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SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI

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Academic year: 2022

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SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI

DETERMINAZIONE E RELAZIONE

SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELL’ISTITUTO NAZIONALE

DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI

“GIOVANNI AMENDOLA” (INPGI) 2018

Determinazione del 12 gennaio 2021, n. 1

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Relatore: Consigliere Giancarlo Astegiano

DETERMINAZIONE E RELAZIONE

SUL RISULTATO DEL CONTROLLO ESEGUITO SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELL’ISTITUTO NAZIONALE

DI PREVIDENZA DEI GIORNALISTI ITALIANI

“GIOVANNI AMENDOLA” (INPGI) 2018

SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI

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Ha collaborato per l’istruttoria e l’elaborazione dei dati:

il dott. Roberto Andreotti

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Determinazione n. 1/2021

SEZIONE DEL CONTROLLO SUGLI ENTI

nell’adunanza del 12 gennaio 2021, tenutasi in videoconferenza, ai sensi dell’art. 85, comma 8 bis, del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020 n. 27, come modificato dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126 di conversione del decreto legge 14 agosto 2020 n. 104 e secondo le “Regole tecniche e operative” adottate con decreti del Presidente della Corte dei conti del 18 maggio 2020, n. 153 e del 27 ottobre 2020, n. 287;

visto l’art 100, secondo comma, della Costituzione;

visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti approvato con r.d. 12 luglio 1934, n. 1214;

viste le leggi 21 marzo 1958, n. 259 e 14 gennaio 1994, n. 20;

visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 20 giugno 1961 con il quale l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola” (Inpgi) è stato sottoposto al controllo della Corte dei conti;

visto il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 con il quale l’Ente è stato trasformato in fondazione e, in particolare, l’art. 3, quinto comma, che ha confermato il controllo della Corte dei conti;

visto il conto consuntivo dell‘Ente suddetto, relativo all’esercizio finanziario 2018, nonché le annesse relazioni del Presidente e del Collegio dei Sindaci, trasmessi alla Corte in adempimento dell'art. 4 della citata legge n. 259 del 1958;

esaminati gli atti;

udito il relatore Consigliere Giancarlo Astegiano e, sulla sua proposta, discussa e deliberata la relazione con la quale la Corte, in base agli atti ed agli elementi acquisiti, riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Ente per l’esercizio 2018;

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ritenuto che, assolti così gli adempimenti di legge, si possano, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, comunicare alle dette Presidenze, il conto consuntivo – corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione – e la relazione come innanzi deliberata, che alla presente si unisce quale parte integrante;

P. Q. M.

Comunica, a norma dell’art. 7 della citata legge n. 259 del 1958, alle Presidenze delle due Camere del Parlamento, insieme con il bilancio dell’esercizio 2018 – corredato delle relazioni degli organi amministrativi e di revisione – dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani “Giovanni Amendola” (Inpgi), l’unita relazione con la quale la Corte riferisce in merito al risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del predetto Ente per l’anno 2018.

ESTENSORE Giancarlo Astegiano

PRESIDENTE Manuela Arrigucci

DIRIGENTE Gino Galli

Depositato in segreteria

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SOMMARIO

PREMESSA ... 1

1. PROFILI GENERALI ... 2

1.1 Il sistema pensionistico e gli equilibri di bilancio ... 2

1.2 Misure di contenimento della spesa... 7

1.3 Gli organi ... 8

1.4 L’assetto organizzativo e il personale ... 12

1.5 Bilanci consuntivi e bilanci tecnici... 14

1.5.1 I bilanci e la sostenibilità della Gestione sostitutiva ... 14

1.5.2 I bilanci della Gestione separata ... 17

2. LA GESTIONE SOSTITUTIVA DELL’ASSICURAZIONE GENERALE OBBLIGATORIA . 18 2.1 La gestione previdenziale e assistenziale ... 18

2.2 La gestione patrimoniale ... 27

2.2.1 La gestione immobiliare ... 27

2.2.2 La gestione mobiliare ... 29

2.3 Il conto economico ... 32

2.4 Lo stato patrimoniale ... 34

2.5 Il rendiconto finanziario ... 40

3. LA GESTIONE SEPARATA ... 43

3.1 La gestione previdenziale ... 43

3.2 La gestione patrimoniale ... 48

3.3 Il conto economico ... 51

3.4 Lo stato patrimoniale ... 53

3.5 Il rendiconto finanziario ... 56

4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE ... 58

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INDICE DELLE TABELLE E DEI GRAFICI

Tabella 1 – Compensi organi Gestione sostitutiva ... 10

Tabella 2 – Compensi organi Gestione separata ... 10

Tabella 3 – Costi complessivi per gli organi ... 11

Tabella 4 – Consistenza del personale ... 12

Tabella 5 – Costi del personale non dirigenziale ... 13

Tabella 6 – Iscritti attivi ... 18

Tabella 7 – Pensioni ... 19

Tabella 8 – Rapporto iscritti attivi / pensioni ... 19

Tabella 9 – Pensioni liquidate in ciascun anno ... 20

Tabella 10 – Pensioni IVS / Contributi IVS ... 20

Tabella 11 – Altri contributi obbligatori ... 22

Tabella 12 – Altre prestazioni obbligatorie ... 23

Tabella 13 – Prestazioni facoltative ... 24

Tabella 14 – Contributi obbligatori / Prestazioni obbligatorie ... 25

Tabella 15 – Sintesi gestione previdenziale ... 26

Tabella 16 – Valore (di bilancio) degli immobili ... 28

Tabella 17 – Redditività patrimonio immobiliare ... 28

Tabella 18 – Composizione degli investimenti mobiliari (a valori contabili) ... 30

Tabella 19 – Risultato economico gestione mobiliare ... 31

Tabella 20 – Rendimento gestione mobiliare ... 31

Tabella 21 – Conto economico... 32

Tabella 22 – Riserva IVS ... 35

Tabella 23 – Stato patrimoniale ... 38

Grafico 1 – Ripartizione degli asset patrimoniali ... 39

Tabella 24 – Rendiconto finanziario Gestione sostitutiva ... 41

Tabella 25 – Iscritti Gestione separata ... 44

Tabella 26 – Proventi da lavoro libero professionale ... 45

Tabella 27 – Proventi da co.co.co. ... 45

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Tabella 28 – Proventi complessivi gestione previdenziale e assistenziale (Gestione separata) 45

Tabella 29 – Trattamenti liquidati in ciascun anno ... 47

Tabella 30 – Oneri per prestazioni ... 47

Tabella 31 – Composizione investimenti (Gestione separata) ... 48

Tabella 32 – Risultati economici gestione mobiliare (Gestione separata) ... 49

Tabella 33 – Rendimento gestione finanziaria (Gestione separata) ... 50

Tabella 34 – Conto economico (Gestione separata) ... 51

Tabella 35 – Composizione patrimonio netto (Gestione separata) ... 53

Tabella 36 – Stato patrimoniale (Gestione separata) ... 54

Tabella 37 – Rendiconto finanziario Gestione separata ... 57

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PREMESSA

Con la presente relazione la Corte riferisce al Parlamento, ai sensi dell’articolo 7 della legge 21 marzo 1958, n. 259, in merito al risultato del controllo eseguito, in base all’articolo 2 della citata legge, sulla gestione finanziaria relativa all’esercizio 2018 dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola”, nonché sui principali eventi verificatisi successivamente.

