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U.M.I. Unione Medici Italiani ASSEMBLEA NAZIONALE 2016 Coccaglio 14 maggio 2016 Villa Calini. RELAZIONE del PRESIDENTE

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U.M.I.

Unione Medici Italiani

ASSEMBLEA NAZIONALE 2016

Coccaglio 14 maggio 2016 – Villa Calini

RELAZIONE del PRESIDENTE

Un saluto cordiale a tutti gli iscritti, agli ospiti e alla autorità che ci hanno voluto onorare con la loro presenza.

Il Programma UMI 2014-2017 approvato dall'Assemblea 2014, articolato su tre aree: sindacale, societaria e sociale, ha avuto già una parziale applicazione.

L’attività sindacale è stata preponderante ed in particolare si è proceduto al :

- mantenimento delle relazioni sindacali e contrattuali a livello nazionale, regionale ed aziendale con forte accentuazione della tutela del lavoro dei medici;

- attivazione consulenze interne professionali e contrattuali;

- mantenimento consulenza previdenziale;

- mantenimento consulenza fiscale, CAF e ricorsi IRAP;

- mantenimento consulenze ed azioni legali ;

- difesa degli interessi dei pensionati ex-INPDAP ed ENPAM.

L' attività societaria ha avuto inizio in collaborazione con Salusmedica” .

In particolare si è attivata l'utilizzo del collaboratore di studio con contratti di cooperativa ed estesa all'infermiere con contratti libero-professionali.

Non ha avuto successo l'offerta, a bassi costi, di spazi all'attività libero-professionale perché non si riuscito ad attivare una collaborazione tra medici ospedalieri e MMG.

Ad oggi non siamo riusciti ad attivare l’ambulatorio specialistico a basso costo.

L'attività sociale ha avuto particolare sviluppo sui temi della difesa ambientale, della politici sanita- ria con frequenti interventi anche per la sicurezza individuale e collettiva, della difesa della materni- tà e della famiglia a cui potranno essere destinati delle risorse dell’associazione da definire da parte dell’Esecutivo.

Siamo chiamati spesso come relatori in incontri sull'inquinamento e siano un riferimento per la po- polazione di Brescia e Provincia. Abbiamo contribuito economicamente al progetto “Salute am- bientale” destinate alle scuole medie.

In quest'attività abbiamo riscontrato la scarsa l'attenzione e preparazione dei medici ai temi ambien- tali e ai possibili danni alla salute degli inquinanti. Speriamo nell’intervento dell’Ordine che ha recen- temente attivato un forum a cui sono stato invitato e a cui seguirà una pubblicazione su “Brescia Medica”.

Intensa l'attività comunicativa a mezzo stampa e sviluppo dei rapporti con altre associazioni che si possono così schematizzare:

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CONFEDIR

SMI FVM

U.M.I.

SALUSMEDICA

CLUB della SALUTE

Adesione con CONFEDIR, confederazione della Dirigenza, utile per i rapporti a livello nazionale e per le questioni previdenziali. Il Presidente UMI è membro di diritto delle Segreteria Nazionale. Il Vicepresidente UMI, dott. M. De Fabritiis, è Revisore dei Conti e il Responsabile UMI della Dirigen- za è nel Collegio dei Probiviri.

Adesione con SMI/FVM attivata per la rappresentatività nel settore delle Dirigenza;

Affiliazione con SMI attivata per la rappresentatività nel settore del convenzionamento. L’UMI è pre- sente in alcuni organi di rappresentanza.

Collaborazione con SALUMEDICA per sviluppare le attività societarie e di servizio ai medici con- venzionati/dipendenti (con vicepresidenza UMI);

Collaborazione con CLUB della Salute per sviluppare le attività sociali (assorbita nel 2015 con pre- sidenza UMI).

Aspetti Organizzativi

L’organizzazione garantisce tutte le attività programmate ed in particolare quella sindacale nei vari settori e ai vari livelli (nazionale, regionale, Aziendale) sulla base dei rapporti esistenti di adesio- ne/affiliazione, con proprie risorse e quindi in piena autonomia economica.

Il numero degli iscritti è in stabilità con un calo nel settore della medicina generale per i molti pen- sionamenti anticipati ed un aumento nel settore della dipendenza e pensionati.

Si conferma la collaborazione con il nostro personale dipendente sigg.re Valeria Cappa e Marina Moreschi che colgo l’occasione per ringraziare a nome di tutti che garantiscono la funzionalità della sede nelle diverse attività e i rapporti con gli iscritti e con i tanti simpatizzanti.

