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martedì 19 gennaio 2021 AL SENATO LA MARATO- NA DI CONTE È INIZIATA DI MATTINA, VERSO LE 20 L AT- TESO VOTO SUL GOVERNO

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martedì 19 gennaio 2021

• Giornale quotidiano chiuso alle 17 •

È il giorno di Giuseppe Conte.

Il premier vuole dimostrare di poter governare anche senza Matteo Renzi. Per avere la maggioranza assoluta servono 161 voti a favore e l’ultimo pallottoliere è aggiornato a quota 157-158, che garantisce l’esistenza di un governo di minoranza. Le astensioni annunciate da Italia Viva, che non rientrano nei conti per dar vita al Governo, dovrebbero essere 16. Tra i sostenitori ci sono l’ex presidente del Consiglio Mario Monti e il centrista Pierferdinando Casini. Emma Bonino voterà contro.

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p o li t i c a a pa g . 5

AL SENATO LA MARATO- NA DI CONTE È INIZIATA DI MATTINA, VERSO LE 20 L’AT- TESO VOTO SUL GOVERNO

a t t u ali t à a pa g . 7

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GOVERNO, 42% ITALIANI NON CAPISCE LA CRISI:

“SONO ALLARMATI, NON DISINTERESSATI”

REGIONALI CALABRIA, DE MAGISTRIS: “MI CANDIDO PRESIDENTE PER AMORE DI QUESTA TERRA”

A ROMA SU METRO E BUS, TRA ASSEMBRAMENTI E GUASTI L’ODISSEA DI STU- DENTI E LAVORATORI

ADDIO A EMANUELE MA- CALUSO, MEMORIA STO- RICA DELLA SINISTRA E PARLAMENTARE DEL PCI

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l’editoriale

di Nico Perrone

Una volta ottenuta la fiducia, il presidente del Consiglio si recherà

al Quirinale da Sergio Mattarella per informarlo sulle prossime

mosse

A

ncora qualche ora e si saprà. Il premier Giuseppe Conte, da stamattina, sta seguendo il dibattito al Senato che si concluderà attorno alle 20 con il voto di fiducia. Ancora adesso, dietro le quinte, si sta trattando e si strat- terà fino all’ultimo minuto. Sembra ormai impossibile raggiungere quota 161, la maggioranza assoluta. Italia VIva di Renzi ha giurato che si asterrà, abbassan- do così il quorum e, di fatto, dando così una mano alla maggioranza. Vero che per la fiducia basta un solo voto in più ma stavolta non basta un voto in più, serve un risultato quanto più vicino a 161. In breve, sotto 154 voti sarà una vitto- ria piccola piccola, piena di incognite. Da 156 in su un primo significativo passo in avanti, verso una maggioranza più larga e un nuovo governo. In ogni caso, al termine delle votazioni, il premier salirà al Colle per informare il Capo dello Sta- to, probabile, sulle prossime mosse. Perché la porta chiusa in faccia a Matteo Renzi, soprattutto ai suoi 18 senatori, senza nuovi arrivi renderà la navigazione parlamentare, quella quotidiana, assai difficile soprattutto quando bisognerà approvare provvedimenti nelle commissioni. A quanto si apprende, una volta ottenuta la fiducia, per il premier si aprirà il secondo tempo di questa crisi po- litica. Sullo sfondo il Conte 3, la nascita di un nuovo governo, più forte politica- mente e con un sostanzioso cambio di ministri. Non sarà facile, perché in casa M5S si teme che lo scossone faccia crollare la ritrovata unità, sempre debole. I centristi e liberali, quelli che si riconoscono nei Popolari europei - Udc e dentro Forza Italia prima di tutto- sono in attesa di segnali da parte del premier per far nascere un nuovo soggetto politico da far entrare in maggioranza e, questa la legge della politica, ricompensare con posti di governo. In questi due giorni il premier Conte, per facilitare il percorso, ha già messo sul piatto anche una nuo- va legge porporzionale, lasciando vuota la casella sulla percentuale dello sbar- ramento, al 3 o al 5 per cento? Se l’operazione riuscirà i parlamentari di Italia Viva si ritroveranno schiacciati sui banchi dell’opposizione con Salvini e Meloni.

