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PIANO DELLE MISURE PER LA SICUREZZA E SALUTE FISICA DEI LAVORATORI E DI COORDINAMENTO (Art DLgs 81/2008)

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(2)

Comune di Salerno

(Provincia di Salerno)

PIANO DELLE MISURE PER LA SICUREZZA E SALUTE FISICA DEI LAVORATORI

E DI COORDINAMENTO

(Art. 100 - DLgs 81/2008)

Committente:

SALERNO PULITA S.P.A.

Coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione:

ING. MARCELLO CIOTTA ARCH. ROBERTO CACCIATORE

Timbro e firma dei Coordinatori in fase di progettazione

(3)

PREMESSA

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), così come previsto dall’art. 100 del D.Lgs.

81/’08, è stato redatto nel rispetto della normativa vigente e rispetta i contenuti minimi indicati dal D.Lgs. 81/’08 ed in particolare dall’Allegato XV allo stesso Decreto.

L’incarico per il coordinamento della sicurezza per le opere di che trattasi, in fase di progettazione, è stato affidato, dalla Società Salerno Pulita, ai tecnici già incaricati della progettazione delle opere, essendo sia l’ing. Marcello Ciotta, sia l’arch. Roberto Cacciatore:

– abilitati a svolgere compiti di coordinatore per la sicurezza in quanto in possesso di tutti i requisiti richiesti dall’art. 98 del DLgs 81/’08, inclusa la frequenza successiva ai corsi, di cui all’Allegato XIV del citato decreto.

Pertanto, nel rispetto di quanto disposto dagli articoli 91 e 100 del DLgs 81/’08, in qualità di coordinatori per la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera, gli stessi hanno redatto il presente Piano delle misure per la sicurezza e salute fisica dei lavoratori e di coordinamento.

Il coordinatore per la sicurezza e la salute durante la realizzazione dell’opera, che verrà nominato dal committente o dal responsabile del procedimento, prima dell’affidamento degli stessi, come disposto dall’art. 90, comma 4 del DLgs 81/’08, provvederà:

– ad adeguare il Piano in relazione all’evoluzione ed alle eventuali modifiche intervenute valutando le proposte delle Imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere;

– a verificare che dalle stesse Imprese venga applicato, secondo quanto disposto dall’art. 92, comma 1, lettera a del DLgs 81/’08.

DATI UTILI PER LA REPERIBILITA’

Arch. ROBERTO CACCIATORE Via Leopoldo Cassese, 12 CAP 84122 Città: Salerno

Tel. 089 222848 Cell. 329 2046984

Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione dei lavori:

Ing. MARCELLO CIOTTA Via Luigi Liguori, 64

CAP 84135 Città: Salerno

Tel. 089 2750533 Cell. 330 351447

(4)

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI INTEGRAZIONE O MODIFICHE, DA PARTE DELL’IMPRESA ESECUTRICE DEI LAVORI, AL PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO (PSC) REDATTO DAL COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE

Il comma 5 dell’art. 100 del DLgs 81/’08 consente all’Impresa che si aggiudica i lavori di presentare al coordinatore per l’esecuzione dei lavori, una proposta di integrazione al Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC), ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza.

In nessun caso tali integrazioni potranno essere in contrasto con le linee guida ed i criteri espressi nel Piano di sicurezza redatto dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione.

Eventuali integrazioni del PSC proposte dall’Impresa sono comunque soggette ad approvazione da parte del coordinatore per l’esecuzione dei lavori che in nessun caso, possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.

OBBLIGO DELLE IMPRESE DI REDIGERE IL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA (POS) COMPLEMENTARE E DI DETTAGLIO AL PCS

La lettera g del comma 1 dell’art. 96 del DLgs 81/’08, obbliga le Imprese esecutrici a redigere il Piano Operativo di Sicurezza (POS) per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del Cantiere e nell’esecuzione dei lavori, i cui contenuti sono riportati nell’Allegato XV del predetto Decreto.

È obbligo di tutte le Imprese che parteciperanno all’esecuzione dei lavori assolvere a quanto disposto alla lettera g.

ELENCO DEI NUMERI TELEFONICI UTILI IN CASO DI EMERGENZA Emergenza sanitaria

PER OGNI TIPO DI EMERGENZA (24 ORE SU 24)………..tel. 118

AZIENDA SANITARIA LOCALE SALERNO………tel. 089 691111 OSPEDALE: San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona…….……….. tel. 089 671111

AMBULANZA PRONTO SOCCORSO ………..tel. 089 673085

Emergenza sicurezza

VIGILI DEL FUOCO – SOCCORSO ………...……… tel. 115

CARABINIERI Pronto Intervento ……….……...………... tel. 112 POLIZIA STRADALE Pronto Intervento …..…………...………...…... tel. 113

POLIZIA MUNICIPALE di Salerno ………..……….……….… tel. 089 663132 Segnalazione guasti

ELETTRICITÀ: ENEL……….….. tel. 803 500

(5)

Sarà cura del responsabile delle emergenze dell’Impresa esecutrice, di verificare i numeri di cui sopra ed eventualmente di integrarli, se sarà necessario.

Analoga verifica dovrà essere eseguita per i percorsi, da utilizzare in caso di emergenza per infortunio, per arrivare rapidamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino.

QUADRO GENERALE CON I DATI NECESSARI ALLA NOTIFICA

1. Data della comunicazione della notifica (da inserire al momento della notifica) : ………….

……….…….

2. Indirizzo del Cantiere (da inserire al momento della notifica) : Via Tiberio Claudio Felice n. 18/bis - SALERNO

3. Committente:

SALERNO PULITA S.P.A.

Via R. Wenner, 69 CAP 84131 Città: Salerno Provincia: Salerno 4. Natura dell’opera:

LAVORI DI ADEGUAMENTO FUNZIONALE DELLA NUOVA SEDE AZIENDALE DELLA SOCIETÀ "SALERNO PULITA S.P.A." PRESSO L'IMMOBILE SITO IN VIA TIBERIO CLAUDIO FELICE 18/BIS

5. Coordinatore per la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera:

Ing. MARCELLO CIOTTA Via Luigi Liguori, 64

CAP 84135 Città: Salerno

Tel. 089 2750533 Cell. 330 351447 Arch. ROBERTO CACCIATORE Via Leopoldo Cassese, 12 CAP 84122 Città: Salerno

Tel. 089 222848 Cell. 329 2046984

7. Coordinatore per la sicurezza e la salute durante l’esecuzione dell’Opera:

da nominare ………..

………..

………..

8. Data presunta dell’inizio dei lavori in cantiere (da inserire al momento della notifica) :

………..

9. Durata presunta della durata dei lavori in cantiere:

(6)

9.1. Giorni naturali e consecutivi come desumibile dal cronoprogramma di progetto: 80

10. Numero uomini giorno e numero medio presunto dei lavoratori presenti contemporaneamente sul cantiere in un solo giorno:

10.1. Numero Uomini/Giorno = 450

10.1. Numero medio presunto dei lavoratori presenti per la realizzazione dell’opera nel suo complesso = 6

11. Numero totale di Imprese previste nel corso dello svolgimento del cantiere (al momento della notifica preliminare): si ipotizza un numero minimo di una impresa

Totale complessivo (Impresa appaltatrice ed eventuali Ditte autorizzate) 11.1. Numero massimo previsto di Imprese presenti contemporaneamente in cantiere (al

momento della notifica preliminare)= 2

Totale per i lavori svolti contemporaneamente (Impresa appaltatrice ed eventuali Ditte autorizzate = 2

12. Identificazione delle Imprese già selezionate (al momento della notifica preliminare):

………

Dati relativi all’Impresa principale esecutrice dei lavori (e di eventuali altre Ditte autorizzate)

………..

