Federazione Autonoma Bancari Italiani via Tevere, 46 00198 Roma - federazione@fabi.it Tel. (06) 8415751
Dipartimento Organizzazione
Ufficio Stampa – Immagine – Comunicazione - e-mail l.sileoni@fabi.viterbo.it
b.pastorelli@fabi.it
Per un’informativa puntuale e completa le strutture sono pregate di segnalare gli articoli che riguardano la
Fabi (in particolare quelli delle cronache locali) oltre che alla Federazione anche al curatore della rassegna.
TUTTOFABI
Anno III – lunedì 30 ottobre 2006
IL CITTADINO 28-10-2006
Popolare Italiana, l’ora del confronto tra i sindacati e la dirigenza I sindacati della Banca Popolare Italiana ritrovano compattezza dopo tre anni di divisioni, nei quali i problemi aziendali venivano affrontati su tre differenti tavoli di trattativa. La decisione nazionale di riunire le sigle sindacali trova applicazione a Lodi in un momento storico per la banca, con la prospettiva di una fusione e le preoccupazioni dei dipendenti per i posti di lavoro.
Preoccupazioni che i vertici della Bpi ma anche quelli della Verona-Novara hanno smentito a più riprese in questi giorni. I sindacati però vogliono vederci chiaro e chiedono di poter incontrare la direzione Bpi prima dell’assemblea straordinaria chiamata a ratificare la scelta della fusione adottata dal cda lodigiano. In un comunicato congiunto, diffuso in questi giorni all’interno dell’istituto di via Polenghi Lombardo, le nove sigle sindacali hanno segnalato le priorità. I gruppi coinvolti, alla ricerca di una compattezza, sono Dircredito, Fabi, Falcri, Cgil Fisac, Cisl Fiba, Silcea, Sinfub, Ugl e Uilca. Nel comunicato si legge: «Stante l’indeterminatezza del piano di aggregazione e le molteplici ricadute possibili sui lavoratori è indispensabile che entrambi i gruppi bancari forniscano a queste organizzazioni sindacali, rappresentative di tutti i
dipendenti, gli elementi di certezza che dovranno concretizzare in modo
imprescindibile -mediante specifico accordo - la tutela dei livelli occupazionali, una contenuta e sostenibile mobilità, la salvaguardia delle professionalità, ed
un’organizzazione del lavoro che sappia coniugare efficienza e vivibilità». Con il mese di novembre le nove sigle sindacali dovrebbero intraprendere un
cammino comune basato sul confronto. La compattezza sarà determinante sia nei confronti delle posizioni del cda della Lodi, sia soprattutto in vista
dell’assemblea dei soci, nella quale, essendo valido il voto capitario, i dipendenti soci avranno un ruolo di grande importanza per appoggiare o affossare il progetto Lodi-Verona. Ma la fusione non è l’unico elemento di dibattito tra i rappresentanti dei lavoratori. «Nel frattempo - si legge infatti nel comunicato - chiederemo inoltre di riaprire da subito il confronto rimasto aperto in Bpi su questioni importanti: organici, inquadramenti, normativa di mobilità omogenea in tutto il gruppo, superando le attuali differenziazioni esistenti». Lo. Ri.
LIBERTA’ IL QUOTIDIANO DI SIRACUSA - SABATO 28 OTTOBRE 2006 CRONACA DI SIRACUSA - SCATTA L’ALLARME AL BDS TRE BANDITI IN
FUGA
Siracusa – A distanza di poche ore dal colpo in banca alla filiale di Melilli, un’altra rapina stava per essere consumata ai danni del Banco di Sicilia:
Questa volta ad essere presa di mira è stata l’agenzia di San Sebastiano a Siracusa: A differenza della precedente, questa volta la rapina non è andata a buon fine perché è scattato l’allarme e i tre banditi sono stati costretti alla fuga.
I tre sono entrati in azione di mattina: Si sono introdotti all’interno della filiale ed hanno minacciato con pistole in pugno gli impiegati. Impossibile
individuare gli autori del tentativo di rapina perché avevano il volto travisato da passamontagna. I tre malviventi non hanno fatto i conti, però, con il fatto che i locali del Banco di Sicilia sono dotati di sistemi di allarme. Pronto
l’intervento delle pattuglie di polizia. Il terzetto, avvisato da un quarto
complice che fungeva da palo appena fuori dalla banca, udite le sirene della polizia, ha desistito dal tentativo di rapina, scappando per le vie circostanti facendo perdere le proprie tracce.
