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un opera 2012 per il castello

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Academic year: 2022

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un’opera 2012

per il castello

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un’opera

per il castello 2012

II edizione

Lo spazio della memoria.

La memoria dello spazio Napoli, Castel Sant’Elmo 24 maggio - 24 giugno 2013

mostra e catalogo a cura di Angela Tecce e Claudia Borrelli

mostra promossa da

Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (PaBAAC) Servizio architettura e arte contemporanee

Direttore Generale Maddalena Ragni Direttore del Servizio Maria Grazia Bellisario Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli Soprintendente

Fabrizio Vona

Direttore di Castel Sant’Elmo Angela Tecce

comitato organizzativo Fernanda Capobianco Brigitte Daprà Katia Fiorentino con

Luciana Berti Claudia Borrelli Patrizia Piscitello Olga Scotto di Vettimo ufficio stampa

Soprintendenza, Simona Golia Civita, Barbara Izzo con Arianna Diana

ufficio amministrativo Vittorio Brunelli Antonio Maffei

ufficio gare e contratti Anna Palmieri Giuseppe Troso

ufficio tecnico Giosuè De Angelis Giuseppe Postiglione Gennaro Utech con

il personale ALES

servizi di vigilanza coordinamento Vittorio Pirozzi Francesco Varriale

il personale tutto dell’area di vigilanza di Castel Sant’Elmo

coordinatore informatico Gabriella Pennasilico

supporto tecnico organizzativo

allestimento e tecnologie

regia del video ‘Tempo interiore’

Fiamma Marchione

presentazione video progetti finalisti

Gabriella Pennasilico

catalogo

museo associato

servizi museali

servizi didattici

si ringraziano per l’affettuosa partecipazione

Gianfranco D’Amato e Monica Coretti, Massimo Moschini e Olimpia Fischetti

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giuria

Fabrizio Vona, Soprintendente per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli, Presidente Angela Tecce, Direttore di Castel Sant’Elmo, Responsabile del procedimento

Maria Grazia Bellisario, Direttore del Servizio architettura e arte

contemporanee della PaBAAC Katia Fiorentino,

Soprintendenza per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli

Giovanna Cassese, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

Pietro Marino, critico d’arte Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte

Adriana Polveroni, giornalista e saggista

Patrizia Rossello, Relazioni esterne GAI - Associazione Giovani Artisti Italiani
 Laura Trisorio, gallerista Eugenio Viola, critico d’arte e curatore indipendente

segreteria organizzativa Claudia Borrelli Luciana Berti

supporto tecnico-amministrativo Michele Colavito

webmaster

Gabriella Pennasilico

fotografie per il sito Luciano Basagni Antonio D’Antonio

vincitore Rosy Rox Tempo interiore i dieci finalisti

Valentina Lapolla, Nuvole rosse menzione speciale della giuria Riccardo Beretta, Suoni primitivi Diego Cibelli, The Long Goodbye Raffaella Crispino, Weather Forecast - Previsioni del Tempo Raffaele Fiorella, Finestre Domenico Antonio Mancini, D’altri profezia

Giulia Manfredi, Genius Loci Valerio Rocco Orlando, Mio, Tuo, Nostro, Loro

Giuseppe Teofilo, Senza titolo (strummolo)

Eugenio Tibaldi, Unità architettonica minima 01 con il sostegno di

L’opera ‘Tempo interiore’ è stata realizzata con la collaborazione tecnica di

fotografie dell’opera Nicolangelo + SPAZIOCENTOUNDICI

progettazione tecnica Pasquale e Davide Speranza

consulenza tecnica Ugo Carughi, Diego Lama, Tommaso Russo

realizzazione e montaggio Giuseppe Buonanno

si ringraziano

Giuseppe Cerella, Pio Della Volpe, Michele Esposito, Luigi Fedele, Rosaria Iazzetta, Luigi Mautone, Alfonso Pepe, Antonio Perna, Andrea Petraglia, Carmine Romano, Carlo Rossi, Stefano Silvestri

un ringraziamento particolare a Galleria Paola Verrengia, Antonio Martiniello e Gennaro Piscopo

si ringrazia inoltre l’azienda vinicola

FEDELEINGEGNERIA

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rosy rox tempo interiore opera vincitrice