Una situazione assai difficile per molti di loro. Proprio per questo, in casa Pd, si punterà a tener ferma la barra sulla linea dura nei loro confronti, sicuri che alla fine i gruppi ‘renziani’ salteranno e in tanti torneranno a casa. Bisognerà fare presto però, e il premier Conte ha già fatto sapere che a breve riunirà tutte le forze politiche della maggioranza.

Il giorno del giudizio, se passa al Senato sarà nuovo governo Conte 3

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

(3)

L’ex premier Mario Monti ha annunciato il suo voto favorevole,

mentre Emma Bonino ha fatto sapere che non voterà la fiducia

all’esecutivo

F

iducia al Governo, oggi la parte seconda al Senato. Il ti- ming previsto dovrebbe prevedere l’esito del voto sulla ri- chiesta di fiducia da parte del premier non prima delle ore 20. L’intervento di Giuseppe Conte ha preso il via alle 9.30 di mattina. Seguiranno piu’ o meno 5 ore di dibattito, intervallate dalle pause per la sanificazione dell’Aula, con circa due ore di dichiarazioni di voto nel tardo pomeriggio. L’esito del voto di fi- ducia a Palazzo Madama, al termine della ‘chiama’, quindi non dovrebbe avvenire prima delle 20.

La discussione prende il via con Gregorio De Falco, senatore del Misto, già M5S, che annuncia: “Voterò si alla fiducia, in quanto il presidente del Consiglio ha aggiunto nel discorso fatto qui oggi un aspetto a cui tengo moltissimo, e cioè la tutela dell’in- tegrità fisica degli italiani”. Poi è il turno di Maurizio Buccarella, senatore del MAIE-Italia23: “A nome del gruppo ci sarà soste- gno a lei e a questo governo, con l’auspicio che l’obiettivo da raggiungere, oltre alle ovvie tematiche climatiche e ambientali”

sia anche “una concretezza nella capacità di modernizzare il Paese”, per farlo stare “in prima linea con i partner europei” an- che sui temi climatici, legati alla COP26, e “all’idrogeno verde, tematica che sta rivoluzionando il futuro prossimo venturo”.

Semaforo rosso da Emma Bonino: “Ci serve un governo forte e responsabile e il suo, mi spiace dirlo, non lo era prima e non lo sarà neanche domani”, quindi “non voterò la fiducia, e come sa non ho atteggiamenti demagogici”.

Riccardo Nencini del Psi, poi, fa sapere: “In questi mesi non sia- mo stati invitati e non abbiamo preso parte a decisioni impor- tanti. I socialisti valuteranno la sua proposta, tenendo conto che in questi mesi abbiamo sostenuto il suo Governo da apo- lidi”. Per l’ex premier e senatore a vita Mario Monti “il mio voto di fiducia è come sempre libero e condizionato a quelli che saranno i provvedimenti e se corrisponderanno a quelle che sono le mie convinzioni. Se sarà così, non solo appoggerò ma mi adopererò presso l’opinione pubblica, anche internazio- nale, per sostenere ciò che verrà fatto”. Favorevole anche Pier Ferdinando Casini che chiede però di “recuperare il cammino comune con chi ha fatto prevalere ragioni divisive”.

di Redazione

Al Senato la maratona di Conte è iniziata di mattina, verso le 20 l’atteso voto sul governo

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

POLITICA

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A chi non ha uno stipendio o un reddito fisso interessa moltissimo

che si trovi il bandolo della matassa e si eviti uno stop che

potrebbe durare mesi

“G

li italiani non hanno capito la crisi di governo, ma que- sto non significa che non siano interessati a capirla. Al contrario, io credo che siano interessatissimi. Nella po- polazione non c’è disinteresse, c’è allarme”. A dirlo è Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’u- niversità ‘La Sapienza’ di Roma, intervistato dalla Dire in merito allo stato d’animo degli elettori di fronte all’attuale situazione politica.

