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MED Energy Fabbisogno e dipendenza energetica in Italia, Francia e Germania

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Academic year: 2022

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Gennaio 201 5

MED Energy Fabbisogno

e dipendenza energetica

in Italia, Francia e Germania

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il pensiero e l’opinione dei Soci fondatori ed ordinari di SRM.

La ricerca ha finalità esclusivamente conoscitiva ed informativa, e non costituisce, ad alcun effetto, un parere, un suggerimento di investimento, un giudizio su aziende o persone citate.

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È consentito il riferimento ai dati, purché se ne citi la fonte.

Il presente studio è estratto da:

SRM, Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo. Rapporto Annuale 2014, Giannini Editore, 2014

Per maggiori informazioni consultare il sito www.srm-med.com

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Fabbisogno e dipendenza energetica in Italia, Francia e Germania

Nell’ambito delle relazioni commerciali dell’Italia con l’Area Med, i paesi della sponda sud del Mediterraneo rivestono un ruolo strategico in qualità di fornitori di prodotti energetici. Come visto in precedenza, il peso della componente energetica sull'interscambio italiano con l’Area Med è pari a oltre il 40% nel 2013, un valore ben superiore a quello di altri grandi paesi europei: (20,2% per la Francia e 13,7% per la Germania).

Nell’attuale contesto di diffusa instabilità ai confini dell’Europa (Iraq, Siria, Libia) e al suo interno (crisi Russia-Ucraina), la sicurezza energetica diventa una questione prioritaria per l’Europa e soprattutto per l’Italia. L’Italia, infatti, è un Paese ad elevata dipendenza energetica, con insufficiente produzione nazionale e livelli di importazioni interne (da altri paesi europei) che coprono meno del 15% dell’import energetico complessivo, contro il 40% della Francia e quasi il 50% della Germania.

In questo approfondimento vengono analizzati i dati italiani relativi a consumi energetici, produzione, intensità energetica, grado di dipendenza energetica e importazioni per area geografica di provenienza; tali dati sono confrontati con quelli relativi a Germania e Francia.

Nel 2013 l’Italia ha consumato in totale1 158,8 milioni di TEP2 di prodotti energetici (-2,7% sul 2012), contro i 325 milioni della Germania (+2,6% sul 2012) e i 248,4 milioni della Francia (+1,2% sul 2012).

Il consumo di energia nei tre paesi è diminuito nel corso dell’ultimo decennio (- 12,7% in Italia, -3,6% in Germania, -4,7% in Francia) per l’effetto combinato di una bassa crescita del Pil dei tre paesi (+1,3% mediamente in Germania, +1,0% in Francia, - 0,3% in Italia) e di una diminuzione dell’intensità energetica3 delle rispettive economie (-19,6% per la Germania, -13,4% per la Francia, -6,6% per l’Italia).

Nel caso dell’Italia in particolare, fino al 2007 si è registrata una riduzione del grado di intensità energetica, con una convergenza tra l’andamento del Pil (in sensibile crescita) e quello dei consumi energetici (piuttosto stazionari). A partire dal 2007 l’andamento dei consumi energetici ha seguito esattamente quello del Pil, con il grado di intensità energetica che si è mantenuto piuttosto costante; sotto il profilo

1 Il consumo totale di energia include: petrolio, gas naturale, carbone, energia nucleare, energia idroelettrica ed energie rinnovabili.

2 Tonnellate Equivalenti di Petrolio.

3 L’intensità energetica è definita come le Tonnellate Equivalenti di Petrolio necessarie a generare 1.000 euro di Pil.

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dell’intensità energetica il sistema Italia risulta più efficiente di quello della Germania e della Francia, pur se il trend decennale mostra una convergenza tra i 3 paesi.

Il trend decennale dei consumi energetici: Italia, Germania e Francia.

(Dati in milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio-TEP e var. % )

Graf. 10 – Fonte: elaborazioni SRM su dati British Petroleum (2014)

Il trend dell’intensità energetica in Italia, Germania, Francia e nell’Area Euro.

