1 1. PREMESSA
Committente Sig. Ferretti Vincenzo e De Santis Ilde
Oggetto di studio: analisi geologico-geomorfologica, geotecnica e sismica dell’area di ubicazione del - Piano di Lottizzazione “Via Manzoni” variante per aumento capacità edificatoria del lotto n. 1 -
Località : Via Manzoni
Comune: Roccafluvione
Provincia: Ascoli Piceno
Metodi e mezzi di indagine : rilevamento geomorfologico di campagna, consultazione dei risultati di indagini geognostiche effettuate in fase di PRG e di studi di MZS di III livello (sondaggi geognostici, misure DH, MASW e misure di microtremori HVSR)
.
2 2.UBICAZIONE TOPOGRAFICA
L’area in esame appartiene alla fascia occidentale del capoluogo Marsia, centro abitato esteso a valle dei versanti collinari che chiudono ad ovest il Piano Generale Terrazzato del T.
Fluvione e limitato ad est dalla scarpata fluviale, molto incisa nelle arenarie e marne della formazione di base.
Il lotto n. 1 in oggetto rientra nel piano di lottizzazione “Via Manzoni” ed è identificato dalle seguenti coordinate del punto medio: lat.: 42.859942 – long.: 13.474486 (sistema WGS84)
(foto aerea Google Hearth)
3. CARATTERI GEOMORFOLOGICI
Il versante comprendente l'area studiata sovrasta l'attuale sponda destra del T. Fluvione , il cui reticolo idrografico, profondamente inciso nelle arenarie Messiniane di base, determina la formazione di una valle piuttosto stretta (valle a ”V”) e di scarpate sub-verticali di raccordo tra le aree alluvionali terrazzate e la sponda destra del Torrente.
(vedi corografia allegata)
I pendii litici sovrastanti l’area studiata, presentano un'acclività medio-elevata (circa 30°) con giacitura degli strati verso W-NW ed inclinazione di circa 25-30 gradi. Essi risultano nel complesso stabili e non sono interessati da movimenti gravitativi.
3 Gli affioramenti delle arenarie con intercalati sottili strati marnosi sono presenti nell’ alveo fluviale e lungo le scarpate di raccordo tra i terrazzi più antichi e quelli più recenti di valle, a monte della SP 237 sul lato sud ed a valle della SP a nord.
L'area edificabile in oggetto appartiene al vecchio terrazzo alluvionale depositato durante il Pleistocene dal T. Fluvione a seguito della variazione nel tempo dei suoi regime idraulici; i terreni sabbioso-ghiaiosi francamente alluvionali sono sovrastati da coperture colluviali di natura limoso sabbiosa detritica; lo spessore complessivo dei terreni colluviali ed alluvionali è di circa 36 m..
Le indagini svolte e reperite in fase di MZS di III livello hanno permesso di ubicare il substrato litico arenaceo alla profondità di m. 36 dal p.c. attuale.
I terreni presenti sono caratterizzati da una buona continuità lito-stratigrafica tale da garantire condizioni di equilibrio stabili nel tempo, inoltre le arenarie litiche della formazione messiniana costituiscono un ottimo substrato per i terreni sovrastanti.
In corrispondenza del lotto in esame non si rilevano segni di squilibri superficiali né profondi.
In corrispondenza della zona in oggetto non e’ perimetrata alcuna area del Piano per di l’Assetto Idrogeologico del F. Tronto (PAI).
(vedi stralcio PAI di seguito allegato)
Stralcio cartografia PAI
4 La superficie topografica in corrispondenza dell’area in esame risulta lievemente inclinata (massimo 9 gradi circa) verso l’asta del Torrente Fluvione (est), situazione tipica dei bacini a prevalente sedimentazione alluvionale.
4. CARATTERI GEOLOGICI
L’area in esame, come sopra detto, ricade in corrispondenza di un terrazzo alluvionale antico depositato a seguito della variazione nel tempo del regime idraulico del T. Fluvione e sovrastato da una potente coltre di copertura colluviale.
L’ assetto stratigrafico della zona studiata è quello tipico dei terrazzi alluvionali, caratterizzato dalla presenza di terreni ghiaioso-sabbiosi di origine alluvionale, depositati su un substrato rigido inciso dal corso d’acqua e sovrastati da materiali a fine granulometria di origine colluviale.
