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- INDUSTRIA E ENERGIA -

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(1)

Internet: http://ue.eu.int/Newsroom

9311/02 (Presse 164)

2433a Sessione del Consiglio

- INDUSTRIA E ENERGIA -

Lussemburgo, 6 e 7 giugno 2002

Presidente: Sig. ra Ana María BIRULÉS Y BERTRÁN Ministro delle scienze e della tecnologia Sig. José FOLGADO BLANCO,

Segretario di Stato per l'economia, l'energia e le piccole e medie imprese del Regno di Spagna

(2)

SOMMARIO

1

PARTECIPANTI ... 4

PUNTI DISCUSSI INDUSTRIA COMPETITIVITÁ E POLITICA IMPRENDITORIALE ...6

COMPETITIVITÁ - Conclusioni del Consiglio:...6

EFFETTI DELL'e-ECONOMIA SULLE IMPRESE EUROPEE - Conclusioni del Consiglio 9 SVILUPPO SOSTENIBILE...12

STRATEGIA RELATIVA AI PRODOTTI CHIMICI ...12

POLITICA IMPRENDITORIALE E SVILUPPO SOSTENIBILE - Conclusioni del Consiglio ...12

SIDERURGIA...17

INDUSTRIA CANTIERISTICA ...18

5a RELAZIONE SULLA SITUAZIONE DEL MERCATO - MECCANISMO DIFENSIVO CONTRO LE PRATICHE SLEALI ...18

POLITICA DI CONCORRENZA - Conclusioni della Presidenza ...19

AGGIORNAMENTO DEL QUADRO DI VALUTAZIONE DEGLI AIUTI DI STATO ...20

SCIENZE DELLA VITA E BIOTECNOLOGIA - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO...21

COOPERAZIONE INDUSTRIALE CON I PAESI TERZI MEDITERRANEI ...22

MEDICINALI ...22

VARIE...22

SPIRITO IMPRENDITORIALE NELLE REGIONI ...22

FUSIONE DELLE FORMAZIONI DEL CONSIGLIO ...22

(3)

ENERGIA

INDUSTRIA CARBONIERA - AIUTI DI STATO ...23

MERCATO INTERNO DELL'ELETTRICITA' E DEL GAS...24

RETI TRANSEUROPEE NEL SETTORE DELL'ENERGIA...26

BIOCARBURANTI NEI TRASPORTI...27

CARTA DELL'ENERGIA ...28

PROGRAMMA PLURIENNALE NEL SETTORE DELL'ENERGIA...28

SICUREZZA DELL'APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO - LIBRO VERDE...28

PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE

ENERGIA... I

Rendimento energetico nell'edilizia * ... I ECOFIN... I

Principi contabili internazionali nell'Unione europea ... I MERCATO INTERNO ... I

Vocabolario comune per gli appalti pubblici (CPV)*... I

_________________

Per ulteriori informazioni: tel. 02 285 60 83 - 02 285 63 19

(4)

PARTECIPANTI

I Governi degli Stati membri e la Commissione europea erano così rappresentati:

Per il Belgio:

Sig. Serge KUBLA Vicepresidente e Ministro dell'economia, delle piccole e medie imprese, della ricerca e delle nuove tecnologie (Regione vallona) Per la Danimarca:

Sig. Bendt BENDTSEN Ministro dell'economia, dell'industria, del commercio nonché Ministro per la cooperazione nordica

Per la Germania:

Sig. Werner MÜLLER Ministro federale dell'economia e della tecnologia

Sig. Axel GERLACH Sottosegretario di Stato, Ministero federale dell'economia e della tecnologia

Per la Grecia:

Sig. Apostolos-Athanasios TSOCHATZOPOULOS Ministro per lo sviluppo Per la Spagna:

Sig.ra Ana María BIRULÉS Y BERTRÁN Ministro delle scienze e della tecnologia

Sig. José FOLGADO BLANCO Segretario di Stato per l'economia, l'energia e le piccole e medie imprese

Sig. Ramón MARIMÓN SUÑOL Segretario di Stato per la politica scientifica e tecnologica Per la Francia:

Sig. Philippe ETIENNE Rappresentante Permanente aggiunto

Per l'Irlanda:

Sig. Séamus BRENNAN Ministro aggiunto presso il Gabinetto del Primo Ministro (con incarico di "Government Chief Whip ") e il Ministero della difesa Per l'Italia:

Sig. Mario VALDUCCI Sottosegretario di Stato alle attività produtive Per il Lussemburgo:

Sig. Henri GRETHEN Ministro dell'economia, Ministro dei trasporti

Per i Paesi Bassi:

Sig.ra Annemarie JORRITSMA-LEBBINK Vice Primo Ministro e Ministro degli affari economici Per l'Austria:

Sig. Martin BARTENSTEIN Ministro federale dell'economia e del lavoro

Sig.ra Mares ROSSMANN Sottosegretario di Stato presso il Ministero federale dell'economia e del lavoro

Per il Portogallo:

Sig. Carlos Manuel TAVARES Ministro dell'economia

Sig.ra Rosàrio VENTURA Sottosegretario di Stato al commercio, all'industria e ai servizi

(5)

Per la Finlandia:

Sig. Jari VILÉN Ministro del commercio con l'estero

Per la Svezia:

Sig. Claes ÅNSTRAND Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell'industria, del lavoro e delle comunicazioni

Per il Regno Unito:

Sig. Alan JOHNSON Ministro aggiunto dei rapporti di lavoro e delle regioni

Sig. Brian WILSON Ministro aggiunto dell'industria e dell'energia

* * *

Per la Commissione:

Sig.ra Loyola DE PALACIO Vicepresidente

Sig. Mario MONTI Membro

Sig. Erkki LIIKANEN Membro

Sig. Pascal LAMY Membro

(6)

INDUSTRIA

COMPETITIVITÁ E POLITICA IMPRENDITORIALE

Il Consiglio ha:

preso atto della presentazione da parte della Commissione di una comunicazione dal titolo

"Produttività: chiave per la competitività delle economie e delle imprese europee" e della Relazione annuale 2002 sulla competitività. Il Consiglio ha avuto un dibattito in materia ed ha adottato le conclusioni che figurano qui di seguito;

adottato le conclusioni che figurano qui di seguito sull'impatto dell'economia elettronica sulla competitività delle imprese europee, sulla base di una comunicazione della Commissione;

preso atto di una informazione della presidenza sul seguito del Consiglio europeo di Barcellona del 15/16 marzo ultimo scorso per quanto riguarda l'attuazione della carta europea per le piccole imprese.