Il precedente referto, relativo all’esercizio 2017, è stato approvato con determinazione n. 55 del 23 maggio 2019 ed è pubblicato in Atti Parlamentari, XVIII Legislatura, Doc. XV, n. 155.

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1. PROFILI GENERALI

1.1 Il sistema pensionistico e gli equilibri di bilancio

L’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani “Giovanni Amendola” – Inpgi (di seguito, anche Ente o Fondazione) è una fondazione con personalità giuridica di diritto privato, ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che svolge funzioni di previdenza e assistenza a favore degli iscritti. Tra le Casse privatizzate, l’Inpgi è l’unica ad essere sostitutiva dell’Assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti del settore privato. L’Inpgi è inserito nell’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche, di cui all’art. 1, commi 2 e 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 1961.

Le precedenti relazioni danno conto, oltre che del funzionamento del sistema pensionistico dell’Inpgi, anche degli interventi adottati al fine di corrispondere ai principi, in tema di sostenibilità, anche in un orizzonte temporale lungo, della gestione previdenziale e del conseguente equilibrio tra spesa per prestazioni ed entrate per contributi, affermati, da ultimo, all’art. 24, comma 24, del d.l. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

L’attività istituzionale dell’Inpgi prevede due gestioni: Gestione sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria (Ago) (Inpgi 1), che ha per finalità la tutela previdenziale e assistenziale obbligatoria nei riguardi dei giornalisti professionisti e praticanti nonché dei pubblicisti, titolari di rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato ed iscritti nell’Albo e nel Registro tenuti dagli Ordini regionali dei giornalisti; Gestione separata (Inpgi 2), alla quale sono iscritti i giornalisti professionisti, praticanti e pubblicisti che esercitano autonoma attività professionale o che svolgono attività lavorativa di natura giornalistica nella forma della collaborazione coordinata e continuativa.

Nelle precedenti relazioni questa Corte ha illustrato le linee della riforma del sistema previdenziale adottata nel luglio del 2011, che ha previsto, tra l’altro, il graduale innalzamento dell’aliquota contributiva a carico dei datori di lavoro e l’aumento dell’età pensionabile per le donne giornaliste, oltre a determinate agevolazioni contributive per le aziende che procedono a nuove assunzioni di giornalisti.

1 Da ultimo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 242 del 30 settembre 2020.

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E’ opportuno richiamare nuovamente l’attenzione sulla circostanza che, in relazione alla Gestione sostitutiva, nell’ottobre del 2015 l’Ente ha deliberato l’applicazione, nei casi di assunzione dei giornalisti a tempo indeterminato, delle disposizioni in materia di esonero contributivo previste dall’art. 1, comma 118, della legge 23 dicembre 2014, n. 1902 e che, nel medesimo anno, ha approvato una serie coordinata di interventi – che operano sia dal lato delle entrate che delle prestazioni (obbligatorie o facoltative) – con l’obiettivo di ristabilire, almeno tendenzialmente, un equilibrio previdenziale gravemente compromesso in ragione, principalmente, della crisi strutturale del settore dell’editoria.

Nel rinviare per un esame completo della riforma alle relazioni dei precedenti esercizi, di seguito, vengono richiamati i tratti essenziali:

- dal lato delle entrate è stato previsto l’incremento dell’aliquota Invalidità vecchiaia e superstiti (IVS) in misura pari allo 0,50 per cento a carico del giornalista e allo 0,53 per cento a carico dell’azienda, a partire dal 1° gennaio 2016, oltre ad un aumento ulteriore dell’1 per cento dell’aliquota, reso strutturale dal 1° gennaio 2017, finalizzato a sostenere i costi per ammortizzatori sociali3;

- dal lato delle prestazioni obbligatorie è stato deliberato – pur in presenza di alcune clausole di salvaguardia – l’innalzamento dei requisiti di accesso alle pensioni di vecchiaia e di anzianità, unitamente ad alcuni meccanismi di flessibilità nell’accesso alla pensione anticipata;

- sul versante delle prestazioni facoltative è stato introdotto un regime più stringente per la concessione dell’assegno di superinvalidità e del contributo per il ricovero in case di riposo, prevedendosi, altresì, l’abrogazione delle prestazioni una tantum ai superstiti e dell’indennità per inabilità temporanea;

- altre misure hanno interessato le pensioni di invalidità e quelle ai superstiti, nonché l’istituzione di un contributo straordinario di partecipazione al riequilibrio finanziario della gestione previdenziale da applicare, in via temporanea per la durata di 3 anni, a partire dal 1° gennaio 2017 a tutti i trattamenti pensionistici, per fasce di importo e

2 La norma riconosce l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di trentasei mesi, ai datori di lavoro privati che effettuano nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

3 Attualmente il contributo dovuto obbligatoriamente all’Inpgi, pari complessivamente al 31,83 per cento della retribuzione imponibile, è posto a carico dell’azienda in ragione del 23,04 per cento e a carico del giornalista in ragione dell’8,79 per cento.

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percentuali crescenti: 1 per cento da 38.000 euro; 2 per cento da 57.000 euro; 5 per cento da 75.000 euro; 10 per cento da 110.000; 15 per cento da 150.000; 20 per cento oltre 200.000 euro (delibera del consiglio di amministrazione n. 63 del 28 settembre 2016).

A seguito della più recente riforma approvata dai Ministeri vigilanti, il 20 febbraio 2016 e il 17 ottobre 2017, è stata modificata la normativa sul calcolo della pensione, con l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2017, del sistema contributivo per tutti i giornalisti iscritti alla Gestione sostitutiva o principale. Per le contribuzioni acquisite fino al 31 dicembre 2016 continuerà ad essere applicato il sistema di calcolo retributivo. Per i giornalisti il cui trattamento è determinato con il sistema misto (parte retributivo e parte contributivo), la quota di pensione calcolata con il sistema contributivo non potrà comunque essere superiore a quella che sarebbe spettata mantenendo il sistema retributivo, con applicazione dell’aliquota di rendimento del 2 per cento.

In linea generale, i Ministeri vigilanti hanno ritenuto, anche sulla base delle proiezioni attuariali disponibili, inadeguate e insufficienti le modifiche apportate dall’Ente nell’ambito previdenziale, tenuto conto in particolare dei requisiti più stringenti in vigore nel sistema pubblico per l’accesso ai trattamenti pensionistici e per le relative modalità di calcolo.

Conseguentemente è stato fatto un richiamo a valutare l’opportunità di armonizzare l’ordinamento dell’Inpgi al sistema generale. In proposito, è opportuno segnalare che il Ministero del lavoro, con nota n. 2661 del 26 febbraio 2016, aveva invitato l’Istituto a redigere un nuovo bilancio tecnico, che tenesse conto delle novità introdotte. Con delibera del Consiglio di amministrazione n. 62 del 28 settembre 2016, l’Ente ha adottato, unitamente al nuovo Regolamento di previdenza della Gestione sostitutiva, un nuovo bilancio tecnico con base al 31 dicembre 2015 e proiezione al 2065.

