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7.1 Realtà Aumentata come strumento di addestramento

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Academic year: 2021

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7. CONCLUSIONI

7.1 Realtà Aumentata come strumento di addestramento

Il presente lavoro di tesi ha evidenziato che la Realtà Aumentata rappresenta un valido mezzo per la fase di addestramento del personale. Questa tecnologia permette una sistematicità dell’insegnamento che non è presente in altri metodi come, ad esempio, l’affiancamento. La singola operazione può essere attentamente analizzata ed una volta individuato il metodo migliore per eseguirla la si può impartire agli operatori in tal modo. Gli addestrandi, grazie al fatto di lavorare fin da subito in prima persona sui dispositivi in oggetto, sono agevolati nella memorizzazione delle istruzioni, della collocazione degli elementi e dei metodi di interazione con questi. Oltre a tali vantaggi, tipici anche di istruzioni fornite su supporto cartaceo, il ricorso alla tecnologia della Realtà Aumentata permette ulteriori aspetti positivi. Utilizzando i visori head-mounted l’addestrando ha sempre le mani libere e può pertanto vedere le istruzioni poste nel suo campo visivo nel mentre compie le operazioni previste. Questo potrebbe essere difficoltoso con un manuale cartaceo quando l’operatore si trovi ad agire in ambienti angusti ed in condizioni difficili.

Il ricorso a notebook ed alla tecnologia wireless permette inoltre di realizzare dispositivi indossabili che eliminino qualsiasi collegamento con stazioni fisse, lasciando in tal modo l’addestrando libero di spostarsi senza le difficoltà dovute a cavi di collegamento che ne ostacolino i movimenti.

La possibilità di far lavorare in autonomia il personale inesperto fa sì che l’azienda debba coinvolgere in tale processo una limitata entità di risorse umane. Queste possono così essere dedicate ad operazioni produttive.

La possibilità di proiettare diverse tipologie di informazioni e di realizzare personalmente ciò che si vuol mostrare rende i dispositivi AR estremamente versatili e riutilizzabili. Lo stesso dispositivo può essere utilizzato per fornire supporto all’addestramento del personale in qualsiasi realtà aziendale, sia per introdurre nuovi operatori, sia per insegnare ai tecnici già presenti l’utilizzo di un nuovo macchinario. Per fare ciò è infatti sufficiente riadattare le istruzioni da fornire al caso in esame.

Questa polivalenza dei dispositivi fa, della Realtà Aumentata, uno degli strumenti d’addestramento più adatti al panorama industriale contemporaneo. La grande concorrenza che caratterizza il mercato di questi ultimi anni richiede una notevole rapidità di risposta da parte delle aziende a quelle che sono le esigenze del cliente inducendole, pertanto, ad una sostituzione frequente dei macchinari utilizzati e ad un sempre più considerevole coinvolgimento di personale temporaneo.

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7.2 Il dispositivo utilizzato

Il dispositivo realizzato nel corso del presente lavoro di tesi si è dimostrato un’ottima soluzione.

Il peso e le dimensioni contenute hanno permesso una buona indossabilità senza disturbare in alcun modo i movimenti degli operatori e la loro comodità. Gli individui che si sono sottoposti alla prova hanno approvato il sistema mostrando sorpresa per la sua buona ergonomicità.

Il visore impiegato, nonostante la diffidenza iniziale che suscitata negli utilizzatori, ha fornito in seguito una buona confidenza e nessuno ha riscontrato difficoltà nella sua regolazione, neanche le persone munite di occhiali da vista. Le fasce imbottite utilizzate per l’ancoraggio del display sulla testa degli operatori hanno svolto in modo egregio il loro compito evitando qualsiasi tipo di fastidio.

Le prestazioni video di questa periferica sono risultate all’altezza delle aspettative generando sovrimpressioni perfettamente leggibili con una definizione più che adeguata. Anche la sensibilità alla luce ambientale ed ai colori di sfondo si è rivelata minima e la consultabilità delle informazioni proiettate non è mai stata compromessa.

Per quanto riguarda il notebook utilizzato questo si è rivelato più che sufficiente alla nostra applicazione, fornendo un’autonomia tale da permettere l’esecuzione di tre cicli completi di procedure. Il peso del portatile ed il particolare zaino impiegato hanno fatto sì che gli addestrandi si siano potuti spostare con assoluta disinvoltura anche in zone della cella poco accessibili. I cavi di collegamento tra notebook e visore, poco esposti, non hanno creato nessun tipo di disturbo.

L’unica nota dolente del dispositivo è rappresentata dal mouse. Il cavo di questo elemento è risultato troppo esposto e quindi facilmente impigliabile nelle molte sporgenze presenti all’interno della cella. L’utilizzo di questo hardware per scorrere le slide rende inoltre difficoltoso l’utilizzo di entrambe le mani per compiere alcune operazioni.

