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MARATEA. & dintorni. Basilicata stepby step. MARATEA & surroundings

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Academic year: 2022

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(1)

www.basilicataturistica.it

Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata Basilicata Tourist Board

Potenza

Via del Gallitello, 89 Tel. +39 0971 507611 potenza@aptbasilicata.it Matera

Sede legale

Via De Viti De Marco, 9 Tel. +39 0835 331983 matera@aptbasilicata.it Basilicata OpenSpace

Piazza Vittorio Veneto - Palazzo dell’Annunziata infopoint@aptbasilicata.it

Tel. +39 0835 406464 Tel. +39 0835 408816

MARATEA

& dintorni

MARATEA & surroundings

Basilicata

stepby step

(2)

© Una pubblicazione APT Basilicata Published by APT Basilicata

Direttore Generale APT / APT General Manager Antonio Nicoletti

Responsabile Editoriale / Editorial Manager Maria Teresa Lotito

Impaginazione grafica / Graphic layout Luciano Colucci

Traduzioni / Translations

Dyn@mic - Blessano - Basiliano (UD)

Testi collana e revisioni finali / Series of texts and final revisions

M. Calocero, V. De Rosa, A. Donadio, A. N. Fittipaldi, M. Occhionero, M. Vizzo Foto / Photo

Archivio APT Basilicata / APT Basilicata archive Stampa / Printed by

Arti Grafiche Lapelosa Srl - Sala Consilina (SA)

Come arrivare in Basilicata In aereo

Gli aeroporti internazionali più vicini sono:

Bari Palese, ideale per l’area della costa Jonica e la provincia di Matera.

Napoli Capodichino, preferito per la costa di Maratea e la provincia di Potenza.

Lamezia Terme per raggiungere il Parco Nazionale del Pollino.

In treno

Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus.

In autobus

Numerose compagnie di trasporto effettuano viaggi da e per la Basilicata dal Nord Italia e da diversi paesi esteri.

In auto

In auto, la Basilicata si raggiunge da Nord seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico, percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Maggiori informazioni sul sito Autostrade per l'Italia.

In barca

Porto Turistico di Maratea (coordinate geografiche 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Porto Turistico di Marina di Policoro (coordinate geografiche 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Porto Turistico degli Argonauti (coordinate geografiche 40°20’00” N 16°49’,05 E) Distanze

Napoli - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Roma - Potenza 369 km Roma - Matera 425 km

How to reach Basilicata By plane

The nearest international airports are:

Bari Palese Airport reach the Ionian coast area and the Province of Matera Naples Capodichino Airport to reach the Tyrrhenian coast and the province of Potenza.

Lamezia Terme Airport to reach the Pollino National Park area.

By train

Trenitalia and FAL connect Potenza and Matera to Bari, Foggia, Naples and Salerno, every day, reaching the final destination with an integrated train-bus system.

By bus

There are several connections available from Northern Italy and European destinations to Basilicata.

By car

By car, Basilicata can be reached from the north following the Adriatic coast, along the A14 Bologna - Taranto motorway and from the Tyrrhenian side, along the A3 Salerno-Reggio Calabria motorway.

For further information, please visit Italian Highways website By boat

Maratea Marina (geographic coordinates 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Policoro Marina (geographic coordinates 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Argonauti Marina (geographic coordinates 40°20’,00 N 16°49’,05 E) How far

Naples - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Rome - Potenza 369 km Rome - Matera 425 km

L’opuscolo, realizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, è una guida sintetica ed essenziale di Maratea e dintorni.

Nella pubblicazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) sono indicati solo i principali punti di interesse delle località citate, lasciando al viaggiatore il piacere della scoperta e della conoscenza di una regione accogliente, fuori dalle rotte comuni.

The brochure created by the Basilicata Tourist Board is an essential guide with information on Maratea and its surroundings .

The guide is in 5 languages (Italian, English, French, Spanish and German) and includes just the most important points of interest of the towns concerned, leaving travellers the pleasure to discover and to know a welcoming region, outside from the common routes.

La brochure, réalisée par l’Agence de Promotion Territoriale de la Basilicate, est un guide concis et essentiel de Maratea et ses environs.

Le guide en 5 langues (italien, anglais, français, espagnol et allemand) présente seulement les points d’intérêt et les destinations touristiques principales, pour laisser au voyageur le plaisir et la liberté d’explorer une région accueillante et surprenante, toute à découvrir.

El folleto, creado por el Organismo regional de turismo de Basilicata, es una guía esencial para Maratea e los alrededores.

La publicación en 5 idiomas (italiano, inglés, francés, español y alemán) incluye sólo los principales puntos de interés de los lugares de que se trate, dejando al viajero el placer del descubrimiento y del conocimiento de una región acogedora, fuera de las rutas comunes.

Diese Broschüre, die vom Fremdenverkehrsamt der Basilikata verfasst wurde, ist ein einfacher und praktischer Reiseführer der Maratea und Umgebung.

Dieser Reiseführer in fünf Sprachen (Italienisch, Englisch, Französisch, Spanisch und Deutsch) zeigt nur die wichtigsten touristischen und kulturellen Hauptattraktionen und ist eine Einladung, um eine gastfreundliche Region abseits der ausgetretenen Pfaden zu entdecken.

P. 1 P. 17 P. 31 P. 45 S. 59

BASILICATA STEP BY STEP

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Incastonata nel Golfo di Policastro, Maratea è l’unico sbocco lucano sul mar Tirreno di cui viene definita “la perla”.

I suoi trenta chilometri di costa sono stati più volte insigniti della ban- diera blu, e sono da sempre fra i più celebrati d’Italia. La sua fama risale addirittura all’antichità, i Greci infatti la chiamavano Thea maris, la Dea del mare. Un vero e proprio eden in terra, a tratti selvaggio e in- contaminato, con le sue coste frastagliate a picco sul mare, terminanti in deliziose calette che offrono un rapporto esclusivo con la natura.

Un territorio articolato quello di Maratea, che non si sviluppa omo- geneamente solo nel borgo, ma che si espande verso l’alto fino alla statua del Redentore e ai ruderi del castello e digrada fino alla costa di Castrocucco, passando dal porto, da Fiumicello e dalle frazioni di Brefaro, Acquafredda, Massa, Marina, Cersuta e Santa Caterina.

MARATEA

&dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Maratea

• Rivello• Nemoli

• Lagonegro

• Lauria

• Trecchina Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

Costa Jonica e dintorni

LA BASILICATA PER AREE

Maratea e dintorni

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Le spiagge, le grotte e l’isola di Santo Janni

Numerose sono le spiagge e le calette che caratterizzano la costa, alcune di piccole dimen- sioni e raggiungibili solo via mare.

Sul tratto di costa di Acqua- fredda si snodano le spiagge dell’Anginarra e Luppa, divise da una scogliera con sabbia scura e ciottoli, di Grotta della Scala, di Porticello e Marizza. Da sempre, fra le più celebrate in località Cersuta, la spiaggia d’u Nastru, mentre in località Porto quella d’I Vranne.

Più ampie delle precedenti e

anche più adatte per i bambini, vista la facilità con la quale si possono raggiungere, la spiaggia di Fiumicello e quella di Castrocucco.

Resa particolare dal colore scuro della sua sabbia, la Spiaggia nera è incorniciata dalla folta vegetazione della macchia mediterranea che si estende quasi fino al mare.

Degne di nota per le loro particolarità morfologiche e per le loro bellez- ze paesaggistiche le spiagge della frazione Marina di Maratea, tra tutte Illicini, Cala Jannita e Macarro.

