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Anzi sempre più moderna Rinnovato il look al campo sportivo Comunale

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Direzione e Redazione: C/da S. Donato - 85010 Anzi (Pz) Autorizzazione del Tribunale di Potenza n. 301 del 24/10/2002 Stampato in proprio - Poste Italiane - Spedizione in A.P. 70% Potenza

ANNO XI • N° 3

Giugno 2012

Anzi sempre più moderna

Rinnovato il look al campo sportivo Comunale TOYO TIRES

Officina Rubolino A N Z I

La riqualificazione dello sta-

dio si aggiunge a metanizza-

zione, adsl, energie rinnova-

bili, raccolta differenziata,

nuova pavimentazione e rin-

ghiere in ferro battuto nel

centro storico, parità scola-

stica alla Materna, sezione

Primavera, servizio navetta,

ristrutturazioni varie, ecc. ...

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2 Municipio

A distanza di meno di un mese dal precedente rimpasto, si è reso neces- sario ridefinire nuovamente l’assetto della Giunta Comunale a causa delle dimissioni rassegnate dal Vice Sindaco Saverio Giorgio Di Ioia in data 12-4-2012.

In sua sostituzione, il Sindaco Giovanni Petruzzi ha nominato assessore Francesco PERGOLESI, 34enne operaio presso lo stabilimen- to SATA di Melfi, con delega a Politiche giovanili e ricreative, men- tre all’assessore Gerardo CICCHETTI è stata attribuita la funzione di Vicesindaco.

Completano la composizione della

Giunta Comunale di Anzi due giovani donne, Marilena ALBA- NO e Lucia BUCHICCHIO.

Il Sindaco ha comunicato al Consiglio Comunale, nella seduta del 27-4-2012, la nuova composizione dell’esecutivo municipa- le, registrando con “rammarico” le dimissioni di Giorgio Di Ioia, che ha ringraziato per il contributo fornito all’attività amministrativa nei circa tre anni di assessorato, formulando, nel contempo, gli auguri di buon lavoro al nuovo Assessore Pergolesi ed al nuovo Vicesindaco Cicchetti.

Nella medesima adunanza del 27 aprile scorso è stato approva- to il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2011, con 9 voti favorevoli e 4 contrari del gruppo consiliare di minoranza guidato da Donato Lauletta, il quale ha giudicato fallimentare il consuntivo amministrativo.

Il primo cittadino, invece, ha detto che “l’Amministrazione Comunale è orgogliosa di aver confermato, per l’ottavo anno consecutivo, tutte le tariffe, le imposte e le tasse preesistenti, sen- za gravare con ulteriori oneri e pesi sui cittadini di Anzi. Sta attuando una politica tesa ad una riduzione dei costi ed indi- rizzata all’utilizzo delle energie alternative, che già nell’eserci- zio finanziario corrente produrrà dei benefici, andando ad incidere anche sui minori costi per i servizi di pubblica illumi- nazione e dei rifiuti, considerato che già nel bimestre novem- bre/dicembre 2011 con l’attivazione della raccolta differenzia- ta porta a porta si è registrata una diminuzione dei costi di con- ferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani”.

Il Sindaco, ha, altresì, fatto presente che il disagio principale che oggi si sta vivendo è quello relativo alla “galoppante” crisi economica nazionale che attanaglia tutti e che ha un riflesso negativo sulle amministrazioni locali. Il problema serio per ogni amministrazione comunale- ha dichiarato Giovanni Petruzzi- è quello relativo alla macroscopica riduzione delle risorse statali,

a cui si aggiungono i riflessi negativi del patto di stabilità della Regione Basilicata, che non ha trasferito al Comune tutti i fondi relativi ai finan- ziamenti concessi e si è stati costretti a diluire o ritardare i pagamenti alle imprese ed ai fornitori, ponendo que- sti operatori economici in situazioni di sofferenza e di gravi difficoltà”.

Anche il neo Vicesindaco Cicchetti ha sottolineato che, nonostante i minori trasferimenti statali e la situazione di crisi in cui versa l’intera nazione, que- sta Amministrazione ha chiuso il ren- diconto 2011 con un avanzo di ammi- nistrazione anche per l’esercizio cor- rente e che dal punto di vista econo- mico il Comune di Anzi è sano e cerca di non pesare sulle

“tasche” dei cittadini erogando dei servizi efficienti. Cicchetti, in relazione ad alcuni rilievi critici esposti da Lauletta, ha sostenu- to, per quanto riguarda la pubblica illuminazione, che nel pas- sato si spendeva in più ed ora, grazie all’adozione di un sistema con dei regolatori di flusso ed alla riduzione della spese con il ricorso all’utilizzo delle energie rinnovabili, si è registrato un risparmio di circa il 30%. L’amministrazione- ha detto il Vicesindaco- conta di ridurre ulteriormente la spesa complessi- va relativa al fabbisogno energetico con un dimezzamento del 50% degli attuali costi entro il 2014. C’è, altresì, da considerare l’elevato indice di qualità del servizio raggiunto con la nuova organizzazione del servizio di pubblica illuminazione intro- dotta nel 2011”.

Per quanto concerne la spesa relativa alla raccolta dei rifiuti, comprensiva anche dello spazzamento, essa- ha sottolineato Gerardo Cicchetti- è in linea anche con i costi sopportati dagli altri Comuni e con tutti gli standard di calcolo, peraltro suffra- gati da un’elaborazione del Conai con il quale più volte questa Amministrazione si è confrontato nell’ambito di un progetto per i comuni dell’area metropolitana del potentino. I costi che emergono dal rendiconto di gestione sono nella media e vanno migliorati con la qualità della spesa e del servizio”.

Infine, il Consiglio Comunale ha approvato alcune modifiche del vigente Regolamento Comunale per i lavori, le forniture ed i servizi in economia per adeguarlo rispetto alla recente normati- va intervenuta in materia con i voti favorevoli dei 7 consiglieri del gruppo del Partito Democratico e l’astensione dei consiglie- ri Cilibrizzi e Giorgio Di Ioia, mentre la minoranza non ha par- tecipato al voto, dopo che l’assise aveva respinto con 7 voti contro 6 la proposta di Lauletta di rinviare l’argomento.

In sostituzione del dimissionario Giorgio Di Ioia

Pergolesi è il nuovo assessore e Cicchetti il Vicesindaco

Il Consiglio Comunale ha approvato il rendiconto di gestione 2011

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Municipio P

Nel mentre all’interno della Scuola Comunale Paritaria dell’Infanzia “G. Bonomo” è stato installato un defibril- latore semiautomatico esterno a servizio sia della strut- tura scolastica che dell’intera comunità anzese per even- tuali tempestivi interventi di soccorso tesi a salvare la vita a persone colpite da arresti cardiaci, all’indomani del tra- gico episodio costato la vita al calciatore del Livorno Piermario Morosini durante la disputa di una partita di calcio, il Vicesindaco di Anzi Gerardo Cicchetti, noto appassionato di sport, ritratto nella sottostante foto con i dirigenti della Polisportiva Anzi, ha preso, come suol dirsi, “carta, penna e calamaio” ed ha formalizzato una proposta di notevole interesse sociale, quella di dotare i campi sportivi della Basilicata di defibrillatori, inviando la seguente lettera all’assessore allo sport della Regione Basilicata, Marcello Pittella:

“Caro Assessore, ciò che è accaduto sul campo di calcio di Pescara con la morte del calciatore Piermario Morosini ha lasciato tutti sgomenti ed ha posto, a noi che siamo impegnati nelle istituzioni, una preoccupazione in più rispetto alla responsabilità di garantire ai nostri giovani, che partecipando alle attività sportive e contribuiscono a mantenere forte il senso della socialità e della sana aggregazione, tutte le possibili condizioni di sicurezza.

Non vorrei che accadimenti come questi, trascorso il

tempo dell’emozione e della riflessione, scivolassero , come spesso accade in simili circostanze, nell’ inesorabi- le vortice della fatalità che nel tempo sbiadisce ed affie- volisce ogni coinvolgimento emotivo e rende labile il ricordo.