Nel complesso si può comunque affermare che il dispositivo realizzato si è dimostrato estremamente valido. Questo impianto si presta, grazie alla versatilità che lo caratterizza, ad uno svariato genere di impieghi, anche molto diversi da quello analizzato. La sua compattezza, la sua autonomia, le sue prestazioni video ed il suo peso limitato ne fanno un ottimo prodotto per quelle applicazioni, anche esterne, in cui sia richiesta una buona mobilità unita alla possibilità di aver informazioni sempre consultabili.

7.3 Sviluppi futuri

Dai risultati del questionario post prova e dalle impressioni del supervisore è emerso che i problemi più comuni nell’esecuzione delle procedure sono da attribuire alla poca praticità del mouse (sia per la navigazione tra le slide, sia per il filo particolarmente scomodo nei movimenti all’interno della cella) ed alla difficoltà di orientarsi all’interno della cella. I miglioramenti da

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apportare al dispositivo sono stati quindi ricercati in tali direzioni. Si è valutata l’adozione di dispositivi alternativi al classico mouse ed alla possibilità di adottare un sistema di tracking che permetta di conoscere in tempo reale la posizione occupata dall’utilizzatore all’interno della cella migliorandone l’orientamento.

7.3.1 Dispositivi di gestione slide

Per quanto riguarda il dispositivo di gestione delle slide le caratteristiche di cui si necessita sono principalmente due:

- assenza di cavi;

- praticità d’uso.

L’assenza di cavi può facilmente essere ottenuta adottando dispositivi dotati di tecnologia wireless, ormai largamente diffusi e supportati da tutti i notebook in commercio.

La praticità d’uso è una necessità nata dalla mancanza, in molte operazioni, di un piano su cui poggiare il classico mouse. Per rimediare a ciò è stata fatta una ricerca indirizzata a valutare i prodotti presenti in commercio.

Come prima cosa è stato pensato di utilizzare un mouse dotato di trackball. Questo dispositivo può essere facilmente ancorato all’utilizzatore che, utilizzando l’apposita sfera, può muovere il cursore senza necessitare di un piano d’appoggio. Un valido esempio di tale tipologia di dispositivi è rappresentata dal modello Logitech Trackman Cordless Wheel (figura 7.1).

Successivamente si è trovato un dispositivo progettato appositamente per la navigazione all’interno delle presentazioni di slide. Si tratta del Kensington Wireless Presenter with Laser Pointer (figura 7.2), un comando a distanza dotato dei pulsanti necessari per gestire le schermate proiettate.

Fig. 7.1 - Logitech Trackman Cordless Wheel Fig. 7.2 - Kensington Wireless Presenter with Laser Pointer

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7.3.2 Adozione di un sistema di tracking

Poiché la planimetria semplificata della cella robotizzata, utilizzata in quelle slide che necessitavano di uno spostamento dell’operatore, non ha offerto un buon orientamento si è ritenuto che potesse essere d’aiuto riportare la posizione istantanea dell’utilizzatore anziché quella supposta.

In tal modo l’operatore può avere immediatamente un riscontro del compiere o meno il percorso corretto.

Per fare ciò è necessario implementare un sistema di tracking. Tra le varie tipologie esistenti ed analizzate al paragrafo 2.3 si ritiene che la più adatta sarebbe quella con tecnologia ottica. Quelle ad ultrasuoni e quelle elettromagnetiche non sono ritenute applicabili a causa del rumore e dei numerosi materiali metallici presenti all’interno di un’officina meccanica.

Tra le soluzioni che prevedono tecniche ottiche sono stati individuati due prodotti che possiedono un’area osservabile idonea alla nostra applicazione.

Il prodotto HiBall 3100 offerto dalla ditta 3rdTech risulta composto da due elementi: il sensore da applicare all’oggetto in movimento,

ad esempio l’HMD, ed una serie di pannelli da attaccare al soffitto che possono ricoprire fino ad un’area di circa 150m

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. In questi pannelli sono incassate le sorgenti laser che, rilevate dal sensore, permettono di ricavare la posizione.

Fig. 7.3 – 3rdTech HiBall 3100

Un altro prodotto interessante per il nostro scopo è rappresentato dal prodotto PPT della WorldViz, un wide-area optical tracking che permette di controllare superfici di circa 100m

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. Questo è un sistema preciso e flessibile costituito da 2 o da 4 telecamere, montate negli angoli dell’area da controllare, capaci di seguire i movimenti di un led fissato, ad esempio, sulla testa dell’utilizzatore. Per le principali caratteristiche di tale prodotto si rimanda alla tabella 2.2.

Fig. 7.4 – WorldViz PPT

7.3.3 Adozione di un sistema Video See-Through

Uno sviluppo interessante è rappresentato dall’adozione di una dispositivo Video See-Through.

Le prove investigative fatte su questo dispositivo nel corso del Capitolo 6 hanno fornito indicazioni interessanti riguardo ad un suo possibile impiego nella fase di addestramento del personale.

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