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La crescita dei microrganismi:

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Academic year: 2021

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(1)

Jean-Denis Docquier

Dipartimento di Biotecnologie Mediche

Policlinico "Le Scotte", Viale Bracci, II piano, V lotto Tel. 0577 23 3134

jddocquier@unisi.it

La crescita dei microrganismi:

Metabolismo, fattori ambientali e coltivazione in laboratorio

I° anno - Laurea Magistrale Farmacia - 2012-2013

(2)

Nutrizione e coltivazione dei microrganismi

Libro di riferimento:

Brock Biology of Microorganisms

Madigan, Martinko & Parker

(Ed. Prenctice Hall)

Capitolo 5 (in parte)

(3)

Metabolismo e nutrienti

Metabolismo (diversi tipi):

Insieme di reazioni chimiche che permette la crescita di un organismo, comprende il catabolismo (degradazione nutrienti, produzione energia) e l'anabolismo (biosintesi delle macromolecole biologiche, consumo di energia)

Elementi o composti chimici alla base della sintesi delle macromolecole (principali componenti cellullari: DNA, proteine, lipidi)

Micronutrienti Macronutrienti

(4)

50% peso totale della cellula

12% peso totale della cellula

(5)

Richiesti in quantità modeste

Cofattori di numerosi

enzimi

(6)
(7)

Fattori di crescita

Composti organici necessari in piccole quantità, essenzialmente cofattori enzimatici

Non richiesti da tutti i microrganismi, ma alcuni hanno requisiti nutrizionali anche più complessi di quelli dell'uomo!

(8)

I terreni di coltura

Soluzioni nutrienti utilizzati per la crescita di microrganismi in laboratorio (terreni liquidi)

Complessi Definiti

Nozione di capacità biosintetica del microrganismo Estrema diversità di bisogni nutrizionali

•Composizione chimica nota

•Richiede conoscenze sul microrganismo

•Preparazione lenta se terreno complesso

•può essere costoso

•Composizione chimica non nota con precisione

•Ricchi di nutrienti

•Preparati a base di materiale biologico (caseina, sangue)

•Vantaggiosi per praticità

(9)
(10)
(11)

Ottenuti mediante l'aggiunta di un composto gelificante:

AGAR (~1,5%)

Diversi formati:

I terreni solidi

piastra

di Petri stub Becco di

clarino

(12)

Le piastre di Petri

Piastra (o capsula) di Petri

(13)

Colture pure e miste

Le singole cellule rimangono nella sede di inoculo e la crescita batterica si manifesta con la comparsa di colonie batteriche nella posizione corrispondente

Dalla morfologia delle colonie (isolate) è possibile macroscopicamente distinguere se la coltura è PURA (le colonie sono tutte uguali) o MISTA (sono presenti colonie con morfologie diverse)

Subcoltivando la singola colonia si può ottenere una coltura pura da una popolazione inizialmente mista

(14)
(15)
(16)
(17)
(18)

Isolamento e colture pure

Superficie del terreno

ansa per batteriologia

300°C 700 °C

bunsen

(19)
(20)

Importanza dei contaminati

La coltivazione dei microrganismi in laboratorio viene eseguita in condizioni di sterilità (tecniche asettiche)

(21)
(22)
(23)
(24)

La coltivazione dei microrganismi

TERRENI

NUTRITIVI (minimi o ricchi)

SELETTIVI

favoriscono la crescita di un gruppo a scapito di altri

DIFFERENZIALI

Permettono di distinguere gruppi di microrganismi

ELETTIVI

Favoriscono la crescita di una particolare specie batterica

Un terreno deve:

contenere tutti nutrienti necessari avere un pH adatto

avere un potenziale redox idoneo essere STERILE

(25)

I terreni selettivi e differenziali

Terreno Sale-Mannite

La percentuale di sale (7,5%) ostacola la crescita di altri batteri, il mannitolo è fermentato da S. aureus e

non da altre specie di stafilococco S. epidermidis

Mannitolo negativo

S. aureus

Mannitolo positivo

(26)

I terreni selettivi e differenziali

Vibrio cholerae (fermenta il saccarasio)

Terreno TCBS (thiosulfate citrate bile salts sucrose)

Vibrio parahaemolyticus

(27)