Con delibera n. 18 del 28 marzo 2019, il Consiglio di amministrazione ha approvato il nuovo bilancio tecnico attuariale che ha individuato quale riferimento il 31 dicembre 2017. Con delibera 5 del 16 aprile 2019 il Comitato amministratore ha approvato il nuovo bilancio tecnico della Gestione separata, sempre con riferimento al 31 dicembre 2017.

Ancorché gli effetti della citata riforma (che ha comportato, tra l’altro, l’aumento dell’età pensionabile e il passaggio al meccanismo contributivo), abbiano avuto un riscontro positivo nel bilancio tecnico attuariale con riferimento alla riduzione del numero delle nuove pensioni liquidate, diminuendo di oltre un terzo le nuove pensioni tra il 2017 e il 2018, permangono le

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criticità già riscontate nel precedente documento attuariale con riferimento alla sostenibilità prospettica della gestione, non consentendo la solvibilità dell’Istituto, che vede esaurirsi il proprio patrimonio già dal 2028.

In relazione all’esercizio 2018 si è riscontrato un disavanzo della gestione previdenziale (saldo tra contributi obbligatori correnti e prestazioni correnti) che si attesta su 186,44 milioni. Si tratta di un andamento negativo, costante da alcuni anni.

Nel 2017 il saldo tra contributi obbligatori correnti e prestazioni correnti è risultato negativo per 173 milioni, mentre il disavanzo della gestione previdenziale e assistenziale è risultato negativo per oltre 134 milioni.

Peraltro, già i risultati economici e patrimoniali degli esercizi 2014 e 2015 fotografavano un quadro in deciso e assai preoccupante peggioramento che non è migliorato nel 2016, esercizio che ha visto un saldo negativo tra contributi obbligatori correnti e prestazioni obbligatorie correnti che superava i 151 milioni, mentre il disavanzo della gestione previdenziale e assistenziale ammontava a oltre 114 milioni.

Tra le iniziative finalizzate a ripristinare le condizioni di equilibrio economico-finanziario della gestione previdenziale nel medio lungo periodo, era stata presentata una proposta di legge, elaborata con il contributo dell’Inpgi, che prevedeva l’allargamento della platea degli iscritti, includendo anche la categoria dei comunicatori professionali. Tale iniziativa, che si proponeva di porre rimedio alla contrazione della platea degli iscritti attivi derivante dalle dinamiche involutive che da tempo si registrano nel mercato del lavoro giornalistico, non è giunta a conclusione4.

Nel febbraio 2020, è stato aperto, poi, un tavolo di confronto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di individuare possibili soluzioni per garantire la sostenibilità futura della previdenza dei giornalisti, tra le quali l’allargamento della platea degli iscritti già previsto dal 2023.

Delle questioni relative al fondo contrattuale denominato “Ex fissa”, oggetto di gestione separata, si è detto nelle relazioni relative ai precedenti esercizi.5

4 L’emendamento al d.l. n. 4 del 28 gennaio 2019, è stato dichiarato inammissibile in quanto privo dei requisiti necessari.

5 Il Fondo integrativo contrattuale (c.d. Ex fissa), nato da una convenzione stipulata nel 1986 tra Fieg-Fnsi_Intersind-Rai, è alimentato da uno specifico contributo a carico degli editori, utilizzato per erogare prestazioni in favore dei giornalisti professionisti titolari di rapporto di lavoro dipendente che versano in determinate situazioni di svantaggio (risoluzione del rapporto di lavoro, dimissioni, decesso, ecc.). Inpgi si limita a gestire il Fondo che ha una propria contabilità separata.

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Si ricorda in questa sede che, con intesa del 24 giugno 2014, è stata concordata tra le parti sociali (Fieg e Fnsi) la messa in liquidazione e la definitiva chiusura del Fondo e che, in considerazione della scarsa liquidità, il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha deliberato nel febbraio 2015 la concessione di un finanziamento in più tranches allo stesso Fondo per un importo massimo di 35 milioni. Ai fini della sostenibilità del finanziamento è stata prevista una maggiorazione della contribuzione a carico delle aziende editoriali dello 0,35 per cento, che conseguentemente passa dal 1,50 al 1,85 per cento della retribuzione mensile corrisposta ai giornalisti professionisti con contratto a tempo indeterminato.

Il MEF con nota del 27 agosto 2018, pur non riferendosi direttamente al finanziamento al Fondo ex Fissa, evidenzia la gravità della crisi in cui permane l’Inpgi, indotta anche dal perdurare dell’andamento negativo del settore editoriale, nonostante gli interventi, anche strutturali, posti in essere dall’Istituto, volti al riequilibrio della gestione.

I perduranti risultati negativi della Gestione sostitutiva, inducono questa Corte a rilevare che l’assunzione di impegni ulteriori rispetto a quelli previsti dalla gestione istituzionale non risulta compatibile con la situazione finanziaria della Fondazione.

La Gestione separata (Inpgi 2) è finalizzata alla liquidazione in favore degli iscritti, con il metodo di calcolo contributivo, della pensione di invalidità, di vecchiaia e ai superstiti.

Provvede altresì all’erogazione del trattamento di maternità spettante alle libere professioniste, ai sensi del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151. Il Regolamento di attuazione delle attività di previdenza a favore degli iscritti alla gestione separata (approvato dal Ministero del lavoro con provvedimento del 30 gennaio 2013) si riferisce al regime contributivo degli iscritti liberi professionisti e a quello per le prestazioni di lavoro coordinate e continuative, in conformità ai principi di coordinamento delle gestioni separate dell’Inps e dell’Inpgi, enunciati all’art. 1, comma 80, lett. a, legge n. 247 del 2007. Quest’ultima disciplina dispone il progressivo incremento dell’aliquota contributiva versata dai committenti sino a pervenire, dal 1° gennaio 2011, ad una aliquota del 26,72 per cento, per 2/3 a carico di questi ultimi e per 1/3 a carico del giornalista.

Trovano applicazione, sin dall’aprile del 2016, limitatamente ai lavoratori in rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, le disposizioni di cui all’art. 64-ter del d.lgs. n. 151 del 2001, sul principio dell’automaticità delle prestazioni di maternità per i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla sola Gestione separata.

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Quanto alla sostenibilità della gestione di Inpgi 2 non si evidenziano particolari questioni, tenuto conto che il rapporto tra iscritti attivi (liberi professionisti e co.co.co.) e pensionati è di 24,64 e l’ammontare medio delle pensioni erogate è di 1.249 euro annui.

Nel 2018 Inpgi 2 fa registrare un decremento dell’utile di esercizio (30,63 milioni, a fronte dei 48,39 milioni nel 2017), influenzato dalla gestione patrimoniale che ha risentito dell’andamento dei mercati - già recuperato nei primi mesi del 2019 - e di alcune svalutazioni prudenziali sul portafoglio.

Con nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. del 17 ottobre 2019 è stata approvata, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, la delibera n. 8 adottata dal Comitato Amministratore della Gestione, in data 14 settembre 2017, concernente l’introduzione del “Regolamento per l’attuazione dell’assicurazione infortuni per i giornalisti titolari di collaborazione coordinata e continuativa” e la determinazione del relativo premio assicurativo a carico dei committenti.

