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Academic year: 2022

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Piano vaccini in azienda si parte dai commercianti

In prima fila anche ristoratori e autisti. Priorità fissate con il governo e l’Inail Quasi tutte le regioni pronte a partire con le prenotazioni dei quarantenni

Paolo Russo

/ ROMA

Tra i primi a vaccinarsi in azienda, uffici e luoghi di lavo- ro vari saranno i due milioni di commercianti al dettaglio, l’al- tro milione e passa di addetti ai servizi di ristorazione, i cir- ca due milioni di lavoratori del settore trasporto, oltre che parrucchieri e addetti vari ai servizi alla persona, tanto per citare le categorie più numero- se. Fermo restando che nella

“classe 1” dei lavoratori da im- munizzare in via prioritaria fi- gurano anche quelli che in lar- ga parte lo sono già, come ope- ratori sanitari, insegnanti e forze dell’ordine. Al netto di quelli che la puntura l’hanno fatta già 2 milioni e centomila dipendenti, gestori e profes- sionisti, ai quali dare prece- denza assoluta ai primi di giu- gno, quando secondo il calen- dario stilato dal generale Fi- gliuolo prenderà il via la cam- pagna vaccinale nel mondo

produttivo, che in tutto coin- volgerà 12 milioni e 384mila lavoratori.

A stilare la lista, divisa in tre fasce di priorità è il documen- to messo a punto da Governo, Regioni e Inail. Per stabilire in che ordine ci si dovrà mettere in fila per immunizzarsi sono stati considerati quattro fatto- ri: “il rischio di contagio secon-

do i parametri di esposizione, prossimità e aggregazione; le denunce di infortuni causa Co- vid aggiornate dall’Inail; “l’a- nalisi dei focolai nei contesti produttivi”; il “rischio di conta- gio nei contesti lavoratori”.

In base a questi criteri nel secondo girone finiscono, tra gli altri, i lavoratori specializ- zati nel settore edile, i com-

mercianti all’ingrosso, 733 mila tra colf e badanti, sem- pre per citare le categorie più popolose. Al netto dei care gi- ver già immunizzati altri 5,2 milioni di lavoratori da vacci- nare. Tra i 5 milioni della

“classe di priorità 3” figurano invece legali e contabili, ad- detti alla fabbricazione di pro- dotti in metallo, apparecchia- ture elettriche, mezzi di tra- sporto vari, software e manu- fatti diversi. Una lista attesis- sima dalla quale potranno sempre tirarsi fuori quelli che per motivi anagrafici alla vac- cinazione ci arrivano prima prenotandosi per ordine di età dai portali regionali.

Nelle aziende di grandi di- mensioni la somministrazio- ne degli antidoti sarà effettua- ta dai medici del lavoro. Chi la- vora in imprese di piccole di- mensioni se non proprio in ne- gozio affluirà invece in “centri vaccinali straordinari”, nei quali potranno recarsi lavora-

tori provenienti da aziende dif- ferenti, ma sempre rispettan- do l’ordine di priorità, del qua- le a partire da giugno terrà conto il Commissario straordi- nario nel distribuire le fiale.

Intanto mentre quasi tutte le regioni partono con le pre- notazioni dei quarantenni, la Lombardia fa il passo ancora più lungo e annuncia che do- po il turno degli over 30 il 27 maggio, sarà quello di giovani e giovanissimi dai 16 ai 29 an- ni, a partire dal 2 giugno. Pec- cato che mentre c’è chi pensa ai ragazzini dalla campagna vaccinale rischiano di restare fuori circa due milioni di anzia- ni desaparecidos.

Dal report settimanale diffu- so in serata dalla struttura commissariale risultano infat- ti ancora 519mila gli ultraot- tantenni e un milione e 495 gli over 70 che non risultano aver fatto nemmeno la prima dose.

E questo nonostante le preno- tazioni per queste fasce di età si siano aperte da circa due me- si. In larga parte si tratta quin- di di anziani usciti fuori dai ra- dar della campagna, che vivo- no in località remote o non di- gitalizzati oppure semplice- mente poco convinti di dover- si vaccinare. Un esercito che, se dovesse finire per ingrossar- si anche con la popolazione di altre fasce di età, trasforme- rebbe sempre più in una chi- mera l’immunità di gregge che dovrebbe chiudere i conti con il virus. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’hub vaccinale sull’isola di Vulcano, arcipelago delle Eolie

L’emergenza coronavirus

ROMA

Battuta d’arresto per Rei- Thera, il vaccino italiano contro il Covid. La Corte dei Conti non ha concesso il visto al decreto di finan- ziamento dell’italiana Rei- thera per lo sviluppo del vaccino. Lo rende noto la stessa Corte in una nota:

81 milioni di fondi pubbli- ci provenienti da Invitalia e necessari per completa- re la terza fase di sperimen- tazione sono stati blocca- ti. Nella nota la Conte dei Conti spiega tutti i passag- gi del confronto con il mi- nistero dello Sviluppo, du- rato oltre due mesi, per so- stenere la produzione del vaccino ReiThera presso lo stabilimento produtti- vo di Castel Romano. Il de- creto prevedeva un finan- ziamento di 50 milioni su un totale di 80 milioni pre- visti dal decreto rilancio.

Ma il confronto con l’uffi- cio di controllo della Corte ha portato alla richiesta di chiarimenti e i magistrati contabili. —

la corte dei conti

«Stop ai fondi per il vaccino made in Italy Reithera»

L’opera è composta da 12 uscite a 9,90 euro.

2 FATTO DEL GIORNO

SABATO 15 MAGGIO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

(3)

LA VISITA

Donatella Zorzetto

/ VOGHERA

«I n questo centro vaccinale si respi- ra entusiasmo».

Attilio Fontana, presidente di Regione Lom- bardia, ieri ha stretto le mani degli operatori sanitari in for- za al centro Auser di Voghe- ra. Una visita che ha “pro- mosso” agli occhi della Re- gione, la struttura che Asst ha aperto nelle scorse setti- mane per le vaccinazioni an- ti-Covid. Una struttura in grado, con le sue 8 linee vac- cinali, di arrivare a 1.200 iniezioni al giorno. Oggi so- no 6 le linee attive, e le som- ministrazioni sono circa 700

nell’arco della giornata.

Ad accompagnare Fonta- na, arrivato prima delle 11 nell’area Auser, ieri c’erano il commissario straordinario di Asst Pavia, Marco Paterno- ster, il direttore generale di

Ats Pavia, Mara Azzi, l’onore- vole Elena Lucchini, il sinda- co di Voghera Paola Garla- schelli. E ancora: i consiglie- ri regionali Ruggero Inver- nizzi, Giuseppe Villani, Ro- berto Mura e Simone Verni;

la direzione strategica di As- st Pavia, con Paolo Puorro (direttore amministrati- vo), Francesco Reitano (di- rettore sanitario) e Arman- do Gozzini (direttore so- cio-sanitario).