COMPETITIVITÁ - Conclusioni del Consiglio:

"IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

1. RICORDANDO

−−−− le conclusioni dei Consigli europei di Lisbona, Stoccolma e Barcellona sulla strategia da adottare per far sì che l'UE diventi entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con un miglioramento quantitativo e qualitativo dell'occupazione e una maggiore coesione sociale;

−−−− le conclusioni del Consiglio europeo di Göteborg che hanno aggiunto una dimensione ambientale alla strategia di Lisbona e hanno integrato lo sviluppo sostenibile nelle politiche dell'UE;

−−−− la Carta europea per le piccole imprese che raccomanda la creazione dell'ambiente più favorevole possibile per le piccole imprese; 2

−−−− la decisione del Consiglio relativa ad un programma pluriennale a favore dell'impresa e dell'imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI) (2001-2005); 3

2. SI COMPIACE della comunicazione della Commissione "Productivity: The Key to Competitiveness of European Economies and Enterprises" basata sulle due recenti relazioni della Commissione sulla competitività, la quale sottolinea chiaramente la necessità di agire per rafforzare la crescita della produttività e il risultato economico globale nell'UE;

(7)

3. RICONOSCE che

−−−− essendo l'aumento di produttività la fonte principale della crescita economica e della prosperità a lungo termine, è essenziale potenziare i fattori principali che determinano i risultati della produttività, quali l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo (R&S), in particolare da parte del settore privato, con lo scopo di raggiungere il traguardo del 3% del PIL entro il 2010, le nuove tecnologie nonché gli investimenti e la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC);

−−−− la sostenibilità della crescita richiede l'inclusione nella produttività del concetto di produttività ambientale "efficienza ecologica";

−−−− una maggiore concorrenza e una liberalizzazione più avanzata dei mercati costituiranno elementi importanti per costi più competitivi per le imprese;

−−−− i servizi sono importanti nelle economie dell'UE, specialmente per la creazione di posti di lavoro, ed è necessario migliorarne gli elementi innovativi così come è necessario completare quanto prima il mercato unico dei servizi;

−−−− le PMI hanno esigenze particolari per quanto concerne un accesso adeguato al finanziamento e la globalizzazione e le nuove regolamentazioni hanno un impatto sull'ambiente finanziario;

−−−− nel quadro della strategia di Lisbona, le economie dell'UE devono essere messe in grado di far fronte ad eventi sfavorevoli grazie ad un maggiore dinamismo imprenditoriale per sostenere la crescita; è necessario a tal fine che vengano avviate nuove riforme negli Stati membri e che venga creato un ambiente favorevole alla crescita delle imprese;

−−−− mentre la durata media della scolarizzazione nell'UE è costantemente aumentata rispetto ai suoi principali competitori, l'offerta di personale mediamente o altamente qualificato non è stato all'altezza della domanda e si sono create pertanto condizioni di penuria per determinate qualificazioni;

−−−− le politiche attuate nei settori della concorrenza e delle imprese sono complementari ed è necessario individuare e sviluppare costantemente le sinergie possibili;

4. SOTTOLINEA l'importanza di sganciare il degrado ambientale dalla crescita economica e i progressi realizzati al riguardo.

5. SI COMPIACE dell'intenzione della Commissione di presentare, prima del Consiglio europeo della primavera del 2003, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona, un Libro verde sullo spirito di imprenditorialità, che dovrebbe rendere più consapevole il pubblico dell'importanza di questo settore.

6. INVITA gli Stati membri a

−−−− promuovere l'imprenditorialità migliorando l'ambiente in cui le imprese si sviluppano e crescono e migliorando in particolare la cooperazione fra imprese e sistemi di istruzione e formazione e imprese che migliorano le specializzazioni e sviluppano un quadro adeguato per le imprese spin-off emergenti;

−−−− migliorare l'ambiente in cui le imprese, specialmente le piccole imprese, si sviluppano e crescono, in particolare offrendo loro un maggiore accesso all'informazione, ai servizi di sostegno e ai capitali di rischio;

−−−− migliorare i legami fra sistemi di istruzione e formazione e mercato del lavoro e promuovere l'istruzione formale, la formazione professionale e la formazione permanente portandole ai livelli più elevati per creare un'economia maggiormente basata sulla conoscenza;

−−−− garantire che l'offerta di qualifiche elevate sia commisurata alla domanda, favorendo così la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro e di un mercato del lavoro che funzioni più efficacemente;

(8)

−−−− incoraggiare la crescita della produttività sia nel settore manifatturiero tradizionale, che nelle industrie ad alta intensità di capitale e di conoscenza, mediante misure intese a stimolare le capacità delle imprese del settore in termini di investimento, innovazione, R&S e diffusione delle TIC;

−−−− esaminare i fattori che frenano la crescita della produttività nel settore dei servizi e far sì che sussistano le condizioni per favorire l'innovazione e la diffusione delle TIC in questo settore, sopprimendo gli ostacoli alla crescita della produttività e dell'occupazione, compresi gli ostacoli all'ingresso in particolare per le piccole imprese;

7. INVITA la Commissione a

−−−− proseguire i lavori volti a promuovere la crescita della produttività, anche per quanto concerne i determinanti e i metodi di misura e stimolare la competitività e l'innovazione sviluppando ulteriormente la politica e lo spirito imprenditoriale, specie per le PMI, nonché iniziative che consentano di ovviare alle carenze del mercato;

−−−− continuare ad assicurare la coerenza tra la politica delle imprese e le altre politiche comunitarie;

−−−− promuovere iniziative che rafforzino la mobilità dei lavoratori tra i paesi dell'UE, che favoriscano lo sviluppo del capitale umano e contribuiscano alla creazione di un autentico mercato europeo del lavoro;

−−−− continuare a far sì che la normativa comunitaria sia di supporto all'agenda di Lisbona, anche in materia di aiuti di Stato, considerando tra l'altro con gli Stati membri la possibilità di un'esenzione per categoria per quanto concerne la R&S;

−−−− informare il Consiglio sui motivi della diffusione apparentemente ineguale delle nuove tecnologie negli Stati membri e sul suo ruolo nel determinare differenze di produttività;

8. INVITA gli Stati membri e la Commissione, nei settori rispettivamente di loro competenza, a

−−−− attuare una politica imprenditoriale che favorisca la crescita e lo sviluppo sostenibile dell'industria e dei servizi, accordando un'attenzione particolare alle esigenze delle piccole imprese;

−−−− migliorare l'ambiente delle imprese dell'UE, promuovere l'ulteriore alleggerimento dell'onere legislativo sulle PMI, per agevolare la creazione di nuove imprese, e proseguire la cooperazione ai fini dell'elaborazione di obiettivi quantitativi in materia di politica imprenditoriale, conformemente al metodo aperto di coordinamento;

−−−− elaborare e diffondere le competenze necessarie sul mercato del lavoro per migliorare l'adeguazione alla domanda di manodopera, evitando in tal modo che gli squilibri in materia di competenza ostacolino la crescita economica;

−−−− individuare e sopprimere gli ostacoli alla crescita di produttività nel settore dei servizi, in particolare gli ostacoli all'innovazione e alle TIC;

−−−− proseguire l'attuazione della strategia per il mercato interno dei servizi, ivi compresa qualsiasi azione concreta che risulti necessaria, per instaurare, a termine, un autentico mercato interno dei servizi;

−−−− adottare un'impostazione equilibrata avendo ben presenti considerazioni inerenti alla concorrenza e alle imprese, all'atto dell'elaborazione delle strategie volte a garantire la crescita economica."

