ncora Legnano
OSSEZIOAVI CITICHE
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OSSERVAZIONI CRITICHE
SULLA
BATTAGLIA DI LEGNANO
LIBRARY 0F THE
UNIVERSITY OF ILLINOIS
IERIDINANI ) ( ) ( UETERI3
()(
K jANCORA LEGNANO
(OSSERVAZIONVIV CRV
TICHE
.UILRIC
() HOEPII
EDITORE LIBRAIO DELLA REAILCASA
MIII.A NO
I
9 oI
PRoPRIETA LETTERARIA
Tipografia Umberto Allegretti.
–
Milano, Via Larga,2.G - E3 - a
,
-
Che,se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto,vital nutrimento Lascerà poi,quando sarà digesta.
(DANTE,Paradiso xvii)
Desideravo pubblicare questo scritto
in
una delle rivistepiù
diffuse. Ma ,
non avendo trovatol '
ospitalità, a cui mi
pareva
in
questo caso d'
averdiritto ,
e ritenendo cheil
tematrattato possa interessare non soltanto
i
lettoridi
ungior
nale storico ma un pubblico
più largo , lo
stampoa parte
. Chiudoil
mio articolo storico con una brevepole
mica
,
perchè nel secoloXIX la storia
della battagliadi
Legnano è stata continuamente svisata da correnti
,
cheten
dono
a subordinarla a
sentimentipolitici . Da
parecchiotempo nessuno storico è sorto
a
combattere questoprolun
gato traviamento dell
'
opinione pubblica.
Sento ciò chevi
puòessere
di
inopportunoper
unostraniero
nel sobbarcarsia
un tale ufficio,
mail
sincero amoreper la civiltà italiana
e
la
specialità dei mieistudi mi
hanno spinto, quasi per forza , a
superare codesto ritegno .Milano
,
5 settembre 19o1.9CC643
I
.LA PACE DIMONTEBELLO E LE TRATTATIvE DELL
'
ESTATE 1175 .II
.GLIAvvENIMENTI POLITICI E MILITARI NELL
'
INvERNo PRIMA DELLA BATTAGLIA.III
.LABATTAGLIA E LAsUA IMPoRTANZA.
IV
.IL
MONUMENTo CoMMEMORATIvo A LEGNANo . DUEBASSORILIEVI NEL MUSEO SFoRZEsco .A
PPENDICE
.I
.
Regesti imperiali dell'
inverno precedente la battaglia.II
. Riproduzioni dei due rilievi nel Museo Sforzesco.-
e- - - -
e- - e
battaglia
di Legnano » per
dimostrare che nongià il popolo italiano ,
mail
papato soltanto aveva interesse a commemorarla. L ' articolo
ottenne l'
effettodiametral
mente opposto
alle
intenzionidel chiaro
autore. Il 29 maggio
1876 , settimo centenario dellavittoria , fu cele
brato
dai patrioti
milanesi con solennitàmaggiore
che maie
dettela stura
nell' Italia
settentrionalea una vera
inondazionedi repliche e
confutazioni controla tesi
delBertolini
.Oggi
chela
tempestasi è
calmata, è venuto il mo
mento
di riprendere in
esamela valutazione
storica della battaglia. Nel frattempo sono
state fatte nuove ricerche,
pubblicati nuovi documenti, da cui siamo
condottia
conclusioni,
che differiscono essenzialmentetanto dalle
vedutedel Bertolini
cheda
quelle deisuoi
avversari.
2
Il Bertolini ,
comepure i suoi
oppositori, tra i quali
primeggiavala
venerandafigura del Vignati (
*)
,hanno
rannodato
le loro
considerazioniintorno alle
trattativedi
pace
del
1175, un
annoprima
dellabattaglia . Da
esse prendiamole
mosse anche noi.
L '
imperatoreFederico
aveva assediatoAlessandria per
sei mesi. Dopo gravi
perdite,
dovetterivolgersi contro
l
'
esercitodella Lega Lombarda ,
che accorrevain aiuto degli Alessandrini . Presso Montebello i
due esercitisi
trovarono
di
fronte, pronti a
combattere. Ivi il
16aprile
I
175si
addivennealla
pace,
senza spargimentodi
sangue. Le
fonti, di cui
disponiamo,
non stabilisconocon
sicurezza daqual parte
movessel '
iniziativa dellapace ;
d
'
altrondeè una
controversia d'
importanzasubordinata :
da ambedue
le parti il bisogno
della pace dovetteesser
sentito fortemente. Tanto è vero
che,
rovesciandola pro
cedura ordinaria
, prima
fecero formalmentela
pacee ri
misero a
dopo la
determinazionedel
contenuto. La sin
("
)
Omaggio dellaSocietà Storica Lombarda alVII
Centenario della battaglia di Legnano (Milano 1876) p.
