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MEGABR UCHIDIUS DORSALZS E ACANTHOSCELIDES PALLIDIPENNIS, SPECIE NUOVE PER LA FAUNA ITALIANA (Coleoptera, Bruchidae)

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Boll. Ass. Romans Entomol., 43 (1988): 63-69. 1989

MEGABR UCHIDIUS DORSALZS E ACANTHOSCELIDES PALLIDIPENNIS, SPECIE NUOVE PER LA FAUNA ITALIANA

(Coleoptera, Bruchidae)

Alcuni Autori (Luigioni, 1929; Porta, 1934; Muller, 1953) segnalarono la presenza di bruchidi estranei alla fauna italiana. Piii recentemente, Decelle (1979) e Wendt (1980) segnalarono, rispettivamente, la presenza di Acanthoscelides pallidipennis (Motschulsky, 1873) e Bruchidius tonkineus (Pic, 1904) ne1lfEuropa centrale.

Studiando varie collezioni e materiale avuto in dono, uno di noi (M.F.Z.) ha potuto esaminare un certo numero di specie rinvenute in Italia di origine extraeuropea; l'altro di noi (E.M.) inoltre, ha raccolto nel settembre del 1978 due feminine di Megabruchidius dorsalis (Fahreus,

1839) nellfOrto Botanico di Roma.

Tale ritrovamento, di cui si parlera diffusamente piu avanti, ci ha suggerito di stilare questa nota che vorrebbe essere una rassegna piu completa possibile di quelle specie di origine extraeuropea rinvenute in Italia, giunte probabilmente in seguito a trasporto passive da parte dellluomo e talvolta acclimatate.

Merobruchus julianus (Horn, 1894) (figg. 4 e 5) Bruchus julianus Horn, 1894, Proc. Calif. Acad. Sci., 5 (2): 410.

Lunghezza 5-55 mm; corpo, base delle antenne e zampe rosse, le elitre d a rosse a parzialmente rossicce. Ai lati della base del torace si notano due impression! e su ciascuna elitra un grosso tubercolo alla base del 3' e 4' intervallo. Tutto il corpo, escluso il capo, e ricoperto da una fitta pubescenza bianco-giallastra. Antenne corte, che non raggiungono la base del torace. Lato interno dei femori posteriori con una grossa spina preapicale, seguita da altre quattro spine piu piccole. Apice delle tibie posteriori munito di una robusta spina.

Di questa specie, descritta della Baja California (Messico), non si hanno

(*) Via Campi Bisenzio, 16 - 00146 Roma.

(**I Piazza D.L. Sturzo, 2 - 0401 1 Aprilia (LT).

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indicazioni sulla eventuale importazione nei paesi europei. L'unico esemplare esarninato

e

stato raccolto in Sicilia a Palermo nel Bosco della Ficuzza il23.III.1972 da A. Carapezza.

I dati sulla sua biologia sono quasi del tutto assenti.

Megabruchidius dorsalis (Fahreus, 1839) (fig. 1) Bruchus dorsaiis d ah re us, 1839, Gen. Cure., V (I): 98.

Lunghezza 4,5-6 mm, completamente nero ad eccezione delle quattro zampe anteriori e dei primi quattro articoli antennali rossi e delle zampe posteriori e addome parzialmente rossicci. I1 torace, uniformemente convesso, conico, presenta varie protuberanze di cui due piu evident! sono situate alla sua base. Entro queste due gibbosita e presente una densa pubescenza bianco-avorio, Un'altra gibbosita e posta sulla base della quarta stria delle elitre. Quest'ultime sono ricoperte da una pubescenza fitta sulla zona centrale e piu rada ai lati cosi da formare due macchie, una verso la met& e l'altra sul quarto posteriore. Femori posteriori sul lato interno senza spina di grandezza apprezzabile. Le tibie posteriori terminano con due spine robuste, corte e di uguale lunghezza.

Nell'autunno di alcuni anni fa, durante una visita all10rto Botanico di Roma, uno di noi (E.M.) raccolse un baccello di Gleditschia triacanthos, da cui successivamente sfarfallarono due esemplari di un bruchide che risultb essere Megabruchidius dorsalis

.