………..

13. Ammontare complessivo presunto dei lavori a misura e dei lavori ed oneri compensati a corpo, Totale complessivo (stima preventiva in fase preliminare): 200.000,00 €

STRUTTURA ORGANIZZATIVA TIPO RICHIESTA ALL’IMPRESA PRINCIPALE IN FUNZIONE DELL’ESECUZIONE IN SICUREZZA DEI LAVORI IN OGGETTO

Impresa

Sede legale ed operativa:

Via ………. n. ……… CAP ……… Città ……….…...

Legale Rappresentante: Sig. ………...……….……….

Direttore Tecnico: Ing. / Arch. / Geom.: ………

Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi: Sig. ……….

Sede: Tel. ………/……… Fax ………/……….………

Iscrizioni

C.C.I.A.A. ……….. Reg. Imprese ………...…… P. IVA …………....………...

Assicurazioni Obbligatorie

INAIL ……… INPS ……….………

Assicurazioni varie (facoltative)

(7)

Responsabilità Civile Terzi – RCT……….………

Responsabilità Civile Operai – RCO……….………....……….

Indirizzo del Cantiere

Impresa ………..…...……...………...………..

Via ……… n. …… CAP ……… Città ………..…..………

Tel. e Fax del Cantiere: ………… / ………...……..………

Direttore di Cantiere: Ing. / Arch. / Geom. ……….………..………

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)……….……….…

……….

Responsabile della sicurezza in Cantiere:……….

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)

……….

Responsabile delle Emergenze in Cantiere: Sig. ………...…………...………

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare) ……….……….………….

……….

Capo cantiere:Sig. ………...……….……...………

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)………..………..……..………

………..………..……..……….

Preposto/i: Sig. ……….………..………..….……….…...

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)…………..………..……...……

……….

Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): …………..…………...………

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)………..…………...………..………

………...……….……….

Medico competente: Dott. ……….……….

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)………..………...…….……….

……….………

ASL di riferimento:………..………...………..…………

(Indirizzo, Telefono, Fax, Cellulare)………..………...………..………

……….………

Qualsiasi modifica anche anagrafica, o di altro genere relativa agli incarichi tra quelli sopra riportati e proposti in fase progettuale dovrà essere immediatamente segnalata al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori.

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MISURE GENERALI DI TUTELA

Come indicato nell’articolo 95 del D.Lgs. 81/’08, durante l’esecuzione dell’opera, i datori di lavoro delle Imprese esecutrici dovranno osservare le misure generali di tutela di cui all'articolo 15 dello stesso D.Lgs. 81/’08 e dovranno curare, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:

- il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;

- la scelta dell’ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione;

- le condizioni di movimentazione dei vari materiali;

- la manutenzione, il controllo prima dell’'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;

- la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;

- l’adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;

- la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;

- le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all’interno o in prossimità del cantiere.

DOCUMENTAZIONI RIGUARDANTI IL CANTIERE NEL SUO COMPLESSO

Questa documentazione è da custodire presso gli uffici del Cantiere a cura dell’Impresa esecutrice.

L’elenco della documentazione è indicativo e non esaustivo.

Documentazione a cura del committente:

– Copia della notifica agli organi di vigilanza territorialmente competenti;

– Copia del Piano di sicurezza e di coordinamento.

Documentazione a cura dell’Impresa

– Piano operativo di sicurezza (POS), come stabilito dall’art. 96 del DLgs 81/’09, redatto secondo l’Allegato XV del predetto Decreto;

– Iscrizione alla CCIAA;

– Denuncia di nuovo lavoro all’INAIL;

– Libro matricola dei dipendenti;

– Registro degli infortuni;

– Registro delle presenze;

– Certificati di regolarità contributiva INPS, INAIL, Cassa Edile;

– Dichiarazione relative al rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali, organico medio annuo, idoneità tecnico-professionale;

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– Cartello di identificazione del Cantiere con indicazione dei soggetti interessati dal procedimento;

– Planimetria del Cantiere con l’ubicazione di tutti i servizi e le aree di lavorazione fuori opera e di stoccaggio;

– Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di cantiere (D.M. 37/’08);

– Copia dei modelli A e B delle denunce eseguite per gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche ed impianto di terra;

– Libretti d’uso delle macchine ed attrezzature;

– Libretti di omologazione degli impianti di sollevamento ad azione non manuale di portata superiore a 200 kg;

– Per gli apparecchi di sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg: copia della richiesta di prima verifica all’INAIL ed all’AUSL-PMP per le verifiche successive alla prima (verifica annuale);

– Verifica trimestrale delle funi e delle catene riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamento (anche per quelli di portata inferiore a 200 kg);

– Nomine dei soggetti referenti per la sicurezza e le emergenze.

– Documenti attestanti la formazione e l’informazione;

– Verbali di riunioni periodiche;

– Relazione (rapporto) sulla valutazione del rischio del rumore;

– Schede di sicurezza dei prodotti tossici, ecc.;

– Programma sanitario (con cartelle sanitarie se sussistono gli obblighi);

– Eventuali lettere di richiamo (controfirmate) a lavoratori inosservanti le norme di sicurezza;

– Eventuali verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli Enti di controllo che abbiano titolo in materia di ispezioni dei Cantieri (Azienda ASL, Ispettorato del lavoro, INAIL, VVF, ecc.);

– Eventuali comunicazioni agli organi di vigilanza, ecc.

Pertinente documentazione (tra quella sopra elencata) dovrà essere custodita da eventuali Ditte subappaltatrici e Lavoratori autonomi, se autorizzati preventivamente dal Committente.

DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’OPERA DA ESEGUIRE CON RIFERIMENTO ALLE TECNOLOGIE ED AI MATERIALI IMPIEGATI

1. Premessa Premessa

La Società Salerno Pulita S.P.A., è società partecipata del Comune di Salerno e svolge attività di servizi, pulizia e risanamento ambientale.

La società, già insediata in zona A.S.I. la via Wenner 69, per finalità logistiche ed economiche prevede la delocalizzazione della sede aziendale da quella attuale di via Wenner 69, alla nuova sede di via Tiberio Claudio Felice 18/bis.

La nuova struttura, già sede della I.T.C. S.P.A., necessita di alcuni interventi di adeguamento finalizzati a renderla funzionale con le attività aziendali ordinarie.

(10)

2. Descrizione sintetica delle opere

Lavori di straordinaria manutenzione da eseguirsi alla nuova sede di Salerno Pulita S.p.A..

1) all’interno del capannone:

- realizzazione spogliatoi, servizi igienici (w.c. e docce) e locali tecnici integrativi;

- realizzazione nuovi uffici integrativi;

2) all’esterno del capannone

- disegno degli stalli di sosta sul piazzale;

3) adeguamento impianti - fognari, idrici;

- elettrici, termoidraulici.

