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ALLEGATO A: Vincoli di tipo programmatorio e urbanistico

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Academic year: 2021

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ALLEGATO A:

Vincoli di tipo programmatorio e urbanistico

§ Zona territoriale omogenea

L’area su cui sussiste l’intervento di recupero di Piazza delle Erbe e di parte dell’edificato fa parte del centro antico di Castelnuovo di Garfagnana e quindi del sub-sistema insediativo storico individuato dalle tavole grafiche del Regolamento Urbanistico riportate nell’allegato grafico 2.

L’art. 22 delle Disposizioni normative del R.U. specifica che detti edifici corrispondono a zona territoriale A ai sensi del D.M. 1444/68 e a zone di recupero ai sensi dell’art. 27 della legge 457/78. Ai fini della suddivisione del territorio comunale in zone omogenee come indicato all’articolo 2 del D.M. 1444/68 la zona territoriale omogenea A è costituita “dalle parti del territorio interessate da

agglomerati urbani che rivestano carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi”.

§ Dal Piano Strutturale di Castelnuovo di Garfagnana (2001)

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, è redatto ai sensi del Capo III della L.R. 5/95, che prevede la costituzione di un complesso di atti di pianificazione territoriale con i quali il Comune disciplina l’utilizzazione e la trasformazione del territorio comunale e delle relative risorse. La nuova disciplina urbanistica prevede che il P.R.G. sia composto:

a) dal Piano Strutturale;

b) dal Regolamento Urbanistico;

c) dal Programma Integrato di Intervento

Lo stato di attuazione dello strumento urbanistico vigente

“La strumentazione urbanistica vigente è il risultato di una ricucitura di numerose varianti parziali succedutesi all’approvazione dello strumento urbanistico originario redatto all’inizio degli anni Settanta; tale rielaborazione era finalizzata al recepimento di un quadro riassuntivo e alla verifica di un bilancio generale delle aree residue per l’edificazione ai fini residenziali e produttivi, come premessa ad una nuova strumentazione urbanistica informata a criteri più aderenti alla realtà espressa dal territorio della Garfagnana ed in particolare del Comune di Castelnuovo. L’attività amministrativa del comune è infatti tesa alla valorizzazione dei principali elementi di struttura fisica

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Obiettivi prioritari

Tra gli obiettivi prioritari del Piano Strutturale vengono anche elencati i seguenti punti:

- la valorizzazione dei sistemi storici e ambientali che, insieme ai caratteri fisici, costituiscono gli elementi di identità del territorio. Laddove sono ancora riconoscibili e presenti i caratteri strutturali e formali dell’area, questi devono essere considerati come risorsa specifica ed essere recuperati e valorizzati per essere reinseriti in un circuito economico-urbanistico e produttivo corretto e valido;

- la riorganizzazione e la revisione quantitativa del sistema insediativo residenziale, produttivo e commerciale, direzionale, turistico ricettivo, a conferma della particolare situazione di Castelnuovo quale centro dei servizi della Garfagnana e in considerazione del fatto che le aree del territorio comunale disponibili all’edificazione sono sostanzialmente esaurite;

- una corretta ridistribuzione delle funzioni al fine di assicurare l’equilibrio e l’integrazione tra il sistema di organizzazione degli spazi e il sistema di organizzazione dei tempi nei diversi cicli di vita umana;

- la definizione di un nuovo quadro infrastrutturale viario per il superamento del capoluogo del comune, evitando il suo attraversamento;

- la definizione dei criteri per realizzare un piano dei parcheggi pubblici atto a favorire l’accessibilità del centro.

Il centro storico di Castelnuovo di Garfagnana

L’organizzazione del territorio del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, sia dal punto di vista urbanistico che da quello storico-sociale, è fondata su un diffuso insediamento di antica formazione, costituito da case sparse, nuclei e veri e propri centri di notevole valore architettonico.

