CONCLUSIONI
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare il fenomeno del cash holdings, ossia dell’investimento delle imprese in liquidità. Viene svolta un’accurata indagine empirica su un campione di più di 4000 imprese europee per un periodo che va dal 1995 al 2006.
Prima di presentare il lavoro empirico, nel primo capitolo vengono evidenziate le teorie che si trovano alla base del cash holdings. Partendo da Keynes (1936), il quale sostiene l’esistenza di due motivi fondamentali per l’accumulo di cash, il motivo dei costi di transazione e quello precauzionale, l’analisi teorica si sofferma sul fenomeno dei financial constraints (Fazzari, Hubbard e Petersen (1988) e Almeida, Campello e Weisbach (2004)). Gli studi sulle costrizioni finanziarie sono basati sulla teoria che vede l’esistenza di una gerarchia di finanziamento, introdotta in letteratura da Myers e Majliuf (1984). Le imprese secondo gli autori preferiscono liquidità interna e capacità di credito per finanziare le opportunità future d’investimento rispetto alle fonti esterne.
Nel primo capitolo è inoltre riportata la teoria degli agency, e i conflitti tra chi controlla l’impresa e gli azionisti di minoranza. Gli studi teorici ammettono una notevole influenza di questi problemi nelle scelte d’investimento, tra cui anche la scelta relativa l’investimento in liquidità.
Il secondo capitolo riporta invece la letteratura empirica in tutte le sue dimensioni: è analizzata la maggior parte dei metodi empirici utilizzati in letteratura per comprendere a fondo le ragioni per cui un’impresa investe in liquidità e per rispondere ad un quesito comune in letteratura: se tale investimento incrementi o meno valore per chi lo mette in atto.
Il terzo capitolo rappresenta il fulcro del lavoro, in quanto viene svolta un’analisi empirica su un panel di imprese europee. La selezione del campione avviene principalmente attraverso un criterio dimensionale. Vengono incluse solamente le imprese che possiedono nell’anno 2000 total assets per un valore superiore ai 100
milioni di euro. Si tratta di imprese industriali europee, quotate e non quotate, reperite mediante il database AMADEUS, che ci fornisce i dati economico finanziari delle medesime imprese.
Nel corso del lavoro si provvede alla suddivisione del campione sulla base di un modello di scoring (Barontini 2000), in modo da poter discernere tra imprese finanziariamente costrette e imprese non costrette. Il motivo di questa ripartizione è quello di poter osservare le politiche di cash differenti a seconda dei sottogruppi.
L’analisi inizia con un meticoloso studio descrittivo. Viene innanzitutto analizzata in tutte le sue componenti e in tutte le sue sfaccettature la variabile dipendente del nostro modello di regressione, il cash ratio, data dal rapporto cash and equivalent su attività al netto del cash. I risultati di questa parte esplorativa rendono subito l’idea di quello che sarà l’output della regressione.
Attraverso il metodo degli effetti fissi si stima una regressione del cash holdings sulle caratteristiche d’impresa. Il quadro che ne viene fuori è piuttosto chiaro: le imprese che fanno registrare livelli di cash holding maggiori sono quelle più forti, più profittevoli e con una maggiore stabilità finanziaria. Ciò viene spiegato da una forte influenza positiva della variabile cash flow, della variabile capitale proprio su capitale investito. Inoltre le imprese quotate, a parità di altre condizioni, mostrano livelli di cash elevati. Infine, suddividendo il campione, in base al rischio d’insolvenza, in imprese costrette e imprese non costrette, si nota un coefficiente del cash flow negativo e non significativo per le imprese che presentano un rischio di credito maggiore (imprese costrette). Si suppone che tali imprese presentino un costo del capitale molto elevato, e dunque non ritengono conveniente detenere liquidità in azienda, poiché una tale politica determinerebbe un aggravio del costo del capitale.
I risultati sono in linea con la teoria di Myers e Majluf (1984): le imprese detengono cash al loro interno, trattenendolo in larga parte dal cash flow dopo aver ripagato i debiti a breve termine (si registra un coefficiente negativo e significativo). Tale
maggiore flessibilità per poter mettere in atto in futuro investimenti profittevoli, come un progetto di acquisizione, o per coprire possibili perdite.
Interessanti sono poi i risultati sul debito bancario: questi incidono negativamente, a parità di altre condizioni, sul livello di liquidità delle imprese. Il debito bancario infatti non è rischioso dal punto di vista della ricontrattazione e inoltre riduce le asimmetrie informative, facendo venir meno il motivo precauzionale a detenere liquidità.
