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Storia dei problemi ambientali2° modulo

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Academic year: 2021

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Leandro Conte

Dipartimento Economia Politica e Statistica

Storia dei problemi ambientali

2° modulo

Università di Siena

Corso di Laurea

Economia dell’ambiente e dello sviluppo

(2)

2

STORIA PROBLEMI AMBIENTALI : ITALIA 1800- 2000

Programma_ SECONDO MODULO

I° PARTE UN MODELLO DI VALUTAZIONE GENERALE : _I.A Paradigmi per una interpretazione del

danno ambientale

_II.A Le politiche per l’ambiente in Italia 1861- 2015

Appunti dalle lezioni (slides) Corona (2015)

Neri Serneri (33-112) ; Nucifora (317-361) Paolini (167-189) II° PARTE AMBIENTE E INDUSTRIA

_I.B Risorse, Territorio, Industria

_ II.B Studi di caso : Tessile, Siderurgia, Petrolchimica

Appunti dalle lezioni (slides)

Siderurgia: Bagnoli ( 189-2009); Genova (87-113)

Petrolchimico Marghera ( 113-143); Porto Torres (237-266) TESTI: G. Corona, Breve storia dell’ambiente in Italia, Il Mulino, 2015

S. Adorno, S.Neri Serneri, Industria ambiente e territorio, Il Mulino, 2009

Informazioni

(3)

3

I° A: Paradigmi per una interpretazione storico economica del danno

ambientale: lez: 2; 7-9 Analisi: Appunti: slides 5 _ 27

Ambiente capacità di produzione e incertezza (istituzioni) - Il prezzo dei beni e il loro scambio è correlato

sia con TFP sia con il contesto istituzionale in cui la produzione avviene

-Il mercato - è uno dei contesti dello scambio - [ per es:

quello esterno _ alla produzione ]

-L’impresa - è uno dei contesti dello scambio - [ per es:

quello interno_ alla produzione ]

-….-L’ambiente _ comprende i contesti economici di:

produzione distribuzione/scambio consumo --- nel tempo/incertezza media (istituzioni) path-dependence

Un modelli di valutazione composto : 1 contesto istituzionale (e prezzi); 1. produzione (e prezzi).

1. - Usi/Utile e Proprietà individuali; Beni pubblici – scelte collettive

2.- F.Produzione; Isocosti; Sentiero di espansione; Elasticità dei fattori; Bp- Lp

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4

La logica dell’azione colletiva Beni pubblici e istituzioni

I beni pubblici:

quando gli agenti sono chiamati a svolgere un azione collettiva il “problema” è dato no solo

dall’incertezza nella relazione tra costi e benefici (free riding) ma anche di costi di coordinamento … informativi e decisionali che la collettività è

chiamata ad assumere

Può essere che i costi di coordinamento siano così alti da essere maggiori dell’utilità collettivamente attribuita al bene pubblico … si determina così un fallimento nel coordinamento non diverso da un “fallimento del mercato”..

A:

Un modello di valutazione

generale

(5)

5

A:

Un modello di valutazione

generale

La logica dell’azione collettiva Beni pubblici e istituzioni

I beni pubblici:

Tradizionalmente l’analisi dei beni pubblici è svolta considerando

il consumo… Si definiscono tali i beni

-“non rivali” cioè quelli per cui il consumo da parte dell’uno non riduce l’utilità dell’altro..

- “non escludibili” impossibile – o molto costoso- limitarne l’uso

Ciò determina il costo di “free riding”

Per contenerlo – essi sono limitati con accordi associativi – che ne rendono inclusivo l’uso; sono finanziati con

tasse ...

Ma beni pubblici comportano ANCHE scelte (collettive) nella loro produzione; per ogni bene pubblico esiste la condizione di definire i modi di produrlo … problema tanto più grande quanto è più grande il numero dei soggetti che è interessato al bene

(6)

6

La logica dell’azione colletiva Beni pubblici e istituzioni

L’osservazione empirica dei comportamenti umani porta in evidenza

Come individui razionai mossi dal loro interesse NON si comportano in modo da perseguire il loro interesse

comune a meno che il gruppo cui appartengono non sia così piccolo da far prevalere il vantaggio che ogni

membro può ottenere dalla produzione del bene comune.