La città entro le mura, sopraelevata rispetto all’intorno, è organizzata su un sistema di percorsi che collega i fatti più importanti attigui alle mura (Rocca, Duomo, Ponti) e circonda il nucleo più interno raccolto intorno alla piazza delle Erbe che un tempo aveva un’importante funzione commerciale. Questo spazio, sfigurato dalle distruzioni avvenute merita un’attenta riconsiderazione e una possibile ristrutturazione formale e funzionale. Due eventi precisi: il terremoto del 1920 e le distruzioni dell’ultime guerre, hanno portato ad una profonda alterazione del tessuto urbano non recuperata dalle ricostruzioni e dall’edilizia recente.

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Indirizzi per la gestione del territorio

Il sub sistema svolge un ruolo di livello storico-culturale ad uso prevalentemente residenziale, valorizzato e integrato dalla presenza di attività, attrezzature e servizi compatibili con la residenza. Il centro di Castelnuovo è da considerare come elemento di connessione tra il sistema urbano (ad uso residenziale e produttivo, con attività terziarie e un sistema di servizi che si sono accumulati, in maniera frammentaria, nel capoluogo) e il sistema extraurbano di origine agropastorale ( con chiare connotazioni storico ambientali di valore, con potenzialità di sviluppo turistico notevole) che necessita di un riordino e di un’attenzione particolare.

§ Dal Regolamento Urbanistico di Castelnuovo di Garfagnana (2003)

Il R.U., quale parte del P.R.G. del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, attua le disposizioni del Piano Strutturale e disciplina gli interventi da realizzarsi nell’ambito del territorio comunale ai sensi dell’art. 28 della L.R. 5/95, della L. 1150/42 e successive modifiche e integrazioni e nel rispetto del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale.

Il centro antico di Castelnuovo di Garfagnana

La redazione del R.U non ha permesso di approfondire la conoscenza del patrimonio edilizio esistente e la disponibilità degli edifici e delle aree del centro antico ad assumere nuovi ruoli e destinazioni in rapporto alle nuove ipotesi delineate. Il centro antico di Castelnuovo di Garfagnana è quindi individuato come area soggetta a Piano Particolareggiato (P.P.), in pendenza dell’approvazione del quale sono consentiti gli interventi di cui agli elenchi della L.R. 59/80. Il piano attuativo previsto è finalizzato a delineare prospettive di sviluppo e predisporre azioni progettuali e normative distinte per i seguenti edifici: gli edifici e manufatti di interesse storico artistico e monumentale oggetti di vincolo ai sensi della L.1089/39 (T.U., D.M. 490/99) ed edifici di proprietà pubblica aventi più di cinquanta anni (assimilati ai precedenti); gli edifici e i manufatti di interesse storico artistico e ambientale e/o di interesse culturale per tipologia architettonica o per modi di aggregazione; gli edifici realizzati o ricostruiti in seguito ai danni degli eventi bellici; gli edifici danneggiati dagli eventi bellici che devono essere ricostruiti; i manufatti e le costruzioni accessorie, anche di uso temporaneo; le aree pubbliche o di interesse pubblico destinate alla circolazione e alla sosta di autoveicoli; le aree pubbliche a parco e/o giardino pubblico; i giardini e le altre superfici di valore storico, artistico o ambientale; i giardini, i cortili e le altre superfici da

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ambientali; dovranno essere indicati e/o prescritti i materiali, le finiture e il colore degli edifici, anche ricorrendo a regolamenti specifici; dovranno essere indicati e/o prescritti i materiali per le pavimentazioni di strade e piazze di uso pubblico e delle aree private a seconda della loro destinazione e uso; dovranno essere indicati i criteri e le essenze vegetali per le sistemazioni a verde.

La Piazza delle Erbe viene inserita dal R.U tra i principali ambiti urbani da riqualificare per la cui definizione il Piano Particolareggiato deve fornire strumenti normativi e ipotesi progettuali.

