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Tper: Assemblea dei Soci approva il Bilancio 2014. Utile netto di 2,6 mln. Ricavi e passeggeri in crescita

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Bologna, 13 luglio 2015

Relazione agli Azionisti a conclusione del mandato triennale 2012-2014 del Consiglio d’Amministrazione di Tper

Con l’approvazione del bilancio consuntivo 2014 si conclude il mandato di questo Consiglio d’Amministrazione, che ha diretto i primi tre anni di Tper, azienda nata – lo ricordo – per decisione di Regione e Enti locali ed in particolare Comune di Bologna per puntare ad un percorso di aggregazione delle imprese del Tpl ed, in particolare, creare un soggetto industriale in grado di gestire un sistema di trasporto integrato e intermodale, con dimensioni adeguate a perseguire l’efficienza della gestione e a produrre valore aggiunto da destinare al miglioramento dell’offerta di trasporto, della qualità ambientale e della mobilità delle persone sul territorio metropolitano e regionale.

Tper nasce nel febbraio 2012 nel pieno di una fase congiunturale particolarmente difficile, caratterizzata, da un lato, dalla crisi economica generale, la più lunga dal dopoguerra, di particolare impatto sui redditi delle famiglie e sulle abitudini di consumo e di domanda di beni e servizi, tra cui quelli di mobilità; dall’altro, dalle manovre di revisione della spesa, effettuate a più riprese e a vari livelli amministrativi, che hanno sensibilmente ridotto le risorse pubbliche destinate ai trasporti collettivi e reso particolarmente difficile affrontare sistemi tariffari adeguati alle esigenze di investimento.

L’Azienda si è quindi trovata da subito ad affrontare la necessità di un assessment post- fusione e a rivedere le previsioni di business plan del triennio 2012-2014. Si è trattato dunque non solo di dover far fronte alle difficoltà tipiche di una fusione complessa derivante dall’integrazione di servizi e sistemi di due realtà trasportistiche – Atc e Fer – precedentemente molto a se stanti e con peculiarità amministrativo-gestionali diverse, ma anche alla necessità di riprogrammare i servizi, d’intesa con le agenzie per la mobilità dei bacini di Bologna e Ferrara, sulla base di un efficientamento e di una razionalizzazione degli stessi, tenuto conto delle economie imposte dalla contrazione dei corrispettivi di servizio.

La fase di start-up è stata affrontata e superata grazie ad un grande impegno e senso di responsabilità condiviso da tutte le componenti aziendali, che hanno peraltro compreso la necessità e l’opportunità di cambiamenti importanti, di un nuovo passo culturale, accompagnando l’Azienda attraverso fasi difficili che hanno, però, consentito in pochi anni quei risultati lusinghieri che presentiamo oggi agli Azionisti.

Con dedizione e professionalità, coloro che operano in Tper hanno unito gli sforzi in ogni direzione, compresa quella della sostenibilità e della consapevolezza del grande valore sociale di una realtà di servizio ed industriale che oggi è la prima in Regione e la sesta in Italia nel settore del trasporto pubblico di persone; un’impresa che ha un valore della produzione che supera i 253 milioni di euro (294 a livello di gruppo) ed eroga servizi diffusi di mobilità integrata sull’intero territorio emiliano-romagnolo, con estensioni anche extraregionali, avendo acquisito – fatto non comune nel nostro Paese – la gestione dei servizi che eroga, attraverso l’aggiudicazione di procedure di gara ad evidenza pubblica.

All’orientamento al mercato e alla sostenibilità economica sono stati indirizzati gli sforzi profusi sin dal 2012, con una ristrutturazione interna complessa e a dire il vero non ancora completata, nonché interventi strategici sulle partecipazioni azionarie in altre aziende, che hanno portato a dismettere quote o riorganizzare il sistema di partecipate e controllate al fine di rinforzare la presenza di Tper qualificandola come polo aggregatore

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delle imprese del tpl regionale in coerenza con la mission aziendale ed il piano approvato per la fusione. Il primo anno è stato davvero impegnativo per tutti: management, dipendenti e organi sociali; è costato anche scelte non facili che hanno misurato la società nella sua capacità di essere impresa a tutti gli effetti.

