1 Prot. n. 3258/A04a
Verona, 12 ottobre 2015
AL COLLEGIO DEI DOCENTI E P.C.
AL CONSIGLIO D’ISTITUTO AI GENITORI AL PERSONALE ATA ATTI ALBO OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.
Premessa
La legge 107/2015 di riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione ha ridefinito sostanzialmente la durata e le competenze riguardo l'iter di stesura e approvazione del POF.
La normativa conferma l’attribuzione al Collegio dei Docenti della funzione di elaborazione del Piano dell’Offerta formativa sulla base però “degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico” (art.1 – comma 14), anziché degli indirizzi del Consiglio di Istituto.
Alla luce quindi:
- della Legge 107 del 13 luglio 2015, e in particolare dei commi 3, 7, 10-16, 56-58, 124 dell’art.1, che definiscono i contenuti del POF;
- della mission e degli obiettivi generali così come definiti nei POF degli anni passati;
- delle priorità e dei traguardi, nonché degli obiettivi di processo individuati in via provvisoria dal Nucleo di Valutazione e Autovalutazione di Istituto, sulla base dei dati statistici e della loro lettura;
In attesa:
- dell’emanazione dei decreti legislativi attuativi individuati dai commi 180-185 della Legge 107/2015;
- di eventuali modelli standard di POF definiti a livello ministeriale.
Al fine di consentire una progettazione unitaria del POF, è stato elaborato il seguente ATTO DI INDIRIZZO che fornisce indicazioni di massima per la stesura del Piano dell'Offerta Formativa per gli anni scolastici 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.
2 LA DIRIGENTE SCOLASTICA
- VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la
“Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
- PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:
1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il Piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);
2) il Piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;
3) il Piano è approvato dal Consiglio d’istituto;
4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;
- TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri finora formulati dagli Enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;
EMANA
ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente
Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione
1) Le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano;
2) Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno
;
3) Si terranno in considerazione le proposte ed i pareri formulati dagli Enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori
;
4) Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai commi 1, 2, 3, 4 dell’art.1 della Legge 107/2015.
3 ASPETTI METODOLOGICI-ORGANIZZATIVI
5) In continuità con le scelte progettuali dei precedenti anni scolastici e con gli elementi di miglioramento individuati dal RAV, il POF del triennio 2016-2019 dovrà consolidare le azioni già avviate e metterne in campo di nuove per:
- Gestire il Curricolo, la Progettazione e la Valutazione mediante la realizzazione di UdA disciplinari e interdisciplinari utilizzando una didattica per competenze e l’uso di strumenti condivisi per la verifica e la valutazione degli apprendimenti degli studenti;
- Curare l’ambiente di apprendimento mediante la razionale organizzazione dei tempi, degli spazi, delle metodologie, delle tecnologie innovative e l’organizzazione di corsi di formazione rivolti ai docenti sul tema "le nuove tecnologie nella didattica" e "la didattica per competenze";
- Sostenere un orientamento strategico e l’organizzazione della scuola monitorando il percorso scolastico degli studenti in continuità tra scuola primaria e secondaria di I e II grado con particolare attenzione agli esiti disciplinari e formativi in entrata e in uscita;
- Integrare la scuola nel rapporto con le famiglie e nel Territorio mediante l’ampliamento dell’offerta formativa con progetti mirati alla condivisione educativa e con l’organizzazione di attività formative in collaborazione con i Comitati dei genitori e le Associazioni del Territorio;
- Favorire il successo scolastico di tutti gli allievi (con particolare riferimento alle varie tipologie di bisogni educativi speciali di cui sono portatori)
A tal fine si ritiene necessario:
A) consolidare i progetti relativi agli allievi con BES intervenendo fin dai primi anni della scuola primaria;
B) nel rispetto della libertà di insegnamento di ogni docente, adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro inclusive (Cooperative Learning, classi aperte con gruppi di livello, attuazione dei PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli insegnanti dell’equipe pedagogica di scuola primaria e secondaria);
C) promuovere le eccellenze;
tenendo presente che:
Un unico percorso metodologico non può essere efficace per tutti gli allievi di una classe, nella quale esistono stili cognitivi, intelligenze multiple, caratteristiche personali e contesti di provenienza differenti;
La vita intellettuale di una persona non si risolve esclusivamente
attraverso l’attività teoretica fondata sulla parola e/o sul libro; il fare e l’agire devono diventare aspetti altrettanto salienti dell’azione educativa, non episodici (come ci indica la ben nota teoria delle intelligenze
multiple)
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Diventa cogente superare la predominanza delle logiche della quantità su quelle della qualità dei contenuti; è quindi indispensabile che il docente sappia scegliere gli aspetti del sapere intorno ai quali gli allievi possano costruire le proprie rappresentazioni della realtà dotandole di senso, attraverso tempi scolastici significativi e motivanti.