La porzione superficiale delle coperture è costituita da depositi colluviali limoso-sabbiosi con piccoli detriti di arenaria con spessore massimo ai piedi del versante.
Al di sotto giacciono le sabbie limose alluvionali ubicate fino a 25 m. circa dal p.c., quota di ubicazione delle ghiaie sabbiose alluvionali, sovrastanti le arenarie della Formazione di base, ubicate alla profondità di m. 36 circa dal p.c..
Il substrato arenaceo costituisce l’antica superficie di deposizione alluvionale e la fascia di raccordo tra i diversi ordini di terrazzo e l’area golenale attuale.
La formazione è strutturata in strati e banconi arenacei, ben cementati, con spessore variabile da pochi centimetri fino a circa 1,50 m., intercalati da sottili livelli marnosi.
In affioramento gli strati arenacei si presentano di colore giallastro e localmente fratturati.
(vedi carta Geologico-geomorfologica allegata)
5 5. CARATTERI IDROGEOLOGICI
L’area di intervento, data la sua ubicazione è interessata dalle acque di diretta precipitazione meteorica e dalle acque di versante provenienti da monte.
I limi sabbiosi di copertura sono caratterizzati da una discreta capacità drenante e permettono l'infiltrazione delle acque superficiali che vengono poi drenate rapidamente in profondità dai depositi alluvionali sottostanti.
Tali acque vengono tamponate dal basamento arenaceo impermeabile e possono originare una modesta circolazione idrica al contatto coperture-basamento drenata verso valle; il sondaggio geognostico effettuato a SE dal lotto in esame, alla distanza di circa 50 m. dal lotto stesso, non ha intercettato falde acquifere.
La scarpata fluviale sita a valle, incisa nelle arenarie di base, funge da asse drenante per le acque di infiltrazione, determinando l’abbattimento della piezometrica sempre prossima al contatto alluvioni-arenarie.
6. CARATTERISTICHE STRATIGRAFICHE E PROPRIETA' MECCANICHE DEI TERRENI INDAGATI
L’andamento stratigrafico dei terreni che costituiscono l’area in oggetto è stato ricostruito mediante la consultazione di indagini geognostiche effettuate in sede di PRG comunale e di studi di MZS; in particolare il sondaggio effettuato nell’agosto 2017 nell’ambito degli studi di MZS di III livello ubicato circa 50 m. a SE dell’area di interesse e profondo 35 m. permette di definire il seguente andamento lito-stratigrafico dei terreni presenti in corrispondenza del lotto in esame:
da m. 0,00 a m. 0,80 circa dal p.c. : copertura vegetale
da m. 0,80 a m. 4,0 circa dal p.c. : sabbie limose con calcinelli
da m. 4,00 a m. 8,50 circa dal p.c. : sabbie limose con detriti arenacei di piccola pezzatura
da m. 8,50 a m. 17,0 circa dal p.c: limi sabbiosi addensati con cenni di stratificazione da m. 17,00 a m. 22,0 circa dal p.c: limi sabbiosi con detriti arenacei di piccola
pezzatura e rari elementi ghiaiosi.
da m. 22,00 a m. 25,50 circa dal p.c: limi sabbiosi molto addensati
6 da m. 25,50 a m. 35,00 circa dal p.c: ghiaie ciottolose in matrice sabbiosa
(vedi colonna stratigrafica allegata)
Da dati reperiti risulta che il substrato arenaceo è ubicato alla profondità di m. 36 circa dal p.c. attuale.