Il lavoro poi prosegue con l’analisi del cash in eccesso. Dopo aver avuto la conferma, attraverso un modello autoregressivo, che esiste all’interno delle imprese un livello target di cash, questo viene individuato mediante una regressione simile a quella utilizzata in precedenza. Nell’equazione si controllano gli effetti fissi, ma non sono inserite le variabili che controllano lo status di quotata e l’appartenenza al gruppo (le variabili dummy inserite invece nella regressione originale).
Il cash in eccesso è dato dai residui della regressione. Questo viene analizzato nella sua persistenza, con risultati davvero molto forti. Delle imprese che entrano nel quarto quartile della distribuzione dell’excess cash (il quartile più alto), circa il 75% si mantiene all’interno di quel quartile un anno dopo, il che significa uno scarso utilizzo del cash in eccesso da parte delle imprese.
Viene successivamente studiato l’impatto del cash in eccesso sul investment cash flow sensitivity. La variabile d’interazione con il cash flow impatta negativamente sull’investimento, il che induce a pensare che un alto livello di cash allenti la sensibilità dell’investimento al cash flow.
Infine, sono stati ottenuti riscontri importanti per quel che riguarda la realtà dei gruppi.
I nostri risultati evidenziano, dapprima attraverso le statistiche descrittive, poi attraverso la regressione che le imprese maggiormente indipendenti, a parità di altre condizioni, detengano maggiormente liquidità. Inoltre nell’analisi sull’investment cash flow sensitivity, le imprese indipendenti mostrano un fortissimo impatto del cash flow sulle politiche d’investimento. Questi risultati portano alla conclusione che le imprese che appartengono ad un gruppo possono usufruire di un mercato dei capitali creatosi
all’interno, in cui i flussi di liquidità circolano tra le divisioni a seconda del fabbisogno che ciascuna unità all’interno del gruppo presenta.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Acharya V., Almeida H., Campello M., 2005, Is cash negative debt? A hedging perspective on corporate financial policies, London Business School IFA Working Paper Series 2005
Akerlof G., 1970, The Market for ‘Lemons’: Quality Uncertainty and the Market Mechanism, Quarterly Journal of Economics, 3, 488-500
Allayannis G., Mozumdar A., 2004, The investment-cash flow sensitivity puzzle: can negative cash flow observation explain it?, Journal of Banking and Finance 28, 901–
930
Blanchard O., Lopez-de-Silanes F., Shleifer A. 1994, What do firms do with cash windfalls?, Journal of Financial Economics 36, 337-360
Almeida H., Campello M. 2001, Financial Constraints and Investment-Cash Flow Sensitivities: New Research Directions, Mimeo, New York University
Almeida H, Campello M., 2006, Financial constraints, asset tangibility, and corporate investment, NBER Working Paper No.12087
Almeida H., Campello M., Weisbach M. S., 2004, The cash flow sensitivity of cash, Journal of Finance, 59, 1777-1804
Barontini R., La valutazione del rischio di credito. I modelli di previsione delle insolvenze, Il Mulino, 2000
Bates T.W., Kahle K.M., Stulz R.M., 2006, Why Do U.S. Firms Hold So Much More Cash Than They Used To?, NBER Working Paper No. 12534
Bebchuck L., Cohen A., Ferrell A., 2004, What matters in corporate governance, Harvard Law School working paper
Bebchuck L., Kraakman R., Triantis G., 2000, Stock Pyramids, Cross-Ownership, and Dual Class Equity: The Creation and Agency Costs of Separating Control from Cash Flow Rights, in Concentrated Ownership, Randall Morck ed. University of Chicago Press
Bianchi M., Bianco M., Enriques L.,1999, Pyramidal Groups and the Separation Between Ownership and Control in Italy, Mimeo
Blanchard O, Macroeconomia, Il Mulino, 2006
Boyle G. W., Guthrie A. G., 2003, Investment, uncertainty, and liquidity, Journal of Finance 58, 2143-2166
Brealey R. A., Myers S. C., Sandri S, Principi di finanzia aziendale, Mc Graw Hill, 2003
Brennan M. J., The theory of corporate finance, 1996
Burkart M., Gromb D., Panunzi F., 1997, Large shareholders, monitoring, and the value of the firm, Quarterly Journal of Economics 112, 693-728
Chiang Alpha C., Introduzione all’economia matematica, Bollati Boringhieri, 2000
