Assegnazione del magistrato distrettuale giudicante in sostituzione di magistrato ammesso ad un corso di dottorato di ricerca.
(Risposta a quesito dell’11 settembre 2008)
Il Consiglio superiore della magistratura, nella seduta dell’11 settembre 2008, ha adottato la seguente delibera:
"- rilevato che il Presidente del Tribunale di … ha chiesto al Presidente della Corte di appello di … in data 9 dicembre 2004 la destinazione al suo ufficio di un magistrato distrettuale per sostituire un magistrato in congedo straordinario a seguito di ammissione ad un corso di dottorato di ricerca con rinuncia alla borsa di studio (debitamente autorizzato dal Consiglio superiore della magistratura ai sensi dell'art. 2 della legge 476/1984, dal 1° febbraio 2005 al 30 novembre 2007, con delibera del 12 gennaio 2008), in applicazione del par. 137.1 lett. a) della allora vigente circolare sulla formazione delle tabelle di organizzazione, che contemplava il caso del magistrato assente, in aspettativa per malattia o per altra causa;
- considerato che il Presidente della Corte di appello di … aveva risposto negativamente all'istanza, in data 13 dicembre 2004, ritenendo il caso non compreso tra quelli che consentono il ricorso alla figura del magistrato distrettuale;
- considerato che il Presidente del Tribunale di … chiede al Consiglio superiore della magistratura di conoscere il suo orientamento in materia, dal momento che il citato art. 2 distingue tra dottorato di ricerca con borsa di studio, per il quale la legge prevede il congedo straordinario, e dottorato di ricerca senza borsa di studio (o con rinuncia ad essa, come appunto nel caso di specie) per il quale la legge prevede il collocamento in aspettativa;
- ritenuto che, come chiarito dalla circolare n. P-13726/2003 del 4 luglio 2003, il magistrato distrettuale non può essere utilizzato nei casi in cui l'assenza del titolare trovi origine in provvedimenti diversi dall'aspettativa, nei casi ad esempio in cui questi usufruisca di congedo ordinario o straordinario, salvi i casi previsti dalla legge n. 53 del 2000 e successive modifiche (tra cui non rientra il congedo straordinario per dottorato di ricerca), ovvero da vacanze di organico;
- rilevato, quanto al dottorato di ricerca, che tra le norme che disciplinano la fattispecie e, in particolare, la condizione giuridica del dottorando, di specifica importanza appare l'art. 2, L. 31 agosto 1984, n. 476, secondo cui <Il pubblico dipendente ammesso ai corsi di dottorato di ricerca è collocato a domanda in congedo straordinario per motivi di studio senza assegni per il periodo di durata del corso ed usufruisce della borsa di studio ove ricorrano le condizioni previste. In caso di ammissione ai corsi di dottorato di ricerca senza borsa di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa conserva il trattamento economico, previdenziale e di quiescenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro. Qualora, dopo il conseguimento del dottorato di ricerca, il rapporto di lavoro con l'amministrazione cessi per volontà del dipendente nei due anni successivi, è dovuta la ripetizione degli importi corrisposti ai sensi del secondo periodo. Il periodo di congedo straordinario è utile ai fini della progressione in carriera, del trattamento di quiescenza e di previdenza>.
- considerato che l'attuale formulazione della norma (che pare distinguere tra congedo straordinario ed aspettativa) è stata introdotta dal comma 57 dell'art. 52, L. 28 dicembre 2001, n. 448,
delibera
di rispondere al quesito nei seguenti termini: l'assegnazione del magistrato distrettuale in sostituzione di un magistrato ammesso ad un corso per dottorato di ricerca non è consentita nei casi in cui quest'ultimo sia collocato in congedo straordinario.”