Abbiamo riconfermato per il 2015 la collaborazione con una giornalista Elena Consonni di Monza che insieme al Presidente garantisce i rapporti con la stampa.

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Restano attivi tutti i servizi tra cui la consulenza previdenziale con il dott. P. Quarto di Roma a fa- vore sia dei convenzionati sia dei dipendenti a totale carico dell'UMI, le consulenze con i nostri legali e con il commercialista per i ricorsi IRAP

Confermato l'accordo con il Service-UIL (CAF) per la presentazione della dichiarazione dei redditi per i medici dipendenti.

Entro fine anno dovremo trovare una nuova sede dove traferire tutte le attività in quanto abbiamo ricevuto la disdetta del contratto dal proprietario. Ciò comportare spese e disagi che speriamo di contenere al minimo.

Si propone di mantenere invariate le quote d’iscrizione per il 2016/2017 mentre si dovrà risolvere il problema delle trattenute dei pensionati, ex dipendenti, sospese unilateralmente dall’INPS: Per i pensionati ex convenzionati e per i liberi professionisti la quota resta fissata in €.30,00/anno e la quota d’iscrizione al Club della Salute in €.10,00/anno.

N.B.: si ricorda che il prossimo anno si dovranno tenere le elezioni essendo l’Esecutivo in scadenza al 3.12.2017.

Azioni Legali

Il fondo per spese legali e peritali offre agli iscritti un contributo al 50% e si sta dimostrando ade- guato alle necessità, ma dobbiamo registrare che i contenziosi legali con le Aziende pubbliche e private sono in aumento.

Tra le azioni concluse, in corso e in attivazione, ricordiamo:

I ricorsi IRAP con ottimi risultati anche in Cassazione che sempre più è orientata ad esclu- dere il MMG dal pagamento dell’IRAP.

Degli specializzandi (28 colleghi) che si è concluso dopo oltre 10 anni con una vittoria che ha portato nelle tasche dei medici oltre un milione di euro.

Per il pieno rispetto del contratto di lavoro dei medici del Centro Medico di Lumezzane del- la “S. Maugeri” dopo la positiva sentenza a dicembre 2012, confermata in appello, per 18 colleghi stanno maturando le condizioni per il saldo dei rimborsi dopo il fermo legato al con- cordato approvato il 19 aprile 2016.

Felice duplice esito l'azione legale contro l'ASL di Brescia per il recupero quote extraco- munitari e contributi ENPAM su quote SISS 2011/2012 ora in pagamento liquidate nel corso del 2015.

• Avviata a favore di un collega dell'A.O. di Seriate per “mobbing” e ripetute azioni disciplinari inficiate da vizi procedurali che stanno trovando una felice, ma parziale soluzione solo per gli aspetti sanzionatori;

• Altre azioni legali contro l’ASL (ora ATS) di Brescia per nuovi procedimenti disciplinari;

Azione di tutela dei medici di CA di Casalmaggiore a seguito di aggressione.

Già terminata la raccolte di firme contro le trattenute per il TFR a Chiari, Desenzano, Milano, Brescia. Si prospetta l’ipotesi di avviare un’azione legale di recupero. Attivato il nostro consulente previdenziale.

Avviati i ricorsi dei pensionati sulla mancata rivalutazione del trattamento previden- ziale ed attivato una messa in mora sul bilancio consolidato INPS per il 2014.

Si attende a giugno l’avvio del processo penale (giugno 2016), della “vicenda Stami- na”, nella quale l’UMI ha avuto un ruolo determinante, ma molti delle persone coinvol- te non sono neppure imputate. Seguiremo gli eventi.

La Verifica della legittimità della L. R. 23/2015 della Regione Lombardia e della Delibe- ra di Giunta n. X/5113 del 29-04-2016.

Tutte queste attività hanno comportato un forte impegno economico sostenuto con le risorse deri- vanti dalle quote d'iscrizione a garanzia dell'autonomia dell'associazione. L'aumento delle spese è stato sostenuto utilizzando una parte del fondo di riserva, ma si rende necessario limitare il contribu- to del 50% per spese legali e peritali a fondo perduto ad un cifra massima di

€.5.000,00/anno/iscritto.

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Abbiamo sollecitato la FNOMeC a definire il ruolo giuridico del Medico Convenzionato di Medicina Generale. E’ stato confermato lo status di “pubblico ufficiale” nel corso della propria attività. Tale posizione ha avuto vasto eco sulla stampa di settore.