I terreni selettivi e differenziali

Terreni differenziatori per la varie specie di Candida

Candida albicans

Candida glabrata Candida tropicalis

Candida krusei

(28)

Il metabolismo

(29)
(30)
(31)
(32)
(33)

La glicolisi e le fermentazioni

(34)
(35)
(36)

15/03/2013

(37)

Diversità del metabolismo

(38)

Diversità del metabolismo

(39)
(40)

La crescita dei microrganismi

Libro di riferimento:

Brock Biology of Microorganisms

Madigan, Martinko & Parker

(Ed. Prenctice Hall)

Capitolo 6

(41)

La divisione delle cellule batteriche

(42)
(43)
(44)
(45)

Curva di crescita dei microrganismi

(46)

Metodi diretti per il conteggio del numero TOTALE delle cellule

Conteggio delle cellule

(47)

Metodo per il conteggio delle cellule VIVE

Conteggio delle cellule

(48)
(49)

Metodo indiretto per la stima del numero TOTALE delle cellule

Conteggio delle cellule

(50)
(51)

Fattori ambientali che influenzano la crescita

Temperatura

pH

Concentrazione salina (forza ionica)

pO2

(52)

Temperatura

(53)

Temperatura

(54)

Temperatura

(55)
(56)

pH

(57)

Concentrazione salina

(58)

aerobio

aerobio facoltativo anaerobio

anaerobio aerotollerante microaerofilo

pO2

La pressione di ossigeno (O2)

(59)

La pressione di ossigeno (O2)

(60)
(61)
(62)
(63)
(64)
(65)

20/03/2013

(66)

Jean-Denis Docquier

Dipartimento di Biotecnologie Mediche

Policlinico "Le Scotte", Viale Bracci, II piano, V lotto Tel. 0577 23 3134

jddocquier@unisi.it

Il controllo della crescita dei microrganismi:

Sterilità, agenti fisici e chimici, antibiotici

I° anno - Laurea Magistrale Farmacia - 2012-2013

(67)

Il controllo della crescita dei microrganismi

Libro di riferimento:

Brock Biology of Microorganisms

Madigan, Martinko & Parker

(Ed. Prenctice Hall)

Capitoli 20, 28 e 29

(68)

Concetti generali

Sterilizzazione: completa eliminazione di tutte le forme di vita (microbiche)

PERMANENTE

Sterilizzazione Inibizione della crescita

Agenti chimici Agenti fisici

Calore Radiazioni Filtrazione

Disinfettanti Antisettici Antibiotici

Metodologie diverse per applicazioni diverse

(69)

Agenti fisici per la sterilizzazione

Il calore

Qualità del calore (secco o umido)

Tempo di riduzione decimale (cinetica della sterilizzazione) Cellule vegetative o endospore (magiore resistenza al calore) Le radiazioni

Microonde (effetti termici)

Ultravioletti (alterazione DNA, non penetranti) Radiazioni ionizzanti (raggi X, raggi , penetranti) La filtrazione

Filtri compositi, a membrana, nucleopore

Ideale per gas e soluzioni contenenti composti sensibili al calore

(70)

Il calore come agente sterilizzante

Effetto sulle stabilità delle macromolecule biologiche (denaturazione proteine, DNA e degradazione)

Cinetica della sterilizzazione al calore

Parametro importante

D = tempo di reduzione decimale

Paragonare microrganismi diversi

Adattare le condizioni di sterilizzazione Evoluzione di log(D) con la temperatura

(71)
(72)
(73)

Il calore come agente sterilizzante

Qualità del calore e strumentazione

Calore secco Calore umido

Stuffa a secco Alte temperature

(180 °C)

Autoclave

Temperatura di 120°C

(pressione)

(74)
(75)
(76)
(77)

Il calore come agente sterilizzante

Cellule vegetative endospore

Cellule vegetative Endospore

Relativamente sensibili al calore

(D = 0,1-0,5 min)

Struttura gelificata Ca2+ + SASPs + acido

dipicolinico + cortex

Contenuto idrico = 10-30%

delle

cellule vegetative Resistenti al calore

(D = 5 min)

(78)

Il calore come agente sterilizzante

Tempo minimo per ridurre a zero il numero di cellule vive Misura la sensibilità di un microrganismo al calore