Rimane per noi, amministratori e genitori, da un lato la frustrazione di non poter fare mai abbastanza e dall’al- tro le continue preoccupazioni di fronte al legittimo e giusto desiderio dei figli di vivere attivamente momenti di aggregazione e di crescita psicofisica che anche lo sport contribuisce a realizzare.

Ritengo, pertanto, che sia utile trarre insegnamento da fatti tragici come quest’ultimo e sforzarsi per dare impul- so immediato ad iniziative utili per scongiurare analoghe situazioni.

Nella mia funzione di vicesindaco di questo comune e di appassionato di sport , ho socializzato con il mio Sindaco Giovanni Petruzzi l’idea di avanzare una proposta che possa trovare la condivisione ed il coinvolgimento della Regione e dei Comuni affinché, in tempi rapidissimi, si possano dotare i campi di calcio comunali di apparecchi Defibrillatori.

Ho colto, naturalmente, la puntuale sensibilità al proble- ma nella tua dichiarazione che sollecita i comuni propo- nenti gli interventi di cui al Programma Regionale per lo Sviluppo dello Sport, ad inserire tra gli interventi per la sicurezza anche la dotazione di apparecchiature del genere.

Se ciò prefigura una opportunità per i comuni utilmente collocati per benefi- ciare dei fondi disponibili, non lo sareb- be altrettanto per quelli esclusi.

Pongo quindi alla tua valutazione la proposta di considerare la possibilità di utilizzare parte della dotazione finan- ziaria del Programma suddetto da destinare ai comuni che ne fanno richiesta per l’acquisto di un Defibrillatore.

Si potrebbe conseguentemente inve- stire i Comuni e/o le Aree Programma degli oneri relativi all’organizzazione, nei territori, di un programma di Formazione ed

Addestramento del personale dipen- dente e di operatori delle società spor- tive sull’uso di tale apparecchiatura.”

Installato l’apparecchio salva vita alla Scuola Materna di Anzi

La Regione doti i campi sportivi della Basilicata di defibrillatori

Lettera del Vicesindaco Cicchetti all’assessore regionale allo sport Pittella

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4 Musica

I “ TARANTANZI”

inaugurano la stagione 2012 con un bel concerto

in Piazza Dante Alighieri

Lunedì 30 aprile, nel ponte del 1° maggio, il gruppo folk

“Tarantanzi” ha inaugurato la stagione concertistica 2012 con un’ottima esibizione in Piazza Dante Alighieri di Anzi, alla quale hanno assistito centinaia di persone, che hanno apprezzato il sound etnico di Savino Cilibrizzi and com- pany, reso ancora più suggestivo dall’ottima acustica bril- lantemente curata da Salvatore Imundo. La serata è stata presentata da Mariano Marcogiuseppe, mentre alle spalle del gruppo sullo schermo gigante scorrevano immagini, immortalate dal reporter e batterista del grup- po Giuliano De Asmundis, che riguardavano spaccati di vita contadina ad Anzi, ritraenti in particolare la mietitura e l’immancabile asino “tuttofare” di Giambattista Barbarito.

I “Tarantanzi” si sono presentati con una rinnovata forma- zione, che si avvale delle performance di Pino Ventura al basso e di Giuseppe Rivelli alla chitarra, i quali hanno contribuito ad offrire un ritmo più accattivante alle canzo- ni interpretate. Queste due “new entree” si aggiungono al collaudato team dei “Tarantanzi” composto dalle coriste Annamaria Fistetti, Filomena e Tina Marino, dai per- cussionisti Antonio Giorgio, Marina Ciliberti e Rocco Luigi Sarli, oltre che dal cantante Michele Quagliano, dal poliedrico musicista Antonio Ciliberti e dai già citati Giuliano De Asmundis e Savino Cilibrizzi, quest’ultimo fondatore del gruppo ed autore dei testi e delle musiche delle canzoni. Insieme a loro a ballare ed a trascinare il pubblico Maria Mente ed Antonella Cianciarulo . Dopo il brillante successo del primo disco inciso l’anno scorso, dall’emblematico titolo “Nu pais della Basilicata”

in omaggio alla nostra terra, i folkman anzesi stanno pre- parando l’uscita della seconda compilation, che racco- glierà in un cd una decina di brani. Diverse canzoni da loro eseguite spopolano sull’etere e sono richiestissime ai centralini di alcune radio potentine. In piazza i

“Tarantanzi” hanno eseguito sia brani contenuti in “Nu pais della Basilicata” che canzoni inedite. Intervenendo sul palco, il Sindaco di Anzi, Giovanni Petruzzi, li ha rin- graziati per il positivo ruolo di ambasciatori di Anzi nel mondo che essi stanno esercitando e per la valorizzazione della cultura popolare e delle tradizioni locali.

Di seguito riportiamo l’esegesi dei testi di alcune canzoni dei “Tarantanzi” effettuata nell’occasione dal presentatore Mariano Marcogiuseppe

A nott d pask

Questo brano ricorda un rituale pasquale di Anzi, difatti la notte di pasqua ad Anzi è tradizione annunciare a suono di organetto la resurrezione di Gesù ma soprattutto andare

di casa in casa a portare una serenata e a chiedere uova e altri ingredienti per realizzare “u pastecch” una pizza rusti- ca prodotto tradizionale consumato a pasqua.

Lu vecch

Questo brano parla del vecchio, il vegliardo raggiunta una certa età vaga per la piazza con tutto il suo bagaglio di ricordi e d’esperienza e non disdegna di dispensare consi- gli ai più giovani.

Cara Maria

La canzone racconta di Maria che deve darsi al padrone per migliorare la sua condizione, in tutto ciò il marito ras- segnato accetta tale situazione.

Sup a lu mont d Santa Maria

In questa canzone si racconta che sul monte di Santa Maria c’è una chiesa e ogni contadino, dopo una giornata di lavoro, porta un fiore ricordando il lavoro prestato alla sua costruzione, il contadino fa questa offerta senza senti- re la fatica perché la devozione è molto più forte di qual- siasi fatica.

A srnet da zit

Questa è una serenata alla fidanzata, dove l’innamorato sotto il balcone dedica le sue parole al suo unico amore.

Zappa zapp

In questa canzone si ricorda il lavoro dei campi a giornate, dove la zappa serve a scandire il tempo e a delineare l’al- ba e il tramonto.

U trainir

Questa canzone racconta del trainante che, recatosi nel bosco per raccogliere la legna, incontra l’anima del padre defunto e gli mostra la sua vita e la sua famiglia, il bosco come ogni posto isolato viene sempre popolato da anime e folletti che caratterizzano i racconti e le leggende della tradizione.

U bastment

Questa canzone racconta la piaga dell’emigrazione, i poveri che abbandonavano la propria terra in cerca di for- tuna imbarcandosi sul bastimento, lasciavano i familiari e vivevano un’infinita nostalgia.

Durm durm

È una ninna nanna popolare che le madri cantavano ai loro bambini mentre svolgevano i lavori nei campi.

E ej pur t cant

La canzone è una serenata che fa l’amante alla sua inna- morata sotto il balcone portando con sé i doni alla fami- glia della amata.

La peng

Qui si canta il monte Pence che in questa canzone è indi- cato come sorgente di fertilità grazie ai suoi pascoli, ai suoi boschi e al torrente che allieta l’ortolano.

Lu parecch

U parecch è il giogo dei buoi che un tempo era uno dei beni più importanti e il fondamentale aiuto per il lavoro nei campi/

Nu pais da Basilicat

Questo canto è un omaggio ad Anzi e un po’ a tutti i pic- coli centri dell’entroterra lucano, un paese che si porta

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sempre nel cuore perché le distanze sia temporali che spaziali non annullano il ricordo e la nostalgia.

