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Questo testo non vuole sembrare un’enciclopedia e non può esaurire le questioni teoriche legate ad un settore multiforme come quello dell’animazione e, in generale, del cinema

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Academic year: 2021

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Introduzione

In questa tesi traccerò un mio percorso storico- teorico- analitico senza il pretesto di assumere posizioni certe e indiscutibili, ma anzi, con la speranza di sollevare altre trattazioni sullo stesso tema, considerato la scarsità di pubblicazioni italiane concernenti il sonoro nel cinema d’animazione. Questo testo non vuole sembrare un’enciclopedia e non può esaurire le questioni teoriche legate ad un settore multiforme come quello dell’animazione e, in generale, del cinema. Vorrei soltanto proporre un tentativo di chiarire quanto il sonoro nel cinema d’animazione si sia evoluto molto più ecletticamente del cinema live action perché la natura stessa del cinema a passo uno è variegata e sembra inesauribile. Per capacitarsi della portata sperimentale e delle innovazioni che gli artisti da me intervistati (Marco Bigliazzi, Patrizio Fariselli, Andrea Martignoni e il gruppo Basmati) hanno dato al mondo dell’animazione, darò alcuni brevi cenni storici alle vicende più importanti e significative, secondo me, del cinema animato sonoro. A malincuore ho dovuto evitare di prolungarmi troppo e quindi ho rinunciato a parlare di alcuni delle perle d’animazione troppo distanti dall’angusto spiraglio della mia panoramica. Ci sono però dei testi molto conosciuti che ho riportato in bibliografia per chi volesse approfondire tali argomenti. Nel percorso storico mi sono soffermata sulla produzione disneyana in quanto volevo provare che l’arrivo del film sonoro è stato il primo gradino verso l’agognata indipendenza economica e distributiva per Walt Disney e quanto ancora il sonoro, e il colore, hanno voluto significare nella sua carriera da imprenditore ma soprattutto per quella educazione audiovisiva a cui ci ha abituato. Per questo stesso motivo ho parlato dell’animazione seriale

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statunitense come standard considerato il suo primato nella diffusione e trasmissione televisiva in Italia. La seconda parte parla dei teorici che ho conosciuto durante la mia carriera universitaria e che hanno affrontato la sonorità come un mondo intero ancora da esplorare, dimostrando che c’è ancora molto da imparare.

Mi riferisco a Michel Chion e per una più chiara comprensione delle sue teorie ho accennato agli studi di Pierre Schaeffer, entrambi applicati al cinema d’animazione.

Il terzo teorico, Edgar Varèse, l’ho scoperto grazie ad Andrea Martignoni su cui ha fatto la tesi del sonoro nel cinema d’animazione (!!). Mi è stato utile la scoperta di quest’ultimo studioso francese naturalizzato americano, poiché mi ha aiutato a orientarmi nelle analisi di Martignoni e perché mi ha fatto capire quanto fosse ambita un nuovo concetto di musica e di suono molto prima della musica concreta di Schaeffer. L’ultima parte, infine, è ciò per cui spero qualcuno sia interessato a leggere questa tesi: gli artisti intervistati e l’analisi di una loro opera. Il mio piccolo contributo a queste quattro personalità artistiche, che sono nel campo dell’animazione da decenni, è ciò che mi rende più felice di tutta la tesi. Posso soltanto ringraziarli tutti nuovamente per la pazienza e il tempo che mi hanno concesso, per l’esperienza del tirocinio nello studio Toposodo di Marco Bigliazzi e dell’interesse che Andrea Martignoni ha dimostrato per questa tesi. Un ultimo ringraziamento va al mio fidanzato che mi ha sempre sostenuta e incoraggiata, anche quando la situazione sembrava delle più disperate. Un altro ringraziamento va a mia suocera per le correzioni e per la fiducia che mi ha sempre dimostrato.

Grazie davvero a tutti.

Vanessa Caselli

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