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“Gocciolina e i 4 Babbo Natale”

Scritta da: Luca Nesti Prodotta da: Giovanni Tafuro Illustrazioni grafiche: Nicole Nesti Impaginazione grafica: Valentina Fatarella

Editing: Ilaria Podda - Eleonora Matteucci

@ 2021 Tutti i diritti sono riservati

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Sinossi

Gocciolina è una ragazza (goccia d‘acqua) vivace e sognatrice, figlia di una normalissima e pacatissima famiglia Milanese che at- tende con ansia di raggiungere l’età giusta per poter uscire da sola e avventurarsi nella sua più grande storia di sempre, quella di arrivare a Termelandia, il regno delle Acque. Gocciolina non ha l’appoggio dell’intera famiglia, molto impaurita dal fatto che una piccola goccia che vuole girare il mondo alla ricerca della sua metà esca fuori dallo schema consueto con cui i genitori hanno interpretato la propria vita.

I genitori per Gocciolina sognano una vita normale non certo quella dell’avventuriera turistica sempre in cerca di sogni impossibili. Solo nonno Goccio, vecchio eccentrico di un’epoca dove tutto si poteva so- gnare, appoggia Gocciolina. Perfino nei sogni Gocciolina sente par- lare Nonno Goccio come un eco infinito, vai Gocciolina vai verso il tuo sognato destino. Gocciolina per arrivare a Termelandia, ubicata da qualche parte nella terra di Montecatini Terme, dovrà fare un percorso lunghissimo e complicato, dovrà superare le difficilissime prove dei 4 Babbi Natale disseminate lungo la dorsale che da piazza del Popolo porta verso Termelandia. Mappe con messaggi cifrati in QRcode, ren- ne gigantesche che acchiappano il cielo, villaggio di Babbo Natale che sembra il paese dei balocchi e non vorresti più andartene da lì e poi palazzi illuminati che si scompongono, parlano e indicano per- corsi a sorpresa, boschi incantati, personaggi strani con cui parlare e interagire e la bellezza dell’acqua, che a Montecatini è splendida, a fare da sirena dei mari. Gocciolina farà di tutto per arrivare a Terme- landia ed essere incoronata Principessa delle Acque e del benessere ma per riuscirci dovrà superarsi e vincere le prove dei fantasmagorici quattro Babbo Natale.

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Capitolo 1

Gocciolina è la figlia minore di Gocciola e Gocciolone, due lavoratori pendolari della finestra est di un grattacie- lo di Milano, persone tranquille e senza molte pretese, ras- segnati a percorrere ogni giorno lo stesso tragitto verso il basso della finestra est, per poi tuffarsi e librarsi nel vuoto fino al termosifone per essere nebulizzata, ritornare di nuovo goccia e ripartire da capo. Questo accadeva ogni giorno, per otto ore, senza sorridere né abbattersi troppo, senza chiede- re nulla di speciale alla vita. Gocciolina non ha mai capito questo ostinarsi dei suoi genitori ad accettare la vita così com’è senza mai chiedere di più. Gocciolina crede che anche una goccia possa aspirare a diventare parte dell’arcobaleno.

Gocciolina sente fortemente dentro di sé il desiderio di una vita diversa. Lei vuole unirsi al mondo delle acque e essere utile a tutta l’umanità.

Goccioletto, fratello maggiore di Gocciolina, è poco inte- ressato al mondo delle gocce, a lui basta giocare con il suo amico immaginario, aggrappato al metallo della porta fine- stra che illumina la stanza dei giochi, si aggrappa con tutte le forze per non cadere e rischiare di perdere un momento del gioco. Ama la playstation e tutti i giochi virtuali che vede sul piccolo televisore che gli umani chiamano cellulare. Goc-

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cioletto vive in totale simbiosi con il piccolo umano urlante della famiglia che con loro divideva l’ossigeno e l’idroge- no del loro mondo. Questo mondo che chiamano ‘’terra’’ e francamente non si capisce perché, visto che la loro ‘’terra’’ è meno del 30 percento dell’intera superficie e il 70 percento è ossigeno e idrogeno, è acqua. Siamo noi la maggior parte del mondo: questo ripeteva sempre Gocciolina mentre Goc- cioletto la guardava distrattamente e con aria annoiata.

Mentre lei parla della sua visione del mondo, Goccioletto sogna solo di essere il campione di qualsiasi gioco virtuale!

