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L agenda digitale italiana. Agenda digitale italiana per l Europa 2020

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(1)

LA GESTIONE DEI DOCUMENTI

INFORMATICI

Il modello organizzativo, il responsabile della trasformazione digitale, il protocollo informatico, il fascicolo elettronico, i processi e i procedimenti amministrativi, il Manuale di gestione.

Dimitri Brunetti

dimitri.brunetti@gmail.com

CORSI INPS VALORE P.A. 2019 L’INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

(primo livello)

RIPRESA DELLA PRIMA PARTE

Agenda digitale italiana per l’Europa 2020

L’Agenda Digitale rappresenta una delle sette iniziative principali individuate nella più ampia Strategia EU2020, finalizzata a una crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione.

L’Agenda Digitale è stata presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010, quindi sottoscritta da tutti gli Stati

membri che si sono impegnati al suo recepimento. Lo scopo dell’Agenda Digitale è di sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività, ottenendo vantaggi socio-economici sostenibili grazie a un mercato digitale unico basato su Internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili.

L'Agenda Digitale Italiana (ADI) è stata istituita il primo marzo 2012 con decreto del Ministro dello sviluppo economico.

Nel Decreto Legge del 18 ottobre 2012, n. 179 "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" (c.d. provvedimento Crescita 2.0) sono state previste le misure per

l'applicazione concreta dell'ADI.

www.agid.gov.it/agenda-digitale Maria Anna Madia Ministro Semplificazione e Pubblica Amministrazione

L’agenda digitale italiana

DAL PRIMO INCONTRO

(2)

1. Carta della cittadinanza digitale 2. Conferenza di servizi

3. Silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche e tra amministrazioni pubbliche e gestori di beni o servizi pubblici

4. Norme per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi 5. Segnalazione certificata di inizio attività, silenzio assenso, autorizzazione espressa e

comunicazione preventiva 6 Autotutela amministrativa

7. Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza

8. Riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato ecc...

Legge 7 agosto 2015, n. 124

La Legge Madia (L. 124 del 7 agosto 2015) sposta l’attenzione dal processo di digitalizzazione della PA all’attribuzione a cittadini e imprese di nuovi diritti e alla cittadinanza digitale.

–Diritto ad avere un’identità digitale –Diritto ad avere un domicilio digitale

–Diritto all’uso delle tecnologie per comunicare e richiedere servizi dall’ente: diritto a presentare istanza on-line, ad effettuare pagamenti elettronici e a monitorare l’iter dei procedimenti

–Diritto ad accedere alla rete internet presso gli uffici pubblici

(3)

1. Sanità digitale: Servizi, tecnologie, modelli per la salute e il benessere del cittadino 2. Giustizia digitale: Tecnologie e modelli per una Giustizia più rapida ed efficiente 3. Scuola digitale: Piattaforme, modelli didattici e tecnologie per una nuova Scuola 4. Documenti digitali: Gestione informatica dei documenti, per una PA più efficiente 5. Cittadinanza digitale: Strumenti, servizi e modelli per un nuovo rapporto tra cittadini e

amministrazioni

6. Sicurezza digitale: Tecnologie, modelli e infrastrutture per la sicurezza dei sistemi informatici pubblici

7. Infrastruttura digitale: Connettività, piattaforme e modelli di cooperazione per un'Italia digitale

8. Data management: Big Data, Open Data, il valore pubblico dell'informazione 9. Pagamenti digitali: Il digitale che entra nei sistemi di incasso della PA 10. Procurement dell'innovazione: Come il settore pubblico acquista beni e servizi

tecnologici

L’agenda digitale italiana – I laboratori

Nel settembre 2015 il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Mari Anna Madia ha annunciato la nascita dei Cantieri per la PA digitale.

Si tratta di dieci laboratori in cui operatori pubblici e privati disegnano i percorsi di attuazione della PA digitale in

altrettante aree verticali e trasversali dell’informatica pubblica.

L’amministrazione digitale

(4)

primavera / estate 2018

L’amministrazione digitale

maggio 2018

giugno 2018

(5)

L’amministrazione digitale

agosto 2018

Il nuovo Commissario straordinario per l’agenda digitale

ottobre 2018

(6)

ottobre 2018

L’amministrazione digitale

gennaio 2019

(7)

L’amministrazione digitale

gennaio 2019

L’amministrazione digitale

marzo 2019

(8)

gennaio 2019

L’amministrazione digitale

gennaio 2019

(9)

marzo 2019 L’amministrazione digitale

Il Codice dell’amministrazione digitale

D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82

Codice dell’amministrazione digitale

In vigore dal 1° gennaio 2006.