Unica nel suo genere è la spiaggia della Secca, con il suo basso fondale e numerosi scogli causa, in epoche passate, di diversi naufragi testi- moniati dagli svariati reperti archeologici affiorati dal mare.

La costa di Maratea è caratterizzata anche da numerose grotte natu- rali, come la Grotta delle meraviglie in località Marina di Maratea, uno spettacolo naturalistico unico, con stalattiti e stalagmiti create dall’in- faticabile azione dell’acqua. Una delle grotte turistiche più piccole e preservate dell’intero territorio nazionale. Oltre a questa, meritano una citazione le grotte marine del Sogno, del Fogiaro, di Zu Monaco, delle Colonne, dei Pipistrelli e del Dragone, vere e proprie opere d’arte calcaree.

Un cenno a parte merita l’isola di Santo Janni, isolotto roccioso utiliz- zato fin dall’epoca romana, come testimoniano i numerosi ritrovamenti di anfore, áncore e vasche, per la produzione ed il commercio del garum una salsa tipica dell’antichità realizzata con le interiora di pesce.

Il Cristo Redentore

Fra i simboli di Maratea c’è sicuramente la statua del Cristo Redento- re, con la sua sagoma bianca e brillante che svetta sul mare dalla som- mità del monte San Biagio. Raggiungibile mediante un percorso fatto di tortuosi tornanti dalla vista mozzafiato, è seconda per dimensioni solo alla statua di Rio de Janeiro, con un’altezza di ben 22 metri, un’a- pertura delle braccia di 19 metri e un volto largo 3 metri. Realizzata in cemento bianco e scaglie di marmo di Carrara dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti, fu installata nel 1965 e domina tutto il Golfo di Po- licastro.

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Il porto

Divenuto uno tra i più suggestivi approdi turistici del Mediterraneo, il porto di Maratea è raggiungibile anche da imbarcazioni di notevoli dimensioni e costituisce un punto di collegamento fra il Tirreno e l’en- troterra. Da qui partono numerose escursioni alla volta degli angoli più incontaminati e segreti della costa. D’estate poi rivela la sua anima di vero e proprio “salottino turistico”, accogliendo i vacanzieri nei locali e ristoranti che, numerosi, si affacciano sulla piccola baia.

L’archeologia

Rimangono poche tracce dell’antica Maratea, la cittadella fortificata che era stata costruita sul monte San Biagio in periodo altomedievale, molto probabilmente su un precedente insediamento romano. L’anti- co abitato era detto “castello”.

In realtà, la storia della perla del Tirreno sarebbe iniziata già in epoca preistorica, in quanto sono stati ritrovati utensili litici, materiale fittile e resti di capanne che testimonierebbero la presenza dell’uomo sul territorio già quarantamila anni fa.

Numerosi anche i ritrovamenti di archeologia subacquea che sono oggi esposti nella mostra “Dal mare alla terra. Archeologia subacquea a Maratea” nelle sale di Palazzo De Lieto.

Ulteriore testimonianza dell’e- sistenza dell’abitato nelle di- verse epoche storiche sono le torri costiere di avvistamento, costruite dai saraceni lungo la scogliera per difendersi dalle incursioni via mare. Fra le più conosciute quella di Apprezzami l’asino, dei Crivi, di Acquafredda, Filocaio, Santavenere e Caina

che formavano un vero e proprio sistema difensivo.

Nella frazione di Castrocucco poi, su un’altura che domina la costa di Maratea e l’intero Golfo di Policastro, si può ammirare in tutto il suo fascino il rudere di un castello sottoposto a vincolo monumentale da parte del Ministero per i beni culturali.

Il Borgo

Il borgo di Maratea ha la bellezza tipica dei piccoli centri mediterra- nei: romantico, elegante, autentico, con le casette dai colori tenui e le viuzze che si perdono in suggestive piazzette. Il centro storico ha un impianto medievale, come testimoniano ancora oggi le case ornate di logge, costruite una vicina all’altra e divise solamente da stretti vicoli.

Il nucleo più antico del borgo si trova in via Capocasale dove vennero erette le prime abitazioni tra il 1200 e il 1300 e da cui ci si può incam- minare per raggiungere i ruderi del castello.

Degni di nota la famosa piazza Buraglia, spesso paragonata alla piaz- zetta di Capri, e il Belvedere della Pietra del Sole, dal quale si può ve- dere un panorama incantevole dalla vallata fino alla costa.

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Le Chiese

Maratea è nota per essere la città delle 44 Chiese. Tanti in- fatti sono i luoghi di culto, fra edicole, chiese e cappelle, dis- seminati sul suo territorio.

La più antica, eretta fra l’XI e il XII secolo, è la Chiesa di San Vito situata nel centro storico.

Degne di nota anche la Chie- sa di Santa Maria Maggiore, eretta tra il XIII e XIV secolo, la Chiesa dell’Annunziata, con un notevole coro ligneo risalente al Quattrocento e il campanile e la cupola rivestiti in maioli- che verdi e gialle, la seicente- sca Chiesa dell’Addolorata e la settecentesca Chiesa dell’Im- macolata nei cui sotterranei sono riemersi i resti di una chiesa trecentesca.

Da visitare anche il convento con l’annessa chiesa dei Mi- nori Osservanti e il Convento e la Chiesa di Sant’Antonio. Un cenno a parte, per la sua spet- tacolare vista panoramica e per l’importanza che riveste in am- bito religioso, merita la Basilica di San Biagio, eretta ai piedi della statua del Redentore.

I Palazzi

Palazzo De Lieto è un edificio nobiliare costruito, per volontà di Giovanni De Lieto, nel 1734 per ospitare il primo ospedale della città. Successivamente, però, l’ospedale fu spostato e il palazzo abbandonato. Restau- rato negli anni ‘90 del XX se- colo, ad oggi è di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e vengono organizzati al suo interno importanti mo- stre ed eventi. Al primo piano

ospita una collezione perma- nente di reperti di archeologia subacquea recuperati dal fon- dale dell’isolotto di Santo Janni, mentre il secondo piano è desti- nato ad ospitare la Pinacoteca del pittore marateota Angelo Brando con l’esposizione per- manente di alcuni suoi dipinti.

Ad Acquafredda di Maratea è ubicata Villa Nitti, acquista- ta da Francesco Saverio Nitti nel 1918 e divenuta residenza estiva della famiglia del grande statista lucano. Luogo artistico di pregio, gode di un panorama di una bellezza senza eguali e fa parte oggi del patrimonio ar- tistico-culturale della Basilica- ta. Grazie all’ultimo intervento di restauro è stata riaperta al pubblico.

Festa di San Biagio

Ogni anno, come da tradizione, si celebra la festa del patrono di Mara- tea, San Biagio. Le celebrazioni, che hanno una durata di quattro gior- ni, culminano nella seconda domenica di maggio.

Secondo la leggenda le reliquie del Santo giunsero miracolosamen- te dal mare all’isola di Santo Janni nel lontano 732. Uno dei momenti cardine della festa è quello della processione, attraverso la quale la statua, rivestita da un manto color rosso porpora, viene portata dalla Basilica in “Maratea di suso” (Maratea di sopra dove si trova la Statua del Redentore) a “Maratea di giuso” (Maratea di sotto, l’attuale centro abitato). Le due parti della città da sempre si disputano la paternità della festa e il manto rosso sta a simboleggiare la neutralità del santo nei confronti di tale disputa.