Sciacqua sciacq

Questo canto racconta d’un incontro segreto d’amore tra due innamorati consumato nel pressi delle fonti dove le donne facevano il bucato, questo sciaqua sciaqua, oltre al ripercorrere l’atto del lavare, ribadisce anche la morale di un tempo, quella degli amori clandestini e dei concepi- menti fuori dal matrimonio.

U banntor

Il banditore era una figura di confine che portava notizie e annunciava l’arrivo dei venditori ambulanti, ma nel brano si fa un accenno anche alle sue tresche amorose e all’at- trazione che le donne nutrivano verso questa figura di confine.

U re e u brgand

Il re e il brigante racconta la storia di un brigante innamo- rato della figlia del re, dei timori del padre e dell’amore ricambiato della figlia.

U vint e u pastor

Il vento e il pastore ricorda le credenze popolari e il forte legame dei pascoli e dei raccolti con la pastorizia, tanto che il pastore tesse un dialogo con il vento.

Aliariulì la mezzanott

È una serenata d’amore che ricorda la tradizionale uccisio- ne del maiale.

La rondinella

La rondinella è un canto che riecheggia la vita di una povera famiglia contadina vittima delle stagioni e delle intemperie, in tutto questo la rondinella vola alla ricerca della sua mamma.

Lu ciucc ca non camin

Questa canzone è dedicata all’asino, il fondamentale mezzo di trasporto dei ceti popolari, l’asino, è descritto con tutti suoi vizi e le sue virtù.

Margarit

Questo canto racconta di Margarit una ragazza molto bel- la ma con il cuore di pietra che fa innamorare tutti i giova- ni che l’incontrano.

Terra nost

Terra nostra ci racconta dell’abbandono della terra e dei raccolti per raggiungere la città in cerca di fortuna, terra nostra è un po’ un inno malinconico alla terra che ci arric- chisce, si dice nella canzone, solo di povertà.

Vianov vianov

Questo è un canto che ci porta vianov vianov a esplorare alcune zone del paese con i suoi angoli caratteristici e i suoi peculiari personaggi, le parole di questa canzone non nascondono una vena di malizia e di doppi sensi.

We cumbor

Questa canzone racconta di un possibile adulterio, è costruita con un gioco di doppi sensi e di freddure.

Ambiente P

Nella tarda mattinata del 2 maggio 2012, all’altezza del Km. 28 della S.S. n. 92 in agro di Anzi, si è verifi- cato un incidente stradale, occorso ad un’autocisterna che si è ribaltata, mentre da Laurenzana si dirigeva verso Potenza per rifornire di car- buranti liquidi impianti di distribu- zione della multinazionale “Total”, provocando lo sversamento acci- dentale di circa 10.000 litri di gaso- lio e benzina.

Sul luogo del sinistro sono pronta- mente intervenuti i carabinieri della stazione di Anzi, gli agenti di Polizia Locale del Comune di Anzi e della stazione di Calvello del Corpo Forestale dello Stato, i vigili del fuo- co di Potenza, gli operatori ed i tec- nici dell’Anas e dell’Arpab, nonché quelli della società di pronto inter- vento ecologico “Real Service”,

incaricati di eseguire tutte le opera- zioni necessarie alla messa in sicu- rezza d’emergenza ed alla bonifica del sito inquinato.

Tra i primi ad arrivare sul posto per verificare l’impatto dell’incidente, il Sindaco di Anzi, Giovanni Petruzzi, il quale ha auspicato che la ditta tra- sportatrice risarcisca adeguatamen- te gli eventuali danni arrecati al patrimonio comunale ed ai proprie- tari dei poderi agricoli ubicati nella zona ove si è sversato l’ingente quantitativo di carburanti liquidi.

Per tutelare la pubblica e privata incolumità, il primo cittadino di Anzi ha promulgato l’Ordinanza Sindacale n. 17/2012, nella quale, tra l’altro, dispone la messa in sicu- rezza, la caratterizzazione e la boni- fica dei siti inquinati, oltre che, a scopo precauzionale, vieta il pasco-

lo di animali ed interdice l’utilizzo potabile ed irriguo dell’acqua rive- niente dai pozzi artesiani dislocati nella zona interessata dallo sversa- mento.

Il Sindaco Petruzzi ha, altresì, for- malmente chiesto all’Arpab di conoscere l’esito dei prelievi effet- tuati nella zona contaminata, invi- tando la medesima agenzia a reite- rare nel tempo il monitoraggio e l’a- nalisi dei terreni per verificare even- tuali stati d’inquinamento.

Fortunatamente il conducente del potente automezzo è rimasto illeso, nonostante il forte spavento ed il ribaltamento dell’autocisterna.

Sino alla tarda serata del 2 maggio il tratto stradale interessato dallo sversamento di carburanti è rimasto chiuso al traffico.

Sulla SS92 si ribalta una cisterna e sversa carburante liquido

Il Sindaco Petruzzi chiede il risarcimento danni per gli agricoltori ed emette

un’ordinanza di divieto di pascolo e di uso dell’acqua dai pozzi circostanti

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Mariano Marcogiuseppe è il nuo- vo Presidente della Pro Loco Anzi Cambio al vertice della Pro Loco Anzi.

Il nuovo Presidente è Mariano Marcogiuseppe, il quale sostituisce la dimissionaria Milenia Castrignano. Il nuovo Vice Presidente è Antonella Marcogiuseppe, mentre ad Antonio Carbone è stato affidato il compito di segretario ed a Rocco Castrignano quello di tesoriere. Completa la com- posizione del consiglio d’amministra- zione l’assessore alla Cultura e Turismo, Lucia Buchicchio, membro di diritto in rappresentanza del Comune di Anzi.

La guardia giurata Giuseppe Albano è Maestro del lavoro Tra i 12 cittadini lucani che il 1° mag- gio 2012, presso il Teatro Stabile di Potenza nell’ambito di una solenne cerimonia organizzata dalla Prefettura di Potenza, hanno ricevuto la conse- gna dell’onorificenza “Stella al merito del lavoro” vi è anche l’anzese Giuseppe Albano, guardia giurata da 38 anni alle dipendenze dell’Istituto Provinciale di Vigilanza “La Ronda” di Potenza, dopo un’iniziale esperienza lavorativa nel campo di auto-meccani- co. A “Seppone”, com’è comunemen- te denominato ad Anzi, il titolo di

“maestro del lavoro” è stato conferito

“per la professionalità e la dedizione in cui si è distinto e fatto apprezzare dall’azienda per cui lavora”. La deco- razione della “Stella al merito del lavo- ro” è concessa ai lavoratori, dipenden- ti da imprese pubbliche o private, che si siano particolarmente distinti per singolari meriti di perizia, di laboriosità e di buona condotta morale.

Il Prefetto di Potenza in visita isti- tuzionale al Comune di Anzi Il 18 aprile 2012 al Comune di Anzi si è avuta la gradita visita istituzionale del Prefetto di Potenza, Dr. Antonio Nunziante, il quale ha apprezzato la suggestiva bellezza storica ed artistica del Palazzo Comunale.

Nell'Auditorium (ex Chiesetta di San Lorenzo) si è svolto l’incontro con i cit- tadini. Particolarmente vivace ed inte- ressante è stata l’interlocuzione tra il Prefetto e gli alunni del locale Istituto Comprensivo (I e II media e V elemen- tare), i quali hanno rivolto all’alto fun- zionario statale precise domande rispetto alle sue funzioni, alle quali, con puntualità, ha risposto il Prefetto In precedenza, il Sindaco Giovanni Petruzzi aveva rivolto, a Sua Eccellenza, il benvenuto del popolo di Anzi, sottolineando positivamente la scelta del Prefetto di recarsi nel territo- rio per monitorare direttamente i pro- blemi sul tappeto e testimoniare la vicinanza delle massime istituzioni agli amministratori locali ed ai cittadini in un periodo storico caratterizzato dalla galoppante crisi economica che dila- nia il tessuto sociale di piccole realtà come Anzi, che si onora di aver dato i natali a qualificati funzionari statali, tra cui Michele De Feis, già Prefetto a Trieste, Avellino ed in altre province.