I terreni sono caratterizzati dai seguenti parametri geotecnici indicativi:
sabbie limose con calcinelli e limi sabbiosi con piccoli detriti arenacei e rari elementi ghiaiosi dispersi:
- ubicazione media in profondità: da 0.8 m. a 17.00 m. circa γ
[kN/m3]
φ (gradi)
Vs
[m/s] Vp [m/s]
19 25 300 505/755
limi sabbiosi con piccoli detriti arenacei e rari elementi ghiaiosi dispersi addensate:
- ubicazione media in profondità: da 17,0 m. a 25,50 m. circa γ
[kN/m3]
φ (gradi)
Vs
[m/s] Vp [m/s]
19 28 405 998
Ghiaie ciottolose in matrice sabbioso limosa:
- ubicazione media in profondità: da 25,50 m. a 36 m. circa γ
[kN/m3]
φ (gradi)
Vs
[m/s] Vp [m/s]
20 32 882 1423
arenarie con stratificazione da molto spessa a media con intercalazioni di sottili livelli pelitici:
- ubicazione media in profondità da m. 36 circa in poi γ
[kN/m3]
φ (gradi)
Vs
[m/s] Vp [m/s]
22.55 40 1020
Tali valori rappresentano una caratterizzazione geotecnica indicativa dei terreni, desunta dagli studi di MZS di III livello; in fase di progettazione esecutiva dei nuovi interventi edificatori occorrerà effettuare adeguate indagini geognostiche e geotecniche, come previsto dalla normativa vigente, al fine di verificare le indicazioni stratigrafiche e geotecniche riportate nella presente relazione.
7
7. SISMICITÀ STORICA DELL’AREA IN STUDIO
Il territorio marchigiano è interessato da attività sismica significativa sia per l’intensità dei terremoti, che per la loro frequenza.
Il Database Macrosismico Italiano 2015 (DBMI15) dell’INGV raccoglie ed omogenizza le informazioni relative ai principali terremoti storici che hanno interessato il territorio nazionale dall’anno 1000 fino al 2006.
Limitatamente al territorio di interesse il DMBI15 elenca i seguenti eventi sismici:
PlaceID: IT_52718; Coordinate (lat, lon):42.861, 13.475;
Comune (ISTAT 2015):Roccafluvione; Provincia: Ascoli Piceno; Regione: Marche; Numero di eventi riportati 22
Database DBMI15. Nella colonna Int. viene riportata l’intensità al sito in scala Mercalli, mentre con la sigla Io viene indicata l’intensità massima in scala Mercalli dell’area epicentrale e con Mw viene indicata la magnitudo dell’evento.
Nella Figura sottostante è riportato il grafico anno/intensità per i principali eventi sismici.
8 Fig. 2: grafico anno/intensità da DBM15.
8. CATEGORIE STRATIGRAFICHE, TOPOGRAFICHE ED AZIONI SISMICHE (Norme Tecniche per le Costruzioni, D.M. 14/01/2008)
La suddivisione sismica del territorio nazionale riportata sull’Ordinanza n. 3274 del Presidente del Consiglio dei Ministri (20 marzo 2003) definisce il Comune di Roccafluvione appartenente alla zona sismica 2.
Stralcio Cartografia Database of Individual Seismogenic Sourse _INGV Progetto Diss
9 Come visibile dallo stralcio del database of Individual Seismogenic Source redatto dall’INGV, l’area in esame non rientra nelle fasce sismogenetiche individuate nella cartografia DISS.
Secondo il D.M. 14/01/2008 le azioni sismiche di progetto, in base alle quali valutare il rispetto dei diversi stati limite considerati, si definiscono a partire dalla “pericolosità sismica di base”
del sito di costruzione. La pericolosità sismica è definita:
- in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC;
- in corrispondenza di un reticolo di riferimento;
- per diverse probabilità di superamento nella vita di riferimento PVR.
Le azioni di progetto si ricavano dalle accelerazioni ag e dalle relative forme spettrali.
Le forme spettrali previste dalle NTC sono definite, su sito di riferimento rigido orizzontale, in funzione di tre parametri:
• ag accelerazione orizzontale massima del terreno;
• F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;
• Tc periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.
10 In base alla posizione del sito, alla classe d’uso e alla vita nominale della costruzione, si ottengono i parametri su sito di riferimento rigido orizzontale secondo gli stati limite di esercizio (SLO, SLD) e gli stati limite ultimi (SLV, SLC).
L’area comprendente il lotto in oggetto è stata oggetto di studi di MZS di III livello; pertanto, in prossimità dell’area sono state effettuate indagini sismiche attive e passive (DH, MASW e misure di microtremori) che permettono la caratterizzazione sismica del sito in esame.