Enogastronomia

Maratea è una città ricca anche sotto il punto di vista dei sapori, di- versi sono infatti i prodotti tipici del territorio. Vanno citati i famosi pomodori rossi giganteschi e succosi o ancora le mozzarelle, la treccia e il caciocavallo provenienti dalla frazione di Massa di Maratea. Questi oltre alla gilò (la melanzana rossa allungata), alla Carruba, ai capperi sotto sale, alle alici salate, agli aliciocculi e al garum sono stati i pri- mi prodotti tipici ad ottenere la Denominazione comunale “Maratea De.C.O.”, marchio che evidenzia il loro legame con la storia e le tradi- zioni della perla del Tirreno.

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tico pioppo nero monumentale e maestoso, il secondo a livello nazionale per età e dimensioni (età 300 anni circa, altezza 31 m, circonferenza fusto 660 cm).

Sulla rocca dell’Armo, oltre al Santuario della Madonna As- sunta, eretto intorno al VII/VIII sec. d.C. ad opera di monaci basiliani, anche i resti del ca- stello Ruggero di Lauria, dal

nome del famoso e sanguinario ammiraglio aragonese che uscì vittorioso da tutte le battaglie alle quali partecipò.

Il 25 febbraio di ogni anno la città festeggia il suo patrono il Beato Domenico Lentini, sim- bolo di umiltà e carità, in una festa religiosa capace di unire tutti gli abitanti e non solo in uno spirito di amore e fratel- lanza. Fra i prodotti tipici vanno menzionati il biscotto a otto, i viscuttini c’ u naspru e gli angi- netti, riconosciuti come pro- dotti Deco.

Città natale del Beato Domenico Lentini, Lauria è famosa anche per il ruolo strategico che ebbe nella battaglia dell’8 agosto del 1806 quan- do gli abitanti della città cercarono in tutti i modi di fermare l’avanzata dell’esercito napoleonico guidato dal generale Massena, ottenendo così il titolo de “La Fedelissima” dai Borbone.

Numerosi i luoghi di culto, come la Chiesa madre di San Nicola che ospita le spoglie del Beato e numerose opere d’arte tra cui spicca per pregio una tela attribui-

ta a Carlo Sellitto, importante caravaggesco meridionale, o la Chiesa madre di San Giaco- mo con influssi arabeggianti e che contiene un coro ligneo intagliato con figure di santi, grottesche, animali fantastici e simboli religiosi, la cui parte più antica risale al XVI sec prove- niente dall’Abbazia cistercense del Sagittario di San Severino Lucano. Vanno menzionati an- che il Convento dei Cappuccini, che fra le altre opere d’arte ha un polittico come pala d’altare firmato da Ippolito Borghese e Paolo Finoglio del XVII sec., e quello dell’Immacolata, risa- lente al XII sec., che nel refet- torio ha conservati affreschi di particolare pregio raffiguranti gli stemmi dei vari conventi della zona appartenenti all’Ordine dei Minori Osservanti.

Nel quartiere Cafaro, uno dei più antichi, si trova la casa na- tale del Lentini e un esemplare secolare di populus nigra, un an-

LAURIA

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Con la sua posizione panora- mica, Rivello può essere con- siderato un borgo presepe, anche per via della sua sugge- stiva struttura urbanistica che si estende lungo tre colline: la Motta, la Serra e il Poggio.

In passato la città fu contesa fra Longobardi e Bizantini e tale di- visione è testimoniata anche dal fatto che l’abitato si è sviluppa- to in due nuclei distinti, uno intorno alla Chiesa Madre di San Nicola, di rito latino, e l’al- tro intorno alla Chiesa di Santa Maria del Poggio, di rito greco, entrambe risalenti al IX secolo.

Nonostante le piccole dimen- sioni, a Rivello esistono ben 23 edifici di culto, fra cui la Chiesa dell’Annunziata, la Cappella di Santa Barbara e il Convento di Sant’Antonio, edificato nel Cinquecento ed impreziosito da pregevoli affreschi dei fratelli Todisco. A Giovanni Todisco si deve l’affresco conservato nel refettorio e raffigurante l’Ulti- ma cena. A Girolamo Todisco, invece, viene attribuito l’af- fresco realizzato tra il 1616 e il1634, che rappresenta il Mar- tirio di 23 frati Francescani del Giappone, avvenuto nel 1597, definito “un unicum dell’icono- grafia sacra”.

La città, nota per aver dato i natali al noto cantautore Pino Mango, viene spesso citata per la leggenda che si tramanda secondo la quale qui avrebbe trascorso i suoi ultimi momen- ti di vita la celebre Monnalisa, protagonista del dipinto di Le- onardo.

Il borgo ha un impianto me- dievale, caratterizzato da una struttura urbanistica aggrap- pata ad una rupe con viuzze strette e ripide, ed è costel- lato da numerose chiese. Fra queste, degne di nota sono la Chiesa di San Nicola, dove la tradizione popolare vuole sia sepolta la musa leonardesca e che custodisce due sculture di Altobello Persio, e le chiese della Trinità, della Madonna delle Grazie, del Crocifisso, di Sant’Anna e del Rosario. Im- merso nella vegetazione è, invece, il Monastero di Santa Maria degli Angeli, in cui è con-

servata una tela di Mattia Preti, e sul monte Sirino si trova la Cappella della Madonna della Neve con l’effige della Madonna del Sirino.

Nella parte più antica del borgo sono ancora visibili i resti del castello feudale che domina l’intero abitato.

Fra i prodotti più particolari dell’artigianato locale vanno annoverati gli orologi da torre. Quelli costruiti qui sono fra i più famosi e si trova- no su campanili e palazzi di diverse città non solo italiane ma anche europee, fino ad arrivare agli Stati Uniti, all’Australia, al Brasile e alla Nuova Zelanda.

LAGONEGRO RIVELLO

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Nemoli è un grazioso e pittoresco paese caratterizzato da un in- treccio di vicoli, gradinate e palazzi settecenteschi, situato a pochi chilometri dal lago Sirino. Il suggestivo bacino d’acqua, circondato dal verde e dalle case che letteralmente si affacciano su di esso, è meta ideale per passeggiate rilassanti e rinfrescanti nella calura

delle giornate estive. Negli ultimi anni il lago è diventato palcosceni- co naturale di spettacoli estivi, con eventi che uniscono la storia con giochi d’acqua e magie di luci.

Fra i luoghi di culto di Nemoli meritano un cenno la Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie, la Cappella della Madonna del Lago ed il Santuario della Madonna della Neve.

Immersa in una vegetazione rigogliosa, a pochi km di distanza dalla costa di Maratea, è situata Trecchina, uno tra i “Borghi Autentici d’I- talia”. La città, nota come città-giardino, famosa per la produzione di castagne, ha il centro abitato abbellito da diversi palazzi nobiliari ca- ratterizzati da stemmi e portali in pietra, come l’ex Palazzo Scarpitta e Palazzo Mainone, in stile tardo

liberty, che dominano la piazza all’ingresso del paese. Tra i luo- ghi di culto spicca per pregio la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo. Interessanti sono anche i ruderi del castello ba- ronale circondati da diversi ca- stagneti.

Percorrendo un sentiero, fra i più panoramici del lagonegrese, a 1099 metri di quota arrivando sulla cima di Serra Pollino, si può ammirare il Santuario della Madonna del Soccorso.

Sempre sul monte di Serra Pollino, in uno scenario naturalistico stra- ordinario dove è possibile ammirare dall’alto la costa Tirrenica e il golfo di Policastro, si può visitare il Parco delle stelle, un unicum di bellezza paesaggistica dove sono state installate diverse attrazioni ludiche adrenaliniche ed in cui è possibile praticare sport outdoor o rilassarsi immersi nel verde.

TRECCHINA NEMOLI

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Set in the Gulf of Policastro, Maratea is the only Lucanian outlet on the Tyrrhenian Sea, of which it is called “the pearl”.