È lo scopo principale della sua esistenza e il resto del tempo lo trascorre sui social network a scorrere i post e le pagine a caso.

Gocciolina invece è una sognatrice e immagina una vita diversa. Nonno Goccio le raccontava sempre di un posto chiamato Termelandia dove tutto è diverso, dove tutto è bel- lissimo. A Termelandia, si narra che sia sempre primavera e anche durante l’inverno ci sono angoli di primavera e tutti gli abitanti sanno sorridere e possono fare la vita che più desi- derano e costruire arcobaleni e le gocce più operose possono diventare addirittura neve e farsi ammirare da tutti i bambi- ni del mondo! Ma soprattutto ogni anno a Termelandia viene eletta la principessa delle gocce, che deve organizzare l’inte- ro anno del benessere. Chiunque può diventare principessa perché non esistono gocce più lucenti e gocce meno lucenti.

A Termelandia tutti sono uguali, ma Termelandia prima di tutto...va trovata! Per poterci arrivare bisogna superare le prove dei 4 Babbo Natale. Babbo Natale delle luci. Babbo Natale della neve. Babbo Natale dell’acqua. E il più scontro- so: Babbo Natale dei regali.

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Capitolo 2

Il 26 novembre per Gocciolina ricorrerà la diciottesima nebulizzazione, e diventerà ufficialmente una goccia adulta.

Potrà decidere cosa diventare: una goccia da finestra che ac- cetta la quotidianità e la routine come i suoi genitori, oppure una goccia di bosco, o la goccia ufficiale della grondaia del- la gelateria del centro, oppure goccia di lacrima, mestiere per cui ti prepari ogni giorno a scattare e battere in velocità nella distanza di una guancia la lacrima più veloce, come fanno nell’atletica dei 100 metri piani ma nello specifico può darsi che questa opportunità non ti venga mai data perché dovrà coincidere la pioggia e la tristezza o la pioggia e l’ar- cobaleno di una gioia infinita.

“Io non voglio essere come gli altri mamma”, diceva sem- pre Gocciolina, “nonno Goccio mi raccontava sempre che un’altra vita è possibile se arrivi a Termelandia. Io voglio tro- vare il regno di Termelandia e ci riuscirò!”. Mamma Gocciola rispondeva sempre in modo perentorio: ‘’ Nonno Goccio era un tipo strano, un visionario, un sognatore. È stato tutta la vita a cercare Termelandia senza trovarla, e te vorresti fare proprio come lui?’’

Il giorno dopo la diciottesima nebulizzazione, Goccioli-

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na decide di intraprendere il suo viaggio, contro il parere di tutti a parte di Goccioletto, che come sempre era impegnato nei suoi giochi e neanche si era accorto di quello che stava accadendo. Felice ed eccitata, ma al tempo stesso triste e un po’ impaurita, Gocciolina prepara il suo zaino con tutte le cose che pensava potessero esserle utili: due paia di scarpe, la sciarpa che gli ha lasciato in eredità nonno Goccio, una macchina fotografica e una mappa per orientarsi. Sulla so- glia di casa si rivolge alla sua famiglia dicendo: “ci rivedre- mo presto, ne sono sicura. Ci rivedremo quando Gocciolina sarà proclamata Principessa di Termelandia’’.

Gocciolina parte per l’avventura più grande della sua vita, alla ricerca dei quattro Babbo Natale e del regno di Ter- melandia. La strada è lunga per arrivare a Montecatini ter- me, la città che ospita Termelandia nella splendida isola di Tuscania. Per arrivarci devi percorrere molte grondaie, flussi di vento, brezze e fiumi, nuvole e correnti ascensionali, piog- ge leggere e temporali. Per arrivarci devi esplorare mille stra- de sotto la terra che alla terra danno la vita, ma gocciolina non si spaventa e scivola con grande decisione verso la meta.