Le azioni finalizzate alla conservazione dei caratteri tipologici e degli elementi di qualità del patrimonio edilizio esistente

In ragione delle considerazioni già espresse al punto precedente per tutti gli edifici e le aree appartenenti al sub-sistema insediativo storico è prescritta la conservazione delle caratteristiche

tipologiche e di finitura tradizionali (della configurazione esterna, della facciata, della copertura,

di eventuali elementi architettonici interni, delle tecnologie e dei materiali, dei lastricati esterni, delle sistemazioni arboree, delle siepi, ecc.). Gli elementi architettonici sottoposti a particolare disciplina sono: le coperture, le gronde, i comignoli, le canne fumarie esterne, gli abbaini e lucernari, la finitura dei prospetti, le tinteggiature, i balconi e i terrazzi, le finestre, i davanzali e le soglie, le inferriate e grate, gli infissi di finestre, i dispositivi di oscuramento, le porte di ingresso, gli infissi di porte, le scale esterne, i loggiati o altane, i porticati, le tettoie, i pergolati. Per detti elementi, in allegato alle disposizioni normative sono disegnate alcune soluzioni conformi.

L’attenzione alla corretta conservazione e al restauro degli immobili si estende alla manutenzione nel tempo di tutti gli elementi di arredo esterno, quali pozzi romani (benché non più utilizzati), marginette o “maestà”, lastricati, acciottolati, ecc., prescrivendo il rispetto integrale dei materiali e delle finiture originarie. È prescritta, inoltre la conservazione di filari di alberi esistenti, anche mediante la loro sostituzione, ma nel rispetto delle specie arboree esistenti e la conservazione e il restauro delle siepi in bosso.

Aree soggette a specificazioni normative e progettuali (SP)

Nelle more della definizione del piano attuativo e per verificare tempi, metodi e consistenza degli investimenti necessari, sia pubblici che privati, sono state redatte ed allegate alle disposizioni normative del R.U. le specificazioni normative e progettuali relative alla riqualificazione di diverse aree, in modo da specificare per esse le indicazioni operative da seguire. Su alcuni dei suddetti temi l’amministrazione comunale ha predisposto o ha in corso di attuazione (in rapporto con la Soprintendenza di Pisa) una serie di interventi di riqualificazione formale e funzionale. La Piazza

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delle Erbe, pur non essendo soggetta a queste specificazioni normative e progettuali, occupa comunque una posizione strategica e centrale rispetto alle altre aree di intervento, ai fini sia dell’accessibilità pedonale che di quelli dello sviluppo della attività terziarie, commerciali, turistiche e per la residenza.

§ Limiti di distanza tra i fabbricati

Art. 97 Regolamento edilizio

Per distanza tra i fabbricati si intende la lunghezza del segmento minimo congiungente il corpo più sporgente del fabbricato (esclusi gli aggetti delle coperture, degli elementi decorativi e delle terrazze, delle scale a sbalzo, il tutto di sporgenza minore di 1,5 m) e l’edificio prospiciente. Le distanze tra i fabbricati sono stabilite secondo quanto prescritto dal D.M. 1444/68. Sono ammesse distanze minori in caso di P.P. o P.L. convenzionati, ai sensi di quanto disposto all’ultimo comma dell’art. 9 del D.M. 1444/68.

Art. 9 del D.M. 1444/68

Zona A. Per le operazioni di risanamento conservativo e per le eventuali ristrutturazioni, le distanze tra gli edifici non possono essere inferiori a quelle intercorrenti tra i volumi edificati preesistenti, computati senza tener conto di costruzioni aggiuntive di epoca recente e prive di valore storico, artistico o ambientale. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenti commi, nel caso di gruppi di edifici che formino oggetto di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate con previsioni planivolumetriche.

Punto 5.7.15.2 del D.M. del 14/09/2005: “Norme tecniche per le costruzioni”

Questo decreto non impone misure da rispettare per quanto riguarda la distanza tra gli edifici ma lascia ampia libertà al progettista strutturale e stabilisce che “i regolamenti e le norme di attuazione degli strumenti urbanistici possono introdurre limitazioni all’altezza degli edifici in funzione della larghezza stradale”.

Nell’ambito della presente tesi di laurea si propone la ricostruzione degli edifici storici che caratterizzavano la Piazza delle Erbe prima che i bombardamenti ne provocassero la quasi completa distruzione durante la seconda guerra mondiale. Per mantenere le originali volumetrie e

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Nel calcolo strutturale dovrà comunque risultare verificato che i massimi spostamenti e deformazioni strutturali siano inferiori a quelli stabiliti dal D.M. del 16/01/1996.

