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Malattie dei capelli e del cuoio capelluto
Tricologia
ambulatoriale
Antonella Tosti
Bianca Maria Piraccini
Tricologia ambulatoriale
!NTONELLA
Tricologia ambulatoriale
-ALATTIE
E
Antonella Tosti
Professor of Dermatology University of Miami Miami, FL
USA
Bianca Maria Piraccini
Ricercatore Universitario in Dermatologia Università degli Studi di Bologna Bologna
Italia
ISBN 978-88-470-5228-4 ISBN 978-88-470-5229-1 (eBook) DOI 10.1007/978-88-470-5229-1
Springer Milan Dordrecht Heidelberg London New York
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7 6 5 4 3 2 1 2014 2015 2016
Layout copertina: Ikona S.r.l., Milano
Impaginazione: Grafiche Porpora S.r.l., Segrate (MI) Stampa: Grafiche Porpora S.r.l., Segrate (MI)
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Prefazione
Questo libro raccoglie le esperienze di molti anni dedicati allo studio, alla diagnosi e alla terapia delle malattie dei capelli. Quando ho iniziato a occu- parmi di patologie dei capelli vi erano solo poche persone al mondo esperte in tricologia. Oggi questa è una branca di cui si occupano moltissimi medici, non solo dermatologi. Vi sono numerose società e gruppi nazionali e interna- zionali interessati e vi è reale necessità di un aggiornamento continuo.
Moltissimi sono i testi di tricologia in lingua inglese, ma nessuno in ita- liano e ho voluto scrivere un libro per l’Italia anziché, più semplicemente, tradurre in italiano uno dei libri già scritti.
Bianca Maria ha condiviso con me molti anni di ricerca nel campo della tricologia e sono molto orgogliosa che la nostra collaborazione continui an- che attraverso l’oceano; scrivere è stata l’occasione per discutere, pensare e rivedere le nostre conoscenze. Abbiamo scelto di dedicare molto spazio all’i- conografia per rendere questo libro utile per tutti i medici, in quanto un’im- magine vale mille parole.
Spero che possa servire ad avvicinare nuovi medici allo studio di questa specialità così affascinante.
Antonella Tosti
La mia collaborazione con Antonella Tosti è iniziata molto tempo fa. In que- sti anni, alla stima professionale si è aggiunta una profonda amicizia, ami- cizia che ci ha consentito di scrivere insieme molti lavori, non solo con un rapporto di reciproco confronto e arricchimento, ma anche divertendoci. Così questo libro è diventato sì una raccolta di pensieri che abbiamo maturato insieme, ma anche l’occasione per ritrovare molti ricordi comuni e passate esperienze, che potrebbero essere materiale di un altro libro ancora. Perché ogni caso clinico è anche una storia e molte di queste storie meriterebbero di essere raccontate a completare l’esperienza clinica.
È stata una bella esperienza e una fonte di arricchimento umano oltre che scientifico.
Bianca Maria Piraccini
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Indice
1 Anatomia e fisiologia . . . 1
Anatomia del follicolo . . . 2
Ciclo del pelo . . . 4
Letture consigliate . . . 6
2 Valutazione del paziente . . . . 7
Storia clinica . . . 7
Esame obiettivo . . . 9
Pull test . . . 11
Osservazione microscopica delle radici e del fusto . . . 12
Wash test e wash test modificato . . . 12
Tricogramma . . . 12
Tricometro (HaircheckR) . . . 15
Biopsia del cuoio capelluto . . . 15
3 Tricoscopia . . . 17
Sinonimi . . . 17
Caratteristiche . . . 17
Strumenti . . . 17
Pattern dermatoscopici del cuoio capelluto normale . . . 17
Pattern dermatoscopici delle malattie del cuoio capelluto . . . 18
Diagnosi . . . 27
Punti chiave . . . 27
Prognosi . . . 28
Letture consigliate . . . 28
4 Alopecia areata . . . 29
Sinonimi . . . 29
Caratteristiche diagnostiche . . . 29
Epidemiologia . . . 29
Genetica . . . 29
Patogenesi . . . 29
Clinica . . . 30
Strumenti diagnostici . . . 30
Esami da prescrivere . . . 34
Malattie associate . . . 34
Diagnosi differenziale . . . 34
Punti chiave . . . 35
Prognosi . . . 35
vii
viii Indice
Terapia . . . 36
Letture consigliate . . . 39
5 Alopecia androgenetica maschile . . . 41
Sinonimi . . . 41
Caratteristiche diagnostiche . . . 41
Epidemiologia . . . 41
Patogenesi . . . 41
Genetica . . . 42
Clinica . . . 42
Strumenti diagnostici . . . 45
Esami da prescrivere . . . 46
Malattie associate . . . 46
Diagnosi differenziale . . . 46
Prognosi . . . 47
Terapia . . . 47
Terapie alternative. . . 51
Fattori aggravanti . . . 51
Punti chiave . . . 51
Letture consigliate . . . 52
6 Alopecia androgenetica femminile . . . 53
Sinonimi . . . 53
Caratteristiche diagnostiche . . . 53
Epidemiologia . . . 53
Patogenesi . . . 53
Genetica . . . 54
Clinica . . . 54
Strumenti diagnostici . . . 57
Esami da prescrivere . . . 58
Malattie associate . . . 58
Diagnosi differenziale . . . 59
Prognosi . . . 60
Terapia . . . 60
Trapianto di capelli . . . 64
Terapie alternative. . . 64
Fattori aggravanti . . . 64
Punti chiave . . . 65
Letture consigliate . . . 65
7 Telogen effluvium acuto . . . 67
Caratteristiche diagnostiche . . . 67
Epidemiologia . . . 67
Patogenesi . . . 67
Clinica . . . 67
Cause . . . 69