Its thirty kilometres of coastline have been awarded the blue flag, and have always been among the most celebrated in Italy. Its fame dates back to ancient times, the Greeks called it Thea maris, the Goddess of the sea. A real Eden on land, sometimes wild and unspoiled, with its jagged coasts overlooking the sea, ending in delightful coves that offer an exclusive relationship with nature.

That of Maratea is a very diverse territory, which does not develop homogeneously only in the village, but expands upwards to the statue of the Redeemer and the ruins of the castle and then slopes down to the coast of Castrocucco, passing through the port, Fiumicello and the hamlets of Brefaro, Acquafredda, Massa, Marina, Cersuta and Santa Caterina.

MARATEA

& surroundings

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Maratea

• Rivello• Nemoli

• Lagonegro

• Lauria

• Trecchina Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

Costa Jonica e dintorni

LA BASILICATA PER AREE

Maratea e dintorni

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The beaches, caves and the island of Santo Janni

There are numerous beaches and coves that characterise the coast, some small and reachable only from the sea.

On the stretch of coast of Acquafredda, we find the beaches ofAnginarra and Luppa, divided by a cliff with dark sand and pebbles, of Grotta della Scala, Porticello and Marizza.

One of the most celebrated beaches is the one calledd’u Nastru in Cersuta, while in Porto that di I Vranne.

Larger than the previous ones and also more suitable for children, given the ease

with which they can be reached, are the beaches of Fiumicello and Castrocucco.

Made particular by the dark colour of its sand, the Spiaggia nera (Black beach) is framed by the thick vegetation of the Mediterranean scrub that extends almost to the sea.

The beaches of the hamlet Marina di Maratea are noteworthy for their

morphological peculiarities and their scenic beauty. Among them, Illicini, Cala Jannita and Macarro.

The Secca beach is the only one of its kind, with its shallow seabed and numerous rocks that, in the past, caused several shipwrecks as evidenced by the various archaeological finds that emerged from the sea.The coast of Maratea is also characterised by numerous natural caves, such as the Cave of wonders in Marina di Maratea, a unique naturalistic spectacle, with stalactites and stalagmites created by the tireless action of water. One of the smallest and best preserved tourist caves in the entire national territory. Other noteworthy sea caves are the ones called Sogno, Fogiaro, Zu Monaco, Colonne, Pipistrelli and Dragone, real works of art in limestone.

Deserving a separate mention is the island of Santo Janni, a rocky islet used since Roman times, as evidenced by the numerous finds of amphorae, anchors and basins, for the production and trade of garum, a typical sauce used in the antiquity and made with fish entrails.

Christ the Redeemer

Among the symbols of Maratea there is certainly the statue of Christ the Redeemer, with its white and bright shape that rises above the sea from the top of Mount San Biagio. Reachable through a path made of winding hairpin bends with breathtaking views, it is second in size only to the statue of Rio de Janeiro, with a height of 22 meters, an opening of the arms of 19 meters and a face that is 3 meters wide.

Made of white concrete and Carrara marble chips by thew Florentine sculptor Bruno Innocenti, it was installed in 1965 and dominates the entire Gulf of Policastro.

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The port

Having become one of the most picturesque tourist destinations in the Mediterranean, the port of Maratea can also be reached by large boats and constitutes a connection point between the Tyrrhenian Sea and the hinterland. Numerous excursions depart from here to the most pristine and secret corners of the coast. In the summer, the port reveals its soul as a real “tourist lounge”, welcoming holidaymakers to the many bars and restaurants that overlook the small bay.

Archaeology

Few traces remain of the ancient Maratea, the fortified citadel that was built on Mount San Biagio in the early Middle Ages, most likely on a previous Roman settlement. The ancient inhabited area was called

“castle”. In reality, the history of this Tyrrhenian pearl would have already begun in prehistoric times, as lithic tools, clay material and the remains of huts were found that would testify to the presence of man in the territory already forty thousand years ago.

There are also numerous findings of underwater archaeology that are now on display in the exhibition Dal mare alla terra. Archeologia subacquea a Maratea (“From the sea to the land. Underwater arcaheology in Maratea”) in the halls of Palazzo De Lieto.

Further evidence of the existence of the village in the different historical periods are the coastal watchtowers, built by the Saracens along the shore to defend themselves from raids by sea. Among the best known ones are Apprezzami l’asino, Crivi, Acquafredda, Filocaio, Santavenere and Caina, which formed a real defensive system.

In the hamlet of Castrocucco, on a hill overlooking the coast of Maratea and the entire Gulf of Policastro, we can admire in all its charm the ruins of a castle subjected to monumental restrictions by the Ministry of Cultural Heritage.

The “Village”

The village of Maratea has the typical beauty of small Mediterranean towns: romantic, elegant, authentic, with softly coloured houses and alleys that lead to picturesque small squares. The old town has a medieval layout, as the houses decorated with loggias still show today, built one next to the other and divided only by narrow alleys.

The oldest part of the village is located in via Capocasale, where the first houses were built between 1200 and 1300 and from which we can walk to the ruins of the castle.

Noteworthy is the famous Piazza Buraglia, often compared to the Piazzetta of Capri, and the Belvedere della Pietra del Sole from which we can see an enchanting panorama from the valley to the coast.

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The churches

Maratea is known for being the city of 44 Churches.

Indeed, there are many places of worship, including shrines, churches and chapels, scattered throughout its territory.

The oldest, built between the 11th and 12th centuries, is the Church of San Vito, located in the historic centre. Noteworthy are also the Church of Santa Maria Maggiore, built between the thirteenth and fourteenth centuries, the Church of the Annunziata, with a remarkable wooden choir dating back to the fifteenth century and the bell tower and dome covered in green and yellow majolica, the seventeenth-century Church of the Addolorata and the eighteenth century Church of the Immacolata from whose basements the remains of a fourteenth-century church have re-emerged.

Worth a visit are also the convent with the adjoining church of Minor Observants and the Convent and Church of Sant’Antonio. A separate mention, for its spectacular panoramic view and the importance it has in the religious context, should be made of the Basilica of San Biagio, erected at the foot of the statue of the Redeemer.

The palaces

De Lieto Palace is a noble building erected, at the behest of Giovanni De Lieto, in 1734, to house the first hospital in the city. Later, however, the hospital was moved and the

building abandoned. Restored in the 90s of the twentieth century, today it is owned by the Ministry for Cultural Heritage and hosts important exhibitions and events. On the first floor there is a permanent collection of underwater archaeological finds recovered from the seabed of the islet of Santo Janni, while the second floor houses the Picture gallery of painter Angelo Brando, from Maratea, with a permanent exhibition of some of his paintings.

In Acquafredda di Maratea we find Villa Nitti, purchased by Francesco Saverio Nitti in 1918 and summer residence

of the family of the great Lucanian statesman. A prestigious artistic place, it enjoys a panorama of unparalleled beauty and is now part of the artistic and cultural heritage of Basilicata. Thanks to the latest restoration, it has been reopened to the public.

Celebration of San Biagio

Every year, as per tradition, there is the celebration of the patron saint of Maratea, San Biagio. The celebrations, which last for four days, culminate on the second Sunday of May.

According to legend, the relics of the saint miraculously reached the island of Santo Janni from the sea in 732. One of the key moments of the festival is that of the procession, through which the statue, covered with a purple-red cloak, is carried from the Basilica in

“Maratea di suso” (upper Maratea, where the Statue of the Redeemer is located) to “Maratea di giuso “ (lower Maratea, the current inhabited centre). The two parts of the city have always disputed the paternity of the celebration and the red mantle symbolises the neutrality of the saint towards this dispute.