Questo ha incidenza sulla (storia dell’economia dell’ambiente)…

- porta a far si che vi sia normalmente “attenzione”

al bene comune solo da parte di “piccoli gruppi”

piuttosto che da “grandi gruppi”

-porta a fa si che vi siano comportamenti diversi da parte dei gruppi nel attuare scelte esclusive o

inclusive nella realizzazione di un bene pubblico quale per es. l’estensione del suolo, l’accesso

all’acqua ..e ancora più nettamente la zona

adiacente al letto di un fiume, il litorale della costa ecc. (tutti i terreni marginali…)

- A:

Un modello di valutazione

generale

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7

La logica dell’azione colletiva Beni pubblici e istituzioni

Il raggiungimento di un qualsiasi scopo comune o la

soddisfazione di un qualsiasi interesse comune significa che a tale gruppo è stato fornito un bene pubblico o collettivo.

Il costo ( C ) sarà una funzione del tasso o livello T a cu il bene viene ottenuto, C= f ( T ) la curva di costo avrà una forma a U.

Ne risulta che un bene collettivo sarà procurato da un qualsiasi individuo quando il guadagno dell’individuo

supera il totale del procurare il bene collettivo al gruppo.

Assume da ciò rilevanza il comportamento del gruppo nel

“regolare” il comportamento di entrata e di uscita dei propri componenti.

DUE insiemi: i gruppi di mercato (imprese) quelli non di mercato (persone).

A:

Un modello di valutazione

generale

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8

A:

Un modello di

valutazione generale

La logica dell’azione colletiva Beni pubblici e istituzioni

Il bene collettivo – in un mercato competitivo - è assimilabile a quello di costo più elevato – poiché se accessibile a qualcuno esso deve essere accessibili a tutti; questo comporta

beni collettivi esclusi e inclusivi

che quando il bene pubblico è finito si avrà un numero limitato di consumatori – ottimali (Olson 1965).

In una situazione di mercato competitivo quindi

se una impresa vende di più ad un prezzo più elevato le altre vendono di meno – così che il beneficio che il bene collettivo comporta è una quantità fissa

- In base a ciò il gruppo sarà orientato a limitare la

dimensione del loro gruppo, tale tipo di bene collettivo è definito esclusivo

In situazioni non di mercato l’offerta del bene collettivo si accresce quando il gruppo si amplia, tale tipo di bene collettivo è definito inclusivo.

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9

La logica dell’azione colletiva Beni pubblici e istituzioni

I beni collettivi esclusivi portano così il gruppo ad assumere un comportamento del tipo tutto o niente poiché si richiede che tutti i partecipanti si impegnino nella promozione del bene collettivo; chi ne restasse escluso avrebbe infatti vantaggi senza costi.

I gruppi esclusi –per questa stesso fine – sono orientati ad essere composti dal minor numero possibile di componenti.

I gruppi inclusivi – sono composti da molti componenti, ma agiscono in modo “debole”, per indirizzare i loro componenti è necessario che vi sia un incentivo selettivo sui singoli individui che ne fanno parte.

A:

Un modello di valutazione

generale

(10)

10

Un modello di valutazione generale

L’analisi dei sistemi …….. (della loro evoluzione) è riferibile:

alle loro CONDIZIONI di attività:

costi di transazione (funzione di: informazione, tutela dei contratti..);

agli AGENTI che vi scambiano beni e servizii

relazioni di diritto-dovere tra gli agenti (codice civile e penale …);

ai MODI in cui gli agenti operano

indicate dalle relazioni di potere relativo tra le parti ( proprietà privata … spa .. …);

alle PROCEDURE in uso nello scambio Incentivi e sanzioni

ai RISULTATI (cambiamenti) che il sistema genera

condizioni di “capacita’ degli agenti e dal livello di tutela dell’Ambiente

A:

Un modello di valutazione

generale

(11)

11

Ogni scambio non non è scindibile da i costi di transazione imposti dalla diversa distribuzione delle informazione tra gli agenti che ne partecipano.