In base a tali indagini l’area in studio presenta un valore di Vs30 pari a 374 m/sec; pertanto, secondo l’approccio semplificato previsto dalle NTC’08 per la valutazione dell’azione sismica di progetto l’area rientra nella seguente Categoria di sottosuolo: B - Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fine molto consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e valori del Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30> 250 kPa nei terreni a grana fina).
L’acclività media del versante comprendente l’area di intervento è inferiore ai 15 gradi pertanto le Condizioni topografiche sono di tipo T1 - Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15°.
I risultati degli studi di MZS di III livello, validati dal Centro di MS ed in attesa di adozione, mostrano che l’area in esame, appartenente alla MOPS 2010, è caratterizzata dai seguenti valori di Fa, per i diversi periodi considerati:
MOPS Fa 01_05 Fa 04_08 Fa 07_1.1
2010 2.32 1.39 1.10
La misura di microtremore effettuata in corrispondenza del lotto in esame ha evidenziato un importante picco di amplificazione alla frequenza di 4 Hz circa.
11 8. VERIFICA PER L’INVARIANZA IDRAULICA – MODALITA’ DI CALCOLO DEI
VOLUMI MINIMO DI INVASO
(art. 10 L.R. 22 novembre 2011 – Criteri e modalità Deliberazione Giunta Regionale 27/01/2014 Titolo III)
La L.R. n. 22/2011 introduce il principio di invarianza idraulica definito nel seguente modo:
“per trasformazione del territorio ad invarianza idraulica si intende la trasformazione di un’area che non provochi un aggravio della portata di piena del corpo idrico ricevente i deflussi superficiali originata dall’area stessa”.
L’obiettivo dell’invarianza idraulica richiede a chi propone una trasformazione di uso del suolo di accollarsi, attraverso opportune azioni compensative proporzionate all’entità dell’intervento, gli oneri del consumo della risorsa territoriale costituita dalla capacità di un bacino di regolare le piene e quindi di mantenere le condizioni di sicurezza territoriale nel tempo.
Le linee Guida della Regione Marche specificano inoltre che l’invarianza idraulica non deve solo essere riferita alla portata scaricata, ma si dovrebbe garantire anche l’invarianza del punto di recapito, ovvero sarebbe opportuno convogliare le acque meteoriche nel medesimo ricettore dello stato attuale.
Il presente progetto attiene alla Variante, per aumento della sua capacità edificatoria (Lotto 1), del “Piano di Lottizzazione in Via Manzoni - Piano Attuativo Unitario n° 1-“.
L’area oggetto dell’aumento volumetrico di proprietà dei sigg. De Santis Ilde e Ferretti Vincenzo, è catastalmente individuata al Foglio 22 particella 861 pz. per una superficie di mq 957,80 dei suoi complessivi mq. 980,00
L’area è individuata all’interno del vigente Piano Regolatore Generale in “Zona di espansione C1” i cui parametri ed indici urbanistici sono fissati dall’art. 34 delle N.T.A.
Il D.G.R. 27/01/2014 introduce una classificazione degli interventi di trasformazione dei luoghi in funzione dell’estensione delle superfici secondo la seguente tabella:
12 Il progetto in esame rientra nella categoria di intervento di trascurabile impermeabilizzazione potenziale.
La misura del volume minimo d’invaso da prescrivere in aree sottoposte a una quota di trasformazione I (% dell’area che viene trasformata) e in cui viene lasciata inalterata una quota P (tale che I+P = 100%) è data dalla seguente relazione:
Dove:
w0 = 50 mc/ha,
Φ = coefficiente di deflusso dopo la trasformazione, Φ0 = coefficiente di deflusso prima della trasformazione, I e P espressi come funzione dell’area trasformata n = 0.48.
I valori dei coefficienti deflusso disponibili in letteratura e normalmente adottati per il calcolo dell’invarianza idraulica sono i seguenti:
Ipotizzando una nuova edificazione come indicata sulla planimetria allegata Edificio A = 10.2 mx 12.5 m. la nuova superficie impermeabile sarebbe pari a 127.5 mq.