Food and wine

Maratea is a rich town also from the standpoint of flavours, and indeed the area offers a number of typical products. The famous gigantic and juicy red tomatoes or the mozzarella, treccia and caciocavallo from the hamlet of Massa di Maratea are worth to be mentioned. These, in addition to the gilò (the elongated red aubergine), Carob, salted capers, salted anchovies, aliciocculi garlic and garum were the first typical products to obtain the municipal denomination “Maratea De.CO”, a brand that highlights their link with the history and traditions of the Tyrrhenian pearl.

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In the Cafaro district, one of the oldest, is the birthplace of Lentini and a centuries- old specimen of populus nigra, an ancient monumental and majestic black poplar, the second nationally for age and size (300 years old, height 31 m, trunk circumference 660 cm).

On the Armo fortress, in addition to the Sanctuary of the Madonna Assunta, built around the VII/VIII century AD by Basilian monks, we also

find the remains of Ruggero di Lauria castle, from the name of the famous and bloodthirsty Aragonese admiral who emerged victorious from all the battles in which he participated.

On 25 February of each year, the city celebrates its patron, Blessed Domenico Lentini, a symbol of humility and charity, in a religious festival capable of uniting all the inhabitants ,and not only them, in a spirit of love and brotherhood. Among the typical products we should mention the eight shaped biscuits, viscuttini c ‘u naspru and the anginetti, recognised as Deco products.

Hometown of Blessed Domenico Lentini, Lauria is also famous for the strategic role it played in the battle of 8 August 1806, when the inhabitants of the town tried in every way to stop the advance of the Napoleonic army led by General Massena, thus obtaining the title of

“The Faithful” by the Bourbons.

There are numerous places of worship, such as the Mother Church of San Nicola, which houses the remains of the Blessed and numerous works of art among

which a painting attributed to Carlo Sellitto, an important southern artist belonging to the Caravaggio school, or the Mother Church of San Giacomo with Arabian influences and preserving a wooden choir carved with figures of saints, grotesques, fantastic animals and religious symbols, the oldest part of which dates back to the 16th century and comes from the Cistercian Abbey of Sagittario in San Severino Lucano. The Convent of the Capuchins, which among other works of art features a polyptych as an altarpiece signed by Ippolito Borghese and Paolo Finoglio from the seventeenth century, and that of the Immacolata, dating back to the 12th century, which in the refectory has preserved frescoes of particular value depicting the coats of arms of the various monasteries in the area belonging to the Order of Observant Minors.

LAURIA

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With its panoramic position, Rivello can be considered a nativity village, also because of its picturesque urban structure that extends along three hills:

Motta, Serra and Poggio.

In the past, the city was disputed between the Lombards and the Byzantines and this division is also testified by the fact that the village has developed into two distinct nuclei, one around the Mother Church of San Nicola, of Latin rite, and the other around the Church of Santa Maria del Poggio, of Greek rite, both dating back to the 9th century.

Despite its small size, there are 23 religious buildings in Rivello, including the Church of the Annunziata, the Chapel of Santa Barbara and the Convent of Sant’Antonio, built in the sixteenth century and embellished with valuable frescoes by the Todisco brothers. Giovanni Todisco is also the author of the fresco preserved in the refectory and depicting the Last Supper.

Girolamo Todisco, on the other hand, is attributed the fresco painted between 1616 and 1634, depicting the Martyrdom of 23 Franciscan friars in Japan in 1597, defined as “a unicum of sacred iconography”.

The village, known for being the birthplace of the well- known singer and songwriter Pino Mango, is often cited for the legend according to which the famous Monnalisa, the protagonist of Leonardo’s painting, spent the last moments of her life here.

The village has a medieval layout, characterised by an urban structure clinging to a cliff with narrow and steep alleys, and is dotted with numerous churches. Among these, noteworthy are the Church of San Nicola, where popular tradition has the Leonardesque muse to be buried and which houses two sculptures by Altobello Persio, and the churches Trinità, Madonna delle Grazie, Crocifisso, Sant’Anna and Rosario. Immersed in the vegetation is the monastery of Santa Maria degli Angeli, which preserves a painting by

Mattia Preti, and on Mount Sirino there is the Chapel of the Madonna della Neve with the effigy of the Madonna del Sirino.

In the oldest part of the village the remains of the feudal castle which dominates the entire town are still visible.

Tower clocks are among the most particular products of local craftsmanship. Those built here are among the most famous and are found on bell towers and buildings in various cities, not only in Italy but also in Europe, United States, Australia, Brazil and New Zealand.

LAGONEGRO RIVELLO

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Nemoli is a charming and picturesque village characterised by a tangle of alleys, stairways and eighteenth-century buildings, located a few kilometres from the Sirino lake. The evocative water basin, surrounded by greenery and by the houses that literally overlook it, is the ideal destination for relaxing and refreshing walks in the heat of summer days. In recent years, the lake has become a natural stage for

summer shows, with events that combine history with water games and magic plays of lights.

Among the places of worship of Nemoli deserving a mention we have the Mother Church of Santa Maria delle Grazie, the Chapel of the Madonna del Lago and the Sanctuary of the Madonna della Neve.

Immersed in luxuriant vegetation, a few km away from the coast of Maratea, is Trecchina, one of the “Authentic Villages of Italy”. The village, also known as the city-garden, famous for the production of chestnuts, has the inhabited centre embellished by several noble palaces characterised by coats of arms and stone portals, such as the former Scarpitta Palace and Mainone Palace, in late art nouveau style, which dominate the square at the

entrance to the village. Among the places of worship, the Mother Church of San Michele Arcangelo is of particular value.

Another interesting element are the ruins of the baronial castle, surrounded by several chestnut groves.

Along a path, one of the most panoramic in the Lagonegrese area, at 1099 meters above sea level, arriving on the top of Serra Pollino, we can admire the Sanctuary of the Madonna del Soccorso.

Also on the mountain of Serra Pollino, in an extraordinary naturalistic scenario where it is possible to admire the Tyrrhenian coast and the Gulf of Policastro from above, we can visit the Park of the stars, a unique landscape beauty where various adrenaline-fuelled attractions have been installed and where it is possible to practice outdoor sports or relax surrounded by greenery.

TRECCHINA NEMOLI

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Nichée dans le Golfe de Policastro, Maratea est le seul débouché luca- nien sur la mer Tyrrhénienne, dont elle est appelée «la perle».

Ses trente kilomètres de côtes ont reçu plusieurs fois le pavillon bleu et ont toujours été parmi les plus appréciés d’Italie. Sa renommée remonte à l’Antiquité ; en effet, les Grecs l’appelaient Thea maris, la déesse de la mer. Un véritable paradis sur terre, parfois sauvage et préservé, avec son littoral irrégulier surplombant la mer, se terminant par de délicieuses criques qui offrent un lien exclusif avec la nature.

Le territoire de Maratea est structuré et ne se développe pas de ma- nière homogène uniquement dans la commune, mais s’étend vers le haut jusqu’à la statue du Christ Rédempteur et aux ruines du château et descend vers la côte de Castrocucco, en passant par le port, Fiu- micello et les hameaux de Brefaro, Acquafredda, Massa, Marina, Cer- suta et Santa Caterina.

MARATEA

et environs

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Maratea

• Rivello• Nemoli

• Lagonegro

• Lauria

• Trecchina Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

Costa Jonica e dintorni

LA BASILICATA PER AREE

Maratea e dintorni

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Les plages, les grottes et l’île de Santo Janni

Les plages et les criques qui caractérisent la côte sont nom- breuses, certaines de petite taille et accessibles unique- ment par la mer.

