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SETTORE SERVIZI ALLE IMPRESE AL TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE SERVIZIO DIFESA DEL SUOLO E VINCOLO IDROGEOLOGICO

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SETTORE SERVIZI ALLE IMPRESE AL TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE SERVIZIO DIFESA DEL SUOLO E VINCOLO IDROGEOLOGICO

1. PREMESSA

Sono stato incaricato dal Responsabile Servizio Viabilità e Sottosuolo del Comune di Sanremo Dott. Geol. Cecilia GARZO, di eseguire un’indagine geologica a corredo del progetto definitivo/esecutivo dei lavori adeguamento della sezione di deflusso del torrente San Francesco: Opere di trattenuta del materiale a monte della tombinatura.

Foto N.1)Ortofoto ravvicinata anno 2010 sovrapposta a catastale. Ubicazione briglia trattenuta (Sez.300 di progetto), Soglie stabilizzatrici (Sez.250 e 230) e prove geofisiche (Th_1). In azzurro i tratti del Rio del Ponte a cielo aperto, in arancio il tratto tombinato.

OGGETTO: Adeguamento della sezione di deflusso del Torrente San Francesco: Opere di trattenuta del materiale a monte della tombinatura.

- Progetto Definitivo/Esecutivo-

Istruttore Direttivo Tecnico del Comune di Sanremo Dott. Geol. Fulvio FRANCO

N.Rif.77/ES - Elenco Speciale Geologi della Liguria

RELAZIONE GEOLOGICA

MODELLO GEOLOGICO E PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE

Briglia a pettine - Sez. 300 Th 1

Soglie stabilizzatrici Sez.250 e 230 Ubicazione sottomurazione

Imbocco tombino Torrente San. Francesco Via Dante Alighieri

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Le opere idrauliche in progetto fanno parte di una programma di messa in sicurezza idraulica e miglioramento ambientale ed urbanistico denominato “Progetto Integrato Pigna Mare – Intervento 09”. L’intervento N.09 ha già previsto la realizzazione nell’asta terminale del torrente San Francesco di lavori di adeguamento della sezione di deflusso in particolare nel tratto tombinato compreso fra la pista ciclopedonale (ex ponte ferroviario) e l’incrocio fra Via Roma e Via Asquasciati. Gli interventi previsti da questo ultimo lotto funzionale prevedono:

- A monte dell’imbocco della tombinatura del Torrente San Francesco all’altezza del ponte di Via Dante Alighieri. la realizzazione di una briglia costituita da profili in carpenteria metallica tipo HEA 300 in acciaio S355 ancorati su una traversa in calcestruzzo debolmente armato con la creazione di due soglie di fondo antierosione e la sottomurazione dell’argine sinistro;

- A valle del tratto tombinato, all’altezza della Pista Ciclopedonale, la realizzazione di opera di sostegno della rampa carrabile di accesso all’alveo da realizzarsi in c.a. (altezza massima 210 cm compreso il piede della fondazione).

La progettazione idraulica e strutturale degli interi interventi, sono a cura dell’Ing.

Pierfrancesco RUSSO, ed in particolare i lavori oggetto della presente relazione sono quelli che interessano l’alveo del Torrente San Francesco a monte del ponte Via Dante. Gli interventi di questo ultimo lotto sono necessari alla riperimetrazione delle fasce di inondazione individuate dal Piano di Bacino Ambito 3 - San Francesco del centro cittadino. In effetti la rampa d’accesso consentirà dopo circa 20 anni, la pulizia delle vasche di sedimentazione presenti nel tratto tombinato di Via San Francesco ora completamente ingombre di materiale, mentre gli interventi oggetto della presente relazione consentiranno un trattenimento del materiale flottante e del trasporto solido di grande dimensioni e contrasteranno l’erosione in alveo e sulle sponde nel tratto d’alveo a monte dell’imbocco del tombino.

Si relaziona in ottemperanza alla normativa nazionale e regionale in materia sismica (L.N. 64/1974 e succ. D.M. di Attuazione Norme Tecniche per le Costruzioni D.M.

14/01/2008; alla L.R. 29/83) e in osservanza delle norme in materia di indagini sui terreni (D.M. 11/03/1988 e circ. esplicative).

L’area di progetto secondo la Carta di Zonizzazione in Prospettiva Sismica del vigente P.R.G. Comunale rispetto al versante in sponda sinistra rientra in una zona 2a (area con coltre di copertura <3m), definita come “Area in versante, con problematiche geologico tecniche e con scarsi incrementi sismici”, mentre in alveo ed in sponda destra è compresa in zona 2b, definita come “Area in versante, con problematiche geologico tecniche ed elevati incrementi simici”.

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Fig.1) Stralcio della “Carta di zonizzazione geologica in prospettiva sismica” da SIT comunale.

L’area è compresa nella Carta di Zonizzazione Geologica e di Suscettività d’Uso del P.U.C. adottato con Delibera del Consiglio Comunale N.67 del 16/10/2015, parte in zona B, definita come “Area con suscettività d’uso parzialmente condizionata” e parte in zona C “Area con suscettività d’uso limitata”.

Fig.2) Stralcio della “Carta di Zonizzazione Geologica e di Suscettività d’Uso” da SIT comunale.

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L’area è compresa nel Piano di Bacino Ambito 3 San Francesco – Zona Sanremese – (D.G.P. n.6 del 30.01.2003 e ss.mm.ii.), e nella Carta della Suscettività al dissesto (Tav. N.15 del P.di B. approvata con DCP N.85 del 18.12.2014), è inserita in zona Pg0 (Suscettività al dissesto bassa) e in zona Pg2 (Suscettività al dissesto di grado medio).

Fig.3) Stralcio della “Carta della Suscettività al Dissesto” Tav.15 del P.di B. da SIT comunale.

L’area risulta dalla Carta della Fasce Fluviali (Tav. N.15 del P.di B. approvata con D.D.G. 14/04/2017 BURL N.19 del 10/05/2017), non indagata mentre il tratto tombinato a valle è inserito in fascia C di rischio esondazione.

Fig.4) Stralcio della “Carta delle fasce fluviali” del P. di B. Ambito 3- San Francesco.

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Nell’area di progetto oltre all’esecuzione di un rilievo geologico e l’acquisizione di dati riguardanti interventi eseguiti nell’area fra cui l’indagine geologica eseguita dallo scrivente per la realizzazione del nuovo ponte di Via Tasciaire, sono stati eseguiti nell’area di progetto accertamenti geofisici che hanno previsto l’esecuzione di una prova in sito di sismica passiva HVSR con Theremino (Prove eseguite dal Dott. Geol.