Tra i provvedimenti previsti si segnalano: l’erogazione di una indennità di disoccupazione e una tutela infortunistica per i co.co.co. e un allargamento delle tutele per la maternità e per i congedi parentali, estesi anche ai liberi professionisti.

1.2 Misure di contenimento della spesa

Nelle precedenti relazioni è stato dato conto delle misure legislative di contenimento della spesa che hanno posto vincoli e limitazioni alla spesa per consumi intermedi.

In particolare, con riferimento alle Casse previdenziali l’art. 1, comma 417, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014) e l’art. 50, comma, 5 del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito dalla legge 23 giugno 2014, n. 89) hanno stabilito l’ammontare delle somme da riversare nel bilancio dello Stato nella misura del 15 per cento dell’ammontare della spesa per consumi intermedi, parametrata all’anno 20106. Con riguardo agli adempimenti

6 Con la sentenza 22 novembre 2016, n. 7, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8, comma 3, d.l. n. 95 del 2012, convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135, ritenendo tale disposizione contrastante con gli artt. 3, 38 e 97 Cost., nella parte in cui prescriveva che le somme derivanti dalle riduzioni di spesa previste da tale norma fossero versate annualmente ad apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato. Si rammenta, inoltre, che la legge 27 dicembre 2017, n. 205 ha previsto che alle Casse previdenziali non si applicheranno le norme di contenimento delle spese previste a carico degli altri soggetti inclusi nell’elenco Istat a partire dall’anno 2020.

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richiesti dalla normativa sopra richiamata, in relazione all’anno 2018, l’Inpgi ha riversato nel bilancio dello Stato 446.010 euro.

L’Ente ha rappresentato di aver aderito alle convenzioni Consip nei settori della telefonia fissa, dei buoni pasto e della connettività IP, mentre in relazione alle altre categorie merceologiche non ha provveduto in tale senso poiché i contratti in essere risultavano più favorevoli in termini di economicità ed efficienza.

L’Ente ha dichiarato di aver rispettato le disposizioni di cui all’art. 5, c. 8, 9 del d.l. 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 35, relative, rispettivamente, al divieto di trattamenti economici sostitutivi alla fruizione di ferie, riposi e permessi spettanti al personale e al divieto di attribuzione di incarichi di studio e consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle stesse e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell'ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e di consulenza.

L’Ente pubblica, sul proprio sito, sezione “Bilanci”, i referti di questa Sezione, ai sensi dell’art.

31 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33.

1.3 Gli organi

Gli organi dell’Inpgi sono: il Presidente, il Consiglio generale, il Consiglio di amministrazione, il Comitato amministratore della Gestione separata e il Collegio sindacale; i componenti degli organi durano in carica quattro anni. I componenti del Consiglio di amministrazione in carica nel 2018 erano stati eletti dal Consiglio generale il 22 marzo 2016 e hanno cessato le loro funzioni il 1° luglio 2020 quando sono stati eletti i nuovi componenti. Il Collegio sindacale della gestione principale, il Comitato amministratore ed il Collegio sindacale della Gestione separata erano stati eletti il 29 febbraio 2016 e sono stati sostituiti dai nuovi componenti eletti il 17 febbraio 2020.

Fanno parte del Consiglio generale il Presidente, eletto dal Consiglio di amministrazione fra i suoi componenti, cinquanta giornalisti in costanza di attività, dieci giornalisti pensionati, un giornalista designato dall’organizzazione sindacale a carattere nazionale più rappresentativa della categoria, due soggetti indicati dagli editori di giornali designati dall’organizzazione nazionale più rappresentativa della categoria, due esponenti dei giornalisti professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che svolgono attività autonoma di libera professione. A titolo

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consultivo fanno parte del Consiglio generale due componenti indicati, rispettivamente, dall’Ordine Nazionale dei giornalisti e dalla Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei giornalisti Italiani, un componente indicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e un rappresentante designato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Consiglio di amministrazione è formato da diciassette componenti che risultano essere il Presidente, dieci esponenti del Consiglio generale, un giornalista designato dall’organizzazione sindacale a carattere nazionale più rappresentativa della categoria, due rappresentanti degli editori di giornali designati dall’organizzazione nazionale più rappresentativa della categoria, un esponente designato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, un rappresentante designato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e un rappresentante dei giornalisti professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che svolgono attività autonoma di libera professione. Al suo interno vengono nominati due Vice presidente.

Il Comitato amministratore della gestione separata, composto da nove unità, è formato dal Presidente e da un Vice presidente dell’Istituto, da cinque rappresentanti eletti dai giornalisti professionisti, dei pubblicisti e dei praticanti che svolgono attività autonoma di libera professione, da un rappresentante indicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da un rappresentante designato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Collegio sindacale è composto da sette unità, delle quali tre designate, rispettivamente, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e quattro elette fra gli iscritti alla categoria.

A partire da luglio 2016, sono stati aboliti i gettoni di presenza, fatta eccezione per la partecipazione alle riunioni del Consiglio generale e delle Commissioni consultive da parte di componenti che risultino, al momento della riunione, collocati in cassa integrazione ovvero siano privi di un rapporto di lavoro dipendente o collocati in aspettativa non retribuita, oppure abbiano esaurito i permessi sindacali previsti dalla contrattazione collettiva di riferimento. In questi casi il gettone è pari a ottanta euro.

Nelle tabelle seguenti è riportato l’ammontare dei compensi percepiti nel 2018 dai componenti degli organi della Gestione sostitutiva e della Gestione separata.

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10 Tabella 1 – Compensi organi Gestione sostitutiva

Consistenza

al 31.12.2018 Compensi Compensi per gettoni di presenza

Compensi per rimborsi per missioni

TOTALE GENERALE

Presidente 1 232.020 0 15.575 247.595

Vice presidente 2 48.022 0 46.881 94.903

Consiglio di

Amministrazione 13 288.216 0 57.755 345.971

Consiglio direttivo 50 0 1.200 37.004 38.204

Presidente collegio revisori

dei conti 1 65.805 0 18.343 84.148

Componente effettivo coll.

rev. Conti (per nomina interna)

3 66.888 0 23.708 90.596

Componente effettivo coll.

rev. Conti (per nomina ministeriale)

2 101.198 0 2.094 103.292

Fonte: Inpgi.

Tabella 2 – Compensi organi Gestione separata Consistenza

al 31.12.2018 Compensi Compensi per gettoni di presenza

Compensi per rimborsi per missioni

TOTALE GENERALE

Comitato amministratore 5 102.263 0 19.948 122.211

Componente effettivo coll. rev.

Conti (per nomina interna) 1 22.296 0 5.270 27.566

Fonte: Inpgi.

Le indennità di carica degli organi collegiali per il 2018 sono state oggetto di un aumento pari all’1,1 per cento rispetto alle indennità del 2017.

Gli organi sociali sono composti da un numero elevato di soggetti che, se trova giustificazione nella natura dell’Ente che sostanzialmente è destinato a comporre interessi non sempre convergenti, non è funzionale ad assicurare l’efficacia dell’azione e, comunque, comporta costi elevati che incidono negativamente su una gestione che presenta un andamento negativo.

