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Settembre numero 9 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del on-line:

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Academic year: 2022

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M

olto bella la festa della classe 2002 che si è svolta in piazza venerdì 4 settembre. Molto bravi i due pre- sentatori (Gianni e Andrea); bellissime le nostre ragazze (e significativo che alcune venissero anche da altri paesi e città) ed energici e spontanei i nostri ragazzi. Moltissi- ma gente, e tanti sereni gruppi familiari ai tavoli; musica avvolgente e tanti sguardi sorridenti, sotto la mole mae- stosa, silenziosa e notturna della nostra torre. Essendo anch’io seduto in uno di quei tavoli, tra un pasticcino ed un allegro calice, mi sembra giusto andare un po’ più a fondo delle ragioni di quella particolare fierezza (tipica- mente castelnovese) che aleggiava in piazza (soprattutto per gli adulti).

Si sono dissolti i miei dubbi sul rischio di spettacolarizzare questa significativa tappa di crescita dei nostri giovani, e su qualche cedimento alla vanità o all’eccessiva spesa per i già provati bilanci familiari (del resto in qualunque cosa o azione – se esageriamo nel processo alle intenzioni – pos- siamo scorgere un’ombra negativa). Mi è parso invece che non ci fosse un cedimento all’eccesso, se ci sono chiare le ragioni fondative delle nostre manifestazioni celebrative.

Quali sono queste ragioni? Direi la consapevolezza che non ci sia nulla di più prezioso dei nostri figli, dei nostri giovani, i quali – nonostante tutto e malgrado le nostre probabili inefficienze o carenze – esprimono naturalmente la forza e la speranza della vita stessa. Aveva capito tutto

il grande poeta libanese Kahlil Gibran, il quale disse: “I vo- stri figli non sono vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di se stessa. Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi. E, benché vivano con voi, ciò non di meno non vi appartengono… Voi siete gli archi da cui i figli come frecce vive sono scoccati avanti. L’Arciere vede il bersa- glio sulla linea dell’infinito, e con la forza vi tende, perché le frecce vadano rapide e lontane. E che il vostro tendere nella mano dell’Arciere avvenga nella gioia; perché, come ama il volo della freccia, così ama la stabilità dell’arco”.

Dunque, nessuna ostentazione, soltanto gioia allo stato puro.

r.c.d.

Settembre 2020 - numero 9 - Iscr. Tribunale di Alessandria n. 25/2014 del 21.01.2014 - on-line: www.comune.castelnuovoscrivia.al.it

Mensile di informazione del Comune di Castelnuovo Scrivia - Direttore responsabile: Gianni Tagliani - Stampa: Tipografia Fadia Soc. Coop.

il della Bassa Valle Scrivia

L’avvio del nuovo anno scolastico

I NOSTRI “GIOIELLI”

L

a pandemia ha interrotto un cammino, o per un verso ne è stata una tappa, ma ora il viag- gio ha bisogno di riprendere nei suoi tratti fon- damentali: la relazione umana, la comunicazione diretta, il legame e il rapporto quotidiano tra di noi, insegnanti, alunni, famiglie, dirigente e colla- boratori scolastici. Nel caos che circonda l’inizio del nuovo anno scolastico l’Istituto castelnovese è pronto per aprire i battenti lunedì.

Un lavoro di preparazione che ha visto coinvolti la Dirigente scolastica, il personale docente e non docente e l’amministrazione comunale affinché tutto fosse pronto per l’avvio del nuovo anno. Di fronte all’incertezza delle cifre e dei numeri, delle disponibilità degli insegnanti e del personale di segreteria, ragioneria e Ata e sulla scorta dei nu- merosi Decreti usciti in successione.

Alle famiglie chiediamo un’attenzione partico- lare per lo stato di salute dei propri figli ben sapendo che faranno parte di una comunità e che un singolo caso potrebbe determinarne, a cascata, altri.

Si ritorna in classe, finalmente. 

Correva l’anno 2015: i furti dall’oleodotto

Dopo cinque anni alcuni pozzi sono ancora inquinati

L’intervista al Dr. Guido Chichino Rifiuti: la raccolta Porta a Porta

Fondamentale il

vaccino antinfluenzale e contro lo pneumococco

Il calendario degli incontri suddivisi per vie per

illustrare il nuovo sistema

SERVIZIO NELLE PAGINE CENTRALI

A PAG. 3 A PAG. 6

Da lunedì tutti in classe

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2 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 9 – Settembre 2020

Scompare a 94 anni Francesco Castellini l’unico sopravvissuto all’eccidio del Secco

La Lega Basket femminile istituisce un premio nazionale in memoria del Dr. Renzo Granata

Chichino: fondamentale il vaccino antinfluenzale

In breve

IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 9 – Settembre 2020 3 VISITE A SAN ROCCO

Un breve ma entusiasmante percorso alla sco- perta della storia, della bellezza, delle tradizioni e curiosità che la chiesa di san Rocco conserva: è quello che hanno compiuto numerosi visitatori do- menica 23 agosto, durante l’apertura straordinaria organizzata dalla Confraternita di San Desiderio.

La visita ha svelato, attraverso il racconto dei vo- lontari di Cantiere Cultura, i numerosi tesori cu- stoditi nella chiesa, in particolare il gruppo ligneo della Crocifissione, meglio conosciuto come Com- pianto, ritornato al suo antico splendore dopo il recente restauro voluto dalla Confraternita, con il contributo di Compagnia di san Paolo, Fondazio- ne CRT e i sostegno di molti privati cittadini.

Un’occasione molto apprezzata per conoscere meglio il nostro paese e meravigliarci della bellezza che il nostro territorio custodisce.

ABOLITO IL SUPERTICKET

Dal primo settembre non si pagherà più il super- ticket sanitario su visite ed esami ambulatoriali, a prescindere dal reddito grazie al Ministero della Salute sull’abolizione della quota fissa relativa alle prestazioni specialistiche ambulatoriali prevista dalla legge di bilancio nazionale. Il provvedimento entrerà in funzione per tutte le prestazioni ambu- latoriali erogate dal 1 settembre 2020, senza bi- sogno di una specifica richiesta da parte del citta- dino. È un’azione di indubbia equità nell’accesso alle cure, che riporta tutte le Regioni sullo stesso piano, eliminando le sperequazioni che si erano create nella diversa applicazione regionale della norma (in Piemonte il superticket era applicato in rapporto al valore economico della singola ricetta), oltre che andando nella giusta direzione di avvici- nare sempre di più la Sanità pubblica al cittadino.