143 e seg.–
Ometto le altre nu–
merose pubblicazioni di quel tempo
,
perchè sono state tutteoltrepassate dalle ricerche piùrecenti del Tononi,
dello Tschirch,
del Giesebrecht ecc.golarità del
pattoha
suscitatoun ' altra
controversiasul
nome,
che megliogli
convenisse; per
evitarela parola
« pace
» si è parlato di « accordi » o
meno felicementedi « preliminari » :
essenzialeè ,
chefu
convenutaformal
mente
una
pace,
chealla
cittàdi Alessandria fu garan
tito soltanto
un armistizio e
che daprincipio papa Ales
sandro non prese
parte al
trattato .La
pacefu
conchiusaa Montebello in
modo solenne eobbligatorio
.« Ibi pax est ordinata Juramentis etfirmata »
così
scrisse immediatamentedopo gli
avvenimentiun Lombardo in un
poemetto,
chenel
1892è
statopub
blicato dal prof
.Holder - Egger (
*)
.L '
attodi pace in
sènon conteneva
alcun
chedi
disonorevoleper i Lombardi ,
come
hanno
credutodegli storici del
nostro secolo. I
ribelli si avvicinarono
riverentemente all'
imperatore,
chedette
loro il bacio della
pace eli
riaccolsenella
suagrazia
.Ciò era
nellospirito del
tempo. Nella forma i Lombardi
si erano piegati
, nella
sostanza essi nonrinunziarono a
nessuna
delle loro
domande. La
pace era conchiusa,
marestavano da fissarne
le condizioni particolari . Le
due parti dovevano rimetterele loro
domandea un tribunale arbitrale di sei
arbitri, gli arbitri
dovevanopronunciare la loro
sentenza dentroun
mese, i consoli di Cremona
(1
)
Neues Archiv derGesellschaft fueraeltere deutsche Geschichts kunde, XVII ,
493 –496.dovevano dentro
i
successiviquindici giorni ,
deciderein
ultima
istanzasu tutti i punti
controversi.
Il tribunale arbitrale si riunì , le parti
consegnarono leloro
domande. Ma nel
frattempo nell'
animo deicol
legati s '
era operatoun
mutamento sostanziale. Tra
le domande deiLombardi , le quali
cisono
state conservate , si presenta come condizionepreliminare , in
apertocon
trasto
col primitivo
trattatodi
pace, la
partecipazione dellaCuria Romana . L '
imperatore,
che avevagià con
gedato
il
suo esercito,
dovettesubire
quest'
imposizione .Non
senza motivofu
mossofin
d' allora ai Lombardi
dalla parte imperialeil rimprovero di violazione di trat
tato
. Colla
partecipazionedella Curia ,
impostaposterior
mentedalla Lega , il trattato
testè conchiusoveniva in
teramente modificato
. Non si
trattavapiù
d'
una pacedi Federico
collaLega Lombarda , si
trattava ormai d'
una pacegenerale col papa e coi suoi
alleati, il re di Sicilia
e
l '
imperatoredi Costantinopoli . Ai sei arbitri e ai con soli di Cremona venivano ora ad aggiungersi gl '
inviatidel
papa. Il
trattatoprimitivo
non potevapiù
essereos
servato
alla
lettera .Su invito
dell'
imperatoregiunsero in Lombardia tre
cardinali. Le
trattativesi trascinarono per le lunghe
efinalmente
furon
rottedalla Curia e dai Lombardi . I
consoli
di Cremona pronunciarono tuttavia il loro lodo
,ma esso
non fu
accettatodai Lombardi . La guerra si
riaccese .
Lo scoglio , su cui all '
ultimo momento naufragaronole
trattative, fu Alessandria . Fin
daprincipio l '
imperatorele
aveva concesso,
a differenzadegli altri
comuni, un
semplice
armistizio ed
ora esigevala
distruzione della città,
che era stata edificataa suo
dispetto. I Lombardi
consideravano
la
conservazionedi Alessandria
comeun
punto d'
onore. I consoli di Cremona nel loro
beneela
borato
lodo
avevano soddisfatto quasitutte le
domande dellaLega
, ma avevano concessoall '
imperatorelo scio
glimento del
comunedi Alessandria . Per
amoredi Ales
sandria
i Lombardi
non acconsentironoalle
condizionidella
pace,
che nel rimanente eranmolto
favorevoli.
Si è
disputato sei Lombardi
abbianviolato il giu
ramento
,
rifiutandosidi
accettareil lodo
arbitrale. Il lodo
con
tutta probabilità è
stato pronunziatosol dopo la
partenza dei cardinali, quindi lungo tempo dopo il
termine stabilito. In tal
casoè difficile parlare di
un'
obbligazionegiuridica della Lega , si
potrebbe tutt' al più
discuteredi
un impegnomorale : i Lombardi
avevano indottol impe '
ratore
ad
ammetterela Curia nelle
trattative e,
dopola
rottura
delle trattative
comuni,
avrebberopotuto tornare ad
attenersial
trattatoprimitivo
.Non posso qui riportare per
estesol '
esame deido
cumenti
, su cui si fonda la
mia esposizione( ) ;
esso mi(
)
Rimando alle mie ricerche «Der Friede von Montebello unddie VVeiterentwickelung des Lombardenbundes »(
Berlin 1895 ).Il
mioopuscolofu accolto in Italia con favore
,
forse oltre il merito.
In ogni caso obbiezioni sostanziali non sonostate fatte nè dagli storici italiani
,
nè da quelli tedeschi .condurrebbe
troppo di là dai limiti
d'
unarticolo ; qui voglio
rilevareun punto solo
.Nelle fonti più
diversevien
rimproverata dagl' im
periali ai Lombardi una violazione di
trattato. L '
unicatestimonianza
,
che assegnia
quest'
accusauna
datapre
cisa
, è quella di Goffredo di Viterbo , il
quale prese personalmenteparte alla
campagnaed è quindi tanto più
credibile. Nel Pantheon egli scrive :
«Regia mandata iurat gens pacificata
,
»« Ante dies octo
par
decidit evacuata »e
nel Carmen
deGestis Friderici ancor più
esattamente:
« Vir
octava diesfraudem paritura recedit,
»« Cum periura manus a tramite lapsa recedit
. » (
*)Otto giorni dopo la
conclusionedella
pacei Lombardi
divennero
spergiuri.