Funzione dei prezzi è indirizzare la scelta degli agenti ad una efficace distribuzione delle risorse disponibili e promuovere comportamenti che ne favoriscano la disponibilità future.

E’ la possibilità di realizzare un nuovo assetto di prezzi e procedure via via più congrui con le capacità degli agenti a determinare i tempi di cambiamento.

Costo opportunità ed efficienza

_ogni situazione in cui se si decidesse di impiegare lo stesso valore di investimento specifico in un contesto diverso si avrebbe lo stesso utile (vantaggio)

Un modello di valutazione generale

A:

Un modello di valutazione

generale

(12)

12

Transazione_1

Considerando le condizioni in cui avviene lo scambio NON è possibile ritenere che esso sia NEUTRO rispetto al

contesto/regole/istituzioni IN ATTO  più propriamente si può ritenere che esso sia VICINO

ad esserne all’ESITO

Commons 1924; Coase 1933; D. Noth 1976 e 1990

-Le forme che governano lo scambio hanno la stessa rilevanza dei costi di produzione in quanto incidono sul “gains from trades” di una data transazione

-Williamson 1985;1996: TRE CONDIZIONI -incompletezza contrattuale;

-opportunismo;

-specificità degli investimenti.

A:

Un modello di valutazione

generale

(13)

13

Transazione _2

A:

Un modello di valutazione

generale

Il sistema garantisce pronta e perfetta esecuzione dei contratti - senza costi aggiuntivi

Diversamente si avrà:

Incompletezza contrattuale

-Impossibilità dei contraenti di prevedere ogni esito -Elevati costi di contrattazione

-Costo del sistema legale per normare

-Difficoltà di ottenere “enfocement” (esecuzione) -Adattamenti efficienti in corso di adempimento -Opportunismo

-Free-rider

non diponibilità a contribuire …

bassa probabilità di verifica da parte delle autorità…

Investimenti generici _beni generici _ mercati concorrenziali

NO_investimenti specifici_ NO_beni specifici/alto valore agg. …

(14)

14

Transazione _3

A:

Un modello di valutazione

generale

Investimenti specifici ….. forme di specificità:

-Luogo (miniera e strada); fisici _assetto componenti -Umani /capacità ; non sostituibilità (es. linguaggio) -Un investimento specifico produce una quasi rendita

data dalla differenza tra

-il valore dell’investimento all’interno del contesto in cui è stato realizzato (contratto specifico)

-e il valore del medesimo investimento nel suo migliore uso alternativo

-Ne risulta una condizione di hold-up – i contraenti sono esposti ad un rischio di contrattazione post- contrattuale

-Questo comporta una condizione di verifica:

-Razionalità ILLimitata, si opportunismo si lim.risorse piano

-“” Limitata no si scambi lp

- no no mercato lib

(15)

15

Transazione 4

A:

Un modello di valutazione

generale

Investimenti specifici … COMPORTANO COSTI

- : Mercati _ non regolati

-Relazioni instabili _ episodiche volte al max vantaggio in sé

- : Mercati _regolati

1.Contratti completi  secure out sourcing -relazioni contratti di lungo periodo (fornitura) -

2. Contratti incompleti  private ordering -si hanno enforcement decentrati (es.ordini professionali )

3. Unificated ownership (costi totali di proprietà)  Hierarchy

-si hanno gerarchie (es. accademia; impresa ) -Conclusione: hold-up versus regole

consapevoli

-Una volta misurati indicano quale forma di impresa possa essere più utile: tayloristica

… toyotista ..coop

(16)

16

Modalità di organizzazione e governo delle transazioni

liability p.u power p.u

claim --- duty exposure --- liberty immunity p.u incapacity p.u

Modello delle relazioni tra gli agenti (Commons 1924) A:

Un modello di valutazione

generale

(17)

17

A:

Un modello di

valutazione generale

Esterno…contratto/

mercato/_distribuzione

Interno …contratto/ impresa_

produzione

L’assegnazione di potere consente di compiere transazioni che il mercato non renderebbe possibili:

Relazioni tra efficienza e potere: analisi in due direzioni -Organizzativa --- interna all’Impresa

-Competitiva --- esterna all’impresa

-Le relazioni avvenendo all’interno di un contesto [non in un vuoto -Istituzionbale] ne sono a loro volta condizionate

-OCCORRE distinguere quando : la scelta interna (in cui prevale

-l’azione di potere è dettata da efficienza o da sovra- profitto /rendite) -Valutando la differenza con il valore di utilità di second best

-Tra interno ed esterno in cui l’ESTERNO è mercato ma -anche AMBIENTE … FUTURO … INCERTEZZA/Istituzioni

(18)

18

A:

Un modello di

valutazione generale

“Nella terra non v’è creato nulla che naturalmente basti per tutti i bisogni”

(F.

Galiani, 1751)

Sia F la funzione di produzione, in assenza di progresso tecnico si ha:

(1)

Y= F( K, L) F

i

>0, F

ii

< 0 i=

K, L

dove Y è il prodotto, Fk e FL le derivate prime di rispetto

a K e a L

Intese come produttività marginali specifiche di K e di L

Fkk e FLL le derivate seconde; la cui negatività implica andamenti decrescenti delle produttività marginali del capitale e del lavoro

( 2)

se Si assume vi siano redimenti costanti di scala

F (

λ

K

, λ

L

) = λ

F

(

K

,

L

)

Industria Ambiente e Comunità

(19)

19

A:

Un modello di

valutazione generale

E’ inteso che la funzione di produzione F sia quella dell’intero sistema … per calcolarla sarebbe quindi necessario calcolare produttività marginali sociali del lavoro e del capitale …

SE si suppone vi sia un :

- comportamento razionale degli agenti

-diffusione/incidenza della tecnologia tale da generare effetti di scala

-dimensione adeguata e condizione di concorrenza del lavoro e del capitale

per cui F

k

e F

L

possono essere – di fatto - sostituiti da

r K e w L

Il valore della produttività di un fattore è pari/vicino a quello della sua retribuzione

Industria Ambiente e Comunità

(20)

20

Lavoro all’anno

1 2 3 4

1 2 3 4 5

5

Q

1

= 55

Gli isoquanti sono derivati dalla funzione di produzione per

livelli di produzione pari a 55, 75, e 90.

A

D

B

Q

2

= 75

Q

3

= 90 C

E Capitale

per anno Mappa di isoquanti Mappa di isoquanti

Produzione: due fattori variabili

(21)

21

SE consideriamo

“La produttività di un fattore come pari alla sua retribuzione”

i rapporti: e

Sono le quote di produttività del prodotto nazionale che riferibili a capitale e lavoro, per cui ciò che va a completare

L’incremento di Y di t1 rispetto a t0 è il “residuo”

pari al

“progresso tecnico”:

Possiamo ritenere che il residuo sia uguale a TFP

Y = r

t

K

t

Y

t

K + w

t

L

t

Y

t

+ 1 Y

t

¶F

¶t

r

t

K

t

Y

t

wL

t

Y

t

Industria Ambiente e Comunità

A:

Un

modello di valutazion e generale

(22)

22

L’aumento del prodotto per addetto risulta – in gran parte - attribuibile non a K/L ma ad un “residuo” che è riferibile -

1.alla tecnologia: conoscenze/organizzazione utilizzata per produrre

2.alle regole/istituzioni/ cioè modalità con cui si produce

CONSIDERIAMO il primo vincolo:_

TECNOLOGIA

1.1. Occorre distinguere due tipi (a) e (b)

tipo (a) la tecnologia è esterna al processo produttivo;

condizione ottenuta nel Lungo periodo tipo (b) la tecnologia è interna al processo produttivo;

condizione ottenuta nel Breve periodo SE per conoscenza o proprietà non si accede alla condizione (a)

si ha collusione… e in ultimo …..danno ambientale

Industria Ambiente e Comunità

A:

Un modello di valutazione

generale

(23)

23

Sostituzione dei fattori di produzione al variare del loro prezzo

C2

Ciò porta a una nuova combinazione di K e L per produrre Q1:

B al posto di A.

