Rinnovabili compatibili
con ambiente e comunità
PREFAZIONE
La produzione di energie rinnovabili da biomasse di origine agricola e zootecnica sta assumendo, grazie ai progressi in campo scientifico e tecnologico e alla politica di incentivazione, un ruolo sempre più significativo nella formazione del bilancio energetico del nostro Paese.
Le aziende agricole sono protagoniste in questo campo. La Regione ne ha sostenuto l’iniziativa attraverso un piano d’azione articolato in cinque misure, tra le quali un budget di 9 milioni di euro per bandi Psr di cofinanziamento, ma soprattutto cercando una soluzione per conciliare la vocazione alimentare della nostra produzione agricola con quella energetica. La via è stata quella della
complementarietà tra le due produzioni attraverso l’utilizzo energetico degli effluenti zootecnici, dei sottoprodotti e scarti, dei terreni marginali.
Questo è il senso delle linee guida regionali per il fotovoltaico a terra che hanno fissato il limite del 10% di copertura massima delle superfici agricole aziendali disponibili. Ed è anche il senso delle successive linee guida per la localizzazione degli impianti a biogas, biomasse, eolici, idroelettrici, anche se, naturalmente, non potevano intervenire sulla causa prima del grande sviluppo delle coltivazioni agricole destinate alla trasformazione energetica, vale a dire l’elevata redditività assicurata dalle attuali tariffe elettriche incentivanti nazionali.
Le linee guida regionali si sono date, inoltre, un secondo grande obiettivo
propedeutico allo sviluppo delle rinnovabili in un territorio rurale con elevati livelli insediativi: la compatibilità della trasformazione energetica con la qualità dell’aria, dell’ambiente e della vita di comunità. Insomma un quadro di reali certezze per tutti all’interno del quale collocare scelte imprenditoriali particolarmente significative per il nostro futuro.
5 TIBERIO RABBONI, Assessore all’Agricoltura, Economia Ittica, Attività faunistico-venatorie, Regione Emilia-Romagna