Aggiornato con D.Lgs. 13 dicembre 2017, n. 217 In vigore dal 27 gennaio 2018

Il decreto legislativo accorpa e riordina in un unico codice la normativa in materia di attività digitale delle pubbliche amministrazioni, affrontando per la prima volta in modo organico e completo il tema dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni, nonché la disciplina dei principi giuridici fondamentali relativi al documento informatico e alla firma digitale.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

(10)

Il CAD approvato nel 2005 ha subito nel corso degli anni molte modifiche, la principale con il D.Lgs. 235/2010: in quell’occasione si è parlato di “Nuovo CAD”.

La L. 124 del 2015 ha delegato il Governo ad adottare “uno o più decreti legislativi volti a modificare e integrare” il CAD sulla base di alcuni principi e criteri direttivi definiti nell’art. 1 della stessa legge intitolato “Carta della cittadinanza digitale”.

L’aggiornamento del Codice si rendeva necessario anche per allinearlo al Regolamento europeo EIDAS 910/2014/UE che si applica a tutti gli effetti dal 1° luglio 2016 in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno ("Regolamento eIDAS").

Il 20 gennaio 2016 il Consiglio dei ministri ha approvato il D.Lgs. di modifiche e integrazione al CAD. Il 26 agosto 2016 è stato approvato il D.Lgs. 179 (pubblicato in GU il 13 settembre) ed è entrato in vigore il 14 settembre 2016. (CAD 3.0) L’8 settembre 2017 il Consiglio dei ministri ha approvato il D.Lgs. di integrazione e correzione al CAD. Il 13 dicembre 2017 è stato approvato il D.Lgs. 217 (pubblicato in GU il 12 gennaio 2018) ed è entrato in vigore il 27 gennaio 2018. (CAD 4.0)

Il Codice dell’amministrazione digitale 2018

2005 2010 2015

2017 2016

2018

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

(11)

L’intento è quello di procedere a integrare e modificare alcune disposizioni del CAD, in conformità a quanto previsto dalla legge delega anche al fine di accelerare

l'attuazione, a livello nazionale, dell'agenda digitale europea.

L’obiettivo principale è quello di contribuire alla definizione di un quadro normativo idoneo ad abilitare e supportare le azioni di attuazione dell'agenda digitaledotando i cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale che rappresentano il fulcro della legge delega e del già richiamato decreto legislativo 179 del 2016.

L’intervento normativo si inserisce nel più ampio contesto degli interventi di

“semplificazione amministrativa” previsti dalla legge delega n. 124 del 2015.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

Le linee portanti di tale nuovo intervento legislativo sono:

a) proseguire nell'opera di razionalizzazione delle disposizioni contenute nel CAD e di deregolamentazionegià avviata con il precedente intervento sia semplificando, anche nel linguaggio, il Codice, sia sostituendo le regole tecniche con delle linee guida la cui adozione viene affidata direttamente all'Agenzia per l'Italia digitale in modo da rendere l'attuazione tecnico-operativa delle disposizioni di legge capace di stare al passo con la continua evoluzione tecnologica.

b) sottolineare con maggior forza la natura di carta di cittadinanza digitale della prima parte del Codice concentrandovi disposizioni volte ad attribuire a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented, quello a partecipare effettivamente al procedimento amministrativo per via elettronica e quello a effettuare pagamenti online.

c) promuovere integrazione e interoperabilità tra i servizi pubblici erogati dalle diverse amministrazioni in modo da garantire a cittadini e imprese il diritto a fruirne in maniera

semplice e moderna anche grazie all'opportunità di gestire i diversi strumenti informatico-giuridici di dialogo con le amministrazioni attraverso un'unica interfaccia, una dashboard di cittadinanza digitale.

