8. CONCLUSIONI
L'insieme dei dati scaturiti da questa indagine, sebbene ancora non definitivi, forniscono una serie di indicazioni utili riguardo alcune aspetti
sia da un punto di vista ambientale, per gli
umentare il numero di capi allevati.
de mole, presenta di notevole importanza per la valorizzazione dell'area oggetto di studio mediante l'allevamento bovino.
Questo territorio è caratterizzato, come già descritto in precedenza, da una serie di limiti agro-pedologici (eccessiva declività, terreni poco fertili, clima rigido), che riducono fortemente lo sviluppo agricolo e i risultati produttivi, quindi influenzano in maniera determinante le scelte gestionali.
L'allevamento estensivo dei bovini da carne, incentrato sopratutto sulla linea vacca-vitello, rappresenta in Valtiberina, una delle forme più idonee per la valorizzazione del territorio, sia dal punto di vista economico, quale importante fonte di reddito,
effetti positivi che le superfici a pascolo hanno sulla salvaguardia dei terreni declivi.
A tal proposito il miglioramento dei pascoli, che rappresenta lo scopo di questa studio, può portare a notevoli vantaggi per gli allevatori perché consente di migliorare le produzioni quanti-qualitative dei cotici erbosi, e conseguentemente, a
Questi aspetti hanno un importanza ancora più rilevanti tenuto conto che in Valtiberina si allevano per lo più bovini di razza Chianina, data anche la vicinanza con la Valdichiana, che rappresenta la zona di origine della razza.
La Chianina, detta anche "gigante bianco" per la sua gran
ottime performance produttive e risulta particolarmente idonea per l'allevamento semi-brado, in quanto è un'ottima pascolatrice; si adatta molto bene a diversi ambienti pedoclimatici, ma risulta molto esigente da un punto di vista nutrizionale.
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Pertanto l'obiettivo principale di questo studio, ha riguardato interventi di cupero e di miglioramento agronomico dei pascoli, con alcune tipologie di miscuglio, in modo da verificare i margini di miglioramento dei cotici.
a per i riflessi che uò avere sulle performance produttive, per non rendere vani i vantaggi
ccorre precisare come tre anni di studio, non siano completamente sufficienti per una valutazione accurata dei miglioramenti apportati dai
dall'andamento etereologico, inoltre, i cotici erbosi hanno bisogno di tempi lunghi per
uttavia il lavoro effettuato in questi tre anni ha permesso di ottenere alcune indicazioni importanti e incoraggianti per il proseguimento di questi
e la produzione dei pascoli.
I risultati della prove effettuate in entrambi le aziende campione, hanno
accettabili in termini di t SS/ha nei tre anni di indagine, mentre i otici seminati, hanno dato risultati inferiori alle attese specialmente nel primo anno. Probabilmente il pascolo naturale grazie alla flora autoctona
cili olo a partire dal secondo anno, i miscugli hanno fornito produzioni
rale e di conseguenza in UBA/ha.
re
Parallelamente è stato effettuato anche il controllo sanitario degli animali, che deve essere considerato di fondamentale importanz
p
derivanti dal benessere animale in un tipo di allevamento estensivo.
O
diversi tipi di miscugli.
Le produzioni foraggere sono molto influenzate m
consolidarsi e stabilire il giusto rapporto tra le specie botaniche e l'ambiente.
T
studi. L'andamento metereologico dei tre anni evidenzia come nel 2005 (a differenza del 2004 e del 2006), la mancanza di un "periodo arido", abbia influenzato positivament
messo in evidenza come il cotico naturale si sia mantenuto su livelli produttivi
c
ha mostrato rispetto ai cotici seminati un miglior adattamento alle diffi condizioni pedo-climatiche della zona.
S
apprezzabili, anche se gli effettivi miglioramenti si sono registrati solo in termini di Valore Pasto
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Il cotico naturale infatti ha mostrato valori in termini di UBA inferiori rispetto ai miscugli, e questo conferma che i cotici seminati, una volta onsolidati, sono da preferire non tanto per la produttività, ma sopratutto
I risultati relativi al miglioramento dello stato sanitario degli animali, hanno dato invece nell'arco di due anni esiti positivi, in quanto i trattamenti antiparassitari hanno manifestato la loro efficacia in un breve intervallo di mpo. Infatti, quando sono state seguite le indicazioni terapeutiche, gli
ei parassiti, con diminuzione anche della mortalità dei iovani soggetti. Gli animali che non sono stati trattati, invece, hanno gresse on differenze numeriche, legate all'utilizzazione dei pascoli e alle
ei parassiti è difficilmente ttenibile, tuttavia, l’obiettivo per un allevatore deve essere di mantenere la
egie di ifesa con interventi non solo sugli animali, ma anche sui cotici poiché il pletato in ospiti intermedi che vivono nei pascoli.
In conclusione i risultati lasciano prevedere che gli effettivi miglioramenti ei pascoli si avranno tra due o tre anni, quando i cotici seminati saranno do-climatiche, in eguito ai processi di naturalizzazione, che determina la formazione di
questi primi risultati possono essere considerati incoraggianti per proseguimento di questo tipo di studio, che se confermerà tali ipotesi,
co, ma anche ambientale e paesaggistico.
c
per la qualità dei foraggi.
te
animali hanno mostrato una sensibile diminuzione nella presenza delle diverse specie d
g
manifestato nel corso degli anni cambiamenti delle parassitosi pre c
condizioni metereologiche.
E' evidente, che la completa eradicazione d o
carica parassitaria più bassa possibile, seguendo delle adeguate strat d
ciclo biologico di molto parassiti viene com
d
ben consolidati ed ormai adattati alle condizioni pe s
cenosi equilibrata tra specie seminate e quelle autoctone.
Pertanto il
potranno avere effetti positivi sul territorio, non solo di carattere economi
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