Dopo giorni di viaggio, Gocciolina arriva finalmente a Montecatini, città di Termelandia. Con il suo zaino e la sua sciarpa colore dell’arcobaleno, si stupisce per ogni cosa che vede, la gente che sorride, i grandi alberghi che ospitano persone da tutto il mondo, gli umani che passeggiano insie- me alle gocce, moltitudini di arcobaleni fra torri e palazzi monumentali, parchi, giardini e fontane! Ma non vede Ter- melandia. Prova a chiedere ai passanti e nessuno le risponde in modo chiaro, tutti sorridono e le indicano con un dito una

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direzione. Gocciolina guarda il dito e la sua mappa e scopre che in quella direzione non c’è nulla. Vuoi vedere che nonno Goccio si sbagliava e Termelandia non esiste? Vuoi vedere che aveva ragione mamma Gocciola come sempre? non c’è nessuna indicazione per Termelandia... niente!” Gocciolina, sconfortata si avvia scivolando lentamente verso la direzio- ne che con il dito le persone le indicavano.

È triste, stanca e arrabbiata perché aveva sempre pen- sato che una volta arrivata nella terra che ospita Termelan- dia tutto sarebbe stato facile, ma la vita non è mai semplice come vorremmo.

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Capitolo 3

La prima tappa, quella del diventare grandi, è solo l’inizio di un viaggio fatto di molte altre tappe che si chiama Vita.

Cammina cammina, scivola scivola, ad un certo punto Gocciolina arriva in una piazza dove vede un cucciolo di ren- na gigante e luminoso. Gocciolina non aveva mai visto nulla di simile “Come può il cielo con tutte le stelle stare dentro il corpo di una renna?”. La renna gigante fatta di milioni di lucine ha appese al collo una campanella e una pergamena sulla quale c’è scritto:

‘’Non chiedere dove si trova Termelandia perché dovrai superare le prove dei 4 babbo Natale e ricorda che Terme- landia è invisibile a molti anche se è dentro ognuno di noi, per scovarla devi essere buona e credere nelle fiabe quindi se il viaggio vuoi continuare fatti aiutare ad inquadrare il centro della mappa e ti apparirà una foto che ti saprà spie- gare’’.

Gocciolina non ci pensa due volte, inquadra quella map- pa strana che si chiama QR code, e magicamente appare una scritta: “se Termelandia vuoi trovare, tante prove dovrai affrontare, scivola dritta per la tua stella, senza mettere gli

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occhi a terra. Segui le luci su in cielo perché è quello che vale per trovare i Babbo Natale” Entusiasta esclama, “Allora non- no aveva ragione, Termelandia esiste!”. Inizia a guardarsi intorno, gira e si rigira e poi vede, sulla destra della piazza, una stella, e alzando gli occhi scorge tante piccole lucine che sembrano stelle che illuminano la via.

Si incammina verso la stella con la voglia di vedere quello che c’è dopo e seguendo la via delle lucine, le appare un me- raviglioso palazzo tutto illuminato di stelle, fiocchi di neve, come fosse una magia. Ammirando quello spettacolo di luci rimane incantata e improvvisamente comprende la passio- ne di suo fratello Goccioletto per i giochi virtuali degli umani e pensa: “se ci fosse Goccioletto diventerebbe matto! Altro che schermo di una tv! Tutti a guardarlo con il naso all’insù!

Altro che video di un telefonino! Qui è grande come un mon- do e io sono così vicino!”. Per la felicità rischiava di essere nebulizzata e dover ripartire da capo con il suo percorso.

Gocciolina è ancora inconsapevole del fatto che la sco- perta del primo Babbo Natale non è altro che la prima tap- pa del suo cammino. Con gli occhi sognanti si perde dentro la proiezione su l’ex hotel corona, ma ad un certo punto le appare una scritta molto chiara per il destino del suo viaggi:

“Non ti fermare aspirante principessa, continua per altri 150 passi per arrivare, cerca un’altra proiezione sui palazzi con le luci creative ma, mi raccomando, leggi bene tutte le diapositive’’.

Gocciolina non sta più nella pelle, vorrebbe percorrere 11

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tutto il viaggio in un battibaleno ma è da tanto tempo che è in viaggio e la stanchezza e la fame diventano insopporta- bili. In questo posto ci sono tanti profumi buoni, tutti i locali sono pieni di colori e di persone, ma soprattutto di mille de- lizie che non aveva mai visto. “Non farò niente di male se mi fermo un pochino a mangiucchiare” pensa Gocciolina. Dopo essersi rifocillata e riposata sul portavaso di ceramica posi- zionato accanto alla giostra per bambini in viale Verdi, Goc- ciolina riparte per il suo viaggio, arriva davanti ad un’altra proiezione, e dice: “Adesso ho capito, mi posiziono perfetta- mente, strizzo gli occhi per guardare meglio” e... “wow ma anche questo sembra magia”.Gocciolina si entusiasma tal- mente tanto che neanche vede passare la scritta che le sarà utile per proseguire il viaggio. Mentre ammira quella magia, sente una voce dal cielo che le dice: “Gocciolina, Goccioli- na... Gocciolina tra le luci creative leggi le scritte sulle diapo- sitive, segui la terra dove ci sono le borchie dei divi e le dive, segui i passi di gioia, cerca la neve, per arrivare dove vuoi ar- rivare nessuna montagna c’è da scalare basta essere attenti, leggere bene e andare dritto, sempre avanti.’’ Gocciolina si concentra e ad un certo punto riesce a vedere la scritta:

“Fai altri 180 passi per trovare la prima prova da supe- rare, schizza veloce con umiltà, di babbo Natale c’è una cit- tà, lì le letterine di babbo Natale della neve il tuo sguardo troverà”.

Gocciolina si fa aiutare ad inquadrare il QRcode e gli ap- pare un messaggio:

“ Girati di spalle, guarda di fronte c’è un grande palaz-

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zo dove regna il sommo governo o che sia estate o che sia inverno fai domande e riceverai risposte, cerca la mappa e anche se piove inquadra il QRcode”.

Gocciolina si sposta dal lato opposto della strada dove risiede il palazzo comunale, cerca la mappa la inquadra e appare una scritta QRcode:

“Anche a Natale ogni scherzo vale, non era questo il vero percorso ma alza gli occhi e guarda il palazzo fatto di im- magini di un magico mondo, poi guarda in basso accanto alla porta se cerchi bene troverai la mappa”.

Una volta inquadrato il nuovo QRcode:

‘’Hai il cuore puro come un fiore nel mare, ma tanta stra- da ancora dovrai fare, presta attenzione ai tipi strani, che sul percorso potrai incontrare. Sono burloni che vogliono giocare, gioca con loro e chiedi chi sono risponderanno ‘sia- mo le stelle indicatrici dovrai seguirci contando 50 passi e 50 ancora e prima o poi vedrai un prato noi siamo qui solo per te e questa fiaba abbiamo inventato, cammina dritto e cerca le luci troverai un uomo truccato, guardati intorno è il bosco incantato.’’

Gocciolina scivola per i cinquanta passi indicati dall’in- dizio, e mano a mano che si avvicina al boschetto si fanno più chiare le luci scintillanti, gli schiamazzi, le figure che bal- lano e raccontano storie e un cubo grande tutto illuminato pieno di bambini e adulti che si divertono. Anche Goccioli- na si lascia trascinare da tanto folleggiare, fluttua nell’aria

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danzando e ridendo insieme ai bambini. Vede Babbo Natale pieno di lucine, si ferma stupita e si domanda “Ma come fa una persona ad essere così illuminata? Come è possibile?”.

Si avvicina lentamente quasi impaurita verso Babbo Na- tale delle luci, lo guarda bene e vede che indica un altro QR- code, lo inquadra e sente una voce:

“Non ti scordare del tuo cammino, stai cercando il tuo destino, le persone a volte hanno un dono, non si vestono per quello che sono, c’è chi si abbraccia e chi muore di noia, c’è chi si illumina di luce propria, cerca tra la gente quella luminosità, che rappresenta forza e nobiltà, e tu se ti senti pronta alle domande devi dare risposta dimmi qui ora sen- za rimanere in panne tutti i nomi dei nonni e le nonne, se sai rispondere con precisione cerca una luce viola li troverai il continuo di questa storia.”

“I mie nonni si chiamano...” risponde subito Gocciolina.

Questo indovinello è facile. Pensa che i nonni sono colonne che facilitano il tuo percorso di vita, ti illuminano per farti di- ventare grande. i nonni ci sono sempre, per ispirarti e anche difenderti. Gocciolina si guarda intorno e in fondo al bosco incantato vede un albero tutto viola: “Certo sono strani in questo posto, rendono tutto bello e colorato ad ogni costo”.

Si avvicina all’albero viola, inquadra il QRcode e preme il ta- sto, la ruota gira e inizia una lenta attesa.

Ad un certo punto sente “bip bip”. È un segnale: le rimane soltanto poco tempo per finire il percorso! “Forza messaggio che tardi a comparire, ho molta fretta e io devo arrivare alla mia ultima spiaggia che ci sia il sole oppure la pioggia cosa

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aspetti, annuncia! Devo arrivare a Termelandia.”

