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Michela Gusmini. Il soldatino senza colori

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Academic year: 2022

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I

I l soldatino senza colori

Michela Gusmini

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C’era una volta un soldatino di piombo. Della sua scatola era l’unico non verniciato, così veniva spesso isolato dagli altri che lo giudicavano troppo triste.

Nonostante ciò il soldatino mai aveva rinunciato ai suoi do- veri di giocattolo, dando tutto se stesso per accontentare il suo bambino, che giocava con lui e lo apprezzava proprio per la sua diversità.

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Un giorno il soldatino decise che era arrivato il momento di cambiare: individuò la letterina che il bambino aveva scrit- to per Natale al famoso Babbo-che-tutto-può e si lasciò sci- volare nella busta.

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Nel viaggio verso il Polo, il soldatino attraversò molte difficoltà: dal volare nella pancia di un mostro di ferro ad affrontare il grande gelo.

Se fosse stato di carne e ossa di certo ne avrebbe sofferto,

ma lui era di piombo ed era resistente, così fu con me- raviglia che atterrò insieme ad altre centinaia di letteri- ne presso l’Ufficio Desideri nel villaggio degli Elfi.

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Aspettò il suo turno e, quando il visetto affilato di un elfo fece capolino dal bordo della busta aperta, si mise sull’at- tenti nella sua posa più rispettosa. L’elfo, sorpreso, per poco lasciò cadere la letterina:

– Ohibò, che sorpresa è mai questa? – esclamò con la sua vocetta acuta.

Grazie alla magia degli elfi, il soldatino fu in grado di ri- spondere:

– Mi dispiace disturbare, sono qui per vedere il Babbo-che- tutto-può. – rispose facendo un inchino e solo allora l’elfo notò la stranezza che lo distingueva:

– Dov’è la tua vernice? Perché non sei come gli altri? – chie- se incuriosito.

Se fosse stato colorato, il soldatino di certo sarebbe arros- sito, ma era tutto grigio e non poteva esternare emozioni.

– Io sono così e così è anche il mio mondo, Signor Elfo: gri- gio e cupo.

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L’elfo inorridì:

– M-ma come? – domandò – Non vedi i colori?

– Nossignore! – rispose il soldatino sull’attenti.

– Mmm... Come posso aiutarti, dunque, mio sfortunato amico? Non è facile vedere il Capo, è sempre tanto impe- gnato!

Il soldatino s’intristì:

– Capisco. Io volevo solo chiedergli di fare una magia: vor- rei vedere il mondo. Il mio bambino dice che non c’è nulla di più bello del Natale, le decorazioni, i canditi, le luci…

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– Sicuro! – concordò l’elfo battendo le manine, – Non c’è nulla di più spettacolare del Natale! Va bene, piccolo amico, ti aiuterò: si dà il caso che il Capo adori i muffin al ciocco- lato! Ti nasconderò in un muffin, così potrai avvicinarlo e parlargli: sono certo che ti aiuterà!

Se non fosse stato di piombo il soldatino avrebbe versato una lacrima. Ringraziò l’amico elfo con il suo più bel saluto militare e si apprestò a compiere l’ultimo passo della sua missione.

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Quando Babbo Natale addentò il muffin quasi si ruppe un dente! Estrasse con cautela il soldatino e lo ripulì dai resi- dui di cioccolato, se lo portò davanti agli occhi acquosi ed esclamò: – Cosa ti porta quasi nella mia bocca, piccolo sol- datino?

Il soldatino gonfiò il petto e rispose con riguardo:

– Chiedo al Grande Babbo una grazia, signore!

Babbo Natale inarcò le sopracciglia, stupito.

– Signore, per favore, io vorrei solo poter vedere i colori…

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Arrivati al dunque, il soldatino sentì la tristezza, la solitudi- ne e il dispiacere provati fino a quel giorno ricoprirlo come una coltre di neve e in quel momento, davvero, desiderò di poter piangere.

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Babbo Natale lo fissò a lungo prima di parlare:

– Vedo il tuo passato, piccolo. Non hai mai mancato al tuo dovere di giocattolo, nonostante la tua condizione. Hai sempre portato gioia al bambino a cui sei stato assegnato e per questo io ti ringrazio. L’errore, se mai, è stato nostro e siamo noi a doverci scusare con te.

Babbo Natale balzò in piedi, gioioso:

– Oh! Oh! Oh! Un soldatino valoroso come te merita di co- noscere il colore del fuoco!

E, per magia, la giubba della divisa divenne rossa scarlatta.

– Merita di conoscere il colore delle ghirlande e della terra!

I pantaloni e il cappello divennero verdi, mentre gli stivali e la cinta si fecero marroni.

– Merita di conoscere il colore delle stelle!

E subito i capelli del soldatino si tinsero del più bel color dell’oro.

– E, infine, merita di conoscere il colore del cielo. – concluse in un sussurro, facendogli l’occhiolino, e in quel momento i suoi occhi divennero blu come l’oceano… e con essi il suo intero mondo esplose di mille colori che gli tolsero il fiato.

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Vedeva i colori!

Vedeva finalmente il mondo nella sua magia.

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Ringraziò Babbo Natale, che si fece serio e ribatté:

– Sono io, ora a doverti chiedere un favore: ti andrebbe di portare altra gioia ai bambini del mondo? Sei pronto per una nuova avventura?

Il soldatino, orgoglioso nella sua divisa fiammante, si erse in tutta la sua statura e replicò sorridendo:

– Sarà un piacere, Signore.

E visse per sempre felice e contento in un mondo pieno di colori ed emozioni.

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L’autrice – Michela Gusmini

Michela ha iniziato a scrivere a nove anni e non ha mai smesso. Fin da bambina ama immaginare storie e mondi fantastici.

Precisa e idealista, le piace creare personaggi che sappiano creare un legame con il lettore.

Dal 2010 lavora in Servizi Italia, nello stabilimento produttivo di Travagliato (BS).

Il progetto con Servizi Italia S.p.A.

Michela, in questo anno così difficile, ha deciso di fare un gesto di speranza e ha regalato all’azienda tre racconti che parlano dello spirito del Natale, nella speranza che le avventure di Nevina, del cucciolo di renna, del Soldatino senza colori e del pinetto possano portare a tutti un po’ di gioia.

Servizi Italia riceve con gratitudine questo dono e decide di farne un progetto più grande, che coinvolga tutti e renda questi racconti ancora più preziosi.

L’Illustratrice – Gaia Nasi

Emiliana doc, trasforma i desideri in immagini. Collabora con Servizi Italia da ormai tre anni, fondendo la sensibilità grafica con il tocco unico dell’illustrazione, per creare immagini inedite dove il messaggio e la forma sono in armonia. Da subito entusiasta all’idea di realizzare questo progetto, ha dato vita e colore ai personaggi di Michela, rendendoli unici e ancor più indimenticabili.

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