Per suggellare la specialissima circo- stanza, il primo cittadino di Anzi ha donato al Prefetto Nunziante il quadro con la litografia del costume popolare femminile anzese di fine’800 quale

“piccolo e simbolico omaggio per riaf- fermare l’ancoraggio alle radici e l’or- goglio di noi tutti di appartenere ad Anzi, a questo meraviglioso Paese Presepe”, come ha detto il Sindaco Petruzzi.

Un convegno veterinario sul latte d’asina per onorare la memoria di Teresa Sarli

“L’asino- nuove frontiere produttive”:

è stato questo il tema affrontato nel seminario di studio in ricordo della professoressa Teresa Sarli il 26 maggio 2012 presso l’Auditorium del Comune di Anzi.

L’iniziativa, organizzata dall’Ordine

dei Veterinari della provincia di Potenza e dalla Fondazione

“Anthea”, è stata introdotta dai saluti del Presidente dell’Ordine dei Veterinari della provincia di Potenza Enrico Cariati, del Sindaco di Anzi Giovanni Petruzzi e del Dirigente dell’A.S.P. di Potenza Paolo Raimondi.

Relatori dell’evento, che si è avvalso dell’accreditamento ECM (Educazione Continua in Medicina) del Ministero della Salute ed a cui hanno partecipa- to oltre 50 medici veterinari lucani, i docenti dell’Università “Federico II” di Napoli Adriano Santoro, che ha affrontato le problematiche igienico- sanitarie del latte formulato per l’in- fanzia, Nicola Costanza, che si è sof- fermato sul profilo igienico del latte d’asina, Rossella Di Palo, che ha rela- zionato su “L’allevamento dell’asino in Italia”, e Marcella Spadetta, che ha esposto le caratteristiche nutrizionali del latte d’asina.

Nell’occasione si è stabilito di organiz- zare, con periodicità annuale, ad Anzi un’iniziativa che chiami a raccolta il mondo accademico ed i medici veteri- nari della Basilicata per onorare la memoria di Teresa Sarli, stimata docente universitaria e compianto medico veterinario nativa di Anzi e prematuramente scomparsa tre anni fa, distintasi per professionalità e generosità sociale, in omaggio alla quale il Comune di Anzi ha intitolato una suggestiva piazza nel cuore del centro storico.

Lo spettacolo della Scuola dell’Infanzia sugli antichi mestieri Come sempre è stata gioiosa l’atmo- sfera che si è respirata il 31 maggio 2012 nella palestra annessa alla Scuola Comunale Paritaria dell’Infanzia “G. Bonomo” per il tradi- zionale saggio conclusivo delle attività didattiche dell’istituto scolastico gesti- to dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice. I bambini nostrani hanno rappresentato gli antichi mestieri con un tuffo nella storia per rivisitare lavori e professioni del passato, quali sarto, maniscalco, fornaio, calzolaio, dro- ghiere, ecc..

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6 Attualità

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Attualità P

Il piccolo campione Paolo Buchicchio nell’album di figurine

Sulle orme di papà Andrea- che, nonostante le 44

“primavere” ben portate, ancora si entusiasma come un ragazzino a correre dietro al pallone ed è stato tra i protagonisti dell’avvincente stagione 2011/2012 della Polisportiva Anzi in II e III catego- ria- il piccolo Paolo Buchicchio, di 8 anni, frequen- tante la seconda classe della Scuola Primaria, rap- presenta più che una speranza per il futuro del cal- cio anzese. E’ un campioncino in erba, già distintosi per talento e qualità tecniche nella scuola calcio

dell’Asso Potenza, che frequenta con passione e puntualità. Egli, come si evince dalla sovrastante foto, ha avuto l’o- nore di figurare nell’album di figurine “I piccoli campioni- stagione 2011/2012”realizzato da “Nigro editore”. In sostanza, un album dei calciatori “Panini” in formato lucano, ove sono riportate le figurine delle giovani promesse calcistiche della Basilicata divise per club. Così Paolo ha vissuto l’emozione di “ritrovarsi” all’interno di una bustina e di un album che con il tempo rappresenterà una fonte inesauribile di ricordi.

Il Prefetto in visita al

Comune

DECESSI

Residenti ad Anzi

30-5-2012 Maria Carmela Giuzio, vedova Vacaro di 86 anni Residenti altrove

9-5-2012 Antonio Marmo di 87 anni a Potenza

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8 Risorgimento

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10 Opinione

Uno dei miei scrittori preferiti, in uno dei suoi più famosi aforismi recita:

“Al giorno d'oggi conosciamo il prez- zo di tutto e il valore di niente”.

Quanto vale il battito di un cuore, il soffio di un respiro, il sorriso di un bambino o lo sguardo di chi amiamo?

Non so se ci siano uomini in grado di rispondere a questa domanda, ma ci si può interrogare se la vita di un uomo valga i suoi debiti.

Famiglie con cuori che battono a metà, respiri spezzati dal dolore, bambini orfani e donne sole.

Questo è quanto è accaduto più di trenta volte dall'inizio dell'anno.

Un importante centro di ricerca dedi- cato alla mobilità e al lavoro pubblica un rapporto sull’incremento dei suici- di a causa della disoccupazione.

Mentre il dato che emerge da uno studio pubblicato negli Occasional papers di Bankitalia è che in Italia i 10 uomini più ricchi posseggono una quantità di ricchezza più o meno equivalente ai 3 milioni di italiani più poveri.

Negli ultimi anni inoltre, si è invertita la distribuzione della ricchezza tra le classi di età: oggi al contrario che in passato gli anziani sono più ricchi dei giovani che non riescono ad accumu-

lare, rivela ancora lo studio.

Storie diverse che alla base hanno tutte lo stesso sfondo: la concreta dif- ficoltà di vivere, la disoccupazione, i debiti, la pressione fiscale, una politi- ca economica restrittiva che ammaz- za il reddito nazionale e, ahimè, la società. Tutto questo non è solo una questione morale, idealistica o filoso- fica, è anche e soprattutto una que- stione politica. E' l'effetto devastante di anni di governo, di una politica a favore di evasori, condoni e scudi fiscali, di leggi ad personam e finan- ziarie inaccettabili, di deroghe alla nostra costituzione e al nostro codice civile e penale, di uno scardinamento dei valori morali e sociali che sono alla base di una società democratica.

E tutto questo ha prodotto una società fatta di ricchi sempre più ric- chi a danno di tutti gli altri.

Ed oltre a questo, il crimine più grave mai commesso nella storia civile, poli- tica e istituzionale: I padri che hanno ucciso i propri figli; la politica schiava delle regole della finanza; controllati e controllori insieme al banchetto del- la corruzione.

Serve un ribaltamento della politica economica che produca ricchezza vera e più equamente distribuita.

Serve un ribaltamento della cultura che presti maggiore attenzione alla giustizia e alla nostra costituzione.

Serve un ribaltamento dei valori in cui la politica ritorni alla sua accezione naturale per cui non è solo l'arte diffi- cile del buon governo destinata a pochi eletti, ma una responsabilità morale e civile di ogni uomo.

Non so se c'è mai stato un tempo o una ragione per cui il nostro Paese valga la vita di un cittadino, ma fac- ciamo in modo che tutto questo non accada mai più.

Mi vengono in mente i versi di Jhonn Donne che vorrei dedicare a chi si occupa di politica: “La morte di qual- siasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te”.

Nessuno può sentirsi assolto dalla morte di questi uomini e dalla dispe- razione di molti altri.

Non è questo il Mondo in cui voglia- mo vivere.

Carolina Biscaglia

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POTENZA

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Camastra P

Chissà se nel 2017, ad Abriola, verrà disputata la “bella”

fra Tonino Pessolani e Romano Triunfo. Dopo il successo del primo nel 2007, cinque anni dopo il ver- detto è stato ribaltato e sarà Romano Triunfo a guidare il Comune. Il ragioniere commercialista ha ottenuto 650 voti, mentre il Sindaco uscente si è fermato a quota 568.