Un primo grande nodo da affrontare è stato quello dell’annoso problema derivante dal progetto del sistema di trasporto a guida assistita, noto fino ad allora come “Progetto Civis”. Un banco di prova molto delicato che, dopo un lungo lavoro tecnico e legale, la ricostruzione di un rapporto con il Ministero dei Trasporti su basi di rispetto e fiducia, ha portato Tper ad un accordo transattivo con l’ATI aggiudicataria della realizzazione.

L’accordo siglato davanti al Prefetto di Bologna, con il sostegno delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali interessate, ha finalmente posto fine al rischio di perdere i fondi stanziati per il Progetto e ad un inevitabile e certamente pesante contenzioso, consentendo la conferma dei finanziamenti, un accordo per sostituire senza aggravi di costi i Civis con i nuovi mezzi filoviari a guida assistita Crealis, e le risorse per la ripresa di lavori di riqualificazione urbana e infrastrutturale che rappresentano l’asse portante della mobilità cittadina. Il sistema andrà ad integrarsi con il Servizio Ferroviario Metropolitano, il cui completamento è anch’esso previsto, con il coinvolgimento fondamentale di Tper, che del Progetto Integrato della Mobilità Bolognese sarà il principale soggetto attuatore.

Il 2012 si era chiuso con un disavanzo d’esercizio di 8,9 milioni di Euro, effetto delle criticità prima indicate, di costi una tantum di fusione, ma anche del significativo impatto dei criteri prudenziali adottati dal Consiglio d’Amministrazione - peraltro sempre mantenuti anche nei successivi esercizi - sia sul piano fiscale, che per la valutazione delle quote di partecipazione in altre società. Il primo bilancio di TPER, presentava comunque un Margine Operativo Lordo positivo di 7,9 milioni di euro: un buon risultato della gestione caratteristica, a cui seguivano accantonamenti, ammortamenti e svalutazioni per complessivi 14,3 milioni di Euro.

Affrontare quel periodo non è stato facile, anche se non è mai mancata la fiducia dei Soci nella capacità dell’azienda di affrontare tutti i nodi senza perdere di vista la qualità del servizio. Il 2013, primo anno pieno di vita dell’azienda, ha visto il raggiungimento dell’utile, frutto delle azioni intraprese con lungimiranza già dal precedente esercizio in un’ottica di attenzione ai ricavi (revisioni tariffarie previste da contratto e aumento di vendita dei titoli di viaggio), ma anche di un deciso orientamento all’efficienza nella gestione delle flotte aziendali e nell’organizzazione dei servizi.

E’ stato anche l’anno dell’entrata in servizio dei nuovi 12 treni elettrici ETR350, fiore all’occhiello del servizio ferroviario regionale, il cui numero, grazie al successo ottenuto, è destinato ad aumentare con i prossimi acquisti, già contrattualizzati.

La campagna “Io vado e non evado” e il potenziamento delle attività di verifica dei titoli di viaggio, attività entrate a pieno regime, hanno consentito il contenimento dell’evasione tariffaria, da un lato, e dall’altro un aumento dei ricavi da sanzioni, ma soprattutto indotto l’utenza a comportamenti più rispettosi e ispirati al pagamento del servizio: una quota dei maggiori ricavi dovuti all’aumento di vendite di titoli di viaggio corrisponde infatti all’emersione di una quota di evasione che precedentemente era latente, a causa di controlli meno frequenti, e che oggi è stata recuperata positivamente.

Gli effetti della manovra tariffaria 2013, dovuta come adeguamento periodico previsto dai Contratti di Servizio, ma soprattutto l’aumento dei passeggeri trasportati, hanno consentito un aumento dei ricavi molto significativo: un effetto protrattosi poi, anche successivamente.