Descrizione delle opere di progetto

Il progetto di adeguamento prevede la individuazione al piano terra di nuovi ambienti, ricavati all’interno della volumetria esistente, finalizzati alla realizzazione degli spogliatoi, delle docce, dei w.c. e dei locali tecnici necessari per lo svolgimento delle attività della società Salerno Pulita, nonché di ulteriori uffici e locali deposito/magazzino. Tutte le opere interne all’edificio esistente non comporteranno incrementi volumetrici o modifiche significative sulle facciate, ove verranno realizzate solo delle finestre all’interno dei vani porta e saracinesche già esistenti che verranno mantenute.

Naturalmente sarà necessario provvedere anche agli adeguamenti ed integrazioni delle dotazioni impiantistiche ed in particolare di quelle:

• per l’alimentazione elettrica e l’illuminazione interna all’edificio nei locali di nuova realizzazione;

• per la climatizzazione ed il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria per le docce e spogliatoi;

• per il carico e lo scarico delle acque di uso civile per i servizi igienici.

ASPETTI DI CARATTERE GENERALE IN FUNZIONE DELLA SICUREZZA E VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE E DEI RISCHI AMBIENTALI

L’immobile oggetto di intervento, fa parte della zona A.S.I. del comune di Salerno – località Fuorni in via Tiberio Claudio Felice 18/bis.

Il lotto industriale risulta caratterizzato dai seguenti valori:

Sup. lotto 17.774,00 mq Sup. coperta 8.000,86 mq Sup. Utile 8.474,40 mq Sup. Parcheggi 4.759 mq

(11)

L’area su cui si estende il complesso in parola è pressoché pianeggiante ed è ubicata alla stessa quota della viabilità consortile circostante.

Su tale lotto insiste il capannone con annessi uffici e servizi, interni al volume dello stesso ed altri manufatti minori.

In particolare i manufatti edilizi esistenti sull’area aziendale ed i corpi di fabbrica minori sono costituiti da:

• capannone (con blocco uffici, show room e servizi per il personale)

• cabina elettrica

L’intera area è delimitata a mezzo di muro in c.a. con sovrastante ringhiera in ferro.

Le aree non occupate da manufatti edilizi, destinate alla viabilità e a parcheggio, sono pavimentate in conglomerato bituminoso. Perifericamente lungo la recinzione è individuata una fascia destinata a verde di arredo.

L’accesso al detto immobile viene praticato dalla via Tiberio Claudio Felice percorrendo le aree urbane lungo i lati nord e sud di proprietà e a mezzo di due cancelli scorrevoli di ampie dimensioni.

Tutto il complesso immobiliare è collegato alle reti dei sottoservizi, che comprendono fogne bianche, nere, caditoie e pozzetti vari, impianto idrico, impianti elettrici di media e bassa tensione e telefonici.

Nel suo insieme il complesso immobiliare confina:

• al lato nord, con la particella n.497

• al lato est, con la particella n.45

• al lato sud, con la particella n. 761, 650 salvo altri

• al lato est, con distacco da altro complesso immobiliare di cui al sub 11.

Sull’intera area dell’intervento previsto, sono state eseguite una serie di sopralluoghi che hanno permesso di ipotizzare, in via preliminare, che non vi sono interferenze con importanti linee elettriche aeree o sottoservizi interrati (linee elettriche, linee telefoniche, ecc.), mentre solo per una parte del lotto si riscontra la presenza di sottoservizi fognari e che saranno oggetto d’intervento.

Il lotto confina sul lato nord-ovest con lo stabilimento industriale denominato “Metro Cash&Carry”

e sugli altri lati con altri stabilimenti e manufatti edilizi consolidati. L’ingresso al lotto avviene dalla strada Tiberio Claudio Felice, mediante due strade di attraversamento che, correndo parallelamente sul lato nord e sul lato sud dello stabilimento della “Metro”, consentono il superamento di quest’ultimo e l’arrivo ai due cancelli d’ingresso al lotto oggetto dei lavori di manutenzione straordinaria.

Per quanto descritto precedentemente sulle due strade di attraversamento e di collegamento del lotto

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con la strada Tiberio Claudio Felice, al fine di evitare possibili interferenze con le attività di diversa natura svolte in prossimità del piazzale esterno, utilizzato come spazio di sosta degli autoveicoli privati in visita al plesso industriale dalla “Metro”, saranno allestite le opportune recinzioni di cantiere adeguatamente segnalate.

Per quanto più dettagliatamente relativo alle fasi lavorative il progetto prevede una serie di lavorazioni all’interno della parte nord del capannone ed in corrispondenza del blocco uffici confinante con la rimanente porzione di capannone in cui non sono previsti lavori.

Per garantire la sicurezza dei lavoratori si provvederà, in ogni caso, alla delimitazione delle aree di cantiere o comunque alla segnalazione delle zone di lavorazione e/o di pericolo.

Per quanto relativo alle zone di lavorazione all’esterno le uniche interferenze possibili sono state individuate con i sottoservizi fognari esistenti dei quali, tuttavia, è prevista l’implementazione. Le zone di scavo e di lavorazione saranno adeguatamente recintata e segnalata al fine di evitare rischi per i lavoratori o per eventuali visitatori autorizzati.

Per consentire, infine, il transito degli automezzi di cantiere e per consentire lo scarico dei materiali e il carico dei rifiuti prodotti, in corrispondenza delle aree interessate dal passaggio delle macchine da utilizzare in cantiere e degli operai dell’Impresa, saranno adottati tutti gli accorgimenti in materia di sicurezza e verrà installata l’idonea segnaletica di avviso e di pericolo prevista dalla normativa vigente.

In ogni caso è fatto obbligo all’Impresa principale, nell’ambito della redazione del proprio Piano Operativo di Sicurezza, di verificare attentamente l’attendibilità e la rispondenza alla situazione reale dei rischi ambientali ed interferenze individuati preliminarmente.

Inoltre, anche nel corso delle lavorazioni, l’Impresa dovrà tempestivamente segnalare al Coordinatore per l’esecuzione eventuali impedimenti o interferenze che dovessero sopravvenire e tali da condizionare le lavorazioni previste nel progetto e costituire fonte di pericolo. Possono essere considerati rischi ambientali ed interferenze anche gli accessi al Cantiere dalle strade pubbliche ed i cantieri mobili. Pertanto, assume importanza rilevante segnalare le vie di accesso ed i cantieri mobili secondo le prescrizioni del Nuovo Codice della Strada e degli Enti proprietari delle strade.

Altre considerazioni generali di cui dovrà tenere conto l’Impresa

Poiché le situazioni di rischio dipendono anche dalle caratteristiche del sito in cui l’opera deve essere effettuata, l’Impresa dovrà tenere conto anche degli aspetti di seguito evidenziati, valutandoli nel dettaglio ed inserendoli nel contesto del proprio POS.

Condizioni ambientali e natura del sito

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Non sono presenti situazioni ambientali particolari che possono compromettere l’esecuzione delle opere.

Inquinamento

Non sono presenti condizioni di inquinamento ambientale (sia atmosferico che acustico) tale da poter influenzare le lavorazioni e la sicurezza in cantiere.

Condizioni climatiche

Non sono prevedibili condizioni climatiche tali da poter influenzare normalmente le lavorazioni e la sicurezza in cantiere.

L’impresa dovrà comunque tenere conto che sono fortemente collegate alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori - oltre le temperature estreme – anche la presenza di vento forte (soprattutto per i lavori in altezza e per la movimentazione di carichi), le precipitazioni (per cui è sempre opportuno quando si opera in esterno sospendere la lavorazione), la presenza di neve o di ghiaccio (che rendono problematici i movimenti), ecc.