Francesco D’ADAMO in data 29.01.18, il cui rapporto è allegato alla presente.

2. GEOMORFOLOGIA E DESCRIZIONE DELL’AREA

La zona di progetto è ubicata nell’alveo del Torrente San Francesco fra le quote assolute 69-71m. Il fondo valle nel tratto d’interesse presenta un andamento pressoché rettilineo profondamente incassato nel substrato roccioso.

Fig.5) Stralcio areofotogrammetrico), a tratteggio azzurro l’alveo del Torrente S. Francesco a tratto continuo l’alveo dell’affluente di sinistra Rio Valloni.

In sponda sinistra il versante nel tratto a monte e in quello di costruzione della briglia in progetto (Sez.310-300) si presenta pressoché verticale privo di protezioni arginali con affioramento delle testate delle stratificazioni del substrato roccioso che ivi presentano un assetto da reggi

poggio ad

attraverso poggio che consente il formarsi di pareti verticali.

Foto N.1) Vista dell’alveo e della sponda sx, fra la Sez.306 e Sez.300 di progetto.

In sponda destra il versante presenta

Th (1)

Briglia a pettine Sez.300 progetto

Soglia di fondo Sez.250 progetto Soglia di fondo Sez.230 progetto

Sottomurazione in progetto

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un andamento meno acclive, in effetti all’altezza della sez.300, risalito il muro d’argine la cui testa è posta a circa 7,5m rispetto al fondo alveo, è presente un’estesa area sub- pianeggiante, profonda circa 30m ed allungata in aderenza all’argine destro, su cui è impostata anche Via Tasciaire (antico terrazzo fluviale). Dai margini di questa il pendio risale con pendenze medio-basse intorno al 20% (≈11°).

Foto N.2) Foto area ravvicinata inclinata verso Nord. A tratteggio rosso l’area sub-pianeggiante riconducibile ad un antico terrazzo fluviale posto ad un’altezza media di circa 6m dal fondo alveo .

Nel tratto in esame l’alveo del Torrente S.Francesco presenta pendenze ridotte intorno al 2-3% pendenze che aumentano sia monte che a valle del tratto oggetto d’intervento.

Non sono presenti condizioni di pericolosità geologica conclamata nell’area di progetto come si evince anche dall’esame della cartografia geologica della pianificazione comunale e in quella del Piano di Bacino. Si ravvisa altresì una forte erosione di sponda alla base del versante sinistro sia a monte dalla confluenza del Rio Valloni sino alla Sez.300 di progetto sia a valle sino all’imbocco del tratto tombinato.

Foto N.3) Confluenza di sinistra del Rio valloni nel Torrente San Francesco. Altro tratto di piccolo accumulo di materiale vegetale flottato e detritico di pezzatura più piccola rispetto alla media si tratta in effetti di una barra sopraelevata rispetto all’alveo del T. San Francesco.

Rispetto alle condizioni geomorfologiche dell’alveo si riportano qui di seguito le osservazioni svolte dallo scrivente nel sopralluogo

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eseguito in data 29.03.2017 assieme al Progettista Ing. P. RUSSO. Nel sopralluogo si è constatato che nel tratto d’interesse gli accumuli detritici in alveo sono di limitata estensione sia areale che in potenza e sono costituiti generalmente da materiale grossolano con pezzature dal masso grosso (≈2,0-1,5m) ed il ciottolo piccolo (≈0,13- 0,09m). Solo localmente su barre sopraelevate sono presenti granulometrie sino alla sabbia grossa, a testimonianza dell’elevata energia del corso d’acqua (Ved. Foto N.3).

In effetti nell’alveo a valle dei ponti di Via Tasciaire (Ponte vecchio a monte e Ponte nuovo pochi metri a valle) prevale la presenza di affioramenti del substrato roccioso, anche nelle pozze d’erosione (Ved. Foto N.4 e 5). Solo nei tratti a minor pendenza a monte delle due briglie (una naturale a monte del ponte vecchio e in c.a. a valle del ponte nuovo) si ravvisa la presenza di maggiori depositi di materiale detritico sempre grossolano.

Foto N.4-5) Materiale grossolano in alveo sedimentato all’altezza del ponte nuovo di Strada Tasciaire a monte di una traversa in c.a. con dimensioni fra il masso grosso (≈2,0÷1,5m) ed il ciottolo piccolo (≈0,13-0,09m) - Traversa naturale subito a monte del ponte vecchio di Via Tasciaire, affiora una bancata calcarenitica del Flysch di Sanremo. Si noti l’accumulo detritico a monte della traversa costituito da materiale grossolano dal masso grosso al ciottolo.

Fig.6) Carta Punti di Vista Fotografici e ubicazione briglia e delle soglie di fondo (N.2 foto aerea).

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Si consideri inoltre che il materiale sedimentato nell’alveo al è quello dell’ultima piena del fenomeno a carattere alluvionale sul basso Piemonte e Liguria Occidentale del Novembre 2016 che ha ripulito l’alveo del materiale fino ed ove sono presenti ancora delle barre ha corazzato il fondo.

Foto N.6) Particolare del materiale detritico grossolano in alveo sedimentato (alluvioni mobili) nel tratto compreso fra la Sez. 300 e l’imbocco del tombino.

Il materiale detritico presente, come è visibile nelle foto allegate, è costituito prevalentemente da elementi grossolani con diametro mediano D50 compreso fra ciottoli grandi e massi piccoli (256÷362mm). Come indicato nel tratto d’intervento l’energia di deflusso è elevata in effetti oltre l’alveo naturale in erosione, anche i manufatti arginali in sponda sinistra presentano una forte erosione al piede nonostante

precedenti interventi di sottomurazione con calcestruzzo.

Foto N.7) Tratto a monte dell’imbocco del tombino del T. San Francesco a valle della briglia in progetto. La Base dell’argine sinistro è in forte erosione, già tamponata nel passato con calcestruzzo ora è svuotata.

In questo tratto il progetto prevede al

fine di contenere l’erosione di fondo e di preservare il muro d’argine e l’alveolatura all’imbocco del tombino la realizzazione di due soglie di fondo in c.a. e la sottomurazione dell’argine sinistro per tutto il suo sviluppo.