Il secondo è stato anche l’anno del consolidamento dell’impegno dell’azienda nello strutturarsi all’interno e nel promuoversi all’esterno in direzione di una sempre maggiore propensione al servizio, al rispetto delle regole e all’attenzione al cliente.

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Hanno preso il via progetti di promozione della mobilità sostenibile, anche con il coinvolgimento attivo delle scuole bolognesi e ferraresi, per una ritrovata interlocuzione dell’azienda di trasporti del territorio con il mondo dei giovani, ma anche degli anziani - con iniziative intergenerazionali poi sviluppate più recentemente - e più in generale verso tutto l’ampio target d’utenza. Il rapporto con l’utenza è stato un tema dibattuto e non scontato in un settore tradizionalmente concentrato nel rapporto con gli Enti Locali titolari dei contratti. Un approccio nuovo e difficile, ma ormai diventato il tema chiave dello sviluppo delle imprese del settore come dimostrano i recenti dibattiti sul tema. Il positivo rapporto con Agenzie ed Enti ha portato ad una riorganizzazione dei servizi molto oculata, in cui l’esperienza e la conoscenza di tutti gli aspetti del servizio e del territorio servito fin nei minimi dettagli da parte dell’impresa hanno avuto un ruolo importantissimo. Un tema non scontato è stato anche quello di una attenzione fortissima ad una gestione finanziaria corretta e rigorosa, discussa più volte anche in Consiglio di Amministrazione per ogni nuova opportunità.

Due società controllate, Dinazzano Po e Mafer - rispettivamente operanti nel settore del trasporto merci e nella gestione dello scalo di Dinazzano, la prima, e nella manutenzione dei rotabili ferroviari, la seconda – rappresentano due realtà importanti; lo sforzo per portare avanti l’avvio e lo sviluppo delle attività programmate è stato molto grande soprattutto a partire dal 2013; sono arrivati risultati importanti, ma la complessità delle attività da svolgere e l’interdipendenza con altre attività del gruppo e con le politiche regionali richiederanno ulteriori azioni e certo un lavoro intenso per i prossimi anni. Le società sono in equilibrio economico.

Il 2013 è stato anche l’anno dell’adozione definitiva del modello 231 con la nomina dell’Organismo di Vigilanza in un processo volontario di sempre maggiore attenzione ad un sistema di controlli interni adeguato alla natura e alle dimensioni dell’azienda.

Il 2013 si è chiuso con un utile d’esercizio di 247mila euro e con un Margine Operativo Lordo - più che raddoppiato rispetto al precedente esercizio contabile - pari a 16 milioni di Euro. Un risultato all’insegna degli stessi criteri prudenziali e non scontato anche perché raggiunto senza azioni di razionalizzazione pesanti e senza tagli al personale e, anzi, con un aumento dei costi di manutenzione derivanti dalle necessità di mantenere la qualità del materiale rotabile.

Il 2014, infine, il cui consuntivo vi è sottoposto oggi per l’approvazione, è stato l’anno dell’ulteriore espansione delle attività di Tper, del lavoro su fronti sempre più diversificati ed un ponte verso un futuro della mobilità regionale di respiro sempre più ampio. Sul piano contabile, l’ulteriore passo avanti nel percorso di crescita: il Margine Operativo Lordo supera i 22 milioni di Euro e il risultato netto d’esercizio è un utile di 2,6 milioni di Euro.

Per Bologna è stato l’anno della ripresa dei lavori del progetto TPGV prima citato in cui Tper stazione appaltante ha la responsabilità della direzione lavori e la gestione complessiva del progetto: i cantieri Bobo, che hanno fatto l’esordio in Strada Maggiore per poi espandersi al cuore del centro cittadino, hanno fortemente impegnato una parte dell’organizzazione aziendale; il loro procedere è significativo della delicatezza del compito dell’azienda nei principali progetti per la mobilità sul territorio ed oggi l’apprezzamento della qualità delle opere, una gestione dei cantieri con servizi integrati, la disponibilità di Tper verso la città e il rispetto dei tempi previsti sono un capitale di reputazione che era tutt’altro che scontato a priori. Inoltre si è sperimentato un difficile lavoro di squadra con le Istituzioni ed il Comune di Bologna, che fin qui ha saputo coniugare, pur nelle difficoltà e nelle diverse responsabilità, un orientamento al risultato anch’esso non scontato.