Illuminazione

Trattandosi di opere che interessano anche sottoservizi, impiantistica e viabilità, le lavorazioni saranno ovviamente svolte all’esterno e durante il giorno, per cui le aree di lavoro non necessitano di particolari illuminazioni artificiali. In caso di necessità, l’Impresa dovrà provvedere a dotare la zona di adeguato impianto di illuminazione, compatibile con la lavorazione da eseguire. Per quanto riguarda le installazioni provvisionali di transenne e recinzioni sarà necessario predisporre opportune segnalazioni luminose come si dirà meglio di seguito.

Smaltimento rifiuti, trasporto a rifiuto di materiali

L’Impresa dovrà preventivamente definire i sistemi di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti in cantiere. Dovrà inoltre individuare preventivamente anche i percorsi ed i sistemi di trasporto, con particolare riguardo per eventuali rifiuti nocivi.

Allestimento delle opere provvisionali

Le lavorazioni presenti non necessitano di allestimenti particolari oltre quelli standard comunemente in uso.

L’Impresa dovrà comunque scegliere con oculatezza i sistemi provvisionali che intende utilizzare e proporli preventivamente al coordinatore per l’esecuzione dei lavori (andatoie e passerelle, transenne e recinzioni, impalcati, parapetti puntuali, reti di protezione, ecc.).

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CONSIDERAZIONI SULL’ANALISI, LA VALUTAZIONE DEI RISCHI E LE PROCEDURE DA SEGUIRE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI IN SICUREZZA

CONCEZIONE DELLOPERA PROGETTATA IN FUNZIONE DELLA SICUREZZA NELLESECUZIONE DEI LAVORI

Degli incidenti che si verificano sui cantieri i 2/3 dipendono da una causa antecedente all’inizio dei lavori stessi: cioè da una insufficiente programmazione delle procedure di sicurezza in fase di progettazione dell’opera.

Questa è la motivazione per cui nella progettazione di cui trattasi si è cercato di evitare, per quanto possibile, i rischi che possono derivare da scelte inopportune, privilegiando:

– una scelta di materiali, mezzi ed attrezzature il cui utilizzo rientri nella pratica comune delle buone regole di costruzione;

– una predisposizione logistica del cantiere che favorisca un’ordinata lavorazione e movimentazione;

– il giusto impiego di maestranze evitando, nella programmazione del tempo necessario alla realizzazione dell’opera, la concentrazione di attività simultanee ma incompatibili tra loro.

ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI

L’analisi e la valutazione dei rischi è stata affrontata contestualmente, nell’intento di ridurre al minimo le possibilità di infortuni sul lavoro, già in fase di progettazione dell’Opera. Nell’affrontare l’analisi dei rischi inerenti i criteri di progettazione e le modalità di esecuzione, riferendosi anche a precedenti esperienze rilevate in cantieri con fasi esecutive simili, è stata data grande importanza all’interpretazione dei dati statistici della banca dati dell’Inail. Essi aiutano ad individuare e capire quali sono le lavorazioni più a rischio, i rischi più diffusi e la gravità delle conseguenze relative ad ogni singolo tipo di infortunio e permettono di approfondirne la conoscenza indicandone - tra l’altro - gli indici di frequenza e di gravità. Questi dati sono stati esaminati anche nell’intento di migliorare le scelte tecniche di progettazione e gli strumenti operativi per eseguire il lavoro in sicurezza.

Dallo studio dei rischi potenziali, analizzati attentamente in funzione delle fasi lavorative prese in considerazione è scaturita la successiva valutazione dei rischi che tiene conto della:

– identificazione dei pericoli;

– identificazione dei lavoratori esposti a rischi potenziali;

– valutazione degli stessi rischi sotto il profilo qualitativo e quantitativo;

– studio di fattibilità per la loro eliminazione e, in subordine, riduzione dei rischi mediante provvedimenti organizzativi o misure tecnologiche adeguate.

Inoltre ha permesso di sviluppare il Cronoprogramma di esecuzione dei lavori.

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Dell’impostazione data al presente Piano di sicurezza l’Impresa dovrà tenere conto nella redazione del proprio Piano operativo di sicurezza (POS) per quanto attiene alle scelte autonome ed alle relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori.

Si riportano alcune tabelle statistiche dell’INAIL riferite ad 1.000.000 di ore lavorative e relative ad infortuni nell’edilizia, di cui si è tenuto conto nell’analisi dei rischi:

Parti del corpo Permanenti Mortali

Testa e collo 23,00% 57,00%*

Braccia e mani 35,00% 1,00%

Tronco e bacino 11,00% 25,00%*

Gambe e piedi 30,00% 3,00%

Più parti 1,00% 14,00%

Totale 100,00% 100,00%

* Testa, collo, tronco e bacino sono le parti del corpo che più sono soggette in caso di caduta dall’alto; la somma delle percentuali rappresenta l’82%

dei casi mortali evidenziati in Tabella.

Casi mortali per modalità di accadimento %

Caduta dall’alto 35,70%*

Caduta in piano 3,00%

Caduta in profondità 1,80%

Colpito da 13,50%*

Schiacciato da 6,50%

Investito da 5,60%

Travolto da 4,00%

Incidente a bordo 6,40%

Incidente alla guida 16,60%

Altre e non classificate 6,90%

Totale 100,00%

* Come è possibile rilevare, i casi mortali per caduta dall’alto sono i più frequenti. Se a questi aggiungiamo soltanto quelli relativi a

“Colpito da …” (caduta di materiale) possiamo notare che le possibilità di infortunio raggiungono già circa il 50% del totale.

Casi mortali per età %

Fino a 24 anni 14,70%*

25 – 34 20,20%*

35 – 44 22,00%*

45 – 54 25,70%

55 – 64 16,20%

65 ed oltre 1,20%

Totale 100,00%

* I casi mortali, che sono più elevati per le fasce di età più giovanili, dimostrano quanto sia importante la formazione ed informazione sui cantieri, ancor prima dell’esperienza maturata sugli stessi per anzianità di servizio.

Casi mortali per categorie di lavori %

Costruzioni edili 59,80%*

Costruzioni idrauliche 3,50%

Movimenti di terra, costruzioni stradali e ferroviarie 14,00%

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Costruzioni di linee e condotte 5,20%

Palificazioni; lavori in aria compressa 2,30%

Installazione, manutenzione e rimozione impianti 15,20%

Totale 100,00%

* Anche questo dato evidenzia come nelle lavorazioni edili il tasso di mortalità è il più alto in assoluto. È conseguente l’importanza dell’applicazione delle misure di sicurezza in questo tipo di cantieri.

Per quanto riguarda gli agenti materiali, vale a dire gli oggetti o le strutture con i quali viene a contatto diretto il lavoratore all’atto dell’infortunio, i mezzi di sollevamento e trasporto e l’ambiente di lavoro sono quelli che con più elevata frequenza risultano coinvolti nella dinamica degli incidenti mortali.

