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(1)

RILIEVI RACCOLTI A CVRA DELLA

REALE ACC - ADEMIA D'ITALIA

FASCICOLO XI

IL DVOMO DI BARGA

testo e rilievi di

Luigi Pera

LA LIBRERIA DELLO STATO

ROMA 1937 · A. XV E. F.

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LA CLASSE DELLE ARTI

DELLA R. ACCADEMIA D'ITALIA- PROMOTRICE

CESARE BAZZANI - ARMANDO BRASINI - PIETRO CANONICA - FELICE CARENA FERRVCCIO FERRAZZI- VMBERTO GIORDANO- GVSTAVO GIOVANNONI PIETRO MASCAGNI- LORENZO PEROSI- MARCELLO PIACENTINI

ROMANO ROMANELLI - ATTILIO SELVA - ETTORE TITO

IL CONSIGLIO DI DIREZIONE

MARCELLO PIACENTINI - PRESIDENTE

GVSTAVO GIOVANNONI- GINO CHIERICI- VINCENZO FASOLO FERDINANDO FORLATI- BRVNO MARIA APOLLONJ, DIRETTORE

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(3)

I MONVMENTI ITALIANI

RILIEVI RACCOLTI A CVRA DELLA

REALE A CC A D EM IA D 'IT A LI A

FASCICOLO XI

IL D V O M O DI B A RG A

ELL'ALTA VALLE DEL SERCHIO, su di una propaggine dell'Appennino teseo- emiliano, fiancheggiata dai torrenti Ania e Corsonna, sorge l'antico castello di Barga.

Il nucleo urbano, dilagante sulle pendici del colle, è dominato dal Duomo. x)

L'edificio, nettamente visibile da ogni lato, colpisce, chi l'osservi per la prima volta e per la vastità della mole e per il suo accidentato profilo, caratteristiche queste che entrambe accusano l'evoluzione subìta attraverso i secoli dal monumento, in seguito alle variate esigenze del culto, determinate alla loro volta dallo sviluppo econom1co, religioso e politico del paese.

Infatti: lo studio del monumento, il suo rilievo e le indagini archeologiche recenti condottevi durante i lavori di liberazione e di restauro, ci hanno consentito di rico- struire, con sicurezza di dati, le varie fasi di tale evo- luzione, x) che qui sottoponiamo al lettore valendoci, sopratutto, di una completa documentazione grafica. z)

La chiesa, quale apparisce oggi, accusa chiaramente, tanto all'interno quanto all'esterno, il susseguirsi delle principali fasi costruttive (cfr. la Tav. I). Esse risultano complessivamente quattro. Cioè: una iniziale, da cui nacque il nucleo primitivo e tre di espansione. Vanno inoltre considerate due successive sopraelevazioni del pri- mo tratto delle navate laterali e l'erezione del campanile.

(4)

Ciascuna di queste fasi corrisponde, con molta approssi- mazione ed in ordine di tempo, alle parti che compongono l'attuale chiesa. La successione cronologica delle varie fasi coincide con lo sviluppo planimetrico della chiesa considerato a partire dall'attuale fronte e procedendo verso l'abside. Più precisamente osserviamo che il nucleo primitivo, corrisponde a quella parte della chiesa attuale che potrebbe essere definita lo "pseudonartece ,; il secondo ed il terzo ampliamento corrispondono rispetti- vamente all'aula tripartita da navate, al presbiterio ed alla zona tergale (cappelloni terminali e sacrestia) (cfr. le Tavole I, III-IV).

Il nucleo iniziale fu rappresentato da una chiesuola che le recenti indagini hanno permesso di definire chiaramente e che trova posto nella serie delle chiese ad unica nave di cui gli esemplari sono assai frequenti nella regione:

(San Martino in Greppo presso Diecimo, San Lorenzo di Brancoli, San Donato di Domazzano, San Bartolommeo della Cune, Santi Giusto e Clemente di Puticiano, ecc.) (cfr. la Tav. I).

Di essa non rimangono oggi se non i ruderi delle fon- dazioni dei fianchi e due tratti di muro: il tergo, quasi completo, incorporato nel fianco destro (1° tratto) ed il fronte incorporato nella struttura interna di separazione fra l'atrio e gli ambienti del campanile. Quest'ultima parte fu rimaneggiata in basso per ricavarvi due arcate poi murate (cfr. le Tavole I, VIII-IX, X-XI).

