrani assoluti dell’Ancien Régime.

Negli ultimi 26 anni di storia (1789-1815) tuttavia l’Europa è ideologicamente cambiata e i principi della Restaurazione devono necessariamente tenerne conto.

1.7. Evento analizzato

Il 1° novembre 1814 si riunisce a Vienna, la capitale dell’allora Impero austriaco, un congresso formato dalle maggiori quattro nazioni europee vincitrici: Austria, Prussia, Russia e Regno Unito, che iniziano i lavori e le trattative per cercare di dare uno stabile nuovo assetto all’Europa dopo l’esperienza napoleonica. Le sessioni di fatto non si svolgono mai in plenaria, bensì la maggior parte delle trattative avviene in sessioni informali tra le grandi potenze. E’ in questa sede che si comincia a ristabilire gli equilibri europei secondo i principi summenzionati (equilibrio e legittimità) e si comincia a dar forma ai mutamenti territoriali.

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1.8. Osservazioni (come viene riportata la notizia)

Preliminarmente si osserva che il giornale parte da Milano tutti i sabati, come ricordato in testata, al costo di 6 lire e 50 cent per tre mesi, e 13 lire per sei mesi. Nel numero del 5 novembre 1814 c’è già molta attenzione sul Congresso di Vienna, tanto che il giornale riporta in prima pagina, sotto al titolo “Eco I. Estratto della Cronaca ufficiale del congresso di Vienna” un approfondimento che, in modo molto schematico, risponde a undici domande relative ad altrettante tematiche che si iniziano ad affrontare nel congresso. Le notizie sono verosimilmente riferite con qualche giorno di ritardo. Il giornale prosegue nella sua impostazione classica affrontando tematiche di racconto o di moda (es. rubrica fissa è “Mode di Francia”), a seguire si riscontra un’altra rubrica fissa denominata “Termometro politico”, usando una terminologia che possiamo definire moderna, tanto che è ancora utilizzata nel giornalismo politico attuale. In questa rubrica si raccolgono notizie provenienti da varie fonti, citandole: in particolare vediamo dei flash denominati “Bigliettino di …” (es.: Bigliettino di Vienna, Bigliettino di Monaco, Bigliettino di Parigi, Bigliettino di Milano etc.). Osserviamo come le notizie cominciano ad arrivare da più canali e la testata cerca di dare conto di tutto quanto sia giunto in redazione: “abbiamo da un buon canale la notizia che…forse…si sta discutendo…si dice che…”. C’è un impegno a restituire quanto più fedelmente e puntualmente possibile il quadro che si va a delineare nel Congresso in corso, riportando tutte le notizie che pervengono da più fonti. Sullo sfondo possiamo intuire lo sforzo in quello che potremmo definire una sorta di “fact checking” antesignano. Molto interessante anche il Bigliettino di Parigi del 25 ottobre: “Il Monitore in una sua lunga diceria diplomatica ci assicura che la Francia non è gelosa di nessuno de’vantaggi che altri Stati possano ragionevolmente sperare, ma aspira che si riordini in Europa un giusto equilibrio”. Possiamo ragionevolmente supporre che dietro questa affermazione ci sia l’abile azione diplomatica di Talleyrand, che puntava a far applicare per la Francia il principio di legittimità. Il numero del 12 novembre si apre con tematiche culturali (Teatro alla Scala), continua con le classiche rubriche (quali la moda d’Italia e di Francia), chiude con il Termometro Politico che, citando come fonte Gazzette diverse, approfondisce le notizie che giungono dai lavori di Vienna. Es.: “ Le notizie di Vienna portano che ai 3 novembre si apre l’ufficio

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e poi regolare l’andamento ulteriore del congresso …” Alcune notizie vengono citate con

“pare certo…giunge notizia che…”, ad esempio si dice “Pare certo che la Sassonia sarà unita alla Prussia, conservando integrità di suolo e titolo di regno. Dicesi che ne sarà vice- re il principe Guglielmo di Prussia, che sposa una principessa austriaca”. Nel numero del 26 novembre 1814, fra le altre notizie si da conto dello sviluppo sul regno di Sassonia:

“La Prussia ha preso il totale possesso provvisorio del regno di Sassonia, ed i russi l’hanno evacuato (G. di Corte ed Osserv. Austr.)”. Il 4 dicembre nel Termometro politico si dà conto, tra gli altri, di questo aggiornamento: “Il governo della Sassonia è passato sotto il dominio della Prussia, e fino ad ora conserva intatti i suoi confini. In mezzo a ciò si pretende che sianvi delle potenze, che molto s’interessino, onde la linea sassone che vi regnava non venga estinta (G. Svizz. E G. Univ.)”. Aggiornamento anche il 10 dicembre:

“Scrivono da Vienna che la Prussia vede con malcontento l’opposizione che si fa ai suoi progetti: alcuni ministri si oppongono sull’affare della Sassonia, che il re di Prussia pretende finito (G. di Francia e Monit.)”. Nel numero del 24 dicembre in questa sede esaminato si continua a dar conto delle notizie che arrivano dalle varie fonti europee e si afferma altresì in chiusura che “il velo che copre tuttavia le operazioni del congresso di Vienna, diviene ogni giorno più denso. Pure è certo che nel mese di dicembre quest’augusto congresso darà qualche consolazione all’Europa (G. Ital.)”. Si comincia a comprendere che le questioni trattate sono intricate e non di rapida soluzione, e che pertanto non è semplice in questa fase iniziale poter restituire ai lettori una informazione chiara e puntuale. Questo passo sembra voler darne conto al pubblico di lettori. Possiamo supporre che nelle successive edizioni del giornale, non presenti nell’archivio del Senato della Repubblica da cui è tratto questo approfondimento, si continui con l’opera di informazione sui lavori del Congresso approfonditi nella rubrica “Termometro politico”

continuando ad approvvigionarsi dalle fonti di Gazzette di varie parti d’Europa.

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