“A chi non ha uno stipendio ‘sicuro’, un salario fisso, a chi lavo- ra ad esempio nel commercio, interessa moltissimo che si trovi subito il bandolo della matassa e si eviti uno stop che potreb- be anche durare mesi- sottolinea De Masi- tantissime persone hanno interesse che si ricevano subito i soldi dall’Europa e si trovi come incanalarli in modo da trasformarli in benessere. La gente non riesce a capire il momento politico perché è irrazio- nale, è una situazione poco comprensibile”.

Lo confermano i numeri. Secondo un sondaggio condotto da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera il 42% degli italiani non ha capito le ragioni della crisi politica, il 45% sì e il 13% pre- ferisce non rispondere. Allo stesso modo un’altra analisi con- dotta dall’Istituto Demopolis fotografa un’opinione pubblica disorientata: la scelta di Matteo Renzi – con le dimissioni delle ministre di Italia Viva – è ritenuta inopportuna da 2 italiani su 3.

A gravare sul momento ci sono la crisi sanitaria ed economica, c’è un anno di difficoltà e sacrifici, la rinuncia a diritti fonda- mentali come la libertà di movimento, i lutti.

Il futuro appare confuso. Secondo De Masi il problema è che

“non c’è un’idea di come deve essere l’Italia del futuro. Non c’è nelle parole dei politici, non c’è sui giornali, non c’è negli in- tellettuali che parlano- dice il sociologo- abbiamo una situa- zione complessiva di mancanza di idee sulla società futura”.

L’esperto punta il dito contro “gli intellettuali che negli ultimi 30/40 anni non hanno fatto il loro dovere- dice- perché si sono accontentati di formule fumose come quella di ‘società liquida’

che non significa nulla. Quindi, allo stato attuale, in assenza di un’idea precisa di come possa essere la società post indu- striale, abbiamo la sola possibilità di navigare a vista, o quasi.

Nessuno ha una visione di come deve essere l’Italia tra 10 anni”, di Manuela Boggia

Governo, 42% italiani non capisce la crisi: “Sono allarmati, non disinteressati”

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

ATTUALITÀ

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Sono orgogliosamente un

uomo del Sud. Posso essere uno strumento per un processo di

liberazione dal basso

“M

i candido a presidente della Regione Calabria. Mi can- dido per amore della Calabria e ringrazio le calabresi e i calabresi che in questi giorni mi hanno mostrato affetto e stima esortandomi ad affrontare una sfida tanto dif- ficile quanto straordinariamente affascinante”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, motivando la scelta di presentarsi alla presidenza della Regione Calabria alle prossime elezioni.

“Sono – prosegue – indissolubilmente legato a questa terra sin da bambino. Le estati dal 1975 al 1992, la prima sede da pub- blico ministero, per scelta, dal 1995 al 1998, il ritorno, per scelta, dal 2003 al 2008, cacciato dal sistema per aver investigato il sistema criminale, le estati dal 1995 ad oggi. Moglie calabrese, un figlio nato in Calabria. Sono napoletano doc, genitori napo- letani, nonni paterni di origini lucane, nonno materno di origi- ni siciliane. Insomma orgogliosamente un uomo del Sud”. Da magistrato in Calabria, prosegue de Magistris, “ho dimostrato fedeltà alla Costituzione applicando l’uguaglianza dei cittadi- ni di fronte alla legge. Ho pagato un prezzo altissimo perché non sono scappato e non mi sono girato dall’altra parte anche quando ero consapevole che mi avrebbero fatto fuori. Sono autonomo e libero, senza prezzo”.