Appare il messaggio tanto aspettato con scritto:

“La seconda prova hai superato ed è già tanto, c’è chi non ci ha neanche mai provato. Sii orgogliosa di quello che hai fatto ma non è finita. Ora devi cercare il mercato del Grocco, 200 passi e avanti fin dove trovi lucine, vetrine di oggetti e decine di fiabe, vai ancora avanti e in men che si dica sarai alle terme della Salute.”

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Capitolo 4

Goccioletto, dopo pochi giorni dalla partenza di Goccio- lina, si rende conto che quell’anima così gioiosa, gentile, che girava tutta casa come fosse un percorso a tappe, sempre di- sposta a scambiare due chiacchere con tutti, gli mancava in- finitamente. Con quello stato d’animo non riusciva neanche a interessarsi ai giochi degli umani, sentiva un vuoto dentro e anche a lui, in maniera assolutamente inaspettata, inizia a girare in testa una frase che diceva sempre nonno Goccio al calar della sera. Non aveva mai dato troppa importanza alle frasi di Nonno Goccio, visto che il suo mondo era con- centrato solo sui videogiochi, ma quella frase, ora, non gli usciva più dalla testa. “Ricordate sempre” diceva nonno Goc- cio “vogliate bene alle persone care e a gli amici, prendetevi cura di loro perché questo vi renderà felici! E ricordate che allontanarsi da un amico, un fratello, un genitore ti fa sentire solo anche in mezzo a un milione di persone, ti fa sentire solo e spegne la luce che si trova giù in fondo nel profondo dove batte il cuore”.

Goccioletto, senza neanche avvertire i genitori, la notte del 28 decide di andare a cercare Gocciolina e parte seguen- do le tracce che ha lasciato la sorella e amica nei rivoli dei flussi di aria umida, convinto che annusando il cielo ed il buon profumo che solo Gocciolina diffonde nell’aria avreb-

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be potuto trovarla.

Gocciolina nel frattempo scivola contando i passi velo- ci verso il mercato seguendo con lo sguardo fisso il cielo e le lucine che sembrano stelle luminose. Ma ad un tratto

“sbammm”! “cos’è questa cosa che distrattamente con un piede ho urtato? manca poco e ci vado a sbattere il naso, è gigantesca sembra uno sciame di luci” Gocciolina si stupisce di nuovo, si perde nel pezzo di cielo che da viale Verdi per- corre la strada del Grocco e porta alle terme della Salute, si perde in tutte quelle cose esposte nelle vetrine che nemmeno si accorge che passano le ore. D’altronde il tempo passa sem- pre in fretta quando stai bene, viene la notte in un battiba- leno e un giorno dopo a bussare di nuovo. Le gatte allo spun- tare dell’alba intonano un coro che chiama il buongiorno e musica cade dai lampioni del cielo come fosse neve di panna e tutto sembra un mistero, ma gocciolina è troppo assonnata per rendersi conto e distinguere il sogno dal vero.

Sbammmm! “Ancora?” Borbotta infastidita Gocciolina,

“Sono proprio distratta, devo concentrarmi e proseguire se alla mia meta voglio arrivare”. Si guarda intorno e vede deci- ne e decine di gocce aspiranti Principesse o principi che cer- cano l’indicazione per trovare il terzo Babbo Natale, Babbo Natale dei regali. “Scusa se ti ho urtato sono Gocciamaria Rosa e vengo da Catania ho attraversato mari e fondali per cercare Babbo Natale dei regali, mi dispiace doverti saluta- re, ho fretta di arrivare, ciao!”. “Piacere Gocciolina… ciao.”

Gocciolina assonnata non ci capisce più niente, si ac- comoda sciarpa e cappello e si mette in fila nella coda che porta verso babbo Natale dei regali. La coda avanza verso il

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luogo descritto nella mappa, talmente lentamente che puoi anche dormire tra un passo e l’altro senza perdere il ritmo.