Cleary S., 1999, The relationship between firm investment and financial status, Journal of Finance, 54, 673-692
Cleary S., Povel P. E. M., Raith M, 2004, The U-shaped investment curve: theory and evidence, Working Paper, CEPR
Dallocchio M., Salvi A, Finanzia aziendale, EGEA, 2005
Damodaran A., On Valuation, John Wiley, 2006
Dasgupta S., Sengupta K., 2002, Financial constraints, investment and capital structure: Implications from a multi-period model, Working Paper, Hong Kong University of Sience and Technology
Deloof, M., 2001, Belgian intragroup relations and the determinants of corporate liquid reserves, European Financial Management, 7, 375-392
Demsetz H., Lehn K., 1985, The structure of corporate ownership: Causes and Consequences, Journal of Political Economy 93, 1155-1177
Denis K., McConnell J. J., 2002, International corporate governance, Journal of Financial and Quantitative Analysis
Dittmar A., Marth-Smith J., Servaes H., 2003, International corporate governance and corporate cash holdings, Journal of Financial and Quantitative Analysis, 38, 111-133
Dittmar A, Marth-Smith J., 2007, Corporate Governance and the Value of Cash Holdings, Journal of Financial Economics, forthcoming
Easterbrook F., 1984, Two agency-cost explanations of dividends, American Economic Review, 74: 650-659
Faccio M., Lang L., 2002, The separation of ownership and control: an analysis of ultimate ownership in western European corporations, Journal of Financial Economics, 65, 365- 395
Fama E., MacBeth J. 1973, Risk, Return, and Equilibrium: Empirical Tests, Journal of Political Economy 81, 607-636
Faulkender M.W., Wang R., 2006, Corporate Financial Policy and the Value of Cash, Journal of Finance, 64, 1957-1990
Ericson T., Whited T., 2000, Measurement error and the relationship between investment and Q, Journal of Political Economy, 108, 1027-1057
Fama E. F., Jensen M. C., 1983, Separation of Ownership and Control, Journal of Law and Economics, 26, 301–325
Fazzari S. M., Hubbard R. G., Petersen B. C., 1988, Financing constraints and corporate investment, Brookings Paper on Economic Activity, 1, 141-195
Fazzari S. M., Hubbard R. G., Petersen B. C., 2000, Investment-cash flow sensitivities are useful: A comment on Kaplan and Zingales, Quarterly Journal of Economics, 115, 695-705
Ferrando A., Pal R. , 2006, Financing constraints and firm’s cash policy in the Euro area, Working Paper Series N. 642
Ferreira M. A., Vilela A. S., 2004, Why do firms hold cash? Evidence from EMU countries, European Financial management, 10, 295-319
Gilchrist S., Himmelberg C. P., 1995, Evidence on the role of cash flow in reduced form investment equations, Journal of Monetary Economics 36, 541–572
Graham J., Harvey C., 2001, The Theory and Practice of Corporate Finance:
Evidence From the Field, Journal of Financial Economics, 187-243
Harford J., 1999, Corporate cash reserves and acquisitions, Journal of Finance, 1969- 1997
Harford J., Mansi S., W. Maxwell, 2004, Corporate Governance and Firm Cash Holdings, Working Paper, University of Washington
Hart O., Firms, Contract and Financial Structure, Oxford University Press, 2002
Hoshi T., Kashyap A., Scharfstein D., 1991, Corporate structure liquidity and investment: evidence from Japanese panel data, Quarterly Journal of Economics 106, 33–60
Hubbard R. G., 1998, Capital market imperfections and investment, NBER Working Paper, 599
Huberman, G.,1984, External financing and liquidity, Journal of Finance, 895-908
Jensen M.C., 1986, Agency costs of free-cash-flow, corporate finance, and takeovers, American Economic Review 76, 323-329
Jensen M. C., Meckling W. H. 1976, Theory of the firm managerial behavior agency costs and ownership structure, Journal of Financial Economics 3, 305–360
John T.A., 1993, Accounting measures of corporate liquidity, leverage, and costs of financial distress, Financial Management, 91-100
Kalcheva I., Lins K., 2005, International Evidence on Cash Holdings and Expected Managerial Agency Problems, Working Paper, University of Utah
Kaplan S. N., Zingales L., 1997, Do investment-cash flow sensitivities provide useful measures of financing constraints?, Quarterly Journal of Economics, 112, 169-215