Sul suo impegno in Calabria de Magistris propone: “Mi rivol- gerò, con umiltà e rispetto, a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa Regione. So quanto sia profonda la sete di giusti- zia. Migrazioni di migliaia di giovani che vanno via, ambiente spesso violentato, servizi non sempre all’altezza di un popolo che ha una grande umanità e dignità, una criminalità non di rado oppressiva, una borghesia mafiosa alquanto dominante in settori della politica e delle istituzioni. Non sono un candida- to calato dall’alto – afferma – ho sempre affrontato le sfide con la gente e tra la gente. Il popolo è la forza di quella rivoluzione che deve coniugare rottura del sistema e capacità di gover- no. Posso essere strumento per un processo di liberazione dal basso per dare voce ai tanti calabresi che non si piegano, che lottano per i valori costituzionali. Per una Calabria forte e au- torevole, mai con il cappello in mano e il guinzaglio di un ceto politico trasversale che ha annichilito la potenzialità di questa terra”.

di Elisa Manacorda

Regionali Calabria, De Magistris:

“Mi candido presidente per amore di questa terra”

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

TERRITORI

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Alle 8.13 Atac ha chiuso la

fermata Termini della metro per un guasto tecnico, i passeggeri sono scesi a Repubblica (dove c’è una sola scala mobile per risalire)

V

icini, a volte accalcati, disorientati, disinformati, assembra- ti. Sono gli studenti, i lavoratori e i cittadini alle prese con i mezzi pubblici di Roma nel secondo giorno della parziale ri- apertura delle scuole superiori. Dalle prime ore di questa mattina, come dimostra il video che abbiamo realizzato tra San Giovanni e Termini, molti bus sono gremiti, le stazioni delle metro sono af- follate e sulle scale mobili (quelle che funzionano) i viaggiatori si stipano come sardine, senza alcuna traccia del distanziamento di sicurezza. Il viaggio dell’agenzia Dire inizia nella stazione metro di San Giovanni, capolinea della metro C, alle 7.45 circa, dove si river- sa la prima ondata degli studenti che da Roma est frequentano le scuole del centro. Con loro, tanti lavoratori.

Poco dopo le 8, il primo scaglione d’ingresso in classe degli studenti si è esaurito, e nella stessa stazione, sull’altra banchina, quella della metro A, la situazione non cambia. Per cambiare linea bisogna uscire fuori, in modo da non incrociare gli altri viaggiatori. I controlli ci sono, si entra scaglionati, ma una volta saliti a bordo del treno in direzione Battistini mantenere la distanza di sicurezza è impossibile. Nessuno controlla.

Sembra un giorno qualunque prima della pandemia. A rendere tutto più disagevole anche un guasto tecnico che ha costretto il personale della metro A a chiudere la stazione di Termini, come conferma anche un tweet di Atac delle 8.13. Ore 8.30 circa, da Repubblica inizia la cammi- nata verso Piazza dei Cinquecento. Il capannello attorno alle scale di ingresso della metro A è il preludio di una giornata lunga. Sulle banchi- ne a ridosso dell’imbocco di via Cavour aspettano diversi passeggeri.

Qualcuno prova a mantenere le distanze, qualcuno non ci bada. La situazione è diversa su via Giolitti dove fanno fermata alcuni bus Atac ma anche diversi mezzi privati adibiti al servizio pubblico. Grande ricer- cato della mattinata, da molti passeggeri, è il ’70’, ovvero il bus che por- ta verso piazzale Clodio: “Nessuno ci dice niente, non c’è un cartello. Ma come si fa?”, commentano alcuni passeggeri. Davanti allo stallo di via Giolitti i bus si fermano di continuo. Ma la velocità non riesce a svuo- tare la banchina e così all’arrivo del ’70’, la corsa al posto sul mezzo si trasforma in una scena perfetta per far capire cosa significhi la parola