(12)

d) garantire maggiore certezza giuridica in materia di formazione, gestione e conservazione dei documenti digitali prevedendo che non solo quelli firmati digitalmente - o con altra firma elettronica qualificata - ma anche quelli firmati con firme elettroniche diverse, al ricorrere di specifiche condizioni identificate dall'AgiD, possano produrre gli stessi effetti giuridici e disporre della stessa efficacia probatoria senza che debba essere un giudice, caso per caso, a valutare al riguardo.

e) rafforzare l'applicabilità dei diritti di cittadinanza digitale e accrescere il livello di qualità dei servizi pubblici e fiduciari in digitale sia istituendo presso l'AgiD un ufficio del difensore civico sia aumentando la misura delle sanzioni che la stessa AgiD potrà erogare qualora i fornitori di servizi fiduciari violino le regole vigenti esponendo a rischio i diritti di cittadini. e imprese.

f) promuovere un processo di autentica valorizzazione del patrimonio informativo pubblico riconducendo tale obiettivo tra le finalità istituzionali di ogni amministrazione e disegnando un contesto normativo che, nel rispetto della disciplina in materia di privacy e tutela dei dati personali, garantisca un utilizzo più efficace dei dati pubblici attraverso moderne soluzioni di data analysis.

Tale obiettivo, per il momento, rimane solo una mera petizione di principio in quanto non esistono disposizioni concrete in tal senso. Viene solo previsto all’art. 40-ter del CAD un nuovo sistema pubblico di ricerca documentale volto a facilitare la ricerca dei documenti soggetti a obblighi di pubblicità legale, trasparenza o a registrazione di protocollo ai sensi dell'articolo 53 del DPR 445/2000, e di cui all'articolo 40-bis e dei fascicoli dei procedimenti di cui all'articolo 41, nonché a consentirne l'accesso on-line ai soggetti che ne abbiano diritto ai sensi della disciplina vigente.

Carta della cittadinanza digitale

La cittadinanza digitale è quell’insieme di diritti e doveri che, grazie al supporto di una serie di strumenti (l’identità, il domicilio, le firme digitali) e servizi, mira a semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione tramite le tecnologie digitali.

La Carta della cittadinanza digitale (L. 124/2015, art. 1) sancisce il diritto di cittadini e imprese, “anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

… di accedere a tutti i dati, i documenti e servizi di loro interesse in modalità digitale … al fine di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona” e riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici pubblici”.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

2017

(13)

Carta della cittadinanza digitale

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

2017

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

Diritti dei cittadini e delle imprese

- il diritto all’uso delle tecnologie informatiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e domicilio digitale del cittadino (art. 3)

- il diritto all’identità e al domicilio digitale (artt. 3 bis, 6) - il diritto di effettuare qualsiasi pagamento con modalità

informatiche (art. 5)

- il diritto di utilizzare la posta elettronica certificata e di avere a disposizione l’indice degli indirizzi delle pa e dei gestori di pubblici servizi (artt. 6, 6 bis, 6 ter)

- il diritto a servizi on line semplici e integrati, alla qualità dei servizi resi e alla misura della soddisfazione (art. 7)

- il diritto all’alfabetizzazione informatica (art. 8) - il diritto di connettersi alla rete internet negli uffici

e nei luoghi pubblici (art. 8 bis)

- il diritto alla partecipazione democratica elettronica dei cittadini, anche residenti all’estero (art. 9)

(14)

I nuovi diritti sono garantiti dalla disponibilità di

strumenti innovativi

a cui il codice attribuisce piena validità giuridica.

Si tratta:

- della posta elettronica certificata (artt. 6 e 48) - delle firme elettroniche (artt. 24-37)

- dei documenti informatici (artt. 20-23 e 40-44) - conservazione è fruibilità dei dati (artt. 50, 58-62)

- dei siti internet delle pubbliche amministrazioni (artt. 53-54)

- della carta di identità elettronica e della carta nazionale dei servizi (art. 66) - riuso delle soluzioni e standard aperti (art. 69)

Principi e le finalità

con cui le amministrazioni cooperano tra loro e costituiscono una rete integrata - federalismo efficiente (art. 14)

- cooperazione con l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (art. 12)

- riorganizzazione gestionale e dei servizi (art. 15) - gestione informatica dei procedimenti (art. 41) - trasmissione informatica dei documenti (artt. 47-49) - disponibilità dei dati delle PA (art. 50)

- basi di dati di interesse nazionale (art. 60)

Il Codice dell’Amministrazione Digitale

(15)

Il Commissario straordinario per l’agenda digitale

inizio 2018

Il Piano triennale ICT è stato realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dal Team per la Trasformazione Digitale.