Mettiamo ora
in
relazione questanotizia col fatto , pro
vato mediante
le firme dei
cardinalida
mepubblicate (
*)
,che tutt
' al più quindici giorni
dopola
conclusionedella
pacel '
imperatoreinvitò la Curia Romana
a parteciparealle
trattative. Tale
partecipazionedella Curia ,
cheera in
contraddizione
col primitivo
trattato,
stava nell'
interessedella
Lega e non in quello
dell'
imperatoreed
era statapremessa
dalla Lega
stessaalle sue
domande comeco n -
di ti o si n e qua no
n. E
N manifestoperciò
chelo sper
(*
)
Monumenta GermaniaeSS
., XXII,
268 e 328.(*
)
Op.
cit.,
pag. 114 e seg.giuro indicato da Goffredo di Viterbo può bensì riferirsi alla
nuova pretensionedella Lega ,
ma nonal lodo cre
monese pronunciato molto
più tardi . Le parole
stessedi Goffredo « a tramite lapsa recedit »
concorronoa confor
tarela mia
opinione,
chele
città nonviolarono tutto il
contratto con aperto
spergiuro ,
malo
coartaronoposte
riormente
colla
dichiarazione,
che non avrebbero accettato lapace
che sotto condizione.
La violazione di
trattato apparecosì
molto meno gravedi
quantola
rappresentasseroper lo innanzi il Ficker , il Bertolini e il
Giesebrecht. Il fatto però di una
violazionedi
trattato nonpuò
essere distruttodalle ar
gomentazioni
degli
avversaridel Bertolini .
Bisogna
riconoscere l'
importanzadella
pacedi Mon
tebello
: ciò
chefu
convenuto nelI
175servì di base
alle trattative seguenti e, modificato a favore
dell'
imperatore,
fu sanzionato nella pace definitiva
di
Costanza. Dunque
già un
annoprima della battaglia di Legnano la Lega Lombarda
avrebbepotuto
ottenere delle condizionidi
pacepiù favorevoli di
quelle chepoi in
realtà ottenne.Per
questomotivo le vicende della pace di Monte
bello
hanno importanza ancheper la
valutazione storica dellabattaglia di Legnano
.II
.Gli
avvenimentimilitari e la
situazionepolitica prima
dellabattaglia sono
statigiudicati
erroneamentedalla maggior parte degli storici
moderni. La
causava ricer
cata
negli
stessiscrittori
contemporanei, i
quali, abba
gliati dallo
splendoredella vittoria
deiLombardi ,
noncurarono
i
successi precedenti dell'
imperatore .Malgrado l '
insuccessodi Alessandria la
campagna dell' inverno
precedente(
1174- 75 )
avevagià portato
deifrutti all imperatore
' . Il
Piemonte ela Lombardia occi
dentale
, che
durantel '
assenza dell'
imperatore avevanosu
bìto il predominio
della lega, al primo apparire del so
vrano
tornarono al
suofianco :
così feceTorino ,
cosìPavia
, così il
marchesedi Monferrato , il
contedi Bian
drate
e molti altri signori . Come da
nordovest, contem
poraneamente anche da
sud venivan fatti
deivuoti sen sibili nelle file della Lega . L '
arcivescovodi Magonza ,
legato imperiale
,
essendosi spinto, dopo una
seriedi com
battimenti
, fin
nellevicinanze
immediatedi Bologna ,
aveva staccato
dalla Lega i nobili e
quasi tuttele
città dellaRomagna
.Durante le trattative di
pace nell'
estate(
1175) l ' im
peratore seppe
vieppiù
rinforzarela
suaposizione :
con–
17–
ricche donazioni
si
cattivòil favore degli ordini religiosi in Lombardia e
principalmenteriguadagnò l '
alleanzadella città
di Como . Così , in pochi
mesi, la
potenzadel
l
'
imperatoreera
cresciuta notevolmente. Veramente in
seguitoalla
pacedi Montebello l '
esercito tedescosi era
scioltoe il
Barbarossa, dopo la
rottura delle trattative , feceraccogliere
nuovemilizie di là dalle Alpi ,
levandoamari lamenti contro lo spergiuro dei ribelli . È da
questiforse
,
chein Germania
nacquela voce
dell'
impotenzamilitare
di Federico in
quell' inverno ( I
175-
76) ;
mentrein
realtàegli
stesso,
accompagnato da numerosose
guito
,
avevaripreso
energicamentel '
offensivasin
dal-
l
'
autunno.Gli scrittori
contemporaneitacciono
quasitutti gli
avvenimenti
militari di quei
mesi. Il
cardinale Bosone , nellaVita Alexandri ,
nonparla
chedelle scorrerie
deiLombardi e
secondogli annali
tedeschil '
imperatoresarebbe rimasto impotente dentro
le
muradi Pavia . In
vece
Romualdo di Salerno
riferiscedi
nuovi assaltidi Federico
controAlessandria . Gli
annalisti tedeschi eranotroppo lontani dai luoghi degli
avvenimentie la Vita Alexandri ,
comeè provato
da numerosi esempi,
nonè
degna
di
molta fede .Nel
nostro casola
narrazionedi Romualdo è lumi
nosamente confermata
da
documenti, la
cui dataè
statarecentemente
stabilita ( )
.(
)
Cfr. l'
appendiceI
.Lungi dal
restare oziosoin Pavia l '
imperatoregià
nel novembre dette
l '
assaltoad Alessandria ,
nell'
inverno s'
accampò pressoTorino ed Ivrea ,
nellaprimavera se
guente ottenne
l '
adesionedi Tortona e poi si rivolse di
nuovocontro Alessandria . Un
momentoparve
cheper
sino
gl ' intrepidi Alessandrini
dubitasserodella loro
sorte.