Parlando con la dottoressa Marina Leidi, responsabile del servizio vaccinale, Fonta- na ha sottolineato: «Ho senti- to persone, uscire da questi ambulatori commentando che medici e infermieri sono veloci e gentili. Questo è l’im- portante: dimostra che, no- nostante siate costantemen- te sottoposti a stress, riuscite a proseguire con forza e pro- fessionalità». E ancora: «Ho trovato, qui al centro vacci- nale di Voghera, una organiz- zazione efficiente e persona- le preparato – ha prosegui-

to–. Questa è la dimostrazio- ne del nostro carattere lom- bardo. Abbiamo bravi medi- ci e infermieri, sostenuti da una rete di volontariato che lavora al meglio: Rotary, Pro- tezione civile, pensionati».

Poi Fontana ha messo l’ac- cento sull’«alto tasso di ade- sione alle vaccinazioni, che testimonia soprattutto una cosa: la gente vuole uscire dal tunnel». Spiegando: «I lombardi non si fanno sopraf- fare dall’eccessiva emotivi- tà. La gente, al momento del- la somministrazione dei vac- cini anti-Covid, chiede spie- gazioni, vuole capire cosa ha di fronte». Rispetto alla con- segna di nuove dosi di vacci- no, Fontana ha detto di «con- tare sull’invio di AstraZene- ca che altre regioni non in- tendono fare». «Spero che ac- colgano la nostra richiesta di mandarci uno stock di questi vaccini non utilizzati – ha concluso –. Saremmo ben fe- lici di poterli somministrare perchè siamo convinti della loro efficacia. E questo ci con- sentirebbe di raggiungere ra- pidamente l’obiettivo di im- munizzare più persone possi- bili all’interno della nostra re- gione». —

L’emergenza coronavirus

Stefano Romano

/ PAVIA

La Lombardia ha completato il calendario di prenotazione per la campagna vaccinale an- ti-Covid. I cittadini compresi nella fascia d’età da 40 a 49 anni (83mila persone in pro- vincia di Pavia) potranno met- tersi in lista da giovedì 20 maggio, una settimana dopo, giovedì 27 maggio, saranno aperte le prenotazioni per la fascia 30-39 anni (60mia pa- vesi), mentre per la fascia 16-29 anni (73mila pavesi)la data fissata è il 2 giugno. Non sono ancora stati fissati tempi medi per la prima sommini- strazione ma, se saranno ri- spettati gli stessi parametri per la fascia d’età 50-59 anni, la somministrazione della pri- ma dose dovrebbe essere a cir- ca tre settimane dalla preno- tazione.

COME PRENOTARSI

Le modalità di prenotazione sono identiche a quelle già uti- lizzate dalle fascia di età in corso di prenotazione.

La prenotazione è struttura- ta su quattro canali differen- ti: il canale digitale sul porta- le delle Poste (https://preno- tazionevaccinicovid.regio- ne.lombardia.it/); la prenota- zione tramite call center (800 894 545); la rete Postamat (100 in provincia di Pavia) da utilizzare con la tessera sani- taria; la rete degli oltre 4.000 porta-lettere presenti in Lom- bardia (200 in provincia di Pa-

via). I postini rilasceranno la ricevuta necessaria all'utente per presentarsi al centro di erogazione dei vaccini. La pre- notazione è diretta e non ne- cessita di una pre-adesione.

Si deve sempre ricordare di avere a portata di mano la tes- sera sanitaria (è necessario in- serire il numero) che contie- ne anche il codice fiscale (an-

che questo è rischiesto dai for- mat di iscrizione), e il telefo- no sul quale si riceve il mes- saggio con la conferma della prenotazione, il luogo, la da- ta e l’ora per la somministra- zione. Non è necessario pre- notare la somministrazione della seconda dose: la data viene comunicata contempo- raneamente alla prima som-

ministrazione.

LE CIFRE REGIONALI

«I numeri dei vaccinati in Lombardia sono circa il 17%

del totale nazionale – com- menta il coordinatore della campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso –. Dal 26 aprile al 12 maggio la Lombardia ha superato il

target di vaccinazioni fissato dal Commissario Figliuolo. Il resto d'Italia, nel medesimo periodo, ha fatto registrare meno somministrazioni ri- spetto a quanto richiesto. Se la Lombardia non avesse lavo- rato con questi ritmi, il target non sarebbe stato conseguito a livello nazionale».

Per quanto riguarda gli

over 80, i non vaccinati lom- bardi sono il 6,6% contro l'11,1% della media italiana.

Per quanto riguarda i 70-79enni, invece, sono il 18,4% contro una media ita- liana del 26,5%. I non vacci- nati tra i 60 e i 69 anni in Lom- bardia sono il 35,4%, mentre la media nazionale è del 50 per cento».

LA CAMPAGNA D’AUTUNNO

«Nonostante non ci sia una ve- ra direttiva dal ministero del- la Salute – aggiunge Bertola- so – abbiamo incominciato a ragionare con il presidente At- tilio Fontana e con la vice pre- sidente Letizia Moratti, su quella che potrebbe essere una campagna vaccinale d'au- tunno, che dovrebbe ovvia- mente essere molto diversa da questa campagna vaccina- le massiva. Dobbiamo essere pronti nel momento in cui do- vesse accadere qualcosa di nuovo».

«La Lombardia – commen- tano Fontana e Moratti – per prima ha scelto di unire l'a- spetto sanitario a quello dell'emergenza, favorendo la sinergia tra le forze della sani- tà e quelle della Protezione ci- vile. È stata la mossa più im- portante presa all'inizio della campagna vaccinale e ha con- sentito di organizzarla al me- glio facendo leva sulle forze migliori della nostra regione.

Con orgoglio vediamo che questo modello è stato ripre- so a livello nazionale». —

Prenotazioni, c’è la data dei 16-29enni La Lombardia completa il calendario

La fascia 40-49 anni al via dal 20 maggio, quella dei 30-39 anni dal 27. E gli under 30 si metteranno in lista dal 2 giugno

Fontana a Voghera con la sindaca Garlaschelli e la deputata Lucchini

Il presidente lombardo ha fatto tappa all’hub che garantisce 700 somministrazioni al giorno

Il presidente Fontana “promuove”

il centro vaccini Auser di Voghera

in oltrepo

A Broni-Stradella dal 2 giugno

prime iniezioni

Mercoledì 2 giugno: l’ufficiali- tà arriverà solamente marte- dì mattina, dopo il sopralluo- go di Ats a Broni alla palestra di piazza Italia, ma dovrebbe essere questa la data di avvio delle vaccinazioni all’hub Broni-Stradella. «La rimodu- lazione dell’arrivo dei vaccini in Regione ci ha portato a spo- stare l’inizio della campagna di una settimana» spiega il di- rettore sanitario del centro, Maurizio Campagnoli. In campo 26 medici di famiglia e quattro linee vaccinali atti- ve per un totale di 480 vacci- nazioni al giorno. Da mercole- dì 19 partiranno le prenota- zioni per gli over 50, da lune- dì 24 quelle per la fascia 16-49 anni. Ci si prenota chia- mano il call center allo 0385.257011 (interno 0), da lunedì a venerdì (9-12 e 15-18), oppure sul sito del Co- mune di Broni al link www.co- mune.broni.pv.it/hub-vacci- nale-broni-stradella.