Essendo questa specie presente in Bengala, India, Cina e Giappone, ci si chiese come poteva essere arrivata in Italia dato che G. triacanthos vive nellJAmerica settentrionale. Tra l'altro Heyden (1879) riferisce che detta specie vive e si sviluppa in Giappone a spese d i G. japonica. Nel maggio 1983 facemmo un sopralluo- go all'orto Botanico e potemmo constatare che nella zona denominata

"Orticello" vi erano due esemplari di G. triacanthos e uno di G. sinensis, mentre in unlaltra zona denominata "Valletta" vi era un solo esemplare di triancanthos; qui probabilmente fu raccolto il primo baccello. La conclu- sione piu ovvia era che M . dorsalis dovesse essere presente anche nei baccelli di G. sinensis, specie orientale diffusa in Cina e Giappone.

Per avere la conferma di tale ipotesi, raccogliemmo numerosi baccelli di entrambi gli alberi e in tutte e due Ie zone. Tenuti in allevamento, dal 12 giugno in poi cominciarono a sfarfallare i bruchidi e i seguenti risultati avvalorarono Ie nostre conclusioni:

zona "Orticello" zona "Valletta G. sinensis G. triacanthos G. triacanthos 2 d d - 4 <?d 5 S S - 7 ? ? 8 W - 1 2 ? ?

Qualche tempo dopo, il 7.5.1985, uno di noi (M.F.Z.) raccolse in via G.

Lanza un baccello, che a prima vista sembrava essere il frutto di un ibrido

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Figg. 1-4 - Profile schematic0 di alcuni bruchidi: Megabruchidius dorsalis (1); Callosobrn- chiis chineiisis (2); Pseudopachymeriiia spinipes (3); Merobruchits jiilianus (4).

tra G. sinensis e G. ti~iacanthos, dal quale dopo alcuni giorni sfarfallarono 3 maschi e 5 femmine di M. dorsalis. Successivamente k stata confermata la presenza della specie in altre zone delIIOrto Botanico e anche nel parco di Villa Pamphili. Da quanto sopra esposto si puo dedurre che ormai la specie si & diffusa in tutta la cittd di Roma.

Callosobruchus chinensis (Linne, 1758) (figg. 2 e 7) Curculio cl~inensis Linnk, 1758, Syst. Naturae, ed. X: 386.

= Bruclzus peciinicomis Linnk, 1767.

= Bruclzus scutellaris Fabricius, 1792.

Lunghezza 2,2-2,6 mm, corpo di solito nero, con l'addome, parte delle elitre, zampe e antenne di colore rossiccio; quest'ultirne imbrunite verso l'apice. Torace con due callosita sul lobo basale e le elitre con due

Figg. 5-7 - Femori posteriori: Merobrnchus juliauns ( 5 ) ; Pseiidopachyinerina spi~zipes (6);

Callosobr~~chus chinensis (7).

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tubercoli alla base del quarto e quinto intervallo. Si notano due ciuffi di peli bianchi sulle callosita del torace, scutello, lati dell'addome, pigidio.

Sulle elitre la pubescenza e di colore fulvo con una banda trasversa di colore bianco e due macchie laterali bruno-scure. Nel maschio le antenne sono pettinate a partire dal quinto articolo. I femori posteriori sono provvisti di due dentini, nella parte apicale, uno interno piccolo e uno esterno piu robusto.

Attualmente la specie sembra essere diffusa in Asia orientale e tropicale, Africa, America centrale e meridionale, Australia, Europa centrale e meridionale, Canarie e isole Mascarene. Per quanto concerne IJItalia, e stata rinvenuta nella parte nord-orientale, Emilia, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.

Numerose sono le specie vegetal! parassitate, soprattutto Ie leguminose coltivate.

Callosobruchus maculatus (Fabricius, 1775) Bruchus maculatus Fabricius, 1775, Syst. Ent.: 65.

= Bruchus quadrimaculatus Fabricius, 1792.

Lunghezza 2,4-3,2 mm, questa specie ha il corpo nero con l'addome e parte o tutte le elitre di colore rossiccio. Dello stesso colore sono le zampe e le antenne; pid spesso queste ultime sono imbrunite verso la meta.