L’Esecutivo ha recentemente ribadito di utilizzare le risorse dell’associazione per sostenere legal- mente gli interessi generali ed individuali degli iscritti anche con maggior impegno.

Aspetti fiscali

Resta alta l’imposizione fiscale alle stelle grava sui medici dipendenti, convenzionati e sui pensiona- ti. Resta alta l’evasione fiscale e contributiva. Sempre più alte le addizionali regionali e comunali an- che sulle pensioni e i tributi locali per i servizi anche degli studi che comportano una riduzione reale dei redditi.

L’UMI propone un sistema fiscale che preveda le deduzioni delle spese ed una più incisiva azione antievasione con una riduzione significativa dell’imposizione fiscale.

L'UMI chiede l'eliminazione dell'IRAP sugli emolumenti dei medici convenzionati con il SSN e sulla libera-professione dei dirigenti medici a rapporto esclusivo.

In attesa di sviluppi politici, l'UMI continua la battaglia contro l'Agenzia delle Entrate per il recu- pero dell’IRAP dei MMG con buoni risultati.

Al medico, infatti non resta che pagare e ricorrere: le spese dei ricorsi IRAP, con tariffe eque, sono coperte, per gli iscritti, al 50% dall'UMI, tasse escluse.

Nel 2015 abbiamo avuto conferma di due vittorie legale in Cassazione per nostri iscritti con il patrocinio legale dell’avv. Ghizzoni. Riteniamo che tutti i ricorsi persi a livello di Commissio- ni Tributarie Locali e Regionali debbano essere portate in Cassazione

Scarsi risultati si sono ottenuti contro l’iniziativa del MEF che ha comportato la trasmissione delle fatture al fine della predisposizione delle dichiarazioni dei redditi precompilate.

Si ottenuto solo una breve dilazione dei tempi, ma non si è riuscito a far capire che alcune presta- zioni non fossero deducibili. Tale decisione governativa ha comportato un’ulteriore carico burocrati- co per il medico oltre ad un’altra spesa.

Situazione sindacale

Il 25.11.2015 è in piena applicazione la nuova normativa sull’orario di lavoro, ma il Governo non ha ritenuto di avviare una trattativa a livello nazionale per la sua applicazione.

Le Regioni e le Aziende si sono adeguate alla normativa, ma resta grave lo sfruttamento dei medici.

Nessuna misura per adeguare gli organici dei medici è stata assunta nonostante le iniziali promesse del Ministro.

L’UMI ha seguito attivamente il movimento dell’intersindacale, insieme alla FNOMeC, che ha orga- nizzato lo sciopero di dicembre 2015. Ha partecipato alla manifestazione intersindacale di Napoli del 20 febbraio 2016.

L'associazione opera in una realtà di relazioni sindacali fortemente compromessa a tutti i livelli con un apparato politico-amministrativo che ha volutamente contenuto il ruolo del sindacato per avere maggiore libertà di azione a livello regionale ed aziendale. Il sindacato ha perso il ruolo di controllo sulle aziende pubbliche e private.

Tutti i medici sono fortemente penalizzati economicamente a livello nazionale per il blocco con- trattuale operante dal 1° gennaio 2010 e poi a cascata a livello regionale ed infine a livello azien- dale. Insieme al danno economico c’è stata una grave penalizzazione nell’organizzazione del lavoro e sulle carriere con il taglio continuo degli incarichi gestionali.

Per il 2016 il Governo ha stanziato una cifra irrisoria per il rinnovo dei contratti e convenzioni tale che di fatto comporterebbe un rinnovo a costo zero.

La posizione dell’UMI è quella di evitare di chiedere l’apertura delle trattative.

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Per la Dirigenza è stato recentemente approvato il CCNQ che ha definito i nuovi comparti e le aree contrattuali condizione indispensabile per l’avvio delle trattative della Dirigenza a costo zero e quindi anche per questo avvio delle trattative c’è la contrarietà dell’UMI.

Il dirigismo politico va di pari passo con una pesante e diffusa corruzione, illegalità ed illegit- timità con riferimento anche al mancato rispetto della normativa di legge e contrattuale che si riper- cuote sulle condizioni lavorative.

Permane la volontà politica di ridurre la spesa della Pubblica Amministrazione. Il FSN resta assolu- tamente insufficiente e lo stanziamento di circa il 6,5% del Pil resta tra i più bassi tra le nazioni evo- lute.

Deludente l'azione del Governo e ancora peggio quella delle Regioni dove vi è la maggiore corru- zione.

