QUANTA BELLEZZA Firenze.
La Galleria
dell'Accademia
riapre martelli 16-«
febbraio. Il mitico "
David, scolpito
da Michelangelo, spicca tra
i lavori di Lorenzo Bartolini, genio ottocentesco dello scalpello.
Sopra, un autoritratto di Michelangelo Buonarroti.
Sotto, Cecilie Hollberg.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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GODETEVI QUESTE FOTO ECCEZIONALI DELLA STATUA ESPOSTA ALLA SOLA LUCE 00.%92"r" NATURALE.
E TUTTE LE NOVITÀ
di Paola Manciagli foto Massimo Sestini
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«CE NE SIAMO INNAMORATI»
A destra, opere pittoriche del tardo '400 e primi del '500 spostate dalla Sala del Colosso agli spazi delle mostre temporanee:
«Non li abbiamo mai visti così da vicino», dice Hollberg. I lavori di ristrutturazione dovrebbero mettere al sicuro il museo anche dai terremoti.
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«Così svelano tutto li loro fascino»
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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«Ritraggono turisu e musicisti dell'epoca:,
«SONO SCAPPATI DALLE LORO STANZE»
Firenze. In queste pagine, le teste e le altre opere di Bartolini che affollano la"Galleria del Prigioni" e gli spazi attorno al David. «Sono i suoi modelli in gesso di busti e ritratti che faceva a musicisti o turisti», dice Holiberg. Di solito si trovano nella Gipsoteca, ora chiusa per lavori.
n queste pagine trovate un regalo, una notizia e una piccola verità.
Il regalo sono queste eccezionali fo- to del Davíd scolpito da Michelangelo, che Massimo Sestini ha scattato nella Galleria dell'Accademia, a Firenze. Ci mostrano il David "al naturale", quan- do ogni altra luce artificiale è spenta.
Così come, probabilmente, lo vedeva lo stesso Michelangelo 500 anni fa. La statua si fa avanti alla sola luce che filtra dai vetri, fredda e silenziosa, di
un pomeriggio invernale.
Tutt'attorno e anche più in là, nell'am- pio corridoio (la cosiddetta Galleria dei -o.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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LA MAGIA DEL DAVID DI MICHELANGELO: ORA RISPLENDE IN COMPAGNIA
IMIMP
.4 Prigioni) che porta ai piedi del capo- lavoro, è affollatissimo di bambini ac- covacciati o che giocano, e ancora di donne dalle magnifiche acconciature, e di ninfe e altre creature mitologiche.
Ovvero, di centinaia di opere del genio dello scalpello ottocentesco, Lorenzo Bartolini.
«Sono scappate dalla loro solita stan- za», scherza Cecilie Hollberg, diret- trice del museo. Questa è la notizia.
La Galleria dell'Accademia riapre in questi giorni, martedì 16 febbraio. A causa di alcuni lavori di ristruttura- zione, circa 450 "pezzi" che dimora- vano nella Gipsoteca (le sculture di Bartolini, appunto) e nella Sala del Colosso (dei quadri del Rinascimento fiorentino) si sono dovuti adattare per il momento a una nuova sistemazione, che qui vedete in anteprima. Rivelan-
441 ABBIAMO SPOSTATO DA UNA SALA
ALL'ALTRA CIRCA 450 PEZZI
do un fascino che ha colto di sorpresa gli stessi addetti ai lavori. «Ad esem- pio, le teste femminili di Bartolini, che ora abbiamo sistemato nella Galleria dei Prigioni», spiega Hollberg. «Prima si trovavano su scaffali altissimi, ed era impossibile scorgere non solo le acconciature, ma anche la ricchezza
dei volti che guardano in tutte le dire- zioni, animati da tantissime emozioni».
I dipinti rinascimentali di maestri co- me Botticelli o Paolo Uccello hanno traslocato negli spazi delle mostre temporanee. «Prima erano appesi su pareti poco illuminate, ora l'incontro è ravvicinato, e la luce su ogni opera è molto pitt intensa. Anche le cornici d'o- ro spiccano sui velluti blu. Ce ne siamo innamorati tutti. E stiamo imparando molto, per il futuro». La ristrutturazio- ne si concluderà in autunno, continua Hollberg, «poi le opere torneranno nelle loro stanze rimesse a nuovo, con una miglior illuminazione e climatiz- zazione». E la piccola verità? Se finora avete pensato ai musei come a luoghi polverosi e stantii, fareste meglio a ri- credervi: l'arte non si ferma mai.
Paola Mandagli
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