Proporzionale al numero di cellule in partenza Tempo di morte termica

Pastorizzazione (adatto ai liquidi)

Processo “flash” Processo “bulk”

71°C per 15 secondi flusso continu

63-66°C per 30 min altera qualità cibo La pastorizzazione non è un processo sterilizzante ma elimina i batteri patogeni negli alimenti (latte) e riduce complessivamente la carica microbica

(migliora la stabilità dell’alimento)

(79)

La radiazioni come agente sterilizzante

Natura delle radiazioni elettromagnetiche

Microonde (effetti termici)

Ultravioletti (altera il DNA)

Non penetranti, sterilizzazione superficie esposte

Radiazioni ionizzanti

Produzione di forme chimiche altamente reattive (elettroni, radicali H e HO)

Raggi X Raggi gamma

Ottenuti da isotopi radioattivi (60Co e 137Cs)

Radiazioni non penetranti (UV)

Radiazioni penetranti (Raggi gamma)

sterilizzazione superficie esposte

sterilizzazione di materiale e strumenti

(80)
(81)

La radiazioni come agente sterilizzante

Espressa in Rad o Gray (Gy)

(1 Gy = qtà radiazioni che deposita 1 Joule/kg) D10 = dose che riduce il numero di cellule vive

di un fattore 10

Dose assorbita - dose letale

Eucarioti Procarioti

Dose letale 10 Gy Dose letale min 200 Gy

(82)
(83)
(84)
(85)

Sterilizzazione mediante filtrazione

Filtri compositi Nitrocellulosa Nucleopore

(86)

Applicazione dei filtri "Nucleopore"

Preparazione di campioni per la

microscopia elettronica

(87)

Applicazione dei filtri "Nucleopore"

(88)

Sterilizzazione mediante filtrazione

Filtri adattabili a siringhe

Filtri in cartucce (volumi maggiori, pompa) Strumentazione adatta al volume del campione

(89)
(90)

Agenti chimici per il controllo della crescita microbica

Antimicrobici

Spettro di attività

Funghi Virus

Batteri Tipo di attività

-statici, -cidi, -litici

(91)

Agenti chimici per il controllo della crescita microbica

(92)

Attività degli antimicrobici

(93)

Antisettici e disinfettanti

Disinfettanti Antisettici

Non tossici Solitamente tossici

Decontaminazione oggetti, strumenti Applicati su

tessuti

(94)

Disinfettanti e sterilizzanti

Sterilizzanti Disinfettanti

Eliminazione parziale dei microorganismi

presenti

Eliminazione di tutti i microorganismi

(patogeni e non)

(95)

Azione degli antisettici e disinfettanti

Denaturazione delle proteine

Metalli pesanti (Hg), agenti alchilanti, precipitanti

Ossidazione

Gruppi sulfidrili liberi (R-SH) (cloro, permanganati)

Alterazione delle membrana

Tensioattivi (saponi, alcol, fenoli)

Applicazioni in funzione di:

Concentrazione attiva Tossicità

Tempo minimo di esposizione

(96)
(97)
(98)

Mercurocromo

Merbromina

Presenza di metalli pesanti che ne rende lo smaltimento problematico (inquinamento ambientale)

(99)

Betadine (“povidone-iodine”)

(100)

Triclosan

Policloro fenossi-fenolo

Attività antibatterica e antifungina (agisce sulle membrane biologiche)

(101)
(102)

Tossicità selettiva (utilizzo in vivo) - Chemioterapia Antibiotici

(103)

Concentrazione minima inibente

Concentrazione crescente

Misura del potere antimicrobico

(104)

Diffusione in agar

Incubazione (solitamente 16-24 ore, 37 °C)

Misura del potere antimicrobico

(105)
(106)
(107)

Sterilizzazione "a freddo"

Gas sterilizzanti

Formaldeide

Ossido di etilene

Perossido di idrogeno (H2O2)

(108)

Il controllo della crescita microbica

Applicazioni:

Purificazione acqua domestica

Preservazione cibo

Ridurre il rischio di contaminazione da germi patogeni o sottoprodotti

velenosi

Il controllo della crescita microbica

(109)

Procedura:

1 - Coagulazione 2 - Filtrazione 3 - Trattamento al cloro

Purificazione dell'acqua

(110)