3. GEOLOGIA

L’alveo del T. San Francesco nel tratto interessato dagli interventi in progetto è caratterizzato dalla presenza di alluvioni mobili di spessore generalmente sottile e da estesi affioramenti in alveo e sulle sponde del substrato roccioso. Il substrato roccioso

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appartiene alla serie a dominante arenaceo-argillitica membro di “San Lorenzo” della formazione del Flysch di Sanremo, Unità Sanremo-Mt. Saccarello (FSM4 – Maastrictiano Sup.). Costituiti da strati arenaceo-argillitici, con intercalazioni di calcilutiti e rari strati marnoso-arenacei.

Fig.7) Estratto Carta Geolitologica del PUC, l’area cerchiata è quella di progetto. (Legenda: -b2) Coltre di copertura colluviale con spessore >3m;-bn1) Depositi alluvionali da antichi a recenti; -FSM4) Substrato roccioso affiorante o sub-affiorante con coltre da 0÷3m).

Sulla Carta Geolitologica del PUC adottato, le misure di strato più vicine all’area d’interesse progettuale presentano un orientazione NE-SW ed immersione verso E-SE intorno a 5°. Condizione analoga si riscontra intorno alla Sez.300 di progetto ove è ubicata la briglia mentre a monte sono presenti zone con inclinazioni intorno a 45°. In effetti localmente l’ammasso è costituito da sottili livelli calcarei, calcareo-marnosi e calcareo-arenitici intervallati da livelli argilloso-scistosi e marnoso-scistosi plastici nella fase di messa in posto delle falde del flysch che hanno consentito una forte tettonizzazione dell’ammasso (in parete sono visibili pieghe molto strette).

Foto N.8) Affioramenti del substrato in sponda destra a monte della briglia in progetto. L’azione pedogenetica degrada dapprima i livelli scistosi portando in rilievo le stratificazioni più competenti calcareo marnose e calcareo arenitiche.

FSM4

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Nell’alveo interessato degli interventi in progetto sono presenti affioramenti delle stratificazione più competenti intervallati dai livelli marnoso scistosi fortemente tettonizzati sminuzzati in frammenti e quindi più facilmente erodibili dal corso d’acqua.

(Ved. Foto N.1).

Foto N.9) Vista dal ponte di Via Dante Alighieri (imbocco del tratto tombinato) verso monte.

Localmente quindi la disposizione dell’ammasso roccioso è da attraverso poggio a reggipoggio in sponda sinistra mentre a franapoggio in sponda destra. Dall’esame del sondaggio HVSR svolto sul terrazzo alluvionale sopra il muro d’argine in sponda destra è stata rilevata la presenza di uno spessore di circa 3m di copertura, probabilmente depositi alluvionali antichi, poggianti sul substrato roccioso.

La carta geologica del PUC è quindi congruente con la geologia riscontrata è quindi stata ricostruita la seguente stratigrafia rispetto alla sez.360 ove è ubicata la briglia in progetto :

- Strato A/al) Terreno superficiale vegetale di natura limoso-sabbiosa subordinatamente argillosa / depositi alluvionali antichi terrazzati (Presenti solo in sponda destra di spessore intorno a 3m)

- Strato Bc-C’) Substrato roccioso da molto a moderatamente alterato a tratti fortemente degradato destrutturato (ove presenti stratificazioni argillitiche)

“cappellaccio” (spessore stimato 4,4m);

- Strato C’) Substrato roccioso (FSM4 Maastrictiano Sup.) Si stratta del substrato roccioso generalmente moderatamente alterato e molto fratturato, di qualità Scadente (a profondità generalmente >5m dal p.c);

- Strato C) Substrato roccioso flyschoide (FSM4 - Maastrictiano Sup.) generalmente poco alterato a fresco e fratturato (fessure serrate), di qualità da Discreta a Buona (a profondità generalmente >28m dal p.c)

4. IDROLOGIA ED IDROGEOLOGIA

Torrente San Francesco sottende complessivamente un bacino idrografico di 7,29 kmq con una lunghezza dell'asta principale di 7,92 km. Il bacino presenta a forma dendritica molto ramificata e all’altezza degli interventi in progetto ha già raccolto i contributi dei 3 principali: Rio Tasciaire, Rio della Vena e Rio Fossaretto. Per quanto attiene lo studio idrologico ed idraulico del bacino sotteso e l’analisi dei deflussi di piena previsti si rimanda alle relazioni del progettista Ing. Pierfrancesco Russo. Le opere previste nel

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progetto sono espressamente mirate a mitigare i fenomeni di erosione in alveo ed a ridurre la possibilità di intasamento della bocca del tratto tombinato, e sono state progettate secondo le modalità definite dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Bacino, effettuando specifiche indagini idrauliche secondo i criteri riportati negli Allegati 1 e 2 alle norme. Le caratteristiche idrogeologiche dei principali terreni d’interesse progettuale sono riassunte qui di seguito:

§ I Riporti e la coltre superficiale ed il substrato molto disgregato presentano una permeabilità generalmente di grado basso (10-3 K<10-4 cm/sec);

§ Il substrato roccioso flyschoide a dominanza arenaceo-argillosa è sostanzialmente impermeabile sono però possibili all’interno delle stratificazioni più competenti fratturate, costituite da calcari, calcari-marnosi ed arenarie, permeazioni di tipo secondario che determinano una semipermeabilità con deflussi compartimentati. In tali condizioni la permeabilità media è generalmente bassa (K ≤ 10-4 cm/sec), ma possono essere presenti meati persistenti con media-elevata permeabilità.

5. SEZIONI STRATIGRAFICHE REDATTE SULLA BASE DELLE OSSERVAZIONI DI SUPERFICIE E DELLE PROVE IN SITO

La stratigrafia del terreno è stata ricostruita in base alle osservazioni di sopralluogo e al sondaggio di sismica passiva HVSR svolto dal Dott. Geol. Francesco D’ADAMO (Ved.

All. N1 “Relazione Indagine Geofisica”). La prova denominata Th_1 è stata svolta sul terrazzo fluviale antico sopra l’arginatura posta in sponda destra poco a monte della sez.300 di progetto.

Foto N.10) Esecuzione prova HVSR sul terrazzo fluviale in sponda destra del T. San Francesco

Th_1

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Fig.8) Stralcio areofotogrammetrico con ubicazione del sondaggio HVSR e della opere in progetto.

Dai risultati della prova Th_1 eseguita in sponda destra è stata quindi ricostruita la seguente sezione dove in alveo si ritiene che il substrato superficiale alterato (Strato bc- C’), sia strato rimosso dall’erosione torrentizia mentre in sponda sinistra, ove affiora direttamente il substrato roccioso, sia presente uno strato superficiale alterato riconducibile alla strato bc-C’, individuato nel sondaggio Th 1.