Ad un certo punto Gocciolina distoglie lo sguardo dalla cima della coda e guarda, quasi per istinto, verso la parte sinistra della fila che confina con le vetrine degli oggetti, vede un gocciolino di spalle incantato a guardare rapito tutto quel micromondo, “ma…, ha qualcosa di familiare, dice Gocciolina, quel modo di dondolare la testa verso destra come fanno i piloti di super macchine lo conosco, eppure…”

Gocciolina, incerta tra lasciare il posto faticosamente con- quistato nella fila e avvicinarsi a quella goccia che sentiva di conoscere, chiude gli occhi e finalmente si decide: lascia la fila e va verso la vetrina di oggetti, si avvicina lentissima- mente al Gocciolino, si sposta leggermente di lato per poter vedere almeno un pezzetto di profilo e dice: Goccioletto ma cosa ci fai qui? Come sei arrivato?”.

Goccioletto imbarazzato non riesce ad ammettere di aver attraversato mezzo mondo per cercarla e dice: “Ero in giro e ho seguito il tuo profumo, così per caso e mi ha portato fin qui, ma guarda questa vetrina non ti sembra familiare?”

Gocciolina stupita di un senso di gioia improvviso per aver visto Goccioletto guarda la vetrina, pensa chiudendo gli occhi come chi vuole pensare bene e le viene in mente subi- to un’immagine chiara e indelebile, la bacheca dei ricordi di mamma Gocciola piena di oggetti che non si potevano toccare, solo guardare, senza nessuna spiegazione di cosa fossero o da quale parte di mondo arrivassero. Parte degli oggetti della vetrina erano anche nella bacheca di Mamma Gocciola, ma come era possibile fossero anche li?

“Forse mamma Gocciola è stata anche lei un tempo a

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Montecatini a cercare Termelandia?” dice a Goccioletto.

“Perché allora era tanto contraria che io tentassi questa avventura?”. Goccioletto le risponde: “Forse mamma non è riuscita a trovare Termelandia e non voleva autorizzarti per non farti rimanere delusa, sai c’è molta differenza tra il mon- do virtuale e quello reale, nel mondo che piace a me si può sempre tentare di nuovo e se sbagli è uguale!”. “No” risponde Gocciolina “non è possibile, mamma Gocciola avrà avuto i suoi buoni motivi e poi, guardati intorno e vedi che è molto più bello il mondo reale, senti, annusa i colori: questo mondo lo puoi toccare ed è molto più bello del mondo virtuale e poi sai cosa ti dico? Io ci riuscirò o ci proverò finché non ci riu- scirò, anche per mamma Gocciola, ci riuscirò!

Gocciolina guarda Goccioletto e gli dice “Ci vediamo qui dove siamo adesso al calar della luna, io devo finire il percor- so dovessi girare anche tutto il pianeta, dovessi metterci an- che l’intera giornata io lo troverò aspettami qui, ritornerò.”

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Capitolo 5

Gocciolina dopo molto tempo e pazienza arriva finalmen- te di fronte a Babbo Natale dei regali che sghignazzando tra i baffi le chiede: “Dimmi, da dove vieni e perché sei venuta a cercarmi? Dimmi il tuo nome e rispondi con il cuore, tu cosa vuoi da Babbo Natale? Solo regali o vuoi anche trovare il regno delle acque e super goccia operosa diventare?”.

Babbo natale dei regali, sempre piuttosto scontroso per- ché infastidito dalle tante richieste di regali soprattutto da persone che spesso non lo meritano, con quella Gocciolina invece, neanche sa perché, si sente più rilassato, quasi come quando si accende per incanto la magia del Natale e tutto quello che è brutto scompare, quasi come ci fosse una luce che illumina tutto il mercato e il mondo fosse più buono di un sogno incantato. Babbo Natale dei regali da molto tempo non sentiva quella sensazione che gli umani chiamano “la magia del natale”, ma poi guarda verso il basso e vede gli occhi di Gocciolina che sembrano lune piene di luce e capi- sce che a quella goccia che tanta strada aveva fatto per bus- sare alla sua porta andava data una buona risposta. “Devo tornare al mio posto se no perdo la mia reputazione, pensa Babbo Natale, la mia fama di babbo natale scontroso, ci ho messo anni per imparare ad essere più? … o forse meno? ...