Ha visto la collaborazione di Sogei, CONSIP, il commissario alla spending review, le amministrazioni centrali, le agenzie fiscali, gli enti previdenziali, le Regioni, le Città Metropolitane, le Province, gli enti strumentali e l’ANCI .

Piano triennale 2017-2019 ICT nella PA

(16)

- migliori la sicurezza grazie ad un’architettura a più livelli che assicuri la separazione tra back end e front end e permetta

l’accesso ai back end solo in modo controllato e tramite API standard;

- promuova la realizzazione di nuovi servizi secondo il principio di sussidiarietà, riducendo tempi di realizzazione e impegni economici per le amministrazioni sia in fase di sviluppo sia in fase di aggiornamento;

- agevoli il controllo delle spese relative alle tecnologie digitali della Pubblica

amministrazione;

- abiliti politiche data-driven per la pianificazione delle attività future, basate sull’ottimizzazione delle spese e degli investimenti.

MODELLO STRATEGICO

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

(17)

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

Il Piano ha l’obiettivo di accompagnare le pubbliche amministrazioni nel loro percorso di trasformazione, realizzando la visione

tecnologica del sistema operativo del Paese

... ma riguarda anche gli operatori economici e il cittadino

Il Piano Triennale è un documento di indirizzo strategico ed economico attraverso il quale viene declinato il Modello strategico di evoluzione del sistema informativo della Pubblica amministrazione.

Il Piano, infatti, nasce dalla Strategia per la crescita digitale 2016 e dal Modello strategico per

l’informatizzazione della PA deliberato dal Comitato di indirizzo dell’AgiD che indica il quadro di riferimento dei progetti e delle attività che devono essere realizzati sulla base della Strategia e

dall’Agenda digitale italiana, e quindi dall’Agenda digitale europea.

Il Piano 2019-2021 sostituisce e sviluppa il precedente Piano 2017-2017-2019.

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

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La lettura del Piano Triennale è destinata sia al livello decisionale delle amministrazioni - per adeguare la pianificazione delle attività alla strategia nazionale - che al livello operativo, per la progettazione di dettaglio delle soluzioni da realizzare.

Il Piano è rivolto anche al Responsabile per la transizione digitale, previsto dall’art. 17 del CAD.

Il Piano è un documento che contiene azioni, tempi e obiettivi del percorso di attuazione della strategia, fornendo indicazioni ad ogni Pubblica amministrazione.

Per questo ha durata limitata.

La versione 2017 definiva le attività del 2018.

La versione 2019 riprende le linee d’azione già indicate, ne aggiunge altre e si svilupperà

nei prossimi mesi per poi essere nuovamente aggiornato.

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

(19)

Il Piano 2019-2021è formato da 13 capitoli più appendici e diviso in tre parti:

nella prima viene dato il quadro di riferimento generale in cui inserire le iniziative del Piano stesso, nella seconda parte si ripercorre la struttura del modello con gli aggiornamenti rispetto al Piano precedente, nella terza parte vengono proposte considerazioni finali e note di indirizzo.

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

PARTE PRIMA

QUADRO DI RIFERIMENTO

PARTE SECONDA

COMPONENTI TECNOLOGICI E DI GOVERNO DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE PARTE TERZA

CONSIDERAZIONI FINALI E NOTE DI INDIRIZZO

MODELLO DI INTEROPERABILITÀ DATI DELLA PA

PIATTAFORME ECOSISTEMI

SICUREZZA INFORMATICA STRUMENTI PER I SERVIZI DIGITALI RIUSO E OPEN SOURCE

DOCUMENTI PUBBLICI DIGITALI WEB ANALITICS ITALIA

IO: APP PER L’ACCESSO AI SERVIZI MODELLI E STRUMENTI

GOVERNARE LA TRASFORMAZIONE RESPONSABILE ALLA TRANSIZIONE MONITORAGGIO

COMPETENZE

INIZIATIVE VERSO CITTADINI E IMPRESE

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

,

(20)

,

Public e-procurement pagoPA

Siope+

NoiPA SPID

Carta di identità elettronica Sistema di gestione dei

procedimenti amm.vi nazionali – SGPA Poli di conservazione ANPR

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

,

(21)

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

Affermazione del paradigma della centralizzazione, ma con maggiore risalto alle amministrazioni territoriali.

