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TEORIA E METODI DI PROGRAMMAZIONE E VALUTAZIONE SCOLASTICA

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(1)

TEORIA E METODI DI PROGRAMMAZIONE E

VALUTAZIONE SCOLASTICA

1 aprile 2014

(2)

Didattizzazione. Trasformazione del sapere scientifico in sapere

scolastico.

Assiologizzazione. Rendere

formativo il sapere scientifico anche attraverso la sua elaborazione in

termini morali.

Ruolo fondamentale degli studenti nell’elaborazione del sapere

proposto, nella devoluzione del compito, nella costruzione di un sapere generativo.

La polarità

epistemologica non può essere semplicemente giustapposta a quella educativa, ma deve essere integrata nella struttura

dell’azione didattica

(Damiano, p.155)

La non neutralità delle tecniche didattiche (Ciari)

(3)

Un modello per comprendere

(4)

Campo della mediazione

A R E A

S O R G E N T E

A R E A

B E R S A G L

I O

(5)

Tipi di mediatori (Damiano)

(6)

I mediatori attivi

Si compiono attraverso l’esperienza diretta, intesa come azione fisico-percettiva.

Vengono selezionati a ragione del loro potenziale formativo.

Richiedono un’attenta selezione spazio-temporale della loro attivazione.

Prescelti per la loro elevata trasferibilità.

Necessitano di tempi adeguati all’esperienza….per cui vanno scelti per la loro EMBLEMATICITA’

Vanno collocati strategicamente nel calendario

scolastico

.

(7)

Il mediatore attivo

Favorisce l’apprendimento nascosto (esperienza, conoscenza tacita)

Essendo fondato sull’esperienza, offre occasioni per lo sviluppo delle routine, delle competenze.

E’ SINGOLARE E CONTESTUALIZZATO

E’ CONCRETO

Aspetti caratterizzanti: suscita motivazione,

integra tutte le componenti del soggetto.

(8)

Cosa può produrre l’esperienza

La conoscenza fisica, percettiva (astrazione empirica…il riccio punge)

L’elaborazione di strutture singole che si combinano in un insieme per originare azioni sempre più complesse. Si

alimentano processi cognitivi superiori (astrazione riflettente).

Alimentare la presa di coscienza Riuscire e comprendere

Nel tirocinio: osservare, imitare, cooperare.

(9)

Lo schema (Vergnaud, 1996)

• È costituito da

 Obiettivi e sotto-obiettivi. Anticipazioni

 Regole d’azione (regolarità), modalità di presa di informazioni, di controllo.

 Le invarianti operatorie (criteri di scelta), i teoremi in atto (ritenuti veri), i concetti in atto (pertinenti o non pertinenti).

 Le inferenze (se…allora)

(10)

L’USCITA A REGGIO EMILIA

ABBIAMO VISSUTO UN MEDIATORE ATTIVO: dalla teoria alla pratica……

Lo spazio e il tempo

La mediazione osservata

La progettazione dei dispositivi

La sequenza dei dispositivi

La scelta dei materiali

La continuità nell’apprendimento

Reggio Children https://www.youtube.com/watch?v=hnCjsQ5vI_8

(11)

La progettazione

Approccio programmatorio: definito dagli insegnanti (bambino come «ospite», molta produzione visibile)

Approccio progettuale: entrare in relazione di pensiero, processo di costruzione in relazione a un tema

«STRUTTURE OPERATIVE»

La problematizzazione: le domande generative

Gioco, ambiente e materiali per sperimentarsi

Il ragionamento

La documentazione (tra brogliacci e sfogli)

Relazione tra conoscenza e sistema dei valori

(12)

Da dove si comincia…

• Un’esperienza diretta, fatto

accaduto, idea dell’adulto, ricordo collettivo, una storia….

• La mappa come strumento

progettuale (i focus iniziali + la

ricognizione e l’ampliamento della

mappa)

(13)

A partire dai bambini……

Marilena a me mi è piaciuto il gioco dell’albero

Ins. Perché?

Marilena Ce l’ho a casa e ci ho giocato con Mattia, Maria.

Giorgia a me mi è piaciuto la mangiatoia perché c’ha i buchi

Alessia c a me mi piaciuta di più la casetta degli uccellini

Ins .Perché?

(non risponde)

Manoli mi è piaciuta la mangiatoia perché gli uccellini ci mangiano dentro

Ins. Ci andranno?

Leonardo:Se non ci vanno la terremo per bellezza

Maria :Credo che ci andranno

Jennifer la possiamo chiamare casettina

Maria mi sa che d’inverno non ci verranno spesso perché è freddo

Leonardo è fatta apposta per quello

Maria Ci vengono di più a primavera perché non c’è la pioggia

Tobia anche se non ci vanno ci accontenteremo

Giorgia mabel se lo rimettiamo su un posto riparato così non si bagnano

Eleonora forse quella mangiatoia la potremo usare come un grande sacco e quando è finito il cibo ce lo rimettiamo

(14)

Francesco

Tonucci

(15)

I materiali

(16)

Le situazioni di

apprendimento

(17)

L’ascolto

(18)

F. Tonucci, 2002, Se i bambini dicono: adesso basta!

http://

www.lacittadeibambini.org/pubblicazioni/Bambini_basta.pdf http://www.lacittadeibambini.org/interna.htm

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