Fig.9) Sezione stratigrafica allo stato di progetto lungo l’imposta della briglia a pettine (Sez.300 di progetto).

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6. CATEGORIA DI SOTTOSUOLO E CONDIZIONI TOPOGRAFICHE - NTC-2008 Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi, (NTC-2008 § 7.11.3.) In assenza di tali analisi, per la definizione dell’azione sismica si può fare riferimento a un approccio semplificato, che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento. L’identificazione della categoria di sottosuolo, si ottiene in base ai valori della velocità equivalente Vs,30 di propagazione delle onde di taglio entro i primi 30 m di profondità. Questa profondità è riferita al piano d’imposta delle fondazioni superficiali, mentre per le fondazioni su pali è riferita alla testa dei pali. Nel caso d’opere di sostegno di terreni naturali, la profondità è riferita alla testa dell’opera.

Fig.7) Sondaggio HVSR Sp_1 Grafico vs/profondità

Per muri di sostegno di terrapieni, la profondità è riferita al piano d’imposta della fondazione. La normativa, inoltre, tiene conto, anche, degli effetti di sito indotti dal profilo stratigrafico e della morfologia dell’area di progetto. Ai sensi della NTC-2008 per definire gli effetti di sito generati dalla condizione stratigrafica sul costruito la Vs30 nel caso di cui trattasi deve essere calcolata dal piano campagna, inoltre lo spessore di coltre di copertura non deve essere superiore a 3m nel caso la coltre poggi su substrato di riferimento con Vs30>800m/s. Nel caso in oggetto è stato eseguito un sondaggio di sismica passiva con il metodo HVSR il cui rapporto è allegato alla presente (Ved.

All.N.1).

Fig.8) Grafico H/V Sp_1 frequenza dell'acquisizione HVSR presso il Torrente San Francesco (Ved. All.

Rapporto indagine geofisica del Dott.

Geol. F. D’Adamo).

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Si è ritenuto di utilizzare il sondaggio denominato Th_1 al fine di definire la categoria di sottosuolo di fondazione delle opere in progetto. In effetti ancorché il sondaggio sia stato eseguito in testa alla sponda destra su di un terrazzo fluviale antico/recente è possibile estendere i valori trovati a tutta la sezione 300 di progetto in base alle osservazioni di geomorfologiche di sopralluogo, e si ottiene rispetto al piano campagna:

CALCOLO Vs30 RELATIVO AL SITO DI PROVA HVSR Th_1 (piano campagna in testa a sponda destra)

Descrizione terreno N. Strato sismico

Spessore medio h

[m]

Velocità sismica Vsmedia [m/s]

Rapporto ponderale

h/Vs Strato A/al) Terreno di coltivo

areato/depositi alluvionali terrazzati (antichi/recenti)

1 2,0 236 0,00847458

Strato Bc-C’) Coltre detritica eluvio- colluviale addensata/Cappellaccio (Substrato roccioso molto alterato e molto fratturato degradato quasi in suolo (RQD=0%)

2 4,2 355 0,01183099

Strato C) Substrato roccioso flyschoide (FSM4 - Maastrictiano Sup.) generalmente lievemente alterato e fratturato)

3 23,8 837 0,02843489

Totale 30,00 - 0,04874046

Velocità media di propagazione delle onde di taglio

nei primi 30m di profondità Vs30= 30/ 0,05494382= 616 [m/s]

Rispetto al piano di fondazione in alveo sia rispetto alla sez.300 che rispetto alle soglie di fondo previste alle sezioni 230 e 250, si ottiene:

CALCOLO Vs30 RELATIVO AL SITO DI PROVA HVSR Th_1

(fondazione briglia a pettine in progetto Sez.300 e soglie di fondo Sez.ni 230 e 250)

Descrizione terreno N. Strato sismico

Spessore medio h

[m]

Velocità sismica Vsmedia [m/s]

Rapporto ponderale

h/Vs Strato C) Substrato roccioso flyschoide

(FSM4 - Maastrictiano Sup.) generalmente lievemente alterato e fratturato)

3 30,0 837 0,03584229

Totale 30,00 - 0,03584229

Velocità media di propagazione delle onde di taglio

nei primi 30m di profondità Vs30= 30/ 0,03584229= 837 [m/s]

Alla luce delle considerazioni sopra esposte ed in ragione dei valori calcolati delle Vs30

rispetto al piano campagna in testa muro dovrebbe essere associato ai sensi delle NTC- 2008, in Categoria di sottosuolo E “Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s)”. In effetti, riassumendo le risultanze del sondaggio HVSR si espongono le seguenti motivazioni:

· la norma di legge considera bed-rock uno strato con velocità sismica >800m/s;

· lo spessore dei terreni con velocità sismica vs<360m/s, è superiore a 3m (6,2m).

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Si ritiene altresì viste le condizione geologiche-geomorfologiche dell’alveo che rispetto alla fondazione degli interventi di progetto da utilizzare nella calcolazione strutturale e geotecnica in alveo ai sensi delle NTC-2008, la Categoria di sottosuolo è di tipo B

“Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche conla profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).”.

7. CONDIZIONI TOPOGRAFICHE

Per quanto attiene all’amplificazione determinata dalle condizioni morfologiche del sito considerato che:

- Le opere in progetto sono poste nel fondovalle in un ambito collinare;

- Nell’area di interesse (30m di dislivello a valle dell’area d’intervento) si misura una un’acclività lungo l’asse torrentizio di grado medio-basso <15°.

Le normative e raccomandazioni tecniche (EC8 – NTC-2008 – varie normative regionali), in queste condizioni morfologiche non prevedono la possibilità di effetti d’amplificazione dell’onda sismica, si propone quindi di adottare una condizione topografica ai sensi dell’NTC-2008, di categoria T1, con coefficiente di amplificazione topografica nullo, ST=1,0 (Vedere Tabella 3.2.VI NTC-2008).