TAMPONI PER CHI RIENTRA DALL’ESTERO

Per i cittadini provenienti da Spagna, Grecia, Cro- azia e Malta che devono eseguire i tamponi pre- visti dal Ministero, tutte le Aziende sanitarie locali del Piemonte hanno attivato il servizio sia median- te prenotazione (che rimane l’opzione preferibile per evitare code e assembramenti), sia attraverso l’accesso diretto, negli orari comunicati sui siti e attraverso i recapiti telefonici delle singole Asl.

STATO CIVILE

Luglio. Nati: Amelia Musarò di Davide Giuseppe e Jessica Cancian a Voghera. Morti: Vincenzo Gior- danelli di anni 73; Giuseppe Repetto di anni 84;

Angelo Rossi di anni 89.

Agosto. Nati: Gioele e Leonardo D’Assenza di Giacomo e Maria Mirabella. Morti: Antonio Giu- seppe Rossi di anni 85; Angela Calabrese di anni 74; Anna Maria Gatti di anni 83. Matrimoni: An- drea Pasquale e Alessandra Dameri entrambi non residenti.

ORARI APERTURA URP PER MENSA E TRASPORTO SCOLASTICO Orario valido da lunedì 20 settembre. Il lunedì dalle 8,30 alle 12,30 e il martedì dalle 14,30 alle 17,30.

I

l Ministero della salute ha pubblicato la Cir- colare Prevenzione e controllo dell’influenza:

raccomandazioni per la stagione 2020-2021, elaborata dalla Direzione Generale della Preven- zione sanitaria.

La Circolare, oltre a contenere informazioni sulla sorveglianza epidemiologica e virologica, forni- sce raccomandazioni per la prevenzione dell’in- fluenza attraverso la vaccinazione e le misure di igiene e protezione e raccomanda l’attivazione di campagne di informazione/educazione della popolazione e degli operatori sanitari coinvolti nell’attuazione delle strategie vaccinali.

“Dal momento che nella prossima stagione in- fluenzale 2020-2021 ci dice il dr. Guido Chichi- no primario del Reparto di Malattie Infettive e Tropicali dell’Ospedale di Alessandria - non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, si sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nelle persone ad alto rischio di tutte le età, per sem- plificare la diagnosi e la gestione dei casi sospet- ti, dati i sintomi simili tra COVID-19 e Influenza.

Come funziona il vaccino antinfluenzale?

Il vaccino antinfluenzale in uso in Italia è detto trivalente perché contiene tre tipi di virus: due di tipo A (H1N1 e H3N2) e uno di tipo B. C’è poi un vaccino quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B.

I virus contenuti nei vaccini vengono scelti sulla base dei virus isolati nel corso della stagione pre- cedente. L’efficacia del vaccino dipende quindi

dalla corrispondenza tra i virus che contiene e quelli circolanti, che possono anche essere diver- si. Il vaccino viene somministrato tramite inie- zione intramuscolare: nel braccio dai 9 anni in su, nella coscia per i bambini più piccoli.

Oltre al vaccino antinfluenzale ultima- mente è consigliato anche quello contro lo Pneumococco. Come mai?

Certamente. Si tratta di un vaccino usato da anni che protegge da ben 23 tipi di Pneumococco, re- sponsabili di infezioni batteriche anche gravi, tra cui alcune polmoniti, ma anche infezioni dell’o- recchio, sinusiti, infezioni del sangue e meningi- te. Pneumococco può complicare con polmoniti secondarie altre forme di infezioni virali delle vie aeree come quelle influenzali o da Coronavirus.

In proposito esistono degli studi che dimostrano statisticamente che le vaccinazioni antinfluenzali ed antipneumococciche proteggono in parte dal Covid. O meglio, il Covid è meno frequente nelle persone vaccinate.

Quando fare il vaccino antinfluenzale e antipneumococcico?

Nel nostro Paese è possibile sottoporsi al vac- cino antinfluenzale nel periodo autunnale, la campagna vaccinale in genere parte a metà ottobre e si conclude a fine dicembre. Questo periodo è stato stabilito come il migliore, tenen- do conto delle condizioni climatiche italiane e dell’andamento delle epidemie influenzali. Alla vaccinazione antinfluenzale possono sottoporsi

tutti coloro che lo desiderano e che non pre- sentano precise controindicazioni. Alcune ca- tegorie sono ritenute particolarmente a rischio e dunque il vaccino antinfluenzale è consiglia- bile e viene offerto gratuitamente. Ecco alcuni esempi: persone che abbiano superato i 65 anni; bambini (oltre i 6 mesi), ragazzi e adulti (fino a 65 anni) colpiti da patologie per le quali potrebbero essere esposti al rischio di compli- canze importanti in caso di influenza (malattie croniche dell’apparato respiratorio, malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio, tumo- ri, malattie metaboliche); donne incinta, che all’inizio della stagione epidemica siano al se- condo o al terzo trimestre di gravidanza; cate- gorie di lavoratori come forze di polizia e vigili del fuoco. Categorie di lavoratori a contatto con animali, potenziale fonte di infezione da virus influenzali non umani. Per quanto riguarda il vaccino antipneumococcico il discorso è ana- logo ma siamo in attesa delle indicazioni della Regione sulle modalità di distribuzione. Ricor- do che questa vaccinazione dura diversi anni, circa cinque.

Ci sono effetti collaterali del vaccino an- tinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale è sicuro in quanto sot- toposto, prima della sua diffusione, a una serie di controlli. A seguito dell’iniezione possono aversi reazioni locali come arrossamento, gonfiore e in- dolenzimento e anche febbre, mal di testa, dolori muscolari o articolari.

L

a ferita è ancora aperta, a maggior ragione ora che una nuova stagione è alle porte e il pensiero torna a quanto accadeva, di questi tempi, gli scorsi anni; la richiesta di informazioni sulla campagna ‘acquisti’ ed il confronto con le passate formazioni, i pronostici, la consegna del calendario con le gare casalinghe di campionato. Ci è mancato, ci manca e ci mancherà il dottor Granata, su questo nessun dubbio. È nelle intenzioni del Bcc ricordare, come merita, una persona che ha dato tantissimo a questa società e che, vale sempre la pena ricordarlo, 35 anni fa fu uno dei soci fondatori; la speranza è di riuscire a farlo pubblicamente, quando le condizioni lo permetteranno, perchè tale ricordo sia patrimonio comune dei tanti che lo hanno conosciuto ed hanno potuto apprezzarlo non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello umano. Nel frattempo però il sodalizio del presidente Sacchi ha colto l’opportunità che è stata fornita dalla Lega Basket Femminile che, meritoriamente, ha deciso di istituire un premio da destinare ai tutti i medici delle società di serie A1 e A2, come riconoscimento per l’immane opera da loro prestata in questi mesi di ‘battaglia’ contro il Covid ed ha proposto all’ente che rappresenta tutte le società partecipanti ai massimi campionati femminili di fare in modo che nell’ambito della premiazioni fosse previsto un

riconoscimento specifico per il dottor Granata. La Lbf, che ringraziamo sentitamente per la sensibilità dimostrata, ha subito accolto l’invito del Bcc decidendo di intitolare al dottor Renzo Granata le targhe premio che verranno consegnate ai responsabili sanitari dei club; inoltre verrà istituito un premio speciale che sarà intitolato al compianto medico castelnovese. Siamo consapevoli che tutto questo non sarà sufficiente a lenire il dolore della perdita ma, nel contempo, orgogliosi del fatto che il ricordo di una persona così speciale non sia confinato nei limiti della nostra

provincia ma raggiunga, e non è un modo di dire, l’intera nazione.