Nella tabella seguente sono esposti i dati relativi alla misura annua delle indennità spettanti agli organi sociali nel 2018 e il totale delle somme percepite, comprensive dei rimborsi spese, posti a confronto con il precedente esercizio.

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11 Tabella 3 – Costi complessivi per gli organi

Gestione sostitutiva

Indennità Tot. Compensi e

rimborsi spese Var. % 2018/2017

2017 2018 * 2017 2018

Presidente

229.500 232.020 246.450 247.595 0,46

- indennità

Vice presidente vicario

36.428 36.828

112.906 94.903 -15,95 - indennità ridotta

Vice presidente

29.242 29.564

- indennità ridotta Cons. amm. e sindaci

44.114 44.599

598.352 578.063 -3,39 - indennità intera

- indennità ridotta 22.057 22.300

Presidente Collegio dei sindaci

51.300 51.864 63.936 84.148 31,61

- indennità intera

Gestione separata

Indennità Tot. Compensi e

rimborsi spese Var. % 2018/2017

2017 2018 * 2017 2018

Componenti Comitato

amministrazione gestione separata

141.811 122.211 -13,82

- indennità intera 36.929 37.335

- indennità ridotta 18.464 18.667

Componente effettivo coll. rev. Conti

(per nomina interna) 22.057 22.300 26.659 27.566 3,40

* Le indennità di carica dei componenti degli organi collegiali sono state oggetto di una perequazione pari al 1,1 per cento rispetto alle indennità del 2017.

Fonte: Inpgi.

Nel 2018 i costi complessivi per gli organi sociali gravanti sulla Gestione sostitutiva si attestano, inclusi gli oneri previdenziali e assistenziali, a 1,094 milioni (1,113 nel 2017), segnando un decremento pari all’1,7 per cento sul precedente esercizio. Malgrado ciò, anche in considerazione della situazione finanziaria dell’Ente, i costi sostenuti per gli organi continuano ad essere elevati.

Per la Gestione separata i predetti costi sono pari a 0,169 milioni (0,188 milioni nel 2017), facendo registrare una diminuzione dei costi superiore al 10 per cento.

Si precisa che gli scostamenti tra le indennità teoriche (tabelle 1 e 2) e i costi registrati in bilancio (riportati in tabella 3, al netto degli oneri previdenziali e assistenziali, delle spese di rappresentanza e di funzionamento delle commissioni) derivano da alcune riduzioni che hanno interessato un componente del Comitato amministratore della Gestione separata, due componenti del Consiglio di amministrazione della gestione principale e il Vice-Presidente

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vicario, in conseguenza del disposto di cui alla legge 7 agosto 2015, n. 124, che ha previsto la gratuità della nomina per i soggetti pensionati.

1.4 L’assetto organizzativo e il personale

Come riportato nei precedenti referti, nel corso dell’esercizio 2014 è stato avviato un processo di riorganizzazione e di razionalizzazione delle risorse, che è culminato nell’adozione di una nuova pianta organica e nell’inclusione della funzione contributiva della Gestione previdenziale separata all’interno del Servizio entrate contributive della Gestione sostitutiva, con accorpamento organizzativo e funzionale del personale coinvolto, al fine di realizzare un unico punto di riferimento per gli iscritti di entrambe le gestioni.

Di conseguenza, le spese riferite al personale direttamente impegnato nel processo contributivo della Gestione previdenziale separata sono rilevate contabilmente tra le spese della Gestione Sostitutiva e una quota di esse è riaddebitata a quest’ultima7.

La tabella 4 indica la consistenza numerica del personale, posta a confronto con quella dell’esercizio precedente.

Tabella 4 – Consistenza del personale

DIR QUA A B C R* GIO** TOT

GEST. SOST.

2017 8 15 93 62 8 15 1 202

2018 8 15 93 61 6 15 1 199

variazione 0 0 0 -1 -2 0 0 -3

Escluso il Direttore generale e incluso il personale con contratto a termine.

* Ramo tecnico (geometri e legali).

** Giornalisti.

Fonte: Inpgi.

Il costo complessivo per il personale si attesta, a fine 2018, a 16,32 milioni, con un decremento del 2,08 per cento rispetto al precedente esercizio (nel quale era pari a 16,67 milioni). L’importo include il costo degli 8 dirigenti e del Direttore generale, che ammonta a 2,10 milioni (inclusi oneri previdenziali e assistenziali), per un costo medio del solo personale dirigente pari a 233.449 euro.

7 Le modalità del riaddebito sono state stabilite con delibera del Consiglio di amministrazione.

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In relazione alla composizione del personale è opportuno rilevare che a fine 2016 il numero dei portieri alle dipendenze dell’Istituto che prestavano servizio presso gli immobili dell’Ente era pari a 27 unità. Nel corso del 2017, a seguito dell’avvio delle vendite dirette degli immobili a terzi a cura del Fondo immobiliare, sono stati ceduti 16 contratti di lavoro in favore dei condomìni costituti dai nuovi proprietari, determinando un risparmio dei costi del personale dell’attività commerciale quantificabile in 168 migliaia di euro. Il processo di riduzione è proseguito nel 2018 con la cessione di altri tre contratti di lavoro di tre portieri ai condomini acquirenti degli stabili, cosicché a fine esercizio sono in servizio solo nove portieri, oltre ad un’unità part-time.

Nel bilancio 2018 della Gestione separata – come si è detto - non figurano costi del personale, ma oneri pari a 2,97 milioni per il riaddebito di costi indiretti di personale da parte della Gestione principale.

Nella tabella che segue sono esposti i costi globali (corrente e medio) del personale, esclusi i dirigenti.

Tabella 5 – Costi del personale non dirigenziale

Anno Costo complessivo Dotazione organica Costo medio

2017 13.938.966 * 194 71.850

2018 13.849.607 * 191 72.511

*Comprensivo degli oneri previdenziali e assistenziali.

Fonte: Inpgi.

Il Direttore generale dell’Inpgi, nominato dal Consiglio di amministrazione, sovrintende al personale e all’organizzazione dei servizi dell’Istituto, ha la responsabilità dell’attività diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi sulla base degli indirizzi fissati dagli organi collegiali di amministrazione, interviene a tutte le riunioni di questi ultimi e fa parte delle commissioni consultive e di studio che, a norma di Statuto, possono essere nominate dal Consiglio di amministrazione.

Il Direttore generale è stato nominato con delibera del Consiglio di amministrazione n. 25 del 22 aprile 2013 ed è tuttora in carica.

Al Direttore generale è corrisposta una retribuzione complessiva pari, come nel 2017, ad 232.000 euro, al netto dei compensi accessori (pari a 32.023 euro), dei costi per missioni e

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trasferimenti (pari a 22.260 euro), degli oneri previdenziali e assistenziali e del trattamento di fine rapporto.

Le spese per incarichi esterni sono state pari ad euro 344.508, con un incremento di 47.078 euro, rispetto all’esercizio precedente (nel quale erano state pari ad euro 297.430). L’aumento è dovuto, essenzialmente, a spese per consulenze nella materia fiscale e tributaria e a consulenze legali e notarili.