Superficie Totale del lotto: 680 mq Superficie trasformata: 680 mq di cui:
Superficie impermeabile: 127.5 mq Superficie permeabile: 552.5 mq
I coefficienti di deflusso (Φ0)utilizzati per le superfici sono i seguenti
Φ0
0.9 (sup. impermeabile) 0.2 (sup. permeabile)
13 Considerando il lotto oggetto di intervento dalle valutazioni sopra indicate risulta un volume minimo di invaso richiesto pari a 8,6 mc circa.
Il volume di invaso necessario per il perseguimento del principio dell’invarianza idraulica si può ottenere mediante la combinazione di diverse soluzioni progettuali; nel caso in studio, date le caratteristiche morfologiche dell’area e le discrete proprietà drenanti dei terreni in posto si si consiglia la seguente tipologia di opera, suggerita anche dalle linee guida:
14 realizzazione di vasche o cisterne (a fondo aperto o chiuso) di raccolta delle acque a servizio del fabbricato e riutilizzo delle acque laminate per usi non potabili (irrigazione etcT)
Il sistema di raccolta dovrà comunque essere adeguatamente collegato ad un punto di scarico (rete di smaltimento delle acque bianche) secondo le modalità dettate dal gestore della rete di smaltimento.
9. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L'analisi geo - morfologica dell'area studiata, le caratteristiche stratigrafiche e meccaniche dei terreni indagati, descritte e analizzate in questa relazione tecnica, permettono di effettuare le seguenti considerazioni:
• Il lotto in esame, appartenente al Piano di lottizzazione “Via Manzoni” ricade in corrispondenza della fascia alluvionale terrazzata antica depositata dal T. Fluvione durante il Pleistocene.
• I terreni di copertura sono rappresentati da sabbie limose e limi sabbiosi mediamente addensati sovrastanti il deposito ghiaioso francamente alluvionale ubicato alla profondità di circa 25 m. dal p.c. e poggiante sulle arenarie di base intercettate alla profondità di m. 36 circa dal p.c. attuale.
• La morfologia regolare e poco acclive e le discrete proprietà meccaniche dei terreni di copertura garantiscono all’area studiata buone condizioni di equilibrio; il PAI infatti non individua in corrispondenza della zona studiata aree in frana.
In conclusione il lotto n. 1 in esame, inserito nel piano di lottizzazione “Via Manzoni” non presenta significativi elementi di pericolosità geologica; in fase di progettazione esecutiva degli interventi edificatoria sarà necessario puntualizzare l’indagine geognostica e sismica come previsto dalla normativa vigente.
Ascoli Piceno, Gennaio 2018 Il Geologo
Dott. Giovanni Mancini
pag. 1
SCHEMA DI VERIFICA-ASSEVERAZIONE PER: VERIFICA COMPATIBILITÀ IDRAULICA/INVARIANZA IDRAULICA
REGIONE MARCHE – L.R. 22 DEL 23/11/2011, ART. 10
COMPATIBILITA’ IDRAULICA DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI DGR N. 53 DEL 27/01/2014
ASSEVERAZIONE SULLA
COMPATIBILITA’ IDRAULICA DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
(Verifica di Compatibilità Idraulica e/o Invarianza Idraulica)
Il/I sottoscritto/i DOTT. GEOL. GIOVANNI MANCINI
nato/a a ASCOLI PICENO il 15/05/1949 ..
residente a ASCOLI PICENO .. in via RUA DEI FIORI . n 7. .
in qualità di:
□
tecnico dell’Ente ... .. .X
Libero professionista in possesso di diploma/laurea SCIENZE GEOLOGICHEincaricato/a, nel rispetto delle vigenti disposizioni che disciplinano l’esercizio di attività professionale/amministrativa, da (ente pubblico o altro soggetto) FERRETTI VINCENZO E DE SANTIS ILDE
in data .. con Determina/Delibera (altro) .. ..,
(DA REPLICARE PER OGNI SOGGETTO INCARICATO)
(selezionare le voci secondo i casi trattati: sola verifica di compatibilità idraulica, sola invarianza idraulica, entrambe)
□
di redigere la Verifica di Compatibilità Idraulica del seguente strumento di pianificazione del territorio, in grado di modificare il regime idraulico:999999999...
999999999...
...999999999...
...999999999...