SABATO 15 MAGGIO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 3

(4)

L’INTERVISTA

Niccolò Carratelli / / ROMA

G arantire le vaccina- zioni in vacanza è

«complicato, ognu- no si organizzi per ri- spettare il richiamo». Il copri- fuoco va cancellato al più pre- sto, perché «non possiamo chiedere agli ospiti stranieri di andare a letto dopo Carosel- lo». Massimo Garavaglia, mini- stro leghista del Turismo, guar- da con ottimismo all’estate e assicura l’impegno del gover- no a supporto del “suo” setto- re, sia dal punto di vista dell’al- lentamento delle restrizioni, sia sul fronte economico, con il secondo decreto Sostegni di prossima approvazione.

Quali sono gli aiuti dedicati al turismo che state metten- do a punto?

«Voglio sottolineare che Palaz- zo Chigi e ministero dell’Eco- nomia stanno dimostrando una grandissima sensibilità verso il settore. Verso tutti i “tu- rismi” nazionali. Quindi, gli in- terventi previsti li attraversa- no longitudinalmente: dagli al-

bergatori, ai ristoranti, alle spiagge. Posso anticipare che verrà ulteriormente ed ade- guatamente rifinanziato il Fon- do per il Turismo e che misure ideate per il settore (come i

“basket bond”) verranno este- se anche ad altri comparti».

Ci sarà un potenziamento del bonus vacanze per le fa- miglie?

«Se fa riferimento a un poten- ziamento delle risorse, no. Il problema, semmai, è spende- re tutte quelle a disposizione:

pensi che finora è stata spesa solo la metà dei soldi stanziati lo scorso anno. Per queste ra- gioni, abbiamo proposto una estensione dell’utilizzo anche presso agenzie di viaggio e tour operator, così da spende- re fino all’ultimo euro».

È possibile coniugare la cam- pagna vaccinale con le va- canze estive? La strada di consentire almeno i richia- mi nelle località di villeggia- tura è percorribile?

«Sarebbe molto positivo, ma sono consapevole che è com- plicato. Le faccio un esempio:

faccio la prima dose a Milano, poi vado in vacanza in Liguria (dove tra l’altro sarò domani -

oggi, ndr - per incontrare le isti- tuzioni e gli operatori della re- gione). Chi si deve prendere in carico la seconda dose? Lom- bardia o Liguria? Comunque, ho una fiducia immensa nel ge- nerale Figliuolo e spetta a lui l’ultima parola».

C’è il rischio che la campa- gna vaccinale sia frenata dal- la stagione turistica e che le vacanze vengano condizio- nate dai tempi dettati dalla campagna vaccinale?

«Non credo. La campagna vac-

cinale sta accelerando: messe al sicuro le fasce più fragili, si sta arrivando agli “Open Days”. Quando fai la prima do- se ti dicono quando avrai la se- conda. Credo sia interesse di ognuno fare il richiamo e ci si può organizzare di conseguen- za. Per quanto riguarda il con- dizionamento delle vacanze, è proprio grazie alla diffusa vac- cinazione che si potranno fare ferie più serene».

Quali e quanti saranno i Pae- si extra-europei dai quali si

potrà arrivare in Italia senza obbligo di quarantena?

«L’argomento sarà all’ordine del giorno della cabina di re- gia di lunedì. Intanto, si è fatto un grande passo avanti elimi- nando la quarantena per chi ar- riva, vaccinato, dai Paesi euro- pei, da Israele, dal Regno uni- to. Significativa è anche la scel- ta del ministro Speranza di estendere la sperimentazione dei voli “covid tested” non più soltanto dagli Usa, ma anche da Canada, Giappone ed Emi- rati Arabi. E gli aeroporti di ar- rivo non saranno più solo quel- li di Malpensa e Roma, ma an- che di Napoli e Venezia. Se ca- pisco bene, anche per chi arri- va da questi Paesi non c’è più la quarantena. Ed è importante, visto che nel 2019 solo il turi- smo americano aveva garanti- to lo 0,8% del Pil. Pertanto, pri- ma gli americani sanno che se vengono qui non dovranno fa- re la quarantena e meglio è».

Giorgia Meloni dice che “il coprifuoco è una mannaia sul turismo”. È d’accordo?

«Al di là delle frasi ad effetto di Giorgia, condivido il princi- pio: non possiamo chiedere agli ospiti stranieri di andare a

letto dopo Carosello. Di allun- gamento dell’orario di copri- fuoco si parla eccome. Credo sarà un altro argomento della cabina di regia e penso sia im- portante definire un percorso verso la totale eliminazione del coprifuoco».

Altra questione è il divieto di servizio interno per i risto- ranti. Si parla di riapertura a pranzo dal 1° giugno. E a ce- na? L’estate la maggior par- te dei ricavi si fanno la sera.

«Sono fiducioso che il buon senso ed il pragmatismo, cifre del governo, emergeranno nel- la cabina di regia di lunedì e venga rimosso del tutto il divie- to di servizio all’interno – in si- curezza e con il giusto distan- ziamento – per i ristoranti».

In Sicilia gli operatori turisti- ci sono preoccupati che il massiccio arrivo di migranti possa compromettere la sta- gione. Hanno ragione? E co- me impedire che avvenga?

«Mi trova pienamente al fian- co degli operatori siciliani. Cre- do che il presidente Draghi e il ministro Lamorgese stiano la- vorando proprio per frenare l’ondata di sbarchi, sia per fini umanitari sia perché hanno chiaro l’impatto negativo sull’economia turistica di Lam- pedusa. Ho informazioni diret- te sul fatto che ’isola stia regi- strando un crollo delle preno- tazioni proprio a causa degli sbarchi». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia in giallo, prove di normalità

Scontro Iss-Regioni sulle nuove regole. Contagi in calo, i governatori spingono per togliere l’indice Rt L’emergenza coronavirus

Paolo Russo

/ ROMA

Nella chiamata che Salvini ha detto di voler fare a Draghi

«per riaprire lunedì», il leader del Carroccio avrà trovato più di un nuovo argomento nel monitoraggio settimanale di ieri. Perché se nei due report precedenti i segnali erano con- trastanti, con contagi e ricove- ri in calo ma indice Rt in sali- ta, questa volta tutte le curve dell’epidemia piegano verso il basso. Magari nella telefona- ta tralascerà di dire che i nu- meri ancora non scontano l’ef- fetto delle riaperture del 26 aprile. Dettaglio tutt’altro che trascurabile e ben chiaro al premier, che oltre allo sposta- mento in avanti di un’ora del coprifuoco non vuole andare.