Strumenti diagnostici . . . 71
Esami da prescrivere . . . 72
Indice ix
Diagnosi differenziale . . . 72
Punti chiave . . . 73
Prognosi . . . 73
Terapia . . . 73
Letture consigliate . . . 73
8 Telogen effluvium cronico . . . 75
Caratteristiche diagnostiche . . . 75
Epidemiologia . . . 75
Patogenesi . . . 75
Clinica . . . 75
Cause . . . 77
Strumenti diagnostici . . . 77
Esami da prescrivere . . . 77
Diagnosi differenziale . . . 77
Punti chiave . . . 77
Prognosi . . . 77
Terapia . . . 77
Letture consigliate . . . 78
9 Alopecie cicatriziali . . . 79
Caratteristiche diagnostiche . . . 79
Epidemiologia . . . 79
Patogenesi . . . 79
Cause . . . 80
Genetica . . . 82
Clinica . . . 82
Strumenti diagnostici . . . 82
Esami da prescrivere . . . 82
Terapia . . . 82
Letture consigliate . . . 83
10 Lichen plano-pilare . . . 85
Sinonimi . . . 85
Caratteristiche diagnostiche . . . 85
Epidemiologia . . . 85
Patogenesi . . . 85
Clinica . . . 85
Strumenti diagnostici . . . 86
Malattie associate . . . 87
Diagnosi differenziale . . . 87
Punti chiave . . . 87
Prognosi . . . 88
Terapia . . . 88
Letture consigliate . . . 89
x Indice
11 Alopecia fibrosante frontale . . . 91
Sinonimi . . . 91
Caratteristiche diagnostiche . . . 91
Epidemiologia . . . 91
Patogenesi . . . 91
Genetica . . . 91
Clinica . . . 91
Strumenti diagnostici . . . 93
Malattie associate . . . 93
Diagnosi differenziale . . . 93
Punti chiave . . . 94
Prognosi . . . 94
Terapia . . . 94
Letture consigliate . . . 95
12 Lupus eritematoso discoide . . . 97
Sinonimi . . . 97
Caratteristiche diagnostiche . . . 97
Epidemiologia . . . 97
Cause . . . 97
Clinica . . . 97
Strumenti diagnostici . . . 98
Esami da prescrivere . . . 100
Diagnosi differenziale . . . 100
Punti chiave . . . 100
Prognosi . . . 100
Terapia . . . 100
Letture consigliate . . . 100
13 Follicoliti decalvanti . . . 101
Sinonimi . . . 101
Caratteristiche diagnostiche . . . 101
Epidemiologia . . . 101
Patogenesi . . . 101
Clinica . . . 101
Strumenti diagnostici . . . 102
Malattie associate . . . 102
Diagnosi differenziale . . . 103
Punti chiave . . . 103
Prognosi . . . 103
Terapia . . . 103
Letture consigliate . . . 104
14 Alopecie da trazione . . . 105
Epidemiologia . . . 105
Alopecie da traumi meccanici . . . 105
Alopecie da acconciature o trattamenti estetici . . . 105
Alopecie da frizione . . . 106
Indice xi
Alopecie da pressione . . . 107
Tricotillomania . . . 108
Letture consigliate . . . 110
15 Dermatite seborroica del cuoio capelluto . . . 111
Sinonimi . . . 111
Caratteristiche diagnostiche . . . 111
Epidemiologia . . . 111
Patogenesi . . . 111
Clinica . . . 111
Strumenti diagnostici . . . 113
Diagnosi differenziale . . . 113
Punti chiave . . . 113
Terapia . . . 114
Letture consigliate . . . 114
16 Psoriasi del cuoio capelluto . . . 115
Caratteristiche diagnostiche . . . 115
Epidemiologia . . . 115
Clinica . . . 115
Strumenti diagnostici . . . 118
Diagnosi differenziale . . . 118
Punti chiave . . . 118
Terapia . . . 119
Psoriasi indotta dagli inibitori del TNF-alfa . . . 119
Letture consigliate . . . 120
17 Dermatite da contatto del cuoio capelluto . . . 121
Sinonimi . . . 121
Caratteristiche diagnostiche . . . 121
Epidemiologia . . . 121
Cause . . . 121
Clinica . . . 122
Strumenti diagnostici . . . 123
Diagnosi differenziale . . . 123
Punti chiave . . . 123
Prognosi . . . 123
Terapia . . . 123
18 Alterazioni di colore . . . 125
Fisiologia del colore . . . 125
Caratteristiche diagnostiche . . . 125
Diagnosi . . . 125
Canizie . . . 125
Canizie prematura . . . 126
Albinismo . . . 127
Poliosi . . . 127
Ipopigmentazione dei capelli . . . 129
Ripigmentazione dei capelli . . . 129
xii Indice
Discromia dei capelli . . . 130
Letture consigliate . . . 132
19 Alterazioni del fusto del pelo . . . 133
Caratteristiche diagnostiche . . . 133
Epidemiologia . . . 133
Patogenesi . . . 133
Genetica . . . 133
Clinica . . . 133
Strumenti diagnostici . . . 133
Esami da prescrivere . . . 134
Terapia . . . 134
Malattie congenite associate ad aumentata fragilità . . . 134
Malattie congenite non associate ad aumentata fragilità . . . 140
Malattie acquisite associate ad aumentata fragilità . . . 143
Letture consigliate . . . 145
20 Infezioni e infestazioni . . . 147
Tinea capitis . . . 148
Pediculosi del capo . . . 151
Letture consigliate . . . 154
21 Ipertricosi e irsutismo . . . 155
Ipertricosi . . . 155
Irsutismo . . . 161
Letture consigliate . . . 167
22 Malattie della barba . . . 169
Anatomia e fisiologia della barba . . . 169
Le patologie: generalità . . . 169
Pseudofollicoliti della barba . . . 170
Dermatite da contatto . . . 171
Tinea barbae . . . 172
Alopecia areata . . . 172
Letture consigliate . . . 172
23 Patologie dei peli del corpo . . . 173
Anatomia dei peli del corpo . . . 173
Le patologie: generalità . . . 173
Alopecia della superficie antero-laterale delle gambe . . . 173
Circle hairs . . . 175
Tricostasi spinulosa . . . 176
Cisti eruttive dei peli del vello . . . 176
Letture consigliate . . . 177
24 Malattie dei capelli in età pediatrica . . . 179