Callosith sul torace meno evident! che in C. chinensis ed elitre prive di tubercoli basalt. I peli bianchi si riscontrano sulle due callosita, scutello, lati dell'addome e sulle elitre mentre sul pigidio la pubescenza e di colore fulvo. Si notano due macchie laterali e sulla estremita delle elitre di colore bruno scuro, a volte nero. I femori sono conformati come in C. chinensis.

Presente in tutta lJAfrica, si e diffuse con il tempo in numerose localiti dell'Europa e del bacino mediterraneo, nelle isole Canarie e Mascarene.

Per 1'Italia sono stati esaminati alcuni esemplari catturati a Rodi Garganico (FG), Itri (LT), Roma, Venezia porto (in semi importati).

Anche questo bruchide parassitizza un notevole numero di leguminose, soprattutto di interesse agrario.

Acanthoscelides obtectus (Say, 183 1) Bruchiis obtectiis Say, 183 1, Duscr. Cure. N. Am.: 1.

= Bruchus obsoletus auctt. nec Say, 183 1.

= Bruchiis irresectiis Fahreus, 1839.

Lunghezza 3-4 mm, nero ad eccezione delle zampe, base delle antenne, ultimo antennomero e addome, che sono invariabilmente di colore rosso pallido. Le elitre, piatte, non presentano tubercoli alla loro base ed il torace, di forma conica con i lati arrotondati, e cosparso da una punteggiatura rada, uniforme e piuttosto impressa. Alla base interna dei

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femori posteriori 6 presente una grossa spina seguita da altre due piu piccole.

Dalle varie segnalazioni si deduce che tale specie & presente in Europa, Africa, Asia, Cina, Americhe, Isole Azzorre, Canarie e Mascarene. In Italia e presente in tutte le regioni, comprese le maggiori isole. Senza alcun dubbio k il bruchide che attualmente ha la pih ampia diffusione nel mondo,

Parlare della biologia di A. obtectus ci sembra superfluo, data la sua ormai nota caratteristica di vivere a spese di quasi tutte le razze di fagioli coltivati ed essendo stato oggetto di studio da parte di numerosi biologi.

Acanthoscelides pallidipennis (Motschulsky, 1873)

Bruchuspallidipennis Motschulsky, 1873, Bull. Soc. Nat. Moscou, 46: 210.

= Bruchus collusus Fall, 1910.

= Acanthoscelides tamati~skiiBorowiec, 1980.

Lunghezza 2,l-2,6 mm, il colore e piuttosto variabile ma generalmente l a base delle antenne, zampe eccetto i tarsi posteriori e parte delle elitre di colore rossiccio; le rimanenti parti nere. I1 torace e subcampanulato e Ie elitre leggermente curvate; queste senza tubercoli alla base. Tutto l'insetto e ricoperto da una pubescenza bianco-giallastra, piu densa nella parte inferiore e pid rada sul torace e Ie ehtre. In queste ultime, perb, si osservano due brevi linee di pubescenza piu chiara sulla zona centrale del second0 intervallo e due linee che partono dal centre del sesto intervallo e terminano in vicinanza dell'apice. Negli esemplari ben conservati si nota anche una linea longitudinale di pubescenza bianca che attraversa tutta la parte mediana del torace e un ciuffo di peli dello stesso colore sullo scutello. Gli omeri sono quasi sempre denudati e ai lati delle elitre si osserva una macchia mediana scura. Come tutte Ie specie del genere Acanthoscelides, anche questa 6 munita di tre piccole spine poste sul lato interno, verso l'apice, dei femori posteriori; una piu grande e due piu piccole. Tibie posteriori terminanti in una lunga spina. Gli esemplari con le elitre quasi nere, eccetto una piccola macchia nel quarto apicale, possono essere confusi con Bruchidius seminarius (Linne), ma i tipici caratteri della pubescenza e delle zampe posteriori fanno si che la specie possa essere facilmente riconosciuta.