Sur la portion de côte d’Ac- quafredda se trouvent les plages de l’Anginarra et de Lup- pa, séparées par une falaise avec du sable foncé et des ga- lets, de Grotte della Scala, de Porticello et de Marizza. L’une des plages les plus appréciées a toujours été la plage d’u Nastru à Cersuta, tandis qu’à Porto, c’est plutôt la plage d’I Vranne.

Les plages de Fiumicello et de Castrocucco sont plus grandes que les précédentes et également plus adaptées aux enfants, étant donné la facilité avec laquelle on peut s’y rendre.

Caractérisée par la couleur sombre de son sable, la Spiaggia Nera est entourée par l’épaisse végétation du maquis méditerranéen qui s’étend presque jusqu’à la mer.

Les plages de Marina di Maratea, dont Illicini, Cala Jannita et Macar- ro, sont remarquables pour leurs particularités morphologiques et la beauté de leurs paysages.

Unique en son genre est la plage de la Secca, avec ses eaux peu pro- fondes et ses nombreux rochers qui, dans le passé, ont causé plu- sieurs naufrages attestés par les différents vestiges archéologiques provenant de la mer.

La côte de Maratea est également caractérisée par de nombreuses grottes naturelles, comme la Grotte des Merveilles à Marina di Ma- ratea, un spectacle naturel unique, avec des stalactites et des stalag- mites créées par l’action implacable de l’eau. C’est l’une des grottes touristiques les plus petites et les mieux préservées de tout le pays.

Les grottes marines Sogno, Fogiaro, Zu Monaco, Colonne, Pipistrelli et Dragone, véritables œuvres d’art en pierre calcaire, méritent égale- ment d’être mentionnées.

L’île de Santo Janni, un îlot rocheux utilisé depuis l’époque romaine, comme en témoignent les nombreux restes d’amphores, d’ancres et de récipients, pour la production et le commerce du garum, une sauce typique de l’antiquité faite avec les entrailles de poissons, mérite une mention à part.

Le Christ Rédempteur

L’un des symboles de Maratea est certainement la statue du Christ Rédempteur, avec sa silhouette blanche et brillante qui domine la mer du haut du Mont San Biagio. Accessible par un chemin sinueux offrant une vue époustouflante, il est le deuxième en taille après la statue de Rio de Janeiro, avec une hauteur de 22 mètres, une ouverture des bras de 19 mètres et un visage de 3 mètres de large. Réalisé en ciment blanc et en écailles de marbre de Carrare par le sculpteur florentin Bruno Innocenti, elle a été installée en 1965 et domine tout le golfe de Policastro.

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Le port

Devenu l’un des débarcadères touristiques les plus suggestifs de la mer Méditerranée, le port de Maratea est également accessible aux bateaux de grandes dimensions et constitue une liaison entre la mer Tyrrhénienne et le continent. De nombreuses excursions vers les coins les plus préservés et les plus secrets de la côte partent de ce port. En été, il révèle son âme de véritable «petit salon touristique», accueil- lant les vacanciers dans les nombreux bars et restaurants qui donnent sur la petite baie.

L’archéologie

Il reste peu de traces de l’ancienne Maratea, la citadelle fortifiée qui avait été construite sur le Mont San Biagio au début du Moyen Âge, très probablement sur un précédent site romain. L’ancien centre ha- bité était appelé «château». En réalité, l’histoire de la perle de la mer Tyrrhénienne semblerait avoir commencé à la préhistoire, puisqu’on y a trouvé des outils lithiques, des matériaux argileux et des restes de cabanes qui témoigneraient de la présence de l’homme sur le territoire il y a déjà quarante mille ans. Il y a également de nombreuses décou- vertes d’archéologie sous-marine qui sont aujourd’hui présentées dans l’exposition «Dal mare alla terra. Archeologia subacquea a Maratea», (De la mer à la terre). L’archéologie subaquatique en Maratea. dans les salles du Palazzo De Lieto.

Les tours de guet côtières, construites par les Sarrasins le long de la falaise pour se dé- fendre des attaques par la mer, sont une autre preuve de l’exis- tence de la ville à différentes époques historiques. Parmi les plus connues figurent celle d’Apprezzami l’asino, des Crivi, d’Acquafredda, Filocaio, Santa-

venere et Caina, qui formaient un véritable système défensif.

Dans le hameau de Castrocucco, sur une colline surplombant la côte de Maratea et tout le golfe de Policastro, il est possible d’admirer les fascinantes ruines d’un château soumis à la protection monumentale du Ministère des biens culturels.

Le Bourg

Le bourg de Maratea a la beauté typique des petites villes méditerra- néennes: romantique, élégant, authentique, avec des petites maisons aux couleurs douces et des ruelles qui se perdent dans de charmantes petites places. La vieille ville présente un plan médiéval, comme en témoignent aujourd’hui encore les maisons ornées de loggias, construites à proximité les unes des autres et divisées uniquement par des ruelles étroites.

La partie la plus ancienne du village se trouve dans la via Capocasale où les premières maisons ont été construites entre 1200 et 1300 et d’où l’on peut partir pour aller aux ruines du château.

On signalera la célèbre Place Buraglia, souvent comparée à la Place de Capri, et le Belvédère della Pietra del Sole, d’où l’on peut admirer un panorama enchanteur de la vallée à la côte.

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Les églises

Maratea est connue pour être la ville aux 44 églises. En effet, il existe de nombreux lieux de culte, notamment des édicules, des églises et des chapelles, dispersés sur son territoire.

La plus ancienne, construite entre le XIe et le XIIe siècle, est l’Église de San Vito située dans la vieille ville. Il faut également mentionner l’Église de Santa Maria Maggiore, construite entre le XIIIe et le XIVe siècle, l’Église de l’Annunziata, avec un remarquable chœur en bois datant du XVe siècle et le clo- cher et la coupole recouverts de faïence verte et jaune, l’Église de l’Addolorata du XVIIe siècle et l’Église de l’Immacolata du XVIIIe siècle, au sous-sol de la- quelle sont réapparu les ves- tiges d’une église du XIVe siècle.

À visiter également le couvent avec l’église des Frères mi- neurs de l’Observance atte- nante et le Couvent et l’Église de Sant’Antonio. La Basilique de San Biagio, érigée au pied de la statue du Christ Rédemp- teur, mérite une mention spé- ciale pour sa vue panoramique spectaculaire et son impor- tance religieuse.

Les Palais

Le Palais De Lieto est un bâ- timent nobiliaire construit sur ordre de Giovanni De Lieto en 1734 pour accueillir le premier hôpital de la ville. Plus tard, ce- pendant, l’hôpital a été déplacé et le palais abandonné. Restau- ré dans les années 90 du XXe siècle, il appartient désormais au Ministère des biens et acti- vités culturels et d’importantes expositions et manifestations

y sont organisées. Le premier étage abrite une collection permanente de vestiges d’ar- chéologie sous-marine récu- pérés dans les fonds marins de l’îlot de Santo Janni, tandis que le deuxième étage est desti- né à accueillir la Pinacothèque du peintre de Maratea Angelo Brando avec l’exposition per- manente de certaines de ses peintures.

À Acquafredda di Maratea se trouve la Villa Nitti, acquise par Francesco Saverio Nitti en 1918 et devenue la résidence d’été de la famille du grand homme d’État lucanien. Lieu d’une grande valeur artistique, elle profite d’un panorama d’une beauté inégalée et fait

désormais partie du patrimoine artistique et culturel de la Basilicate.

Grâce aux derniers travaux de restauration, elle a été réouverte au public.

Fête de San Biagio

Chaque année, selon la tradition, la fête du saint patron de Maratea, San Biagio, est célébrée. Ces célébrations, qui durent quatre jours, culminent le deuxième dimanche de mai.

