18/11/2010
“L’ottavo giorno”
REGISTA:
Jaco Van DormaelGENERE
: commediaDURATA
: 118 minuti IL FILM E' STATO SOSTENUTO DAL FONDO EURIMAGES DEL CONSIGLIO D'EUROPA - PALMA D'ORO COME MIGLIORE INTERPRETAZIONE MASCHILE AL FESTIVAL DI CANNES 1996L'Ottavo Giorno è quello in cui Dio creò "loro, i diversi, a metà tra gli angeli e gli umani". Il film racconta la storia dell'incontro tra un "diverso", un down (Georges, l'attore P. Duquenne, down anche nella realtà) ed un "normale" (Harry, l'attore D. Auteuil), un bravissimo manager che insegna filosofia aziendale e vive solo per il lavoro.
Il primo è fuggito dall'istituto in cui viveva per tornare a casa, dalla madre - ma la madre è morta quattro anni prima... Il secondo è uno yuppie in crisi - la moglie lo ha abbandonato, portando con sé i figli... Entrambi non sopportano la solitudine, l'abbandono da parte delle persone amate, la
privazione degli affetti; entrambi spezzano una routine ed una vita divenute ormai insopportabili, per cercare di ripristinare un equilibrio ricongiungendosi alla propria famiglia; entrambi vengono rifiutati: il primo dalla sorella, il secondo dalla moglie e dalle figlie... Persone sole. Si incontrano sulla strada, si scontrano, iniziano un viaggio insieme verso le rispettive mete, si separano, si ricongiungono, si separano ancora - definitivamente, relativamente... Il manager che teneva degli stages in cui insegnava a dominarsi in ogni situazione, a comunicare sicurezza, ad essere invidiati, a costruire l'apparenza, ha perso il controllo: la sua vita ordinata si è sfasciata nell'impatto con
l'irrazionalità dei sentimenti. Il down diventerà la sua guida nel mondo sconosciuto degli accessi di dolore incontrollabili, degli sbalzi estremi di umore, della passione struggente, dei baratri della depressione: dell'interiorità; gli svelerà il proprio mondo poetico, fantastico, riveduto e corretto dalla fantasia e dalla semplicità: un mondo più accettabile, più completo, più vero. Ed in cambio troverà un amico, una figura materna-paterna-fraterna al contempo, un catalizzatore delle sue attenzioni, dei suoi sentimenti: un essere comprensivo... qualcuno a cui ha aperto gli occhi e che si specchierà in lui. Incontri, punti di contatto tra mondi distanti...E' un film da cui è difficile prendere le distanze a causa dell'alto tasso drammatico; di conseguenza, è difficile metterne a fuoco le intenzioni - sincere, insincere, ingenue, astute, furbesche? Certo, come è stato osservato dai più, la realtà della vita di un down è ben diversa e più tragica di quella proposta da Van Dormael, è troppo spesso dominata più dal pietismo che dalla comprensione... ma non necessariamente un film deve fotocopiare il vero. Un film può prospettare un mondo popolato da uomini migliori: e se per far risuonare il messaggio lo si inumidisce di lacrime, non è poi così riprovevole!
Van Dormael racconta con finezza e in maniera quasi perfetta il puro psichedelico mondo di Georges, che può avviarsi a piedi lungo la strada che lo porta a casa della
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madre, camminare sulle acque della piscina e insegnare all'esausto Harry a far silenzio dentro e fuori di sé per ascoltare alberi ed erba.
Georges crede, spera e piange ed è talmente forte da aiutare persino il "morto" Harry a ritrovarsi e riaccasarsi di nuovo. Come dovrebbe essere normale fare e sentire.
Provate per un momento a mandare all'aria le banche, chi le ha create, le macchine, i cellulari. Non avrete più niente - tantomeno l'Europa dei mercati - sarete dei disabili...
Ma almeno potrete ricordarvi che forse, tanto tempo fa, quando eravate bambini, anche voi avete cantato a squarciagola e goduto come pazzi. Ed eravate normali.
Sarà Harry ad imparare da Georges il valore dell’amicizia ed a scoprire tanti aspetti della vita che prima non conosceva … fino a risvegliare la capacità d’amare che sembrava aver definitivamente perduta.
OSPITE D'ONORE
Dott. Andrea Fusaro,
coordinatore tecnico e vicepresidente “ Alba Chiara” ONLUS
(*)ALBA CHIARA è un’associazione sportiva della città di San Donà di Piave, senza scopi di lucro, nata nel giugno del 1989. L’intento era ed è quello di promuovere la disciplina sportiva del nuoto anche presso le persone dotate di disabilità mentale e fisica, ritenendo che ciò favorisca la crescita individuale anche per chi presenta abilità diverse dai normodotati. La società si propone di far avvicinare i ragazzi disabili al mondo dello sport, in modo che ognuno abbia la possibilità di praticarlo a livello puramente ricreativo o addirittura agonistico, in base alle proprie possibilità. Le numerose gare regionali e nazionali a cui essa ha partecipato, l’allenamento degli atleti, l’organizzazione di gare di nuoto a livello nazionale sono tutte attività volte a creare una proposta formativa e di crescita dell’uomo-atleta. Sono attività che vanno intese come opportunità di sviluppo fisico e psichico, facendo dimostrare agli atleti coraggio, capacità e creando sempre nuovi motivi per gioire insieme alle proprie famiglie, ai propri amici e a tutta la comunità.
La referente per l'Integrazione I.T.I.S. “V. Volterra” Prof. Cristina Maria Cibin