Fisiologia dei capelli nel periodo perinatale . . . 179
Le patologie: generalità . . . 179
Indice xiii
Aplasia cutis congenita (ACC) . . . 182
Nevo sebaceo . . . 183
Atrichia con lesioni papulose . . . 185
Displasie ectodermiche (DE) . . . 185
Alopecia transitoria del neonato . . . 187
Alopecia triangolare congenita . . . 189
Cheratosi follicolare spinulosa decalvante . . . 190
Ipotricosi ereditaria semplice e ipotricosi semplice del cuoio capelluto . . . 192
Ipotricosi di Marie Unna . . . 193
Sindrome dell’anagen breve (Short Anagen Syndrome, SAS) . . 194
Sindrome dei capelli facilmente estraibili (Loose Anagen Hair Syndrome, LAHS) . . . 195
Alopecie dell’infanzia associate a patologie cutanee/sistemiche . 197 Letture consigliate . . . 198
25 Malattie dei capelli nell’anziano . . . 199
Pustolosi erosiva del cuoio capelluto . . . 199
Letture consigliate . . . 202
26 Patologie dei capelli nella razza nera . . . 203
Anatomia e fisiologia dei capelli nella razza nera. . . 203
Le patologie: generalità . . . 203
Dermatite seborroica . . . 204
Alopecia da trazione . . . 205
Alopecia da frattura del fusto . . . 206
Alopecia cicatriziale centrale centrifuga (ACCC) . . . 208
Cellulite dissecante (CD) . . . 210
Acne cheloide della nuca . . . 211
Letture consigliate . . . 213
27 Alterazioni dei capelli nelle malattie sistemiche . . . 215
Caratteristiche diagnostiche . . . 215
AIDS . . . 215
Anoressia nervosa . . . 215
Avvelenamento . . . 216
Collagenopatie . . . 216
Graft versus hosts disease . . . 217
Istiocitosi X . . . 217
Malattie virali . . . 217
Micosi fungoide . . . 217
Pemfigo/pemfigoidi . . . 217
Sarcoidosi . . . 218
Scorbuto . . . 218
Sifilide secondaria . . . 219
Siringomielia . . . 220
Strumenti diagnostici . . . 220
Letture consigliate . . . 220
xiv Indice
28 Alterazioni dei capelli da farmaci . . . 221
Caratteristiche diagnostiche . . . 221
Alopecia da farmaci . . . 221
Irsutismo/ipertricosi da farmaci . . . 232
Letture consigliate . . . 233
29 Cosmetologia . . . 235
Caratteristiche . . . 235
Cosmetici per capelli . . . 235
Fragilità e secchezza dei capelli . . . 241
Capelli sottili . . . 244
Capelli grassi . . . 245
Letture consigliate . . . 245
Anatomia e fisiologia
Fin dalla nascita, un numero pressoché costante di peli di lunghezza e spessore variabile, più o meno evidenti per colore e dimensioni, ricopre tutta la superficie cutanea, fatta eccezione delle regioni palmo-plantari e delle semimucose.
In base alle dimensioni, si distinguono due tipi di peli:
– peli terminali, lunghi, spessi (diametro 60–80 micron, μ), pigmentati e provvisti di midollo.
Alla nascita sono presenti a livello del cuo- io capelluto, delle sopracciglia e delle ciglia;
dopo la pubertà sono evidenti anche a livel- lo della barba, delle ascelle, del pube e del tronco;
– peli del vello, sottili (diametro <30 μ), corti (generalmente <2 cm), non pigmentati, privi di midollo, che ricoprono tutte le regioni cor- poree apparentemente glabre.
Lo spessore e la lunghezza dei peli sono pro- porzionali alle dimensioni dei follicoli che li pro- ducono, distinti anch’essi in follicoli terminali e follicoli del vello, con parte inferiore (bulbo) localizzata rispettivamente nel derma profondo e nel tessuto sottocutaneo per i primi, e nel derma medio e superficiale per gli altri. Questa distin-
zione non è in realtà così netta, in quanto lo stesso follicolo, sotto l’effetto degli ormoni androgeni, può trasformarsi da follicolo terminale a follicolo del vello e viceversa. Ad esempio, alla pubertà i follicoli delle regioni ascellare e inguinale si tra- sformano da follicoli del vello in follicoli termina- li. Nel cuoio capelluto colpito da alopecia andro- genetica, viceversa, si assiste, per effetto degli or- moni androgeni, a una progressiva trasformazione dei follicoli terminali in follicoli del vello.
La lunghezza dei peli terminali è influenzata da fattori genetici, razziali e sessuali e varia nelle diverse aree corporee: i peli delle ciglia e delle sopracciglia raggiungono una lunghezza massi- ma di 2–3 cm, mentre i capelli possono raggiun- gere anche lunghezze superiori al metro.
Anche la densità dei follicoli piliferi è influen- zata dagli stessi fattori, e varia ampiamente nelle diverse aree del corpo (Tabella 1.1). A livello del cuoio capelluto sono presenti circa 100.000 folli- coli, 1/50 di tutti i follicoli (5.000.000) contenuti sulla superficie cutanea. I biondi hanno più capel- li (circa 120.000), e i rossi meno (circa 80.000), con una densità media attorno ai 250 capelli per cm quadrato, nell’adulto.
1 A. Tosti, B.M. Piraccini, Tricologia ambulatoriale,
DOI 10.1007/978-88-470-5229-1_1, © Springer-Verlag Italia 2014
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Tabella 1.1 Densità dei follicoli piliferi nelle diverse regioni corporee
Sede corporea Densità al cm2
Cuoio capelluto adulto 250
Fronte, guance 800
Gambe 50
Tronco 50–200
2 1 Anatomia e fisiologia
che corrisponde all’area del bulge. Questa area è la sede delle cellule staminali del follicolo.