(Dati in milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio-TEP e var. % )

Graf. 11 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014)

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Italy Germany France

337

325 (-3,6%)

159 (-12,7%)

182 248 (-4,7%)

261

160

138; -13,8%

131

117; -10,4%

156

129; -17,4%

165

143; -13,4%

100 110 120 130 140 150 160 170

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Euro area (18 countries) Italy Germany France

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FABBISOGNO E DIPENDENZA ENERGETICA IN ITALIA, FRANCIA E GERMANIA

Andamento di Pil e consumi energetici in Italia – Anni 2003-2013.

(Dati in milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio-TEP e mld. di €)

Graf. 12 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014) e British Petroleum (2014)

La distribuzione dei consumi energetici per tipo di fonte, vede l’utilizzo delle fonti tradizionali (petrolio, gas naturale, carbone ed energia nucleare) ampiamente maggioritario in tutti e tre i paesi: l’84,5% dei consumi totali in Italia, l’89,4% in Germania e il 91,4% in Francia, con una prevalenza dell’utilizzo del petrolio in Italia e Germania e dell’energia nucleare in Francia; ¼ del consumo totale di energia in Germania è coperto dal carbone, mentre in Italia il gas naturale incide per il 36,4% sui consumi energetici complessivi. L’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili (idroelettrico, eolico, geotermico, solare e biomasse) è cresciuto tra il 2012 e il 2013 in tutti e tre i paesi; in particolare in Italia, dove la loro incidenza sul consumo totale è passata dal 12,8% al 15,5%, una quota maggiore rispetto a Germania e Francia.

La produzione interna di energia in Italia, Germania e Francia copre solo una quota minoritaria dei rispettivi consumi: il 23% in Italia, il 32,8% in Germania e il 47,2% in Francia.

La distribuzione della produzione energetica tra le diverse fonti, vede prevalere l’energia nucleare in Francia, dove copre ben l’81,8% della produzione totale di energia, e il carbone in Germania (che incide per il 40,3% sul totale della produzione interna). Per quanto riguarda l’Italia, la produzione interna di energia è bassa (circa 1/3 di quella francese e tedesca), ma è coperta per oltre i 2/3 (67,2%) da fonti rinnovabili (incluso l’idroelettrico).

145 150 155 160 165 170 175 180 185 190

1.600 1.650 1.700 1.750 1.800 1.850 1.900

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

GDP (left scale; € bn) Energy consumption (right scale; TOE m)

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Consumo di energia per tipologia, anno 2013 – Italia, Germania e Francia.

(Dati in milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio-TEP )

Graf. 13 – Fonte: elaborazioni SRM su dati British Petroleum (2014)

Produzione di energia per tipologia, anno 2013 – Italia, Germania e Francia.

(Dati in milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio-TEP )

Graf. 14 – Fonte: elaborazioni SRM su dati British Petroleum (2014) 0

20 40 60 80 100 120

Oil Natural Gas Coal Nuclear Energy Hidro-electricity Renewables

Italy Germany France

0 20 40 60 80 100

Oil Natural Gas Coal Nuclear Energy Hidro-electricity Renewables

Italy Germany France

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FABBISOGNO E DIPENDENZA ENERGETICA IN ITALIA, FRANCIA E GERMANIA

Il gap tra produzione e consumo di energia nei 3 paesi è coperto dalle importazioni; l’incidenza delle importazioni sul consumo di energia fornisce indicazioni circa il grado di dipendenza energetica4 di ciascun Paese.

L’Italia è, tra i 3 analizzati, il Paese con il grado più elevato di dipendenza energetica5 con un tasso dell’80,8% nel 2012, segue la Germania con il 61,1% e la Francia (48,1%). Italia e Francia hanno registrato una riduzione (miglioramento) del grado di dipendenza energetica nel corso dell’ultimo decennio. In particolare, per l’Italia l’indice è passato dall’86% del 2002 all’80,8% del 2012. La Germania, viceversa, ha registrato un leggero incremento dell’indicatore (+1 punto percentuale), anche a causa della contrazione della produzione interna di energia nucleare dopo il 20106, mentre il dato medio dell’UE a 28 paesi vede un sensibile incremento del grado di dipendenza energetica tra il 2002 e il 2012 (+5,9 punti percentuali).