Secondo Gabriele Urzì, Rappresentante della Sicurezza della FABI si tratta dell’ “ennesimo preoccupante episodio sventato grazie alle difese attive e perimetrali presenti nella filiale, che conferma lo stato di preoccupazione sul versante criminalità nelle banche che richiede uno sforzo straordinario
congiunto delle forze dell’ordine delle istituzioni e delle aziende di credito operanti sul territorio”.
Gli fa eco Gaetano Motta Segretario Provinciale della FABI Siracusa. “Ho intenzione di inviare una lettera al Prefetto Basile al fine di ottenere la sottoscrizione anche a Siracusa, analogamente a quanto avvenuto in altre piazze siciliane, di un protocollo d’intesa sulla sicurezza, dopo un vertice che veda riunita l’ABI, i rappresentanti delle aziende di credito presenti sul
territorio, i sindacati e le forze dell’ordine”. R.L.
GIORNALE DI SICILIA – EDIZIONE DI SIRACUSA – CRONACA DI
SIRACUSA – Sabato 28 ottobre 2006.
Via San Sebastiano. Ieri pomeriggio i banditi sono entrati nella sede
dell’Istituto di credito dopo avere sfondato una parete. Sono scappati quando è arrivata la polizia. Fallisce il colpo della banda del buco. Scatta l’allarme e malviventi in fuga
(*gasc*)Hanno provato a rapinare l’agenzia del “Banco di Sicilia” di Via San Sebastiano bucando una delle pareti del locale ma sono stati costretti alla fuga per via dell’allarme. Tre le persone che ieri pomeriggio alle 16 hanno tentato di assaltare l’istituto di credito armati di pistola e con il volto coperto da passamontagna. Avevano studiato tutto e sono entrati in azione dopo
avere trascorso parte della mattinata dietro quel muro che permette l’accesso nei locali della banca. Una volta dentro hanno minacciato i dipendenti ma l’allarme ha vanificato i loro piani: ad accorgersi di tutto è stato uno dei rapinatori che si trovava fuori e che ha avvertito i complici dell’arrivo della polizia. In pochi istanti i malviventi hanno lasciato l’istituto dei credito per evitare di finire nella rete degli uomini della questura che qualche minuto prima avevano ricevuto al “113” la segnalazione della rapina. Ma non hanno fatto in tempo a catturare gli autori dell’assalto che per il momento sono riusciti a far perdere le tracce: Le ricerche sono continuate fino a tarda notte ma cresce in città ed in provincia l’allarme per le rapine che sono aumentate negli ultimi due mesi. Giovedì scorso la filiale del Banco di Sicilia di Melilli è stata presa di mira da da altri tre malviventi che sono riusciti a portare via quasi diecimila euro. La FABI – Sicilia, Federazione Autonoma Bancari Italiani, chiederà un incontro con il Prefetto, Benedetto Basile. “Sciveremo al Prefetto – sostiene Gaetano Motta, segretario provinciale FABI Siracusa – al fine di ottenere la sottoscrizione di un protocollo sulla sicurezza”. L’idea è di
individuare degli accorgimenti per scongiurare altre rapine.
“L’ennesimo preoccupante episodio – dice Gabriele Urzì rappresentante della sicurezza della FABI – conferma lo stato di preoccupazione sul versante della criminalità nelle banche che richiede uno sforzo straordinario delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni”.
LA SICILIA – CRONACA DI SIRACUSA - VENERDI’ 27 OTTOBRE 2006 MELILLI – RAPINA DA 10 MILA EURO AL BANCO DI SICILIA
Melilli – Rapinata ieri mattina intorno alle 11 la sede del Banco di Sicilia.
Protagonisti tre uomini a volto scoperto di cui due armati di taglierino, sono entrati nell’istituto bancario mentre il terzo aspettava fuori. I due individui dopo avere minacciato gli impiegati si sono fatti consegnare il bottino, secondo i primi conteggi diecimila euro, per poi fuggire a bordo di una vettura. Sono intervenuti i carabinieri della locale stazione e del nucleo operativo della compagnia di Augusta. Emerge dalle prime indagini la pista catanese. Si cercano i tre anche con il contributo delle testimonianze e dei filmati interni alla banca. Nessun danno alle persone. Sull’episodio
intervengono i dirigenti nazionali della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) Gabriele Urzì e Gaetano Motta: “Questa ennesima preoccupante rapina
a danno di una dipendenza bancaria, conferma lo stato di allarme sul versante criminalità nelle banche che richiede uno sforzo straordinario e congiunto
delle forze dell’ordine delle istituzioni e delle agenzie di credito operanti sul territorio.