Segmento inferiore
Comprende il bulbo e l’area suprabulbare e ha caratteristiche morfologiche diverse nelle diverse fasi del ciclo:
– nel follicolo in anagen, la parte inferiore co- stituisce il bulbo (Fig. 1.1), così chiamato per la tipica forma, cha ha alla base un’invagina- zione all’interno della quale è contenuta la papilla dermica, una struttura connettivale al- tamente vascolarizzata e specializzata con un ruolo fondamentale nell’induzione e nella re- golazione del ciclo follicolare. Il bulbo è for- mato dalle guaine e dalla matrice del pelo, le cui cellule sono responsabili della formazione del fusto del pelo. Le dimensioni del bulbo e della matrice e, di conseguenza, il diametro del fusto sono proporzionali alle dimensioni della papilla dermica;
– durante la fase catagen, la porzione inferio- re del follicolo va incontro a modificazioni involutive, con diffusa apoptosi (Fig. 1.2), e risale verticalmente nel derma fino all’area di inserzione del muscolo erettore del pelo;
– il segmento inferiore del follicolo in telogen è localizzato a livello del derma medio, e la radice del pelo in telogen, di forma clavata Anatomia del follicolo
Il follicolo pilifero è costituito da due segmen- ti: superiore, o permanente, che non si modifica durante le varie fasi del ciclo, e inferiore o di- namico, che si modifica ciclicamente durante le diverse varie fasi di produzione del pelo.
Segmento superiore
Si estende dall’ostio follicolare all’inserzione del muscolo erettore del pelo e comprende l’infundi- bolo, che arriva fino al punto in cui il dotto seba- ceo si inserisce nel follicolo, e l’istmo.
L’infundibolo è costituito da epitelio epider- mico che cheratinizza con formazione di strato granuloso. Nell’infundibolo è normalmente pre- sente un’abbondante flora microbica saprofita:
Staphylococcus epidermidis, Propionobacterium acnes, Malassezia sp., Demodex folliculorum.
L’istmo è delimitato superiormente dall’in- serzione del dotto sebaceo e inferiormente dal- l’inserzione del muscolo erettore del pelo. In questa sede termina la guaina epiteliale interna, e la cheratinizzazione della guaina epiteliale ester- na avviene senza formazione di strato granuloso (cheratinizzazione trichilemmale). Il punto in cui il muscolo erettore del pelo si attacca al follicolo appare come una rilevatezza epiteliale emisferica
Fig. 1.1 Bulbo di un follicolo in anagen (per gentile con- cessione della dott.ssa Mariya Miteva)
Fig. 1.2 Follicolo in catagen: la presenza di molte cellule con apoptosi permette di distinguere il follicolo in catagen dal follicolo in telogen (per gentile concessione della dott.
ssa Mariya Miteva)
Anatomia del follicolo 3
La guaina connettivale circonda il follicolo per tutta la sua lunghezza, continuandosi infe- riormente con il connettivo della papilla dermica.
La guaina connettivale non segue il segmento in- feriore del follicolo durante la sua ascesa in ca- tagen, ma rimane collassata nella sua posizione originale per tutto il periodo di involuzione del follicolo. La persistenza della guaina connettiva- le è essenziale perché il follicolo, alla ripresa del ciclo, possa nuovamente discendere in profondi- tà nel derma fino a raggiungere la sua posizione originale. Un danneggiamento o la sclerosi della guaina connettivale può precludere al follicolo la possibilità di riprendere un anagen normale.
Nella parte più bassa del follicolo, fra la guai- na connettivale e la guaina epiteliale esterna, è evidente la membrana vitrea, così chiamata per- ché nei preparati istologici appare come un’area omogenea eosinofilica, simile ma più spessa della membrana basale dell’epidermide. La membrana vitrea è più evidente nei follicoli in fase catagen.
La guaina epiteliale esterna si estende dalla matrice fino all’emergenza del dotto della ghian- dola sebacea nel follicolo, al di sopra del quale l’epitelio del follicolo diviene del tutto simile a quello dell’epidermide. Lo spessore dell’epitelio della guaina epiteliale esterna è di 1–2 cellule nel segmento inferiore e aumenta man mano che si (pelo a clava), è circondata dalla guaina epite-
liale esterna, cui è adesa. L’adesione del pelo al follicolo diventa gradualmente più debole man mano che il telogen progredisce, consen- tendo il distacco del pelo alla fine di questa fase (Fig. 1.3).
Anatomia del follicolo in anagen
Dall’esterno all’interno, il follicolo in anagen è costituito da quattro strutture che inglobano la papilla: guaina connettivale, guaina epiteliale esterna, guaina epiteliale interna e matrice del pelo (Figg. 1.1, 1.4).
Le cellule della matrice hanno un’intensa atti- vità mitotica, soprattutto nella prima parte dell’a- nagen, e la loro proliferazione e differenziazione dà origine al pelo e alle sue due guaine. Le cellu- le della matrice più vicine all’apice della papilla dermica producono rispettivamente il midollo, la corteccia e la cuticola del pelo; le altre cellule danno origine ai tre strati della guaina epitelia- le interna. Sembra che il tipo di differenziazio- ne a cui le cellule della matrice vanno incontro sia strettamente correlato alla loro distanza dalla base della papilla dermica. Fra le cellule basali della matrice del follicolo in anagen sono pre- senti numerosi melanociti DOPA-positivi, che producono melanina trasferita per fagocitosi alle cellule che costituiranno la corteccia del pelo. La quantità di melanina prodotta è diversa in base al colore dei capelli.
