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SEAMLESS LEARNING: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LA FORMAZIONE E LA DIDATTICA, TRA POTENZIAMENTO E DISPERSIONE DELL’APPRENDIMENTO

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Academic year: 2021

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SEAMLESS LEARNING: SFIDE E OPPORTUNITÀ

PER LA FORMAZIONE E LA DIDATTICA, TRA

POTENZIAMENTO E DISPERSIONE

DELL’APPRENDIMENTO

Call for papers della rivista Professionalità Studi

promossa da

PATRIZIA MAGNOLER, GUGLIELMO TRENTIN, TOMASO TIRABOSCHI

Oggetto della Call for papers

Nella società odierna i dispositivi tecnologici mobili e le relative applicazioni, i digital tool come le wearable technology, si stanno rapidamente diffondendo sia nelle attività economiche quotidiane e nei luoghi della produzione, sia in maniera evidente negli ambienti formali e tradizionali della didattica. Inoltre, la grande trasformazione del lavoro che i mercati domestici stanno sperimentando e alla quale non possono sottrarsi in ragione dell’orizzonte ormai globale della competizione, colloca le competenze, le abilità e la professionalità dei lavoratori al cuore dei nuovi modelli di produzione cui le imprese e i territori, pur non senza difficoltà e fatica, stanno tentando di allinearsi.

Appare pertanto strategico e urgente, nello scenario appena delineato, avviare una riflessione scientifica sui metodi, i tempi, i luoghi e i nuovi modelli di didattica e apprendimento in relazione al trend di ispessimento della domanda di lavoro di profili professionali a elevate competenze e quindi, a monte, estendere queste osservazioni alle attività di apprendimento in generale.

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possono essere, a titolo di esempio, gli spazi e i tempi di studio e formazione sui trasporti pubblici. Dapprima rappresentabile come un processo di acquisizione e sistematizzazione organica, favorito anche da processi lineari di trasposizione dei saperi, l’apprendimento assume oggi contorni life-embedded, ascrivibili dunque a tutte le attività quotidiane e legati alla dimensione cloud (personale e allo stesso tempo comunitaria) della raccolta e trasmissione dei dati in rete che ci consentono di interagire ed entrare in connessione con altre persone, luoghi e situazioni attraverso i dispositivi e i device mobili.

Pertanto, se da un lato lo stile di apprendimento seamless implica lo scioglimento dei confini dell’azione didattica che si basava su un rapporto definito tra processi, ruoli, spazi e tempi, generando così insicurezza, disorientamento, sensazione di perdita delle logiche che aiutavano a comprendere il reale, per altro verso diviene essenziale per la ricerca didattico-pedagogica ma anche lavoristica, economica e sociale, contribuire a investigare la portata culturale di questo cambiamento dei tempi, dei luoghi e dei canali di apprendimento, investigando in particolare l’attualità o meno dei metodi di insegnamento scolastico/universitario, gli strumenti didattici che possono potenziare e irrobustire i percorsi di transizione tra scuola e lavoro e la formazione continua nel moltiplicarsi dei contesti lavorativi che si estendono oltre i confini tradizionali delle fabbriche e dei luoghi della produzione.

Come si può valorizzare l’apprendimento seamless rendendo intenzionale e progettuale l’uso di dispositivi, la frequentazione di ambienti virtuali, di diversi tool digitali al fine di accrescere un apprendimento utile e significativo, sia nei contesti educational che corporate? Come si può supportare la costruzione di connessioni fra i singoli frammenti per dar vita a visioni più complessive e orientanti? Quale didattica e quale formazione tra microlearning auto e co-regolati, tipici delle applicazioni mobile e i processi lineari strutturati che avvengono nelle aule? Come alimentare la consapevolezza delle situazioni (situation awareness) e quindi il potenziale di azione delle persone? Infine, quali scenari possiamo prospettare alla luce dell’impatto dell’Industry 4.0, in specifico dell’Internet of Things, sui processi formativi?

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Tempistica e indicazioni per la redazione dei contributi I contributi, in lingua italiana, inglese, spagnola o francese, redatti in forma di saggio per un minimo di 20000 ed un massimo di 60000 battute (spazi e note inclusi) dovranno pervenire alla redazione della rivista entro il 30 novembre 2018 all’indirizzo:

professionalitàstudi@edizionistudium.it. Saranno valutati con un

processo di peer reviewing in modalità double blind. Le valutazioni saranno comunicate agli autori. I contributi dovranno essere redatti nel format della rivista e accompagnati da abstract (massimo 1000 battute, spazi inclusi) in italiano e in inglese. Le norme redazionali e i format per la redazione dei contributi sono disponibili al sito

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Professionalità Studi è la rivista bimestrale ad estensione on-line di Professionalità, per l’analisi e lo studio delle transizioni occupazionali nella nuova geografia del lavoro.

Nata dalla collaborazione tra Studium e ADAPT University Press, Professionalità Studi pubblica articoli referati in doppio cieco di natura interdisciplinare sui temi del lavoro e del suo rapporto con la formazione delle persone e lo sviluppo dei territori. L’obiettivo è di realizzare una rivista scientifica interdisciplinare, accreditata presso l’ANVUR, che metta in uno stesso contenitore ragionamenti giuridici, pedagogico-didattici, sociologici e psicologici sul ruolo dei processi di innovazione, della conoscenza, della formazione, delle competenze e del loro riconoscimento nei nuovi modelli di organizzazione e regolazione del lavoro. Particolare attenzione sarà riservata allo studio dei fattori, di tipo socio-istituzionale e normativo-contrattuale, in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile, che sia in grado di offrire risposte a sfide comuni e globali articolando strategie differenziate nei diversi contesti territoriali.

Direzione: Giuseppe Bertagna, Ordinario di Pedagogia generale e sociale, Università di Bergamo; Roberto Rizza, Ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro, Università di Bologna; Giuseppe Scaratti, Ordinario di Psicologia del lavoro, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Michele Tiraboschi, Ordinario di Diritto del lavoro, Università di Modena e Reggio Emilia.

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