Forte risalto al contesto europeo e dichiarazione di appartenenza dell’Italia ad un ampio ecosistema di stati.

Attenzione alle infrastrutture, in particolare: PagoPA, ANPRe SPID per l’identità digitale.

Centralizzazione dei Data Center.

Rafforzamento del paradigma Clouddella PA.

Modello di interoperabilitàbasato su Architetture a servizi Apie Basi dati condivise e Open data.

Richiamo alla sicurezza.

Figura del Responsabile della transizione digitale(che non sia lasciato solo, ma sostenuto da un gruppo di persone esperte).

(22)

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

(23)

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021

(24)

https://io.italia.it/

Le Regole tecniche

Codice

dell’Amministrazione Digitale

Regole tecniche protocollo informatico

3 dic. 2013

Regole tecniche documento informatico

13 nov. 2014

Regole tecniche sistemi di conservazione

3 dic. 2013

in vigore dal’11 ottobre 2015

La riforma della PA si fonda su tre temi: il protocollo, il documento informatico (e la gestione documentale) e la conservazione sostitutiva in vigore dal 12 agosto 2016 ? in vigore dall’11 aprile 2017 ?

Allegati: Glossario, Formati, Standard, Pacchetto di archiviazione, Metadati Piano triennale per

l’informatica

(25)

D.P.C.M. 3 dicembre 2013

Regole tecniche per il protocollo informatico ai sensi degli articoli 40-bis, 41, 47, 57-bis e 71, del Codice dell'amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005

(G.U. 12 marzo 2014)

Il decreto stabilisce le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni previste nelle operazioni di

registrazione e segnatura di protocollo (artt. 53, 55 e 66 445/2000) e le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni previste nelle operazioni di registrazione di protocollo (artt. 40- bis, 41 e 47 del CAD).

DPCM 3 dicembre 2013 sul protocollo

In vigore dal’11 ottobre 2015

Il DPCM 3 dicembre 2013 contenente le

Regole tecniche per il protocollo informatico ai sensi degli

articoli 40 -bis , 41, 47, 57 -bis e 71, del Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005.

costituisce un riferimento importante, emanato ai sensi dell’art. 71 del CAD e a lungo atteso.

Nella prima parte il documento ripropone il vecchio DPCM 31 ottobre 2000 (che viene abrogato) e gli articoli del DPR 445/2000 sul protocollo informatico.

Nella seconda parte si sofferma sulle modalità di trasmissione dei documenti informatici tra Pubbliche amministrazioni. Il documento impone :

l’adeguamento organizzativo e funzionale e l’istituzione delle AOO la nomina del Responsabile della gestione documentale per ciascuna AOO l’eventuale nomina del Coordinatore della gestione documentale

la redazione del Manuale di gestione

la revisione del funzionamento dei protocolli informatici la conservazione giornaliera del registro di protocollo

DPCM 3 dicembre 2013 sul protocollo

(26)

DPCM del 13 novembre 2014 Pubblicato il 12 gennaio 2015

in vigore dal 12 agosto 2016 ?

Il DPCM 13 novembre 2014 contenente le

Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni costituisce uno strumento importante e complesso,

emanato ai sensi dell’art. 71 del CAD e a lungo atteso.

Il documento impone una generale maggiore attenzione alla formazione e alla gestione dei documenti e dei fascicoli informatici, l’adozione di requisiti tecnici specifici e l’assolvimento di alcuni impegni fra cui l’approvazione (e il rispetto!) del Piano della sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti

che deve tenere conto anche delle norme contenute nel Codice in materia di protezione dei dati personali.

DPCM 13 novembre 2014 sui documenti informatici

inoltre...

(27)

Le regole tecniche fissa(va)no il termine ultimo per l’adeguamento dei sistemi di gestione informatica dei documenti all’agosto 2016.

Dall’estate 2016 tutti i documenti della PA devono (dovevano) essere digitali.

Tutti i documenti devono essere protocollati, collocati temporalmente e firmati digitalmente.

– Tutti i documenti devono essere raccolti nel fascicolo informatico relativo al singolo procedimento.

– Tutti i documenti devono essere trasmessi in modalità informatica alle altre PA, ai professionisti, alle imprese e ai privati cittadini che hanno dichiarato un domicilio digitale.

