Pag. 98 01 gennaio 2007
Innovazione e tradizione nell'oreficeria sarda
Il 19 ottobre 2006, a Santa Margherita di Pula (Cagliari) Polaris, Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna, ha presentato i risultati di un progetto di ricerca che ha coinvolto alcuni artigiani del settore orafo. L'iniziativa è stata realizzata dal Consorzio Ventuno, che fin dal 1999 ha dedicato i suoi interventi al settore della oreficeria tradizionale. Il punto di forza delle imprese orafe sarde è sicuramente individuabile nella maestria degli artigiani che tuttora si dedicano alla lavorazione tradizionale della filigrana.
Pertanto il Consorzio Ventuno ha proposto agli operatori di sviluppare una nuova linea di gioielli utilizzando tecniche di produzione antiche, sulla base di un progetto affidato a un designer di fama internazionale. La preziosa collaborazione dell'Ach. Angelo Mangiarotti e dello studio Robilant e Associati di Milano, che hanno ideato e progettato la nuova linea di gioielli, ha consentito la creazione di una linea innovativa che ben risponde ai gusti del mercato e quindi contribuirà alla commercializzazione del gioiello sardo tradizionale in nuovi mercati. Lo stesso Consorzio Ventuno ha favorito la realizzazione di una macchina destinata ad automatizzare alcuni passaggi della produzione orafa, grazie all'impegno della coordinatrice del progetto Dr.ssa Francesca Murru, responsabile dell'ufficio di cui fanno parte il Dr. Antonino Grimaldi, la Dr.ssa Sabrina Orrù e la Dr.ssa Giuseppina Soru.
Il nuovo modello creativo, denominato INKORO, è stato ideato dall' Arch. Angelo Mangiarotti, uno dei maggiori esponenti del design italiano, e realizzato da artigiani orafi di grande esperienza, che hanno espresso la loro personale ispirazione con assoluta originalità. Gli elaborati forniti dall’Arch. Mangiarotti configurano un nuovo sistema flessibile di composizione delle maglie auree che formano i singoli gioielli, protetto da appositi brevetti. Il sistema di "aggancio" delle maglie è caratterizzato da una matrice aurea simile ad un tessuto, articolata in disegni di grande eleganza, che offrono alla competenza e all'ispirazione degli artigiani infinite opportunità di combinazioni ed interprelazioni. La modulazione del reticolo metallico della matrice rappresenta il segno distintivo di Inkoro, e nell'intreccio della sua trama si legge sia il trait d'union fra gli artigiani e la Sardegna, sia il legame affettivo nei rapporti umani di cui il gioiello è simbolo ed espressione. Ogni maestro orafo esplora le infinite possibilità combinatori della matrice aurea e vi applica il suo stile personale e la sua creatività, sposando la manualità artigiana e il design. Tra le opere esposte nella presentazione del 19 ottobre c'è l’interpretazione originale ed esclusiva delle modulazioni della matrice, proposta dai tre maestri orafi di Inkoro, animati da forte tensione creativa. Giancarlo Moi è noto per la creazione di manufatti in oro e argento che evocano in forme moderne la tradizione secolare sarda. Antonello Delogu ha conseguito un percorso evolutivo ricco di stimoli del mondo del design, caratterizzato da una notevole maestria nella lavorazione della filigrana. Mario Mereu, il più giovane, possiede una formazione completa che gli permette di spaziare nei diversi campi dell'oreficeria, ed in particolare nella tecnica della filigrana;
predilige inoltre la lavorazione a sbalzo dell'oro, arricchita dall'incastonatura di pietre. Per informazioni: www.consorzioventuno.it