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RESTITUZIONE DEI LAVORI DELL INCONTRO DI FORMAZIONE SVOLTOSI PRESSO L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA IL GIORNO 8 APRILE 2015

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Corso di Laurea magistrale quinquennale in Scienze della Formazione Primaria A.A 2013/2014

RESTITUZIONE DEI LAVORI DELL’INCONTRO DI FORMAZIONE SVOLTOSI PRESSO L’UNIVERSITA’

DEGLI STUDI DI PERUGIA IL GIORNO 8 APRILE 2015

1° GRUPPO

La matematica è un linguaggio universale

Mentre in passato ogni popolo usava un proprio codice matematico, oggi invece c’è un unico codice che permette a tutti di comunicare nello stesso modo. I bambini alla scuola dell’Infanzia contano per :

- gioco -imitazione

-perché stimolati da un adulto

Il bambino fa delle operazioni mentali ancora prima di conoscere i numeri, come unire, separare, classificare.

Tutte le attività quotidiane sono ricche di operazioni logico-matematiche.

Il concetto del numero che corrisponde alla quantità che rappresenta è difficile da comprendere, in quanto è un concetto astratto che si acquisisce dopo un lungo percorso. Il codice di un numero che lo riconosce come tale non è facile da distinguere per un bambino alla scuola dell’Infanzia.

Le lettere dell’alfabeto sono più facili da capire, da padroneggiare poiché ci si rivolge a loro parlando con lettere e non con numeri.

I bambini hanno piacere a ricopiare delle lettere dell’alfabeto. Amano di più le lettere che i numeri, anche se a volte le mescolano.

Non ci sono razze ma solo un genere umano

Per i bambini non ci sono differenze e preconcetti in senso negativo, i bambini sono

“incontaminati” a meno che l’adulto non li condizioni con le proprie idee e i propri modi di vederlo. Partendo dalla lettura del brano “ Una bella differenza” possiamo far capire ai bambini che le “differenze” esistono perche dovute ad un adattamento ambientale e che pertanto fanno una spiegazione scientifica es: pianta che cresce al buio è bianca, con la luce è verde. Le differenze in questo caso vanno valorizzate perché evidenziano la capacità dell’individuo di adattarsi e di essere quindi più forte e migliore.

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2° GRUPPO

Contare è un bisogno di classificare di tutti. E’ un bisogno pratico di vita quotidiana ( di tutti i giorni). Per classificare, ogni popolo ha creato un metodo- codice per quantificare ( contare) simboli diversi.

Confronto tra popoli diversi, viaggi di conoscenza, invasioni,

guerre e dominazioni.

Esigenza di un codice comune rapido da utilizzare nella vita quotidiana.

Osservare come contano i vari popoli che vengono studiati nella storia.

Attività laboratoriale:

Gruppo diversi che affrontano come contano e misurano nelle varie civiltà:

-un commerciante -un pastore -un costruttore -un contadino

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UOMO

nasce continente Africa (colorazione pelle tutti uguali)

Cambiamenti successivi (pelle) dovuti alle migrazioni, adattamento climatico.

DOMANDA: a quale razza appartieni? ( Einstein) RISPOSTA: quella umana …. PERCHE’?

Dimensione del uso mani: motricità cervello ( grande) lato artistico, voglia di Essere intelligente bellezza

comunicare con un linguaggio

Attività artistica: ricerca e rappresentazione corporea dell’uomo, come veniva rappresentato nella storia, dalla preistoria ai giorni nostri.

Miti e leggende. Graffiti e disegni rupestri. Verrà svolto un lavoro di lettura delle immagini sulle pitture e sculture.

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3° GRUPPO

Interculturalità dei numeri

In ogni civiltà e in qualsiasi momento storico gli uomini hanno sentito l’esigenza di contare.

I mediatori sono :- la mano, - le incisioni ( segni) , - le tavolette d’argilla

Strumenti per contare con il sistema additivo

Con l’evoluzione si è aggiunto anche il – sistema posizionale.

Un’ipotesi si unità d’apprendimento trasversale si possono includere la storia, la geografia e la matematica.

Es: 4° primaria

°civiltà dei fiumi: ( “mezza luna fertile”, egiziani)

°esondazione del fiume

°la matematica viene applicata per l’esigenza di contenere e misurare i confini

° storia: fenici

- necessità di contare le merci sulle tavolette d’argilla -origini della matematica e del sistema di numerazione

Il valore della diversità Il genere umano è uno solo.

All’interno della classe si potrebbe ° osservare le diversità fisiche del gruppo classe, ° individuare le diverse provenienze, ° fare associazioni tra caratteristiche fisiche e luoghi di provenienza, con deduzioni scientifiche.

Bambino africano bambino italiano

Caratteristiche fisiche caratteristiche fisiche (ipotesi) (ipotesi)

CONCLUSIONI

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- Dove si trovano?

-Da chi sono state costruite?

Possiamo ritrovare la matematica nelle piramidi: sistema di numerazione dell’antico egitto paragonato con il nostro.