Decisivo è stato il responso delle urna nei due seggi elettorali di Abriola paese, ove Triunfo ha ottenuto 204 voti in più dell’avversario, che invece ha prevalso nelle frazioni, soprattutto grazie al’exploit del Vice Sindaco uscente, Mario Giordano, il candidato a consigliere più suffragato con 181 preferenze. Nel seggio di Arioso 160 sono stati i consensi per la lista Identità locale di Pessolani a fronte dei 38 voti ottenuti dalla lista

“Centro-sinistra per Abriola” di Triunfo. Il neo primo cittadino si è avvalso del corale sostegno della stragran- de maggioranza dei giovani abriolani, che con grande entusiasmo hanno espresso una chiara volontà di cam- biamento premiando un progetto politicamente caratte- rizzato nel Centro Sinistra. D’altronde la squadra dei consiglieri eletti insieme a Triunfo è composta da giova- ni, a partire da Nicola Sarli, a cui è stato conferito l’in- carico di Vicesindaco, il quale ha ottenuto 155 preferen- ze. L’unica donna presente in lista, Cinzia Petraglia, non solo è risultata la seconda eletta della maggioranza con 109 voti personali, ma è stata anche nominata assessore. Sono giovani anche gli altri due consiglieri eletti per“Centro-sinistra per Abriola”, Mariano Fellone (94 preferenze) e Pasquale Triunfo (91). I due candidati non eletti, Vincenzo Videtta e Valentino Marcogiuseppe, hanno ottenuto, rispettivamente, 77 e 42 preferenze.

Per la lista perdente sono risultati eletti in minoranza Pessolani e Giordano, mentre gli altri candidati hanno ottenuto i seguenti voti: Franco Berterame 92,

Domenico Marrone 91, Nicola Zuardi 79, Celeste Sarli 58, Enrico Dapoto 32.

A Calvello non c’è stata storia, il Sindaco uscente Tonino Gallicchio, a capo della lista “Identità calvelle- se”, ha ottenuto un vero e proprio plebiscito con 965 voti a fronte dei 478 andati alla lista avversaria. Il Vicesindaco uscente Franco Mazzei, per la terza torna- ta consecutiva, è risultato il candidato più votato con 224 preferenze, conquistando sul campo la riconferma nella Giunta Comunale anche se ha dovuto cedere lo scettro di n. 2 dell’Amministrazione all’altro assessore uscente, Carmela Abbate, nominata Vicesindaco, la quale ha raccolto 197 consensi personali. Gli altri due consiglieri eletti sono Raffaella Lacerra (141 preferen- ze) e Giuseppe Andriuzzi (139), mentre non ce l’han- no fatta ad essere eletti Rocco Dell’Acquila (100) e Raffaella Perilli (54).

La minoranza della Lista “Insieme per il futuro” sarà rap- presentata in Consiglio Comunale dal candidato Sindaco sconfitto

Francesco De Stefano e da Rocco Lacerra, che ha otte- nuto 137 preferenze, il qua- le all’indomani della sconfit- ta elettorale si è dimesso dalla carica di segretario del locale circolo del Partito Democratico. Primo dei non eletti è risultato Rocco De Grazia, il quale con 85 pre- ferenze ha preceduto Grazia Guerrieri (70), Raffaele Elia (53), Franco Tempone (50) e Roberta Alberti (37).

L’esito del voto amministrativo in Val Camastra

La rivincita di Triunfo ad Abriola ed il trionfo di Gallicchio a Calvello

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12 Personaggi

Strana categoria quella dei pesi mosca, nonostante i grandi campioni che ha avu- to, è sempre bistrattata forse perchè que- sti piccoli boxer non suscitano nell’imma- ginario sportivo le emozioni dei colossi come i massimi; Tyson lo ricordano tutti, anche l’americano d’Abruzzo Rocky Marciano è ricordato per la sua potenza o il mitico Carnera, gigantesco un tempo simbolo dell’Italia che conquistava il mon- do dall’alto dei suoi 205 cm che ancora nel nostro tempo gli dedicano una fiction.

Strana categoria anche perchè i mosca naturali agli inizi del pugilato moderno erano pochi, la maggior parte furono atle- ti ancora giovani in attesa di irrobustirsi per passare alle categorie superiori. Infatti, la categoria arrivò ai giochi olimpici – tran- ne la parentesi solo statunitense del 1904- nelle olimpiadi di Anversa nel 1920 quan- do vinse l’oro l’italo-americano Frankie Gennaro.

Prima del boom con l'arrivo di messicani, coreani, tailandesi i mosca erano pochi rispetto alle categorie superiori anche per- chè si guadagnava poco e allora il denaro rifluiva sopratutto dalla scommesse. Un titolo bistrattato nelle grandi arene ameri- cane ma riconosciuto in Europa dove se ne appropriò uno dei più grandi boxer della storia Jimmy Wilde, il gallese dal pugno devastante che vince ben 100 incontri per ko sui 130 vinti. Allora negli Usa si accor- sero di quel “minuscolo titolo” e si decise di ufficializzarlo con un incontro tra il bomber suddito di sua Maestà Britannica e la migliore mosca americana del momento Young Zulu Kid. Ma in quel pri- mo titolo ufficiale disputato nel Holborn Stadium di Londra c’è tanta lucania, in quel piccolo campione che pur sconfitto all’11° round mise in difficoltà Wilde. Un soprannome pittoresco tanto che nel periodo della bella epoque del pugilato traeva in inganno, lo stesso giornale The Day nell’edizione del 21 aprile 1917 preci- sava “Young Zulu Kid is not colored boy” . Era l’America che non ancora voleva cam- pioni del mondo di colore e per il soprano- me esotico del pugile di Brooklyn poteva essere scambiato per un “nero”. Il quoti- diano americano avverte che è bianco, anzi precisa che è nato in Italia “near Naples” vicino Napoli ed è forte molto for- te anche se aveva perso il mondiale dei mosca contro Jim Wilde ma aveva pareg- giato con il fortissimo Paul Moore ed il

campionissimo Pete Herman ( Peter Gullotta) uno dei più forti pesi gallo di tut- ti tempi aveva battuto i migliori mosca e gallo del tempo. The Dayle elogia il piccolo pugile ma tra le righe fa capire che non è un americano puro, è arrivato in Usa a tre anni da una località incerta dell’Italia vici- no alle pendici del Vesuvio, su un piro- scafo nel periodo della grande emigrazio- ne. Young Zulu Kid era lucano e si chiama- va Giuseppe Di Melfi, nato ad Anzi il 22 aprile 1897 in Via Lilio al n.15 da Domenico e Rosa Valentino. Poi tutta la famiglia Di Melfi (Domenico, Rosa, Giuseppe e la piccola Maria di 3 anni) emi- grò negli Usa, nel 1904 con la nave Nord America salpata da Napoli. Le tracce si tro- vano ancora ad Ellis Island: Il passenger record del futuro campione è il numero 0020 del 17 marzo 1904 e riporta due errori, il nome trascritto Guiseppe e il pae- se d’origine AUZI, la u al posto della enne:

nella bella grafia italiana dell’epoca si usa- vano anche le n e le m rovesciate. Young Zulu Kid fu un campione, autentico cui mancò solo un titolo ma rispettato ed ammirato da tutti. Ricordato da molti sto- rici della boxe come un picchiatore e com- battente indomito, Charley Rose addirit- tura lo pone al n. 10 dei pesi mosca più forti di tutti i tempi. In Italia, salvo qualche raro caso, si è completamente dimenticati di lui, eppure ha combattuto più di 132 incontri ufficiali contro i migliori pesi mosca e gallo dell’epoca; in un periodo che il filosofo Alexis Philonenko nella sua Storia della Boxe definisce la “Bella Epoque”, quando esistevano due circuiti del pugilato quello ufficiale con i guantoni

e quello della boxe popolare, che si com- batteva in prati, magazzini senza catego- rie di peso, senza guantoni e si usvano anche prese di lotta e calci. Un esempio pur se romanzato nel film L’Eroe della Strada (1975) dove Charles Bronson com- batte nella boxe popolare. A vedere il record sportivo di Giuseppe Di Melfi si incrociano i più gradi mosca, gallo e pesi piuma dell’epoca: Wilde due volte con un non decision, poi Jackie Sharkey, Johnny