1.5 Bilanci consuntivi e bilanci tecnici

I bilanci consuntivi, redatti secondo la normativa civilistica, distintamente per la Gestione sostitutiva e per la Gestione separata, sono composti da: il conto economico, nel quale sono indicate separatamente le risultanze della gestione previdenziale (ed anche assistenziale per la Gestione sostitutiva) e della gestione patrimoniale; lo stato patrimoniale; la nota integrativa; il rendiconto finanziario previsto dal d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139; le relazioni illustrative del Presidente per la Gestione sostitutiva e del Comitato amministratore per la Gestione separata;

la relazione del Collegio dei sindaci e quella di revisione contabile e certificazione ad opera della società cui, per entrambe le Gestioni, l’Inpgi ha affidato l’incarico, ai sensi dell’art. 2, comma 3, del d.lgs. n. 509 del 1994.

I due rendiconti finanziari, predisposti separatamente per la Gestione sostitutiva e per la Gestione separata, sono stati redatti, in conformità a quanto previsto dal citato d.lgs. n. 139 del 2015, con il metodo indiretto. In ottemperanza a quanto previsto dall’art. 24, comma 24, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, un professionista esterno redige, per entrambe le gestioni, un bilancio tecnico riferito ad un arco temporale di 50 anni.

1.5.1 I bilanci e la sostenibilità della Gestione sostitutiva

Nel 2018 è proseguita la situazione di difficoltà che, negli ultimi anni, ha caratterizzato la situazione dell’Ente, incidendo negativamente sulla gestione finanziaria e, prospetticamente, sulla sostenibilità della stessa gestione pensionistica, come segnalato nelle ultime Relazioni di questa Corte.

In relazione alla Gestione sostitutiva, il Collegio sindacale, pur pronunciandosi in senso favorevole all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2018, ha sottolineato,

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nuovamente, come il rapporto prestazioni/contributi continui, per la grave crisi strutturale del settore, a peggiorare in relazione ad una dinamica delle prestazioni previdenziali e assistenziali sempre più pronunciata rispetto alla capacità di sostenimento delle entrate contributive. Anche l’indice IVS corrente, determinato dal rapporto fra pensioni IVS (pari a 527.740 migliaia) e contributi IVS correnti, obbligatori e da riscatti e ricongiunzioni, (pari 362.922 migliaia) passa dal 41,59 per cento del 2017 al 45,41 per cento del 2018. Ha osservato, inoltre, come il bilancio tecnico attuariale concluda per una condizione di criticità dell’Ente nell’ordinario svolgimento della propria attività istituzionale.

Peraltro, anche la società di revisione, da un lato, ha rilevato la correttezza dei bilanci, predisposti in tutti i loro aspetti significativi in conformità ai principi contabili e ai criteri descritti nella nota integrativa, ma, dall’altro, ha sottolineato, anche nella relazione al consuntivo 2018, con un “Richiamo di informativa”, che la riserva tecnica IVS, pur risultando superiore a quanto previsto dall’art. 1, comma 4, lettera c), del d.lgs. n. 509 del 1994 in riferimento alle pensioni in essere al 1994, se confrontata, invece, con l’annualità di pensioni correnti, presenta un indice pari a 2,9518.

Lo stesso Ministero dell’economia e delle finanze, nell’approvare il conto consuntivo 2018, ha ribadito, analogamente a quanto asserito con riferimento agli ultimi esercizi, come lo stesso indichi, con estrema chiarezza, la grave crisi in cui permane l’Inpgi, stante il perdurare dell’andamento negativo del settore editoriale, con un rilevante calo occupazionale che determina il duplice effetto della contrazione delle entrate contributive e del crescente ricorso agli ammortizzatori sociali (prepensionamenti, dimissioni incentivate, contratti di solidarietà e CIGS).

In relazione al bilancio tecnico si rileva, come già osservato in precedenza, che, con delibera del Consiglio di amministrazione n. 62 del 28 settembre 2016, l’Ente ha approvato, per la sola Gestione sostitutiva, un bilancio tecnico con base al 31 dicembre 2015 e proiezione al 2065. A

8 L’art. 1, comma 4 del d.lgs. n. 509 del 1994 prevede la costituzione di una riserva legale, al fine di assicurare la continuità nell’erogazione delle prestazioni, in misura non inferiore a cinque annualità dell'importo delle pensioni in essere. L’art. 59, comma 20 della legge 27 dicembre 1997, n. 449 stabilisce che le riserve tecniche di cui all'articolo 1, comma 4, lettera c), del citato decreto legislativo n. 509 del 1994 sono riferite agli importi delle cinque annualità di pensione in essere per l’anno 1994.

Con riferimento alla redazione dei bilanci tecnici, l’art. 5 del D.M. 29 novembre 2007 prevede che: “Fatto salvo quanto previsto dall’art. 59, comma 20, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, gli enti gestiti con il sistema a ripartizione redigono in ogni caso il prospetto della riserva legale, sviluppata per ogni anno di proiezione, calcolata in riferimento a cinque annualità delle pensioni correnti. La congruità del patrimonio netto per la copertura della riserva legale è verificata in relazione all'apposito indicatore dato dal rapporto tra riserva legale e patrimonio netto”.

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seguito di una sola parziale approvazione da parte dei Ministeri vigilanti e delle osservazioni sollevate da questi ultimi, con delibera del 28 marzo 2019, il Consiglio di amministrazione ha approvato un nuovo bilancio tecnico, con base al 31 dicembre 2017 e riferito al periodo 2018- 2067. Il documento attuariale evidenzia un saldo previdenziale negativo fino al 2046 e positivo dal 2047 a fine periodo, mentre il saldo totale è negativo fino al 2048 e positivo dal 2049 al 2067, crescendo fino a 384 milioni.

Anche il saldo, dato dalla differenza tra entrate totali (comprensive dei rendimenti) e uscite totali (comprensive delle spese di gestione), indica valori negativi fino al 2048, che tornano positivi dal 2049, fino a raggiungere 575,2 milioni nel 2067.

Il patrimonio a fine esercizio, pur con andamento oscillante, fa registrare un trend in diminuzione fino al 2027, per poi azzerarsi dal 2028 fino al 2060 e tornare a crescere dal 2016 e raggiungere, al termine del periodo considerato, un valore di 4.195,2 milioni.

Le valutazioni dell’attuario evidenziano come l’Inpgi non sia in grado di mantenere la solvibilità prospettica, esaurendo il proprio patrimonio già dal 2028. L’equilibrio di gestione, conclude l’attuario, sarebbe conseguibile solo attraverso un idoneo numero di nuovi ingressi, che, ad oggi, non si stanno concretizzando e che sono legati alle dinamiche del mercato del lavoro, sulle quali l’Istituto non è in grado di intervenire9.

Il quadro che emerge dai risultati del 2018, peraltro in linea con la tendenza negativa degli ultimi esercizi, impone agli organi di amministrazione dell’Inpgi, ad avviso di questa Corte, di porre responsabilmente in essere ulteriori interventi per rimediare ad una situazione che, altrimenti, rischia di compromettersi definitivamente, non mancando di monitorare costantemente gli eventuali scostamenti tra le ipotesi adottate nei calcoli attuariali e le effettive dinamiche, in modo da consentire eventuali interventi tempestivi ed efficaci, anche sotto il profilo normativo e ordinamentale.

