Parenti e affini: qual è la differenza e quali sono i gradi?
written by Redazione | 17/08/2015
Diritto di famiglia: parentela, affinità, ascendenti, discendenti e parentela in linea collaterale, definizioni, differenze, esempi.
Parentela e affinità: due parole che ricorrono spesso quando la legge disciplina la famiglia. Ma qual è l’effettiva differenza? Per esempio, è corretto dire che, se mi sposo, i parenti del mio coniuge diventano anche miei parenti a tutti gli effetti?
Il codice civile opera una distinzione fondamentale tra parentela e affinità.
Affinità è chiamato il vincolo che unisce un coniuge ai parenti dell’altro coniuge:
così, per esempio, se Tizio si sposa con Caia, la madre e la sorella di Caia diventano affini di Tizio; dall’altro lato, i cugini e gli zii di Tizio diventano affini di Caia. Insomma, è possibile dire che il rapporto di affinità lega il marito ai parenti della moglie e la moglie ai parenti del marito.
Parentela, invece, è il vincolo che lega le persone che discendono dallo stesso stipite, cioè da una medesima persona (detta anche capostipite). È quello che, in gergo popolare, viene detto “consanguineo”.
Quando poi si parla di parentela bisogna distingue tra:
1- parentela in linea retta che scatta quando più persone discendono l’una dall’altra: così, il padre, il figlio, il nipote, ecc.
In tal caso, sono ascendenti di un soggetto le persone a lui nate prima (così i nostri genitori, i nostri nonni, ecc.); sono invece discendenti le persone nate dopo (i nostri figli, i nostri nipoti, ecc.).
2- parentela in linea collaterale che scatta quando le persone hanno uno stipite comune ma non discendono le une dalle altre. Sono tra loco collaterali i fratelli, i cugini, gli zii e i nipoti.
COME SI CALCOLANO I GRADI DI PARENTELA E DI AFFINITÀ?
I gradi si calcolano sul numero delle generazioni. Il sistema è estremamente facile e non c’è bisogno di calcolatrici. Tutto ciò che bisogna fare è tenere conto di queste semplici regole:
PARENTI IN LINEA RETTA
– per i parenti in linea retta si contano tanti gradi quante sono le generazioni,
escludendo lo stipite. Padre e figlio sono parenti di primo grado perché c’è un solo passaggio. Nonno e nipote sono parenti di secondo grado perché si contano due passaggi. Per comprendere meglio questo concetto si consideri lo schema qui sotto.
A ha come figli B e C. Il rapporto di parentela tra questi soggetti è di primo grado perché si passa da A a B, o da A a C, o viceversa, facendo un solo passaggio. Ed infatti, per esempio:
– da B (figlio) ad A (capostipite) = primo e unico passaggio.
B ha come figli D ed E che, pertanto, sono nipoti di A. Il rapporto di parentela tra A e i nipoti è di secondo grado perché
– da D (nipote) a B (genitore) = primo passaggio da calcolare;
– da B (genitore) ad A (capostipite) = secondo passaggio da calcolare.
COLLATERALI
– per i collaterali si contano le generazioni salendo fino allo stipite (che viene escluso dal calcolo) e ridiscendendo fino al parente che si vuole considerare.
Pertanto sono parenti di secondo grado i fratelli (i passaggi da considerare sono:
dal figlio al genitore e dal genitore all’altro figlio); di terzo grado gli zii e i nipoti (i passaggi da considerare sono: dal nipote al genitore, dal genitore al nonno, dal nonno al fratello del genitore e da quest’ultimo al cugino); di quarto o sesto grado i cugini e così via.
Ritorniamo all’esempio grafico di prima.
F è il nipote di B. La parentela è di terzo grado perché:
da F (nipote) a C (genitore) = primo passaggio
da C (genitore) ad A (capostipite) = secondo passaggio da A (capostipite) a B (zio) = terzo passaggio
F ed E sono cugini, quindi parenti di quarto grado. Infatti:
da F (cugino) a C (genitore) = primo passaggio
da C (genitore) ad A (capostipite) = secondo passaggio da A (capostipite) a B (zio) = terzo passaggio
da B (zio di F/genitore di E) a E (cugino) = quarto passaggio
AFFINI
– per gli affini le linee e i gradi si calcolano come per la parentela. Per esempio, una persona è affine in linea retta di primo grado con i propri suoceri, mentre è affine in linea collaterale di secondo grado con i cognati.