Il 2014 ha visto anche l’allargamento delle attività di Tper alla gestione di attività complementari alla mobilità integrata: nel maggio 2014, a seguito dell’aggiudicazione

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della gara bandita da SRM per l’affidamento dei servizi inerenti il Piano Sosta del Comune di Bologna, sono entrati a far parte delle competenze di Tper anche l’accertamento delle infrazioni, il rilascio dei contrassegni e la gestione del bike sharing e del car sharing bolognese. Una sfida difficile che potrà essere meglio valutata con il primo anno completo di attività ora in corso.

E’ stato anche l’anno che ha fatto segnare un ulteriore incremento dei ricavi caratteristici, grazie ad un aumento dei titoli di viaggio venduti, parallelamente a maggiori controlli a bordo, che hanno interessato circa 3 milioni di passeggeri trasportati. L’anno dell’introduzione della validazione obbligatoria dei titoli di viaggio, un altro passo in avanti verso un sistema moderno di gestione del servizio.

In ambito ferroviario l’arrivo dei nuovi treni ha consentito a Tper un miglioramento della qualità del servizio nell’ambito della partnership consolidata con Trenitalia e una riduzione dei costi carburante; è stato sottoscritto il contratto per l’acquisto di 7 nuovi elettrotreni Stadler ETR350, intervento per cui è prevista la contribuzione pubblica che rappresenta una tappa fondamentale del programma di qualificazione in atto del servizio ferroviario metropolitano. Il completamento del SFM e la dotazione di nuovi convogli, insieme con la filoviarizzazione delle linee urbane portanti di bus rientrano nel Progetto Integrato della Mobilità Bolognese, per il quale, nel luglio 2014 Tper ha depositato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per sottoporlo alla valutazione tecnico-economica, il progetto definitivo del valore complessivo di 372,6 milioni di euro, 236,7 dei quali coperti da finanziamento ministeriale. Si attende ora l’approvazione da parte del CIPE.

In tema di trasporti ferroviari, nel 2014 Tper ha seguito tutte le fasi per partecipare alla gara bandita da FER per il servizio ferroviario regionale. Un lavoro complesso, che ha portato Tper a decidere per una prequalifica diretta per poi valutare l’opportunità di accordarsi con Trenitalia (partner attuale nelle gestione del servizio) per la presentazione dell’offerta. Ne è seguito un iter complesso, che ha impegnato un apposito team di lavoro e che ha portato alla fase recente (2015) di negoziazione con la stazione appaltante e alla aggiudicazione per un servizio di durata 15+7,5 anni e con investimenti previsti di oltre 700 milioni di Euro. Infatti, proprio nei giorni scorsi, la stazione appaltante FER ha aggiudicato i servizi a seguito di procedura negoziata. Se tutto l’iter formale si concluderà positivamente, Tper in partnership con Trenitalia, gestirà, secondo le modalità e i tempi previsti dalla gara, i servizi per i prossimi anni, accompagnando l’impegno della Regione Emilia-Romagna in direzione di un continuo miglioramento dell’offerta. Si è trattato di un lavoro non facile, sia per la difficoltà e complessità della gara, sia per gestire un accordo con un partner importante che consenta a Tper peso e ruolo coerente con la propria competenza e capacità e un adeguato rendimento dell’investimento.

Nel 2014 è stata incrementata, con due distinte operazioni di acquisizione di quote, la partecipazione azionaria in Seta, di cui Tper oggi è azionista di riferimento anche attraverso la società di partecipazione Herm in cui sono presenti soci privati. Per effetto degli accordi esistenti, Tper avrà possibilità di designare chi avrà responsabilità gestionale.