In relazione alla criticità della situazione finanziaria dell’Ente, con l’articolo 16-quinquies, comma 2, del d.l. 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, si è stabilito che:

9 Il Ministero del lavoro, con nota del 29 luglio 2019 ha sottolineato come “[…] a prescindere dall’intervento prospettato dal Legislatore in merito all’eventuale ampliamento della platea contributiva, codesto Inpgi, oltre a dover valutare preliminarmente una rivisitazione della propria governance, dovrebbe affiancare misure di sospensione del riconoscimento di talune prestazioni facoltative a favore degli iscritti, nonché misure che limitino la crescita del debito pensionistico, utilizzando tutte le leve a disposizione per conformarsi al sistema generale dell’AGO, di cui ha natura sostitutiva, se non addirittura profilare un ordinamento più rigoroso”.

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1) l’INPGI adotti, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, misure di riforma del proprio regime previdenziale volte al riequilibrio finanziario della gestione sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria, che intervengano in via prioritaria sul contenimento della spesa e, in subordine, sull'incremento delle entrate contributive, finalizzate ad assicurare la sostenibilità economico-finanziaria nel medio e lungo periodo;

2) l’Ente trasmetta, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, ai Ministeri vigilanti un bilancio tecnico attuariale che tenga conto degli effetti derivanti dall'attuazione delle disposizioni indicate sopra;

3) qualora il bilancio tecnico non evidenzi la sostenibilità economico-finanziaria di medio e lungo periodo della gestione sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria, il Governo, al fine di ottemperare alla necessità di tutelare la posizione previdenziale dei lavoratori del mondo dell’informazione e di riequilibrare la sostenibilità economico- finanziaria della gestione previdenziale dell’Inpgi nel medio e lungo periodo, adotti uno o più regolamenti diretti a disciplinare, senza nuovi o maggiori oneri ovvero minori entrate per la finanza pubblica, le modalità di ampliamento della platea contributiva dell’Inpgi.

L’Ente ha avviato l’attuazione della previsione legislativa indicata sopra e i provvedimenti adottati e la loro efficacia verranno analizzati nelle prossime Relazioni di questa Corte.

1.5.2 I bilanci della Gestione separata

Il conto consuntivo della Gestione separata non evidenzia particolari criticità.

Il bilancio tecnico della Gestione separata è stato approvato con delibera del 16 aprile 2019 indicando quale base di riferimento il 31 dicembre 2017 e proiezione all’anno 2067. In base all’analisi svolta dal tecnico attuariale e recepita dall’Ente non evidenzia criticità in termini di tenuta prospettica e solvibilità attesa, come già sottolineato in precedenza. Sia il saldo previdenziale che quello totale risultano, infatti, positivi in tutto il periodo considerato, con un rapporto tra patrimonio e riserva legale richiesta dalla legge sempre ampiamente superiore all’unità.

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2. LA GESTIONE SOSTITUTIVA DELL’ASSICURAZIONE GENERALE OBBLIGATORIA

2.1 La gestione previdenziale e assistenziale

Nel periodo oggetto del presente referto è cresciuto il numero degli iscritti alla gestione sostitutiva che, al 31 dicembre 2018, erano pari a 35.714 unità, di cui 7.239 pensionati diretti.

Nel confronto con i dati rilevati nel 2017, da una parte, è aumentato il numero dei pensionati (v. tabella 8) e, dall’altra, è diminuito quello degli iscritti attivi (giornalisti in attività) non titolari di pensione.

Gli iscritti in attività, infatti, nel 2018 sono stati 14.731 (v. tabella 6), con una diminuzione di 871 unità rispetto al 2017 (-5,6 per cento).

La diminuzione tra il 2017 e il 2018 del numero complessivo degli iscritti attivi è conseguenza del minor numero di professionisti (-744) e pubblicisti (-118 iscritti), nonché del lieve decremento del numero dei praticanti (-9 iscritti).

La tabella che segue evidenzia la progressiva riduzione degli iscritti, registrata a partire dal 2013.

Tabella 6 – Iscritti attivi

Iscritti attivi* 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Professionisti 14.220 13.688 13.388 12.978 12.478 11.734

Pubblicisti 2.331 2.319 2.503 2.566 2.696 2.578

Praticanti 312 322 355 388 428 419

Totale 16.863 16.329 16.246 15.932 15.602 14.731

*I dati riferiti agli iscritti per gli anni 2013-2018 sono aggiornati al 29 febbraio 2019.

Fonte: Inpgi.

A fronte dell’evidenziata consistenza annua degli iscritti attivi, risulta gravare sulla Gestione sostitutiva, alla fine di ciascun esercizio, il numero di trattamenti pensionistici obbligatori IVS di cui alla seguente tabella seguente.

L’incremento annuale rappresenta il saldo tra le nuove pensioni liquidate e quelle venute a cessare in ciascun esercizio.

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19 Tabella 7 – Pensioni

2017 2018

PENSIONI DIRETTE

- Vecchiaia 3.619 3.615

- Prepensionamenti ex l. n. 416 del 1981 989 1.009

- Anzianità 2.298 2.405

- Invalidità 208 210

Totale pensioni dirette 7.114 7.239

PENSIONI AI SUPERSTITI

- Indirette 540 541

- Reversibilità 1.744 1.788

Totale pensioni superstiti 2.284 2.329

TOTALE GENERALE 9.398 9.568

Variazione % rispetto esercizio precedente 4,31 1,81

Fonte: Inpgi.

In relazione ai dati esposti nella tabella occorre segnalare che la voce “Prepensionamenti ex l.

n. 416 del 1981” è riferita ad un particolare ammortizzatore sociale previsto dalla legge indicata. L’onere della liquidazione dei prepensionamenti in questione è stato posto a carico dello Stato a partire dall’anno 2009 con le leggi n. 2 del 2009 e n. 14 del 2009. A decorrere dal 2014, gli oneri riferiti a detti prepensionamenti sono stati rifinanziati con le leggi n. 114 del 2014, n. 232 del 2016 e n. 96 del 2017, che hanno aumentato gli importi a carico dello Stato in maniera progressiva fino all’anno 2021; per l’esercizio in esame, l’ulteriore finanziamento è stato pari 26,3 milioni, ponendo quindi a carico dello Stato la somma complessiva di 32,6 milioni.

Dai dati esposti nelle tabelle precedenti si desume che il rapporto tra iscritti attivi e trattamenti pensionistici (evidenziato nella successiva tabella 8) ha subito nel 2018 una flessione ulteriore, a conferma dell’andamento che si registra a partire dall’anno 2013.

Tabella 8 – Rapporto iscritti attivi / pensioni

Anno Iscritti attivi * Pensioni Rapporto

2013 16.863 7.964 2,12

2014 16.329 8.234 1,98

2015 16.246 8.643 1,88

2016 15.932 9.010 1,77

2017 15.602 9.398 1,66

2018 14.731 9.568 1,54

*I dati riferiti agli iscritti per gli anni 2013-2018 sono aggiornati al 29 febbraio 2019.

Fonte: Inpgi.

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Nella tabella 9 sono riportati i dati di flusso delle nuove pensioni nel medio periodo.

Tabella 9 – Pensioni liquidate in ciascun anno PENSIONI

liquidate in ciascun anno 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Pensioni dirette* 450 416 576 495 539 342

Pensioni superstiti 111 112 131 128 123 161

Totale 561 528 707 623 662 503

*Di cui 87 prepensionamenti con oneri a carico dello Stato nel 2018.