L'UMI garantisce una intensa e continua attività sindacale a tutti i livelli e per tutti i settori, ma è diffi- cile compensare i danni della crisi finanziaria/politica e delle conseguenti misure delle Leggi n.150/2009, n.122/2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) ed altre tra cui più recentemente la cosiddetta “Spending review”, il decreto Balduzzi.

Il blocco dei contratti attivo dal 2010 è stato prorogato sino al 31 dicembre 2015 ed il rinnovo dei contratti e delle convenzioni e praticamente a costo zero.

Sbloccate le progressioni economiche ( mai automatiche per i medici) per l'equiparazio-

ne/esclusività previste dalla Legge di Stabilità dal 1 gennaio 2015, ma che solo poche Aziende han- no applicato in maniera estensiva.

Permangono difficoltà in alcune Aziende e Chiari (per es.: Desenzano che ha però realizzato lo sblocco equiparazione/esclusività) per il conferimento degli incarichi professionali tipo “C” a dirigenti che hanno maturato positivamente i primi cinque anni di esperienza professionale. Chiari applica ancora il cosi detto “gradone” di modo che al lavoro non corrisponde l’incarico.

Il 15.12.2015 a Brescia l’UMI ha organizzato il convegno: “Gli istituti normo-economici: come finiscono in busta paga” con relatore la dott.ssa Elisa Petrone.

L’atto d’indirizzo per il rinnovo dell’ACN della Medicina Generale non trova il consenso dell’UMI per alcuni motivi:

- Rinnovo convenzione a “Costo zero”;

- Scioglimento delle associazioni;

- Ulteriore impiegatizzazione del medico convenzionato;

- Ruolo del medico referente di coordinamento e collegamento con l’Azienda;

- Copertura assistenza H16 e non più H24 con rischio di minore occupazione per i Medici di Continuità Assistenziale;

- Permanenza blocco Medicina dei Servizi.

L’UMI ha sostenuto una forte azione contro l’applicazione del decreto del 9/12/2015 del Ministro della Sanità su erogabilità ed appropriatezza su oltre 200 prestazioni. Intervenuta anche la FNOMCeO. Il risultato è stato positivo perché sono state sospese le sanzioni ed è possibile conti- nuare ad effettuare le prescrizioni per le malattie croniche e neoplastiche con la sola attenzione di indicare la diagnosi. Il decreto non viene ritirato, ma entra in una fase di sperimentalità.

L’UMI è intervenuto anche nei confronti dell’INAIL che voleva attivare entro il 26 aprile obbligatoria- mente l’invio telematico (D. Lgs 151/2015 art. 21) dei certificati di infortunio/malattia professionale senza considerare alcuni aspetti tecnico-professionali e soprattutto senza definire i compensi che attualmente sono a regime libero professionale essendo scaduta, da anni, la convenzione INAIL/MMG.

Resta pertanto la possibilità d’invio tramite PEC.

La Lombardia ha concluso la Riforma del proprio Sistema Sanitario Regionale (LR n.23/2015) che sta gettando la Sanità lombarda in uno stato di confusione e di stallo anche per gli arresti del “pa- dre” della Riforma per corruzione e le dimissioni del Direttore Generale dell’Assessorato. In una

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prima fase l’UM aveva partecipato ad una definizione della riforma, ma visti i risultati la posizione della nostra associazione si modificata in una azione di contrasto in quanto nessuna delle decisioni utili a migliorare il lavoro dei medici sono state assunte ed al contrario si andata creando una orga- nizzazione amministrativa ancora più articolata e confusa che è l’inevitabile condizione per la buro- cratizzazione del medico e la mortificazione delle attività professionali che è proprio quello che vole- vamo contenere.

Sono state realizzate le ATS (ex ASL) e le ASST (ex AO) che però devono erogare i servizi sanitari insieme agli erogatori privati ai quali sono di fatto equiparati

Il fine era quello di un integrazione ospedale-territorio attivando nuove unità di offerta anche per l’assistenza socio-sanitaria, ma in realtà si è dato pieno potere alle ATS che vogliono mantenere uno stretto controllo gestionale sulla Sanità ed in particolare sulla Medicina Ge- nerale. Il ruolo delle ASST è stato ridimensionato rispetto alle aspettative e non sono previ- ste relazioni sindacali gestite solo dalle ATS. I rapporti con i MMG a livello di ASST saranno mantenuti dal medico referente dell’ AFT come previsto dalla Legge Balduzzi e dall’UMI sempre contestato perché li riteniamo i nuovi “Primari”

In un quadro di gravissimo disagio dei MMG si vuole dare ancora applicazione alle disposizioni contenute del decreto Balduzzi.