L '
imperatore contavagià
suun sicuro
successoed im
poneva
di
nuovol '
evacuazione della tanto odiata città, cheegli voleva ad ogni
costoumiliare . La
speranza non si avverò:
anche questavolta Alessandria
rimaseincrol
labilmente salda
. Ma la sua posizione era
pericolosa assai, or
chela
potentee vicina Tortona non
militavapiù
collaLega (
*)
.Durante
questi combattimentiintorno ad Alessandria
, pare cheil bellicoso
arcivescovodi Magonza , ritornato
nella Romagna
,
riportasseuna vittoria
notevolesui Bo
lognesi
. Certo è
che a primavera, più giù ,
pressoCar
seoli
, volse in fuga l '
esercitodel re di Sicilia .
Di fronte a
questi successile
città collegate non sapevanorisolversi a un
colpo decisivo. Si
contentavanodi
mandare aiutiad Alessandria , di
devastareil territorio
dei
comuniostili e di
prendere misure energiche control
'
esercitodi
soccorso,
che accorrevadalla Germania . Tut
(*
)
Cfr.F.
GRAFF,
« Lafondazione diAlessandria inrelazione colla storia della Lega Lombarda,
tradotta dal prof. G. A
. BoLTsHAUSER » (Alessandria 1888) p.
73-
132 e ilmio articolo«
Ueber Kaiserurkunden des Jahres 1176»,
che verrà fuori nel prossimo fascicolo del «N.
Archiv der Gesellschaft fuer aeltere deutsche Geschichtskunde »(XXVII ,
245-
25o)
.tavia
non riuscirono a impedire
chel '
imperatoresi
riunissecoi Tedeschi a Como . La
causavera di
questa fiacchezzadei
collegati stava nelleloro
dissensioni,
che esistevanogià prima della pace di Montebello ,
masi raddoppiarono dopo la violazione del trattato . Venezia da parecchio
tempo non appartenevapiù
chedi
nomealla Lega . Lodi e Ber
gamo pencolavano
. Tortona
sene
staccò,
seguendol ' e
sempio
di Como
edi Pavia . Ma il più grave
era che Cremona, fin ' allora a
capodella Lega ,
ora offesa dalrifiuto di
accettareil suo lodo , si
astenevadalle
adunanzedei
collegati e inclinava alla parte
imperiale(
*)
.Il
risultatodelle
mie ricerche,
chemi propongo di
raccoglierefra poco in uno
scrittodi maggior
mole, può
essere riassunto dicendo,
chela
situazione generale nella primaveradel I
176era la più favorevole possibile per
l'
imperatore.
Sotto
questo aspettola battaglia di Legnano
acquista unnuovo valore . Se l '
imperatore avessevinto allora i Milanesi , la sua vittoria
sarebberiuscita
fatalealla Lega Lombarda . La vittoria
deiMilanesi bilanciò i
successi precedenti dell'
imperatore,
anzi detteil
sopravventoalla Lega . Sol per
questomotivo
saremmogià obbligati a con
cedere
alla battaglia di Legnano un significato
importante.
(*
)
Cfr.
GIESEBRECHT,
«Geschichte der deutschen Kaiserzeit »V
,774
-
777 eVI ,
524-
525;
la mia monografia «IDer Friede von Montebello» p.
81-
99 .III
.Le vicende
dellabattaglia sono
notee mi limito a
riassumerle brevemente.
L '
imperatoresi era
avanzato daComo colle
nuovemilizie
tedesche,
mentreun secondo
esercito imperiale dovevamuovergli incontro da Pavia
.È verosimile
cheegli
non avesse inizialmentel '
intenzionedi
attaccareMi
lano
,
masi
dirigesseverso Pavia per riunirsi cogli altri
suoi aderenti. Ma
ecco, vicino a Legnano , l '
esercitocol
legato
attraversargli la
strada. Tra le avanguardie si ac
cese
una
scaramuccia, in cui i Tedeschi
rimaserovinci
tori
. L '
imperatore, non
facendola
debita stimadelle forze
che avevadi
fronte, assalì
impetuosamenteil grosso del
l
'
esercito nemico,
confidando nella carica dellasua caval
leria pesante. Questa
difatti, col poderoso urto ,
spezzòle prime file
nemiche,
formatedai
cavalieri lombardi,
esi cacciò
fin
sottoal
carrocciodi Milano . Ma lì fu arre
stato
l '
impetodei cavalli
tedeschi. Intorno al
carroccio stavail fiore
delleforze
milanesi,
che,
infiammate dalricordo della
recente distruzione dellaloro
città,
eranri
solute
a
resisterefino all ' ultimo respiro . Ivi s '
impegnòun terribile
combattimentocorpo a
corpo, in cui la pre
ponderanza numerica della fanteria sopraffece
i
cavalieritedeschi
. L '
alfiere imperiale cadde, lo stendardo di bat
taglia
scomparvetra le
zampe deicavalli
ele file tede
sche
si sciolsero in fuga
precipitosa. L '
imperatore,
cheaveva combattuto eroicamente
fino all '
ultimo, sfuggì per
miracoloalla prigionia ; egli
dovette tenersi celatoin un
nascondiglioe solo dopo alcuni giorni
ricomparve con pochi compagnia
Pavia,
dove eragià
statopianto per
mortodalla
consortee dai
suoi.