In B il capitale viene sostituito al lavoro, ora divenuto più costoso

K2

L2 B

C1 K1

L1 A

Q1

Se il prezzo del lavoro cambia (aumenta), la pendenza della curva di isocosto -(w/L) aumenta

Capitale per anno

Lavoro per anno

(24)

24

Itinerario di espansione di lungo periodolungo periodo

La rigidità della produzione nel breve periodo

Lavoro Capitale

L2

Q2 K2

D

C

F

E

Q1 A

L1 B

K1

L3

P

Itinerario di espansione di breve periodobreve periodo

(25)

25

Costi di lungo periodo con rendimenti di scala costanti

prodotto costo

Q3

CMBP3

C’BP3

Q2

CMBP2

C’BP2

CMCMLPLP= C’= C’LPLP

Q1

CMBP1

C’BP1

Se sono possibili solo tre impianti allora la curva di Costo Medio di LP è formata dai tratti in verde delle curve di BP

(26)

26

Costi di lungo periodo con economie e diseconomie di scala

prodotto costo

C’BP1

CMBP1

CMBP2

C’BP2 C’CLPLP

se la produzione è Q1 l’impresa sceglie l’impianto con CMBP1 e CM=8, qualora siano possibili solo tre dimensioni di impianto.

Il punto B è sulla curva CMLP formata dai tre impianti; se si potesse costruire l’impianto ideale per quella produzione, il punto giacerebbe sulla curva blu

€10

Q1

€8 B

A

CMCMLPLP CMBP3

C’BP3

Se sono possibili solo tre impianti allora la curva di Costo Medio di LP è formata dai tratti in verde delle curve di BP

Q0 Q2 Q3

(27)

27

L’elasticità di sostituzione dipende dal grado in cui si manifesta la diminuzione della produttività di ciascun fattore (la sua derivata seconda)

all’aumentare del suo impiego (fermo restando l’impiego dell’altro fattore).

-Con elasticità vicina a infinito bastano

variazioni molto piccole del rapporto K/L per avere grande aumento

di produttività

-Con elasticità vicina a zero

variazioni molto grandi del rapporto K/L portano a piccolo aumento

le Imprese così come le Istituzioni ne saranno partecipi:

es. si avranno condizioni favorevoli nella fase di realizzazione degli impianti e meno in seguito, ciò crea tendenze a collusione, riduzione della

produttività.

Industria Ambiente e Comunità

A:

Un modello di valutazione

generale

(28)

28

Industria Ambiente e Comunità

A:

Un modello di valutazione

generale

CONSIDERIAMO IL 2° Vincolo: Le politiche economiche per l’ambiente

Acqua/terra/aria -- economie tradizionali / uso collettivo / ripetuto _ continuità ciclo

XIX sec. -- Riv.Ind. Produttività [irrigazione; ind. Agrario;

industrializzazione ] _ “ crescita __________

Salute : bonifica; servizi idrici, fognari… L. 1882_Baccarini Ind.insalubri : aree industriali L. 1888_Crispi

Modernità e Produttivismo L. 1912 Nitti-Sacchi Igene – Bonifica integrale /usi civici L. 1924; 1927;1934 Sviluppo e Equilibrio

Piano (es. Cassa M… piano verde ) L. 1950; 1957; 1961 _________] Inchieste 1955 –anni’60 e Sostenibilità

Limite alla Crescita L 1976 Merli; L.1978 (SSN) Misura

Rischio Ambiente L- 1985 Galasso

CEE 1976_It. 1988 (Ppp)

____________

Tutela Ambiente Referendum 1993; L. 1994

;Anpa;Apat;Ispra

Ripristino ambientale L 1999; 2001; 2004; 2008

(29)

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