Differenze- similitudini.

5° GRUPPO

L’avvio al contare è presente in maniera implicita in molti giochi e attività. Il concetto di misurare, contare è presente in attività come: il calendario dei giorni della settimana, il cartellone dei compleanni, cartellone delle presenze/assenze a scuola. Tutto ciò crea ricorsività, progressione e ciclicità.

-registrazione tempo meteorologico e costruzione diagramma con successiva lettura -linea dei numeri come misurazione del tempo

-uso di materiale strutturato e non per esplicitare delle quantità ( poco- tanto- di più- di meno) -presentazione simbolo numerico

-utilizzo di favole per il concetto di misurazione: Riccioli d’oro, Alice..

I numeri e le parole non sono antagoniste, ma interagiscono per permettere la comunicazione con gli altri, la condivisione, l’analisi e la sintesi delle nostre osservazioni.

La diversità alla scuola dell’Infanzia viene affrontata con la valorizzazione delle potenzialità di ciascun bambino indipendentemente dalla provenienza. I bambini vengono coinvolti in canti, filastrocche, racconti, giochi dei vari paesi del mondo.

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6° GRUPPO

Riflessione sul contare come routine.

Contare le presenze, tutti i bambini contano fino a 29, il numero dei bambini presenti in classe.

Linea in terza: maschi azzurro, femmine rosa.

Ritmo: uno_ uno due tre.

-Istogramma degli alimenti - dado / numeri pallini -regina reginella - campana

Riordinare per categorie i giochi.

7° GRUPPO

Scuola Primaria

Consegna numero 1: L’uomo ha la capacità di rispondere al bisogno e alla necessità di quantificare e contare ( FACOLTA’ UMANA)

Attività possibili:

-contare con le dita

-numerare e raggruppare sempre con le dita

-sperimentare la difficoltà di contare e operare con grandi quantità senza ricorrere ad un sistema simbolico più complesso.

Riflessioni: Nel tempo, ciascuna civiltà ha sviluppato un proprio sistema di numerazione, con codici diversi, per soddisfare le ..necessità.

Oggi, nel mondo globalizzato, si sta cercando di conoscere, condividere e diffondere alcuni dei sistemi tra i ..usati. Presumibilmente questo è avvenuto anche in passato.

Consegna numero 2: Circle-time dopo la lettura dei brani porposti. Il conduttore porrà la seguente domanda: “Secondo te, il genere umano è uno solo?”

8° GRUPPO

Gli uomini hanno sempre contato così Consegna: dimensione interculturale

Il gruppo riporta un’esperienza diretta fatta in classe. Un bambino rumeno torna dalle vacanze pasquali ( il bambino frequenta la classe I, parla italiano, e a casa italiano e rumeno.) e

raccontando delle conversazioni familiari si accorge con gradita sorpresa che il linguaggio matematico nei suoi segni grafici lo accomuna a quello utilizzato dai suoi cuginetti rumeni, così

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riportata testimonia l’UNIVERSALITA’ dei segni grafici della matematica.

2°- La scelta di contare in base 5 e in base 10 da sempre nasce sicuramente dalla possibilità di utilizzare il proprio corpo come strumento.

3°- I giochi in palestra che richiamano la matematica è una strategia che accomuna bambini che hanno provenienze etnico-culturali diverse.

Dagli ominidi all’uomo moderno Riflessioni

1°- Una prima riflessione ci ha portato alla mente una risposta di Einstein alla domanda: “ Ma tu di che razza sei?”, ovvero “razza umana!”

In due parole che includono la parola “razza” viene annientata al contempo l’accezione che ad essa di associa, prettamente negativa. La “razza”, se di razza si vuol parlare, è una!

2°- I luoghi intesi come “habitat” hanno nel tempo differenziato le caratteristiche fisiche e caratteriali, tradizioni di vari popoli, ma non il cervello, se è vero che “I primi essere umani avevano tutti la pelle nera, in seguito quello che sono migrati dove c’era meno sole si sono schiariti”.

E’ importante far capire ai bambini il “chiaroscuro dei sentimenti” quello emozionale è uno, universale.

9° GRUPPO

Tutti i popoli hanno considerato il contare come necessità per risolvere problemi, pratici, reali.

Tutti i popoli hanno ipotizzato e usato un proprio sistema di numerazione. Con il tempo si è sentita la necessità di utilizzare un unico sistema convenzionale uguale per tutti. Diversa è la situazione relativa all’uso dell’alfabeto, in quanto esistono sistemi di scrittura diversi e che identificano una cultura.

Intercultura intesa come ricchezza di esperienze , occasione di confronto, crescita culturale.

Intercultura intesa come uguaglianza attraverso la rilevazione degli stessi bisogni primari( giocare, mangiare, provare emozioni etc..) e il riconoscimento della comune origine. Inoltre attraverso un’adeguata mediazione relazionale scuola/famiglia, le differenze somatiche non vengono evidenziate perché prevale il rapporto positivo tra bambini.