Il
meritodella vittoria
spettaprima di
tuttoai Mi
lanesi
e
precisamentealla loro fanteria . Fu la rivincita
della distruzionedi Milano
ela prima gran vittoria
delle picche dellafanteria
cittadinasopra le
pesanti corazzedella
cavalleria feudale .Vero è
cheil
numerodei
combattentifu relativa
menteesiguo . L '
imperatore non erapiù ,
come prima,
sostenutodai principi
dell'
impero. L '
esercito tedesco,
cheavea
varcato le Alpi ,
consisteva,
secondola
valutazione deiLombardi , di mille uomini soli . A
questisi aggiun
sero
le milizie di Como . I collegati
avevanouna gran
preponderanza numerica
,
sebbenele milizie
presenti non fossero cheuna parte
delleforze militari
dellaLega
. Infatti,
oltrei Milanesi , non presero parte alla battaglia
chedei cavalieri di
Piacenza, Lodi , Novara , Vercelli ,
Brescia e della Marca Trivigiana ,
mentrele milizie
deglialtri
comuni erano ancoraper via .
Ma il significato di una battaglia
non dipendesol
tanto
dal
numerodei
combattenti. Va
tenutoil
debito conto dell'
effettomorale in un tempo , in
cuila forza
delle ideeera maggiore
cheoggidì
.L '
imperatoreera stato
sconfittoin
campo aperto dai ribelli, la
temuta cavalleria tedesca era stata battutadalla
spregiatafanteria
cittadina. L '
imperatore,
che personificaval
' orgoglio e l '
eroismo cavalleresco,
dovette scamparefug
gendo
. Il
campoimperiale colle
insegne dell'
impero, lo
scudo
e la bandiera , la
croce ela
lancia, e un ricco
bottino cadde nelle mani
degli
avventurativincitori . Fra i prigionieri v'
eranpochi Tedeschi ragguardevoli ;
mainvece quasi
tutta la milizia di Como . Il trionfo
deiMi
lanesi
fu
completo. L
'annunzio dellavittoria
produsse nei contemporaneiun '
impressione profonda.
A prima vista le
conseguenze immediatedella bat
taglia paion
meschine. Como , per
riaverei prigionieri ,
dovette rientrare nella
Lega .
Invece Cremona, la
cuigelosia non fu
chevieppiù
stimolatadalla gloria di Mi
lano , si dichiarò
apertamenteper l '
imperatore. In tutto
il
restola posizione
reciprocadelle
dueparti
restòim
mutata
in Lombardia . Ma l '
imperatore stessoriguardò
come definitiva
la
sua sconfitta. Dopo la battaglia egli
aperse trattativedi
pace,
e, per
quanto sappiamo,
nonricorse
più alle
armi.
L '
importanza attribuita dall'
imperatorealla sua scon
fitta
può
essere misurata con sicurezza quasi matematica daun
documento,
cheè
venutoalla
luce immediatamentedopo il
settimo centenario. Nel
1877il
benemeritoarci
prete dott
. Gaetano Tononi (
*) ha
scopertoun docu
(
)
«Archivio Storico Lombardo»,IV
, 215 eseg.
Vedi anche il bel lavoro di OTTo TscHIRCH,
«Beitraege zur Geschichte Mailands » (Brandenburg,
coi tipi di Wiesike,
1884),pag. 31 e seg .-
mento capitale da aggiungere
alla
ricca raccoltagià pub
blicata
da Cesare Vignati
nellasua « Storia Diplomatica della Lega Lombarda » (
1866)
.È un
secondo tentativodi
mediazione fatto daCremona poco
dopola battaglia di Legnano . L '
imperatore accettòla proposta
conuna
scrittura conservataci anch'
essa.
Ora ,
confrontando questa propostacol lodo pronun
ciato avanti
la battaglia di Legnano , non scorgiamo
che una differenza essenziale. Il
comunedi Alessandria
non dovevapiù
esseresciolto ,
maveniva
riconosciuto. Così
dunque l'
imperatorerinunziava appunto al pomo della
discordia, per
causadel
qualele
trattativedel I
175 erano andatefallite . Queste furono le condizioni più favorevoli,
chei Lombardi avrebbero potuto
ottenerenel
corso della guerra.
Ma i Lombardi ,
comeprima
avevanorifiutato il lodo per
amoredi Alessandria , rifiutarono ora la
nuova proposta cremoneseper
non abbandonareil
papa. Allora
l
' imperatore si rivolse
con propostedi
paceal papa
stesso. La Curia patteggiò una pace
separatain Anagni
e nelleulteriori
trattative ottenneun
armistiziodi
sei anniper le
città dellaLega . Ciò
costituìun vantaggio per l '
imperatore. Pieni di
amarezzai Milanesi
accusaronoil papa di tradimento . Infatti
questie non la Lega Lom
barda
avevacolti i frutti
dellavittoria di Legnano
.Così
,ponderando
oggettivamenteil pro '
eil
contro,la
nostraopinione viene a star di
mezzotra quella
delBertolini e quella
deisuoi
oppositori.