X di definire le misure compensative rivolte al perseguimento dell’invarianza idraulica, per la seguente trasformazione/intervento che può provocare una variazione di permeabilità superficiale:
PIANO DI LOTTIZZAZIONE “VIA MANZONI” VARIANTE PER AUMENTO CAPACITA’
EDIFICATORIA DEL LLOTTO N. 1
9999...
999999999...
...999999999...
...999999999...
pag. 2
SCHEMA DI VERIFICA-ASSEVERAZIONE PER: VERIFICA COMPATIBILITÀ IDRAULICA/INVARIANZA IDRAULICA
DICHIARA / DICHIARANO
□
di aver redatto la Verifica di Compatibilità Idraulica prevista dalla L.R. n. 22/2011 conformemente ai criteri e alle indicazioni tecniche stabilite dalla Giunta Regionale ai sensi dell’art. 10, comma 4 della stessa legge.□
che la Verifica di Compatibilità Idraulica ha almeno i contenuti minimi stabiliti dalla Giunta Regionale.□
di aver ricercato, raccolto e consultato le mappe catastali, le segnalazioni/informazioni relativi a eventi di esondazione/allagamento avvenuti in passato e dati su criticità legate a fenomeni di esondazione/allagamento in strumenti di programmazione o in altri studi conosciuti e disponibili.□
che l’area interessata dallo strumento di pianificazione□
non ricade /□
ricade parzialmente /□
ricade integralmente, nelle aree mappate nel Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI - ovvero da analoghi strumenti di pianificazione di settore redatti dalle Autorità di Bacino/Autorità di distretto).□
di aver sviluppato i seguenti livelli/fasi della Verifica di Compatibilità Idraulica:o
Preliminare;o
Semplificata;o
Completa.□
di avere adeguatamente motivato, a seguito della Verifica Preliminare, l’esclusione dai successivi livelli di analisi della Verifica di Compatibilità Idraulica.□
di avere adeguatamente motivato l’utilizzo della sola Verifica Semplificata, senza necessità della Verifica Completa.□
in caso di sviluppo delle analisi con la Verifica Completa, di aver individuato la pericolosità idraulica che contraddistingue l’area interessata dallo strumento di pianificazione secondo i criteri stabiliti dalla Giunta Regionale.X che lo strumento di pianificazione/trasformazione/intervento ricade nella seguente classe (rif. Tab. 1, Titolo III, dei criteri stabiliti dalla Giunta Regionale) – barrare quella maggiore:
X trascurabile impermeabilizzazione potenziale;
o
modesta impermeabilizzazione potenziale;o
significativa impermeabilizzazione potenziale;o
marcata impermeabilizzazione potenziale.X di aver definito le misure volte al perseguimento dell’invarianza idraulica, conformemente ai criteri stabiliti dalla Giunta Regionale ai sensi dell’art. 10, comma 4 della stessa legge.
X che la valutazione delle misure volte al perseguimento dell’invarianza idraulica ha almeno i contenuti minimi stabiliti dalla Giunta Regionale.
X che le misure volte al perseguimento dell’invarianza idraulica sono quelle migliori conseguibili in funzione delle condizioni esistenti, ma inferiori a quelli previsti per la classe di appartenenza (rif. Tab. 1, Titolo III), ricorrendo le condizioni di cui al Titolo IV, Paragrafo 4.1.
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SCHEMA DI VERIFICA-ASSEVERAZIONE PER: VERIFICA COMPATIBILITÀ IDRAULICA/INVARIANZA IDRAULICA
ASSEVERA / ASSEVERANO
□
la compatibilità tra lo strumento di pianificazione e le pericolosità idrauliche presenti, secondo i criteri stabiliti dalla Giunta Regionale ai sensi dell’art. 10, comma 4 della stessa legge.□
che per ottenere tale compatibilità sono previsti interventi per la mitigazione della pericolosità e del rischio, dei quali è stata valutata e indicata l’efficacia.X la compatibilità tra la trasformazione/intervento previsto e il perseguimento dell’invarianza idraulica, attraverso l’individuazione di adeguate misure compensative, secondo i criteri stabiliti dalla Giunta Regionale ai sensi dell’art. 10, comma 4 della stessa legge.
Luogo, data
ASCOLI PICENO GENNAIO 2018
Il/I dichiarante/i
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