Coagulazione  “floc” formato da Zooglea ramigera

Purificazione dell'acqua

(111)
(112)

Applicazione della filtrazione

Controllo microbiologico dell'acqua

(113)

Acqua e batteri patogeni

Incidenza della purificazione dell’acqua sulla trasmissione di patogeni umani

(114)

Ceppi patogeni di Escherichia coli (O157:H7) Gastroenterite, diarrea

Legionella

Malattia del legionario (trasmissione tramite aerosol)

Salmonelle

Febbre tifoide, gastroenterite

Vibrio cholerae

Enterotossina (diarrea, deidratazione acuta, morte)

Acqua e batteri patogeni

(115)
(116)
(117)

Legionella: sistemi di condizionamento, fontane e ...

Legionella ed aerosol

(118)

Vibrio cholerae

Vibrio cholerae is a Gram-negative bacterium living in aquatic environments (associated to animals)

Important pathogen in developing countries or affected by natural cataclysms (floods, tsunami)

Can colonize intestinal epithelium and produces a toxin affecting its physiological role (readsorption of water and ions)

High mortality due to diarrhea (rapid evolution of disease)

(119)

Colera is endemic in some areas where the availability of large-scale drinking water production and sewage disposal plants is absent or limited

Vibrio cholerae

(120)

Virulence of Vibrio cholerae

Infection source (ingestion)

• water

• infected food

Should survive in the stomach (Vibrio is acid-sensitive)

Colonization of intestine and production of pili (Tcp pili)

Flagellum helps to cross the mucus layer Pili promotes adhesion to the epithelium

(121)

Virulence of Vibrio cholerae

Bacterial cells adhere to the epithelium and produce the CHOLERA TOXIN

Alters the function of enterocytes

Intestinal lumen

Function of intestinal epithelium Na+ H2O

Na+ Cl-

Diarrhea Electrolyte loss

H2O

(122)

Virulence of Vibrio cholerae

(123)

In case of infection…

Vibrio cholerae

Solution containing Electrolytes (WHO recipe)

(124)

Oligomeric (hetero hexamer) protein: one A subunit, 5 B subunits

The cholera toxin

B5

B1

B2

B3 B4

A

Subunit A has two domains  A1, biological activity

 A2, binding to B subunits

(125)

Subunit A is internalized and exerts its ADP-ribosyl-transferase activity on Gs (a G-protein) which modulates the adenylcyclase activity

The cholera toxin

A

A

Gs

ADPR

cAMP AC

Higher cAMP levels alters ion transport

(126)

Temperatura:

Freddo

Congelamento

Additivi:

Acidità Sale

Zucchero

Sostanze chimiche (rischi potenziali)

Riduzione del contenuto idrico:

Liofilizzazione

Conservazione del cibo

(127)

Conservazione del cibo

(128)

Controllo microbiologico del cibo

Infezione Avvelenamento

Presenza di prodotti batterici tossici (tossine)

Presenza di germi patogeni

(129)
(130)
(131)

Cibo e batteri patogeni

Staphylococcus aureus

Rilascio di enterotossine termostabili

Clostridium botulinum e C. perfringens

Anaerobi formanti spore (resistenti al calore) Esotossine (neurotossine)

Ceppi patogeni di Escherichia coli Ceppo O157:H7

Gastroenterite, Diarrea

Salmonella spp.

Salmonellosi (enterocolite, setticemia)

(132)

Incidenza delle salmonellosi

Salmonellosi

(133)

Clostridium perfringens

Responsabile della maggior parte dei casi di avvelenamento Sporulazione nell'intestino, rilascio di enterotossina

Mortalità bassa

(134)

Clostridium botulinum

Neurotossine, blocco della trasmissione degli influssi nervosi Paralisi, insufficienza respiratoria

(135)

Cibo e batteri patogeni

Botulismo e Clostridium botulinum

Mortalità elevata

(136)

Clostridium tetani

Rilascio di neurotossine diverse da C. botulinum

(137)

Clostridium tetani

Paralisi spastica

(138)

Tossina botulinica

Applicazioni cosmetiche e farmacologiche

(139)

Tossina botulinica

Non solo applicazioni cosmetiche ma anche usata nel trattamento di:

Iperidrosi

Distonia cervicale Blefarospasmo Strabismo

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