Il grado di dipendenza energetica in Italia, Germania, Francia e nella UE a 28. (Dati in %)

Graf. 15 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014)

4 Il grado di dipendenza energetica è definito come il rapporto tra le importazioni nette di energia e il consumo lordo interno più le scorte.

5 Secondo i dati Eurostat riferiti al 2012, nell’UE a 28 paesi solo Malta, Lussemburgo, Cipro e Irlanda hanno un grado di dipendenza energetica superiore all’Italia.

6 La riduzione della produzione interna di energia nucleare in Germania è avvenuta a seguito della decisione – nelle immediatezze dell’incidente nucleare di Fukushima in Giappone nel 2011 – di fermare la produzione di 8 reattori costruiti prima del 1980.

86,0

60,1

51,1 47,5

80,8

61,1

48,1

53,4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Italy Germany France EU 28

2002 2012 2002 2012 2002 2012 2002 2012

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Per quanto concerne le aree geografiche da cui Italia, Francia e Germania importano prodotti energetici, esistono importanti differenze; la maggiore esposizione dei 3 paesi verso una determinata area piuttosto che un’altra determina per ciascun Paese conseguenze diverse – in tema di sicurezza degli approvvigionamenti – per eventi traumatici quali crisi politiche e rivolte popolari.

Italia: aree di approvvigionamento energetico. (Anno 2013)

Graf. 16 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014)

Germania: aree di approvvigionamento energetico. (Anno 2013)

Graf. 17 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014)

MED AREA 22,4%

SUB-SAHARAN AFRICA

4,8%

GCC 9,6%

RUSSIA 24,5%

CAUCASIAN REPUBLICS

15,3%

IRAN+IRAQ 4,1%

EUROPE 14,7%

USA + CANADA 2,1%

OTHER COUNTRIES 2,4%

MED AREA

8,1% SUB-SAHARAN AFRICA

5,4%

GCC 2,0%

RUSSIA 24,5%

CAUCASIAN REPUBLICS IRAN+IRAQ 6,7%

0,5%

EUROPE 48,6%

USA + CANADA 1,5%

OTHER COUNTRIES 2,8%

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FABBISOGNO E DIPENDENZA ENERGETICA IN ITALIA, FRANCIA E GERMANIA

Francia: aree di approvvigionamento energetico. (Anno 2013)

Graf. 18 – Fonte: elaborazioni SRM su dati Eurostat (2014)

Osservando i grafici 16, 17, 18 emergono le seguenti differenze:

 Il peso delle forniture energetiche da paesi europei (soprattutto Olanda, ma anche Norvegia, Gran Bretagna e Belgio) è molto minore per l’Italia (14,7%) rispetto a Germania (48,6%) e Francia (40,1%).

 L’incidenza dell’Area Med sull’import energetico italiano (22,4%) è più che doppia rispetto a Germania (8,1%) e Francia (9,7%).

 Le forniture dalla Russia incidono per il 24,5% sulle importazioni energetiche dell’Italia (la stessa percentuale della Germania), mentre per la Francia l’import di energia dalla Russia ha un peso molto minore (10,8% del totale)

 Iran e Iraq incidono, insieme, per il 4,5% sull’import energetico dell’Italia, per la Germania il peso dei 2 paesi è dello 0,5% e dell’1% per la Francia.

Conclusioni

La dipendenza dall’estero dell’Europa in tema di approvvigionamento energetico è un fattore di debolezza strutturale che non può essere trascurato. Nonostante l’esistenza di importanti giacimenti petroliferi e di gas naturale in Nord Europa, la notevole produzione di energia nucleare (i 28 paesi UE producono, insieme, oltre il 36% dell’energia nucleare prodotta nel mondo) e la forte crescita della produzione da fonti rinnovabili (quasi quintuplicata nel corso degli ultimi 10 anni), il grado di dipendenza energetica dell’Europa è superiore al 50% (53,4% nel 2012) e in crescita dal 47,5% del 2003. Guardando alla distribuzione geografica delle forniture energetiche dall’estero di Italia, Germania e Francia, risulta evidente come la