Comunque sia, lunedì per l’Italia iniziano le prove di normalità. Perché con un Rt nazionale in calo da 0,89 a 0,86 dopo due settimane di ri- crescita e un’incidenza dei ca- si settimanali ogni 100 mila abitanti che scende netta- mente da 123 a 96, l’Italia da inizio prossima settimana tor- na tutta in giallo. Colore nel quale l’ordinanza firmata ieri da Speranza promuove Sici- lia e Calabria, attualmente in fascia arancione. Dove resta la sola Valle d’Aosta. Il presi- dente Erik Lavevaz ha prova- to a chiedere il passaggio in giallo, ricordando che la Val- lée ha già i numeri in regola per farlo, ma Speranza non ne ha voluto sapere di infran-

gere la regola delle due setti- mane di permanenza nella fa- scia più restrittiva prima di passare a quella delle misure più blande.

Il ministro ha invece firma- to un’altra ordinanza, quella che da domani cancella la mi- ni-quarantena di 5 giorni ma

non l’obbligo del tampone ne- gativo nelle 48 ore prima del- la partenza dai Paesi Schen- gen, oltre che da Gran Breta- gna e Israele. Per mandare un segnale di ripresa al setto- re turistico, ha poi fatto sape- re il ministro del comparto, Massimo Garavaglia, si è inol-

tre deciso di estendere la spe- rimentazione dei voli «Co- vid-tested» ai turisti prove- nienti da Usa, Canada e Giap- pone. In attesa che a giugno la quarantena venga cancella- ta anche per loro.

Se con i vecchi parametri tutta l’Italia o quasi va in gial-

lo, con quelli nuovi in fase fina- le di messa a punto la Valle d’Aosta finirebbe in giallo, mentre Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise sarebbero nel paradiso della fascia bian- ca. Anche se lunedì 24 mag- gio, dopo il monitoraggio rive- duto e corretto dai nuovi para-

metri, altre 7 regioni potreb- bero tingersi di bianco, ossia tornare alla quasi normalità portando il totale a 10 con Abruzzo, Liguria, province au- tonome di Trento e Bolzano, Veneto, Umbria e Lombardia.

Proprio sui parametri si con- tinua però a litigare. Che il pe- so maggiore debbano averlo incidenza dei casi e occupazio- ne dei letti ospedalieri non ci piove, ma tra Regioni e Iss è ancora braccio di ferro sulle sorti dell’Rt, che le prime vor- rebbero mandare in pensione e l’Istituto tenere ancora in una qualche considerazione, perché quell’indice è il primo a muoversi quando il virus ri- prende a circolare, anticipan- do poi aumento dei contagi e dei ricoveri. Il rebus si scioglie- rà lunedì, quando la cabina di regia convocata dal premier dovrà decidere quali riapertu- re anticipare nel decreto che dovrebbe poi essere varato en- tro metà settimana.

Oltre che chiamare Draghi al telefono, Salvini per mette- re pressione ha intanto convo- cato per oggi gli Stati genera- li degli amministratori leghi- sti. Una chiamata a raccolta di ministri, governatori e sin- daci per chiedere che «lunedì si torni alla libertà, riaprendo tutte le attività al chiuso e all’aperto, superando il limi- te delle 22», ha detto senza forse crederci nemmeno più lui, ma cercando di non lascia- re campo libero alla Meloni, che sulle riaperture accusa Draghi «di essere più chiusuri- sta di Conte». Ma il premier sembra aver deciso: coprifuo- co alle 23, a metà giugno ri- presa del wedding ma con il green pass, via libera allo shopping nei centri commer- ciali nei weekend. Il resto ria- prirà più avanti. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro del Turismo: «Il coprifuoco va tolto. Non possiamo mandare gli ospiti stranieri a letto dopo Carosello»

Garavaglia: «Difficile fare i vaccini in vacanza»

Sui ristoranti spero che prevalga il buon senso e venga eliminato del tutto l’attuale divieto di servizio all’interno

7.567

SOLO LA VAL D’AOSTA RESTA ARANCIONE

Stima incidenza (casi per 100.000 abitanti)

Lazio

Basilicata Friuli V. G.

Puglia Abruzzo Marche

Emilia Romagna Veneto

Piemonte Valle d’Aosta

Liguria Toscana Lombardia

I nuovi colori da lunedì

P.A. Bolzano Zona gialla P.A. Trento

Stima Rt puntuale (indice di contagiosità)

0,88 0,98

0,89

Calabria 0,94 Umbria

1,03 0,93

Molise 1,08 0,95 0,86

0,85

0,88

0,72

0,93

Campania

0,82

Sicilia 0,83

0,92 Sardegna

0,7

0,92 0,8

0,97 0,95 Zona arancione

Da oggi nelle zone gialle riaprono anche gli stabilimenti balneari

182

MASSIMO GARAVAGLIA MINISTRO DEL TURISMO ESPONENTE DELLA LEGA

IL BOLLETTINO

SABATO 15 MAGGIO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 5

(5)
(6)

3

SABATO — 15 MAGGIO 2021

Primo Piano

di Antonella Coppari ROMA

Prove tecniche di normalità.

Tempo quarantotto ore e tutta l’Italia sarà gialla, eccezione fat- ta per la Valle d’Aosta che resta ancora in arancione: non è un semplice cambio di colore co- me ce ne sono stati altri in pas- sato. La marcia è iniziata, e a questo punto è inarrestabile: di qui ai primi di luglio il progetto è di riaprire tutto. Il monitorag- gio settimanale della cabina di Regia conferma che la terza on- data sta scemando: l’indice Rt si è ulteriormente abbassato (0,86%), solo Lombardia, Tosca- na e Calabria hanno un tasso di occupazione dei letti per Covid in terapia intensiva sopra la so- glia d’allerta del 30% e anche l’incidenza è in discesa (96 su 100mila abitanti). Trend rispec- chiato dal bollettino quotidiano che registra 7.567 nuovi casi e 182 vittime. «I contagi sono in costante decrescita», ci mette il timbro Silvio Brusaferro, presi- dente dell’Istituto superiore di Sanità.

