Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
TIMOR EST
Superficie (in migliaia di km2) 15 Popolazione (in milioni di abitanti) 1,1
Densità (abitanti/km2) 77
Forma di governo Repubblica democratica
Capitale Dili
Lingua (ufficiale) Portoghese e Tetum
Religione cattolica
Speranza di vita (maschi/femmine) 64/69
PIL/abitante (in $ USA) 469
Timor Est occupa la parte orientale dell’isola di Timor (nell’arcipelago della Sonda), la piccola regione di Ocusse Ambeno (nella zona nord-occidentale della stessa isola), l’isola di Atauro e l’isolotto di Jako. Il territorio è prevalentemente montuoso e le coste sono poco articolate e prive di grandi insenature.
Nonostante la vicinanza dell’Equatore, il clima è essenzialmente secco e le piogge cadono solo con l’arrivo dei venti nord-occidentali. La vegetazione prevalente è, perciò, quella della savana alberata, con l’eccezione delle rive dei fiumi, lungo le quali si sviluppa la foresta a galleria.
Nel 1859, con il Patto di Lisbona, l’isola di Timor fu divisa tra portoghesi e olandesi. Ai primi (che arrivarono sull’isola nel 1520) fu affidata la parte orientale, mentre i Paesi Bassi ottennero quella occidentale (che avevano occupato nel 1613). Nacquero due società profondamente diverse che generarono culture molto distanti tra loro, soprattutto in ambito religioso. A est si affermò la religione cattolica, che oggi è professata da oltre il 90%
della popolazione, mentre a ovest gli olandesi permisero il diffondersi dell’islamismo.
Il governo indonesiano subentrò a quello olandese nel 1949. Dopo che i portoghesi, nel 1975, abbandonarono la regione, l’Indonesia occupò militarmente la parte orientale, che volle annettersi l’anno successivo (ma senza il riconoscimento dell’ONU).
Da allora il Fronte di Liberazione Nazionale ha rivendicato l’indipendenza che gli occupanti non erano
intenzionati a concedere. Le proteste sono state duramente represse e la presenza dei militari nella regione è diventata permanente. Le Nazioni Unite hanno condannato il governo di Suharto per le continue violazioni dei diritti umani, che nei primi sei anni di occupazione hanno causato 200.000 morti (quasi un terzo della
popolazione di allora).
Nel 1998 e nei primi mesi dell’anno successivo si verificarono violente proteste e scontri. Le forti pressioni esercitate dall’ONU sul governo indonesiano hanno evitato l’ennesima strage di civili e hanno condotto al referendum popolare del 30 agosto 1999: con questo atto formale il popolo di Timor Est ha scelto la propria indipendenza, diventando la nazione più giovane del continente asiatico.
La popolazione, di circa 1 milione di individui, è costituita per il 78% da timoresi, per il 20% da indonesiani e per il 2% da cinesi. Le lingue ufficiali sono il portoghese (appreso dai colonizzatori) e il tetum (un idioma locale). L’unico vero e proprio centro urbano del Paese è la capitale Dili (circa 60.000 abitanti), sulla costa settentrionale, un porto peschereccio e centro commerciale importante per l’intero Stato, da cui infatti partono e arrivano tutte le esportazioni e le importazioni. Durante il dominio portoghese la città ospitava le autorità coloniali e sotto il governo indonesiano era il capoluogo della regione.
Timor Est è uno degli Stati più poveri dell'Asia. Dipende dagli aiuti internazionali, ha un PIL pro-capite che non arriva a 500 dollari e un tasso di disoccupazione del 70%. Più della metà dei suoi abitanti vive sotto la soglia di povertà e 50 bambini su 100 sono malnutriti. Solo la metà della popolazione ha accesso all’acqua potabile.
L'economia del Paese dovrà ancora per molti anni contare sugli aiuti provenienti dall’estero perché il 48% degli abitanti è analfabeta e non esistono industrie. La maggior parte dei lavoratori è impiegata in un’agricoltura che dà scarsi rendimenti a causa del suolo povero e soggetto a forte erosione. I contadini sono infatti costretti a integrare i magri proventi della terra con la pesca e l’allevamento. L’unica speranza di sviluppo economico deriva dalla presenza di giacimenti di petrolio nel mare che bagna l’isola, oggetto di accordi già stipulati con l’Australia.
Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
Bibliografia
• Curti Andrea, Obiettivo Timor Est. Tra l'orgoglio di un popolo, guerra di religione, interessi petroliferi e decolonizzazione, Dedalo Librerie, Roma, 2005
• Montagna Maurizio G., Timor Est. La storia drammatica dell'indipendenza fino all'intervento dell'ONU (1900- 1999), Datanews, Roma, 1999
Filmografia
• Spada Giovanni (regia di), Ma dov’è Timor Est, Italia, 1993
Siti interessanti
• www.timorest.it/
• www.tmcrew.org/archiviochomsky/timor.html
• web.genie.it/utenti/i/interface/Timor.html
• it.wikipedia.org/wiki/Timor_Est