VALUTAZIONE DELL’AZIONE SISMICA AI SENSI N.T.C. 2008

Il D.M. 14/01/2008 “Norme tecniche per le costruzioni”, rispetto all’Ordinanza P.C.M.

n.3274 e alle NTC – 2005, consente di definire il moto del terreno (sisma) di progetto, oltre che in base all’amplificazione stratigrafica e topografica, in relazione al tipo di costruzione e alla sua durabilità connesse alle scelte del progettista e del committente dell’opera e all’uso a cui è destinata. La definizione dell’azione sismica ai sensi dell’NTC-2008, consente di utilizzare al meglio le possibilità offerte dalla definizione della pericolosità sismica italiana, recentemente prodotta e messa in rete dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’azione sismica è ora valutata in condizioni di campo libero su sito di riferimento rigido a superficie orizzontale, riferendosi non ad una zona sismica territorialmente coincidente con più entità amministrative, ad un’unica forma spettrale e ad un periodo di ritorno prefissato ed uguale per tutte le costruzioni, come avveniva in precedenza, bensì sito per sito e costruzione per costruzione. La pericolosità sismica di un sito è descritta dalla probabilità che, in un fissato periodo, in detto sito si verifichi un evento sismico di entità almeno pari ad un valore prefissato. Nelle NTC, tale lasso di tempo, espresso in anni, è denominato “periodo di riferimento” VR e la probabilità è denominata

“probabilità di eccedenza o di superamento nel periodo di riferimento” PVR . Ai fini della determinazione delle azioni sismiche di progetto nei modi previsti dalle NTC per le Costruzioni, la pericolosità sismica del territorio nazionale è definita convenzionalmente facendo riferimento ad un sito rigido (di categoria A) con

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superficie topografica orizzontale (di categoria T1), in condizioni di campo libero, cioè in assenza di manufatti. Le caratteristiche del moto sismico atteso al sito di riferimento, per una fissata probabilità di eccedenza PVR, si ritengono individuate quando se ne conosca l’accelerazione massima ed il corrispondente spettro di risposta elastico in accelerazione. La possibilità di descrivere il terremoto in forma di accelerogrammi è ammessa, a condizione che essi siano compatibili con le predette caratteristiche del moto sismico.

In particolare, i caratteri del moto sismico su sito di riferimento rigido orizzontale sono descritti dalla distribuzione sul territorio nazionale delle seguenti grandezze, sulla base delle quali sono compiutamente definite le forme spettrali per la generica PVR:

- ag = accelerazione massima al sito;

- FO = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale;

- TC*

= periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.

Il valore di ag è desunto direttamente dalla pericolosità di riferimento, attualmente fornita dallo INGV, mentre FO e TC* sono calcolati in modo che gli spettri di risposta elastici in accelerazione, velocità e spostamento forniti dalle NTC approssimino al meglio i corrispondenti spettri di risposta elastici in accelerazione, velocità e spostamento derivanti dalla pericolosità di riferimento. I valori di ag,TC e FO sono riportati nell’Allegato B alle NTC.

Foto N.11) Areofoto da Google Maps con coordinate sistema WGS84.

Nel caso in esame le coordinate del sito sono state individuate con l’applicativo di Google Maps che individua le coordinate geografiche nel sistema WGS84 o ETRS89:

Ø Latitudine = 43,828646°

Ø Longitudine = 7,771275°

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Il reticolo di riferimento delle NTC-2008 si basa sul sistema ED50 (EUR-7 EUROPEAN 1950); con la trasformazione delle coordinate suddette con l’applicativo CartLab si ottiene:

Ø Latitudine = 43.829667°

Ø Longitudine = 7.772307°

Spettando al progettista la scelta progettuale e, quindi, la definizione del sisma di progetto, la relazione geologica deve consentire la modellazione geologica del sito di progetto, individuando la categoria di sottosuolo del sito d’intervento e le sue caratteristiche geomorfologiche. Queste azioni consentono di determinare i coefficienti di amplificazione stratigrafica e topografica, ai sensi del punto 3.2.2 del decreto ministeriale del 14/01/2008.

Il sito di progetto relativamente alla testa muro in progetto secondo quanto specificato nel paragrafo 6, è caratterizzato da sottosuolo di categoria B, e da superficie topografica di categoria T1, con coefficiente di amplificazione topografica pari a ST

=1,0 (effetto morfologico nullo).

A solo titolo indicativo, nei fogli di calcolo allegati (Ved. All. N.2 Spettri normalizzati di progetto) e riassunti nella tabella sottostante, sono stati sviluppati gli spettri elastici normalizzati del terreno in accelerazione per il sito di costruzione relativamente al piano di fondazione del muro stradale (messa in sicurezza con realizzazione fondazione) in progetto nelle seguenti condizioni progettuali:

- Vita nominale della costruzione VN ≥ 50anni

- Coefficiente d’uso della costruzione CU = 1,0 ( Classe II);

- Stato Limite di Salvaguardia alla vita (PVR=10%);

- Periodo di ritorno del sisma di riferimento (TRP=475 anni).

Valori relativi al sito di progetto connessi al sisma di progetto - TRP = 475 anni - Condizioni SLV (PVR =10%) - Valori calcolati al piano fondazione opere in progetto.

SS= 1,000 - Coefficiente di amplificazione stratigrafica

ST= 1,000 - Coefficiente di amplificazione topografica

S = 1,000 - Coefficiente sismico che tiene conto dell'effetto stratigrafico e topografico

amax = 0,148 g Accelerazione orizzontale massima attesa al suolo su sito di progetto (effetto stratigrafico e topografico) per il sima con tempo di ritorno TR

amax = 1,453 m/s2 Accelerazione orizzontale massima attesa al suolo su sito di progetto (effetto stratigrafico e topografico) per il sima con tempo di ritorno TR

dg = 2,31 cm Spostamento orizzontale massimo del terreno nel sito di progetto

vg = 6,76 cm/s Velocità orizzontale massima al suolo nel sito di progetto

bS = 0,270 - Coefficiente di riduzione dell'accelerazione massima attesa al sito di progetto

kh = 0,040 - Coefficiente sismico orizzontale su sito di progetto

kv = 0,020 - Coefficiente sismico verticale su sito di progetto

8. GEOTECNICA PARAMETRI GEOTECNICI AI FINI DELLA MODELLAZIONE GEOLOGICA

Le indagini svolte e la conoscenza geologica dell'areale consentono di definire la situazione idrogeologica del versante, e di identificare strati di materiale con differenti caratteristiche geomeccaniche. Al fine di valutare le condizioni di stabilità del versante ed i carichi ammissibili a livello fondazionale si sono individuati i parametri geotecnici da attribuire ai differenti terreni. Pur nella variabilità spaziale delle caratteristiche geotecniche del substrato, sulla scorta delle osservazioni fatte in superficie, del sondaggio geofisico esperito dal Dott. Geol. F. D’ADAMO, dei dati