"Young" Solzberg, Joe "Young" Tuber and Red Watson, autentici assi del ring. . Perde e pareggia con il favoloso Pete

"Kid" Herman, blocca sul pari

"Memphis" Pal Moore, Eddie Coulon, Frankie Mason e "Dandy" Dick Griffin. Nel 1916 batte il campione mondiale dei gallo Monte Attel, secondo alcuni giornali del- l’epoca disputa nello stesso anno il 14 marzo anche il mondiale gallo con un No Contest (senza decisione) contro il deten- tore Johnny "Kewpie" Ertle. Il piccolo anzese fu un boxer indomito, minuscolo anche per la sua categoria- appena 150 cm- affrontò tutti i migliori riuscendo ad essere per oltre 12 anni tra i primi dieci della classifica mondiale in un periodo dove molti incontri erano decisi tramite i

“newspaper decision” ovvero i verdetti della stampa specialistica che, presente a bordo ring, stabilivano il verdetto. Il gior- nalista e storico della Boxe Tracy Callis, un estimatore dell’ercolino lucano, nel deli- nearne la carriera oltre a far risaltare che ha battuto i migliori del suo periodo, sot- tolinea che ha combattuto troppo anche quando doveva appendere i guantoni al chiodo. Ma appunto era la bella epoque, quando le borse erano basse per le piccole categorie e si doveva combattere spesso, anche in sfide private o clandestine senza stare a guardare contro chi e quale fosse il peso. A Giuseppe Di Melfi come a tanti emigrati dell’epoca, oltre alle difficoltà di imparare lingua ed usanze diverse, vi era la lotta della sopravvivenza, il piccolo gigante di Anzi, a Brooklyn divenne una stella seguitissimo dalla stampa perchè aveva uno stile aggressivo e spettacolare da essere soprannominato the Fighting Newsboy, di certo non temeva nessuno e affrontò chiunque: un vero re senza coro- na e un pugile di livello mondiale che fa onore allo sport italiano ed alla sua Basilicata.

Leonardo Pisani

Giuseppe Di Melfi, il piccolo Ercole di Anzi:

da emigrante a star mondiale della boxe

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La narrazione della storia di questo piccolo grande uomo, nato ad Anzi il 22-4-1897, nell’articolo di Leonardo Pisani pubblicato sul quotidiano “La Nuova del Sud”, inorgoglisce la comunità anzese, fiera di aver dato i natali ad un autentico campione sportivo, che ha dovuto sudare e soffrire, partendo da una condizione di povertà, per far emergere a livello planetario il suo talento e le sue qua- lità tecniche e sportive.

Si tratta- ha commentato il Sindaco di Anzi- Giovanni Petruzzi- di un’e- semplare vicenda umana e sociale, che si inserisce nel solco del diffuso fenomeno dell’emigrazione, che ha depauperato di risorse umane ed intellettuali il nostro territorio per quasi l’intero XX secolo.

Nei primi tre lustri del ‘900 numerose

famiglie di anzesi furono attratte dal

“mito americano” ed emigrarono nel nuovo continente alla ricerca di un lavoro, di un reddito e di un futuro migliore.

Tra costoro, vi furono personaggi come Antonio Cilibrizzi, illustre con- cittadino nato il 4-9-1910 che, trasfe- ritosi negli Stati Uniti d’America con tutta la sua famiglia nel 1913, rag- giunse i livelli più alti all’interno del- l’amministrazione americana fino alla nomina di Ministro (primo citta- dino statunitense d’origine italiana in assoluto) nel periodo della presiden- za Kennedy.

Ora - ha concluso Giovanni Petruzzi- l’oculata azione di certosi- na ricerca storica condotta da Leonardo Pisani- la cui passione intellettuale ed il cui viscerale amore

per la terra lucana sono a me noti da oltre un quarto di secolo- ha portato alla ribalta l’eroica gesta sportive di un altro anzese, Giuseppe Di Melfi, il cui cognome è ancora oggi larga- mente diffuso nel Comune di Anzi, che attualmente annovera 12 cittadi- ni residenti che si chiamano Di Melfi, oltre a tantissimi altri nati in loco e trasferitisi altrove.

30-4-2012 Francesco

Buchicchio- Grazia Trotta a Sassano (SA) 12-5-2012 Car mine Romano-

Rosalba D’Anzi

Sport P

Anzi orgogliosa di aver dato i natali al pugile Di Melfi

E’ calato il sipario per i giovanissi- mi dell’Anzi, i quali hanno conclu- so in bellezza il campionato pro- vinciali giovanissimi.

Il poker finale di vittorie, per la squadra guidata da mister Tonino Colasurdo, ha permesso di chiu- dere il campionato a quota 42 punti con 14 vittorie e 6 sconfitte, per un totale di 97 gol realizzati e 44 subiti. Un po’ di rimpianto c’è per non essere riusciti a vincere il campionato e per un secondo posto, dietro l’imbattuto Parco 3 Fontane, che sta un po’ stretto ai giovanissimi atleti anzesi. I quali non possono essere tristi per il sudore sprecato e devono essere orgogliosi per il traguardo rag- giunto, che rappresenta un ele- mento di crescita sportiva ed il miglior piazzamento sinora otte- nuto dai Giovanissimi Anzesi.

Le 97 reti sono state segnate da:

Petruzzi Rino 33, Romano

Antonio 15, Sarli Valentino 13, Tancredi Antony 11, Colasurdo Giuseppe 10, Benedetto Davide 4, Petruzzi Maria Rosaria e

Giorgio Giovanni 3, Martulli Michele e Blasi Giacomo 2, Cutro.

Nicola 1.

I Giovanissimi anzesi arrivano secondi

Auguri agli sposi

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14 Sport

Nella ricorrenza del 115° anniversario della nascita di Young Zulu Kid ( all’anagrafe Giuseppe Di Melfi nato ad Anzi il 22-4-1897), affermatosi negli USA quale pugile di livello mondiale, il 22 aprile 2012, ad Anzi, per onorarne la memoria e rinvigorire lo spirito sportivo degli anzesi- che in maniera appassionata quotidianamente si esplica nella pratica di diverse discipline sportive

promosse da sodalizi del luo- go (calcio, pallavolo, taekwondo, pattinaggio, dan- za sportiva, motoristica, ecc.)- si sono svolte alcune signifi- cative manifestazioni sporti- ve, che hanno registrato una grande partecipazione popo- lare: il caratteristico raduno sociale di auto fuoristrada organizzato dall’associazione sportiva “Team Potenza off road” e la manifestazione

"Primi calci al riqualificato Campo Sportivo Comunale di Anzi", che ha segnato la ripresa dell’attività agonistica e ricreativa al locale stadio, di cui è stato rinnovato il look con l’apposizione del manto in erba sintetica sul terreno di gioco e l’installazione di un moderno impianto di illumi- nazione, alimentato dai pan- nelli fotovoltaici ubicati sugli spogliatoi, anch’essi ristruttu- rati.