‘assembramento’. I controlli ci sono, ma la piazza è grande e il persona- le Atac, Polizia locale e Polizia di Stato, sono impegnati sul fronte metro A e le auto di servizio si trovano su un altro lato del gigantesco capoli- nea. Con buona pace dei passaggeri e dell’agognato distanziamento.

di Marco Agostini

A Roma su metro e bus, tra assembramenti e guasti l’odissea di studenti e lavoratori

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

TERRITORI

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La sinistra perde un punto di riferimento cresciuto con le lotte

contadine e anti-mafia in Sicilia, fu quattro volte deputato

e tre senatore

È

morto questa notte nella sua casa di Testaccio, a Roma, Emanuele Macaluso, 96 anni, ex senatore e storico diri- gente del Pci.

Le lotte contadine nella difficile Sicilia del dopoguerra stretta tra la mafia e il feudo, la militanza nel Pci, la cabina di regia del

‘milazzismo’ in Sicilia e poi l’approdo a Roma, con le esperienze alla Camera, al Senato e alla guida de ‘l’Unità’. I 96 anni vissuti da Emanuele Macaluso hanno accompagnato la storia d’Italia e della Sicilia.

Nato a Caltanissetta, in una delle province più interne dell’Iso- la, è stato dirigente sindacale della Cgil, amico e compagno di lotte di Pio La Torre, a cui lasciò la segreteria del Pci siciliano per volare a Roma. Quattro legislature alla Camera e tre al Se- nato, dal 1963 al 1992, prima nel Pci e poi nel Pds: poi acuto os- servatore della politica. Prima dell’esperienza romana il ruolo di deputato all’Assemblea regionale siciliana per due mandati.

In Sicilia fu tra gli ideatori del ‘milazzismo’, l’esperienza di go- verno che alla fine degli anni Cinquanta portò la potente De- mocrazia cristiana di quei tempi all’opposizione della giunta guidata da Silvio Milazzo, sostenuto, tra gli altri, da comunisti, socialisti, liberali e repubblicani ed Msi.

Nel Pci Macaluso era componente della cosiddetta ‘ala miglio- rista’, insieme con l’ex presidente della Repubblica Giorgio Na- politano, di cui è stato amico stretto per tutta la vita. L’1 maggio del 2019 il suo ritorno a Portella della Ginestra, a Piana degli Albanesi, dove 72 anni prima la banda Giuliano aveva sparato sulla folla dei contadini riuniti per celebrare la festa del lavoro.

“Compagni che siete morti qui, non vi abbiamo dimenticati – disse -. Il messaggio che ci avete dato siamo qui per proiettarlo nel domani, proiettarlo con i giovani, con i ragazzi, per costru- ire una Sicilia migliore, un’Italia migliore”.

AULA SENATO OSSERVA UN MINUTO DI SILENZIO

L’Aula del Senato, in apertura di seduta, su proposta del pre- sidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, ha osservato un mi- nuto di silenzio in ricordo di Emanuele Macaluso, scomparso oggi. È seguito un applauso dell’emiciclo. “Nel porgere le con- doglianze ai familiari, sicuramente stabiliremo una giornata per poterlo commemorare qui in Aula”, ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati.

di Redazione

Addio a Emanuele Macaluso, memoria storica della sinistra e parlamentare del Pci

le notizie di martedì 19 gennaio 2021

ATTUALITÀ

(8)

U

na costellazione tutta italiana di satelliti guarda giorno e not- te il nostro pianeta con tecnolo- gia radar. Attraverso le nubi oppure al buio, i satelliti di Cosmo Skymed ‘pat- tugliano’ i nostri cieli e fotografano la Terra per tenere sotto controllo mari e deserti, foreste e coste. Da oggi la costellazione fa un salto in avanti: è diventata infatti operativa la seconda generazione del programma. Forte- mente voluta e finanziata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dal Ministero della Difesa, è anch’essa duale, con- cepita sia per scopi civili che militari.