Fig. 1.3 Follicolo in telogen (per gentile concessione della dott.ssa Mariya Miteva)
Fig. 1.4 Sezione verticale di cuoio capelluto normale:
sono evidenti 6 follicoli terminali in anagen, con il bulbo a livello dell’ipoderma e un follicolo in telogen a livello del derma (per gentile concessione della dott.ssa Mariya Miteva)
4 1 Anatomia e fisiologia
2. corteccia, costituita da cellule affusolate ri- piene di filamenti di cheratina e immerse in una matrice amorfa ad alto contenuto di ponti di solfuro che le rende strettamente adese e resistenti. Queste cellule, conosciute come fibre del pelo, sono allungate secondo l’asse maggiore e contengono i granuli di melanina che conferiscono la pigmentazione al pelo;
3. midollo, non presente in tutti i peli terminali e mai nei peli del vello. È di solito continuo, ma può essere anche frammentato, e costituito da cellule poliedriche con nucleo rudimentale, sovrapposte e parzialmente corneificate, con- tenenti glicogeno, granuli acidofili e bollicine d’aria poste negli spazi intercellulari.
Ciclo del pelo
La produzione del pelo da parte della matrice del follicolo non è continua, ma ciclica, caratteriz- zata cioè dalla successione di una fase di produ- zione-crescita del pelo (anagen), una di involu- zione (catagen) e una fase riposo (telogen), alla fine della quale il pelo cade (exogen) e il follicolo può riprendere o meno un nuovo ciclo produttivo.
1. fase anagen: il follicolo produce attivamente il pelo, che si allunga verso l’alto crescendo progressivamente in lunghezza. La lunghez- za finale del pelo è determinata dalla durata della fase anagen e dalla velocità di crescita, che sono diverse nelle varie regioni corporee (Tabella 1.2). A livello del cuoio capelluto, la durata della fase anagen varia notevolmente da individuo a individuo, è più breve nel ses- so maschile e nelle regioni frontale e tempo- rale. La velocità di crescita dei capelli è di cir- ca 0,3–0,5 mm al giorno, e quindi 1–1,5 cm al mese, mentre nei peli del corpo è di circa 0,2–0,3 mm al mese;
2. fase catagen (di involuzione): è una fase transitoria e breve del ciclo follicolare, della durata di 7–21 giorni. Il follicolo interrompe l’attività mitotica e smette di produrre il pelo e le cellule della matrice vanno incontro ad apoptosi. Il bulbo rimpicciolisce e sale pian piano nel derma;
3. fase telogen (di riposo o di quiescenza): il sale verso l’alto, raggiungendo il massimo a li-
vello dell’istmo. A questo livello, quando la guai- na epiteliale interna scompare, la guaina epitelia- le esterna cheratinizza con una cheratinizzazione di tipo trichilemmale, in quanto priva di granuli di cheratoialina.
La guaina epiteliale interna, prodotta dalla matrice del pelo, circonda e riveste il fusto fino a livello dell’istmo dove si disintegra e viene eli- minata (Fig. 1.5). Non contiene melanina e che- ratinizza con formazione di granuli di tricoialina, che sono eosinofili, a differenza dei granuli di ba- sofili della cheratoialina. Dall’esterno all’interno risulta costituita da tre strati: lo strato di Henle, lo strato di Huxley e la cuticola. Lo strato di Henle comprende un singolo filare di cellule, lo strato di Huxley è costituito da 3 strati cellulari, men- tre la cuticola è costituita da un singolo strato di cellule, dirette verso il basso, che si interdigitano strettamente con le cellule della cuticola del fu- sto. La guaina epiteliale interna cheratinizza più precocemente del pelo: le cellule dello strato di Henle sono le prime a cheratinizzare, seguite poi dalle cellule della cuticola e quindi dalle cellule dello strato di Huxley. Il ruolo di questa guaina è di fornire un involucro rigido al fusto neoforma- to, fino a livello dell’istmo.
Il fusto del pelo è costituito da tre porzioni, già evidenti subito sopra la matrice:
1. cuticola, composta da 5–8 strati di cellule ap- piattite ed embricate in modo tale che il loro margine libero sia rivolto verso l’estremità distale del pelo;
Fig. 1.5 Follicolo del vello: il fusto del pelo ha uno spes- sore inferiore a quello della guaina epiteliale interna (per gentile concessione della dott.ssa Mariya Miteva)
Ciclo del pelo 5
crescita che occupa il canale follicolare. In questo modo, il numero di capelli sul cuoio capelluto è costante.
In alcuni condizioni fisiologiche (invecchia- mento) e patologiche (alopecia androgenetica), la fine di un ciclo di crescita non è seguita da un nuovo anagen, ma il follicolo rimane in una fase di latenza per un periodo di tempo variabile da 3 mesi a 3 anni, durante il quale il pelo non è prodotto e l’ostio follicolare è vuoto. Questa fase, chiamata kenogen (dal greco κεnòs = vuoto), è responsabile di una diminuita densità dei capelli, ed è probabilmente dovuta alla mancata attiva- zione delle cellule staminali del bulge.
Nel cuoio capelluto normale, circa il 90%
dei follicoli è in fase anagen, l’1% in catagen e il 10% in telogen, con distribuzione uniforme.
L’attività di ciascun follicolo è indipendente da quella dei follicoli vicini, per cui in una stessa area i follicoli limitrofi si trovano in fasi differen- ti del ciclo. Considerando che il numero totale di follicoli si aggira sui 100–150.000, la quantità di capelli che cade giornalmente in condizioni nor- mali varia dai 30 agli 80. Esaminando il cuoio capelluto in sezioni trasversali si può vedere che i follicoli piliferi sono organizzati in unità folli- colari, costituite da 3-5 follicoli terminali ed 1-2 follicoli del vello, con le rispettive ghiandole se- bacee (Fig. 1.6).
segmento inferiore del follicolo ha comple- tato il suo processo di involuzione e ascesa ed è situato nel derma medio, all’altezza della ghiandola sebacea. La guaina epiteliale ester- na è completamente cheratinizzata e forma un sacco epiteliale intorno alla radice del pelo, tenendola ancorata al cuoio capelluto. L’an- coraggio della radice telogen al follicolo di- viene gradualmente più debole durante questa fase, permettendo la caduta del pelo (exogen) a fine telogen. Nel cuoio capelluto, la durata della fase telogen è di circa 3 mesi, mentre è notevolmente più lunga a livello di altre re- gioni corporee (Tabella 1.3).