Fonte: Inpgi.

L’esame dei dati mette in luce che il numero complessivo dei trattamenti, che nel 2017 aumentava di 39 unità rispetto all’anno precedente (+6,3 per cento), per l’incremento delle pensioni dirette (passate dalle 495 del 2016 alle 539 del 2017), nel 2018 diminuisce di 159 unità, passando da 662 a 503 (-24 per cento). Peraltro, il numero di trattamenti pensionistici liquidati nel 2018 è di gran lunga inferiore a quello liquidato nel 2013 e nel periodo compreso negli anni 2015 – 2017.

L’ammontare complessivo annuo degli oneri sostenuti per le prestazioni IVS e delle correlate entrate contributive (correnti e relative ad anni precedenti) è indicato nella tabella seguente, contenente, altresì, i dati relativi all’aliquota contributiva in vigore, alla massa retributiva imponibile e al rapporto pensioni/contributi.

Tabella 10 – Pensioni IVS / Contributi IVS

(dati in migliaia)

2013 2014 2015 2016 2017 2018

Pensioni IVS (A) 425.868 444.115 460.901 485.787 510.977 527.740

Contributi IVS (B) 350.673 348.315 340.217 359.532 348.564 349.554

-correnti (C) 344.338 341.517 331.827 348.276 340.177 341.303

-relativi ad anni precedenti 6.335 6.798 8.391 11.256 8.386 8.251

Aliquota IVS %:

-quota a carico lavoratore* 8,69 8,69 8,69 9,19 9,19 9,19

-quota a carico datore 21,28 22,28 22,28 23,81 23,81 23,81

Totale aliquota 29,97 30,97 30,97 33 33 33

Monte retrib. imponibile 1.116.653 1.075.900 1.046.400 1.028.400 1.001.000 1.000.800 Incidenza%:

A/B

A/C 121,4

123,6

127,5 130,0

135,5 138,9

135,1 139,5

146,6 150,2

148,8 154,6 La legge n. 438/1992 ha previsto inoltre a carico del giornalista un’aliquota contributiva aggiuntiva, pari all’1% sulla quota di retribuzione mensile eccedente la prima fascia di retribuzione pensionabile (fascia fissata per il 2018, come per il 2017, in € 46.184).

Fonte: Inpgi.

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21

I dati esposti nella tabella riportata sopra illustrano il rapporto tra contributi incassati dall’Ente e trattamenti pensionistici erogate agli aventi diritto.

Nel 2018 l’ammontare dei trattamenti pensionistici è stato pari a 527,74 milioni a fronte di contributi versati dagli iscritti alla Cassa pari a 349,55 milioni, dei quali 341,30 milioni riferiti alla gestione corrente e 8,25 milioni ad anni precedenti.

Il saldo fra i trattamenti pensionistici erogati e il totale dei contributi IVS è andato peggiorando progressivamente, con un allargamento significativo della forbice che è passata da 75,20 milioni del 2013 ai 178,19 milioni del 2018. Concentrando l’analisi sul saldo tra contributi correnti e prestazioni IVS si evidenzia che il saldo è divenuto progressivamente negativo passando da -81,530 nel 2013, -102,598 nel 2014, -129,074 del 2015, -137,511 nel 2016, -170,800 nel 2017 e -186,437 nell’esercizio in esame.

Occorre sottolineare, inoltre, che alla fine del periodo preso in esame (2013-2018), gli oneri per i trattamenti pensionistici sono aumentati in misura significativa, con un tasso d’incremento sull’esercizio precedente del 3,28 per cento nel solo esercizio 2018.

Anche il gettito contributivo IVS è progressivamente diminuito, passando da 350,67 milioni, registrato nel 2013 a 349,57 milioni, rilevato nel 2018, anche se nell’esercizio considerato si è verificato un lieve aumento rispetto a quello precedente (pari allo 0,3 per cento sul 2017).

La diminuzione progressiva dei contributi obbligatori IVS è stata rallentata dalla dinamica salariale e delle carriere, l’aumento dei minimi retributivi imponibili di legge applicati alle figure di collaboratore e di corrispondente ex articolo 2 e 12 del CNLG FNSI/FIEG, il rinnovo della parte economica del contratto collettivo Anti-Corallo, l’introduzione della nuova aliquota addizionale prevista per i trattamenti di integrazione salariale CIGS e Solidarietà e l’aumento a decorrere dal 1° gennaio 2018 delle retribuzioni convenzionali da prendere a base per il calcolo dei contributi dovuti per l’assicurazione obbligatoria in favore dei giornalisti operanti all’estero così come stabilito dal Decreto del Ministero del Lavoro del 20 dicembre 2017.

Gli accertamenti riferiti ai contributi maturati negli anni precedenti ammontano complessivamente a 8,25 milioni e derivano per 2,6 milioni dall’attività ispettiva (anno precedente 2,8 milioni) e per circa 6,22 milioni dall’attività amministrativa di recupero crediti, da denunce aziendali pregresse, da regolarizzazioni spontanee e dal trasferimento dei contributi da altri enti (anno precedente 6,16 milioni).

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Rispetto all’anno precedente, risultano minori ricavi complessivi per 138 milioni, pari all’1,54 per cento.

Un cenno va riservato alla liquidazione dei prepensionamenti ex lege n. 416 del 1981 con onere a carico dello Stato. Nel 2018 l’Inpgi ha autorizzato le relative spese per l’importo di 32,6 milioni (32,5 milioni nel 2017), interamente coperto dal finanziamento da parte dello Stato.

Il gettito complessivo degli altri contributi obbligatori (esclusi cioè quelli IVS), evidenziato nella tabella che segue, resta sostanzialmente stabile passando da 22,82 milioni nel 2017 a 22,83 milioni nel 2018.

Anche in relazione agli altri contributi obbligatori è necessario mettere in luce che nel periodo considerato diminuiscono in misura di poco inferiore al 20 per cento, passando dai 26,95 milioni del 2013 ai 22,83 milioni del 2018.

Tabella 11 – Altri contributi obbligatori

(dati in migliaia)

VOCI* 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Contributi disoccupazione 18.242 17.619 17.130 16.909 16.893 16.961

Contributi assegni familiari 549 551 513 506 491 491

Contributi assicurazione infortuni 2.451 2.365 2.315 2.339 2.265 2.259

Contributi mobilità 2.004 1.878 1.802 1.721 21 11

Contributi fondo garanzia indennità

anzianità 592 530 524 528 535 524

Contributi di solidarietà 3.112 2.917 2.772 2.744 2.615 2.589

Quote indennità mobilità a carico

datore di lavoro 0 5 0 0 0 0

Totale 26.951 25.860 25.055 24.747 22.820 22.835

* Gli importi indicati nel prospetto comprendono sia le entrate contributive correnti che quelle riferite ad anni precedenti.

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Inpgi.

Oltre alle pensioni IVS, che costituiscono la parte preponderante delle prestazioni istituzionali, la Gestione sostitutiva eroga, come già ricordato, una serie di altre prestazioni a carattere obbligatorio, indicate nella tabella che segue.

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