Grande gruppo di agenti materiali % Infortuni mortali

Macchine 6,70%

Mezzi di trasporto e sollevamento 28,50%*

Attrezzature, apparecchiature 15,10%

Materiali, sostanze, radiazioni 11,90%

Ambiente di lavoro 26,20%*

Parti di macchine, Impianti 3,90%

Altri e non classificati 7,70%

Totale 100,00%

* Se si sommano le percentuali relative ai mezzi di trasporto e sollevamento e all’ambiente di lavoro, in relazione all’agente materiale, si raggiunge il totale del 54,70% degli infortuni.

Nel cantiere in oggetto sono presenti quasi tutti i maggiori rischi fra quelli sopra segnalati; pertanto, oltre agli accorgimenti e procedure individuate in fase di progettazione, per poter attuare un’efficace ed efficiente attività di prevenzione è indispensabile l’informazione del personale sulle modalità con cui accadono gli incidenti di lavoro nei cantieri, in particolare per quelli mortali. La metodologia adottata nella Valutazione dei Rischi ha tenuto conto del contenuto specifico del D.Lgs. 81/’08 ed ha avuto ad oggetto l’individuazione di tutti i pericoli esistenti negli ambienti e nei luoghi in cui operano gli addetti al cantiere. In particolare, con riferimento alla successiva tabella, è stata valutata la Probabilità di ogni rischio analizzato (con gradualità: improbabile, possibile, probabile, molto probabile) e la sua Magnitudo (con gradualità: lieve, modesta, grave, gravissima).

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Dalla combinazione dei due fattori si è ricavata la Entità del rischio (nel seguito denominato semplicemente RISCHIO), con gradualità:

Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti:

- Studio del Cantiere di lavoro (requisiti degli ambienti di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi);

- Identificazione delle attività eseguite in Cantiere (per valutare i rischi derivanti dalle singole fasi);

- Conoscenza delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano altri rischi, ivi compresi i rischi determinati da interferenze tra due o più lavorazioni singole).

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

Per i lavoratori addetti alla movimentazione manuale dei carichi, dovranno essere valutate attentamente le condizioni di movimentazione e, con la metodologia del NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health), occorrerà calcolare sia i pesi limite raccomandati, sia gli indici di sollevamento. In funzione dei valori di questi ultimi dovranno essere determinare le misure di tutela.

Le valutazioni, effettuate dai datori di lavoro delle Imprese esecutrici, dovranno essere allegate ai rispettivi POS.

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ESPOSIZIONE AL RUMORE

Poiché il presente Piano di sicurezza costituisce un’analisi preventiva dei rischi, la valutazione dell’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore non può avvenire per misurazioni dirette.

Ai sensi dell’art. 190 del D.Lgs. 81/’08, dovrà essere valutato il rumore durante le effettive attività lavorative, prendendo in considerazione in particolare:

• il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;

• i valori limite di esposizione ed i valori di azione di cui all’art. 188 del D.Lgs. 81/’08;

• tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore;

• gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti dalle interazioni tra rumore e sostanze ototossiche connesse all’attività svolta e fra rumore e vibrazioni, seguendo attentamente l’orientamento della letteratura scientifica e sanitaria ed i suggerimenti del medico competente;

• le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature impiegate, in conformità alle vigenti disposizioni in materia;

• l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;

• il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile;

• le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;

• la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.

Per quelle lavorazioni che dovessero risultare eventualmente superiori alla soglia di 85 dBA, come già detto, è bene ricordare che i lavoratori debbono essere sottoposti a controllo sanitario.

Per ultimo, si ricorda all’Impresa che ha l’obbligo di rispettare le ore di silenzio, se imposte dal regolamento comunale o altro.

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CLASSI DI RISCHIO E RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE

(*) Nel caso in cui il Livello di esposizione sia pari a 80 dB(A) verrà effettuata la Formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore.

MISURE TECNICHE ORGANIZZATIVE

Per le Classi di Rischio 2 e 3, verranno applicate le seguenti misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore, come previsto:

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– Segnalazione, mediante specifica cartellonistica, dei luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione, nonché. Dette aree saranno inoltre delimitate e l'accesso alle stesse sarà limitato;

– Adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

– Scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile, inclusa l’eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di limitare l’esposizione al rumore;

– Progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;

– Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

– Adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;

– Opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

– Riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.

Nel caso in cui, data la natura dell’attività, il lavoratore benefici dell’utilizzo di locali di riposo messi a disposizione dal datore di lavoro, il rumore in questi locali sarà ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

Le valutazioni, effettuate dai datori di lavoro delle Imprese esecutrici, dovranno essere allegate ai rispettivi POS.

SOSTANZE PERICOLOSE, PRODOTTI E SOSTANZE CHIMICHE

Risultano interessate tutte le attività di cantiere nelle quali vi sia la presenza e/o l’utilizzo di prodotti e sostanze potenzialmente pericolosi per il lavoratore.

Al verificarsi di situazioni di allergie, intossicazioni e affezioni riconducibili all’utilizzo di agenti chimici è necessario condurre l’interessato al più vicino centro di Pronto Soccorso. I lavoratori a contatto con sostanze e prodotti pericolosi dovranno essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, previo parere del medico competente, tutti i soggetti che utilizzano o che si possono trovare a contatto con agenti chimici considerati pericolosi in conformità alle indicazioni contenute nell’etichetta delle sostanze impiegate.

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MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI Prima dell’attività

– Tutte le lavorazioni devono essere precedute da una valutazione tesa ad evitare l’impiego di sostanze chimiche nocive e a sostituire ciò che è nocivo con ciò che non lo è o lo è meno;

– prima dell’impiego della specifica sostanza occorre consultare l’etichettatura e le istruzioni per l’uso al fine di applicare le misure di sicurezza più opportune (il significato dei simboli, le frasi di rischio ed i consigli di prudenza sono di seguito riportati);

– la quantità dell’agente chimico da impiegare deve essere ridotta al minimo richiesto dalla lavorazione;

– tutti i lavoratori addetti o comunque presenti devono essere adeguatamente informati e formati sulle modalità di deposito e di impiego delle sostanze, sui rischi per la salute connessi, sulle attività di prevenzione da porre in essere e sulle procedure anche di pronto soccorso da adottare in caso di emergenza.

Durante l’attività

– È fatto assoluto divieto di fumare, mangiare o bere sul posto di lavoro;

– È indispensabile indossare l’equipaggiamento idoneo (guanti, calzature, maschere per la protezione delle vie respiratorie, tute etc.) da adottarsi in funzioni degli specifici agenti chimici presenti.

Dopo l’attività

– Tutti gli esposti devono seguire una scrupolosa igiene personale che deve comprendere anche il lavaggio delle mani, dei guanti, delle calzature e degli altri indumenti indossati;

– Deve essere prestata una particolare attenzione alle modalità di smaltimento degli eventuali residui della lavorazione (es. contenitori usati).

RICONOSCIMENTO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE

Le norme concernenti la classificazione e disciplina dell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi, impongono di riportare sulla confezione di tali sostanze determinati simboli e sigle e consentono, per gli oltre mille prodotti o sostanze per le quali tali indicazioni sono obbligatorie, di ottenere informazioni estremamente utili. Analoghe informazioni sono riportate, in forma più esplicita, nella scheda tossicologica relativa al prodotto pericoloso che è fornita o può essere richiesta al fabbricante. Prodotti non soggetti all’obbligo di etichettatura non sono considerati pericolosi.