(9)

EFFETTI DELL'e-ECONOMIA SULLE IMPRESE EUROPEE - Conclusioni del Consiglio

"IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

VISTI

(1) il piano d'azione della Commissione "eEurope 2002 – Una società dell'informazione per tutti", approvato dal Consiglio europeo di Feira del 19-20 giugno 2000 4;

(2) la Carta europea per le piccole imprese 5;

(3) la comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni "Aiutare le PMI a convertirsi ai sistemi digitali" 6;

(4) della risoluzione del Consiglio del 28 gennaio 2002 relativa a un approccio comune e ad azioni specifiche nel settore della sicurezza delle reti e dell'informazione;

(5) la Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo "Effetti dell'e-Economia sulle imprese europee : analisi economica ed implicazioni politiche" 7;

(6) le conclusioni del Consiglio relative all'imprenditorialità, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e il commercio elettronico quali fattori della competitività, del 14 e 15 maggio 2001, e delle conclusioni del Consiglio relative all'attuazione degli obiettivi di Lisbona nel settore della politica aziendale, del 4 e 5 dicembre 2001 8;

(7) le conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 15 e 16 marzo 2002 9;

CONSIDERANDO che, poiché nel 2001 il settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) ha attraversato un periodo difficile, un rapido sviluppo e un'efficiente utilizzazione delle TIC costituiscono una parte importante dell'obiettivo strategico dell'Unione europea per il decennio fissato al vertice di Lisbona nel 2000, ossia diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale;

TENENDO CONTO che l'Unione europea deve accelerare le riforme strutturali e realizzare le iniziative previste dalla strategia di Lisbona;

RICONOSCENDO CHE

(1) l'e-Economia non è limitata ad un unico settore commerciale ma ha notevoli incidenze per la competitività europea che si basa sulla diffusione delle TIC e di Internet in tutti i campi dell'attività economica, sociale e culturale dell'uomo;

(2) i principali benefici dell'e-Economia devono ancora prodursi e lo sviluppo dell'e-Economia richiede sia mercati dinamici ed imprenditorialità sia un contesto commerciale favorevole;

(3) il settore pubblico quando agisce a livello interno e quando opera con le aziende e i cittadini, dovrebbe costituire un esempio nell'utilizzazione delle TIC;

(4) gli investimenti nelle TIC devono essere parte integrante di un quadro strategico coerente sensibile alle esigenze delle imprese e dei lavoratori e devono essere sostenuti da maggiori risorse umane;

(5) i benefici devono essere resi visibili attraverso le analisi e le migliori prassi, in modo da incoraggiare le imprese ad investire nelle TIC;

4 doc. 9546/00

5 doc. 9367/00

6 doc. 7432/01

7 doc. 14748/01

8 doc. 14798/01

9 doc. SN 100/02

(10)

(6) è necessario esplorare e sfruttare nuove opportunità, quali lo sviluppo di servizi in linea nonché di applicazioni e prodotti di contenuto elettronico, che sono di grande importanza per una più ampia diffusione dell'utilizzazione delle TIC;

(7) le piccole imprese incontrano problemi particolari per quanto riguarda l'utilizzazione delle TIC, il collegamento in rete e le competenze di qualità nelle TIC, il commercio elettronico e la gestione;

RILEVANDO CHE l'iniziativa eEurope "Convertirsi ai sistemi digitali" costituisce una prima risposta politica a livello UE per aiutare le piccole e medie imprese (PMI) ad utilizzare le TIC e sfruttare le opportunità dell'e-Economia;

SI COMPIACE della presentazione del piano d'azione e-Europe 2005 da parte della Commissione e SOTTOLINEA la necessità della sua coerente applicazione nell'intento di promuovere ulteriormente la competitività europea, tenendo conto dell'esperienza acquisita con il piano d'azione e-Europe 2002;

INVITA GLI STATI MEMBRI AD accelerare le azioni per fornire alle imprese efficienti servizi interattivi di e-Government;

INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE A

(1) intensificare il dialogo, procedere a periodici scambi di esperienze, identificare obiettivi specifici per le strategie di commercio elettronico e condividere le migliori prassi;

(2) utilizzare pienamente le reti europee di informazione esistenti per le PMI nonché, tra l'altro, le organizzazioni di rappresentanza, le camere di commercio e i centri tecnologici in modo da fornire informazioni legislative e tecniche e diffondere buone prassi di commercio elettronico, compresi gli aspetti gestionali;

(3) integrare sistematicamente e coerentemente la dimensione digitale in tutte le politiche e normative rilevanti ai fini della competitività, esaminare l'impatto economico e pratico del quadro normativo e di altre iniziative sul commercio elettronico nonché identificare i fattori che impediscono alle imprese di utilizzare le TIC in tutti i processi commerciale, non soltanto nell'acquisto e nella vendita di merci e servizi in linea;

(4) incoraggiare il settore privato ad operare in partenariato in modo da contribuire pienamente ai lavori nel settore del commercio elettronico;

(5) assicurare efficaci meccanismi di coordinamento a livello sia nazionale che europeo e definire obiettivi specifici per le strategie e azioni a sostegno del commercio elettronico conformemente al piano d'azione eEurope 2005;

(6) incoraggiare lo sviluppo di servizi in linea nonché di applicazioni e prodotti di contenuto elettronico;

(7) promuovere misure per incoraggiare l'utilizzazione delle TIC specialmente da parte delle PMI in tutti i processi commerciali e in quei settori che attualmente non le utilizzano pienamente, tra l'altro nei settori tradizionali;

(8) facilitare i contatti tra gli attori pubblici e privati per analizzare e prevedere la domanda di capacità nel campo delle TIC e del commercio elettronico e promuovere partenariati pubblico-privato per sviluppare capacità nel campo del commercio elettronico per i settori connessi con l'industria e promuovere l'istruzione e la formazione permanente in questo settore;

(9) favorire ulteriormente l'elaborazione di norme e codici di condotta nell'Unione europea e promuoverne l'utilizzazione pratica, in particolare a sostegno di mercati elettronici aperti, soluzioni sicure per il commercio elettronico, firme elettroniche, appalti pubblici elettronici e sistemi di pagamento elettronici;

(11)

INVITA LA COMMISSIONE A

(1) riesaminare la legislazione pertinente, compresa la legislazione sui prodotti industriali e, se necessario, presentare al Consiglio proposte per garantire il suo sostegno al commercio elettronico e tener conto di tale obiettivo nelle proposte di una nuova legislazione;

(2) analizzare ulteriormente l'impatto delle TIC e di Internet su crescita, produttività, redditività e competitività delle imprese ed elaborare indicatori pertinenti;

(3) valutare l'impatto del piano d'azione eEurope 2002 sulla competitività delle imprese nell'Unione europea;

(4) analizzare comparativamente le politiche destinate ad incrementare ulteriormente i risultati aziendali nell'e-Economia e controllare e valutare i risultati e i progressi compiuti;

(5) perseguire vigorosamente l'attuazione dell'iniziativa di conversione ai sistemi digitali, specialmente per accelerare la comunicazione e la commercializzazione di fonti di consulenza e informazione per le imprese;

(6) continuare a riferire annualmente, in cooperazione con gli Stati membri, sui progressi compiuti mediante, tra l'altro, la Carta per le piccole imprese."

(12)

SVILUPPO SOSTENIBILE

Il Consiglio ha:

preso atto di una informazione del Commissario Liikanen sulla strategia della Commissione per un futura politica comunitaria in materia di prodotti chimici;

adottato, a seguito di un dibattito sul contributo della politica imprenditoriale allo sviluppo sostenibile, le conclusioni che figurano qui di seguito.