La costruzione delle due superstiti strutture murarie originali è eseguita, come del resto in prevalenza tutta la chiesa (eccetto l'ultimo tratto), in calcare grigio (alberese) molto duro e resistente agli agenti atmosferici.

Caratteristica di questa muratura è l'impiego di grossi conci piuttosto piatti, ottenuti seguendo i piani di frattura della roccia e disposti in serie alternate, di costa ed in piano, in modo da creare un assestamento pseudoisodomo in cui si avvicendano filari alti e bassi. Questo apparec- chio costruttivo è più nettamente visibile nella parte alta dell'antico fronte che non nel tergo, dove i successivi risarcimenti hanno alterato la disposizione primitiva.

In questo procedimento costruttivo, le coppie di filari alti fungono da paramento esteriore del muro di cui la struttura interna è a sacco, mentre i filari bassi rispondono alla duplice funzione di distribuire le pressioni nonchè di collegare la massa muraria nella quale sempre si inseri- scono con il lato lungo e che spesso attraversano com- pletamente secondo un modo costruttivo già assai diffuso nell'architettura romana. 2>

Si osserva cioè qui, con funzione eminentemente costruttiva, quella disposizione che poi fu largamente sfruttata (il più delle volte a scopo puramente decorativo) nelle costruzioni romaniche e gotiche, in cui, ad accrescere l'effetto estetico, intervenne la bicromia dei materiali impiegati.

Per fissare, sia pure approssimativamente, l'epoca di costruzione del primo nucleo del monumento bisogna

avvalersi della testimonianza di alcuni documenti datati al 982 e 994 nei quali si cita la chiesa di Barga con il titolo di San Cristoforo che è quello stesso dell'attuale Duomo.3>

Ma un elemento più notevole di datazione

ci

è fornito dal tipo di muratura a grandi conci testè rilevata, o piut- tosto dalla particolare disposizione di essi, che si distacca dall'apparato murario a minuti elementi di pietra general- mente impiegato in Toscana fino verso il Mille.

Il fatto poi che la Barga del X secolo non era se non una borgata satellite della vicina Loppia, assoggettata economicamente alla Signoria dei Rolandinghi e sotto la giurisdizione politica di Lucca, giustifica le modeste pro- porzioni dell'edificio primitivo perfettamente rispondenti alla scarsa importanza del centro abitato.

In base a questi elementi ed a queste considerazioni possiamo avanzare l'ipotesi che il primo nucleo del Duomo di Barga risalga allo scorcio del secolo X.

Con il primo ampliamento la chiesina originaria diviene un elemento subordinato del nuovo complesso edilizio che si sviluppa secondo lo schema basilicale.

Con andamento quasi parallelo al fianco destro della chiesina primitiva - demolito per ragioni che oggi ci sfuggono-venne costruito infatti, ma spostato in avanti, il prospetto della nuova chiesa il quale, in conseguenza forse alle eccezionali condizioni in cui venne elevato, assunse una sagoma squadrata che è affatto inconsueta in Toscana mentre la stessa costituisce una delle peculiari caratteristiche della coeva architettura sacra dell' U mbria e più dell'Abruzzo.

La facciata della chiesa è caratterizzata da un duplice ordine di archetti pensili raggruppati però in elementi quadrangolari definiti da lesene che sono complete di capitello e base secondo uno schema abbastanza frequente nella regione e che ritroviamo infatti nella Pieve della vicina Loppia e nella Pieve di Stazzema (Massa Carrara).

Anche simile è il motivo che decora la fronte dell'Eremo del Vivo nell'Abbadia San Salvatore e della Pieve di Cor- sano (Siena), dove però l'effetto del chiaroscuro è assai più marcato dal maggiore spostamento dei piani perchè alle lesene si sostituiscono mezze colonne.

Nel Duomo di Barga gli archetti della facciata insi- stono su mensole a sezione quasi triangolare, simili quindi a quelli della Pieve di Loppia, della Pieve Fosciana e della chiesa di Ceserana ma decorati nella fronte, così come quelli della Pieve di Diecimo (abside) e di Stazzema, con motivi vegetali, od animali e talvolta anche con minute figurazioni umane.