E

ravamo abituati a vederlo a Castelnuovo sulla sua bici con la quale raggiungeva il paese dalla frazione Secco, ma ultimamente la vista si era notevolmente indebolita e non si muoveva più dalla cascina in cui abitava.

Qui il 29 giugno del 1944 era avvenuta la terribile tragedia che aveva causato lo sterminio di sette persone, massacrate da tre disertori delle truppe naziste: un austriaco e due slavi.

Lo venivano a trovare i figli e i suoi conterra- nei, e in particolare Rossana Mussini con la quale amava chiacchierare in piena lucidità mentale.

Giovedì scorso è caduto e si è fratturato il ba- cino con ovvie conseguenze che lo hanno por- tato alla morte all’ età di 94 anni.

Un mese fa mi aveva chiesto quanti suoi coe- tanei vivessero ancora a Castelnuovo: voleva andare a trovarli, ma ne erano rimasti solo due e non in buone condizioni.

Lascia in cascina la sua ricca collezione di at- trezzi agricoli di un tempo e due stanze col- me di giocattoli per bambini, vecchie culle, biciclette di legno, arredo per le cucine, libri scolastici, collezioni di pennini e astucci e così via.

Continuerà a fargli ombra da ovest il pioppo che piantò alla nascita del figlio Oscar e sotto il quale dal 1984 si rinnova ogni anno il ricor- do della strage. Pioppo che, su iniziativa del Comune, è stato inserito per le sue gigante- sche dimensioni (circonferenza di metri 4,80) fra gli alberi sotto tutela a livello nazionale.

Non parlava volentieri di quanto avvenuto in quel lontano 29 giugno 1944, eccetto quando gli portavo qualche scolaresca alla quale prima descriveva la vita in cascina e mostrava le sue collezioni e poi narrava quanto era avvenuto ai suoi famigliari e alla adiacente famiglia Sottotetti. Sfumava la perfidia dei criminali e i particolari degli stupri e delle orripilanti uccisioni. Puntava sull’ aspetto di come la propaganda militarista e le guerre mettano allo

scoperto i peggiori istinti umani. a.b.

Nella foto Francesco Castellini, a sinistra, ac- canto alla cappelletta con la rievocazione della strage e sullo sfondo la cascina dei Castellini.

In giardino con Rita

T

i sei mai chiesto come è fatto il fiore del fico? Siamo abituati a vedere i bellissimi meli o i peschi in fiore, e il fico? Il fio- re del fico è quello che noi chia- miamo “frutto” e che siamo abi- tuati a mangiare di gran gusto in questa stagione. Il fiore del fico si trova all’interno del fico

stesso e, gli antipatici semini interni alla polpa, sono il suo vero e proprio frutto.

Iniziamo dalla primavera: direttamente dai rami del fico si vedono i primi rigon- fiamenti verdi e sodi, inizia la fioritura del fico! Alla base di questi rigonfiamenti c’e’

un forellino dentro cui entra una vespa molto piccola (2 mm) che è ghiotta delle gocce di nettare che si trovano sul fondo del fico in formazione. Intorno a questo

foro si trovano i fiori maschi- li su cui si sfrega la piccola vespa entrando nel frutto, dirigendosi verso il nettare interno si sfrega contro i fiori femminili che sono all’interno del fiore. È fatta! Il fiore è im- pollinato e la vespa nutrita;

quello che per noi è il frutto, e che i botanici chiamano “siconio”, inizia a formarsi.

Una curiosità: gli antichi Greci rimasero stupiti dal vedersi formare un così delizio- so frutto senza un fiore che lo dedicarono a Dionisio, il Dio della fertilità!

Un’altra curiosità: il forellino è così piccolo che ogni tanto la vespa ghiotta perde le ali pur di entrare a gustare il nettare del fico!

Rita Corino

Il fiore del fico

Oltre alla formulazione classica è consigliato quello contro lo pneumococco

Il primario di malattie infettive: i due vaccini proteggono in parte anche dal Covid-19

L’INTERVISTA

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I

Pfas sono nell’acqua, e non c’è solo il C6O4, quello brevettato dalla Solvay di Spinetta Marengo, da mesi al centro di polemiche e proteste da parte degli ambientalisti. «Erano sostanze che non sono mai state cercate - spiega Alberto Maffiotti, dirigente Arpa Alessandria -. I campioni analizzati riguardano 8 Comuni, nel territorio dei quali abbiamo intensificato l’area di ricerca. I Pfas sono stati trovati non nelle acque in distribuzione» cioè non in quella che arriva nelle abitazioni, «e a basse concentrazioni».

Ma quelle sostanze circolano nell’acqua quindi ci sono pericoli?

«Dobbiamo cercare queste sostanze perché non sono naturali - dice Maffiotti -, a queste concentrazioni però sono a livello di “traccia” ed è presto per parlare di rischi. Si devono ancora valutare più aspetti. Non dobbiamo ragionare solo sulla paura.

Certo il discorso è diverso per Montecastello»: il pozzo del paese è stato chiuso a giugno per

motivi precauzionali, ma lì è stato trovato il C6O4, il Pfas brevettato dalla Solvay di Spinetta di Alessandria. I Pfas sono sostanze che rendono impermeabili tessuti e carta, sono per esempio utilizzati anche per i contenitori alimentari. Gli esami nelle acque sono stati eseguiti su campioni dell’Asl, sono state prese in considerazione le acque della bassa valle Tanaro e della Scrivia, corsi d’acqua nei quali era stata trovata la presenza di questi composti.