Il copione è pronto, dunque, e non cambierà essenzialmente se non nei particolari eppure un punto rilevante in sospeso anco- ra c’è: manca l’accordo sui nuo- vi parametri per la valutazione del rischio. Le Regioni chiedono che il passaggio da un colore all’altro avvenga su base provin- ciale: ovvero, se c’è un focolaio a Sabaudia che fa salire tutti gli indicatori del Lazio mandando- lo tecnicamente in arancione, si

chiuda solo Latina, ovvero la provincia. Ma il braccio di ferro

‘vero’ si registra sull’indice Rt: i governatori non lo vogliono più, ma l’Istituto superiore della sani- tà insiste perché rimanga tra i criteri di valutazione. C’è anco- ra un po’ tempo per trovare una mediazione che – se tutto fila li- scio – dovrebbe finire lunedì sul tavolo della riunione di maggio- ranza convocata da Draghi per discutere di riaperture.

Già: la tempistica, per quanto tratteggiata a grandi linee lo scorso mese, va verificata. Può subire qualche accelerazione o qualche ritardo. Non si può infat- ti escludere che un settore parti- colare risulti più pericoloso di al- tri e convenga dunque, sotto l’aspetto sanitario, rimandare la ripartenza di qualche settima- na. D’altro canto, la pressione dei partiti e dell’opinione pubbli- ca – alla luce di dati oggettiva- mente positivi – può invece con- sigliare un’accelerazione. Né si può scartare del tutto l’ipotesi che si fissi per il 24 tanto lo slitta- mento del coprifuoco di una o due ore quanto l’apertura dei lo- cali al chiuso. O magari, per da- re un segnale ai turisti – specie quelli che vengono dall’estero – si potrebbe prolungare fino alle 23 la possibilità di circolare già

a metà della prossima settima- na, non appena il consiglio dei ministri approverà il nuovo de- creto aperture e la revisione de- gli indicatori per le fasce di ri- schio.

Di certo, Salvini insiste perché

«venga tolto il prima possibile:

Le terapie sono sotto controllo:

ora bisogna fidarsi degli italia- ni». Il leader del Carroccio – che stamani riunisce i big del partito per preparare la cabina di regia di lunedì – chiama quasi quoti- dianamente Draghi: preme per- ché venga al più presto ripristi- nata la possibilità di prendere il caffè al bancone del bar, di fre- quentare i centri commerciali anche nel weekend, di andare in palestra e in piscina nei luo- ghi chiusi. Oggi riaprono quelle all’aperto e, soprattutto, prende il via la nuova stagione balnea- re. È in questo quadro che il mi- nistro Speranza e gli scienziati si sgolano perché si continui a procedere tappe: «La situazio- ne migliora per effetto delle mi- sure prese le scorse settimane che hanno permesso di riaprire in modo graduale», sottolinea Gianni Rezza, direttore genera- le Prevenzione del dicastero del- la Salute. Forse ci potrà essere qualche variazione nel calenda- rio, magari ci potremo togliere la mascherina all’aperto già quando in Italia si raggiungeran- no i 30milioni di vaccinati, co- me sostiene il sottosegretario al- la Salute Sileri. Sia come sia, si tratta di particolari, oscillazioni di qualche giorno nel calenda- rio: la rotta, a meno di improba- bili sorprese, è tracciata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Contagi a picco, Italia in giallo

L’ipotesi: anticipare le riaperture

Arancione solo la Valle d’Aosta. Il centrodestra: via il coprifuoco. Il governo vuole procedere con gradualità Cambi di colore, tra le Regioni e i tecnici dell’Iss è ancora battaglia sui parametri da considerare

CALENDARIO MOBILE

L’esecutivo potrebbe decidere di ritardare la partenza

di alcuni settori ritenuti più a rischio 3

Stabilimenti balneari

Ombrelloni e spiagge tornano da oggi

(sempre nelle zone gialle) a dare il benvenuto ai loro ospiti.

Abolita anche

la quarantena di 5 giorni per chi arriva da un Paese dell’Unione europea, per favorire il turismo.

1

Locali all’aperto Nelle regioni gialle è possibile

pranzare o cenare in verande o tavolini sulla strada, rispettando il coprifuoco: bisogna essere a casa entro le 22.

Stesse regole per bar e locali che offrono apertivi pomeridiani.

HANNO RIAPERTO

Da oggi ombrelloni

sulle spiagge

Inizio Lockdown Fine Lockdown DPCM Zone Rosse

L’Ego-Hub

Il crollo delle infezioni

R

2 0 2 1 2 0 2 0

mar

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000

apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag 21/03/2020

6.557 casi

13/11/2020

40.902 casi Zona gialla

12/03/2021 26.824 casi

Rt:

0,86

Incidenza:

96

casi ogni 100mila abitanti

COSÌ A PARTIRE DA LUNEDÌ 17 Ieri

7.567 casi

Zona arancione

2

Piscine Da oggi riaprono le piscine all’aperto (sempre e solo nelle regioni gialle).

In acqua dovrà essere garantito un spazio di almeno 10 metri quadrati a persona.

Gli spazi comuni saranno sanificati ogni giorno.

ACCELERAZIONE

Il 24 maggio il rientro a casa potrebbe essere posticipato alle 24 e potrebbero aprire i locali al chiuso

3

Parchi tematici Per Gardaland, Leolandia, Mirabilandia, Aquafan e gli altri parchi di divertimento

sparsi sul nostro territorio si profila un’estate dimezzata: queste attrazioni, infatti, riapriranno solo a partire dall’1 luglio.

Verso il ritorno alla normalità

1

Ristoranti al chiuso Bar e ristoranti solo dall’1 giugno potranno di nuovo accogliere i clienti nei loro spazi al chiuso dalle 5 alle 18.

Per quanto riguarda la cena, il governo non ha ancora preso una decisione

sulla data di riapertura.

SONO ANCORA CHIUSI

Parchi tematici, ok dal primo luglio

2

Palestre Per gli appassionati di cyclette, pesi e aerobica la data cerchiata sul calendario è quella del 1 giugno.

Oltre alle palestre al chiuso, da quel giorno si potrà tornare anche a nuotare nelle piscine dentro i palazetti.

(7)

4

SABATO — 15 MAGGIO 2021

Primo Piano

ROMA

L’imperativo è quello di evitare fughe in avanti, con il rischio di pregiudicare il sistema di controllo sociale nel

contrasto al Covid-19. Per Guido Rasi, docente di Microbiologia all’Università di Tor Vergata ed ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), il problema non è tanto la cancellazione in sé dell’obbligo per gli immunizzati d’indossare la mascherina all’aperto quanto la tempistica migliore per compiere un simile passo.

Professore, meglio non correre troppo?

«Dire già adesso che chi ha ricevuto entrambe le dosi possa omettere di portare il dispositivo di sicurezza mi suona un po’ prematuro. Sono ancora troppo poche le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Si rischia

di spianare la strada a problemi d’identificazione dei soggetti protetti rispetto a quelli che, magari pur non avendo ricevuto nemmeno la prima somministrazione, potrebbero sentirsi legittimati in qualche modo a fare a meno della mascherina».