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geologici e geologico-tecnici presenti negli elaborati geologici allegati al Vigente P.R.G. comunale e di quelli acquisiti recentemente per la redazione della cartografia geologica del P.U.C. adottato, possono essere indicati i seguenti parametri geotecnici medi ai fini della modellazione geologica del sito (non sono riportate le caratteristiche dello strato di terreno agricolo e dei riporti superficiali strato A, poiché estremamente variabili ed ininfluenti ai fini progettuali lo spessore è <1m):

Parametri geotecnici medi ai fini della modellazione geologica

Terreno Densità YN

[kN/m3]

Coesione c’

[kPa]

(Kg/cmq)

Angolo d’attrito ø'

[°]

Modulo di Elasticità

E50

[MPa

Modulo di Elasticità

Em

[MPa]

Strato al) Si tratta di alluvioni terrazzate sospese sulla sponda non facenti parte della dinamica dell’alveo attuale, costituite daArgilla sabbiosa e Sabbia limosa-argillosa inglobante brecce, ciottoli e massi (classificazione USCS da CL a SC-CL)

Strato sismico N.1 con velocità sismiche misurate sondaggio HVSR vs=236 m/s e vp=362m/s

19÷21 0 ÷ 5 (0,00 - 0,05)

30÷33 75 -

Strato Bc-C’) Substrato roccioso (FSM4 - Maastrictiano Sup.) Si tratta del substrato da moderatamente a fortemente alterato e fratturato, localmente in presenza di stratificazioni argilloso-scistose destrutturato e ridotto a suolo (Cappellaccio) di qualità Molto Scadente (RQD=0% - Classe V di Bieniawski - GSI=5). Non presente in alveo di spessore stimato da sondaggio HVSR circa 4m in sponda destra, mentre in sponda sinistra è variabile ma legato ai fenomeni erosivi sulla parete esposta generalmente max 1÷2 dal p.c.

Strato sismico N.2 con velocità sismiche misurate sondaggio MASW vsmedie=355 m/s e vpmedie=605m/s

22÷23 10÷15

(0,10 - 0,15) 33÷35 - ≥172

Strato C) Substrato roccioso (FSM4 Maastrictiano Sup.) Si stratta del substrato roccioso da lievemente alterato a sano poco fratturato, di qualità Discreta-Scadente (RQDmedio=32-48% - Classe III-IV di Bieniawski – GSImedio=20). Si tratta del substrato presente in fondazione della briglia a pettine e delle soglie di fondo, nochè della sottomurazione dell’argine sx.

Strato sismico N.3 con velocità sismiche misurate sondaggio MASW vsmedie=837 m/s e vpmedie=1917m/s

50÷80

(0,50 - 0,80) 35÷45 - ≥1000

- Em Modulo di elasticità dell’ammasso roccioso

- E50 Modulo di elasticità statico dove la resistenza mobilitata è il 50% delle resistenza ultima secondo la formulazione di K.R. MASSARSCH (2008)

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I terreni interessati dalle opere in progetto non rientrano fra quelli suscettibili di liquefazione. In effetti anche lo strato superficiale posto sopra la sponda destra presenta le seguenti caratteristiche tipiche di suoli non liquefacibili:

· le velocità delle onde di taglio sono elevate (vs>200m/s)

· la coltre di copertura ed il cappellaccio sono costituiti nella porzione fina da granulometrie eterogenee (CL e/o SC-CL) che presentano coefficiente di uniformità Uc>>3,5 , frammista ad una porzione detritica grossolana;

· non è presente una falda idrica permanente come risulta anche dal rapporto fra vp/vs <2 che indica la presenza di uno strato non saturo.

9. VALUTAZIONI SULLE PROBLEMATICHE GEOLOGICO-TECNICHE DEL SITO Gli interventi previsti sono compatibili con l’assetto idrogeologico del versante non costituisco un aggravio delle attuali condizioni di stabilità del versante ma dovrà essere posta particolare attenzione alla fase di scavo. In effetti si opera in un ambito delicato posto alla base di argini con muri in pietra, pietra cemento e calcestruzzo, fondati superficialmente, o in presenza del substrato roccioso moderatamente alterato e molto fratturato sul versante sinistro all’altezza della Sez.300 dove è prevista la costruzione della briglia a pettine. Pertanto soprattutto rispetto al sito suddetto sia le operazioni di scavo sia quelle di getto della fondazione dovranno essere eseguite con particolare attenzione evitando alle maestranze la sosta sotto il versante sinistro strapiombante senza adeguate opere di protezione alla caduta massi, operando con circospezione possibilmente con l’utilizzo di mezzi meccanici movimento terra. Per quanto attiene la durabilità degli interventi in progetto si ritiene che le opere essendo ancorate nel substrato roccioso non presentino particolari problemi di carattere fondazionale, ma siano chiaramente soggetta all’erosione torrentizia e pertanto dovrà essere prevista nel tempo un’adeguata manutenzione.

Per migliorare l’aderenza degli interventi previsti soprattutto della sottomurazione prevista alla base dell’argine sinistro (Ved. Foto N.7), si consiglia l’inserimento nel substrato roccioso tramite perforazione di barre in acciaio fissate con malta cementizia ad alta resistenza. La profondità di perforazione in roccia dovrà essere non inferiore a 1m.

10. CONFORMITÀ ALLE NORME D’ATTUAZIONE DEL PIANO DI BACINO.

Come già evidenziato l’area di progetto e ubicata nella Carta della Suscettività al dissesto (TAV.15) del Piano di Bacino Ambito 3 - San Francesco, in una zona Pg2 (Suscettività al dissesto di grado medio). Si tratta di porzioni del territorio ove i fattori idraulici, idro-geo-morfologici e vegetazionali, considerati singolarmente, per parti o complessivamente hanno raggiunto un livello di equilibrio sufficiente, ma senza margini di sicurezza, e sono consentiti interventi di utilizzazione del territorio, anche di tipo insediativo che non aumentino in modo sostanziale l’impermeabilizzazione del suolo. Gli interventi previsti in progetto, secondo le indicazioni sopra riportate, sono conformi all’assetto idrogeologico del versante, non aumentano la superficie impermeabilizzata, non incidono in modo negativo sulla stabilità d’assieme del pendio e non aumentano, quindi, la suscettività al dissesto dell’area, altresì migliorano le condizioni di equilibrio preesistenti nel pendio relativamente alle sponde del rio contrastando i fenomeni di erosione in atto.