«Sono inquinanti ambientali ubiquitari - spiega ancora il dirigente Arpa Alessandria -, le sostanze perfluoroalchiliche sono presenti spesso in piccole quantità, nell’acqua superficiale e di falda delle zone più industrializzate del pianeta. In provincia di Alessandria sono state

trovate a Pietra Marazzi, Bassignana, Tortona, Castelnuovo Scrivia, Isola Sant’Antonio, Sale, Guazzora e Villalvernia. Il pozzo di Montecastello, ripeto, da giugno precauzionalmente non è più allacciato alla rete di distribuzione del paese e i valori registrati si attestano sui dati già rilevati in precedenza». I pozzi della città capoluogo invece sono risultati del tutto esenti dalla presenza di queste sostanze. Se una certezza esiste per il C6O4 (lo produce solo Solvay), il problema sono gli altri Pfas: «Sono in molti prodotti - spiega Maffiotti - e altre aziende li usano nei processi produttivi, si allargano le ipotesi di sorgenti inquinanti». Tornando al caso Montecastello, invece, il sindaco il 13 agosto ha risposto alla Solvay che allontanava le responsabilità sul C6O4: «L’esclusione tassativa di provenienza dal sito di Spinetta comporta il fatto che altri stanno utilizzando/producendo tale sostanza a vostra insaputa, sostanza che come da voi spiegato è “brevettata da Solvay”. Parrebbe logico un interessamento attraverso specifiche indagini allo scopo di tutelare un prodotto di proprietà industriale».

Dopo cinque anni alcuni pozzi sono ancora inquinati

N

ella notte del 17 giu- gno, a seguito di un tentativo di furto di idrocarburi dall’oleodotto dell’ENI Sannazzaro de’ Bur- gondi-Genova Fegino, messo in atto nel territorio del Co- mune di Tortona, in un’area agricola posta lungo la ex strada statale 211, e del dan- no provocato alle tubature da quell’azione, un quantitativo ingente di benzina fuoriusci- to dall’impianto si è riversato nel terreno circostante.

Le prime dichiarazioni di ENI, tese a rassicurare circa i confini circoscritti dell’area coinvolta e circa l’insussi- stenza di alcun rischio per la popolazione, paiono essere state, purtroppo, smentite dall’evoluzione successiva dei fatti: la massa oleosa ha proseguito nei giorni succes- sivi la sua marcia, rendendo necessaria una prima ordi- nanza di chiusura dei pozzi inquinati di 12 cascine, ed estendendosi successiva- mente sino alla prima frazio- ne del Comune di Castelnuo- vo Scrivia.

Di fronte a questo grave evento, che si colloca in un’a- rea particolarmente con-

notata da un fitto reticolo irriguo, che oltre a servire la rete idrica civile è fondamen- tale per l’agricoltura, attività prevalente per tutti i paesi della piana della Bassa Valle Scrivia, appare del tutto ina- deguata quella che dovrebbe essere una puntuale e traspa- rente informazione di ENI nei confronti delle autorità e delle popolazioni locali.

Saranno quattro in tutto.

L’ultima effrazione intorno al 20 febbraio 2016 si verifica sul confine con il nostro paese poco più a valle della cascina Ruggera laddove venne individuato il secondo prelievo doloso di benzina.

La scoperta, avvenuta per caso, è stata fatta da un agricoltore che ha visto il terreno smosso proprio sopra alla linea dell’oleodotto.

Ha dato l’allarme e i tecnici dell’Eni sono intervenuti insieme all’azienda incaricata delle bonifiche ambientali.

Nel frattempo si continua con il monitoraggio degli sversamenti e dei prelievi sia nei pozzi ad uso irriguo sia per quelli delle cascine.

I quattro furti di benzina sull’oleodotto dell’ENI non allarmato che sconvolsero il Tortonese ESCLUSIVO

I DATI Hanno permesso di determinare la direzione del flusso sotterraneo che presenta una direzione generale SSW-NNE la quale subisce una lieve inflessione in direzione NNW all’altezza dei piezometri PZ23, PZ24 e PZ35, oltre la barriera afferente al TAFB, cioè in corrispondenza della linea isopiezometrica pari a 104 m s.l.m.

NON CONFORMI

• I piezometri PZ7, PZ10, PZ13, PZ16, PZ19sup., Pozzo C.na del Pon- te, P1, P2, P8÷P11 e P14 sono non conformi ai limiti di riferimento per i parametri idrocarburi totali come n-esano, composti aromatici e MtBE;

• TAF A – l’allineamento costituito dai punti PZ13, P1, P2, P14 e Pozzo C.na del Ponte mostra superamenti per idrocarburi, composti aromatici e MtBE, non si osserva presenza di fase separata. L’andamento del- le concentrazioni nel tempo, ha un trend tendenzialmente in calo per MtBE a partire da febbraio/aprile 2019. L’andamento degli idrocarburi totali evidenzia, a partire da dicembre 2018, un’inversione di tendenza con un decremento delle concentrazioni rilevate sino ad ottobre-dicem- bre 2019, a seguito di tale periodo si assiste ad un incremento delle concentrazioni rilevate per P14 e Pozzo C.na del Ponte con concentra- zioni in calo a giugno 2020;

• PZ19sup. – il piezometro PZ19sup. evidenzia la non conformità ai limiti di riferimento per idrocarburi, composti aromatici e MtBE; l’an- damento delle concentrazioni per i parametri idrocarburi totali e MtBE evidenzia un trend sostanzialmente in calo.

CONFORMI

• I piezometri PZ4, PZ8, PZ12, PZ14, PZ15, PZ17, PZ19prof., PZ20, PZ23÷ PZ29, PZ30sup., PZ30prof., PZ31, PZ32, PZ- 36sup., PZ36prof., PZ37, PZ38, PZ40, PZ41, PZ42sup., PZ42prof., PZ43, PZ44, PZ49, PZ50, PZ51 e P3÷P6 sono risultati conformi alle CSC per acque sotterranee in relazione al set analitico ricercato;

NON CONFORME

• Il piezometro PZ48 a giugno 2020 risulta non conforme per il solo parametro idrocarburi totali come n-esano, ricam- pionato in data 24 luglio 2020 ha evidenziato la conformità ai limiti di riferimento in relazione al set analitico ricercato.

Tale piezometro si colloca ad est del Torrente Scrivia a una distanza di circa 3,3 km dall’area di effrazione.

Mistero

L’Eni mette le mani avanti.

Aspetta sei giorni per presentare la denuncia ai Carabinieri: 92 pagine in cui si dice che i sistemi di allertamento sono i migliori del mondo e 1 pagina in cui si dice che è stata manomessa la cameretta e l’o- leodotto. I sistemi di allertamento sono talmente efficienti che dopo 100 giorni non si sa ancora quanta benzina sia finita nei campi.