Selon la légende, les reliques du saint sont miraculeusement arrivées de la mer sur l’île de Santo Janni en l’an 732. L’un des moments les plus importants de la fête est la procession, au cours de laquelle la statue, couverte d’un manteau rouge pourpre, est transportée de la Basilique de «Maratea di suso» (Maratea en haut, où se trouve la sta- tue du Christ Rédempteur) à «Maratea di giuso» (Maratea en bas, la ville actuelle). Les deux parties de la ville se disputent depuis toujours la paternité de la fête et le manteau rouge symbolise la neutralité du saint face à cette dispute.

Gastronomie et vins

Maratea est aussi une ville riche en saveurs, avec plusieurs produits typiques comme par exemple les célèbres tomates rouges géantes et juteuses, ou les mozzarelle, la treccia et le caciocavallo provenant du hameau de Massa di Maratea. Ces produits, ainsi que la gilò (l’auber- gine rouge allongée), la Caroube, les câpres en saumure, les anchois salés, les aliciocculi et le garum ont été les premiers produits typiques à obtenir la Dénomination communale «Maratea De.C.O.», un label qui souligne leur lien avec l’histoire et les traditions de la perle de la mer Tyrrhénienne.

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Dans le quartier de Cafaro, l’un des plus anciens, se trouve la maison où Lentini est né et un spécimen centenaire de po- pulus nigra, un ancien peuplier noir monumental et majes- tueux, le deuxième plus grand en Italie en termes d’âge et de taille (environ 300 ans, 31 m de haut, circonférence du tronc 660 cm).

Sur le rocher de l’Armo, outre le Sanctuaire de la Madonna Assunta, construit vers le VIIe/ VIIIe siècle après J.C. par des

moines basiliens, se trouvent également les ruines du châ- teau Ruggero di Lauria, du nom du célèbre et sanguinaire amiral aragonais qui fut victo- rieux dans toutes les batailles auxquelles il prit part.

Le 25 février de chaque année, la ville célèbre son saint pa- tron, le Bienheureux Domenico Lentini, symbole d’humilité et de charité, dans une fête reli- gieuse capable d’unir tous les habitants et pas seulement dans un esprit d’amour et de fraternité. Parmi les produits typiques, il y a le biscotto a otto, les viscuttini c’ u naspru et les anginetti, reconnus comme produits Deco.

Ville natale du Bienheureux Domenico Lentini, Lauria est également célèbre pour le rôle stratégique qu’elle a joué dans la bataille du 8 août 1806, lorsque les habitants de la ville ont tenté par tous les moyens d’arrêter l’avancée de l’armée napoléonienne dirigée par le général Massena, obtenant ainsi des Bourbons le titre de «La Fedelissima».

Les lieux de culte sont nombreux, comme l’Église Mère de San Nicola, où se trouvent les restes du Bienheureux et de nombreuses œuvres d’art parmi lesquelles se dis-

tingue pour sa valeur un tableau attribué à Carlo Sellitto, un im- portant peintre caravagesque du Sud, ou l’Église Mère de San Giacomo avec des influences arabes et contenant un chœur en bois sculpté de figures de saints, de grotesques, d’ani- maux fantastiques et de sym- boles religieux, dont la partie la plus ancienne remonte au XVIe siècle et provient de l’Abbaye cistercienne du Sagittario de San Severino Lucano. Il convient également de mentionner le Couvent des Capucins, qui, entre autres œuvres d’art, pos- sède un polyptyque comme re- table signé Ippolito Borghese et Paolo Finoglio du XVIIe siècle, et celui de l’Immaculée Concep- tion, datant du XIIe siècle, qui a conservé dans le réfectoire des fresques particulièrement pré- cieuses représentant les armoi- ries des différents couvents des environs appartenant à l’Ordre des Frères mineurs de l’Obser- vance.

LAURIA

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Avec sa position panoramique, Rivello peut être considéré comme un village-crèche, éga- lement en raison de sa structure urbaine suggestive qui s’étend le long de trois collines: la Motta, la Serra et le Poggio.

Dans le passé, la ville était dispu- tée entre les Lombards et les By- zantins et cette division est éga- lement attestée par le fait que la commune s’est développée en deux noyaux distincts, l’un autour de l’Église Mère de San Nicola, de rite latin, et l’autre au- tour de l’Église de Santa Maria del Poggio, de rite grec, toutes deux datant du IXe siècle.

Malgré sa petite taille, Rivello compte 23 édifices religieux, dont l’Église de l’Annunziata, la Chapelle de Santa Barbara et le Couvent de Sant’Antonio, construit au XVIe siècle et orné de précieuses fresques des frères Todisco. Giovanni Todis- co est également l’auteur de la fresque conservée dans le ré- fectoire et représentant la Cène.

En revanche, on attribue à Giro- lamo Todisco la fresque peinte entre 1616 et 1634, représen- tant le Martyre de 23 frères franciscains au Japon en 1597, définie comme «un unicum de l’iconographie sacrée».

La petite ville, connue pour être le lieu de naissance du cé- lèbre auteur-compositeur Pino Mango, est souvent citée pour la légende qui a été transmise selon laquelle la célèbre Mon- nalisa, protagoniste du tableau de Léonard de Vinci, y a passé les derniers moments de sa vie.

La commune a un tracé médié- val, caractérisé par une struc- ture urbaine accrochée à une falaise avec des ruelles étroites et escarpées, et est parsemée de nombreuses églises. Parmi celles-ci, il y a l’Église de San Nicola, où la tradition populaire veut que la muse de Léonard de Vinci soit enterrée et qui abrite deux sculptures d’Altobello Persio, et les églises de la Tri- nità, de la Madonna delle Gra- zie, du Crocifisso, de Sant’An- na et du Rosario. Le monastère de Santa Maria degli Angeli, quant à lui, se trouve au cœur de la végétation et abrite un ta- bleau de Mattia Preti, et sur le

Mont Sirino se trouve la Chapelle de la Madonna della Neve à l’effigie de la Madonna del Sirino.

Dans la partie la plus ancienne de la commune, les restes du château féodal qui domine toute la ville sont encore visibles.

Parmi les produits les plus particuliers de l’artisanat local, on trouve les horloges de tour. Ceux qui ont été construits ici sont parmi les plus célèbres et se trouvent sur les clochers et les bâtiments de plusieurs villes, pas seulement en Italie mais aussi en Europe, jusqu’aux États- Unis, en Australie, au Brésil et en Nouvelle-Zélande.

LAGONEGRO RIVELLO

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Nemoli est un charmant et pittoresque village caractérisé par un en- semble de ruelles, d’escaliers et de bâtiments du XVIIIe siècle, situé à quelques kilomètres du lac Sirino. Le suggestif bassin d’eau, entouré de verdure et des maisons qui lui font littéralement face, est une des- tination idéale pour des promenades relaxantes et rafraîchissantes lors des chaudes journées d’été. Ces dernières années, le lac est de-

venu une scène naturelle pour les spectacles d’été, avec des événe- ments alliant histoire et jeux d’eau et de lumières.

Parmi les lieux de culte de Nemoli, il y a l’Église Mère de Santa Maria delle Grazie, la Chapelle de la Madonna del Lago et le Sanctuaire de la Madonna della Neve.