§ Limiti di distanza tra due edifici contigui

Punto 4.2 O.P.C.M. 20/03/03 n°3274

Due edifici possono essere costruiti a contatto solo nel caso in cui sia realizzata una completa solidarietà strutturale. La distanza tra due edifici contigui non può essere inferiore alla somma degli spostamenti massimi a collasso calcolati per ciascuno degli edifici, secondo le modalità indicate per ciascun tipo strutturale; in ogni caso la distanza tra due punti degli edifici posti alla medesima altezza non potrà essere inferiore ad 1/100 della quota dei punti considerati misurata dallo spiccato delle strutture di elevazione.

§ Limiti di altezza dei fabbricati

Art. 95 Regolamento edilizio Definizione di altezza degli edifici:

- nel caso di copertura a falda l’altezza di ciascun fronte dei fabbricati è determinata in metri dalla differenza tra la quota corrispondente all’intersecazione tra intradosso del solaio del sottogronda ed il filo esterno della facciata e la quota corrispondente in linea verticale del piano strada o del marciapiede quando esista.

- nel caso di coperture piane l’altezza di ciascun fronte dei fabbricati è determinata in metri dalla differenza tra la quota corrispondente all’intersezione tra intradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano, e la quota corrispondente in linea verticale del piano strada o del marciapiede quando questo esista.

Art. 8, D.M. 1444/68

Zona A. Per le eventuali trasformazioni o nuove costruzioni che risultino ammissibili; l’altezza massima di ogni edificio non può superare l’altezza degli edifici circostanti di carattere storico artistico.

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Secondo il comma 1 l’altezza degli edifici di nuova costruzione è specificata dalla normativa, in funzione del sistema costruttivo e della zona sismica (nel nostro caso zona sismica 2).

ZONA SISMICA 4 3 2 1

Sistema costruttivo Altezza massima consentita (m) Edifici con struttura in cls Nessuna limitazione Edifici con struttura in acciaio Nessuna limitazione Edifici con struttura mista in acciaio e cls Nessuna limitazione Edifici con struttura in muratura ordinaria 16 11 7,5

Edifici con struttura in muratura armata

Nessuna limitazione

25 19 13

§ Limiti di densità edilizia

Art. 7, D.M. 1444/68

Nelle zone A è stabilito che:

- per le operazioni di risanamento conservativo ed altre trasformazioni conservative, le densità edilizie di zona e fondiarie non devono superare quelle preesistenti, computate senza tener conto delle soprastrutture di epoca recente prive di valore storico-artistico;

- per eventuali nuove costruzioni ammesse, la densità fondiaria non deve superare il 50% della densità fondiaria media della zona e, in nessun caso, i 5 mc/mq.

§ Parcheggi

D.M. 1444/68 – Parcheggi pubblici

Il D.M. 1444/68 fissa i rapporti minimi tra spazi riservati a parcheggi pubblici, al di fuori delle sedi viarie, e spazi destinati ad insediamenti residenziali, commerciali, direzionali.

Secondo quanto disposto dall’art. 3 negli insediamenti residenziali è prevista una quantità minima di 18 mq per ogni abitante da insediare, da destinare a spazi pubblici o da riservare alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione delle sedi viarie. In particolare l’area minima da destinare a parcheggio è pari a 2,5 mq per ogni abitante da insediare in aggiunta alle superfici a parcheggio pertinenziali previste dall’art. 18 della legge 765/1967 modificata dalla legge

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l’amministrazione comunale, qualora dimostri l’impossibilità – per mancata disponibilità di aree idonee, ovvero per ragioni di rispetto ambientale e di salvaguardia delle caratteristiche, della conformazione e delle funzioni della zona stessa – di raggiungere le quantità minime, deve precisare come siano altrimenti soddisfatti i fabbisogni dei relativi servizi ed attrezzature.

Secondo quanto disposto dall’art. 5 del D.M. 1444/68 nei nuovi insediamenti di carattere

commerciale e direzionale è prevista una quantità minima di 80 mq per ogni 200 mq di superficie

lorda di pavimento degli edifici da destinare a spazi pubblici destinati ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi (escluse le sedi viarie). Almeno la metà di questi spazi (40 mq per ogni 100 mq di superficie lorda) deve essere destinata a parcheggi (in aggiunta a quelli pertinenziali previsti dall’art. 18 della legge n° 765/67 modificata dalla legge 656/89). Tale quantità, per le zone A e B è ridotta alla metà (20 mq per ogni 100 mq di superficie lorda), purchè siano previste adeguate attrezzature integrative.