Il ricordo: correva l’anno 2015

Tracce di PFAS nelle acque:

aumentare i controlli

In otto Comuni della provincia

D

opo cinque anni le ultime analisi effettuate dall’Eni purtroppo rilevano ancora l’inqui- namento da idrocarburi in alcuni pozzi. La zona particolarmente interessata resta quella della prima effrazione, a Tortona, nei pressi della cascina “Del Pozzo”. Lì ci sono almeno quattro piezometri che non risultano conformi ai limiti guida e che a vario titolo evidenziano la presenza dei composti aromatici fuorilegge. Pozzi naturalmente moni- torati e chiusi a suo tempo che non coinvolgono la distribuzione pubblica dell’acqua.

Anche a est del torrente Scrivia c’è un pozzo che non è ancora regolare per gli inquinanti ritrovati mentre quello di Castelnuovo, sulla provinciale per Tortona, risulta dalle ultime indagini conforme ai parametri di ricerca.

Sicuramente anche l’inattività degli stessi pozzi determina un ristagno più lungo nel tem- po – dice il laboratorio – ma resta l’incertezza dello smaltimento nelle acque sotterranee e l’evidenza legata allo sversamento che non è stato tempestivamente individuato per i mancati sistemi di allertamento. O, dove presenti, incerti nella segnalazione. Parecchio carburante è stato quindi sversato compromettendo per parecchio tempo la falda. Le indagini come dal piano concordato con i Comuni e la Prefettura proseguono sino al completo recupero della potabilità delle acque. E ci vorrà ancora molto tempo.

Il documento riporta le analisi effettuate dalla società petrolifera su tutti i pozzi oggetto dell’indagine

Che cosa finisce nelle nostre acque? E con quali impatti su salute e ambien- te? Per anni utilizzati come discariche dove smaltire i reflui delle lavorazioni industriali, i nostri fiumi, laghi, acque marino-costiere e falde sotterranee sono stati contaminati da scarichi in- quinanti: ma oggi, alle minacce di ieri se ne aggiungono altre e non meno insidiose. Dai pesticidi agli antibioti- ci, dalle microplastiche fino alle creme solari, molte sostanze e composti chi- mici di quotidiano utilizzo inquinano i corpi idrici. Solo qualche settimana fa, l’effetto del lockdown aveva resti- tuito acque più limpide, purtroppo a causa della chiusura di molte attività e non grazie a efficaci politiche e azio- ni messe in campo per ridurre gli sca- richi inquinanti. Il risultato è che con le riaperture l’effetto sembra essere svanito un po’ ovunque.

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Appuntamento giovedì 17 settembre

Altri tempi / di Antonello Brunetti

6 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 9 – Settembre 2020 IL COMUNE della BASSA VALLE SCRIVIA | 9 – Settembre 2020 7

N

el 1780 la festa del paese ricorreva esclusiva- mente al 23 maggio e solo settant’anni dopo verrà trasferita alla quarta domenica di agosto.

Un tempo, nonostante l’impegno della raccolta dei bozzoli dei bachi da seta dalle stuoie che ogni famiglia aveva in casa, richiedeva la partecipazione di tutta la popolazione e ciò possiamo dedurlo da un quadernetto di conti, dalla copertina dorata, ritrovato in archivio.

- Già allora si facevano i fuochi artificiali, sparandoli dalla porta strad’Alzano, accanto all’arco di via Roma.

- La festa era quasi esclusivamente religiosa e il Comu- ne pagava le pulizie e gli allestimenti della Parrocchia- le, oltre al predicatore (panegirista).

- La torre e il palazzo comunale situato accanto al ca- stello venivano illuminati con torce e candele.

Parte delle spese era coperta tramite questua nei cin- que quartieri e il resto, a parte quanto dovuto dal Co- mune,… sborsato dal sindaco (allora Gonzales).

Solo nel secolo successivo si darà spazio alla musica e all’esecuzione di operette, cantate e a volte anche scrit- te da appassionati castelnovesi.

Elenchiamo le spese riportate nel quadernetto - Pagare a Gio Prandi undici giornate per gli addobbi in chiesa, portare e riportare scale, procurarsi a Voghe- ra di un numero adeguato di candele, ripulire tutta la

chiesa, con l’aiuto di Gio Cairo e Gio Ramairone per due giornate. Totale lire 10.

- Nolo di un giumento per caricare e scaricare materiale a Voghera e in paese. A Felice Cairo lire 1.

- A Pietro Sampietro l’assistenza alla sacrestia e l’appa- rato dell’altare, lire 1.

- A Gio Costa e Valentino De Alberti fornitura dell’ap- parato in chiesa lire 24.

- A Pietro Bertetti e Lorenza De Angelis per spille lire 8.

- A Carlo Acerbi per carta rossa acquistata a Genova per guarnire l’altare lire 1.

- A Perazzo di Novi per cera, incenso e torce per la processione lire 74.

- Per il domenicano Tomaso Moro di Bosco 2 gigliari di 18 lire e dieci pasti per 24 lire.

- Vetturini, calessi, cavalli e fieno. Passaggi della Scrivia a Rivalta sempre per il predicatore che si deve fermare un giorno in più per la fitta pioggia caduta per due giorni di festa. Totale altre spese 19 lire.

- Onorario per i soldati che assistono alla processio- ne lire 12 consegnate al sergente Garcia comandante del distaccamento.

- Per le luminarie con candele di cera e torce sulla torre e al palazzo lire 4.

- Per i fuochi artificiali: materiale, polvere da sparo in due barili, artificiere, fornitura di olio di oliva, pian- toni, lire 87.

- Un autore di sonetti e lettore nella pausa dei fuochi, lire 0 gratis.

- Per musica in chiesa organista, violinista e cantante con vitto e alloggio lire 48.

La spesa totale fu di 383, di cui 43 raccolte tramite questua nei quintieri.

Al sindaco quindi tocca sborsare di tasca sua circa la metà delle rimanenti 340 lire.

Un quadernetto del 1780 ritrovato in archivio ci racconta la festa di San Desiderio di allora

Metà Novecento la processione con busto e baldacchino all’inizio di via Roma.

N

el suggestivo cortile della nostra Biblioteca, domenica 30 agosto, alle ore 18, è stato presentato il primo romanzo giallo di Marco Borromeo, dal titolo “Il caso Della Rovere” (Ediz. Epokè-La Torretta). Ha dialogato con l’Autore, alla presenza di un pubblico attento e appas-

sionato di questo genere letterario, Roberto Carlo Del- conte, il quale ha posto diverse domande sulla storia raccontata nel volume, pur facendo attenzione a non svelare troppi particolari dell’intreccio investigativo.