Kaplan S. N., Zingales L., 2000, Investment-cash flow sensitivities are not valid measures of financing constraints, Quarterly Journal of Economics, 115, 705-712
Kim C. S., Mauer D., Sherman A., 1998, The determinants of corporate liquidity:
theory and evidence, Journal of Financial and Quantitative Analysis 33, 335–359
La Porta R., Lopez-de-Silanes F., Shleifer A., 1999, Corporate Ownership Around the
La Porta, R., Lopez-de Silanes F., Shleifer A., Vishny R. W. 1998, Law and Finance, The Journal of Political Economy, 106, 1113–1155
Mikkelson W., Partch M., 2003, Do persistent large cash reserves hinder performance, Journal of Financial and Quantitative Analysis 38, 275-294
Mizen P., Vermeulen P. 2005, Corporate investment and cash flow sensitivity. What drives the relationship?, ECB Working Paper, 485
Minton B., Schrand C., 1999, Does Cash Flow Volatility Affect Firm Value: Its Impact on Discretionary Investment and the Costs of Debt and Equity Financing, Journal of Financial Economics 54, 432-460
Modigliani F., Miller M. H., 1958, Cost of Capital, corporation finance and the theory of investment, The American Economic Review, 48, 261-297
Moyen N. 2004, Investment-cash flow sensitivity: constrained versus unconstrained firms, Journal of Finance, 59, 2061-2092
Myers S. C., Stewart C., 1977, Determinants of Corporate Borrowing, Journal of Financial Economics 5, 147-175
Myers, S. C., 1984, The capital structure puzzle, Journal of Finance, 39, 575-592
Myers S. C., Majful N. S., 1984, Corporate financing decisions when firm have investment information that investors do not have, Journal of Financial Economics, 13,187-221
Myers S.C., Rajan R. G., 1998, The Paradox of Liquidity, Quarterly Journal of Economics, 113, 733-771
Opler T., Pinkowitz L., Stulz R., Williamson R., 1999, The determinants and implications of corporate cash holdings, Journal of Financial Economics, 52, 3-46
Ozkan A., Ozkan N., 2004, Corporate cash holdings: An empirical investigation of UK companies, Journal of Banking and Finance, 28, 2103–2134
Papaioannou G. J., Strock E., Travlos N. G., 1992, Ownership structure and corporate liquidity policy, Managerial and Decision Economics, 13, 315-322
Pinkowitz L., Stulz R., Williamson R., 2003, Why do firms in countries with poor protection of investor rights hold more cash?, Working Paper, NBER No.10188
Pinkowitz L., Williamson R., 2001, Bank power and cash holdings: Evidence from Japan, Review of Financial Studies 14, 1059-1082
Pinkowitz L., Williamson R. 2004, What is a dollar worth? The market value of Cash Holdings, Georgetown University working paper
Povel P., Raith M., 2002, Optimal Investment Under Financial Constraints: the Roles of Internal Funds and Asymmetric Information, Mimeo, University of Minnesota and University of Chicago
Rajan G., Zingales L., Salvare il capitalismo dai capitalisti, Einaudi, 2004
Roe M. J., Manager forti azionisti deboli, Il Sole 24 Ore Pirola, 1997
Ross S., Westerfield R., Jaffe J., Corporate Finance, Irwin, 1993
Saddour K., 2006, Why do French firms hold cash?, Universitè Paris Dauphine
Schiantarelli F., 1995, Financial constraints and investment: a critical review of methodological issues and international evidence, Boston College Working Paper, 293
Scharfstein D. S., Stein, J.C., 2000, The Dark Side of Internal Capital Markets:
Divisional Rent-Seeking and Inefficient Investment, Journal of Finance, 2537–2564.
Schnure C. 1998, Who holds cash? And why?, Federal Reserve Board Working Paper 98-13
Shleifer A., R. Vishny, 1997, A survey of corporate governance, Journal of Finance 52, 737-783
Stein J., 2003, Agency, Information and Corporate Investment, Handbook of the Economics of Finance, Vol. 1A, G. Constantinides, M. Harris and R. Stulz, eds.
Amsterdam, New York: Elsevier
Stiglitz J., A.Weiss, 1981, Credit rationing in markets with imperfect information, American Economic Review, 71, 393–410
Tirole J., The theory of corporate finance, Princenton Univeristy Press, 2006
Vermeulen, P., 2002, Investment and Financing Constraints: What does the data tell, EIFC Working Paper, 25
Whited T., 1992, Debt, liquidity constraints, and corporate investment: evidence from panel data, Journal of Finance 47, 1425–1460