Specie le informazioni deducibili dall’etichettatura non sono di immediata comprensione in quanto vengono date tramite simboli e sigle che si riferiscono ad una ben precisa e codificata “chiave” di

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lettura. Al di là del nome della sostanza o del prodotto, che essendo un nome “chimico” dice ben poco all’utilizzatore, elementi preziosi sono forniti:

– dal simbolo;

– dal richiamo a rischi specifici;

– dai consigli di prudenza.

SIMBOLI

Sono stampati in nero su fondo giallo-arancione e sono i seguenti:

Simbolo Significato Pericoli e Precauzioni

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IL CODICE DEI RISCHI SPECIFICI

Vengono indicati mediante le cosiddette “frasi di rischio”, sintetizzate tramite la lettera R ed un numero:

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CONSIGLI DI PRUDENZA

Sono sintetizzati dalla lettera S seguita da un numero, secondo il seguente codice:

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RISCHI DERIVANTI DALLE ATTREZZATURE

Le attrezzature che verranno utilizzate rientrano nelle scelte autonome dell’Impresa esecutrice, ma devono possedere caratteristiche tali da soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa vigente (ad esempio, per i macchinari vige il DLgs del 24 luglio 1996 n. 459, che specifica le esigenze minime che devono essere soddisfatte dal fabbricante prima della vendita dell'attrezzatura in questione, essa fra l'altro deve possedere la marcatura «CE»).

Dopo che le attrezzature sono poste in opera, ma prima della loro messa in servizio, l’Impresa dovrà comunque procedere ad una valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro.

Possono infatti verificarsi rischi inaccettabili collegati alle attrezzature di lavoro, per i seguenti motivi:

– modalità di organizzazione del lavoro;

– natura del posto di lavoro;

– incompatibilità tra le singole attrezzature;

– effetto cumulativo dovuto al funzionamento di diverse attrezzature (ad esempio: rumore, calore eccessivo, ecc.);

– interpretazioni differenti dei requisiti minimi, fra le diverse attrezzature in uso;

– mancanza di norme.

Inoltre l’Impresa dovrà controllare che:

– Le istruzioni del fabbricante siano adeguate e rispettate e che tutti gli accorgimenti di sicurezza previsti dallo stesso siano sempre funzionanti;

– la progettazione ergonomica dell’attrezzatura e del luogo di lavoro si armonizzino all'addetto che svolge il lavoro;

– lo stress fisico e psicologico, della persona che esegue il lavoro, rientri entro limiti ragionevoli;

– le attrezzature soddisfino le specificazioni tecniche del fabbricante anche con riferimento al posto di lavoro ed alle circostanze in cui saranno impiegate;

– risultino soddisfatte le esigenze aggiuntive che si applicano al posto di lavoro.

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Per la valutazione anzidetta le relative norme possono essere attinte dalle istruzioni d’uso redatte dai fabbricanti, dagli elenchi di controllo delle misure protettive, nonché dai riferimenti a criteri di buona tecnica e dalla normativa nazionale ed europea.

INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI

I Lavoratori presenti in cantiere dovranno essere tutti informati e formati sui rischi presenti nel cantiere stesso, secondo quanto disposto dal D.Lgs 81/’08.

Durante l’esecuzione dei lavori l’impresa procederà alla informazione e formazione dei propri lavoratori mediante:

- Incontro di presentazione del PSC e del POS (la partecipazione alla riunione dovrà essere verbalizzata);

- Incontri periodici di aggiornamento dei lavoratori relativamente alle problematiche della sicurezza presenti nelle attività ancora da affrontare e per correggere eventuali situazioni di non conformità.

Gli incontri saranno realizzati durante il proseguo dei lavori con cadenza almeno quindicinale. La partecipazione alla riunione sarà verbalizzata. Il verbale dovrà essere allegato al POS;

- Informazioni verbali durante l’esecuzione delle singole attività fornite ai lavoratori dal responsabile dei cantiere.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) E SCHEDE PER L’IMPIEGO Durante le lavorazioni saranno utilizzati idonei DPI marcati “CE”, al fine di ridurre i rischi di danni diretti alla salute dei lavoratori derivanti dalle attività effettuate in cantiere e durante l’uso di macchine e mezzi. Nel processo di analisi, scelta ed acquisto di DPI da utilizzare nel cantiere sarà verificata l’adeguatezza alla fasi lavorative a cui sono destinati, il grado di protezione, le possibili interferenze con le fasi di cantiere e la coesistenza di rischi simultanei.

I DPI sono personali e quindi saranno adatti alle caratteristiche anatomiche dei lavoratori che li utilizzeranno. Dopo l’acquisto dei dispositivi i lavoratori saranno adeguatamente informati e formati circa la necessità e le procedure per il corretto uso dei DPI.

Si effettueranno verifiche relative all’uso corretto dei DPI da parte del personale interessato, rilevando eventuali problemi nell'utilizzazione: non saranno ammesse eccezioni laddove l'utilizzo sia stato definito come obbligatorio.

Sarà assicurata l’efficienza e l’igiene dei DPI mediante adeguata manutenzione, riparazione o sostituzione; inoltre, saranno predisposti luoghi adeguati per la conservazione ordinata, igienica e sicura dei DPI.

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Dovrà essere esposta adeguata cartellonistica per evidenziare l’obbligo di utilizzo dei DPI previsti nelle diverse fasi lavorative.

Di seguito si riportano le schede dei DPI e le misure di prevenzione ed istituzioni per gli addetti.

Si ritiene che l’impresa esecutrice debba di farle proprie ed integrarle.

SCHEDE PER L’IMPIEGO DEI DPI SCHEDA 1 Casco o elmetto di sicurezza SCHEDA 2 Guanti

SCHEDA 3 Maschere

SCHEDA 4 Occhiali di sicurezza e visiere SCHEDA 5 Cuffie ed otoprotettori

SCHEDA 6 Calzature di sicurezza

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CASCO O ELMETTO DI SICUREZZA SCHEDA 1

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• urti, colpi, impatti;

• caduta materiali dall’alto.

CARATTERISTICHE DEL DPI

• il casco o elmetto, oltre ad essere robusto per assorbire gli urti e altre azioni di tipo meccanico, affinché possa essere indossato quotidianamente, deve essere leggero, ben areato, regolabile, non irritante e dotato di reggi nuca per la stabilità in talune lavorazioni (montaggio prefabbricati);

• il casco deve essere costituito da una calotta a conchiglia, da una bardatura e da una fascia antisudore anteriore. La bardatura deve permettere la regolazione in larghezza;

• l’uso del casco deve essere compatibile con l’utilizzo di altri DPI, vi sono caschi che per la loro conformazione permettono l’installazione di visiere o cuffie di protezione;

• verificare che il DPI riporti la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di altri Paesi della Comunità Europea.

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MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

• Rendere disponibile in azienda informazioni adeguate su ogni DPI utilizzato in funzione del rischio lavorativo;

• l’elmetto in dotazione deve essere consegnato individualmente al lavoratore ed usato ogni qualvolta si eseguano lavorazioni con pericolo di caduta di materiali ed attrezzature dall’alto;

• l’elmetto deve essere tenuto pulito, specialmente la bardatura, la quale deve essere sostituita quando presenti segni di cedimento o logoramento alle cinghie;

• segnalare tempestivamente eventuali anomalie o danni che possano pregiudicare la resistenza del DPI.

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

GUANTI SCHEDA 2

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ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• punture, tagli, abrasioni;

• vibrazioni;

• getti, schizzi;

• catrame;

• amianto;

• olii minerali e derivati;

• calore;

• freddo;

• elettrici.

SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

I guanti devono proteggere le mani contro uno o più rischi o da prodotti e sostanze nocive per la pelle. A seconda della lavorazione o dei materiali si dovrà far ricorso ad un tipo di guanto appropriato:

guanti per uso generale lavori pesanti (tela rinforzata): resistenti a tagli, abrasioni, strappi, perforazioni, al grasso e all’olio;

• uso: maneggio di materiali da costruzione, mattoni, piastrelle, legname, costruzioni di carpenteria leggera;

guanti per lavori con solventi e prodotti caustici (gomma): resistenti ai solventi, prodotti caustici e chimici, taglio, abrasione e perforazione;

• uso: verniciatura (anche a spruzzo), manipolazioni varie;

guanti adatti al maneggio di catrame, olii, acidi e solventi: resistenti alla perforazione, taglio e abrasione, impermeabili e resistenti ai prodotti chimici;

• uso: maneggio di prodotti chimici, olii disarmanti, lavorazioni in presenza di catrame;

guanti antivibrazioni: resistenti al taglio, strappi, perforazione e ad assorbimento delle vibrazioni;

• uso: lavori con martelli demolitori, con doppio spessore sul palmo, imbottitura di assorbimento delle vibrazioni e chiusura di velcro;

guanti per elettricisti: resistenti a tagli, abrasioni, strappi e isolanti;

• uso: per tutti i lavori su parti in tensione (non devono mai essere usati per tensioni superiori a quelle indicate);

guanti di protezione contro il calore: resistenti all’abrasione, strappi, tagli e anticalore;

• uso: lavori di saldatura o di manipolazione di prodotti caldi;

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guanti di protezione dal freddo: resistenti al taglio, strappi, perforazione e isolanti dal freddo;

• uso: trasporti in inverno o lavorazioni in condizioni climatiche fredde in generale

Verificare che il DPI riporti la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di altri Paesi della Comunità Europea.

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

Rendere disponibile in azienda informazioni adeguate su ogni DPI utilizzato in funzione del rischio lavorativo:

– i guanti in dotazione, devono essere costantemente tenuti a disposizione e consegnati al lavoratore individualmente sul luogo di lavoro progetto deve essere tenuto in Cantiere a disposizione degli Ispettori del lavoro e della A.U.S.L..

MASCHERE SCHEDA 3

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 320/’56

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 277/’91

• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• polveri, fibre;

• fumi;

• nebbie;

• gas, vapori;

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• catrame, fumo;

• amianto .

SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

• i pericoli per le vie respiratorie sono essenzialmente di due tipi:

• deficienza di ossigeno nella miscela inspirata;

• inalazione di aria contenente inquinanti nocivi, solidi (amianto, polveri), gassosi (fumi e vapori di combustione o di sintesi) e liquidi (nebbie prodotte da attrezzature o macchinari);

• per la protezione degli inquinanti che possono essere presenti nei singoli ambienti di lavoro, si può scegliere fra i seguenti DPI:

• maschere antipolvere monouso: per polvere e fibre;

• respiratori semifacciali dotati di filtro: per vapori, gas nebbie, fumi, polveri e fibre;

• respiratori semifacciali a doppio filtro sostituibile: per gas, vapori, polveri;

• apparecchi respiratori a mandata d’aria: per isolarsi completamente dall’atmosfera esterna, usati per verniciature a spruzzo o sabbiature;

• la scelta dell’uno o dell’altro DPI deve essere fatta stabilendo preventivamente il tipo di inquinamento presente;

• verificare che il DPI riporti il marchio di conformità CE.

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

• attenersi alle disposizioni e informazioni messe a disposizione dall’azienda sull’uso del DPI;

• sostituire i filtri ogni qualvolta l’olfatto segnala odori particolari o quando diminuisce la capacità respiratoria;

• segnalare tempestivamente al responsabile di cantiere eventuali anomalie riscontrate durante l’uso;

• il DPI deve essere consegnato personalmente al lavoratore che lo userà ogni qualvolta sarà necessario.

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OCCHIALI DI SICUREZZA E VISIERE SCHEDA 4

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• radiazioni (non ionizzanti);

• getti, schizzi;

• polveri, fibre.

SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

• l’uso degli occhiali di sicurezza è obbligatorio ogni qualvolta si eseguano lavorazioni che possono produrre lesioni agli occhi per la proiezione di schegge o corpi estranei

• le lesioni possono essere di tre tipi:

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• meccaniche: schegge, trucioli, aria compressa, urti accidentali;

• ottiche: irradiazione ultravioletta, luce intensa, raggi laser;

• termiche: liquidi caldi, corpi estranei caldi;

• gli occhiali devono avere sempre schermi laterali per evitare le proiezioni di materiali o liquidi di rimbalzo o comunque di provenienza laterale;

• per gli addetti all’uso di fiamma libera (saldatura guaina bituminosa, ossitaglio) o alla saldatura elettrica ad arco voltaico, gli occhiali o lo schermo devono essere di tipo inattinico, cioè di colore o composizione delle lenti (stratificate) capace di filtrare i raggi UV (ultravioletti) e IR (infrarossi) capaci di portare lesioni alla cornea e al cristallino, e in alcuni casi anche la retina;

• le lenti degli occhiali devono essere realizzate in vetro o in materiale plastico (policarbonato);

• verificare che il DPI riporti la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di altri Paesi della Comunità Europea.

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

• attenersi alle disposizioni e informazioni messe a disposizione dall’azienda sull’uso del DPI;

• gli occhiali o la visiera devono essere tenuti ben puliti, consegnati individualmente al lavoratore e usati ogni qualvolta sia necessario;

• segnalare tempestivamente al responsabile di cantiere eventuali anomalie riscontrate durante l’uso.

CUFFIE ED OTOPROTTETTORI SCHEDA 5

RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 277/’91

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• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• Rumore.

SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

• la caratteristica ideale di un DPI contro il rumore è quello di assorbire le frequenze sonore pericolose per l’udito, rispettando nello stesso tempo le frequenze utili per la comunicazione e per la percezione dei pericoli. E’ indispensabile nella scelta dei DPI valutare prima l’entità del rumore;

• considerato che il livello di rumore è considerato dannoso oltre gli 85 dB(A) (media giornaliera), la scelta del DPI deve tener conto di diversi fattori, fra cui la praticità di un tipo rispetto ad altri, per soddisfare ogni esigenza di impiego possiamo scegliere se utilizzare cuffie antirumore, tappetti auricolari monouso o archetti;

• verificare che il DPI riporti la marcatura CE, risultando conforme alle norme tecniche nazionali o di altri Paesi della Comunità Europea;

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

• attenersi alle disposizioni e informazioni messe a disposizione dall’azienda sull’uso del DPI;

• mantenere in stato di efficienza e sempre puliti i DPI;

• il DPI va consegnato individualmente al lavoratore che lo userà ogni qualvolta si eseguono lavorazioni che comportino il rischio rumore.

CALZATURE DI SICUREZZA SCHEDA 6

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RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI

• D.P.R. 303/’56

• D.P.R. 547/’55

• D. L.gs 475/’92

• D. L.gs 81/’08

ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI

• urti, colpi, impatti e compressioni;

• punture, tagli e abrasioni;

• calore, fiamme;

• freddo.