Come ha ricordato Delconte, Marco è sempre stato un accanito lettore e frequentatore della Biblioteca co- munale, e questo suo essere amante della lettura è la

miglior garanzia per la qualità della sua scrittura. Come disse lo scrittore Soldini in un suo diario “la lettura è la mia droga quotidiana”, proprio per indicare le positive suggestioni e le infinite risorse della lettura, che riesce a raccontare fatti e pensieri della nostra vita.

La storia del libro è ambientata in un borgo immaginario della riviera ligure di levante, nella villa lussuosa di Giulio Della Rovere, un equivoco potente personaggio della politica; mentre la “squadra investigativa” è composta principalmente dall’ex ufficiale dei servizi segreti Carlo Dragoni e l’ispettore capo Virginia Visconti, protagonista femminile dalla personalità molto forte e contraddittoria.

Lasciando ai lettori la felice scoperta di questo esordio letterario di Marco, possiamo soltanto osservare che, dopo la fortunata serie di Elda Lanza (definita da Marco Vichi, all’uscita del suo primo romanzo giallo, la “Camilleri in gonnella”), un altro scrittore castelnovese rinnova la tradizione del giallo inteso non tanto come “gioco e passatempo narrativo”, ma come umile affresco della bellezza e della bassezza dell’animo umano, nel tentativo di offrire un riflesso dell’emozione e del mistero della vita stessa.

Presentato il “giallo”

di Marco Borromeo Un libro di Antonello Brunetti

appassionato di storia locale

Il calendario degli incontri con i cittadini per la presentazione della raccolta rifiuti Porta a Porta

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iunto alla 26° pubblicazione con un repertorio in gran parte castel- novese, Antonello Brunetti, approfittando di questi quattro mesi di isolamento, ha concluso un libro che fornisce una visione comples-

siva delle vicende storiche del suo paese, comprendendo quattromila anni, che verrà presentato in sala Pessini giovedì 17 settembre dalle ore 21 alle 22.

Il libro pone in risalto la dura ri- valità fra Tortona e Castelnuovo, la gestione delle acque derivate, tramite rogge, dalla Scrivia per l’irrigazione e la movimentazione dei mulini. Beghe interne feroci, di cui non esiste più testimonianza se non negli archivi, fra i filo estensi e i sostenitori degli Sforza e poi le vicende curiose, tipo quella di Antonia Acerbi rinchiusa in convento, che deve superare pretese assurde sulle sue scelte di vita. Vengono inoltre nar- rate calamità e periodi di epidemia, dovute alla lebbra del Trecento, alle pestilenze, alla insalubrità ambientale, al colera, alla spagnola, al Coronavirus, alle alluvioni, alle carestie, alle devastazioni militari che portarono in alcuni casi (la Compagnia bianca di Alberto Sterz) alla ri- duzione della popolazione a non più di trecento abitanti. E il momento fortunato dell’accordo firmato nel 1447 con Borso d’Este che aveva otte- nuto dai Visconti il nostro feudo a pagamento delle costosissime guerre condotte per conto del Ducato di Milano.

Relatori: il sindaco Gianni Tagliani, Giorgio Gatti, Ernesto Stramesi e l’autore Antonello Brunetti.

Dal 18 settembre il libro sarà in vendita.

1

AULE È caccia agli spazi:

ancora 140mila studenti fuori dalla classe Il metro di distanza e il rispetto delle regole sanitarie hanno imposto a tutte le scuole di “ridisegnare” le classi per accogliere, in sicurezza, gli studenti. A oggi ancora circa 140mila alunni non troverebbero posto in aula. Di qui la corsa a reperire, in raccordo con gli enti locali, spazi alternativi. Oltre a rimodulare l’orario delle lezioni e a prevedere, alle superiori, giorni in classe e giorni da remoto.

2

SUPPLENTICattedre vuote:

quest’anno il record di 250mila precari Solo nei prossimi giorni sapremo gli esiti della “call veloce”

lanciata dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, per coprire le migliaia di cattedre rimaste scoperte dopo le normali operazioni di immissione in ruolo. Il docente che deciderà di cambiare regione per firmare il primo contratto a tempo indeterminato dovrà rimanere nell’istituto 5 anni.

3

TEST SIEROLOGICI

Tutta da scrivere

la fase 2 riservata ai supplenti

La scelta di rendere volontari i test sierologici al personale scolastico in vista della riapertura non sta pagando. I tassi di adesione allo screening per i prof e gli Ata già in servizio restano bassi. In Puglia si è prenotato solo il 50% degli aventi diritto. Ancora tutta da definire è poi la fase 2 che dovrebbe interessare il personale entrato in servizio dopo il 24 agosto.

4

QUARANTENAIl responsabile Covid serve subito ma si forma entro dicembre

Ogni scuola dovrà nominare un responsabile Covid.

L’Istituto superiore di sanità e il ministero dell’Istruzione cureranno la formazione di queste figure.

Due i corsi, a distanza, in grado di ospitare fino a 70mila corsisti tra insegnanti, personale scolastico e professionisti sanitari per monitorare e gestire possibili casi di Covid-19.

5

DIDATTICA A DISTANZA

Lezioni da remoto

opzione solo in caso di lockdown

L’Oms è tornata a sottolineare l’importanza della didattica a distanza in caso di chisuura delle scuole. In base alle direttive del ministero, la didattica a distanza è una modalità complementare utilizzabile solo nelle scuole superiori. Negli altri ordini, dall’infanzia alle medie, si specifica che gli istituti potranno adottarla qualora «si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche”.

6

BANCHIResta il rebus su tempi di consegna e procedure di smaltimento

Dopo l’aggiudicazione della gara bandita dal commissario straordinario Domenico Arcuri per la fornitura di 2,4 milioni di banchi monoposto manca ancora un calendario per la consegna da parte delle 11 imprese vincitrici. Operazione chè andrà conclusa entro ottobre. Ma a preoccupare i dirigenti scolastici e gli enti locali proprietari è soprattutto lo smaltimento delle vecchie sedute.

7

SCUOLABUSIncognita ore di punta

e viaggi extranei territori montani

Con l’intesa siglata Governo e autonomie locali hanno stabilito che bus, metro e autobus potranno essere pieni all’80%

(riducendo soprattutto i posti in piedi più che quelli seduti).

Per accedere al mezzo bisognerà avere la mascherina e aver misurato la febbre a casa (con più di 37,5 l’accesso è vietato).

Per gli scuolabus c’è poi il nodo dei percorsi di 15 minuti in cui i mezzi potranno viaggiare al 100% della capienza.

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RESPONSABILITÀ PRESIDI

Il braccio di ferro con il governo per attenuare i profili penali

Altro nodo che agita la riapertura della scuola è la responsabilità, anche di natura penale, in capo al preside in caso di contagio a scuola. Il tema è oggetto di un serrato confronto tra Governo e associazione presidi; in caso di mancata attenuazione della responsabilità penale ci potrebbero essere ripercussioni sulle riaperture degli istituti.