STRATEGIA RELATIVA AI PRODOTTI CHIMICI

Facendo seguito al Libro bianco della Commissione del febbraio 2001, la strategia relativa ai prodotti chimici è intesa a garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell'ambiente, garantendo al contempo un buon funzionamento del mercato interno per tali prodotti e incoraggiando l'innovazione della competitività dell'industria chimica europea. Si prevede pertanto di convertire il doppio sistema di autorizzazione attuale, che opera una distinzione tra sostanze esistenti e sostanze nuove per quanto riguarda i requisiti delle sperimentazioni, in un unico sistema efficace e coerente per garantire il trattamento della maggioranza delle sostanze chimiche.

POLITICA IMPRENDITORIALE E SVILUPPO SOSTENIBILE - Conclusioni del Consiglio

"IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, RICORDANDO

1. le conclusioni dei Consigli europei di Cardiff, Vienna, Colonia e Helsinki sull'integrazione dello sviluppo sostenibile in tutte le politiche comunitarie;

2. le conclusioni dei Consigli europei di Lisbona e Stoccolma su un'ulteriore azione in settori prioritari per rendere l'UE l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale;

3. la relazione del Consiglio del 9 novembre 1999 sull'integrazione dello sviluppo sostenibile nella politica industriale dell'Unione europea;

4. le conclusioni del Consiglio del 14-15 maggio 2001 su una strategia per l'integrazione dello sviluppo sostenibile nella politica imprenditoriale dell'Unione europea;

(13)

5. l'adozione della strategia dell'UE per lo sviluppo sostenibile da parte del Consiglio europeo di Göteborg del giugno 2001, che aggiunge una dimensione ambientale al processo di Lisbona integrata da una dimensione esterna;

6. le conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 15-16 marzo 2002, nel quale si è proceduto ad un'approfondita revisione del processo di Lisbona e si sono assunti impegni per promuovere la strategia di Lisbona;

CONSIDERANDO che la politica imprenditoriale deve svolgere un ruolo centrale nell'assicurare l'integrazione e l'equilibrio fra le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile e che tale compito richiede:

livelli di crescita economica elevati e stabili, che forniscano le risorse supplementari essenziali per far fronte alle pressioni ambientali delle attività economiche e per rafforzare la coesione sociale delle collettività dell'UE in modo sostenibile;

un'attenzione specifica per la competitività dell'UE in quanto motore essenziale per investimenti, crescita economica e occupazione, specialmente in periodi di rallentamento dell'economia;

la garanzia di proposte legislative che non ostacolino la competitività dell'industria europea e non rischino di implicare uno spostamento geografico degli investimenti verso paesi terzi con un livello più basso di protezione ambientale e sociale;

sforzi e incentivi per far sì che i modelli di produzione e di consumo siano conformi ai requisiti di un'economia sostenibile;

sforzi per aumentare il livello di protezione ambientale e sociale in altre parti del mondo e, in particolare, in paesi che sono i principali concorrenti dell'Europa;

raccolta del potenziale offerto dall'integrazione degli approcci basati sullo sviluppo sostenibile nella prassi delle imprese allo scopo di accrescere l'innovazione e rafforzare la competitività;

riconoscimento dell'importanza della responsabilità sociale e ambientale delle imprese quale mezzo per salvaguardare una protezione ambientale e sociale elevata e quale strumento strategico per investimenti nelle strategie commerciali delle imprese, anche nei paesi in via di sviluppo;

piena utilizzazione dei vantaggi offerti dal ricorso ad approcci su base volontaria e a strumenti basati sul mercato, ove siano adeguatamente finalizzati, per conseguire obiettivi di sviluppo sostenibile;

definizione di metodi di apprezzamento e di valutazione efficaci per garantire che le principali iniziative politiche assicurino il giusto equilibrio fra i tre pilastri dello sviluppo sostenibile;

aumento degli sforzi attuali per semplificare e ammodernare la legislazione e le procedure amministrative con un effetto sulle imprese, tenendo conto delle maggiori spese talvolta sostenute dalle piccole e medie imprese (PMI), per conformarsi alla normativa ambientale, conformemente al piano d'azione per una migliore regolamentazione;

sfruttamento delle sfide e delle opportunità eccezionali che le nuove tecnologie creano per il potenziale di competitività dell'Europa; inoltre, la necessità di un approccio equilibrato alla crescita sostenibile che si avvalga delle sinergie esistenti e promuova la diversità delle scelte tecnologiche a beneficio della comprensione e della fiducia del pubblico;

elaborazione di una serie globale e equilibrata di politiche e misure per assicurare che gli obblighi dell'UE e dei suoi Stati membri derivanti dal protocollo di Kyoto in relazione alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra possano essere onorati senza danneggiare la competitività delle imprese;

(14)

ACCOGLIE CON FAVORE le azioni già intraprese per potenziare il contributo della politica imprenditoriale allo sviluppo sostenibile, in risposta alle conclusioni del Consiglio del 14 e 15 maggio 2001, e in particolare :

gli scambi di opinioni sullo sviluppo sostenibile e su proposte aventi un'incidenza diretta sulla competitività dell'industria europea cui procedono regolarmente i Ministri dell'industria e i Direttori generali dei ministeri nazionali nell'ambito del Gruppo "Politica delle imprese" della Commissione;

il varo di un progetto "BEST" quale parte del programma pluriennale a favore delle imprese e della imprenditorialità (2001-2005), che esaminerà le iniziative prese dagli Stati membri per promuovere sistemi di gestione ambientale nelle PMI e di altri progetti compreso quello sulla

"Imprenditorialità responsabile" al fine di migliorare la conoscenza delle buone pratiche delle PMI in materia di responsabilità sociale delle imprese;

la comunicazione sulla valutazione d'impatto recentemente adottata dalla Commissione e da presentare al Consiglio europeo di Siviglia, che mira a proposte politiche più coerenti sulla base di un attento esame di pertinenti costi/benefici, evidenziando che dovrebbe essere pienamente operativa prima della fine del 2002;

il piano d'azione sulla semplificazione e il miglioramento del contesto regolamentare e la comunicazione sui principi generali e le norme minime per la consultazione, recentemente adottati dalla Commissione e da presentare al Consiglio europeo di Siviglia;

i lavori della Commissione circa l'impatto delle apparecchiature elettriche ed elettroniche sull'ambiente attraverso il dialogo con tutti i soggetti interessati;

la relazione della Commissione sulle tecnologie ambientali e i lavori in corso per l'elaborazione di un piano d'azione per superare gli ostacoli alla loro adozione, al fine di creare crescita e occupazione in un'economia basata sulla conoscenza;

l'analisi presentata nella relazione 2002 della Commissione sulla competitività per quanto riguarda il nesso fra sviluppo sostenibile e competitività e il lavoro su indicatori connessi ai risultati ambientali dell'industria dell'UE;

il seguito dato alla comunicazione della Commissione "Promuovere lo sviluppo sostenibile nell'industria estrattiva non energetica", e in particolare l'identificazione di una serie di indicatori sulla sostenibilità per tale industria, i regolari scambi di opinioni con i soggetti interessati sulla sicurezza delle attività minerarie e le iniziative in corso sulla gestione dei rifiuti minerari;

i lavori svolti sulla promozione dello sviluppo sostenibile in vari settori, quali turismo e costruzione;