Innovazioni tecnologiche e soluzio- ni innovative sia nello Spazio che nel controllo terrestre fanno della secon- da generazione un passo in avanti nell’osservazione della Terra, settore in cui l’Europa- e l’Italia- è all’avan- guardia. La sicurezza e la sorveglianza dei territori e la prevenzione e l’anali- si di calamità dovute a cause naturali o all’Uomo restano il cuore del pro- gramma, nato nel 2007. A realizzare il sistema Cosmo Skymed è Leonardo con le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio. I dati sono a di- sposizione della comunità mondiale.

Gli utenti istituzionali possono richie- dere i dati tramite il sito web dell’Asi.

Gli Utenti Commerciali, invece, pos- sono richiederli tramite il sito web di e-Geos. “Come Asi siamo orgogliosi per quello che stiamo facendo insieme al governo per supportare lo Spazio di oggi e preparare lo Spazio del futuro”, aveva detto Saccoccia al momento del

di Antonella Salini

Pronti, via: la

seconda generazione dei satelliti Cosmo Skymed è operativa

G

iove è il gigante del Sistema Solare: il più grande, uno dei più misteriosi. Lo definiscono ‘un pianeta in tempesta’ per le tur- binose battaglie che si combattono nella nuvola di gas che lo compone. Ma cosa c’è sotto? Del suo nucleo non abbiamo certezza, dei suoi moti agitati quello che conosciamo lo dobbiamo a Juno, sonda della Nasa partita nel 2011, arrivata nell’orbita di Giove nel 2016 e da allora impegnata nell’osservazione del pianeta, tanto da convincere un team indipendente di scienziati a raccomandare alla Nasa di estendere la durata della missione. Detto, fatto. Juno con- tinuerà ad orbitare per altri cinque anni, portando a bordo anche due strumenti italiani: Kat e Jiram. Kat ottiene la misura della gravità di Giove tramite l’effetto Doppler di un segnale a microonde. Jiram

“è riuscito per primo a scoprire l’esistenza di strutture cicloniche gigantesche nei poli di Giove. Queste strutture sono stabili, restano nello stesso posto e lo fanno per anni. Questa è un’enorme scoper- ta che noi italiani abbiamo fatto con la missione Juno”, ha spiegato Giuseppe Sindoni dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). Non solo Gio- ve. Nei prossimo cinque anni Juno studierà anche le lune galileia- ne Io, Europa, Callisto e Ganimede. “Gli strumenti sono in grado di studiare questi corpi- prosegue Sindoni-. Quando ci siamo accorti che eravamo in grado di ottenere risultati scientificamente rilevanti abbiamo deciso di proporre degli studi mirati. Faremo piccole mo- difiche nella traiettoria del satellite per avvicinarci il più possibile alle lune. Questa è la grande novità“.

di Antonella Salini

Foto Na

La missione della Nasa, partita nel 2011, ha raggiun- to risultati eccezionali nello studio di Giove:

per que- sto è stata prolungata.

A bordo ci sono anche due stru- menti ita- liani

Juno all’origine del Sistema Solare Altri 5 anni sul pianeta in tempesta

le notizie di martedì 19 gennaio 2021 le notizie di martedì 19 gennaio 2021

SCIENTIFICAMENTE

SCIENTIFICAMENTE

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Secondo il Wa- shington Post, la

nuova ammini- strazione ameri- cana intende pre-

sentare subito un articolato piano

di riforma

di Brando Ricci

Domani tocca a Biden Promesse da presidente

‘Sistema piu’ umano E cittadini in 8 anni’