10° GRUPPO

Confrontando i vari testi e facendone una lettura analitica, emerge l’importanza di abbandonare l’idea di un ‘ “ educazione speciale” rivolta ad un gruppo, ma bensì ad ogni educando che si pone come obiettivo principale : l’uguaglianza nella diversità attraverso l’accoglienza dell’altro e la differenza colta come fonte di arricchimento.

Sono necessarie quindi, modifiche importanti, sia nell’organizzazione che nella didattica degli

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insegnanti, protagonisti tanto nella comprensione quanto nella gestione dei mutamenti prodotti dalla presenza degli alunni stranieri.

La matematica diventa un linguaggio universale per una didattica inclusiva, indispensabile per poter impostare la didattica del “FARE” in cui si riesca a manipolare le cose.

La produzione e l’utilizzo di materiali diventano elementi indispensabili per educare

all’interculturalità, all’interazione e alla cooperazione. Già a partire dalla scuola dell’Infanzia appare evidente quindi come la dimensione antropologica della matematica sia un veicolo universale per la comunicazione a tutti i livelli.

11° GRUPPO

Per favorire la riflessione ( sul saper contare) potremmo partire dalla numerazione esperienziale utilizzando il proprio corpo e quindi come gioco far scoprire ai bambini tutte le possibilità per contare utilizzandolo e poi passare ai vari sistemi di numerazione utilizzate nella classe ad esempio le cannucce come fanno i bambini cinesi.

12° GRUPPO

Gli uomini hanno sempre contato così

Sin dall’antichità tutte le civiltà hanno sentito il bisogno di contare, la dimensione interculturale va recuperata nel bisogno comune a tutti gli uomini di cogliere l’aspetto numerico delle realtà. Il bisogno di contare era universale la risposta si è diversificata nel tempo e nello spazio, con rappresentazioni diverse. Per efficacia, praticità e comunicazione si è arrivati ad adottare un sistema di numerazione comune, quello indo-arabico.

PROPOSTE DI ATTIVITA’

1) lavoro a gruppi per approfondire la conoscenza di antichi sistemi di numerazione;

2) costruzione di un sistema di numerazione condiviso dalla classe con possibilità di spostarlo all’estero ( altra classe) per verificare l’efficacia della comunicazione.

Una bella differenza

Ricchezza = il genere umano è uno solo.

Le differenze hanno consentito l’adattamento all’ambiente. ATTIVITA’: letture di storie e brani nei quali la diversità non è legata al colore della pelle ma ad altra caratteristiche non necessariamente fisiche.

13° GRUPPO

Funzione del contare nella scuola dell’Infanzia: in ogni cultura c’è un’idea di numero caratteristica di quella specie vi è in ognuno di noi un’idea innata di numero. Il numero nella scuola dell’infanzia

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14° GRUPPO

Il linguaggio dei numeri è un linguaggio universale strutturato e utilizzato inizialmente da un solo popolo, quello degli Arabi, è diventato poi patrimonio comune perche ne è stata riconosciuta da tutti la validità. Dal punto di vista interculturale è importante sottolineare come alcuni linguaggi ( quello matematico, quello musicale) possono superare limiti e confini. La strutturazione di un percorso logico matematico nella scuola dell’Infanzia parte dal concreto, si sviluppa attraverso l’uso del corpo, il gioco, le esperienze dirette. Alcuni esempi: l’apparecchiare la tavola, quanti siamo? Chi manca? L’appello del mattino, il calendario di più, di meno, tanti). La funzione del contare è quella di decodificare la realtà e quantificarla con operazioni che vanno dall’oggetto al numero, sia l’inverso. In questo modo si problematizza la realtà e si attua il metodo del problem solving. L’acquisizione di lettere e numeri prevede due diverse operazioni mentali nel bambino, ogni numero è più facilmente legato ad un concetto mentre per le lettere dell’alfabeto il bambino recepisce inizialmente dei suoni più astratti e scollegati che poi nel tempo vengono definiti e riconosciuti attraverso la costruzione della parola. Per la scuola primaria è necessario utilizzare una continuità metodologica e didattica con la scuola dell’infanzia per dare concreta attuazione al metodo logico-matematico.

15°GRUPPO

1) Il contare nella scuola dell’Infanzia è una delle attività privilegiata del bambino. la sua mente logico-matematica lo porta ad ordinare e a quantificare gli oggetti e le persone dell’ambiente in cui vive e quindi a contare. Qualsiasi attività pratica rappresenta per il bambino una opportunità di riflessione sul numero . i bambini piccoli per indicare una quantità utilizzano le dita della mano, in seguito indicano gli oggetti e li enumerano, i grandi associano la quantità corrispondente al simbolo numerico. L’interesse per le lettere alfabetiche nasce dal bisogno di conoscere che varia da bambino a bambino e molto spesso un semplice segno grafico corrisponde per lui ad una parola.

2) i bambini difficilmente percepiscono “ la diversità” che vivono come normalità ed espirmono in ogni situazione reciprocità, rispetto e aiuto verso gli altri.

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