Peraltro, Tper, già dalla sua nascita era stata individuata come il principale soggetto di una possibile integrazione societaria, delineata e auspicata dalla Regione Emilia-Romagna;

oggi lo conferma per rinnovata volontà dei Soci per la gestione intermodale che già effettua, per le dimensioni industriali e per le partecipazioni che già possiede in altra azienda oltre a Seta; si tratta di Start a cui Tper ha conferito il proprio ramo gomma di Rimini; anche grazie a questo conferimento la quota societaria detenuta è del 13,79%.

In questi ultimi mesi è stato raggiunto l’accordo per la proroga fino alla fine del 2019 del Contratto di Servizio nel bacino di Ferrara: un risultato positivo perché consentirà di allineare le scadenze contrattuali con il bacino di Bologna in previsione di una gara unica derivante dai nuovi perimetri definiti dalle norme regionali. L’accordo è stato possibile grazie ad un percorso di verifica legato anche all’equilibrio economico necessario.

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Durante tutto il triennio si è investito in modo non formale su azioni di responsabilità sociale e trasparenza, anche al di là di quanto strettamente imposto dagli obblighi di legge. E’ stato approvato il Codice Etico della Società, successivamente aggiornato e affiancato da un Modello di Organizzazione Gestione e Controllo coerente con quanto previsto dalla legge 231 e sue successive integrazioni. Nel 2014 è stata anche attivata la funzione di “internal audit” a supporto della migliore gestione aziendale e delle azioni di miglioramento sempre necessarie nella vita aziendale; nel rispetto di un agire socialmente responsabile, anche in considerazione degli effetti delle proprie attività sull’ambiente e sulle comunità servite, con riferimento al 2014 Tper presenta anche, per la prima volta, il proprio Bilancio di Sostenibilità.

Tra i capisaldi di Tper c’è senza dubbio quello della tutela occupazionale stabile e alla costruzione di un’identità e di una cultura aziendale anche attraverso una continua formazione del personale a tutti i livelli e al rispetto della sicurezza e della qualità del lavoro. Sono state sempre tenute corrette relazioni industriali ispirate al rispetto dei ruoli e delle prerogative di ciascuno, nel rispetto degli accordi in essere a con la volontà di guardare avanti sapendo che le persone sono una risorsa fondamentale per l’azienda.

Il confronto nelle varie sedi ha impegnato l’azienda a tutti i livelli: dagli innumerevoli incontri promossi dagli Enti Locali su ogni questione, al rispetto delle prerogative degli enti in materia di domande, accesso agli atti, partecipazione a commissioni consiliari ed ogni altra iniziativa richiesta dalle Istituzioni; sono stati attivati attraverso la collaborazione con le Agenzie per la Mobilità confronti sempre più strutturati con il Comitato Utenti e con le associazioni che rappresentano le esigenze derivanti da varie disabilità; carte dei servizi e analisi di customer satisfaction sono diventati strumenti non solo di formale applicazione dei contratti.

Grande impegno in questi tre anni è stato dedicato anche all’innovazione tecnologica in diversi ambiti del servizio, tra cui l’estensione dei sistemi di telecontrollo delle flotte di bus e treni, che ha consentito anche il miglioramento dell’informazione all’utenza, e il progetto, in stato avanzato di completamento, di dematerializzazione dei titoli di viaggio, con conseguenti vantaggi per i fruitori del servizio, tra cui la ricarica degli abbonamenti online o agli sportelli bancomat.

Dei moderni treni, già si è parlato, ed anche le acquisizioni di nuovi bus, tutte ispirate al principio della massima ecocompatibilità (mezzi a gas naturale, ibridi e a trazione elettrica) hanno contribuito a far sì che da parte dell’utenza giungesse la conferma di un gradimento crescente dei servizi.

