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Tavola 8 - Zona C stato attuale

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Academic year: 2021

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2.3 La proposta progettuale – parcheggio vista castello

Tavola 8 - Zona C stato attuale

Parcheggio L Strada principale Parcheggio B S Legenda

B Bidoni spazzatura St Sterrato

S Staccionata L Laurus nobilis

Nella foto n. 1 è possibile avere una panoramica del parcheggio visto dal Castello (zona cerchiata in rosso).

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Foto n.1

Ci troviamo alla fine del nostro percorso, da qui si può godere un’ottima vista sul Catello Malaspina (foto n.2), tanto che la stessa veduta veniva utilizzata come immagine per le cartoline (foto n.3) Nei primi del Novecento.

Foto n.2 Foto n.3

Attualmente troviamo in questo luogo due aree adibite a parcheggio, una antistante all’altra, la prima si trova sulla strada principale (foto n.3), mentre la seconda, nascosta dagli alberirisulta meno visibile (foton.4).

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Tavola 9 - Zona C dettaglio verde stato di progetto

Z Re L Sb A C Pep Pep B S S S Co R L Pi R La Se Se M G Tp W Re P P Os E Parcheggio sterrato Strada principale O N Os Legenda

B Bidoni spazzatura C Citrus limonum L.

M Muretto in sasso Co Corylus avvellanae L.

G Gazebo h 3.00 E Erica carnea L.

P Pergola h 2.20 m L Laurus nobilis L.

Re Recinzione in legno La Lavandula officinalis L.

S Seduta in pietra O Ostrya carpinifolia Scop.

Se Sentiero Pep Paeonia Yin Feng Quiao Dui*

Tp Tavolo e panche R Rosae spp. rampicante

Z Strisce perdonali Sb Sambucus nigra L.

A Abutilon megapotamicum L. W Wisteria floribunda “Macrobotrys”

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Nel disegno 1 è raffigurata la prospettiva del progetto.

Disegno n.1

Come possiamo vedere dalla tavola 9, abbiamo pensato di adibire il parcheggio che rimane sulla strada ad area verde, da dove si può ammirare il castello e sostare.

Per questo motivo troviamo utile inserire sia una pergola che un gazebo, che, anche se possono sembrare due elementi simili, in realtà nascono ed hanno funzioni diverse.

La pergola ha origini antichissime, già in uso nell’antico Egitto per il sostegno delle viti, negli affreschi di Pompei si ritrova ormai rappresentata come elemento architettonicamente complesso: nata come elemento orticolo, si è trasformata in elemento architettonico.

Il gazebo al contrario è un elemento relativamente recente, poiché non esisteva prima del Settecento: il termine, che prende la desinenza del futuro latino –ebo in aggiunta al verbo inglese to gaze “io vedrò”, dovrebbe indicare solo quelle strutture architettoniche che godono di una vista o di un panorama, quindi conserva il suo carattere di belvedere (anche se nell’uso moderno viene applicato a qualsiasi riparo coperto).

E proprio per lo scenario che si gode da questo luogo, appare adatta la scelta di entrambi gli elementi, per il ristoro l’uno e per il sostegno di Rosa rampicante Aamerican pillar” l’altro (foto n.1).

Naturalmente non potevamo dimenticarci di adornare il gazebo (foto n.4) con una splendida Wisteria floribunda “macrobotrys”, dalla fioritura raffinata e poetica, per via dei grappoli penduli e molto allungati (foto n.2), che d’inverno si spoglia, lasciando la zona illuminata e liberando la vista del castello.

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Foto n.1 (Di Andrew Lawson) Foto n.2 (Di John Glover)

Accanto alla recinzione in legno che servirà per rendere più sicura la zona dal traffico urbano, verranno piantate siepi di Laurus nobilis, Pyladelphus coronarius, mentre al centro dell’aiuola spiccheranno tre esemplari di Ostrya carpinifolia ai piedi delle quali è stata pensata Paeonia Yin

Feng Quiao Dui esemplare arbustivo con caratteristico profumo aspro simile a quello del limone,

che amplificherà la presenza dei due Citrus limonum in vaso posti all’entrata del gazebo, ciuffi di Lavandula officinalis e cespugli di Abutilon megapotamicum ( foto n3), di Erica carnea delizieranno ulteriormente il passante.

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Foto n.3 Foto n.4

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3 Schede del verde

Si ricorda che nelle schede del verde non è prevista la descrizione delle piante già presenti in loco, e di quelle con ciclo vegetativo non superiore all’anno solare, (quest’ultime immaginiamo che ogni anno possano essere sostituite da piante sempre diverse per dare movimento alle composizioni).

Figura

Foto n.2                                                                                        Foto n.3

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