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LAVORATORI FRAGILI

Manca la circolare per poter chiedere l’esonero dal servizio

Un paese che ha il 40% dei docenti con più di 55 anni il tema dei lavoratori in condizioni di fragilità è di per sé sensibile. Al momento le linee guida e il protocollo per la sicurezza si limitano ad attivare la sorvegliaza sanitaria. Ma manca ancora la circolare del ministero della Salute chi potrà chiedere l’esonero. Il documento è atteso a giorni e dovrebbe affidare all’Inail il compito di certificare la fragilità.

L’avvio dell’anno scolastico: riassunto del ritorno in aula

E

ntro fine anno partirà il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti porta a por- ta. È un cambio radicale, sia per i passaggi presso le abitazioni sia per la tariffazione: è importante che i cittadini siano adeguatamente informati e per questo Gestione Ambiente e il comune avvieranno gli incontri a partire dalla prossima settimana. Il ritrovo sarà la Sala Pessini in piazza Vittorio Veneto. Sono state suddivise le strade considerando la densità abitativa e una percentuale stimata di partecipazione. L’accesso sarà consentito a un

solo componente per famiglia per limitare le presenze e dovranno essere ri- spettate le norme attualmente in vigore: mascherina indossata, non febbre, non sintomi influenzali. La sala al termine di ogni riunione sarà sanifica- ta con lo spray Sanikem della locale ditta Italkem. I partecipanti saranno tracciati con le proprie generalità, sarà misurata la temperatura corporea e va rispettato il calendario secondo la residenza prevista. Ammesse un massimo di 70 persone all’interno della sala.

MARTEDI’ 15 settembre ore 18 Via De Bonis, vicolo Butteri, via Carlo Al- berto, via Roma, vicolo del Castello.

MARTEDI’ 15 settembre ore 21 Via Caduti per la Patria, via Gramsci, viale IV Novembre.

MERCOLEDI’ 16 settembre ore 18 Via De Gasperi, Dante, Don Orione, Valen- tino Curone.

MERCOLEDI’ 16 settembre ore 21 Via Gioberti, Solferino, XX Settembre, M.L.

King.

VENERDI’ 18 settembre ore 18 Via Marguati, Cavour, Delle Rose, Mazzini, Costa.

VENERDI’ 18 settembre ore 21 Via Dei Bandello, Galilei, D’Azeglio, Gat- tinara, Giglio Pietro, Milano, Montebello, Umberto I°, Flavio Torti, Piazza Vittorio Emanuele II, Vicolo Grassi Pietro.

MERCOLEDI’ 23 settembre ore 18 Piazza V. Veneto, Vicolo Valenti, Via De Agostini, Einaudi, Vicolo del Basiglio, Via Montegrappa, Piave, Vicolo Scarabelli, Vol- ta, Via XXV Aprile, Vicolo G. Torti, Via P.S.

Marie, Piazza delle Scuderie.

MERCOLEDI’ 23 settembre ore 21 Via Soldini, Torino, Zanchetta.

VENERDI’ 25 settembre ore 18 Via Tortona, Via Zibide, J. F. Kennedy, Gio- vanni XXIII°, De Berris, Piazzetta del Bosco.

VENERDI’ 25 settembre ore 21 Via Fornasari, Castelfidardo, Bellini, Lu- raghi, Bertetti, Puccini, Donizzetti, Verdi, Piazza Libertà.

MARTEDI’ 6 ottobre ore 18

Strada Maccarina, Sgarbazzolo, Piccagal- lone, San Damiano, Piccagallo, Prati, Ce- roggia, San Bartolomeo, Molino, Buschi Tortona, Bovera, Bassa Cantona, Panatera,

Marca Mora, Sale, Infermera Ova, Scrivia, Trio Sicchè, Ragni, Pavesa, Pompea, Palaz- zina, Guazzora, Cantonata, Pontecurone, Bassa, Viale Scrivia.

MARTEDI’ 6 ottobre ore 21

Strada Cerro, Casei Gerola, Frazione Secco, Strada Secco, frazione Ova, Strada Viguzzo- lo, Tortona, Via San Damiano.

MERCOLEDI’ 7 ottobre ore 18

Via Marconi, S. Desiderio, Madonna delle Grazie, Colli, Perosi, Vicolo Milazzo, Grassi Giovanni, Via Lamarmora.

MERCOLEDI’ 7 ottobre ore 21

Via Palestro, Moro, Berri, Canina, Magenta, Bixio.

GIOVEDI’ 8 ottobre ore 18

Via Masnaco Nicolosio, San Martino, Ber- sani, Borghi, Zerba, Vicolo Frambaglia.

GIOVEDI’ 8 ottobre ore 21 Vicolo Monza, Via Matteotti, Garibaldi.

(5)

Niente zucchero, solo panna lamiacastelnuovo segreta

La vigna di Leccabialino

La storia Dai racconti di zio Camillo rivisti e aggiornati

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on vorrei parlare del lato pubblico del per- sonaggio in questione (noto a tutti), ma di quello più privato, personale. Tuttavia, non ho mai conosciuto una persona – più di quella di cui sto parlando – il cui versante privato non sia stato necessariamente pubblico, e quello pubblico non abbia avuto immediati riflessi personali. Ed è già questo un grande insegna- mento: giacché anche le nostre più piccole azioni e pensieri hanno sempre, prima o poi, uno sbocco oggettivo (del resto, “Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, […] e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più inter- ne, sarà annunziato sui tetti”, Luca 12,2-3). Sto parlando di un grande castelnovese: Lelio Sot- totetti, nato in via Roma, a Castelnuovo Scri- via, il 2 marzo 1926 e morto in via Garibaldi, sempre a Castelnuovo,

il 3 marzo 2017 (inte- ressante poi il fatto che il giorno della sua nasci- ta al cielo sia il giorno dopo a quello della sua nascita terrena). Spo- sato con Luigina Brizio nel 1950, da cui ebbe tre figlie (Michela, Maria Pia e Laura), cultore da sempre di storia locale,

fu uno dei più giovani sindaci italiani, rima- nendo alla guida del Comune per un ventennio (dal 1951 al 1970). Fondatore e primo Priore della Confraternita di San Desiderio (dal 1983 al 2009), fu anche Presidente del Comitato di San Damiano dal 1992 al 2017 (per tacere di altri incarichi e partecipazioni, come ad esem- pio la fondazione del Rotary di Tortona).

Vorrei adesso soffermarmi sulla sua particolare capacità di tolleranza verso gli altri e sulla sua gioiosa vivacità intellettuale.