Possono essere trasmessi in modalità cartacea solo ai privati cittadini che non hanno dichiarato un domicilio digitale e come copia analogica di documento informatico.

1. Le pubbliche amministrazioni formano gli originali dei propri documenti, inclusi quelli inerenti ad albi, elenchi e pubblici registri, con mezzi informatici secondo le disposizioni di cui al presente codice e le regole tecniche di cui all' articolo 71.

(D.LGS. 82/2005 – CAD, art. 40 Formazione di documenti informatici)

DPCM 13 novembre 2014 sui documenti informatici

Capo 1. DEFINIZIONI E AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 1. Definizioni

Art. 2. Oggetto e ambito di applicazione Capo II. DOCUMENTO INFORMATICO Art. 3. Formazione del documento informatico

Art. 4. Copie per immagine su supporto informatico di documenti analogici Art. 5. Duplicati informatici di documenti informatici

Art. 6. Copie e estratti informatici di documenti informatici Art. 7. Trasferimento nel sistema di conservazione Art. 8. Misure di sicurezza

Capo III. DOCUMENTO AMMINISTRATIVO INFORMATICO Art. 9. Formazione del documento amministrativo informatico

Art. 10. Copie su supporto informatico di documenti amministrativi analogici Art. 11. Trasferimento nel sistema di conservazione

Art. 12. Misure di sicurezza

Capo IV. FASCICOLI INFORMATICI, REGISTRI E REPERTORI INFORMATICI DELLA P.A.

Art. 13. Formazione dei fascicoli informatici Art. 14. Formazione dei registri e repertori informatici Art. 15. Trasferimento in conservazione

Art. 16. Misure di sicurezza Capo V. DISPOSIZIONI FINALI

Art. 17. Disposizioni finali

PRIVATO (?)

PUBBLICO

DOCUMENTO

FASCICOLO

DPCM 13 novembre 2014 sui documenti informatici

(28)

D.P.C.M. 3 dicembre 2013

Regole tecniche in materia di sistema di conservazione ai sensi degli articoli 20, commi 3 e 5 -bis , 23 -ter , comma 4, 43, commi 1 e 3, 44 , 44-bis e 71, comma 1, del Codice

dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005.

(G.U. 12 marzo 2014)

Il decreto stabilisce le regole tecniche, i criteri e le specifiche delle informazioni per la definizione dei sistema e modelli organizzativi della conservazione, per il responsabile della conservazione, nonché per la stesura del Manuale di conservazione e la definizione delle misure di sicurezza

in vigore dall’11 aprile 2017

?

Il DPCM 3 dicembre 2013 contenente le

Regole tecniche in materia di sistema di conservazione ai sensi degli articoli 20, commi 3 e 5 -bis , 23 -ter , comma 4, 43, cc. 1 e 3, 44 , 44-bis e 71, comma 1, del Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005.

costituisce uno riferimento importante, emanato ai sensi dell’art. 71 del CAD e a lungo atteso.

Il documento impone :

l’adeguamento del sistema di conservazione il riversamento dei documenti dal vecchio

al nuovo sistema

la nomina del Responsabile della conservazione la redazione del Manuale di conservazione la redazione del Piano di sicurezza del sistema

di conservazione

DPCM 3 dicembre 2013 sulla conservazione

(29)

Art. 1. Definizioni

Art. 2. Ambito di applicazione Art. 3. Sistema di conservazione Art. 4. Oggetti della conservazione

Art. 5. Modelli organizzativi della conservazione Art. 6. Ruoli e responsabilità

Art. 7. Responsabile della conservazione Art. 8. Manuale di conservazione Art. 9. Processo di conservazione Art. 10. Modalità di esibizione

Art. 11. Formati degli oggetti destinati alla conservazione Art. 12. Sicurezza del sistema di conservazione

Art. 13. Accreditamento Art. 14. Disposizioni finali

DPCM 3 dicembre 2013 sulla conservazione

DPCM 3 dicembre 2013 sulla conservazione

(30)

Ai DPCM 3 dicembre 2013, così come a quello del 13 novembre 2014 sono allegati cinque documenti che permettono di comprendere e di dare

applicazione alle regole tecniche.