A tal fine si ritiene necessario:
A) implementare le azioni volte all’acquisizione/consolidamento delle regole di convivenza da parte degli allievi;
B) promuovere incontri di dialogo e confronto con le famiglie
6) Si ritiene opportuno consolidare le pratiche di recupero degli allievi in difficoltà che si sono rivelate efficaci (corsi di recupero, attività a piccoli gruppi) e dare attenzione alle competenze-chiave europee, in particolare alle lingue straniere e alle altre forme di linguaggio (musica, arte, teatro, cinema) che, dal punto di vista dei contenuti disciplinari, hanno costituito in questi anni elemento caratterizzante l’offerta formativa del nostro Istituto.
A tal fine si ritiene necessario:
A) proseguire nei progetti di educazione musicale, motoria, sportiva, manuale e teatrale fin dalla scuola primaria, proponendo laboratori sia in orario scolastico che extra-scolastico;
B) aumentare le proposte di contatto e sperimentazione delle lingue straniere, in particolare inglese, già dai primi gradi scolastici;
C) potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi;
D) potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche attraverso il metodologie intuitive come il problem solving, la didattica laboratoriale…;
E) sviluppare competenze nell’uso delle tecnologie, con uso delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) nella didattica quotidiana e la proposta di laboratori anche in orario extrascolastico;
F) consolidare la continuità orizzontale, in modo da garantire agli allievi di classi parallele analoghe opportunità di apprendimento;
G) consolidare la continuità verticale per collegare curricolo, metodo e criteri valutativi tra gli ordini di scuola primaria e secondaria;
H) prevedere modalità di recupero delle competenze già a partire dall’inizio di ogni anno scolastico.
PIANO DELLA FORMAZIONE
7) Il POF, sulla base della normativa vigente, deve anche individuare “la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario” (art.1 – comma 12). Tenuto conto dei progetti approvati dal Collegio Docenti, degli obiettivi di miglioramento e degli indirizzi sopra delineati, si ritiene che il piano di formazione dovrà privilegiare i bisogni interni all’Istituto per consentire lo sviluppo di un linguaggio comune fra i docenti, individuando pertanto i seguenti filoni prioritari di formazione:
- percorsi relativi alla didattica per competenze;
- modalità di verifica e valutazione delle competenze;
5 - sviluppo di competenze nella didattica inclusiva (a titolo di esempio:
metodologie attive e cooperative, gestione delle classi eterogenee, sviluppo di competenze per allievi BES, insegnamento dell’italiano per lo studio, gestione degli allievi ADHD,…);
- aggiornamento sulle discipline scolastiche;
- sviluppo di competenze nella didattica con le TIC e più in generale di tutti i percorsi formativi con contenuti coerenti con i progetti del POF indirizzati agli allievi.
ORGANICO DELL'AUTONOMIA
8) Il POF dovrebbe individuare anche “b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell’offerta formativa” (art.1 - comma 14). Al momento attuale risulta però impossibile avere un quadro chiaro di quanti e quali (di quali classe di concorso) potranno essere i docenti che copriranno questi posti per l’anno in corso e quanti verranno assegnati per i prossimi anni scolastici.
Vista l'incertezza, si invita comunque ad avanzare nel POF alcune ipotesi circa:
- ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali;
- ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno per il triennio di riferimento;
- ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa; il
fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano.
Inoltre,
- nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste la figura dei collaboratori del Dirigente, del coordinatore di plesso e quella del
coordinatore di classe per la scuola secondaria;
- dovrà essere prevista l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, nonché, ove ritenuto funzionale alle priorità di istituto, dipartimenti trasversali;
- sarà prevista la funzione di coordinatore delle attività di dipartimento;
- dovrà essere prevista la funzione di coordinamento delle attività di autovalutazione d’Istituto
- dovrà essere prevista la funzione di coordinamento e potenziamento delle attività musicali e sportive.
9) I criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal Consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con le indicazioni di cui ai precedenti punti, potranno essere inseriti nel Piano.
6 10) I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile.
11) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.
Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, affiancata dal gruppo di lavoro approvato dal Collegio docenti.
La Dirigente Scolastica Lidia Marcazzan
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Presentato al Collegio dei docenti del 12 ottobre 2015