SOTTOLINEA il contributo globale delle imprese dell'UE al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e in particolare :

i progressi compiuti dall'industria dell'UE in termini di maggiore efficacia delle risorse e di riduzione delle emissioni nonché nella dissociazione della crescita economica dal degrado ambientale, incoraggiando ulteriori sforzi in tale settore;

i risultati in materia di ambiente ottenuti dall'industria dell'UE a livello internazionale, che reggono favorevolmente il confronto con quelli dei suoi principali concorrenti;

il consistente contributo delle applicazioni industriali e altre applicazioni commerciali di tecnologie di punta, tra l'altro l'utilizzazione della biotecnologia per proteggere e risanare l'ambiente e la prospettiva di processi di produzione e di prodotti più sostenibili e più efficaci rispetto alle risorse;

(15)

RICORDA l'invito rivolto alla Commissione a presentare ogni due anni una relazione sui progressi compiuti circa il contributo della politica imprenditoriale allo sviluppo sostenibile. La prima relazione dovrebbe essere preparata entro il 2002 nel quadro del processo di resoconto a titolo del programma pluriennale a favore delle imprese e dell'imprenditorialità (2001-2005);

INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, ciascuno nel proprio settore di responsabilità, a intensificare i lavori sul contributo della politica imprenditoriale allo sviluppo sostenibile segnatamente nei settori indicati in appresso.

Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti

assicurare che le preoccupazioni collegate all'industria siano pienamente prese in considerazione nelle strategie tematiche in materia di sviluppo sostenibile e uso delle risorse e riciclaggio dei rifiuti previste nel prossimo sesto programma di azione ambientale;

promuovere il ricorso ad approcci basati sul ciclo di vita da parte dell'industria e l'individuazione delle migliori pratiche nella loro applicazione come contributo alla strategia della "Politica integrata relativa ai prodotti" e catalizzare ulteriori iniziative nel settore attraverso il dialogo con tutti i soggetti interessati;

incoraggiare ulteriormente l'uso di materie prime rinnovabili nell'industria manifatturiera, e anche nell'agricoltura biologica, in base ai risultati dei lavori sulla situazione attuale e le prospettive future dell'industria dell'UE che utilizza materie prime rinnovabili, svolti dalla Commissione in collaborazione con i principali soggetti interessati;

continuare a sviluppare misure proattive tese allo sviluppo sostenibile delle industrie estrattive e a promuovere lo scambio delle migliori pratiche con i paesi candidati, fortemente dipendenti da detti settori per il loro sviluppo economico;

adoperarsi ulteriormente per elaborare sistemi di valutazione e di inventario del ciclo di vita volti a valutare l'impatto ambientale dei prodotti da costruzione e continuare i lavori su un'edilizia sostenibile con esperti degli Stati membri, dell'industria e della Commissione, segnatamente sui costi relativi al ciclo complessivo di vita dell'ambiente edificato;

Prodotti chimici (sostanze e preparati)

assicurare che la progettata nuova legislazione sui prodotti chimici, basata su un alto livello di protezione della salute e dell'ambiente, promuova l'innovazione, tuteli la competitività delle industrie interessate nell'Unione europea e non imponga costi eccessivi, requisiti relativi ai test e onerose procedure amministrative, nei confronti dei principali concorrenti. L'esito della valutazione d'impatto da parte della Commissione dovrebbe essere utilizzato per assicurare che il nuovo regime prospettato sia attuato con un rapporto ottimale costi-efficienza attraverso il ricorso ai dati esistenti relativi ai test per eventuali ulteriori analisi del rischio e concentri le risorse sui prodotti chimici che destano maggiori preoccupazioni, senza causare danni agli utenti a valle, molti dei quali sono PMI;

assicurare che l'innovazione sia promossa mediante una riduzione significativa degli ostacoli che si frappongono allo sviluppo di sostanze chimiche nuove, più sicure e sostenibili e che le disposizioni siano conformi agli obblighi assunti in sede di OMC e agli altri obblighi internazionali;

assicurare il monitoraggio del nuovo sistema per consentire adeguamenti dell'approccio;

(16)

Innovazione

promuovere l'innovazione per consentire lo sviluppo e l'uso di tecnologie, prodotti e servizi rispettosi dell'ambiente che possano migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse e ridurre le emissioni, migliorando nel contempo la competitività dell'industria dell'Unione europea, tenendo presente le speciali esigenze delle PMI. Inoltre, predisporre un quadro regolamentare di sostegno che offra incentivi per sviluppare le tecnologie ambientali e investire nelle stesse, tra l'altro nel contesto del sesto programma quadro di ricerca;

promuovere la ricerca e approcci innovativi quanto al recupero, riciclaggio e riutilizzo dei materiali utilizzati nell'industria;

Standardizzazione

incoraggiare ulteriormente lo sviluppo di standard europei a favore dello sviluppo sostenibile, tenendo conto del ruolo importante che svolgono ai fini dello sviluppo economico e sociale, nonché della protezione dell'ambiente, promuovendo la partecipazione di tutti i soggetti interessati;

Indicatori

portare a termine i lavori sugli indicatori volti a monitorare l'integrazione dello sviluppo sostenibile nella politica imprenditoriale, al fine di includerli nel quadro di valutazione della politica per le imprese;

Azioni volontarie

incoraggiare l'uso di strumenti basati sul mercato e volontari, individuando all'occorrenza i punti di forza e le carenze dei diversi strumenti politici e le rispettive modalità d'impiego;

approfondire la comprensione dell'approccio commerciale verso la responsabilità sociale e ambientale delle imprese e le prassi aziendali sostenibili;

incoraggiare un più ampio ricorso a relazioni volontarie in materia ambientale in modo da migliorare la trasparenza e fornire informazioni tali da consentire un raffronto dei risultati aziendali in materia di sviluppo sostenibile;

promuovere l'uso di strumenti di gestione volti a migliorare i risultati aziendali sostenibili;

Azioni politiche

esaminare a scadenze regolari, in particolare nel quadro del Gruppo "Politica delle imprese", e contribuire al processo decisionale in ordine alle proposte e iniziative politiche che incidono in modo significativo sulla competitività delle imprese europee e che possono compromettere il pilastro economico dello sviluppo sostenibile. Un sistema efficiente di valutazione dell'impatto è una condizione fondamentale per la riuscita di tale compito;

esaminare in che modo gli interventi pubblici e le strategie delle imprese contribuiscano agli elementi fondamentali dello sviluppo sostenibile, quali innovazione, creazione di posti di lavoro e competitività;

S'IMPEGNA a valutare regolarmente l'equilibrio tra i tre pilastri dello sviluppo sostenibile, segnatamente per quanto riguarda la competitività delle imprese europee, nonché a trarre le

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SIDERURGIA

Il Consiglio ha preso nota di talune informazioni della Commissione su alcune questioni connesse alla scadenza del trattato CECA il 23 luglio prossimo, nonché sulla situazione del mercato mondiale della siderurgia e sulla ristrutturazione delle industrie siderurgiche dei paesi candidati all'adesione all'Unione.