Allegato 1 – Glossario/Definizioni

Il primo allegato è costituito dalla raccolta di 75 definizioni, che chiariscono in modo sintetico ed efficace i concetti (es.: autenticità), le operazioni (es.:

versamento agli archivi di stato), i documenti (es.: rapporto di versamento), i ruoli (es.: responsabile della sicurezza), i servizi (es.: certificatore

accreditato), gli elementi di un processo (es.: impronta), ecc.

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

Gli allegati dei DPCM 3.12.2013 (sul protocollo e

sulla conservazione) e 13.11.2014

(31)

Allegato 2 – Formati

Il documento fornisce indicazioni iniziali sui formati dei documenti informatici che per le loro caratteristiche sono, al momento attuale, da ritenersi coerenti con le regole tecniche del documento informatico, del sistema di conservazione e del protocollo informatico.

I formati descritti sono stati scelti tra quelli che possono maggiormente garantire i principi dell’interoperabilità tra i sistemi di conservazione e in base alla normativa vigente riguardante specifiche tipologie documentali.

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

Il documento definisce al punto 3 i criteri di scelta dei formati:

1. apertura 2. sicurezza 3. portabilità 4. funzionalità

5. supporto allo sviluppo 6. diffusione

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

(32)

Al punto 5 vengono indicati i formati per la conservazione:

1. PDF – PDF/A 2. TIFF

3. JPG

4. Office Open XML (OOXML)

È un formato di file, sviluppato da Microsoft, basato sul linguaggio XML per la creazione di documenti di testo, fogli di calcolo, presentazioni, grafici e database.

5. Open Document Format

È uno standard aperto, basato sul linguaggio XML, sviluppato dal consorzio OASIS per la memorizzazione di documenti corrispondenti a testo, fogli elettronici, grafici e presentazioni.

6. XLM 7. TXT

8. Formati Messaggi di posta elettronica

Ai fini della conservazione, per preservare l’autenticità dei messaggi di posta elettronica, lo standard a cui fare riferimento è RFC 2822/MIME.

Allegato 3 – Standard e specifiche tecniche

Il terzo documento fornisce indicazioni sugli standard e le specifiche

tecniche da ritenersi coerenti con le regole tecniche del documento informatico e del sistema di conservazione.

Si tratta dei riferimenti UNI, ISO e ETSI per la formazione, gestione e conservazione di documenti informatici.

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

(33)

Allegato 4 – Specifiche tecniche del pacchetto di archiviazione

Il documento illustra la struttura descrittiva dell’indice del pacchetto di archiviazione, che fa riferimento allo standard SInCRO (Supporto all'Interoperabilità nella

Conservazione e nel Recupero degli Oggetti digitali - UNI 11386:2010) ovvero lo standard nazionale riguardante la struttura dell’insieme dei dati a supporto del processo di conservazione, e una specifica articolazione per mezzo del linguaggio formale XML.

L’IPdA (Indice del Pacchetto di Archiviazione) è l’evidenza informatica associata ad ogni PdA, contenente un insieme di informazioni così di seguito articolate. Deve essere corredato da un riferimento temporale e dalla firma digitale o firma elettronica qualificata del soggetto che interviene nel processo di produzione del pacchetto di archiviazione.

- informazioni generali relative all’indice del pacchetto di archiviazione:

- informazioni inerenti il Pacchetto di Archiviazione,

- indicazione di uno o più raggruppamenti di uno o più file che sono contenuti nel PdA - informazioni relative al processo di produzione del PdA

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

IPdA - indice del Pacchetto di Archiviazione IdC - Indice di Conservazione

PdA - Pacchetto di Archiviazione VdC - Volume di Conservazione

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

(34)

Nella seconda parte di questo documento viene inserito il vocabolario relativo alla struttura dell’indice del pacchetto di archiviazione e sono riportati per ognuno dei 35 termini citati il nome, la descrizione, l’elemento da cui discende e l’elenco degli eventuali elementi di cui può essere l’origine.

Segue una seconda tabella di 17 elementi in cui vengono riportati per ogni attributo il nome, la descrizione, gli elementi a cui può essere associato e le caratteristiche.

Allegato 5 – Metadati

L’ultimo documento allegato illustra la struttura dei metadati minimi relativi al documento informatico, al documento amministrativo informatico e al fascicolo informatico o aggregazione documentale informatica.