“Su questo versante – continuano i sindacalisti - si è svolto lo scorso 18 ottobre un vertice alla Direzione Generale del Banco di Sicilia (un altro è previsto il 30) durante il quale abbiamo chiesto un potenziamento delle
misure di sicurezza nelle filiali, sia dal punto di vista della sorveglianza attiva sia sul fronte dei sistemi tecnologici in modo complementare alla sorveglianza armata. Giorgio Italia
LA SICILIA – CRONACA DI SIRACUSA - SABATO 28 OTTOBRE 2006 PRESA DI MIRA L’AGENZIA 2 DEL BANCO DI SICILIA - BANDA DEL
BUCO, FALLISCE L’ASSALTO DI TRE RAPINATORI
E’ miseramente fallito l’ennesimo colpo banditesco operato da una banda di rapinatori che prediligono fare irruzione negli istituti di credito non
dall’ingresso principale ma attraverso un foro nottetempo praticato ad un muro confinante con un attiguo locale. Così come effettuato in occasione di altri colpi tutti andati a segno, anche nella notte tra giovedì e venerdì i
rapinatori si sono rifugiati in un locale adiacente all’agenzia due del Banco di Sicilia in Via San Sebastiano e, lavorando di buona lena con scalpello e
trapano, hanno praticato un grosso foro alla parete. Poi, quando ieri mattina l’istituto ha aperto gli sportelli, i rapinatori hanno fatto irruzione nei locali della banca, tutti con il volto coperto da passamontagna e con in pugno le armi e minacciando di fare sconquassi hanno chiesto la consegna dei soldi riposti nella cassaforte . Ma, proprio in quel preciso momento, è scattato
l’allarme collegato con la centrale della Polizia di Stato, per cui i tre rapinatori si sono dati precipitosamente alla fuga. Un quarto complice era
evidentemente all’esterno della banca perché, nell’avvistare le volanti che arrivavano a gran velocità, ha informato con il telefonino i compagni di merenda che però erano già in fuga.
Sul tentativo di rapina sono da registrare le dichiarazioni di due sindacalisti FABI, Gabriele Urzì e Gaetano Motta, i quali chiedono la sottoscrizione di un protocollo sulla sicurezza tra i rappresentanti delle aziende di credito , i sindacati e i vertici provinciali delle forze dell’ordine. Pino Guastella
Quotidiano Libertà Siracusa - Venerdì 27 ottobre 2006 Cronaca di Siracusa: Rapinato il Bds a Melilli
MELILLI - Ancora rapinatori in azione nella provincia di Siracusa. Questa volta è toccato all’agenzia del Banco di Sicilia di Melilli, essere presa di mira da due banditi, che hanno messo a segno la rapina.
L’azione è scattata intorno alle undici di ieri mattina. Due individui, con il volto scoperto hanno fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito Banco di Sicilia sito in via Roma a Melilli. Non appena all’interno, uno dei due banditi ha fatto intendere ai clienti ed al personale di servizio, di essere armato di pistola.
Sotto la minaccia, quindi, ha scavalcato il bancone e si è fatto consegnare il denaro contante dagli impiegati allo sportello. Il complice è entrato
successivamente ed ha minacciato un cliente, colto da leggero malore,
immobilizzandolo durante la concitata fase della rapina. L’azione banditesca è durata pochi minuti, il tempo che i due malviventi si siano impossessati del bottino che ammonta a 10 mila euro, per poi fuggire facendo perdere le proprie tracce.
La nuova rapina in banca ha riproposto il problema della sicurezza. Problema sul quale è intervenuto il sindacato Fabi. “L’ennesimo preoccupante episodio consumatosi a danno di una dipendenza bancaria - hanno affermato Gabriele Urzì e Gaetano Motta, dirigenti nazionali della Fabi - conferma lo stato di preoccupazione sul versante criminalità nelle banche che richiede uno sforzo straordinario congiunto delle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle aziende di credito operanti sul territorio”.
“Sul versante della sicurezza - continuano i due sindacalisti - si è svolto il diciotto ottobre scorso un vertice nazionale della direzione centrale del Banco di Sicilia che giudichiamo positivamente e durante il quale abbiamo chiesto un’implementazione delle misure di sicurezza attualmente presenti nelle filiali, sia dal punto di vista della sorveglianza attiva che sul versante tecnologico, complementare alla guardiania armata”. Su questo fronte vi sarà un nuovo incontro, fissato per il 30 ottobre prossimo, nel corso del quale il Banco di Sicilia illustrerà nuove iniziative per fronteggiare il fenomeno.