La prima segnalazione sulla presenza di questa specie nordamericana in Europa (Bulgaria e Ungheria) & di Decelle (1979), con il nome di A.

seminulunz (Horn). Wendt (198 1) segnala di aver esaminato altri esemplari di A. pallidipennis del sud-est europeo, raccolti tra il 1972 e il 1980 in Ungheria, Jugoslavia e Bulgaria. Tra l'altro Borowiec (1983) sostiene che probabilmente tale specie sia stata importata verso il 1970 con semi di Amorpha fruticosa,

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Figg. 8- 11 - Miniosestes miniose : profilo schematic0 (8); Antenna del maschio (9); Edeago (10); femore posteriore (1 1).

Per quanto concerne lJItalia, sono stati esaminati reperti raccolti nelle seguent i localith:

VENETO, M. Baldo (VR), m 1150-1350,26.VII.1977, leg. Sette;

EMILIA-ROMAGNA, Pertuso (PC), m 1200, VIII. 1977;

FRIULI, Grado (GO), Fossalon, 27.XI.198 1; 1.V.83; 16.X.83 leg. Seriani;

FRIULI, Fiume Tagliamento, foci, 2.VI.1984, leg. Seriani;

FRIULI, Aviano, loc. Piancavallo (PV), m 1700, 11.VII.1986, leg. Seriani TOSCANA, Padule di Fucecchio (PT), 16.VIII.1986, leg. Migliaccio.

Da questi pochi dati, si puo dedurre che questo bruchide si va diffondendo piuttosto rapidamente anche sul territorio nazionale a spese di qualche leguminosa spontanea. Finora, pero, non si hanno segnalazioni circa

la

pianta ospite e nutrice in Europa. Decelle (1979) suppone che A.

pallidipennis possa svilupparsi nei semi di piante del genere Astragalus, Riteniamo utile elencare qui di seguito, le specie rinvenute in passato in semi importati in Italia, ma che non sono state mai rinvenute a110 stato spontaneo. Di ogni specie viene riportata la localita di provenienza e quella di rinvenimento.

specie provenienza localiti italiana

Caryedoii pallidus (Olivier) - Senegal Pseudopuchymerina spinipes (Erichson) (figg. 3 e 6) - Sudamerica Acanthobnichidius spiniger (Baudi) - Siria Mimosestes n~intose (Fabricius) (figg. 8-1 1) - Sudamerica Penthobrnchusgennaini (Pic) - Sudamerica Caryedon serratus (Olivier)

-

Senegal

Callosobruchtis omutus (Boheman) - Sierra Leone Callosobruchus phaseoli (Gyllenhal) - Brasile Callosobrnchus varicolor (Boheman) - Sudafrica Zubrotes subfasciatus (Bohernan) - Brasile

- Trieste

- Palermo, Messina - Sardegna

- Genova, Messina

- Sicilia - Trieste

- Veneto, Brindisi - Macugnaga - Sicilia

- Modena, Messina

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RIASSUNTO

Gli autori segnalano la presenza di due specie di 8ruchidae extraeuropei in Iialia:

Megabnichidius dorsalis, nella citti di Roma e Acanihoscelides ~ullidipet~t~is, in Italia settentrionale e centrale. Inoltre essi passano in rassegna tutte Ie specie di orisne extraeuropea rinvenute in Italia in seguito a1 trasporto passive.

SUMMARY

Megabruchidius dorsalis and Acanthoscelides pallidipennis, new: species for the Italian fauna (Coleoptera, Bruchidae).

TWO species of extraeuropean Bruchidae were collected in Italy for the first time: M.

dorsalis (Fahreus, 1839), in the town of Rome, and A. paUidipennis (Motschulsky, 1873), in northern and central Italy. A review of the extraeuropean species of seed beetles which occur in Italy is undertaken.

BIBLIOGRAFIA

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DECELLE, J. 1979. Un Bruchide nord-amkricain, Acanthoscelides semiii~iluin (Horn), en voie d'indigenation en Europe centrale et meridionale. Bull. Ann. Soc. R. beige Entomol., 115: 28.

HEYDEN, L. 1879. Die Coleopterologische Ausbeute der prof. Rain in Japan 1874-1875. Dtsch.

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LUIGIONI, P. 1929. I coleotteri d'ltalia. Catalogo sinonimico-topografico-bibliografico, Mem.

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MULLER, G. 1953.1 Coleotteri della Venezia Giulia: Coleoptera Phytophaga. Cent. Sper. Agr.

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