Per quanto riguarda la scadenza del trattato CECA, sono state fornite informazioni sul seguito che la Commissione dovrà dare alla decisione dei Rappresentanti dei Governi degli Stati membri di affidarle provvisoriamente la gestione del patrimonio CECA a nome degli Stati membri, a decorrere dal 24 luglio prossimo.

Si rammenta che, dato che il trattato di Nizza non sarà ratificato da tutti gli Stati membri entro la scadenza del trattato CECA, è stato necessario trovare una soluzione per evitare un vuoto giuridico, in quanto il protocollo CECA allegato al nuovo trattato dovrebbe fornire la base giuridica necessaria per l'adozione di talune proposte che stabiliscano le disposizioni necessarie al proseguimento di alcune attività CECA. Tale soluzione ha assunto la forma di una decisione dei Rappresentanti dei Governi degli Stati membri, adottata il 27 febbraio ultimo scorso.

Per quanto riguarda il mercato mondiale della siderurgia, il Commissario Lamy ha descritto la situazione che si presenta a seguito della decisione degli Stati Uniti di imporre un aumento dei dazi sulle importazioni di acciaio, e segnatamente il rischio che l'industria europea debba affrontare una deviazione sostanziale verso il mercato europeo delle esportazioni degli altri paesi terzi colpiti da tali misure.

In data 27 marzo ultimo scorso la Commissione ha adottato misure di salvaguardia a favore della siderurgia europea a seguito delle disposizioni adottate dagli Stati Uniti il 20 marzo. Tali misure provvisorie sono applicabili ai 15 prodotti siderurgici che hanno formato oggetto di un aumento dei dazi d'ingresso negli Stati Uniti e per i quali le importazioni nell'Unione europea hanno subito un aumento.

Per quanto riguarda i paesi candidati dell'Europa centrale e orientale, il Commissario Liikanen ha informato il Consiglio in merito al dialogo in corso concernente le esigenze e le prospettive di ristrutturazione delle loro industrie siderurgiche nel contesto della futura adesione all'Unione europea.

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INDUSTRIA CANTIERISTICA

5a RELAZIONE SULLA SITUAZIONE DEL MERCATO - MECCANISMO DIFENSIVO CONTRO LE PRATICHE SLEALI

Il Consiglio ha preso atto della presentazione da parte del Commissario Liikanen della quinta relazione della Commissione sulla situazione dell'industria cantieristica mondiale ed ha esaminato la proposta di regolamento relativo ad un meccanismo difensivo temporaneo per la costruzione navale.

Al termine di un acceso dibattito su tale proposta, il Consiglio ha invitato il Comitato dei Rappresentanti Permanenti a proseguire i lavori onde consentirgli di prendere una decisione quanto prima.

La proposta è intesa a ostacolare le pratiche commerciali sleali della Repubblica di Corea sui mercati mondiali della costruzione navale durante il periodo necessario fino alla conclusione della procedura per la risoluzione delle controversie avviata contro la Corea presso l'Organizzazione mondiale del commercio. Facendo seguito a molteplici pressioni esercitate sulla Corea affinché essa si adoperi al fine di migliorare la situazione, segnatamente per quanto riguarda il livello dei prezzi e delle capacità di produzione, la proposta si limita ai segmenti di mercato per i quali è stato dimostrato che le pratiche commerciali sleali hanno provocato danni diretti all'industria cantieristica comunitaria.

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POLITICA DI CONCORRENZA - Conclusioni della Presidenza

Il Consiglio ha preso atto dello stato dei lavori sulla proposta intesa ad introdurre un nuovo sistema per l'applicazione delle regole di concorrenza ai sensi degli articoli 81 e 82 del trattato.

Ha altresì ascoltato la presentazione da parte della Commissione della sua XXXI relazione sulla politica di concorrenza 2001.

Per quanto riguarda la riforma delle regole di concorrenza, la Presidenza ha tratto le seguenti conclusioni:

"La Presidenza

− OSSERVA che tutte le delegazioni e la Commissione continuano ad impegnarsi appieno nei lavori verso un nuovo sistema efficace e praticabile per l’applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato;

− SALUTA CON FAVORE il sostanziale progresso effettuato in vari settori, soprattutto per quanto riguarda la questione chiave del funzionamento della rete di autorità garanti della concorrenza, per cui è stato elaborato un testo stabilizzato, quale figura nel progetto di dichiarazione comune del Consiglio e della Commissione;

− RICONOSCE che sono state individuate le posizioni delle delegazioni sulle principali questioni da affrontare nel secondo semestre del 2002 affinché sia possibile rispettare l’obiettivo della data di adozione del regolamento fissata dal Consiglio europeo di Barcellona."

Lo scopo della riforma proposta è permettere un'attuazione più efficace e un'applicazione decentrata del diritto comunitario della concorrenza, pur mantenendo la coerenza e la responsabilità specifica della Commissione. Essa prevede in particolare l'istituzione di un sistema d'eccezione legale, fondato sul principio della legittimità automatica degli accordi che non siano contrari alle regole di concorrenza. Si ricorda che il Consiglio europeo di Barcellona dello scorso 15 e 16 marzo aveva attribuito la massima priorità assoluta ai lavori su questo fascicolo e aveva invitato il Consiglio ad adottare il nuovo quadro giuridico entro il 2002.

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AGGIORNAMENTO DEL QUADRO DI VALUTAZIONE DEGLI AIUTI DI STATO

Il Consiglio ha ascoltato la presentazione da parte del Commissario Monti dell'aggiornamento del quadro di valutazione della Commissione degli aiuti di Stato nella versione primavera 2002.

Tale documento, aggiornato due volte l'anno alla luce degli ultimi dati disponibili, fornisce la sintesi della situazione ed esamina le tendenze, sottolineando la necessità di ridurre i livelli di aiuto, di riorientare gli aiuti verso obiettivi orizzontali d'interesse comunitario e di aumentarne la trasparenza. Si ricorda che, benché la tendenza generale nella maggior parte degli Stati membri sia stata al ribasso negli ultimi dieci anni, il Consiglio europeo ha invitato in più occasioni gli Stati membri a sopprimere, tra l'altro, gli aiuti che comportano le distorsioni di concorrenza più notevoli.

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SCIENZE DELLA VITA E BIOTECNOLOGIA - CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO

"IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA

1. RICORDA che il Consiglio europeo di Stoccolma ha invitato la Commissione e il Consiglio ad esaminare le misure richieste per utilizzare pienamente il potenziale della biotecnologia e rafforzare la competitività di tale settore europeo quale contributo all'obiettivo fissato dal Consiglio europeo di Lisbona per la competitività delle imprese dell'UE;

2. RILEVA il processo di profonda riflessione che da allora le istituzioni europee hanno intrapreso, nonché il processo di consultazione avviato dalla Commissione 10 per raccogliere le opinioni di un'ampia rappresentanza di soggetti interessati;

3. RICONOSCE nella comunicazione della Commissione "Le scienze della vita e la biotecnologia - Una strategia per l'Europa" 11 una base utile per predisporre un quadro equilibrato, coerente ed efficace, che permetta all'Unione di sfruttare pienamente il potenziale della biotecnologia tenendo debitamente conto dei valori e delle priorità societali;

4. SOTTOLINEA l'esigenza di un approccio globale che comprenda tutte le questioni pertinenti allo sviluppo responsabile della biotecnologia in Europa;

5. RILEVA la necessità di maggiore coerenza nelle varie politiche condotte a livello comunitario, nazionale e regionale in ordine allo sviluppo della biotecnologia in Europa;

6. INVITA la Commissione, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona, a cooperare strettamente con il Consiglio per elaborare una tabella di marcia operativa che contempli misure pratiche basate sulla comunicazione della Commissione per quanto riguarda strategia e piano d'azione, si incentri sulle misure più importanti, specifichi le responsabilità dei vari soggetti interessati e fissi un calendario di attuazione tale da permettere al Consiglio di tenere un dibattito approfondito in materia nel secondo semestre del 2002."