H

anno la pelle nera e non parlano spa- gnolo. Basta questo a rendere centinaia di migranti provenienti da Haiti o dall’A- frica - e che sognano gli Stati Uniti - estrema- mente esposti alle violenze nel Centroameri- ca e lungo il confine statunitense. “Nei suoi quattro anni al potere, il presidente Trump ha emesso 400 tra ordinanze, leggi e program- mi che hanno smantellato il sistema d’acco- glienza americano” denuncia in un’intervista con l’agenzia Dire Guerline Jozef, fondatrice e direttrice della Haitian Bridge Alliance (Hba), associazione nata nel 2016 in California per ri- spondere alla “crisi dei migranti neri” bloccati alla frontiera sud. Tale “crisi” riguarda gli haitia- ni costretti a espatriare a causa del terremoto del 2010, ma comprende anche tanti africani da Etiopia, Eritrea, Camerun, Congo, Somalia o Mauritania, in fuga da conflitti o povertà. “Al confine Usa-Messico esiste una vera e pro- pria crisi dei migranti di pelle nera- continua Jozef- non solo perché centinaia di persone restano bloccate per mesi, ma perché non parlando spagnolo ed essendo visibilmente non ‘latini’, sono esposte a molti più rischi”. I gruppi criminali in Messico, come in altri Paesi come Honduras e Guatemala, li prenderebbe- ro di mira: “Li rapiscono a scopo di riscatto, li derubano, commettono violenze e persino uccisioni”. Con le autorità le cose non vanno meglio. Oltre allo stallo forzato, dice Jozef,

“centinaia di africani vengono rimpatriati e la pandemia è diventata motivo per aumentare i ritorni”. Alla vigilia dell’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden e della sua vice, Kamala Harris, l’associazione ha inviato una lettera al futuro presidente: “Siamo disposti a lavorare con la prossima amministrazione per creare un sistema più umano e giusto” sottolinea Jo- zef. “Inoltre chiediamo che nei primi 400 gior- ni di mandato si fermino le deportazioni, che sia semplificata la richiesta d’asilo, che siano forniti permessi di soggiorno ai migranti che beneficiano della Protezione umanitaria tem- poranea e ai giovani del programma Daca e poi vogliamo la riapertura degli ingressi dai Paesi africani e musulmani”. A Biden-Harris, dice Jozef, “diamo il beneficio del dubbio”.

Ma l’appello è “a rispondere all’emergenza in- sieme ai Paesi del Nord del mondo chiamati a fronteggiare l’arrivo di migranti, tra cui l’U- nione europea o l’Italia”. La fondatrice della Haitian Bridge Alliance conclude: “Black Lives di Alessandra Fabbretti

Se le vite dei neri non contano Dal confine tra Usa e Messico Appello per gli ‘altri’ migranti Gli afrodiscendenti a rischio

Un iter legale che permetta ai cittadini stranieri di ottenere la cittadinanza degli Stati Uniti entro otto anni; la possibilità di ottenere subito la cittadinanza per i gio- vani in fuga dalle calamità naturali; ren- dere “più umano” il sistema dell’asilo po- litico: sarebbero questi i punti centrali di un piano di riforma delle leggi sull’immi- grazione che Joe Biden vorrebbe presen- tare al Congresso già domani, quando assumerà l’incarico di presidente. A rive- larlo è il quotidiano Washington Post, che cita funzionari “rimasti anonimi”. Un tema caldo, quello delle migrazioni nella regio- ne, tornato di attualità dopo che una “ca- rovana” di oltre 7.000 honduregni diretti in Messico è stata respinta con lacrimogeni e manganelli dall’esercito guatemalteco.

Proprio per evitare pressioni sul confine, Biden potrebbe rendere effettive le nuove

misure per la cittadinanza e la protezione solo ai cittadini stranieri che già si trova- vano negli Stati Uniti al 1° gennaio. La re- sidenza legale potrebbe poi essere richie- sta da chi vive nel Paese da almeno 5 anni e non ha pendenze col fisco o la giustizia.

Ottenuto questo status, si potrà ottenere la cittadinanza dopo 3 anni. Tra le novità più marcate rispetto all’amministrazione Trump ci sarebbe poi la residenza tem- poranea per i minori centramericani e un piano per il ricongiungimento familiare.

Sul tavolo però, anche il rafforzamento

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INTERNAZIONALE

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