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insomma, a non cadere nelle trappole e a riconoscere le per- sone buone da quelle meno buone, certo non posso farmi ve- dere per quello che sono? Perché in fondo come ogni Babbo Natale io sono veramente buono!”. Ad un certo punto Babbo natale dei regali si rivolge a Gocciolina e dice: “Allora bellis- sima goccia che mi sei venuta a cercare se i regali vuoi rice- vere Termelandia devi trovare, che tu venga da Roma, Napoli o Milano solo finendo il percorso riceverai quello che cerchi, il magico dono, ti aiuto io, ti devi solo avvicinare, cerca una scultura di cerchi e lucine, guarda bene, girale intorno, non ti spazientire se vuoi trovare la mappa per arrivare all’ultima tappa da conquistare. È così che dovrai fare!”

Gocciolina non sta più nella pelle e confusamente si met- te subito a cercare l’opera luminosa che deve trovare. Eccola qua! Ci ho anche sbattuto! Si fa aiutare a leggere la mappa e una scritta gli appare. QRcode:

“Ci sono cose che hai vicino da sempre, che per te sono normali e invece si rivelano cose speciali, basta guardarle bene anche con gli occhi chiusi, perché per poterli vedere dovrai aprire gli occhi del cuore. Ci sei già passata da Ter- melandia ma avevi fretta non l’hai saputa vedere, torna sui passi che dal bosco ti hanno fatta arrivare, togline 30 e ini- zia a contare, fermati a zero, prendi un bel respiro e inizia a guardare se sei di cuore puro lasciati andare e Termelandia riuscirai a vedere”.

Nel frattempo su al nord Mamma Gocciola si rende conto della scomparsa di Goccioletto e grida “Abbiamo sbagliato dovevamo raccontargli tutto!! Rivolgendosi a babbo Goccio-

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lone “dovevamo raccontargli che io e te ci siamo conosciuti mentre cercavamo Termelandia e che una volta arrivati lì ci siamo innamorati e non abbiamo finito di fare il percorso, dovevamo dirglielo!”. Discutono su chi abbia più colpa e passeggiando nervosamente per la casa a discutere davanti alla bacheca dei ricordi, la guardano e si ammutoliscono, si guardano dolcemente e decidono senza nemmeno spendere una parola di partire per Termelandia per unirsi a Goccioli- na e Goccioletto, tanto la strada per arrivarci la conoscono bene.

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Ultimo capitolo

Gocciolina è arrivata contando fino a zero in un posto preciso dove la mappa aveva deciso, si gira intorno, guarda e riguarda, si toglie il cappello e fa un altro girotondo, si toglie lo zaino si aggiusta i capelli e tutto di un tratto gli appare un mondo di acqua e magia, di luci e follia dove tut- ti cantano insieme una melodia e l’acqua è regina accanto ai suoi re, tutte le gocce del mondo in fila per tre che sem- brano una da tanta armonia, è proprio vero Gocciolina ce l’ha fatta ad arrivare a Termelandia e ora vede la sua fac- cia proiettata sopra l’acqua, “ Evvivaaaa!! Ci sono riuscita”

dice Gocciolina “sono diventata Principessa delle Acque e del benessere!”

Con gli occhi emozionati guarda le mille gocce che sono arrivate per assistere all’evento dell’anno e cerca con ansia la faccia di Goccioletto a cui aveva promesso di andare a prenderlo, ma si sa bene che non si può chiamare fiaba se non c’è una sorpresa. “Santo Natale, come faccio a trova- re Goccioletto tra tutte queste gocce?” Poco lontano vede brillare una luce speciale, color della musica, guarda bene e tra tante gocce riesce a vedere il vero senso di ogni Natale.

Vede Mamma Gocciola, babbo Gocciolone e Goccioletto mano per mano, sono felici e anche loro cantano in coro.

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A questo punto, come in ogni fiaba che si rispetti, ar- riva il finale e insieme ai folletti dell’acqua giunge Babbo Natale che porta il dono alla principessa e dice parole che nessuno si aspetta “Cara Gocciolina se fin qui sei arrivata significa davvero che sei stata brava, guarda la fonte sulla fontana dell’acqua del benessere che solo tu riesci a vedere, da oggi in poi quella sarà la tua strada, comincia adesso il tuo nuovo percorso e per un anno intero ti dovrai dare da fare fino al prossimo Natale: porta la gioia a tutte le gocce del mondo e cantando rendile più sorridenti. Vai!”.

Gocciolina è ultra felice ma allo stesso tempo preoccu- pata perché pensava fosse finita e invece da oggi per lei comincia tutta un’altra vita, ma non c’è fatica che possa fer- mare la gioia infinita di vedere tutta la famiglia per Natale unita.

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