Il
momento decisivo nella lottatra i Lombardi
el
'
imperatore sta senza dubbio nellaprima
difesadi Ales
sandria
e non già nella battaglia di Legnano . Fino dalla
pacedi Montebello l '
imperatore aveva rinunciatodefi
nitivamente
alla politica
dispoticadei suoi primi anni
e concessoai
comuniuna larga
autonomia amministrativa. Colla
pacedi Costanza i
comuni ottennerodi
meno. Ma
essi
dopo la battaglia di Legnano a vr
ebb
ero p o tuto
ottenere
di più ,
come dimostrail
nuovo documentodel Tononi . Dopo la battaglia l '
imperatore nonsi rivolse
subito
alla Curia ,
maprima ai Lombardi e fu
soltanto colpaloro , se non
sepperousufruire della vittoria . D'
altra partela vittoria
cadegià nel periodo
della decadenza interna,
quandola Lega
nonera più salda
comeprima ;
tra l
'
assediodi Alessandria e la battaglia di Legnano
stala
pacedi Montebello
collaviolazione del
trattato , cheseminò la discordia tra i
comuni senza aumentarela
saldezza dell'
alleanzacol
papa. Ma
esteriormentela vit
toria del 29 maggio
1176 rappresenta l'
apogeodello
splendore
e della
potenza dei comuni, e
cometale è ri
masta
nella
memoriadella
posterità .È così fin a un
certo puntogiustificato ,
se nellatradizione
popolare « L
egn a no »
appare comela sin
tesi
della Lega Lombarda.
IV
.Ancor oggi si può
ripeterela
sentenzadel Vi
gnati che
la Lega Lombarda è « più
famosa checo
nosciuta
»
.Un anno fa è
stato erettoin Legnano un
monumentocolla
seguente iscrizione: «
Doveil 29 Maggio
1176 la legadi
poche città rivendicò controla
maestà dell'
imperola
libertàdel
comune, l ' Italia a
perenne ricordanza eresseil 3 Giugno
19oo» . Ai lati si leggono i nomi di 23
città dell' Italia
settentrionale,
che, non potendo
essereconsi
derate comel ' Italia
che eresseil
monumento,
devonoessere intese come
« la lega di poche
città» .
In
questa iscrizionedi un
monumentopubblico vi sono gravi
inesattezze storiche. Nella battaglia di Legnano
«
la
legadi
poche città»
avevauna
notevole prevalenza numericasul suo
avversario. Tra le
città enumerate mancaReggio
d' Emilia ,
chesi
mantennefedele alla Lega
dalprincipio alla
fine. Che vengano
compresenel
numeroR i m i
ni , Tortona e Cr
em o na , può
scusarsi. Ma è
da
un
pezzodi
scienza comune,
cheAsti e C o
mo in quel tempo non
appartenevanoalla Lega ,
maal partito
Imperiale. Anzi Como è la
città,
che preseparte diretta
mentealla battaglia a fianco
dell'
imperatore, e fu
quella' 4
che
risentì più
duramentele
conseguenzedella
sconfitta.
Potrebbe
persino parere un '
ironialeggere il suo
nometra quelli
deivincitori di Legnano
.Ma più grave di
questisingoli errori è il falso con
cetto che
suggeriscono le parole «
controla
maestàdel l '
impero» . Non fu
combattuto controla
maestà dell' im
pero
,
ma controil
despotismo dell'
imperatore. L '
iscrizione èispirata a quello
stesso sentimento,
chevibra
attraversole
pagine
dell'
opuscolo commemorativo dell'
inaugurazionedel
monumento: il parallelo tra il periodo della Lega
lLombarda e
quello
dell'
occupazioneAustriaca nel
nostro secolo.Basta
uno sguardo
nellastoria per
capire,
chesa
rebbe
difficile trovare un
paragonepiù
infelice. Gli Au
striaci erano conquistatori
,
Barbarossa re ereditario. Gli
Austriaci
erano odiati,
Barbarossa,
che IDante chiama«buono » , fu
sempre personalmente stimato. Gli Austriaci
erano combattutida tutti ,
Barbarossa avevauna parte
del
paese consè . Contro gli Austriaci scoppiò una lotta
a morte, i
nemicidi
Barbarossa non ne misero maiin dubbio i diritti sovrani : lo scopo
dellaLega Lombarda
nonfu di
scacciarel '
imperatore,
madi obbedirgli in una
formapiù
libera.
Sui
concettidi quel
tempogli storici italiani e te
deschi
sono
concordi; non si
tratta d' un punto contro
verso
,
ma d'
unaverità oggi
universalmente riconosciuta, la
quale cominciòa farsi
stradadal Sigonio e dal Mu
ratori in poi , grazie ai progressi della
criticastorica .
L '
opinione opposta,
cheil tempo del
Barbarossa fosseun tempo di
dominazione straniera, si trova già alla fine del
secoloXV
,proprio
quando cominciò effettivamentein Italia la
dominazione straniera. Tale opinione è diven
tata
più popolare
che maiai
nostrigiorni in Lombardia,
specialmenteper
operadegli scrittori di parte
democratica .Rimando per
esempiai
numerosigiudizi ,
chehanno
emessouomini politici ,
letteratied altre
notabilità nellacomme
morazione dellabattaglia di Legnano
.Come corollario al già
detto, aggiungo
alcuneos
servazioni
su
due sculture,
chesi trovano nel bel Museo
Sforzescodi Milano . Sono
duefigure
di pietrain rilievo
, una maschile cheproviene dalla Porta
Romana,
l'
altrafemminile
dalla Porta Tosa . Nella « Guida Sommaria
»del
museohanno
designatola figura
maschile come«
figura satirica
dell'
imperatore Federico Barbarossa»
e quellafemminile
come« figura irrisoria
della consorte dell'
imperatore Federico Barbarossa» . Quanto
menoè di
scutibile
l '
imparzialità deisignori del
museo milanese , tantopiù
quest'
esempioproverà ,
comesieno ancor forti
pregiudizi,
cheormai
dovrebbero esser antiquati.