Resta ferma la volontà di avviare le nuove forme organizzative (AFT) a scapito delle associazioni, ma sempre a costo zero.

Per la Medicina Generale la Regione Lombardia ha rinnovato a dicembre 2015 l’AIR per il 2016 prorogando quello del 2015.

Confermate le AFT. Buono l’avvio della ricetta elettronica con un’accelerazione negli ultimi mesi dell’anno nonostante il permanere di non poche difficolta del sistema CRS-SISS.

I MMG della Lombardia restano i peggio pagati d'Italia.

Non si può tacere sul comportamento della Regione Lombardia e di alcune ASL (tra cui BS) nei confronti dei MMG con atteggiamenti francamente punitivi, non trasparenti sulle risorse disponibili e contraddittori per lo sviluppo della Medicina del Territorio (vedi esclusione dei MMG dalle vaccinazioni riproposta dall'ASL di BS con motivazioni fasulle e antiscientifiche con conseguenti pesanti sulla popolazione ancora a maggio alle imprese con e le virosi sta- gionali).

Il Comitato Regionale lombardo ha approvato tutti gli accordi sul Governo Clinico per il 2016.

Resta non definita la battaglia per il pagamento delle somme accumulate dal 2005 al 2015 (assegni individuali dei medici di AP pensionati) che dovranno essere depositate sul fondo di ponderazione e poi distribuite ai medici di AP in servizio (art. 59 punto A). Una vera e propria truffa da parte della Regione Lombardia.

La Regione sta predisponendo dei decreti attuati della riforma che prevede una sempre più com- plessa articolazione degli appartai amministrativi ed un taglio contemporaneo delle strutture cliniche (dipartimenti, complesse e semplici).

Per i CReG il progetto procede e la sperimentazione è stata estesa. Per l'UMI resta l'ennesimo ten- tativo per ridurre la spesa introducendo un tetto individuale (ora solo del 10% circa ?) di spesa che è un'idea condivisibile.

Per le Cure Subacute si è proceduto all’ attivazione dei letti a bassa assistenza medica che si sta rilevando insufficiente per la tipologia dei malati che spesso sono ancora in fase di acuzie. Dove attivate funzionano come una Medicina con poco personale medico.

La Riforma prevede altre Unità di Offerta che vanno a complicare ulteriormente il quadro di eroga- zione dell’assistenza a favore del settore privato e a scapito del personale che non ha nessuna ga- ranzia contrattuale.

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La Regione Lombardia ha ridotto ancora le RAR per la dirigenza.

Varie

Per la prima volta in Italia si registra la riduzione delle aspettative di vita. Un segnale di estrema gravità che esprime la crisi gravante del sistema socio-sanitario italiano determinata dalla cattiva politica.

Il Governo dell'on. Letta aveva mantenuto il Ministero della Salute affidandolo all’ on. Beatrice Lo- renzin che è' stata confermata dal nuovo Governo Renzi. Pare sia finita l'era dei tagli lineari sul personale della Sanità, ma resta la “desindacalizzazione” ed il blocco contrattuale. Il Ministro ha chiesto che i tagli siano reinvestire in Sanità, ma la verità è che il SSN è fortemente sotto finanziato.

Il Ministro ha definito con le Regioni un accordo detto “Patto della Salute” che si vorrebbe applicare.

La soluzione non è più la modifica del Titolo V° della Costituzione. Lo slogan potrebbe esse- re: “meno Regioni, più Stato e Comuni”, ma il Governo, dopo le elezioni amministrative, ha cambiato idea e non sembra più così sicuro che si voglia ridurre l’autonomia della Regioni (neppure legislative).

Continua quindi la frammentazione del SSN. Le Regioni esercitano una sorte di centralismo regio- nale politico e decisionale con esclusione degli Enti Locali (Comuni), contenzioso continuo e scarsa collaborazione con il Governo, incapacità di gestione delle risorse con l'accumulo di grandi debiti, sprechi ed infine grave corruzione.

Un esempio lampante è la legge sul nuovo sistema socio sanitario della Lombardia che è stato ap- provato dal Governo anche se in via sperimentale.

Non condividiamo questo ripensamento perché le Regione hanno operato male e sono al centro della corruzione politica.

L'UMI ha chiesto il superamento del sistema ticket/esenzioni con una maggiore responsabi- lizzazione dei cittadini alla spesa sanitaria (farmaceutica e diagnostica) a cui deve fare il pari anche quella dei medici con il superamento delle condizioni che hanno instaurato la “medi- cina difensiva”.