Ravvisa anche rischi di contagio da una eventuale, immediata revoca del dispositivo per gli immunizzati?

«No, no, quelli li escludo. Sul punto sono in sintonia con i colleghi che rimarcano la ridottissima possibilità di trasmissione del virus all’aperto da parte dei soggetti vaccinati».

Ma, a suo giudizio, quando potremo anche in Italia girare a volto scoperto come deciso da Israele e Stati Uniti, sia al chiuso, sia all’aperto?

«Se ne potrà parlare, una volta che si raggiungeranno i 30-40 milioni di vaccinati, anche solo con una dose e trascorsi comunque non meno di tre settimane dalla prima iniezione. Questo per quanto riguarda la situazione all’aperto, evidentemente. Resto tuttavia convinto che l’obbligo debba permanere in presenza di particolari forme di assembramento».

Condivide, però, l’assunto di chi coglie proprio nella revoca dell’obbligo di mascherina un

elemento simbolico per un ritorno alla normalità dopo questa estenuante e tragica stagione di emergenza sanitaria?

«Non c’è dubbio, l’impatto non solo psicologico sarà assolutamente

significativo. Dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza e lasciare che salga, il più in fretta possibile, la curva delle persone vaccinate. Anche una parziale copertura vaccinale consente di avere una larghissima protezione dal virus».

g. p.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Giovanni Panettiere ROMA

A rompere gli indugi nella strategia di prevenzione dal Covid-19 è come sempre il professor Matteo Bassetti.

Anche sull’obbligo d’indossare la mascherina, il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, sulla scorta degli Stati Uniti che hanno revocato la misura per gli immunizzati, conferma il suo consueto approccio aperturista. «Nel nostro Paese, già da subito, a livello comunicativo bisognerebbe dire che i vaccinati possono evitare di mettere la mascherina», si spinge in avanti l’infettivologo che più del rigore normativo predica il buon senso.

Non pensa in questo modo

d’incentivare un certo lassismo fra la popolazione?

«Tutt’altro, significa piuttosto guardare in faccia le evidenze scientifiche a nostra disposizione e agire di

conseguenza senza attendere i tempi lunghi dei decisori politici. Una persona immunizzata, anche nella remota ipotesi che si contagi, presenta una carica virale più bassa del 90% rispetto a un soggetto non protetto. Sostenere che sia un vettore dell’infezione a questo punto è una tesi piuttosto difficile da dimostrare».

I vaccinati possono anche derogare dal distanziamento sociale?

«Assolutamente no, il togliere la mascherina non li esonera certo dall’evitare di andare a baciare o abbracciare chiunque come se nulla fosse. La distanza va mantenuta, ma, dal momento che siamo chiamati a

convivere con questo virus, dobbiamo passare finalmente da un atteggiamento impositivo a uno più propositivo. È tempo di tornare a vivere».

Pensa dunque che sia giunto il momento, complice anche l’arrivo della bella stagione, di revocare per tutti l’obbligo della mascherina?

«Questo sarà il secondo passaggio, quello normativo, per intenderci. Tra un paio di settimane, quando avremo raggiunto 30 milioni d’italiani coperti con almeno una dose, credo che si potrà abrogare questa restrizione per tutti, almeno all’aperto. Altrimenti che cosa dovremmo fare? Andare a prendere il sole in spiaggia fino ad agosto, indossando la mascherina in ottemperanza alle regole vigenti? Il contesto epidemiologico e il trend vaccinale stanno cambiando in maniera favorevole. Si spera che il legislatore ne prenda atto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA NORMATIVA

Volto scoperto?

Multa da mille euro

In Italia le disposizioni prevedono che si porti la mascherina, calata sia sul naso sia sulla bocca, all’aperto così come al chiuso.

La misura è in vigore anche in auto, qualora si circoli con persone non conviventi.

Per i trasgressori è prevista una multa che oscilla fra i 400 e i mille euro.

IL CONFRONTO

Da Israele agli Usa i primi via libera

Due giorni fa gli Usa hanno deciso di revocare l’obbligo d’indossare la mascherina per chi abbia completato

l’iter vaccinale: negli Stati Uniti il 60% della

popolazione è coperto almeno con una dose di vaccino. In precedenza era stato Israele

a togliere, per tutti, la misura restrittiva, ma solo negli spazi aperti.

Voglia di respirare

L’EX DIRETTORE DELL’EMA GUIDO RASI

«Basta fughe in avanti

Prima bisogna vaccinare 40 milioni d’italiani»

V

Serve ancora pazienza, ma il dispositivo di sicurezza dovrà essere tenuto sempre in caso di assembramenti Anche se siamo all’aperto

L’INFETTIVOLOGO MATTEO BASSETTI

«Niente mascherine per gli immunizzati

Si deve tornare a vivere»

V

Anche chi è protetto

dal nuovo Covid però

non può andare a baciare

chiunque: serve il rispetto

del distanziamento sociale

(8)

7

SABATO — 15 MAGGIO 2021

Primo Piano

di Alessandro Malpelo ROMA

La rivincita di AstraZeneca. Col passare del tempo le notizie sull’efficacia e la maneggevolez- za rendono giustizia a questo vaccino troppo a lungo vitupera- to. Dai dati della farmacovigilan- za scopriamo che l’outsider si sta rivelando la risposta ideale alla pandemia in svariati conte- sti, ed è raccomandato dall’Oms per le immunizzazioni su larga scala. È andata diversa- mente per marchi altrettanto va- lidi, meno noti in Italia (vedi Mo- derna), e soluzioni evolute (il monodose Janssen), relativa- mente risparmiati dal fuoco ami- co delle agenzie regolatorie (Ema, Aifa) e dei governi nell’Unione europea.

PERCHÉ SI TORNA AD ASTRAZENECA?

«L’analisi del rapporto rischi be- nefici resta assolutamente favo- revole ai vaccini», ha dichiarato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive. «Dai dati che abbiamo – precisa l’infettivolo- go della Simit – possiamo esclu- dere che esista un vaccino più pericoloso di altri. Ad esempio, rispetto alle dosi somministrate il numero di eventi avversi se- gnalati con Pfizer risulta mag- giore rispetto ad Astrazeneca, mentre il numero di eventi av- versi molto gravi (le trombosi, ndr) è solo minimamente più al- to per il secondo».

CI SONO VACCINI PIÙ EFFICACI?