I passeggeri complessivamente trasportati da Tper su gomma e ferro sono passati dai 123,4 milioni del 2012, ai 134,4 del 2013, fino ad arrivare ai 141,8 milioni del 2014: un trend di crescita che sfiora il 10% in tre anni, un risultato senza precedenti recenti e, soprattutto, frutto di una fidelizzazione dell’utenza che è una significativa “conquista” aziendale. Sui servizi Tper gli abbonamenti annuali sono aumentati ovunque, a conferma del gradimento e della convenienza del trasporto offerto da Tper per gli spostamenti quotidiani: passano dai 73.661 del 2012 agli 82.159 del 2014, un eloquente balzo dell’11,5% in soli tre anni.

I dati di questi primi anni di vita di Tper delineano, quindi, un percorso di crescita delle performance in ogni ambito, che si intreccia fortemente con quello economico e finanziario, perseguito con tenacia.

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Infine, non posso mancare di dare conto che i risultati raggiunti non sono arrivati senza discussione interna e anche in Consiglio. Tante discussioni e confronti, ma importante segnalare che Consiglio d’Amministrazione e Collegio Sindacale si sono riuniti ben oltre una normale pianificazione delle adunanze, per esaminare ed affrontare temi particolari e le molteplici operazioni straordinarie, sempre arrivando a maturare e ad assumere decisioni in modo unanime; ciò rappresenta motivo di particolare soddisfazione, così come positiva è la soluzione dei principali contenziosi, risalenti a tempi precedenti la costituzione di Tper.

Tra le sfide che attendono la Società nel prossimo futuro è possibile intravvedere la necessità di impegnarsi ad un nuovo piano industriale da sottoporre ai Soci, che possa affrontare con successo alcuni nodi che restano sul tavolo – tra cui quello del collegamento rapido Stazione-Aeroporto, in cui Tper è coinvolta come azionista di minoranza della società di progetto Marconi Express, avendo peraltro dato seguito all’invito posto dai Soci nel 2012 in cui si richiedeva a Tper di ricercare una soluzione consensuale con il socio volta a modificare i patti parasociali preesistenti che vedevano ATC, ora Tper, impegnata ad assumere il controllo della società Marconi Express. Un risultato raggiunto che ha portato Tper ad avere una quota del 25% della società senza impegni a crescere.

La sfida prioritaria dei prossimi anni per Tper sarà quella degli investimenti; una sfida difficile perché le incertezze sulle risorse a livello nazionale non aiutano e perché il rischio è che, in attesa di chiarimenti, si perda tempo prezioso che può portare ad un arretramento nella qualità del materiale rotabile e quindi dei servizi.

Ora, non è certo mio compito, né sarebbe corretto da parte mia giudicare l’operato del Consiglio d’Amministrazione e dell’Azienda che io stessa presiedo dagli esordi di Tper; mi permetto solo di concludere riportando la dichiarazione pubblica che questo CdA rilasciò nel maggio del 2013, in occasione dell’approvazione della proposta di bilancio 2012, esercizio che segnava – come detto – Il primo bilancio di Tper con una perdita di 8,9 milioni di euro:

“Non mancano in TPER le esperienze e le competenze professionali per condurre in porto il previsto risanamento dei conti; la società ha una solidità patrimoniale e dimensioni di attività che, se accompagnate dalla condivisione di Enti Locali, Agenzie per la mobilità e rappresentanti dei lavoratori, porteranno anche a risultati positivi di bilancio per un’azienda che ha un ruolo importante a livello regionale nei servizi di mobilità”.

Sono parole che allora potevano apparire avventate oppure velleitarie, ma che, lette oggi, confermano quanto la fiducia e la consapevolezza fossero ben riposte, tanto che hanno trovato conferma nei fatti e nei numeri.

Così è stato, grazie al lavoro di tante persone e alla condivisione d’intenti da parte di tutti gli Enti interessati alle sorti di questa Azienda e della mobilità pubblica metropolitana e regionale su gomma e su rotaia.

E’ per questo che oggi voglio ringraziarvi indistintamente tutti, di vero cuore.

Giuseppina Gualtieri Presidente Tper SpA

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