MED AREA 9,7%

SUB-SAHARAN AFRICA

8,7%

GCC 10,4%

RUSSIA 10,8%

CAUCASIAN REPUBLICS

8,2%

IRAN+IRAQ 1,0%

EUROPE 40,1%

USA + CANADA 6,8%

OTHER COUNTRIES 4,3%

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prossimità geografica costituisca un parametro fondamentale nelle strategie di approvvigionamento di ciascun Paese. La situazione dell’Italia presenta alcuni fattori di rischio ma anche elementi positivi che costituiscono un vantaggio rispetto ai due competitor europei. Tra i fattori di rischio, alcuni possono definirsi strutturali mentre altri sono legati a situazioni contingenti che possono mutare nel breve periodo; tra i fattori strutturali è possibile citare:

 la scelta (che risale al 1987) di non produrre energia nucleare, che al contrario ridurrebbe drasticamente la dipendenza dall’estero e i rischi connessi;

 la carenza di risorse energetiche tradizionali sul proprio territorio: la produzione energetica totale da fonti non rinnovabili (escluso il nucleare) copre il 15,5% dei consumi energetici in Germania e meno della metà (7,6%) in Italia;

 la minore incidenza – rispetto a Germania e Francia – delle forniture energetiche “europee” (soprattutto da Norvegia, Regno Unito e Olanda), con un rischio-Paese molto minore rispetto alle forniture extra-europee.

Fra i rischi per l’Italia connessi a situazioni contingenti:

 Il forte peso dell’import energetico dall’Area Med, caratteristica peculiare dell’approvvigionamento energetico italiano. Il rischio maggiore riguarda la Libia, un Paese in questo momento allo sbando; oltre il 50% delle importazioni di energia dell’Italia dall’Area Med proviene dalla Libia, una quota che si è ridotta negli ultimi anni (era del 64,3% nel 2003) a vantaggio dell’import dall’Algeria (la cui quota sulle importazioni energetiche italiane dall’Area Med è cresciuta dal 17,1% del 2003 al 38,9% del 2013).

 L’elevata incidenza delle importazioni dalla Russia, circostanza comune alla Germania. Le tensioni tra Russia e Ucraina e le sanzioni stabilite dall’Europa contro la Russia rappresentano minacce concrete alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Europa; l’incidenza delle importazioni energetiche italiane dalla Russia (24,5% del totale) è la stessa della Germania e molto superiore a quella della Francia (10,8%).

 La maggiore esposizione verso Iran e Iraq (dai 2 paesi viene il 4,5% delle importazioni energetiche dell’Italia) rispetto a Germania (0,5%) e Francia (1%).

Ciò costituisce un ulteriore fattore di rischio vista la situazione interna in Iraq, completamente fuori controllo.

Fra gli aspetti positivi che caratterizzano l’Italia rispetto a Germania e Francia si sottolinea:

 La forte riduzione del grado di dipendenza energetica dell’Italia: pur restando su livelli molto più alti di Germania e Francia, rispetto ai principali paesi europei l’Italia ha sperimentato – nel periodo 2002-2012 – la maggiore riduzione del grado di dipendenza energetica (-5,2 punti percentuali) insieme alla Spagna;

nello stesso periodo il grado di dipendenza energetica si è ridotto di 3 punti in Francia, mentre è aumentato di 1 punto in Germania.

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FABBISOGNO E DIPENDENZA ENERGETICA IN ITALIA, FRANCIA E GERMANIA

 L’elevata incidenza della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, geotermico, solare e biomasse) sui consumi totali di energia: per l’Italia è del 15,5%, superiore rispetto alla Germania (10,6%) e alla Francia (8,6%).

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Med Business

& Trade Indicators Italy—Med Area

June 2011

www.srm-med.com

Riferimenti

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4.9 Qualora, in sede di stipula del Contratto di Trasporto, fosse necessario comunicare l’avvenuto subentro del Cliente in un preesistente rapporto di somministrazione di

5.2, qualora il Cliente receda dal Con- tratto per cambio fornitore o al fine di cessare la fornitura ed i contratti ad essa collegati oppure nel caso di recesso

5.6, Sorgenia avrà diritto al risarcimento di eventuali danni e potrà fatturare al Cliente, per ogni fornitura, una penale calcolata come segue: (i) nel caso in cui il

5.2, qualora il Cliente receda dal Con- tratto per cambio fornitore o al fine di cessare la fornitura ed i contratti ad essa collegati oppure nel caso di recesso

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