La ripresa della fase anagen, a fine telogen, è il risultato di una successione di stimoli fra pa- pilla dermica, salita con bulbo fino all’istmo, e cellule staminali di questa regione anatomica: le cellule staminali del bulge sono stimolate a dif- ferenziarsi e proliferare e migrano a colonizzare la papilla. Si forma così un nuovo bulbo in ana- gen, con cellule della matrice e papilla dermica, che inizia la produzione del pelo e scende gra- dualmente in profondità, seguendo il tunnel della guaina connettivale.
In condizioni normali, un ciclo follicolare si succede all’altro senza interruzione, e quando il pelo in telogen è espulso, il follicolo ha già ripre- so una nuova fase anagen, con un nuovo pelo in
Tabella 1.2 Durata della fase anagen e percentuale di follicoli in questa fase nelle diverse regioni corporee
Sede corporea Durata fase anagen Follicoli in anagen, %
Cuoio capelluto 2–7 anni 90
Sopracciglia 4–8 settimane 10
Ascelle 3–4 mesi 30
Inguine 4–5 mesi 30
Braccia 10–13 settimane 20
Gambe 12–16 settimane 20
Tabella 1.3 Durata della fase telogen nelle diverse regioni corporee
Sede corporea Durata fase telogen
Cuoio capelluto 3 mesi
Sopracciglia 3 mesi
Ascelle 3 settimane
Inguine 3 mesi
Braccia 14–16 settimane
Gambe 20–24 settimane
6 1 Anatomia e fisiologia
Letture consigliate
Al-Refu K (2012) Stem cells and alopecia:
a review of pathogenesis. Br J Dermatol 167(3):479–484
Costarelis G, Sun T-T, Lavker RM (1990) Label- retaining cells reside in the bulge area of pi- losebaceous unit: implications for follicular stem cells, hair cycle, and skin carcinogene- sis. Cell 61:1329–1335
Geyfman M, Gordon W, Paus R et al (2012) Iden- tification of telogen markers underscores that telogen is far from a quiescent hair cycle pha- se. J Invest Dermatol 132:721–724
Headington JT (1984) Transverse microscopic anatomy of the human scalp. Arch Dermatol 120:499–456
Higgins CA, Westgate GE, Jahoda CA (2009) From telogen to exogen: mechanisms un- derlying formation and subsequent loss of the hair club fiber. J Invest Dermatol 129:2100–
2108
Rebora A, Guarrera M (2002) Kenogen. A new phase of the hair cycle? Dermatology 205:108–110
Controllo del ciclo follicolare
I fattori che regolano il ciclo follicolare sono molteplici e agiscono su vari tipi di cellule nel- le diverse fasi del ciclo. Si conoscono a tutt’og- gi numerose molecole, esogene ed endogene, in grado di indurre o prolungare l’anagen, di indur- re il telogen e di modificare, quindi, l’attività del follicolo (Tabella 1.4).
Tabella 1.4 Sostanze che agiscono sul ciclo del pelo
Sostanza Effetto positivo Effetto negativo
Keratinocyte growth factor (KGF) +
Insulin-like growth factor I (IGF-I) + 1,25-di-hydroxy vitamin D3 (1,25/OH/D3) +
Interleukin 1-alfa +
Interleukin 6 +
Epidermal growth factor (EGF) +
Insulin-like growth factor II (IGF-II) +
Sostanza P +
Basic fibroblast growth factor (bFGF) + Platelet-derived growth factor (PDGF) +
Transforming growth factor beta (TGF-beta) +
Transforming growth factor alfa (TGF-alfa) +
Tumor necrosis factor alfa (TNF-alfa) +
Vascular endothelial growth factor (VEGF) +
Peptidi +
Fig. 1.6 Unità follicolare normale, due follicoli terminali in anagen e un follicolo del vello con la ghiandola sebacea a livello dell’istmo (per gentile concessione della dott.ssa Mariya Miteva)
Valutazione del paziente
La valutazione del paziente comprende anamne- si, valutazione clinica, esami strumentali invasivi e non invasivi. Spesso, la sola valutazione clini- ca, associata alla storia e ad esami non invasivi, quali pull test e dermatoscopia, è sufficiente per diagnosticare la malattia dei capelli, valutarne gravità e fase evolutiva. La biopsia per l’esame istologico è necessaria solo in casi selezionati.
È sempre importante considerare il forte im- patto psicologico che le malattie dei capelli hanno sui pazienti, che vanno ascoltati e capiti, e ai quali è bene spiegare con chiarezza la patologia. Solo se il paziente capisce qual è il suo problema di capelli, cosa si può fare e cosa ci si può aspettare dalle cure sarà garantita la massima adesione te- rapeutica e si potrà ottenere il risultato migliore.
Storia clinica
Comprende la storia familiare, personale e del problema dei capelli.
Storia familiare
È importante chiedere al paziente se qualcuno nel- la famiglia ha problemi di capelli. Una familiarità positiva è tipica nell’alopecia androgenetica ed è frequente nell’alopecia areata, dove è considerata fattore prognostico negativo. Le malattie dei ca- pelli ereditarie possono essere trasmesse come ca- rattere autosomico dominante o recessivo e trac-
ciare un pedigree è, in questi casi, utile per capire la trasmissione del tratto patologico.
La presenza della stessa patologia in più mem- bri della famiglia può indicare una trasmissione diretta del problema, come nel caso di tinea ca- pitis da dermatofiti antropofili o di pediculosi del capo, che provocano piccole epidemie familiari.