Non dimenticherò mai il suo entusiasmo contagioso all’epoca della fondazione della Confraternita, quando si mise completamente alla pari di noi giovani; né il suo famoso proverbio a favore delle nostre intemperanze giovanili… né il senso genuino di aperta ospitalità, o la sua vivace curiosità che lo spingeva, anche durante impegnativi viaggi di lavoro, a visitare nuove chiese o a fermarsi in un bar per conoscere altre persone. Quel suo senso di indulgenza si arricchiva talvolta di una saggia inclinazione a saper cogliere la gioia nelle piccole cose della vita. Come quella volta che, pensando allegramente alla propria glicemia, rispose al barista mentre gli porgeva una tazza di caffè: “grazie, niente zucchero, magari solo un po’ di panna!”.

R.C. Delconte

N

on si sa quale sia stato il vero nome del nostro personaggio ma il suo soprannome derivava dal fatto che la gente di Castelnuovo diceva che Leca- bialé consumasse i pasti, molto frugali, direttamente nel tegame, senza mai fare uso delle posate.

Aveva una casa o meglio una catapecchia ai confini tra via Palestro e via Soldini (in San Zugano, come allora veniva chiamato il quartiere) costruita con mat- toni cotti al sole e sabbia del Grue, famosa per lo sposalizio con il cemento.

Naturalmente si trattava di uno stabile che non si sbriciolava perché i quattro venti lo tenevano In pie- di. Se questa casa pertanto, non aveva nulla da in- vidiare a uno sbilenco pollaio, la vigna del nostro era un capolavoro di sciatteria: pali storti o mal confitti nel terreno, tralci potati nel modo più assurdo e in- tempestivo e mai sfogliati, alberi di pesco e di noci più storti di Carolina, la mitica domestica dell’ing.

Ricci, notabile locale e, a più riprese, sindaco di Ca- stelnuovo.

E che dire dei suoi vestiti? Infelici nella scelta e quan- to eterogenei nella tinta, mal cuciti dal poveraccio, un po’ con il refe sfrangiato e un po’ con lo spago.

Inutile sottolineare che tra loro e il mastello esisteva una fiera inimicizia cosi che i colletti bisunti ostenta- vano le vestigie scure del toscano, prima fumato e poi ciccato con voluttà dal nostro amico.

Se un campo presentava, qua e là, ciuffetti di grami- gna e di ortiche mai estirpate per negligenza la gente lo paragonava subito alla vigna di Leccabialino.

Una vicina di casa che aveva assistito, non vista, ad un suo pasto serale sosteneva che avrebbe man- giato, se si fosse presentata la circostanza, persino i piedi di “Catlena”.

Il vocabolo “Catlena”, secondo l’interpretazione in- digena, non aveva nulla da spartire con le vicen- de storiche riguardanti Catilina il nemico giurato di Cicerone.

Richiamava, verosimilmente, la più chiacchierata delle Caterine nostrane che, snobbava l’elementa- re abitudine igienica del pediluvio almeno una vol- ta all’anno. Perciò si era giustamente guadagnata la

fama di persona sporca e quindi additata al pubblico ludibrio.

La storia raccontata dall’autore dei nostri racconti non lo precisa, ma Leccabialino soffriva, nell’intimo per quell’ingiusta apartheid; non aveva amici e, per- sino per assistere alla messa, doveva scegliere un sito appartato che non offendesse gli schizzinosi.

Pare che, sotto l’influsso dello sconforto, a volte par- lasse da solo oppure con il suo somaro.

Esiliato in patria, nessuno gli riferiva le novità che correvano di bocca in bocca.

Non sapeva ad esempio che Angelo Brunetti, (so- cialista della prima ora) e membro della banda musi- cale, aborriva l’esecuzione della marcia reale (allora inno nazionale) e, quando ciò accadeva, staccava con ostentazione la bocca dallo strumento.

O che “Sapiaché”, il telepatico il quale, entrando in un’osteria conosceva (almeno cosi sosteneva) gli ar- gomenti trattati dagli avventori e l’esito degli scoponi giocati o da giocare, una sera fu la vittima incolpevo- le d’un brutto scherzo.

Aveva appena varcato la soglia del “bar della Pace”

(osteria che a quei tempi si trovava in Via Roma), fa- moso per l’eccellente barbera, quando fu circonda- to da una combriccola di buontemponi e picchiato di santa ragione.

Alle rimostranze del malcapitato che, nella baruffa, aveva perso il cappello - un borsalino male in arne- se - “u special ad Becìna”, l’ideatore del blitz così gli rispose:

“Se è vero che sei un indovino, perché non hai pre- visto che le avresti buscate?”.

Ed ora a titolo d’epigrafe, una breve nota.

Caduto sotto “la falce” che fa chinare la testa a tutti e specialmente a coloro che si credono immortali e quindi superbi, il nostro personaggio giaceva nel campo comune, in mezzo a una sfilza di lapidi ano- nime, mai adornate da un fiore oppure da un cero.

Le sue ossa ora si troveranno confuse con le altre nell’ossario comune e quando i nostri vecchi vede- vano qualche tomba non curata e invasa dall’erba, dicevano che sembrava la tomba di Leccabialino.

CHIAMAMI COL TUO NOME è un film di Luca Guadagnino e racconta la storia di un adolescente, Elio, che si è appena affacciato all’età adulta ed è alla scoperta di sé stesso, del suo corpo e della sua sessualità. Non è una storia gay ma semplicemente la storia di un amore estivo, puro e reale. Guadagnino lo ambienta in una Crema estiva nella prima metà degli anni 80. Qui conoscerà Oliver, un ragazzo americano che il padre di Elio ospita per aiutarlo nella sue tesi di dottorato. I due scopriranno la bellezza e il desiderio di un amore che cambierà per sempre le loro vite immersi nelle campagne e nell’estate illuminata magnificamente dal direttore della fotografia. I due attori fanno vivere Elio e Oliver con magistrali interpretazioni senza cadere mai sul retorico o sullo sdolcinato. Guadagnino, famoso forse più in America che da noi, riesce a dirigere un film che ti rimane attaccato anche quando spegnerete il televisore. Parte di una trilogia dove i ricchi si misurano con il desiderio e la repressione, vedi il bellissimo “Io sono l’amore” con la sua attrice preferita Tilda Swinton. Un film indubbiamente da vedere e lasciarsi trasportare senza tanti tabù e senza troppe domande con le annesse risposte. Da non perdere il monologo da brividi del padre che fa a suo figlio Elio quando capisce che sta soffrendo per amore. Eros Mies

La nuova rubrica per scegliere un film

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