Cominciamo dalla figura
maschile. Il bizantino Ni
ketas
, scrittore
contemporaneo, riferisce
che l'
imperatoregreco
aiutò i Milanesi
aricostruire le loro
mura. Gal
vano
Fiamma
menzionanel
secoloXIV la
nostrafigura
comequella
dell'
imperatoregreco . Nel
secoloXVI Paolo
Giovio ed altri
credetterodi
riconoscere nelrilievo una
rappresentazionederisoria di Federico
Barbarossae a
tale
opinione si sono
attenuti d' allora in poi il Giulini
ela maggior parte
dei dotti(
*)
.Prima di tutto
mipare
chela figura in sè , per il
tempo
a
cui appartiene,
nonsia
affattoridicola . Gli altri
famosibassorilievi
dellaPorta Romana del
1171,
operedegli artisti Anselmo
eGirardo ,
destanoin noi un ' im
pressione
per lo
meno altrettanto comica,
quantola figura del così
detto imperatore. Il
mostro, su cui troneggia la figura
collegambe
incrociate, probabilmente non è altro
cheun simbolo della
potenzaformidabile del
rappresentato .Ma
sevogliamo
ammettere qualche cosadi derisorio
nellafigura, allora è
impossibile,
che essa rappresentiFederico . I Milanesi hanno
sempre,
anchenei tempi
della massima oppressione
, riguardato il
Barbarossa comeloro re e i loro sdegni
eran principalmenterivolti
controi
commissari imperiali. Ma v
'è
dell'
altro. Dopo la
pacedi
Costanza, Milano
cambiò interamenteil suo atteggia
mentopolitico
e divenneil
sostegnopiù saldo
dellapo
litica
imperiale. Già nel I I84
accolse nelle suemura Federico
comeamico e
protettore. Ora è
assaidifficile
pensare che
un
imperatore, orgoglioso
comeil
Barbarossa,
volesse entrare
in una
città, sulla cui porta si fosse tro
vata
un ' immagine derisoria di lui . Il
Barbarossavisitò
ancora altrevolte Milano e nel gennaio I
186 dettealla
città
una prova
insignedi
favore,
facendo celebrare nella(*
)
GIULINI,
«Memorie di Milano»,VI ,
4o7eseg.(
Ediz.1855,III
,716 e seg.
)
.G.CARoTTI nel Boll.
della cons.
del Museo Arch.
in Mil.
1895 ,pag. 2o e Seg.
chiesa
di S
.Ambrogio le
nozze memorabilidi suo figlio Enrico
con Costanza,
erededel regno di Sicilia . Nel Brolo , fuori
della cittàfra Porta Romana e Porta Tosa ,
fu erettoun
maestosoedificio di legno , in
cui, tra il giu
bilo del popolo , fu festeggiato lo sposalizio . È quindi
inammissibile che
sulla Porta Romana
possaaver
esistito un'
immaginederisoria del
Barbarossa.
Dai motivi
addottirisulta
ugualmente, perchè il ri
lievo di Porta Tosa , la figura
femminile, non possa rife
rirsi alla
consortedi Federico
.Ma per
questo secondorilievo la
dimostrazioneè
fattaancora più
stringenteda un altro ordine di prove
.Mentre la figura
maschilepuò
artisticamente appartenereal
secoloXII , avrei
deidubbi in proposito per la figura
femminile
(
*)
.E
mentre nonè
necessario ammettereil ca
rattere
derisorio per la figura
maschile,
che potrebbequindi
rappresentare anchel '
imperatoreFederico , per la
figura
femminile è
assolutamente esclusaogni
riferenza all'
imperatrice,
essendo manifestoil
caratterederisorio
dell
'
immagine. L
'atteggiamento indecente dellafigura , la cui parte
oscenaè
giustamente sottrattaagli
occhidel pubblico ,
nonlascia
alcundubbio sull '
argomentorap
presentato
. Sull '
arco cheincornicia la figura
stannole parole « hec est porta
pottetonse » (
*)
.Nella vicinanza
(1
)
Vedi l'
appendiceII
.(
*) Del resto sul rovescio della pietra silegge un'
iscrizione romanadei primi tempi dell
'
impero(
C.I . L .
Vb p.
643,
n. °5832 ).–
Porta Tosaègià menzionata in tempianteriori al Barbarossa
.
Ma potrebbe esserdella
porta si
suppone,
checi
fosseil
quartiere delle meretrici. – E
questa avrebbedovuto
esserela
mitere
gina
Beatrice, la
consortedi Federico
Barbarossa !Nella lotta gigantesca fra la Lega Lombarda e
l' im
peratore
,
questi rappresentavala
reazione,
quellail pro
gresso
. Le
simpatiedi
chiunque, italiano o
tedesco, si
occupi della
storia di
questo tempoglorioso ,
sarannoper
i Lombardi . Ma le
simpatie devonosorgere dalla critica
oggettivadelle fonti
contemporanee. Appena
c' entrino le
ideepolitiche
moderne o, peggio
ancora, le passioni di
parte, trasformiamo il più bel
quadroin una
caricatura. La storia della Lega Lombarda è così bella
nella sua purezzae
semplicità,
che sarebbeun vero
peccato guastarla coipregiudizi politici . Consideriamo quel periodo
comeuna
fase importante nell'
evoluzionedella borghesia ,
come
un
momento essenzialenello sviluppo dello spirito
nazionale,
descriviamolopure
comeil vestibolo del rina
scimento
,
ma, per
carità,
nontrasportiamo le
ideedel
secolo decimonononel
secolo duodecimo .dubbio
,
sesi trattidella stessa porta e se il nome derivi dal nostro rilievo.Cfr
.