Nella nostra nota abbiamo inoltre sollecitato un concreto potenziamento della Medicina del Territo- rio per la quale tutti concordano, ma restano le idee molto confuse su come realizzarla e si osser- vano comportamenti contraddittori. Le indicazioni contenute dall'Atto d'Indirizzo (ora in parte modificato) per il rinnovo degli ACN del settore convenzionato sono in gran parte non condi- visibili anche perché si vuole realizzare l'operazione a costi zero, ma soprattutto perché si vuole “gerarchizzare” la MG come si è fatto con la Dirigenza per un maggior controllo del si- stema. La cosa più grave è infatti l’omogeneizzazione della MG con riduzione della libertà professionale del medico e del rapporto di fiducia con gli assistiti tramite l’applicazione di linee guida e PDT obbligati sotto il controllo del medico referente e con la minaccia di san- zioni disciplinari a cui si ricorre sempre più di frequente.

L’atto d’indirizzo non prevede più la copertura H24, ma solo H16 con un taglio di 64 ore set- timanali di CA con il rischio di un mancato rinnovo degli incarichi annuali dei medici precari.

8 ore su 24 saranno coperte dal 118 che sappiamo coprire solo le urgenze/emergenze, ma che dispone di organici molto limitati e quindi non in grado di coprire le attività della CA.

Ancora difficili l'utilizzo dei sistemi informatici. Molti medici non riescono ancora a raggiungere il limite dell’80% (anche nelle Regioni cosiddette virtuose come la Lombardia) e alcuni sono stati sanzionati. Funziona abbastanza bene la trasmissione informatica dei certificati di malattia. Ora si è attivata la ricetta dematerializzata, ma la sua attivazione è ancora una volta limitata dall'i- nadeguatezza del sistema informatico. Si lavora a singhiozzo con grande perdita di tempo. In Lombardia dove l'UMI è intervenuto con una segnalazione ai Prefetti.

Tutti i medici convenzionati con il S.S.N sono caricati da crescenti compiti burocratici che mortifi- cano il ruolo professionale ed il rapporto con il cittadino. A questo eccessivo carico burocratico non è stata trovata soluzione.

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Tale criticità non è infatti risolta con l’introduzione forzata e obbligatoria dell’informatizzazione.

Chiediamo ancora una funzionalità migliore dei sistemi informatici più conforme alle esigenze pro- fessionali nel pieno rispetto della privacy cosa che, a nostro avviso, non si realizza ancora in manie- ra soddisfacente.

Per i medici dirigenti la situazione è analoga. Il tempo perso con la burocrazie e con questi sistemi informatici inefficienti è tantissimo. Il tutto è peggiorato dalla carenza degli organici che si sta dimo- strando in tutta la sua gravità. Ciò purtroppo avviene anche in Lombardia dove mancano non meno di 4000 medici. Il sistema sanitario non collassa per l'impegno dei medici che operano, anco- ra oggi, fuori dalla normativa sull'orario di lavoro con una condizione di sfruttamento e di abuso che diventa sempre più marcata.

Non sono calcolati i tempi delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e dei servizi in pro- porzione degli organici onde evitare eccessi a scapito della qualità (carichi di lavoro) e ciò comporta, per alcune prestazioni, lunghe liste di attesa.

Resta un'illusione il riconoscimento della meritocrazia e l’affidamento degli incarichi e delle fa- sce d’esclusività sono gestiti in maniera clientelare ancorché limitati dalle scarse risorse aziendali.

Permane il sistematico superamento dell'orario di lavoro settimanale senza alcuna retribu- zione e senza che si vogliano tagliare le prestazioni non indispensabili. In molti casi è diffici- le (a volte impossibile) per i medici usufruire dei riposi giornalieri ( con turni subentranti), settimanali e delle ferie.

L'UMI ha dovuto chiedere l’ intervento dell’Ispettorato del Lavoro nell’AO di Chiari.

La carenza organica di medici (e non solo) trova soluzione spesso nel precariato che resta elevato anche in Lombardia spesso pagato dalla beneficenza che finisce per coprire le ca- renze del SSR. Il precariato ha però anche altre cause. Non si capisce il permanere di molti medici con rapporto a tempo determinato con costi uguali a quelli a tempi indeterminato.

E’ ancora fortemente carente il supporto sociale alle famiglie ed il sostegno alla maternità (per es. concessione tempo ridotto) dei dipendenti con disagio sociale.