Storia personale
Informarsi sullo stato di salute e sulle abitudini di vita del paziente (Tabella 2.1):
– problemi di salute generale quali ipo- o iper- tiroidismo e anemia sideropenica sono spesso causa di aumentata caduta dei capelli. Questo può spiegare un telogen effluvium isolato, o un peggioramento rapido di un’alopecia an- drogenetica. Anche numerosi farmaci assunti in terapia a lungo termine inducono un telo- gen effluvium, così come diete dimagranti ipocaloriche. L’esposizione del cuoio capel- luto alle radiazioni ultraviolette d’estate o ai raggi UVB nel caso di abbronzatura con lam- pade UV può aumentare la caduta dei capelli;
– nelle donne con alopecia androgenetica è uti- le valutare la regolarità del ciclo mestruale, la presenza di menopausa e l’assunzione di contraccettivi. Alcuni contraccettivi possono avere un effetto androgenico e peggiorare l’a- lopecia androgenetica, che è anche un segno dermatologico della sindrome dell’ovaio po- licistico, assieme ad acne e irsutismo;
7 A. Tosti, B.M. Piraccini, Tricologia ambulatoriale,
DOI 10.1007/978-88-470-5229-1_2, © Springer-Verlag Italia 2014
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8 2 Valutazione del paziente
tipo di acconciatura, soprattutto nel caso si sospetti un’alopecia da trazione e nella razza nera (Fig. 2.2);
– i traumi al capo, meccanici e non, sono a volte alla base di alcune malattie, quali la pustolosi erosiva del cuoio capelluto. Sono stati recen- temente descritti casi di lichen plano-pilare (Fig. 2.3) e alopecia fibrosante frontale suc- cessivi a interventi chirurgici di autotrapianto di capelli o lifting del viso.
– l’alopecia areata si associa spesso a malat- tie autoimmuni, soprattutto tiroidite di Hashi- moto;
– spesso la dermatite seborroica è grave in pa- zienti con abitudine di lavare i capelli poco frequentemente con shampoo non specifici;
– le procedure cosmetiche quali decolorazioni e permanenti vanno valutate con attenzione in quanto possono essere la causa di danno del fusto del capello (hair weathering). Re- centemente abbiamo osservato numerosi casi di telogen effluvium in pazienti che avevano effettuato trattamenti liscianti “alla cheratina”
(Fig. 2.1);
– allo stesso modo, è necessario informarsi sul
Tabella 2.1 Anamnesi personale. Informazioni utili per la valutazione del paziente con problemi di capelli
Stato di salute generale Presenza di malattie specifiche Assunzione regolare di farmaci Nel sesso femminile Presenza del ciclo mestruale
Regolarità del ciclo Gravidanze recenti Inizio di menopausa
Abitudini di vita Tipo di alimentazione
Diete dimagranti Attività sportiva Fumo
Abitudini igienico/cosmetiche riguardo ai capelli
Frequenza di lavaggio
Tipo di shampoo usato
Frequenza e tipo di procedure cosmetiche quali permanenti e decolorazioni Tipo di acconciatura praticata: treccine, coda di cavallo, fascia per capelli
Fig. 2.1 Grave telogen effluvium con alopecia dopo tratta- mento alla cheratina
Fig. 2.2 Trazione da acconciatura
Esame obiettivo 9
sintomi clinici indirizza verso accertamenti spe- cifici.
Esame obiettivo
La valutazione del paziente va fatta in un am- biente ben illuminato con il paziente seduto in modo da poter essere osservato a 360°. Può es- sere necessario esaminare l’aspetto dei peli del corpo; in questo caso, tutta la superficie cutanea deve essere esaminata, alla ricerca di aree di alo- pecia/ipertricosi/irsutismo.
L’esame obiettivo deve valutare l’aspetto, la densità e la distribuzione dei capelli all’attacca- tura, al vertice e in tutte le altre regioni. A volte, la sede dell’alopecia indica la malattia.
L’attaccatura dei capelli (Fig. 2.4a,b) è tipi- camente bersaglio dell’alopecia androgenetica maschile (arretramento dell’attaccatura fronto- temporale) ed è la sede di localizzazione dell’a- lopecia fibrosante frontale (Fig. 2.5). L’alopecia areata spesso interessa l’attaccatura dei capelli, soprattutto nucale, nella forma ofiasica, che ha tipicamente un decorso cronico.
Molte alopecie, cicatriziali e non, hanno come localizzazione elettiva la regione del ver- tice (lichen plano-pilare, alopecia centrale cen- trifuga cicatriziale, alopecia androgenetica) (Fig.
2.6), mentre le patologie del fusto del pelo con aumentata fragilità sono più gravi nelle aree po- steriori, sottoposte a maggiore frizione (Fig. 2.7).
Storia del problema dei capelli
La prima domanda da fare al paziente è chiarire qual è il problema per cui è venuto alla visita:
– aumento della caduta dei capelli, percepito oggettivamente con il ritrovamento di capelli caduti sugli indumenti, su spazzola/pettine o durante il lavaggio;
– presenza di aree prive di capelli o diradate;
– riduzione della massa dei capelli;
– capelli che si spezzano;
– sintomi soggettivi quali prurito/dolore al cuo- io capelluto.
Le malattie dei capelli si manifestano, infatti, in modo diverso e l’inquadramento iniziale dei
Fig. 2.3 Lichen plano-pilare insorto dopo autotrapianto di capelli
Fig. 2.4 Valutazione dei capelli dell’attaccatura frontale (a), temporale della nuca (b). In condizioni normali, c’è una graduale transizione dei peli del vello dal volto ai capelli, con capelli intermedi, progressivamente più grossi, lunghi e pigmentati
a b
10 2 Valutazione del paziente
Le lendini della pediculosi sono spesso solo in regione retroauricolare.