Immergée dans une végétation luxuriante, à quelques kilomètres de la côte de Maratea, se trouve Trecchina, l’un des «Borghi Auten- tici d’Italia»(Villages authentiques d’Italie). La commune, connue comme cité-jardin, célèbre pour sa production de châtaignes, pos- sède un centre habité agrémenté de plusieurs palais nobiliaires ca- ractérisés par des blasons et des portails en pierre, comme l’ancien Palazzo Scarpitta et le Palazzo

Mainone, de style Liberty tar- dif, qui dominent la place à l’en- trée de la petite ville. Parmi les lieux de culte, l’Église Mère de San Michele Arcangelo se dis- tingue par sa valeur. Les ruines du château baronnial entou- rées de plusieurs châtaigniers sont également intéressantes.

En parcourant un sentier, l’un des plus panoramiques du Lagonegrese, à 1099 mètres d’altitude, en arrivant au sommet de Serra Pollino, on peut admirer le Sanctuaire de la Madonna del Soccorso.

Toujours sur le Mont de Serra Pollino, dans un paysage naturel ex- traordinaire où l’on peut admirer d’en haut la côte tyrrhénienne et le golfe de Policastro, il est possible de visiter le Parc des étoiles, un lieu unique en son genre où plusieurs attractions ludiques et à sensations fortes ont été installées et où il est possible de pratiquer des sports de plein air ou de se détendre en se plongeant dans la verdure.

TRECCHINA NEMOLI

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Enclavada en el golfo de Policastro, Maratea es la única salida lucana al mar Tirreno y es denominada como «la perla».

Sus treinta kilómetros de costa han conseguido en diversas ocasiones la bandera azul, y siempre han estado entre los más célebres de Italia.

Su fama se debe también a su antigüedad, los griegos la llamaban Thea maris, la Diosa del mar. Un auténtico paraíso en la tierra, a veces salvaje y virgen, con sus costas escarpadas sobre el mar, que terminan en pre- ciosas calas que ofrecen una conexión exclusiva con la naturaleza.

Un territorio articulado es el de Maratea, que no se extiende de for- ma homogénea solo por el pueblo, sino que se expande hacia lo alto hasta llegar a la estatua del Redentor y a las ruinas del castillo y que desciende hasta la costa de Castrocucco, pasando por el puerto, Fiu- micello y las aldeas de Brefaro, Acquafredda, Massa, Marina, Cersuta y Santa Caterina.

MARATEA

y alrededores

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Maratea

• Rivello• Nemoli

• Lagonegro

• Lauria

• Trecchina Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

Costa Jonica e dintorni

LA BASILICATA PER AREE

Maratea e dintorni

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Las playas, las grutas y la isla de Santo Janni

Numerosas son las playas y las caletas que caracterizan la costa, algunas de pequeñas di- mensiones y a las que solo se puede acceder desde el mar.

En el tramo de costa de Acqua- fredda se encuentran las playas de Anginarra y Luppa, divididas por una escollera de arena os- cura y guijarros, de Grotta della Scala, de Porticello y Marizza.

Apreciadas desde siempre, en la localidad de Cersuta está la playa D’u Nastru, mientras que en Porto se encuentra la de D’l Vranne.

Más amplias que las anteriores

y aún más recomendables para los niños, dada la facilidad con la que se puede acceder a ellas, son la playa de Fiumicello y la de Castro- cucco.

Particular gracias al color oscuro de su arena, la Spiaggia Nera está rodeada de frondosa vegetación mediterránea que se extiende casi hasta el mar.

Dignas de mención por sus características morfológicas y su belleza son las playas de Marina di Maratea, entre ellas, Illicini, Cala Jannita y Macarro.

Única en su género es la playa de la Secca, con su bajo fondo y sus nu- merosos escollos, causa en tiempos pasados de diversos naufragios de los que tenemos testimonio gracias a los vestigios arqueológicos surgidos del mar.

La costa de Maratea se caracteriza también por sus numerosas gru- tas naturales, como la Gruta de las Meraviglie, en Marina di Maratea, un espectáculo natural único, con estalactitas y estalagmitas creadas por la infatigable acción del agua. Una de las grutas turísticas más pe- queñas y mejor preservadas de todo el territorio nacional. Aparte de esta, también merecen ser nombradas las grutas marinas de Sogno, del Fogiaro, de Zu Monaco, de las Colonne, Pipistrelli y del Dragone, auténticas obras de arte calcáreo.

Mención aparte merece la isla de Santo Janni, islote rocoso utilizado desde la época romana, como atestiguan los numerosos hallazgos de ánforas, anclas y tinas, para la producción y el comercio del garum, una salsa típica de la antigüedad, realizada con entrañas de pescado.

El Cristo Redentor

Entre los símbolos de Maratea está seguramente la estatua del Cristo Redentor, con su silueta blanca y brillante que se yergue sobre el mar desde la cima del monte San Biagio. Se llega a través de un trayecto de curvas sinuosas e impresionantes vistas y es la segunda en cuanto a tamaño, por detrás de la estatua de Río de Janeiro, con una altura de 22 metros, una apertura de los brazos de 19 metros y un rostro de 3 metros de largo. Realizada en cemento blanco y virutas de mármol de Carrara por el escultor florentino Bruno Innocenti, fue instalada en 1965 y domina todo el golfo de Policastro.

(26)

El puerto

Convertido en uno de los destinos turísticos más pintorescos del Me- diterráneo, al puerto de Maratea llegan embarcaciones de notables dimensiones y constituye un punto de conexión entre el Tirreno y el interior. Desde aquí parten numerosas excursiones a los lugares cerca- nos más salvajes y secretos de la costa. En verano muestra su alma de auténtico resort turístico, acogiendo a los turistas en sus locales y res- taurantes que, en su mayoría, se asoman al mar de la pequeña bahía.

La arqueología

Quedan pocos vestigios de la antigua Maratea, la ciudadela fortificada que fue construida en el monte Biagio en la Alta Edad Media, muy probablemente sobre un antiguo asentamiento romano. El antiguo núcleo urbano era conocido como el «castillo».

En realidad, la historia de la perla del Tirreno habría iniciado en la Pre- historia, ya que se han encontrado herramientas de piedra, material figulino y restos de cabañas que serían testimonio de la presencia del hombre en la zona hace ya 40 000 años.

Numerosos son también los hallazgos arqueológicos subacuáticos que, en la actualidad, se exponen en la muestra Dal mare alla terra.

Archeologia subacquea a Maratea, en las salas del Palazzo De Lieto.

Otro testimonio de la existencia de la localidad en las diferentes épo-

cas históricas son las torres vigía costeras construidas por los sarracenos a lo largo del acantilado para defender- se de las incursiones llegadas por mar. Entre las más cono- cidas están las de Apprezzami l’asino, Crivi, Acquafredda, Filo- caio, Santavenere y Caina, que formaban un auténtico sistema de defensa.

En la aldea de Castrocucco, en una colina que domina la costa de Ma- ratea y todo el golfo de Policastro, se pueden admirar, con todo su atractivo, las ruinas de un castillo catalogadas como monumento por el Ministerio de Bienes Culturales italiano.

El pueblo

El pueblo de Maratea tiene la belleza típica de las pequeñas locali- dades mediterráneas: romántico, elegante, auténtico, con casitas de colores tenues y callejuelas que se pierden en pintorescas plazoletas.

El casco antiguo tiene una planta medieval, como atestiguan aún en la actualidad las casas ornamentadas con galerías, construidas unas junto a otras y separadas solo por estrechos callejones.

El núcleo más antiguo del pueblo se encuentra en via Capocasale, donde se erigieron las primeras viviendas entre los siglos XIII y XIV, y desde donde puede encaminarse para llegar a las ruinas del castillo.

Digna de mención es piazza Buraglia, a menudo comparada con la pla- za de Capri, y el Belvedere della Pietra del Sole, desde el que se puede admirar un encantador panorama desde el valle a la costa.

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