Al riqualificato Campo Sportivo- prima della disputa degli incontri ufficiali di II

(l’Anzi ha battuto il Golden Boys Matera per 5 a 0) e III categoria (il sodalizio allenato da Tonino Colasurdo ha addirittura sconfitto per 1 a 0 la capolista San Cataldo)- si è tenuta la simbolica sfida tra il passato ("vecchie glorie") e il futuro (i giovanissimi che disputano il campiona- to provinciale di tale categoria.) del calcio anzese. Il match è stato vin- to dagli “anziani” per 2 a 0, grazie alle reti segnate dal ragioniere Gino Giorgio e dal carrozziere Giovanni Giorgio, entrambi già protagoni- sti, il primo da difensore titolare ed il secondo da mezza punta di riser- va, della gloriosa “Polisportiva Anzi” dei primi anni ’80, ivi compreso il memorabile campionato 1981-82, quando il sodalizio allora presieduto da Antonio Raimondi vinse il campionato di III categoria sconfig- gendo nello spareggio finale il Castelmezzano. Allora, tra gli alfieri dell’Anzi allenata da “mister” Carmine Giorgio vi era anche Rocco Giorgio, alias “Ra Cicc”, il quale ha partecipato alla sfida del 22 aprile

scorso mostrando di conservare doti tecniche di eccellente livello, nonostante i diversi chili ed anni in più che lo separano dalla fulgida giovinezza calcistica. A difendere i pali delle “vecchie glorie” l’eroico portiere della squadra di trent’anni fa, Tonino Motta, il quale, nell’oc- casione, ha ingaggiato una peculiare sfida familiare col figlio Rocco, il quale, sulle orme del padre, è il sanguigno portiere dei gio- vanissimi anzesi. Anche il secondo portiere di allora, Pinuccio Ventura, ha preso parte al “battesimo” del nuovo Campo Sportivo, in quest’oc- casione, però, in un ruolo diverso, accanto a Michele Martinelli, mitico stopper degli anni’80, il quale ha forni- to un particolare “peso” alla difesa, insieme alla guardia giurata Michele Sarli, non propriamente un campione del passato, il quale ha parte- cipato alla sfida che lo con- trapponeva al figlio Paolo, così come l’abriolano Rocco Sarli, contrapposto al primo- genito Valentino e Donato Giorgio, il quale però ha mili- tato nelle fila della Polisportiva nella seconda metà degli anni ’80, al figlio Giovanni. . Dal canto suo, il Sindaco, Giovanni Petruzzi, non se l’è sentita di sfidare il filiale goleador dei giovanissi- mi, Rino, limitandosi a dare il calcio d’inizio della partita, alla quale, per dare un’ originale atmosfera d’amarcord, ha partecipato anche l’architetto Rocco Sabatella, alfiere del calcio anzese negli anni

’60 quando ancora non era stato costruito il campo sportivo di località Santa Caterina e si giocava sul campetto di c/da San Donato.

Nonostante l’attesa della vigilia, alla partita non hanno preso parte due tra i principali protagonisti della “Polisportiva Anzi” sin dalla sua fon- dazione, con la partecipazione al campionato 1979-80 di III categoria, ossia i “capelloni” Gerardo Cicchetti e Michele Petruzzi, oggi impe- gnati nel ruolo di dirigenti della società calcistica anzese.

La partita è stata diretta da un arbitro d’eccezione, l’ingegnere Carmine Rubolino, che ha voluto imprimere la sua caratteristica

“pennellata” alla partita.

Primi calci al riqualificato Campo Sportivo Comunale di Anzi con la sfida tra

“vecchie glorie” e giovanissimi

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E’ stato un campionato entusiasmante quello disputato dalla Polisportiva Anzi in II categoria. Fino all’ultima gior- nata il sodalizio allenato da “mister” Cosimo Macchia è sta- to in lizza per conquistare il secondo posto, che le avrebbe dato il diritto di disputare i play-off per la promozione in I categoria. Realisticamente, dopo l’esaltante vittoria sul campo di Brienza quando il portiere Nico Marino a tempo scaduto ha parato un

rigore inspiegabilmente decretato dall’arbitro, il sogno del secondo posto si è infranto a San Chirico Nuovo, ove la squadra anzese si è presentata con una difesa “inventa- ta” per la contestuale assenza, dovuta ad infor- tuni o squalifiche, di tutti i protagonisti di un repar- to che in questo torneo ha rappresentato il fiore all’occhiello del team presieduto da Michele Petruzzi. Per giunta due dei quattro difensori schierati a San Chirico erano reduci da stati influenzali e la squadra giocava il terzo incontro nel giro di una settimana.

I padroni di casa sono andati subito in vantag- gio per 2 a 0 dopo nean- che 10 minuti di gioco.

L’Anzi ha reagito ed ha accorciato le distanze

con Telesca ed aveva addirittura raggiunto il pari con una rete di testa di Cicchetti, immotivatamente annullata dal- l’arbitro. Il 4 a 2 finale ha posto fine ai sogni di gloria ed a nulla è valsa la netta vittoria casalinga, al cospetto del pub- blico amico sul manto in erba sintetica del campo sportivo comunale, contro quel Paternicum che ha soffiato all’Anzi il secondo posto. Nell’ultima gara di campionato, il derby di Calvello, l’Anzi ha avuto vinto l’incontro a tavolino, dopo averlo pareggiato sul campo 1 a 1, perché il direttore di gara, come scritto nel suo referto, è stato oggetto di insulti e minacce, che lo hanno indotto a continuare la partita “pro forma”.

In ogni caso, dal punto di vista del gioco espresso ed anche dei risultati ottenuti, la stagione agonistica 2011/2012 per l’Anzi può ritenersi sostanzialmente soddi- sfacente. Pur con l’handicap di aver giocato tra le mura amica solo gli ultimi due match, negli incontri casalinghi ha ottenuto una sola sconfitta, contro la dominatrice del torneo, l’Acerenza, in un incontro la cui posta in palio poteva meritatamente essere interamente dell’Anzi. Vi è da

recriminare per i due pareggi sul campo di Rifreddo, che sono risultati determinanti per la classifica, contro il mode- sto Marsico e il Metanauto Picerno, rocambolescamente ed ingenuamente subiti negli ultimi frangenti di gioco, dopo l’iniziale vantaggio e dopo aver ripetutamente avuto tra i piedi i palloni che potevano chiudere positivamente entrambi gli incontri. Le altre 10 partite casalinghe sono state tutte vinte. Fuori casa l’Anzi è nettamente capitolata ad Acerenza, ha molto da recriminare per la sconfitta di misura a Paterno favorita da un arbitraggio sfacciatamen- te casalingo e si è smarri- ta a San Chirico Nuovo.

Oltre a queste 3 sconfitte ha collezionato 2 pareg- gi, contro il Metanauto Picerno e nel derby di Laurenzana, ed ha vinto le restanti 8 partite.

Calato il sipario su questo avvincente campionato, che ha registrato la cre- scita agonistica e l’intesa tecnica del giovane grup- po di atleti che compone la squadra, ora già si pen- sa al futuro. Tra le ipotesi in campo, si sta valutan- do la possibilità di inol- trare richiesta alla Lega Calcio per ottenere il ripescaggio in I categoria, anche per dare risalto al rinnovato campo sportivo comunale. La disputa di un campionato superiore potrebbe offrire nuovi stimoli ai nostri ragazzi e suscitare rinnovato entusiasmo nel pubbli- co dei sostenitori che, con passione, ha seguito la squadra nel campionato appena conclusosi.

Questa la classifica finale: Acerenza 72, Paternicum 60, ANZI 58, Metanauto Picerno 44, Calvello 42, Avis Burgentia 35, Albano 33, Laurenzana e Real San Chirico 31, Cancellara 26, Tolve e Golden Boys Matera 23, Atletico Marsico 18, Savoia 16.

L’Anzi ha realizzato 56 reti, subendone 26.