(20)

11. CONCLUSIONI

L’indagine svolta ha permesso di definire le caratteristiche geologiche, sismiche geomorfologiche ed idrogeologiche dell’area di progetto. In relazione alle osservazioni di campagna, all’esame della cartografia geologica allegata al Vigente P.R.G. comunale, al Piano Urbanistico Comunale adottato e al Piano di Bacino, alle indagini geofisiche svolte in sito, agli studi geologico-tecnici precedentemente svolti nell’areale dallo scrivente e altri studi geologici presenti in archivio del Settore Territorio del Comune di Sanremo, sono stati definiti i parametri geologico-geotecnici medi ai fini della modellazione geologica del sito di progetto e sono state fornite indicazioni geologiche ed idrogeologiche per una migliore durabilità degli interventi in progetto ed un più ampio miglioramento delle condizioni idrogeologiche del versante e del deflusso in alveo delle acque sottese dal bacino idrografico. In ragione di quanto sopra esposto esprimo la fattibilità dei lavori, secondo le previsioni di progetto a firma del Dott. Ing. Pierfrancesco RUSSO e in osservanza delle indicazioni tecniche fornite nella presente relazione, sotto il profilo geologico, idrogeologico, geologico-tecnico e sismico.

Sanremo, 14/03/2018

Istruttore Direttivo Tecnico del Comune di Sanremo Dott.Geol. Fulvio FRANCO

N.Rif.77/ES - Elenco Speciale Geologi della Liguria

La presente relazione è composta da N.20 pagine.

Si allegano):

· All. 1) Rapporto d’indagine prove geofisiche HVSR a firma del Dott.Geol. Francesco D’ADAMO.

· All. 2 Foglio di calcolo “Spettri elastici normalizzati di progetto in accelerazione NTC-2008.

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Dott. Geol. Francesco D'Adamo – Strada Rivaira snc (senza numero civico) – 18012 Bordighera (IM) Tel./Fax. 0184.294227 – Cell. 3283398511

Committente: Comune di Sanremo Corso Cavallotti, 59 18038 Sanremo (IM)

Bordighera, lì 27 Febbraio 2018

Oggetto: incarico professionale per la realizzazione di indagini sismiche per interventi di consolidamento in Strada Ospedaletti, Strada Guardiole, Strada San Pietro e in corrispondenza di interventi idraulici lungo il Torrente San Francesco – Relazione descrittiva delle acquisizioni HVSR – Determinazione dirigenziale n. 374 del 07-02-2018 – CIG: Z3921EDA56

Premessa

Lo scrivente è stato incaricato dal Comune di Sanremo (vedere determinazione dirigenziale riportata nell'oggetto) per l'esecuzione di indagini geofisiche costituite da:

n. 1 acquisizione HVSR con tromografo digitale “Theremino” in corrispondenza di interventi idraulici lungo il Torrente San Francesco.

Tali indagini geofisiche, di seguito descritte, sono state eseguite nel mese di gennaio 2018.

Acquisizioni con tromografo digitale “Theremino”

Il metodo HVSR, come tutti gli altri metodi geofisici, ha bisogno di essere interpretato dall'utente sulla base delle conoscenze geologiche dell'area. Esso si basa sulla misura dei microtremori ambientali (derivanti ad esempio da attività antropica, dal moto ondoso del mare, dal vento, ecc..), misurati nelle tre componenti (due orizzontali e una verticale).

Come tutte le indagini indirette hanno il vantaggio di misurare i parametri geofisici del terreno in sito ma non è sempre facile risalire al profilo geologico reale.

La tecnica HVSR consente di valutare la frequenza di risonanza di uno strato soffice a partire dalle sole registrazioni di superficie. In particolare, Nakamura (1989) ha ipotizzato che la componente verticale del rumore sismico ambientale (di varia origine, come sopra indicato) fosse relativamente non influenzata dai sedimenti. Per cui il rapporto H/V tra lo spettro di Fourier delle componenti orizzontale e verticali è stato messo in evidenza come una stima affidabile della risposta di sito alle onde S, non solo per la frequenza di risonanza, ma anche per la relativa amplificazione, partendo dall'ipotesi che la divisione della componente verticale assunta come riferimento, permettesse di rimuovere gli effetti della sorgente, oltre a quelli dovuti alle onde di Rayleigh.

Se ad esempio consideriamo la struttura geologica di un deposito sedimentario (ad esempio depositi alluvionali in una valle fluviale), si nota che il tremore misurato in superficie può essere considerato come costituito da onde superficiali e da onde di volume (come le onde longitudinali). Queste sono modificate dall'azione filtrante operata dallo

strato soffice. In base a questo si possono definire due spettri relativi alle misure del moto superficiale orizzontale (misurati dai due geofoni orizzontali) e verticale (misurati dal geofono verticale).

Il software open source Geopsy permette di definire il rapporto H/V, secondo i criteri di attendibilità stabiliti dal progetto SESAME, partendo dalle registrazioni delle vibrazioni misurate sui tre assi dal tromografo digitale.

I metodi d'inversione tendono a comparare i dati acquisiti con quelli calcolati fino a quando non si riesce a trovare la migliore sovrapposizione (come nel caso del programma Dinver, collegato al programma

Allegato N.1

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open source Geopsy). Quindi è eseguita una serie di tentativi, sulla base di algoritmi di calcolo, al fine di ottenere la sovrapposizione migliore con i dati sperimentali (ovvero quelli acquisiti durante le registrazioni dei microtremori).

Sulla base di queste sovrapposizioni e di calcoli il software Dinver permette di ottenere una stima dell'andamento delle velocità delle onde P (longitudinali) e delle onde S (di taglio o seconde) in base alla profondità (e quindi di determinare il valore delle Vs30 richiesto dalla normativa italiana), previa la definizione di una modellazione del terreno investigato. Quindi i calcoli sono vincolati alla preliminare conoscenza della stratigrafia di massima del terreno investigato (nel nostro caso grazie ad un preliminare rilevamento geologico/geomorfologico di superficie ed alla consultazione della cartografia geologica disponibile per l'area in esame che dovranno essere supportati da ulteriori prove ed indagini come indicato nel paragrafo conclusivo della presente). Questo al fine di evitare di ottenere delle stratigrafie sismiche delle onde P e S non veritiere rispetto al modello geologico che si sta analizzando.

Nel caso di situazioni stratigrafiche consone con il metodo utilizzato generalmente si ottengono dati molto simili alla situazione geologica reale (nel caso in esame grazie a quanto sopra riportato).