Documento informatico - identificativo

- data di chiusura (il documento è reso immodificabile) - oggetto

- soggetto produttore - destinatario

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

(35)

Documento amministrativo informatico

L’insieme minimo dei metadati del documento amministrativo informatico è quello indicato agli articoli 9 e 19 delle regole tecniche per il protocollo informatico di cui al D.P.C.M. 31 ottobre 2000 e descritti nella Circolare AIPA del 7 maggio 2001, n. 28.

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

Fascicolo informatico o aggregazione documentale informatica - identificativo

- amministrazione titolare - amministrazioni partecipanti - responsabile del procedimento - oggetto

- documento

Gli allegati alle Regole tecniche 2013 e 2014

(36)

La riforma in atto ha profondamente modificato le abitudini di lavoro negli uffici pubblici (e privati) e oggi per scrivere, firmare, datare, registrare e protocollare, collegare, fascicolare, archiviare, trasmettere, condividere, inviare, pagare, selezionare e conservare nel mondo digitale è necessario elaborare e attuare un complesso sistema di regole, strumenti, professionalità e prassi.

Gli strumenti di lavoro, i ruoli e i documenti

Le responsabilità, gli strumenti e i documenti

DAL PRIMO INCONTRO

Realizzare tutto quanto è previsto dalle norme richiede un lavoro enorme, ma se tutto viene fatto bene si hanno buone speranze che si riesca a lavorare in modo efficace ed efficiente, a

garantire i diritti di tutti, ad assolvere ai doveri di ciascuno, ad avere una ragionevole prospettiva di operatività e a trattare correttamente sia i

documenti analogici, sia quelli digitali.

(37)

Le responsabilità, gli strumenti e i documenti

Le responsabilità espressamente individuate

Dirigente della transizione al digitale

(D.Lgs. 82/2005 CAD, art 17, c. 1)

Responsabile della gestione documentale

e un suo vicario (per casi di vacanza, assenza o impedimento) eventualmente il Coordinatore della gestione documentale e suo vicario (per casi di vacanza, assenza o impedimento)

(DPCM 3 dic. 2013/PROT, art. 3, c. 1 – DPR 445/2000, art. 61, c. 2)

Responsabile della conservazione digitale Responsabile (esterno) del trattamento dei dati

(DPCM 3 dic. 2013/CONS, art. 6, c. 8)

Responsabile della sicurezza informatica – Responsabile dei sistemi informativi automatizzati Difensore civico per il digitale (di competenza AgID)

(D.Lgs. 82/2005 CAD, art 17, c. 1 quater)

Responsabile della protezione dei dati - Data Protection Officer Responsabile del trattamento dei dati personali

(Regolamento europeo 679/2016, art. 37)

Le responsabilità, gli strumenti e i documenti

Gli strumenti

Documento elettronico

Firme elettroniche semplice, avanzata e qualificata e firma digitale – Collocazione / Marca temporale Posta elettronica e Posta elettronica certificata Sistema pubblico di identità digitale SPID Carta d’identità elettronica. Carta nazionale dei servizi Protocollo informatico

Sistema di gestione informatica dei documenti (per inserimento e ricerca) che definisce e regola i flussi di documenti, le abilitazioni di accesso, la classificazione, la fascicolazione e la durata dei documenti e dei fascicoli nelle varie età dell’archivio Sistema di sicurezza e di conservazione dei documenti informatici

Sistema di pagamenti, acquisto e fatturazione

Piattaforme materiali e immateriali – Sistemi di gestione dati e big data

(38)

I documenti

Manuale di gestione Manuale di conservazione

Piano della sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti

Piano della sicurezza del sistema di conservazione Piano di gestione dei dati personali

Piano di classificazione

Piano di fascicolazione, conservazione e scarto

Definizione delle abilitazioni e dei livelli di accesso ai sistemi Programma triennale per la trasparenza e l'integrità(art. 10 D.Lgs. 33/2013)

( Definizione dei procedimenti e dei modelli )

In questo secondo modulo ci occuperemo di alcune delle componenti del processo di riforma della Pubblica Amministrazione:

Le responsabilità

Responsabile della gestione documentale (e del suo vicario)

Responsabile per la transizione al digitale Gli strumenti

Protocollo informatico

Sistema di gestione informatica dei documenti La classificazione, la fascicolazione e l’archivio

I documenti Manuale di gestione Piano di classificazione Piano di fascicolazione Piano di conservazione e scarto

Gli organi tecnici

Riferimenti

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