Per la Medicina Generale sarebbe necessario estendere a tutti i MMG la collaborazione ammi- nistrativa (ora siamo altre al 50%) a totale carico delle ASL, per alleggerire i medici dalle pratiche burocratiche. Se con il nuovo ACN non si dovessero trovare i mezzi per questa ed altre soluzioni (infermiere, piccola diagnostica, specialisti, ecc...) si dovrà ancora prevedere il mantenimento della semplice attività del singolo medico perché le nuove forme organizzative (specie UCCP) avranno necessità di personale di studio e d'infermieri oltre che di attrezzature per le quali mancano le risor- se. In queste condizioni si conferma pertanto la nostra opposizione all'obbligo d'adesione alle AFP e alle UCCP. Soprattutto quest'ultime si potranno invece attivare quando ne siano verificate le concrete possibilità. Ciò potrà essere più facile partendo dall'attuale esperienza associativa ed in particolare dalla rete per le AFP sempre con importanti aggiustamenti e risorse. Molto più difficile ed impegnativo l’avvio delle UCCP che comunque compete alle Regione.

Grave anche il precariato nella CA che se sarà applicato l’H16 si trasformerà, per molti, in disoccupazione.

* * * * *

E' necessario colpire il regime di diffusa illegittimità e di illegalità in Sanità, ma diventa difficile riportare il settore alla normalità quando Magistratura e forze dell’Ordine sono rese poco ef- ficaci per carenza di mezzi e di organico.

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Anche la “desindacalizzazione” aiuta la corruzione perché viene meno il controllo sindacale sulle amministrazioni.

Sarebbe necessario intensificare e qualificare le relazioni sindacali a livello locale anche per defini- re eventuali accordi temporanei in deroga, ma la linea politica, sia a destra che a sinistra, di ridi- mensionamento del Sindacato facilita ogni arbitrio ed abuso da parte dell’apparato politico ammini- strativo e di una parte della Dirigenza Dipartimentale e delle Strutture Complesse. Oggi il ruolo dei vertici politici ed amministrativi è eccessivo ed il potere che esercitano spesso in maniera poliziesca e ricattatoria anche attraverso la dirigenza apicale è una delle cause del declino della qualità del lavoro in Sanità. L'UMI accentuerà sempre più il contrasto a questa situazione.

UMI FORMAZIONE

Si è tenuto il 5/3/2016 a Desenzano un corso di aggiornamento su: “Utilizzi integrato dei probiotici nella pratica clinica”. L’iniziativa ha avuto un ottimo successo con l’erogazione dei relativi crediti ai 100 partecipanti.

Sistema Ordinistico

Sempre più carente l'azione degli Ordini nel controllo delle disposizioni del Governo, Regioni e Aziende Sanitarie con pesanti ripercussioni nella pratica professionale.

Gli Ordini dovrebbero controllare le condizioni di lavoro dei medici che possano causare un aumen- to del rischio di errore e lo scadimento dei livelli professionali soprattutto quando il medico è costret- to ad operare fuori norma per ordine del proprio Primario e collega come è successo a Desenzano e a Chiari con l'intervento dell'Ispettorato del Lavoro ed il coinvolgimento diretto di due consiglieri dell'Ordine di Brescia.

L’attuale Presidente della FNOMeC non ha più commistioni dirette con la politica e sta recu- perando un ruolo attivo nel governo della professione. Così pare stia avvenendo sia sul de- creto erogabilità ed appropriatezza sia sul tavolo aperto dopo la sospensione dello sciopero indetto per 17-18 marzo. Bene anche la difesa delle competenze mediche a scapito di altre professioni sanitarie ( vedi caso Bologna) e alla difesa del diritto alla libera professione sot- to attacco dal Presidente della Regione Toscana.

Previdenza

Forte la denuncia dell’UMI per il blocco della rivalutazione automatica per il 2012, 2013 e 2014 (parziale) delle pensioni pubbliche nelle fasce d'interesse dei medici per effetto delle decisioni del Governo Monti e del Ministro Fornero ora bocciato dalla Corte Costituzionale.

Pesano sulle pensioni anche il contemporaneo aumento delle addizionali regionali e comunali che hanno provocato la riduzione dei trattamenti previdenziali.

L’UMI ha aderito ai ricorsi proposti dalla CONFEDIR.

Va ricordato che l'ENPAM ha invece mantenuto l'adeguamento al costo della vita delle pen- sioni dei convenzionati.