Esistono però casi con anomalie stratigrafiche, rumori più modi di vibrazione, rumori ambientali, imprecisioni del metodo di calcolo che possono far ottenere risultati completamente errati. Nel caso dell'acquisizione di seguito riportata tali problematiche sono in parte superate, come già illustrato, grazie a quanto sopra riportato.

La strumentazione e il software utilizzati in questo caso sono costituiti da:

- scheda madre Theremino master, con uscita USB;

Adc 24 bit;

- n. 2 geofoni orizzontali da 4,5 hz;

- n. 1 geofono verticale da 4,5 hz;

- Frequenza di campionamento 125, 150, 200, 250, 333, 500 Hz;

- Durata acquisizione 10, 20, 30 minuti;

- Registrazione dei dati acquisiti in formato *.SAF;

- pc Windows compatibile con software Theremino-Dolfrang (per visionare e acquisire i dati in tempo reale);

- software open source “geopsy”, per l'elaborazione del diagramma H/V-frequenza;

software open source “dinver”, per l'elaborazione di stratigrafie indicative delle onde S, P e della densità sismica dei terreni investigati.

La durata delle registrazioni è stata pari a 30 minuti, il segnale è stato elaborato con il software Geopsy per definire la frequenza propria del terreno (vedere figure sottoriportate).

Una prima stima dello spessore del livello detritico superficiale può essere eseguita con l'uso della tabella sotto riportata (da http://comunitadigeologia.blogspot.it/2015/03/4-correlazione-vs-hz-per-hvsr.html).

CORRELAZIONE VS - Hz per HVSR - (Calcolo empirico per determinare la stratigrafia tramite un sondaggio HVSR)

In presenza di sedimenti granulari si può ipotizzare che la Vs dipenda principalmente dal carico della colonna stratigrafica soprastante.

Se il sedimento risponde a tale legge si può considerare valida la seguente relazione che lega la frequenza di risonanza con la profondità.

La tabella sottostante riporta la frequenza di risonanza (prima colonna) con la profondità di tre tipi di terreni:

1) terreni coesivi

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2) sabbie

3) terreni rimaneggiati

Tali tabelle sono state ricavate sperimentalmente calcolando la funzione interpolatrice di un certo numero di sondaggi, pertanto i dati cosi calcolati sono puramente indicativi ed utili per valutare la profondità corrispondenti ai principali picchi di un sondaggio HVSR per avere una idea di massima della stratigrafia del sito.

Tabella 1

La tabella sopra indicata è ricavata da quanto riportato nell'articolo "INDAGINI

GEOFISICHE DI SUPERFICIE A

SUPPORTO DELLA RICOSTRUZIONE DEL

MODELLO GEOLOGICO" - Dario Albarello - Università di Siena (Italy).

1.1 Acquisizione HVSR nella zona in cui sono previste delle opere idrauliche sul Torrente San Francesco (coordinate WGS84 – Th_1: Lat. 43,828784°, Lon. 7,771162°)

Figura 1 – Ubicazione indicativa delle prova geofisica eseguita nella zona del T.

San Francesco (non in scala), la dicitura

“Th” indica l'acquisizione HVSR con tromografo digitale Theremino

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Foto 1– Acquisizione HVSR in corrispondenza di un

terrazzamento presente in sponda destra del T. San Francesco

Foto 1 – Affioramenti del substrato roccioso in corrispondenza del T. San Francesco

Figura 2– Grafico H/V – frequenza dell'acquisizione HVSR presso il Torrente San Francesco

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Come si può notare, tenendo conto di quanto indicato nella tabella 1, per quanto riguarda l'acquisizione HVSR, il picco a 26-27 Hz indica la possibile presenza del substrato roccioso molto alterato e fratturato, al di sotto di un livello detritico costituito dal livello vegetale e dai depositi alluvionali terrazzati, alla profondità di circa 1,80-2,00 m (al di sotto della strumentazione utilizzata). Il substrato geologico dell'area è costituito dal Flysch di Sanremo, che come indicato nella Carta Litologica del PUC del Comune di Sanremo (e nel progetto CARG - Carta Geologica della Liguria) è ricoperto da depositi alluvionali indicati con la scritta bn1.

2. Stima delle velocità delle onde P e delle onde S attraverso l'uso delle registrazioni effettuate con il theremino (Acquisizioni HVSR)

Attraverso il programma Dinver precedentemente indicato è stata ricavata una stima indicativa delle velocità delle onde di taglio S e delle onde longitudinali P. Tali elaborazioni sono state eseguite considerando dei modelli sismici del terreno desunti tenendo conto del rilevamento geologico preliminare precedentemente indicato.

2.1 Stima delle velocità delle onde P e delle onde S ricavata dalle acquisizioni HVSR nella zona in cui saranno eseguite delle opere idrauliche presso il Torrente San Francesco

Figura 3 – Andamento della velocità delle onde P (o longitudinali) e delle onde S (o trasversali) con la profondità, a seguito dell'elaborazione dell'acquisizione HVSR con il programma Dinver, il colore rosso indica i valori più probabili

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Velocità delle onde P:

Profondità (m) Vp (m/s)

da -0,00 a – 2,00 362

da -2,00 a -6,17 605

da -6,17 a - 30 1917

Velocità delle onde S:

Profondità (m) Vs (m/s)

da -0,00 a – 2,00 236

da -2,00 a -6,17 355

da -6,17 a - 30 837

Come si può notare il valore di Vs30 ottenuto con l'acquisizione sopra riportata, è pari a 613 m/s. Per quanto riguarda invece il valore della Vsequivalenti (NTC 2018), esso è pari a 304 m/s.

3. Conclusioni

Nei paragrafi precedenti sono stati illustrati i risultati delle indagini sismiche per interventi di consolidamento in Strada Ospedaletti, Strada Guardiole, Strada San Pietro e in corrispondenza di interventi idraulici lungo il Torrente San Francesco - Determinazione dirigenziale n. 374 del 07-02-2018 – CIG: Z3921EDA56.

Risulterà opportuna una “taratura” delle prove eseguite e descritte nella presente anche attraverso il controllo con ulteriori indagini geognostiche (ad esempio pozzetti geognostici esplorativi, prove penetrometriche, rilevi geomeccanici, sondaggi geognostici, ecc.) e con un rilevamento geologico/georfologico di dettaglio a cura del committente.

Distinti Saluti

Dott. Geol. Francesco D'Adamo

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