Anche quando l’alopecia è immediatamente visibile come una chiazza riferita dal paziente, è comunque necessario osservare tutta la rima- nente parte del capo, alla ricerca di altri sintomi spesso non riconosciuti dal paziente. L’osserva- zione dei peli del volto e del tronco può rivela- re irsutismo o ipertricosi, o chiazze alopeciche dell’alopecia areata o di alopecie cicatriziali. La cute può, inoltre, mostrare patologie dermatolo- giche associate a quella del cuoio capelluto quali, ad esempio, psoriasi e lupus eritematoso discoi- de (LED). Spesso i pazienti con alopecia hanno segni conseguenti all’esposizione eccessiva del cuoio capelluto al sole, quali iperpigmentazioni, ustioni (Fig. 2.9), o tumori cutanei.
Non dimentichiamo, inoltre, che molte ma- lattie dei capelli dell’infanzia si associano a se- gni clinici tipici, come alterazioni ungueali e dei denti nel caso di displasie ectodermiche, o facies tipica e altre anomalie nelle diverse sindromi ge- netiche.
La durata e la modalità di comparsa del pro- blema sono altrettanto importanti: alcune ma- lattie sono presenti dalla nascita o dall’infanzia (Fig. 2.10), anche se il paziente si presenta alla visita in età adulta. L’alopecia può svilupparsi in modo rapido e lentamente progressivo, in questi Ciglia e sopracciglia sono aree spesso colpite
dall’alopecia areata, e un’alopecia delle soprac- ciglia è tipicamente presente nell’alopecia fibro- sante frontale (Fig. 2.8).
Fig. 2.5 Alopecia che interessa l’attaccatura dei capelli nella regione frontotemporale. La diagnosi differenziale comprende l’ofiasi, l’alopecia da trazione e l’alopecia fi- brosante frontale, come nel caso di questa paziente
Fig. 2.6 La scriminatura centrale, effettuata anteriormente (a) e posteriormente (b), aiuta a verificare se è presente un diradamento dei capelli delle aree androgeno-dipendenti
a b
Pull test 11
casi non associato ad aumentata caduta dei ca- pelli. È anche necessario chiedere informazioni riguardo a trattamenti cosmetici, medici o chirur- gici effettuati dal paziente (Fig. 2.11).
Pull test
Tecnica non invasiva utile per la diagnosi e il fol- low-up di alcune malattie dei capelli e del cuoio capelluto. Si esegue impugnando fra due dita un ciuffo più o meno corposo di capelli e traendoli in senso distale, così da estrarre dal capo le radici lassamente adese (Fig. 2.12a,b). L’esame delle
Fig. 2.7 Alopecia che interessa maggiormente la nuca. Ti- pica delle malattie associate a fragilità del fusto, come nel
caso di questo paziente Fig. 2.8 Alopecia della porzione esterna del sopracciglio.
La diagnosi differenziale comprende l’alopecia areata, l’alopecia fibrosante frontale, l’alopecia associata alla lue secondaria. L’esame clinico completo, l’anamnesi, la der- matoscopia e, nei casi più complessi, l’esame istologico portano alla diagnosi definitiva. In questo caso, trattasi di alopecia areata
Fig. 2.9 Ustione solare in paziente con diradamento della sommità del capo
Fig. 2.10 Chiazza alopecica nella regione temporale. La diagnosi differenziale comprende l’alopecia areata, l’a- lopecia da trazione e l’alopecia triangolare congenita.
L’anamnesi è fondamentale in questo paziente, che rife- risce di avere la chiazza fin dall’infanzia: la diagnosi è di alopecia triangolare congenita
12 2 Valutazione del paziente
eliminano dal capo molti capelli in telogen; per questo motivo, a parità di gravità della malattia, il pull test può variare notevolmente in base alla di- stanza in giorni dall’ultimo lavaggio dei capelli.
Nelle alopecie cicatriziali in fase attiva, so- prattutto nel lichen plano-pilare, il pull test dal margine della chiazza permette di estrarre radici in anagen con spesse guaine trasparenti, che cor- rispondono alla guaine del follicolo e indicano una flogosi acuta a livello della giunzione dermo- epidermica del follicoli. Per questo motivo, una volta estratto, il follicolo non ricrescerà più, e il pull test deve limitarsi al prelievo di massimo 2–4 capelli.
Osservazione microscopica delle radici e del fusto
La semplice osservazione a fresco delle radici e del fusto dei capelli, con interposizione di gel da ecografia o di eukitt, con ingrandimenti di 10×, consente di distinguere il tipo di capello preleva- to (telogen, distrofico, anagen con guaine spesse) o di osservare le patologie del fusto.
In alcuni casi, può rendersi necessario lo stu- dio col microscopio elettronico a scansione.
Wash test e wash test modificato
Consiste nel fare tenere al paziente i capelli persi al lavaggio (Fig. 2.13a,b), la cui conta è indica- tiva dell’entità della caduta: nel wash test modi- ficato si valuta anche spessore e lunghezza dei capelli in telogen: la presenza di un’alta percen- tuale di capelli sottili e corti è indice di alopecia androgenetica.
Tricogramma
Il tricogramma è un metodo semplice e rapido per lo studio e la diagnosi delle alterazioni del ciclo follicolare e di alcune anomalie del fusto dei capelli. È un metodo semi-invasivo, che con- siste nello “strappo” di 50–100 capelli e nella loro osservazione al microscopio ottico, così da radici estratte e il loro numero è indicativo di di-
verse patologie (Tabella 2.2).
Il pull test deve essere effettuato con regola- rità, in modo che l’operatore ne acquisti dimesti- chezza. È necessario tenere in considerazione che il lavaggio dei capelli e le procedure cosmetiche
Fig. 2.11 Alopecia cicatriziale della regione frontale con- seguente a mesoterapia con “estratti placentari”
Fig. 2.12 Pull test: leggera trazione di un ciuffo di capel- li in direzione della loro emergenza dal cuoio capelluto (a, b)
a
b