«Tutti e quattro i vaccini che ab- biamo autorizzato in Europa so- no sicuri, efficaci e di qualità», ha sottolineato recentemente

Emer Cooke, direttrice esecuti- va dell’Agenzia europea dei me- dicinali (Ema). Inutile pretende- re di stilare classifiche: tutti indi- stintamente hanno scongiurato il 100% delle ospedalizzazioni e il 100% dei decessi per Co- vid-19. Esami superati. In qual- che caso sporadico le persone vaccinate potrebbero albergare ugualmente il virus Sars-Cov2, ma in quel frangente, grazie agli anticorpi, l’infezione decorre in forma lieve o asintomatica sem- pre senza eccezioni.

QUALI SONO I TEMPI E I GRADI DI COPERTURA?

Dipende dal tipo di vaccino som- ministrato. Una dose AstraZene- ca o Pfizer riduce il rischio con- tagio di quasi i due terzi, secon- do studi diramati dall’Ufficio na- zionale di statistica del Regno Unito. Da parte sua Johnson &

Johnson assicura che il Janssen monodose è efficace già 7 gior- ni dopo la vaccinazione (fino all’85% contro le forme gravi della malattia), e cita dati pubbli- cati sul New England Journal of Medicine. Consultate sempre il foglietto illustrativo.

LE FASCE DI ETÀ CONTANO ANCORA?

Durante la conferenza stampa dell’Ema sugli aggiornamenti del vaccino AstraZeneca, l’Agenzia del farmaco europea ha ribadito che i benefici portati dalla profilassi con il prodotto anglo-svedese superano in ma- niera preponderante i rischi, e lo raccomanda per tutte le fa- sce d’età.

EFFETTI COLLATERALI, QUALI I PIÙ DIFFUSI?

Tutti i vaccini anti Covid posso- no causare nausea, arrossamen- ti cutanei, reazioni neurovegeta- tive (senso di stordimento), ce- falea, dolore nella sede dell’inie- zione. Una compressa di parace- tamolo, secondo il giudizio del medico, può aiutare ad alleviare un momentaneo rialzo febbrile con brividi simil-influenzali lega- ti alla sollecitazione del sistema immunitario.

REITHERA CHE FINE FARÀ?

Ieri la Corte dei Conti ha ferma- to il decreto che attivava i fondi per la romana ReiThera, che non riceverà quindi gli 81 milio- ni promessi da Invitalia lo scor- so gennaio per produrre un vac- cino. Il ministero dello Sviluppo ha però spiegato che la produ- zione andrà avanti lo stesso.

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La lenta rivincita di AstraZeneca Tutti lo vogliono: efficace e sicuro

Copertura su larga scala, il siero di Oxford è il più raccomandato. Favorevole il rapporto rischi-benefici

MILANO

«Il 2 giugno, non casualmente il giorno della Festa Repubblica, apriremo le vaccinazioni all’ulti- ma categoria, ovvero i ragazzi dai 16 ai 29 anni, in modo di rice- vere la prima dose prima di an- darsene in vacanza. Il 27 mag- gio, potremmo aprire le vaccina- zioni alla fascia 30-39.» La Lom- bardia brucia le tappe. Il coordi- natore della campagna vaccina- le lombarda, Guido Bertolaso, annuncia: «Abbiamo immagina- to di aprire le prenotazioni per

vaccinarsi ai 40-49enni il 20 maggio, garantendo la sommini- strazione per l’inizio del mese di giugno. Tutta la Lombardia avrà ricevuto la prima dose prima di andare in vacanza e questo vor- rà dire immunità di gregge, tran- quillità, immagine e capacità di

accogliere».

Una strategia che non piace all’Organizzazione mondiale del- la sanità. . «Alcuni Paesi ricchi che detengono la maggior par- te delle scorte di vaccini stanno vaccinando i gruppi a basso ri- schio. Capisco che vogliano vaccinare i loro bambini e adole- scenti, ma in questo momento – spiega il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom – li esorto a riconsiderare la cosa e a donare invece i vaccini a Co- vax, l’organizzazione creata as- sieme alla Global Alliance for Vaccines and Immunization e al-

la Coalition for Epidemic Prepa- redness Innovation, per garanti- re la campagna vaccinale nei Paesi a basso reddito».

In alcuni Paesi la campagna vaccinale è a buon punto, e do- po aver immunizzato le fasce d’età più anziane, e quindi più a rischio, si sta passando alla co- pertura dei più giovani. «Al mo- mento, solo lo 0,3% della forni- tura di vaccini va ai paesi a bas- so reddito. La vaccinazione – ha sottolineato Adhanom – a casca- ta non è una strategia efficace per combattere un virus respira- torio mortale».

Una donna si fa vaccianre.

Al Sud molte persone hanno deciso di rifiutare il siero di AstraZeneca

Gli antidoti contro il virus

LA CAMPAGNA

La corsa delle Regioni Ecco chi è più avanti

In Emilia-Romagna da lunedì vaccinazioni aperte

anche agli over 40

1

Campania

A partire da oggi sarà aperta in Campania la piattaforma per le adesioni alla

vaccinazione dei cittadini della fascia di età 45-49.

Per la fascia 40-44, si potrà prenotare da martedì.

In foto: il governatore Vincenzo De Luca

2

Emilia-Romagna Da lunedì prossimo in Emilia-Romagna i 40-49enni potranno registrarsi online per la somministrazione del vaccino,

collegandosi direttamente al sito internet

della Regione.

3

Valle d’Aosta L’Azienda Usl della Valle d’Aosta

comunica che sono in fase di inserimento sul Portale Vaccinazioni (e in parte già disponibili da ieri) le date di prenotazione dei cittadini della fascia di età 40-49 anni.

? ?

VACCINI

PRO & CONTRO

Bertolaso: da giugno prenotazioni anche per i 16enni

L’APPELLO

Scettica l’Oms:

«Non immunizzate

ragazzi e bambini,

donate le dosi

ai Paesi poveri»

(9)

3

••

SABATO — 15 MAGGIO 2021 – IL GIORNO

Cronache

MILANO di Giulia Bonezzi

Giovedì prossimo 20 maggio il click day dei quarantenni, il 27 quello dei trentenni, il 2 giugno via libera ai ventenni e ai 16-19enni: all’ultima classe ana- grafica al momento vaccinabile in Lombardia si apriranno le pre- notazioni dell’antiCovid nella fe- sta della Repubblica, annuncia Guido Bertolaso, il coordinatore della campagna lombarda, pre- sentando un nuovo cronopro- gramma che aggiorna di inizio aprile. Un’ipotesi, in attesa della programmazione delle forniture di vaccino in giugno, e Bertola- so spiega che l’apertura delle prenotazioni per i nati tra il 1972 e il 1981 slitta (di appena tre gior- ni) rispetto al via libera del gene- rale Francesco Paolo Figliuolo perché la campagna in Lombar- dia sta andando troppo bene.