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sommario

6 presentazione fabrizio vona 8 introduzione

maria grazia bellisario

11 un’opera per il castello 2012 angela tecce

14 la giuria

giovanna cassese, katia fiorentino, pietro marino, anna mattirolo, adriana polveroni, patrizia rossello, laura trisorio, eugenio viola

23 alla ricerca di un tempo interiore claudia borrelli

28 rosy rox tempo interiore 30 progetti

40 artisti

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6 PRESENTAZIONE

È con grande partecipazione e crescente entusiasmo che quest’anno presento il concorso per giovani artisti Un’opera per il Castello 2012. Quando, nel maggio dello scorso anno, fu presentata l’opera vincitrice della I edizione, Anastatica sensibile di Daniela Di Maro, ero solo da pochi mesi a capo della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli e, per ovvi motivi, ero stato presente solo nelle fasi conclusive del concorso. Questa volta, invece, ho seguito l’iniziativa dal suo nascere e il suo dispiegarsi nel corso di tutto un anno: dalla scelta del tema – Lo spazio della memoria. La memoria dello spazio – da parte di Angela Tecce, direttore di Castel Sant’Elmo e curatore insieme a Claudia Borrelli del concorso, all’arrivo, attraverso l’iscrizione on-line al sito dedicato, di numerosissimi progetti di giovani artisti provenienti da tutta Italia, quest’anno circa 150, alla composizione della giuria.

Giuria, che ho nominato e presieduto, composta da importanti esponenti del mondo dell’arte isti- tuzionale e non, che in questa sede ringrazio per l’impegno profuso nella scelta non semplice, vista l’elevata qualità dei progetti pervenuti, dell’artista vincitore e degli altri dieci finalisti e per aver voluto lasciare una preziosa testimonianza di questa esperienza nella presente pubblicazione.

La proclamazione del vincitore è avvenuta nel mese di dicembre, il progetto considerato più signi- ficativo, per aver centrato e sviluppato il tema con intensità emotiva e originalità, è stato Tempo interiore dell’artista Rosy Rox. Con quest’opera Castel Sant’Elmo, il luogo per il quale il concorso è pensato, si arricchisce così di una nuova opera d’arte. La suggestiva installazione dell’artista, come previsto nel progetto presentato, è stata collocata sull’orologio preesistente della Piazza d’Armi;

l’opera consta infatti di tre energiche lame, poste in sostituzione delle lancette dei secondi, minuti e ore, delle quali da tempo l’orologio era sprovvisto. L’ampissimo piazzale ha già suggestionato, per la sua spaziosità e per il magnifico panorama, dalla collina dei Camaldoli alle isole del golfo, artisti come Sergio Fermariello, Eugenio Giliberti, Giancarlo Neri e Mimmo Paladino, che vi hanno lasciato il loro segno con installazioni site specific connotando l’aspetto della piazza, trasformandola in un luogo del contemporaneo. D’altronde la vocazione del Castello all’arte contemporanea, da lungo tempo perseguita attraverso esposizioni temporanee, è diventata più forte nel 2010 con l’apertura del Museo del Novecento a Napoli (1910-1980). Per un museo in progress. L’auspicio è che l’esposizione permanente possa continuare ad ingrandirsi ampliando il proprio arco cronologico arrivando a rappresentare le esperienze artistiche maturate negli anni ’80 a Napoli. Infatti già dallo scorso novembre e fino al mese di maggio nel salone centrale del museo si è svolto il ciclo di

fabrizio vona

soprintendente per i beni artistici, storici ed etnoantropologici e per il polo museale della città di napoli

presentazione

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FABRIZIO VONA 7 incontri Giovedì contemporanei: work in progress. Napoli ’80 i protagonisti raccontano, un focus in- centrato appunto sulla memoria di chi quegli anni li ha vissuti.