Fu in questa stessa epoca inoltre che, all'antico fronte della chiesa si addossò l'inizio della navata sinistra, la quale fu posta in comunicazione col primitivo corpo di fabbrica, mediante l'apertura di due arcate nella parte inferiore del fronte stesso.

La navata in parola e le altre due (la mediana e la destra), si estesero verso nord-est a formare il vero e proprio ampliamento, distaccandosi da una struttura

(5)

Il campanile segue il tipo delle torri campanarie della Lucchesia del XII e XIII secolo, San Martino e SanFre- diano in Lucca, Pieve di Diecimo, Pieve di Brancoli, ecc., è suddiviso in quattro zone e fornito di monofore, bifore e trifore susseguentisi in progressiva leggerezza dal basso all'alto.

Escluso che la sua costruzione risalga all'epoca del pri- mitivo ampliamento, data la conformazione planimetrica e

1) L'accuratezza delle indagini archeologiche e del rilievo, sono state facilitate dal cordiale interessamento del comm. Moraodo Stefaoi e di moos. Lino Lombardi, rispettivamente Presidente dell'Opera del Duomo e Prevosto di Barga, i quali non tralasciarono di mettere a nostra disposizione ogni mezzo che fosse in loro possesso.

:~ Il sistema di costruzione descritto, come gli altri indicati nel testo, sono stati osservati durante i restauri che costrinsero spesso allo smontaggio ed al rimontaggio di talune strutture pericolanti.

strutturale della chiesa di quel tempo, rimane dubbio se sia da attribuirsi a quella fase di attività costruttiva indivi- duata nella prima metà del secolo XIII (come lo farebbe supporre anche la forma delle finestre), o all'epoca del secondo ampliamento, come c1 indicherebbe l'analogia della muratura.

Il coronamento merlato fu aggiunto durante l'ultimo restauro.

LUIGI PERA

3) Cfr. P. MAGRI, Il territorio di Barga, Albenga 1881, pag. 40.

4) Una epigrafe che rammentava il fatto era incisa sull'architrave della seconda porta del fianco sinistro ma non venne purtroppo riportata nel nuovo architrave con il quale, nel corso dei recenti restauri, venne sostituito l'originario.

N. B. - I rilievi sono stati eseguiti dall'Autore a cura dell'Istituto di Architettura e Urbanistica della Facoltà d'Ingegneria di Pisa.

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P. MAGRI, Il DHomo di Barga, Barga-M. SPRINGER.-C. Ricci, Man11ale di storia dell'arte, Bergamo

INDICE DELLE TAVOLE CONTENUTE IN QUESTO FASCICOLO

I

II III-IV

v

EDIFICIO

- Pianta con analisi strutturale- Assonometria (nucleo primitivo e primo ampliamento).

-Assonometria (secondo ampliamento).

- Pianta allo stato attuale.

-Fronte.

VI-VII - Fianco Simstro.

VIII-IX - Fianco destro.

X-XI - Sezione longitudinale.

XII - Sezioni trasversali (vista dalla porta prin- cipale- vista dall'altare maggiore).

XIII - Porta principale.

XIV - Porta principale del fianco sinistro.

XV - Porta minore del fianco sinistro.

XVI -Particolari del fronte.

XVII - Particolari di finestre.

XVIII - Basi e capitelli dei pilastri interni.

PLUTEI E PULPITO

XIX - Recinti corali.

XX -Pianta.

XXI - Fronte.

XXII-XXIII - Fianco sinistro.

XXIV-XXV -Fianco destro.

XXVI - Particolari di colonne.

XXVII - Particolari dei capitelli.

(6)

DUOMO DI BARGA

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ABBONAMENTO AI TRE FASCICOLI ANNVALI LIRE

36

(PER L'ITALIA)

DIREZIONE: PALAZZO SACCHETTI - VIA GIVLIA, 66- ROMA

AMMINISTRAZIONE: PRESSO uLA LIBRERIA DELLO STATO" - PIAZZA VERDI - ROMA

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