L'UMI è un fermo sostenitore dell'ENPAM, l'Ente previdenziale dei medici italiani, e siamo certi che la Fondazione supererà le criticità finanziarie e di gestione nell'interesse degli iscritti.

Siamo favorevoli ad un allungamento dell'età pensionabile a 70 anni opzionale per tutti i dirigenti per raggiungere i 40 anni di contributi, lasciando sempre la possibilità di uscita con i 40 anni prima o al compimento dei 65 anni.

La flessibilità deve consentire l’inserimento dei giovani medici.

L'allungamento a 70 anni dell'età pensionabile serve soprattutto ai medici che si sono inseriti tardi- vamente nel mondo del lavoro il cui numero è in crescita.

Per i medici di MG chiediamo la permanenza in servizio a domanda sino al 72° anno di età.

Va ricordato comunque che l'aumento dell'età pensionabile riduce la possibilità d'inserimento dei giovani medici già penalizzata dalle norme sul blocco degli organici.

Non si può però pensionare anticipatamente per ridurre ancora di più gli organici lasciando il blocco delle assunzioni.

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Cosa chiede l'UMI alla politica

1) Basta con il blocco contrattuale in atto dal 2010 sia per i dipendenti sia per i convenzio- nati ed avvio dei nuovi contratti economici, ma con adeguata disponibilità economica che al momento però manca. Bene allo sblocco per l'equiparazione/esclusività dall'1/1/2015 per la dirigenza;

2) Basta al blocco della perequazione automatica delle pensioni e dare applicazione alla recente sentenza della Corte Costituzionale.

3) Basta con l'aumento delle tasse (in ogni forma) nazionali e locali. Basta tasse sperequate sulla casa. Più sicurezza pubblica e sui luoghi di lavoro. Evitare ogni forma di sfrutta- mento professionale e lavorativo.

4) Basta con i tagli indiscriminati al personale in Sanità e alle conseguenti liste di attesa;

5) Si alla riduzione degli sprechi agendo sulla spesa di beni e servizi ed unificando i centri di costo;

6) Eliminare l'IRAP per i redditi dei medici convenzionati con il SSN e per l'attività libero- professionale dei medici dipendenti a rapporto esclusivo;

7) Basta al precariato nella dipendenza e nel convenzionamento;

8) Estendere alla Sanità le proroghe dei concorsi pubblici previste per legge;

9) Stop alla gestione frammentaria e alla corruzione della Sanità da parte delle Regioni che è la prima causa di spreco e di cattiva sanità;

10) Rivedere il sistema dei ticket e delle esenzioni.

11) Rispetto delle normative di legge e contrattuali. Stop all'illegittimità e all'illegittimità.

12) Difesa della maternità e delle famiglie anche dei medici visto che in Sanità sono sempre più presenti le donne.

13) Concreta difesa dell'ambiente dalle varie forma d'inquinamento che danneggiano la salu- te e il....turismo.

14) Rendere efficienti i sistemi informatici a costo zero per i medici;

15) “Deburocratizzare” l'atto medico. Garantire migliori condizioni di lavoro.

16) Basta agli abusi di potere delle amministrazioni pubbliche e dei vertici aziendali. Garan- tire il rispetto delle regole e del lavoro professionale. No allo sfruttamento;

17) Migliorare la formazione post-universitaria e riformare quella per l'accesso alla MG.

18) Depenalizzare gli errori in Sanità ed avviare validi economici sistemi assicurativi per le Aziende e i professionisti per una efficace garanzia dei cittadini anche con il fine di ridur- re la spesa della “Medicina Difensiva”.

19) Evitare di aumentare l'offerta sanitaria. “Più si allarga l'offerta più aumenta la domanda”

e si spende di più. L'Italia ha un basso FSN, ma un alto numero di prestazioni e non ci pare il caso di favorire ulteriori aumenti. E' necessario, al contrario, migliorare l'offerta esistente.

20) Ripristinare le relazioni sindacali a livello locale recuperando la contrattazione decentra- ta.

* * * *

Si conclude proponendo all’Assemblea di votare la mozione che per il 2016/17 dedica l’impegno dell’ UMI a combattere gli abusi contro i medici, dipendenti e convenzionati, sia quelli che vengono dall’apparato politico-amministrativo sia quelli che vengono dagli stessi colleghi. Non è possibile continuare a lavorare male per coprire la corruzione e gli interessi degli altri anche a scapito dei malati.

Grazie per l'attenzione. Viva l'UMI.

Il Presidente UMI: Cav. Dott. Francesco Falsetti

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