D.L. 656/89 – Parcheggi privati

La legge 765767 all’art. 18, modificato dalla legge 656/89, stabilisce il rapporto tra gli spazi a parcheggio di pertinenza ad edifici di nuova costruzione e il loro volume.

La legge 765/67 all’art. 18 stabiliva di riservare spazi a parcheggi privati delle nuove costruzioni in misura non inferiore a 1 mq per ogni 20 mc di costruzione. Il D.L. 656/89 ha raddoppiato tale standard fissando 1 mq per ogni 10 mc di costruzione.

“Variante per adeguamento dello strumento urbanistico alle direttive di cui alla L.R. 28/99, Regolamento 4/99 e D.C.R. 233/99” Castelnuovo di Garfagnana (LU)

Relativamente al progetto del complesso immobiliare oggetto della presente tesi di laurea, secondo quanto prescritto dall’art. 5, la dotazione di parcheggi necessaria per consentire l’insediamento degli esercizi commerciali, oltre a quanto previsto dal D.M. 1444/68, viene individuata nella misura seguente:

1. Parcheggi di sosta stanziale. Sono reperiti all’interno degli edifici e nell’area di pertinenza

degli stessi, nella misura stabilita dall’art.2, secondo comma, della L. 122/89, maggiorata degli spazi per il parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione delle merci.

2. Parcheggi per la sosta di relazione. Sono reperiti all’interno degli edifici e nell’area di

pertinenza degli stessi, ovvero in altre aree o edifici a condizione che ne sia garantito l’uso pubblico nelle ore di apertura degli esercizi, ad una distanza idonea a garantire un rapido collegamento pedonale con l’esercizio commerciale stesso. Per quanto riguarda gli esercizi

di vicinato, i parcheggi per la sosta di relazione sono dimensionati nella misura minima di 1 mq per ogni mq di superficie di vendita. Tale dimensionamento può essere ridotto per

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specifici casi contemplati nell’articolo. L’area di sosta può essere reperita anche su aree pubbliche ad esclusione delle carreggiate stradali.

AFO N° Note Standards Riferimenti

1 mq/1 mq di superficie di vendita Regolamento commerciale in sede fissa 20 mq/100 mq di superficie lorda per parc. pubblici 1 Attrezzature commerciali di vicinato 3 Comprende superficie di vendita e relativi servizi 1 mq /10 mc di costruzione per parc. di pertinenza

D.M. 1444/68

20 mq/100 mq di superficie lorda per parc. pubblici 2

Spazio per la

preparazione spuntini veloci

1 Bar e relativi servizi

1 mq /10 mc di costruzione per parc. di pertinenza

D.M. 1444/68

6

20 mq/100 mq di superficie lorda per parc. pubblici 3,4 Spazio per lo svolgimento di attività d’ufficio 1 Uffici professionali privati e ufficio informazioni turistiche 1 mq /10 mc di costruzione per parc. di pertinenza

D.M. 1444/68

2,5 mq/abitante insediato per parc. pubblici

5 Spazio per abitazioni 7

Comprende superfici utili e superfici non

residenziali 1 mq /10 mc di costruzione per parc. di pertinenza

D.M. 1444/68

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modo risulta possibile conferire un carattere e un’identità alla piazza delle Erbe attraverso un disegno urbano più chiaro e leggibile; tutto questo operando su uno spazio di risulta delle trasformazioni urbane già avvenute. Il progetto si propone di migliorare l’accessibilità al centro

storico, sfruttando il sistema di parcheggi “satellite” esistenti e di nuova previsione posizionati in corrispondenza degli accessi principali.

Si prevede quindi di reperire nuovi spazi da destinare a parcheggio nell’adiacente area di sosta del Piazzale del Genio per la quale il Regolamento Edilizio prevede un ampliamento attraverso la realizzazione di parcheggio sotterraneo su più piani.

Riferimenti

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