10 doc. 11755/01 - COM(2001) 454 defin.

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COOPERAZIONE INDUSTRIALE CON I PAESI TERZI MEDITERRANEI

Il Consiglio ha ascoltato un'informazione della Presidenza sui risultati della Conferenza euromediterranea dei Ministri dell'Industria svoltasi lo scorso 9 e 10 aprile a Malaga e sfociata nell'adozione di conclusioni (comunicato n. 7800/02).

MEDICINALI

Il Consiglio ha preso atto di un'informazione del Commissario Liikanen sulle conclusioni che la Commissione intende trarre dalla relazione presentata dal Gruppo di lavoro G10, il quale è stato istituito per esaminare la competitività dell'industria farmaceutica europea.

VARIE

SPIRITO IMPRENDITORIALE NELLE REGIONI

Il Consiglio ha ascoltato una relazione da parte della delegazione belga sui risultati di uno studio effettuato in base ad una metodologia, "Global Entrepreneurship Monitor" (GEM) che consente di stabilire una cartografia regione per regione dello spirito imprenditoriale. La delegazione belga ha invitato la Commissione ad esaminare la possibilità di applicare tale metodologia a livello dell'Unione europea.

FUSIONE DELLE FORMAZIONI DEL CONSIGLIO

Il Consiglio ha ascoltato un intervento della delegazione olandese, nella prospettiva del Consiglio europeo di Siviglia del prossimo 21 e 22 giugno, concernente l'opportunità di riunire in un'unica formazione del Consiglio le attuali formazioni "Mercato interno, consumatori e turismo" e

"Industria ed energia".

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ENERGIA

INDUSTRIA CARBONIERA - AIUTI DI STATO

Il Consiglio ha raggiunto un accordo politico, con l'astensione della delegazione svedese, sulla proposta di regolamento volta a garantire il mantenimento di talune capacità di produzione carboniera dopo la scadenza, il prossimo 23 luglio, del trattato CECA e dell'attuale regime di aiuti fondato sulla decisione n. 3632/93/CECA. Tale regolamento sarà adottato in una prossima sessione dopo la messa a punto del testo.

L'accordo del Consiglio verte in particolare sulle disposizioni relative all'intensità e al calendario della diminuzione progressiva degli aiuti, disposizioni che si conformano alla tendenza generale orientata a ridurre gli aiuti di Stato nella Comunità.

Il regolamento che prevede di proseguire gli sforzi di ristrutturazione e di riduzione dell'attività carboniera nel quadro del trattato CE, tenuto conto anche degli aspetti sociali e regionali, mira ad ammettere tre categorie di aiuti, vale a dire gli aiuti all'accesso alle riserve carbonifere (compresi gli aiuti agli investimenti iniziali e gli aiuti alla produzione corrente), gli aiuti alla riduzione dell'attività e gli aiuti alla copertura di oneri eccezionali.

Di una durata globale di otto anni fino al 2010, il regolamento mira a consentire agli Stati membri di trasferire gradualmente le risorse ad altre fonti di energia, sopprimendo gli aiuti alla riduzione dell'attività entro la fine del 2007. Inoltre, gli aiuti alla riduzione dell'attività ed alla produzione corrente, considerati globalmente, devono essere orientati al ribasso per giungere ad una risoluzione significativa. L'insieme degli aiuti, tranne gli aiuti alla copertura di quelli eccezionali, è inoltre soggetto a massimale per l'insieme del periodo.

(24)

MERCATO INTERNO DELL'ELETTRICITA' E DEL GAS

Il Consiglio

ha proceduto ad un dibattito, sulla scorta di un questionario elaborato dalla Presidenza, sugli elementi chiave della proposta di direttiva volta ad accelerare la liberalizzazione dei settori dell'elettricità e del gas;

è stato informato dell'andamento dei lavori sulla proposta di regolamento relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica.

Al termine del dibattito, il Consiglio ha invitato il Comitato dei Rappresentanti Permanenti a proseguire l'esame della proposta di direttiva al fine di permetterne l'adozione, se possibile, entro la fine del corrente anno. La Commissione ha altresì presentato al Consiglio gli orientamenti di una proposta emendata che intende presentare molto rapidamente al Parlamento europeo e al Consiglio.

Il dibattito ha riguardato le seguenti questioni:

tutela del cliente finale e servizio universale

separazione giuridica tra le varie attività

attività connesse con i clienti non idonei fino alla completa apertura del mercato

principi relativi all'apertura del mercato

compiti di regolamentazioni.

La proposta di direttiva prevede una completa apertura dei mercati dell'elettricità e del gas per tutti i consumatori entro il 1º gennaio 2005, nonché disposizioni relative alla separazione dell'attività di trasmissione e di distribuzione, all'accesso di terzi, ai compiti di regolazione e agli obblighi di servizio pubblico. Mira a modificare le direttive 96/92/CE (elettricità) e 98/30/CE (gas) semplificando talune disposizioni divenute superflue.

La proposta di regolamento è volta a stabilire regole basate sui principi dell'equità, dell'aderenza ai costi e della trasparenza, direttamente applicabili per quanto riguarda l’elaborazione delle tariffe e l’allocazione delle capacità disponibili di interconnessione.

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Si rammenta che il Consiglio europeo di Barcellona dello scorso 15 e 16 marzo aveva invitato il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare il più presto possibile nel corso del 2002 tale proposta prevedendo:

la libertà di scelta del fornitore per tutti i consumatori europei diversi da quelli domestici a partire dal 2004 per l’energia elettrica e per il gas;

sulla scorta delle esperienze e in data anteriore al Consiglio europeo di primavera del 2003, una decisione in merito a ulteriori misure, che tenga conto della definizione degli obblighi di servizio pubblico, della sicurezza dell'approvvigionamento e in particolare della tutela delle aree periferiche e dei gruppi più vulnerabili della popolazione;

la separazione della trasmissione e distribuzione dalla produzione e fornitura;

l'accesso non discriminatorio dei consumatori e produttori alla rete in base a tariffe trasparenti e pubblicate;

l'istituzione in ciascuno Stato membro di una funzione di regolamentazione, nell'ambito del quadro normativo appropriato, al fine di assicurare in particolare il controllo effettivo delle condizioni di definizione delle tariffe.

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RETI TRANSEUROPEE NEL SETTORE DELL'ENERGIA

Il Consiglio è pervenuto ad un orientamento generale, in attesa del parere del Parlamento europeo, sulla modifica della decisione n. 1254/96/CE che stabilisce un insieme di orientamenti intesa a promuovere l'interconnessione, l'interoperabilità e lo sviluppo delle reti transeuropee dell'energia nonché l'accesso a tali reti. Ha invitato il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ad esaminare il parere del Parlamento non appena sarà disponibile al fine di consentire l'adozione di una posizione comune in un prossimo Consiglio.