SCELTA DEL DPI IN FUNZIONE DELL’ATTIVITA’ LAVORATIVA

• scarpe di sicurezza con suola imperforabile e puntale di protezione: lavori in quota, lavori in cls ed elementi prefabbricati;

• scarpe di sicurezza con intersuola termoisolante: attività su e con masse molto fredde o ardenti;

• scarpe di sicurezza a slacciamento rapido: in lavorazioni a rischio di penetrazione di masse incandescenti fuse e nella movimentazione di materiale di grandi dimensioni.

• stivali di sicurezza con puntale e lamina antiforo: in lavorazioni a rischio di penetrazione di liquidi, in zone umide e in aree con fitta vegetazione.

MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

• nei luoghi di lavoro utilizzare sempre la calzatura di sicurezza idonea all’attività (scarpa, scarponcino, stivale);

• rendere disponibile in azienda informazioni adeguate su ogni DPI utilizzato in funzione del rischio lavorativo;

• le calzature di sicurezza devono essere consegnate individualmente al lavoratore.

ORGANIZZAZIONE SANITARIA E PRONTO SOCCORSO

I luoghi di lavoro del cantiere di cui trattasi sono tutti sufficientemente vicini e collegati con strutture di pronto soccorso ed ospedaliere.

L’Ospedale (e Pronto Soccorso) San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, situato in via San Leonardo 1, tel. 089 671111 dista circa 4 km dal Cantiere.

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Accertata la vicinanza con le strutture di primo soccorso ed ospedaliere, si ritiene sufficiente che in Cantiere siano presenti pacchetti di medicazione conformi almeno a quanto disposto dal DM 28 maggio 1958, ma, considerati i progressi che nel campo della medicina sono stati fatti negli ultimi 60 anni, si ritiene che l’Impresa debba integrare i contenuti minimi delle cassette di medicazione anche con medicinali e ritrovati di concezione più moderna; tutto ciò con l’ausilio del medico competente che indicherà anche quale sarà il locale più opportuno da utilizzare per le piccole medicazioni in cantiere. All’uopo è prescritta e nella contabilizzazione di progetto la dotazione di una baracca di cantiere con funzione di spogliatoio infermeria.

Incaricati del Pronto Soccorso presenti in Cantiere

Si tratta dei lavoratori designati dal datore di lavoro a svolgere tali compiti in attuazione di quanto previsto dal DLgs 81/2008.

In apposito allegato del Piano operativo di sicurezza (POS redatto dall’Impresa) dovrà essere conservata la relativa documentazione comprovante che i lavoratori designati abbiano frequentato un apposito corso di formazione.

È fatto obbligo alle imprese di segnalare tempestivamente al coordinatore per l’esecuzione dei lavori:

• tutti gli eventuali infortuni che dovessero verificarsi in cantiere;

• eventuali visite ispettive in cantiere e/o verbalizzazioni da parte di funzionari di Enti preposti (AUSL, Ispettorato del lavoro, ecc.).

PROCEDURE DI EMERGENZA

Nel cantiere dovranno sempre essere presenti gli addetti al pronto soccorso, alla prevenzione incendi ed alla evacuazione, che dovranno essere indicati nella sezione specifica del POS dell’Impresa Affidataria.

Inoltre, ai sensi del punto 2.1.2, lettera h, dell’allegato XV del D.Lgs.

81/’08 si rende necessaria la presenza di un mezzo di comunicazione idoneo al fine di attivare rapidamente le strutture previste sul territorio al servizio di PRONTO SOCCORSO e PREVENZIONE INCENDI.

In cantiere dovrà, dunque, essere esposta una tabella ben visibile riportante almeno i seguenti numeri telefonici:

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In situazione di emergenza (incendio, infortunio, calamità) il lavoratore dovrà chiamare l’addetto all’emergenza che si attiverà secondo le indicazioni riportate nella parte finale del presente PSC.

Solo in assenza dell’addetto all’emergenza, il lavoratore potrà attivare la procedura sotto elencata.

PACCHETTO DI MEDICAZIONE

Nel cantiere sarà presente almeno un pacchetto di medicazione contenente il seguente Materiale : – un tubetto di sapone in polvere;

– una bottiglia da gr. 250 di alcool denaturato;

– tre fialette da cc. 2 di alcool iodato all’1%;

– due fialette da cc. 2 di ammoniaca;

– un preparato antiustione;

– un rotolo di cerotto adesivo da m. 1 x cm. 2;

– due bende di garza idrofila da m. 5 x cm. 5 ed una da m. 5 x cm. 7;

– dieci buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm. 10 x 10;

– tre pacchetti da gr. 20 di cotone idrofilo;

– tre spille di sicurezza;

– un paio di forbici;

– istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico.

Inoltre, dovranno essere presenti, ai sensi del decreto N. 388 del 15 Luglio 2003, i seguenti presidi non elencati precedentemente (contenuti nello stesso pacchetto di medicazione o in altro pacchetto):

– Guanti sterili monouso (2 paia);

– Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 ml (1);

– Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1);

– Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1);

– Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3);

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– Pinzette da medicazione sterili monouso (1);

– Confezione di cotone idrofilo (1);

– Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1);

– Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1);

– Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1);

– Un paio di forbici (1);

– Un laccio emostatico (1);

– Confezione di ghiaccio pronto uso (1);

– Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1);

Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza.

SORVEGLIANZA SANITARIA E VISITE MEDICHE

La sorveglianza sanitaria sarà effettuata dal medico competente incaricato dall’Impresa esecutrice nel rispetto di quanto è stabilito dal recente D.Lgs 81/2008, con il compito di:

– accertare preventivamente l’assenza di controindicazioni al lavoro e l’idoneità alle mansioni specifiche di ogni singolo lavoratore;

– esprimere i giudizi di idoneità specifica al lavoro;

– istituire per ogni lavoratore esposto all’“agente” una cartella sanitaria e di rischio da custodire presso il datore di lavoro, con la salvaguardia del segreto professionale;

– accertare periodicamente nel corso delle lavorazioni, lo stato di salute di ogni singolo lavoratore, esprimere il giudizio sulla conferma di idoneità alla mansione specifica ed aggiornare le cartelle sanitarie;

– informare ogni lavoratore interessato dei risultati del controllo sanitario;

– partecipare alla programmazione del controllo dell’esposizione dei lavoratori, esprimendo pareri di competenza sui risultati e sulle valutazioni.

Si rammenta che anche per i lavoratori che non sono soggetti a visita medica, è obbligatorio il vaccino antitetanico ed i successivi richiami, la cui certificazione deve essere comunque custodita in una personale cartella sanitaria.

FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEL PERSONALE

Committente ed Imprese esecutrici, per i rispettivi compiti, provvederanno alla formazione ed informazione del proprio personale secondo quanto disposto dal DLgs 81/’08.

Informazione dei lavoratori

(40)

1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione su:

a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell'impresa in generale;

b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;

c) i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;

d) i pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;

e) le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei lavoratori;

f) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente.

Formazione dei lavoratori

1. Il datore di lavoro, assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni.

2. La formazione deve avvenire in occasione:

a) dell’assunzione;

b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;

c) dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

3. La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi ovvero all'insorgenza di nuovi rischi.

4. Il rappresentante per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza, concernente la normativa in materia di sicurezza e salute e i rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi stessi.

5. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza, devono essere adeguatamente formati.

6. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici, durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.

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