Anche la mostra del concorso è stata allestita in una delle sale del Museo, nella quale hanno trovato posto non solo i progetti dei finalisti, ma anche di tutti coloro che vi hanno partecipato.

L’esposizione si è avvalsa di tecnologie video e digitali, per venire incontro ai gusti di un pubblico più giovane e legittimamente più esigente nella richiesta di postazioni interattive.

Il concorso Un’opera per il Castello è stato reso possibile grazie al contributo del piano arte con- temporanea del Servizio architettura e arte contemporanee della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, diretto dall’architetto Maria Grazia Bellisario. Tale piano rappresenta un vitale strumento con il quale, in un periodo di crisi e di difficoltà nell’intercettare sostegni privati, poter sostenere iniziative volte all’acquisizione di nuove opere d’arte, ma soprattutto al sostegno dell’attività dei giovani, sui quali non si deve smettere di investire. La vocazione del concorso a entrare in sintonia con gli artisti e un pubblico giovane è ben interpretato dalla scelta della vincitrice che, non solo per età anagrafica, risulta essere anche concettualmente una delle personalità più attive e innovative del nostro panorama artistico, utilizzando linguaggi diversificati e aggiornati ma sempre coerenti.

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8INTRODUZIONE

La responsabilità dell’intervento statale, attraverso politiche di sostegno e promozione delle arti, non afferisce solo alla sfera dei doveri fondanti di uno Stato di diritto, come previsto dal mandato costituzionale, ma si rivela immediatamente anche una necessità morale che consolida la propria identità e ragione d’essere per la sorprendente ricchezza e varietà della ricerca e della proposta con- cettuale ed estetica delle più giovani generazioni.

Ed è così che il premio Un’opera per il castello, promosso congiuntamente dalla Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e dal Servizio architettura e arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunto alla sua seconda edizione, conferma l’impegno della nostra Amministrazione a un costante sostegno alla creatività giovanile, e nello stesso tempo, ci mostra che la produzione artistica può esprimersi ad ottimi livelli anche – o forse soprattutto – nei momenti più complessi e dell’economia e della politica di un Paese.

In particolare, l’impegno profuso dalla Direzione Generale PaBAAC attraverso il Servizio architettura e arte contemporanee è indirizzato a sostenere e a promuovere, con un’attenta politica di program- mazione che si avvale dello strumento del Piano dell’arte contemporanea, la realizzazione di esposizioni, concorsi, acquisizioni di opere nelle collezioni pubbliche volti alla promozione dell’arte contemporanea sul territorio ed a creare nuovi impulsi verso la conoscenza, la comprensione dell’arte e la sua valorizzazione.

Nello specifico, il premio promosso per Castel Sant’Elmo, ideato dalla Soprintendenza napoletana, ha inaugurato un percorso che, con sempre maggiore impulso nel tempo, si auspica possa diventare un punto di riferimento dedicato ai giovani artisti per misurasi con la critica, sviluppare idee e metterle a profitto, puntando ad innescare un virtuoso processo di circolazione e condivisione di progetti, energie e creatività.

Lo spazio della memoria. La memoria dello spazio è il titolo che Angela Tecce, curatrice del concorso, ha scelto per l’edizione 2012 di questo premio. Diversamente da quello della passata stagione, che aveva suggerito una riflessione sulla funzione dell’arte e su quella del pubblico, il tema della seconda edizione si riferisce, invece, a una dimensione ugualmente poetica ed evocativa, ma più mirata a un’indagine rivolta a ‘qualità’ ancestrali e collettive, assecondando un’esigenza molto attuale nelle arti contemporanee di riappropriazione della loro capacità di farsi tramite con la realtà e, al tempo stesso, di divenire strumento di decodifica della stessa.

maria grazia bellisario

direttore del servizio architettura e arte contemporanee

direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, ministero per i beni e le attività culturali

introduzione

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MARIA GRAZIA BELLISARIO9 La qualità estetica e di ricerca che contraddistingue anche questa edizione del concorso sostanzia di contenuti validi le motivazioni che un intervento statale deve e vuole riscontrare nel sostegno della giovane creatività artistica.