GIULINI l.
c.
e LABUs,
Catalogo delle iscr.
della coll.
Archinta (Ms . Arch.
Civ. di Milano).- - -
APPENDICE I
.Regesti imperiali dell
'
inverno precedente labattaglia diLegnano.Riassumo quibrevemente
i
risultati delle mieultime ricerche. (Vedianche« N.
Archiv derGesellschaft fueraeltere deutscheGe
schichtskunde
» XXVII,
245 e seg.)
1.
(
175) ottobre 25.
dato a Belforte.Privilegio per
il
vescovado eilcomune di Como. (Il K
.StumpfBrentano « DieReichskanzler
–
Kaiserurkunden »regesto n.
°4178b:senza anno).Lalista deitestimoni prova cheildocumento appartiene al 1175 e non al 1164
,
come credeva Stumpf nelregesto n.°4o32a. 2. 75 novembre 6.dato a Annone.« Sententia domni Friderici Rom
.
imp.
» citata in un trattato fra Genova e Pisa (Stumpf regesto n.
°4179).3. 1175 novembre 2o. dato a Annone.
Privilegio peril monastero di
S
.Giorgio aNaumburg .(Stumpf regesto n.
° 4183, coll'
anno 1176).Il
documento porta nell'
originale,che ho veduto nell
'
archivio di Weimar,
l'
anno MCLXXV .L'
indizione
VIIII
conviene,
come Bedaica,
anche al 1175 . 4. 176gennaio 5. dato presso Torino.Privilegio perl
'
ospedale diS
. Bernardo .(Stumpfregesto n°4182:con data incompleta
.
Edito neiMon.
hist.pat.
Taurchart.II ,
1o52).La data completa si trova inuna copia recente dell
'
archivio distatoaTorino
(
cfr.
Paolo Scheffer-
Boichorst nel N.
ArchivXXIV
, 141)e in unavecchia pergamena finorasconosciuta
,
che forse è l'
originale stesso
,
nei Regimagistr.archivi dell'
ordine Mauriziano(Ospedale Mauriziano a Torino) fra
i
Diplomi de'
duchi di Savoja ed altri principi concessi in favore della casa e prevostura diS
. Bernardo
,
mazzoI
n.
° 3:«Actum apud Taurinum anno domini
MCLXXVI
indictioneVIIII .
Nonis Januari ». 5. . . . . . .
. dato a Ivrea.Donazione perl
'
ordine diS
. Giovanni inGerusalemme (Stumpfregesto n
.
°4181 a:
senza data:
«Actum Yporegie incastro predicti imperatoris »). La cronologia di questo documento dipende probabilmente da quella delprecedente
.
32
6. 1176 marzo 6.
(
a Tortona?)Col
Fin
Il
protocollo di un trattato fra l'
imperatore e la città diTor
tona (Stumpfregesto n
.
°4795 a:
senza data.
Vedi l'
ultima ristampa deltesto nei Mon.
Germ. ,
Constitutiones et ActaI ,
39o e seg.)
.La data si trova in un regesto aTortona
,
nell'
archivio vescovile ,nella busta «
I .
Privilegi 1o83-
1784.Statuti 1326-
1665»:« I176 a dì 6Marzo.
Carta di reconciliatione di Federico Imperatore
,
per la quale per Corrado Balalo si giura che la città di Tortona non saràdi
strutta ma salvata e diffesa
,
nè scorderà di più che dalli Pavesi si riscoteva erimovai
privilegi e ledonationi fatte in pregiudiciodi Tortona,
nè permetterà che siano tolti ibeni della chiesa di detta città,
etfarà che il marchese di Monferrato non darà molestia al vescovoperStazzano peri
denari dattietfarà chei
Pavesi teneranno pace in perpetuo conTortonesi etconcede ancorai
macelli, i
mollini etlevie publicheetmolti luoghi
,
fra qualivi
è Serravalle etCastelnovo etCassano ». -
« interventu d
.
Beatricis imperatricis auguste».APPENDICE II
.cortese permesso della consulta archeologica del Museo Sforzesco ho fatto fotografare i due rilievi
,
che dovrebbero rappresentare il Barba rossa e lasua consorte,
perchè tutte le riproduzioni finorapubblicate sono insufficienti per far riconoscere il loro stile.
Della donna nonriproduco che laparte superiore
(
che non offende la decenza)
, qualesi vede nelmuseo
.
Ma anche così il confronto dei due rilievi basterà permostrare che non possono appartenere alla stessa epoca.adesso ambedue
i
rilievi sono stati sempre attribuiti al secoloXII
.Invece
,
a giudizio del noto storico dell'
arte,
prof.A
. G. Meyer,
acui ho mostrato le fotografie
,
l'
esecuzione della figura femminile è notevolmente più fina e lo stiledel tuttodiverso che nellafigura maschile e negli altri rozzi rilievi della Porta Romana eretta nel 1171.
Dunque anche la critica artistica escluderebbe
,
che il rilievo della donna rappresenti lamoglie del Barbarossa.è
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