La modifica degli orientamenti in vigore mira a concentrare le reti transeuropee nel settore dell'energia sciegliendo dodici assi per i progetti prioritari (sette nel settore dell'elettricità e cinque nel settore del gas) e definendo taluni criteri per la selezione dei progetti "di interesse comune".

Le modalità di finanziamento di tali progetti, e segnatamente la proposta di aumentare dal 10 al 20% la percentuale massima del contributo comunitario per i progetti prioritari, saranno definite nel contesto dell'esame attualmente in corso della modifica del regolamento 2236/95/CE sul finanziamento delle reti transeuropee. Tale regolamento prevede attualmente una dotazione di 100 milioni di euro su cinque anni per il settore dell'energia.

Si ricorda che il Consiglio europeo di Barcellona dello scorso 15 e 16 marzo aveva chiesto che tale fascicolo e le norme finanziarie di accompagnamento fossero concluse entro dicembre 2002 e aveva approvato l'obiettivo per gli Stati membri di raggiungere, entro il 2005, un livello di interconnessione delle reti elettriche pari ad almeno il 10% della capacità di generazione installata.

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BIOCARBURANTI NEI TRASPORTI

Il Consiglio ha esaminato la proposta di direttiva sulla promozione dell'uso dei biocarburanti nei trasporti. Al termine della discussione, il Presidente ha constatato, in attesa del parere del Parlamento europeo, un ampio accordo su un testo di compromesso della Presidenza relativo a tale proposta. Ha invitato il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ad esaminare il parere del Parlamento non appena sarà disponibile per consentirgli di adottare una posizione comune in una prossima sessione.

La proposta si prefigge di contribuire al rispetto degli impegni assunti nel quadro del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, nonché alla riduzione della dipendenza energetica dell'Unione europea dai paesi terzi.

I principali elementi del compromesso sono i seguenti:

sono fissati dei valori di riferimento per la parte di mercato occupata dai biocarburanti relativa a tutti i carburanti venduti per trasporti: per la prima fase, tale parte è del 2%, da raggiungere entro il 31 dicembre 2005, e per la seconda fase 5,75%, da raggiungere entro il 31 dicembre 2010;

gli Stati membri stabiliscono obiettivi nazionali indicativi per la percentuale minima di biocarburanti messi in vendita;

questi obiettivi possono essere differenziati rispetto ai valori di riferimento;

questa impostazione in due fasi è completata da una clausola di revisione, basata su relazioni della Commissione e su informazioni degli Stati membri. Questa revisione può portare ad un adeguamento del sistema degli obiettivi nel 2007 o più tardi.

Tale fascicolo è connesso alla proposta intesa a permettere agli Stati membri di applicare aliquote di accise ridotte ai biocarburanti, presentata contemporaneamente dalla Commissione e che sarà all'ordine del giorno del Consiglio economia e finanze che precede il Consiglio europeo di Siviglia del 21 e 22 giugno prossimo.

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CARTA DELL'ENERGIA

Il Consiglio ha preso atto dell'andamento dei lavori in corso nel quadro della Carta dell'energia, in particolare in seguito all'ultima sessione della Conferenza della Carta svoltasi il 17 dicembre a Bruxelles.

La relazione presentata al Consiglio fornisce una visione generale dei quattro settori di attività svolte nel quadro della Carta, ossia il transito, l'efficienza energetica, gli investimenti e gli aspetti commerciali. La prossima sessione di negoziato sul progetto di Protocollo sul transito si terrà il 17 e 18 giugno 2002 e la prossima Conferenza della Carta avrà luogo il 20 giugno 2002.

PROGRAMMA PLURIENNALE NEL SETTORE DELL'ENERGIA

Il Consiglio ha preso atto della presentazione da parte della Commissaria De Palacio di una proposta intesa ad adottare un programma pluriennale di azioni nel settore dell'energia: programma

"Energia intelligente per l'Europa" (2003-2006). Ha invitato il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ad avviare l'esame di tale proposta senza indugio.

La proposta mira a rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, a combattere i cambiamenti climatici e a incoraggiare la competitività dell'industria europea in tale settore con una dotazione finanziaria pari a 215 milioni di euro per quattro anni. Essa prevede di riprendere e di intensificare le attività contemplate dal programma quadro comunitario 1998-2002 in materia di energia, in particolare nei settori dell'efficienza energetica (programma SAVE) e delle energie rinnovabili (programma ALTENER) ed introduce la possibilità di affidare la gestione di taluni compiti di tale programma ad un'agenzia esterna alla Commissione.

SICUREZZA DELL'APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO - LIBRO VERDE

Il Consiglio ha preso atto di un'informazione della Commissaria De Palacio sul seguito che la Commissione intende dare alla consultazione condotta in base al Libro verde del novembre 2000

"Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico", in particolare sulla relazione che la Commissione presenterà al Consiglio europeo di Siviglia del prossimo 21 e 22 giugno.

Tale Libro verde era stato oggetto di vari scambi di opinioni in seno alle varie formazioni del Consiglio e aveva dato luogo a conclusioni del Consiglio "Industria ed energia" nella sessione del 14 e 15 maggio 2001. La consultazione delle parti terze interessate si è conclusa lo scorso

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PUNTI APPROVATI SENZA DISCUSSIONE

I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio http://ue.eu.int. Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale accessibili al pubblico sono contraddistinti da un asterisco; dette dichiarazioni possono essere ottenute seguendo la procedura sopra indicata o presso il servizio stampa.

ENERGIA

Rendimento energetico nell'edilizia * (doc. 8094/1/02) (8597/02 Add 1 Rev 1)

Il Consiglio ha adottato una posizione comune sulla proposta di direttiva volta al miglioramento del rendimento energetico degli edifici. Tale testo sarà trasmesso al Parlamento europeo per una seconda lettura nel quadro della procedura di codecisione.

Gli elementi essenziali della proposta, la cui applicazione concreta rimarrà di competenza degli Stati membri, sono i seguenti:

il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico degli edifici;

l'applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione e degli edifici esistenti di oltre 1000 m2 sottoposti a importanti ristrutturazioni;

la certificazione energetica degli edifici e l'ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d'aria.

ECOFIN

Principi contabili internazionali nell'Unione europea (doc. PE-CONS 3626/02)

Il Consiglio ha adottato il regolamento relativo all'applicazione di principi contabili internazionali nell'Unione europea, accettando tutti gli emendamenti votati dal Parlamento europeo in prima lettura. Tale regolamento mira ad istituire dei principi europei chiari che garantiscano la comparabilità e la trasparenza dell'informazione finanziaria presentata dalle società.

MERCATO INTERNO

Vocabolario comune per gli appalti pubblici (CPV)*

(doc. 8171/02) (8706/02 Add 1)

Il Consiglio ha adottato una posizione comune sulla proposta di regolamento relativo al vocabolario comune per gli appalti pubblici. Tale testo sarà trasmesso al Parlamento europeo per la seconda lettura nel quadro della procedura di codecisione.

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