Rispondendo al tema richiesto dal bando di quest’anno – Lo spazio della memoria. La memoria dello spazio – il lavoro di Rosy Rox, artista napoletana così come lo era la vincitrice dello scorso premio, Daniela Di Maro, è riuscito a interpretare lo spazio e il tempo di Castel Sant’Elmo, inteso come luogo sospeso, castello immerso in un tempo indefinito, in bilico tra la storia collettiva e quella individuale.

Anche quest’anno si è sentita l’esigenza di conferire una menzione speciale, tra i dieci progetti finalisti, a un altro lavoro, di ampio respiro sociale, Nuvole rosse di Valentina Lapolla, che ha riportato

“nel presente di Castel Sant’Elmo la memoria dimenticata della realtà industriale di Bagnoli” e focalizza l’attenzione sulla realtà postindustriale flegrea, accendendo su di essa un faro, prima che la violenza della cronaca più recente ci obbligasse a rivolgere lì insistentemente il nostro sguardo con l’incendio doloso di Città della Scienza.

L’impronta ‘etica’ che si è voluta dare a questa menzione va proprio in una direzione che rafforza le ragioni dell’impegno economico e dell’investimento professionale del Ministero, incoraggiando, pertanto, anche quelle ricerche estetiche e artistiche sensibili a tematiche più strettamente riconducibili all’ambito della riflessione sociale, come è già avvenuto, per l’edizione 2011, quando la menzione speciale fu attribuita al progetto di Francesco Fossati, Follow me, without exception “…per la particolare attenzione dedicata al coinvolgimento delle differenti abilità del pubblico dell’arte contemporanea e del museo in genere”.

Mentre, dunque, la giuria nel 2011, premiando il progetto di Daniela Di Maro, Anastatica sensibile, ne ha apprezzato, in particolare, il contenuto poetico e visivo in sintonia con il tema indicato nel bando, la nuova commissione giudicante – presieduta dal soprintendente Fabrizio Vona e della quale ho avuto il piacere di far parte – ha selezionato con attenzione i dieci progetti finalisti e ha proclamato vincitore il progetto di Rosy Rox, Tempo interiore, perché, così motiva, “dialoga in maniera critica con l’edificio monumentale di Castel Sant’Elmo e realizza una sintesi tra la storia e lo spazio preesistente attivando un originale sistema di segni all’interno della Piazza d’Armi”.

Si è premiata dunque una giovane artista napoletana, la cui installazione entrerà stabilmente a far parte di quel nucleo di opere che negli anni si è costituito a Sant’Elmo, imprimendo a questo museo napoletano una inequivocabile vocazione per il contemporaneo.

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10INTRODUZIONE

Nel nostro percorso di sostegno e vicinanza alle arti contemporanee, secondo una visione di raffor- zamento del territorio e, al tempo stesso, di messa in rete delle singole realtà per la costituzione di ampia politica strategica di impulso culturale e ricchezza reale, l’alto profilo qualitativo delle esperienze artistiche premiate e, più complessivamente, di quelle che partecipano al bando di concorso, fortificano la nostra convinzione sulla necessità di indirizzare parte delle risorse del MiBAC a una politica di sostegno della creatività artistica giovanile, lavorando sui premi e concorsi, sulle acquisizioni e sulle attività espositive.

Nel concreto sviluppo del rapporto tra le Amministrazioni statale e territoriali e la complessità di soggetti che operano nel settore, auspichiamo che si possa dare vita a breve a quella Rete del con- temporaneo che si immagina piattaforma di interessi e di strategie comuni, volano di promozione e di valorizzazione, di didattica e di comunicazione, di programmazione e di progettazione, come è chiaramente emerso già in occasione della giornata di studi, promossa dal Servizio architettura e arte contemporanee e dalla Soprintendenza napoletana nel dicembre 2012.

Un punto di partenza dal quale, d’accordo con Enti territoriali, Istituzioni pubbliche e private, in- tendiamo proseguire per aprire un nuovo e concreto futuro ‘sostenibile’ per le arti contemporanee in Italia.

rosy rox tempo interiore opera vincitrice

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