Questi i marcatori dell’Anzi: Michele Cicchetti 18, Rocco Telesca 8, Donato Cutro 7 (2 rig.), Gianvito Sarli 4, Agostino Giorgio 3; Andrea Buchicchio, Stefano Aliandro e Pasquale Giorgio 2; Rocco Petruzzi, Marcello Brienza (rig.), Antonio Fieno, Giovanni Pecora, Andrea Petruzzi, Stefano Petruzzi, Antonio Romano 1, a cui aggiungere il 3 a 0 a tavolino col Calvello (in campo aveva segnato Emanuele Cutro)

L’esaltante campionato della Polisportiva Anzi termina al terzo posto. Ora si prospetta il

ripescaggio in I categoria

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16 Pagina aperta

I

n giro c’è paura. Mai come in questo frangente storico c’è molta incertezza per il futuro. All’insicurezza sociale determinata dalla dila- gante crisi economica, nell’ultima decade di maggio si è aggiunta la paura del terremoto. Il terribile sisma che ha colpito l’Emilia, insieme alle scosse avvertite anche in diverse parti della Basilicata ed all’avventata dif- fusione della notizia di un forte terremoto che riguarderà il Sud Italia, sta angosciando tantissima gente. I bambini, i ragazzi e le generazioni più gio- vani pongono ripetutamente domande sui tremendi attimi vissuti il 23 novembre 1980 quando, di domenica, alle ore 19,34 (ricordate l’orologio di Piazza Prefettura a Potenza per lunghi anni fermo su quell’orario fatale con il quadrante lesionato) la nostra terra tremò e ballò per un inter- minabile minuto e venti secondi. E’ tornata di moda la fatidica domanda

“dov’eri e che facevi il 23 novembre 1980?”. Me l’hanno posta, in questi giorni, anche i miei figli, che, come tanti altri loro coetanei e giovani nati dal finire degli anni’70 ai decenni successivi, quella terribile paura non l’hanno vissuta. Io mi trovavo nel bar di Gerardo Caivano in via Garibaldi ad Anzi, laddove oggi c’è il supermercato Sarli, nella sala superiore, dove c’erano i biliardi (a stecche, la bazzica o a boccette, il calcio balilla) e qualche tavolino, in uno dei quali stavo seduto e giocavo a carte (allora, poco più che quindicenne, assaporavo l’emozione di sentirmi adulto nel praticare i medesimi hobby dei giovani più grandi di me). La terra tremò, il tavolino saltò, scappammo impauriti e nell’ampia sala sottostante notai Gerardo Caivano che improvvisamente si trovò dall’altra parte del ban- cone (ancora oggi, non so come: se saltò, scavalcò o se subì la travolgente forza d’urto del terremoto). Scappai come un matto e notai l’ondulazione dei palazzi della piazza giungendo in un baleno nei pressi della casa dove allora abitavamo (in via Lacava, sopra la croce, laddove oggi abita Valentino Berterame). Mia madre era già in strada, preoccupata perché ancora non aveva visto mio fratello, che quella calda domenica ancora non era ritornato da giocare al pallone (se la memoria non mi inganna, quel giorno la Polisportiva Anzi si recò a Ruoti e perse 3 a 0) e non aveva notizie di mia sorella e famiglia, che stavano a Potenza (allora non c’erano i telefonini e, se non ricordo male, in quegli attimi terribili saltarono anche i collegamenti telefonici). L’intera popolazione di Anzi abbandonò le case, si riversò per strada e tutti scendemmo a San Donato, che non era la popolosa frazione di oggi, non c’erano case, al netto dell’edificio che ospi- ta il Bar Romano. Si riuscì a raccattare un po’ di coperte e restammo la notte all’addiaccio, riscaldati dagli improvvisati falò che vennero accessi in tutta l’area di San Donato. Moltissima gente trascorse la prima notte (di una lunga serie) in strada, tutti insieme, ricavando giacigli di fortuna nelle automobili o per i più fortunati nelle abitazioni e nelle ville in campagna.

Noi ci rifuggiamo nel furgone Woswagen di mio padre. Per diversi giorni, nonostante il clima mutò radicalmente e dalla “calorosa” giornata del 23 novembre si passò al freddo polare dei nostri rigidi inverni con saltuarie nevicate, non facemmo rientro a casa, come la stragrande maggioranza degli anzesi, che si rifugiò in campagna o in provvisori rifugi di fortuna.

Trovammo ospitalità nel casolare di campagna di una cugina di mia madre, Giuseppina Padula, nei pressi di San Donato. Ci volle il trascorrere di numerosi giorni prima che tornasse una parvenza di normalità, ma non di tranquillità, irreversibilmente smarrita con le scosse del decimo grado della scala Mercalli che quel terribile 23-11-1980 in Irpinia e Basilicata

causarono 2.914 morti, 10.000 feriti, 300.000 senza tetto, oltre alla cancel- lazione di 77mila costruzioni in 686 comuni ed il grave danneggiamento di altre 275.000. Per fortuna, ad Anzi non si registrò alcun disastro ma esclu- sivamente il danneggiamento della maggior parte delle abitazioni. In Basilicata il maggior numero di vittime si verificò a Balvano, dove crollò una chiesa al cui interno morirono 72 persone di cui 62 erano bambini che stavano partecipando alla messa. Di quel tragico giorno molti ricordano il boato, che precedette di un istante la scossa, pietrificando molte persone a cui non fu dato neanche il tempo di pensare, ma soltanto quello di sentire il rumore di crolli, di vetri che esplosero, nonché le urla e i pianti della gente terrorizzata. Dopo il boato ed i fragorosi rumori, alla fine, per qualche interminabile attimo, solo silenzio, nella consapevolezza dello sconvolgimento della propria vita e nella paura per il concreto rischio di vedersi, in un attimo, svanire tutto ciò che si è faticosamente costruito con anni di sacrifici. Nei giorni successivi alla scossa si riscontrò un profondo spirito di collaborazione, di fratellanza e aiuto reciproco, uno spirito che accantonò repentinamente le divisioni, i contrasti politici, sociali, eco- nomici e culturali al fine di aiutarsi a vicenda di fronte al desolante spetta- colo della devastazione. Il sisma del 23 novembre 1980 fu innanzitutto un evento che sconvolse l’esistenza di tantissime persone; da quel giorno, per costoro, esiste un prima e un dopo, due vite parallele che non si parlano, che non si conoscono, ma di cui si ricorda con sorprendente lucidità il lato positivo e quello negativo. Coloro che hanno visto il terremoto, lo avran- no sempre negli occhi. Nel buio, nel silenzio delle notti insonni ricorder- anno con estrema lucidità quegli attimi terribili. Ci auguriamo che alle nuove generazioni, turbate in quest’epoca dalla paura del terremoto, queste sensazioni vengano risparmiate. Nella consapevolezza che la scienza non può prevedere terremoti ma che abitiamo in zone ad alto ris- chio sismico, occorre sapere come comportarsi in presenza di terremoti ed auspicare che il governo vari un piano straordinario per attrezzare meglio le case, i capannoni, i centri storici a rischio. Ovviamente, dalle nostre parti non siamo all’anno zero, con la ricostruzione post sisma dell’80 le abitazioni (quelle ristrutturate) dovrebbero essere adeguante antisismicamente. L’incombenza del pericolo terremoto dovrebbe indurre il governo centrale a stanziare i fondi occorrenti per il completamento del- la Ricostruzione, anche perché la maggior parte delle case in attesa di ristrutturazione, inserite nelle graduatorie ex Legge 219/81 e 32/92, ver- sano in stati fatiscenti e pericolanti, che rappresentano un rischio elevato per la pubblica e privata incolumità. Analogamente, occorrerebbe il varo di un piano straordinario d’intervento sull’edilizia scolastica per rendere più sicure le scuole del nostro territorio. Sulla pelle dei cittadini non si può scherzare né sono ammissibili presunti risparmi. Se vi è un problema di reperimento di risorse finanziarie esse possono rinvenire dall’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dal dimezzamento degli stipendi dei manager ed alti burocrati della Pubblica Amministrazione, nonché dalla riduzione degli sprechi e dall’incremento della lotta all’evasione fiscale.

Nel frattempo, memori che dopo il terremoto del 1980 in Basilicata i primi soccorsi arrivarono proprio dalle comunità oggi vittime del sisma, cias- cuno faccia il possibile per sostenere, con concreto spirito solidale, i terri- tori colpiti dal sisma in Emilia.

Giovanni Petruzzi

La paura del terremoto ed il ricordo

del 23 novembre 1980

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