Adesione altissima e quota «irri- soria» di rifiuto del vaccino, sot- tolinea il governatore Attilio Fon- tana, testimoniano «la serietà dei lombardi» ma anche «la grande sofferenza della nostra gente. Spero che se ne tenga conto, ci servono più dosi».

La Lombardia, rivendica la vice- presidente con delega al Welfa- re Letizia Moratti, viaggia «so- pra il target» di vaccinazioni quotidiane impartito dal com- missario, ma «sotto la sua capa- cità». Bertolaso illustra come sia stata decisiva per consentire alla campagna nazionale di cen- trare gli obiettivi fissati dal gene- rale: dal 26 aprile al 12 maggio in Italia sono stati iniettate 7 mi- lioni 569.257 dosi d’antiCovid, 61.219 più del target, ma la Lom-

bardia ha iniettato da sola 163.914 vaccini in più, compen- sando il risultato del resto d’Ita- lia che era negativo per 102.695. Il 12 maggio, chiuso 39.020 iniezioni sotto il mezzo milione previsto, solo la nostra e altre sette regioni hanno supe- rato i target, e di queste solo la Puglia fa parte del drappello gui- dato da Veneto e Friuli che ha annunciato l’apertura ai quaran- tenni già da lunedì. «La fretta può anche nascondere il fatto che alcune realtà non sono in grado di riempire i posti liberi e raggiungere i loro target», av- verte Bertolaso.

Invece in Lombardia i sessanten- ni, tra prenotati e vaccinati, han- no aderito all’82%, i settantenni

all’86%, gli ottantenni al 95% e gli ultranovantenni al 98%. I cin- quantenni hanno prenotato 631.358 in quattro giorni, «ab- biamo tutte le agende piene», quasi due milioni di prenotazio- ni dal 14 maggio all’8 giugno, e i quarantenni (che sono più di un milione e mezzo, e solo il 22% è già stato intercettato in altre ca- tegorie) «non troverebbero co- munque un posto fino ai primi di giugno», al ritmo attualmente imposto dal commissario di massimo 85mia iniezioni al gior- no, quasi metà richiami. Per gli stessi motivi, da un lato «non possiamo ancora partire con le vaccinazioni in azienda» e, dall’altro, «non abbiamo biso- gno di organizzare Open Day co-

me abbiamo fatto a inizio aprile per gli over 80». E come farà il Lazio, offrendo ai quarantenni l’AstraZeneca accumulato la- sciando “libertà di scelta” sulla marca del vaccino - cosa che, osserva Bertolaso, va «contro le direttive nazionali».

La nuova timeline lombarda viaggia su tre ipotesi, basate su un’adesione al 70% dei quaran- tenni, dei trentenni, dei venten- ni e dei 16-19enni ancora da vac- cinare: se il ritmo rimanesse l’at- tuale a raggiungere i più giovani con la prima dose si arriverebbe il 30 agosto, ma «non succede- rà», assicura Bertolaso, «ottimi- sta che a giugno e luglio arrive- remo a centomila iniezioni al giorno», con conclusione al 30 luglio, e «se ci dice bene, con 120mila portremmo arrivarci il 10 luglio». Comunque «prima delle vacanze», circa le quali, sottolinea Moratti, l’ipotesi del richiamo in villeggiatura è stata giudicata «impossibile» in Con- ferenza delle Regioni, mentre è allo studio la possibilità di offri- re la seconda dose nella regio- ne di residenza ai quasi 58mila fuorisede vaccinati in Lombar- dia. Bertolaso rivendica quello che la Lombardia ha fatto coi

suoi vaccini: gli ultranovantenni hanno completato il ciclo all’81,7% (contro il 75,1% nazio- nale) e solo il 3% non ha ancora avuto un vaccino, degli ottan- tenni manca il 6,6% (contro l’11,1% italiano, e l’85,4% ha già fatto il richiamo); dei settanten- ni lombardi è scoperto il 18,4%, cioè meno di uno su cinque (più di uno su quattro, il 26,5%, nel resto del Paese), e tra i sessan- tenni il 35,4%, poco più di uno su tre, mentre in Italia solo metà dei nati tra il ’52 e il ’61 ha incon- trato l’antiCovid. L’aver rispetta- to anche il target commissariale di pensare prima ai più fragili, ri- marca Moratti, sta dando frutti anche sul fronte ospedaliero: ie- ri in Lombardia i ricoverati in te- rapia intensiva Covid erano 411, finalmente sotto la soglia del 30% dei letti.

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MILANO

«Sono molto grato al presiden- te della Repubblica e all’Accade- mia dei Lincei. Ma questo è un premio che va esteso a tutti i membri dell’Istituto Mario Ne- gri, perché l’Istituto esiste gra- zie al sacrificio e all’attività di tutti quelli che lavorano qui». Il

presidente e fondatore dell’Isti- tuto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, Silvio Garatti- ni, ha dedicato alla sua creatu- ra, al suo Istituto e a tutti i suoi scienziati, il Premio Nazionale del Presidente della Repubblica 2021 che gli è stato assegnato dall’Accademia dei Lincei.

Nelle motivazioni del riconosci- mento l’Accademia ha eviden-

ziato il significato del ‘Mario Ne- gri’, lanciato da Garattini nel 1961 come «fondazione privata no profit dove poter condurre ri- cerche nel settore biomedico al di fuori delle università, apren- do in modo innovativo per l’Ita- lia il ruolo della filantropia nel so- stenere la ricerca». Un modello che il farmacologo auspica pos- sa essere di ispirazione per altre

realtà: «Speriamo che possa es- sere utile proporlo perché ci sia- no tante riproduzioni», ha det- to. Soprattutto «speriamo che adesso tutto questo, anche la le- zione di Covid-19, si accompa- gni a un maggiore interesse per la ricerca nel nostro Paese. Per- ché in Italia purtroppo spesso è ritenuta una spesa invece di un investimento importante».

Vaccino antiCovid, il 2 giugno tutti dentro

Nuovo programma: prenotazioni per i 40enni dal 20 maggio, per i trentenni dal 27 e nel giorno della Repubblica via libera ai 16-29enni

Il fronte sanitario

La direttrice generale dell’Asst Nord Milano Elisabetta Fabbrini nell’Hub vaccinale di viale Sarca a Milano; a destra Guido Bertolaso e l’assessore e vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti

LE VACANZE

Impossibile il richiamo in villeggiatura Si lavora per offrirlo ai fuorisede nel luogo di residenza

LE PREVISIONI

Tre ipotesi: al ritmo attuale una dose a tutti entro il 30 agosto, ma Bertolaso confida di finire entro il 30 luglio

Il riconoscimento al fondatore dell’Istituto Negri: spero in un maggiore interesse per la ricerca. Che la lezione del Covid serva

«Una vita per la scienza». Premio dei Lincei al professor Garattini

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