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Intervento 3 - Palazzo Comunale - Lotto A

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Academic year: 2022

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COMUNE DI SAVONA

Settore Lavori Pubblici ed Ambiente

RELAZIONE GENERALE

P.O.R. FESR LIGURIA (2014-2020) - ASSE 6 CITTA' - OT4 - AZIONE 4.1.1 Riduzione di consumi di energia primaria negli edifici pubblici

Intervento 3 - Palazzo Comunale - Lotto A Opere di coibentazione

PROGETTO DEFINITIVO

INDICE

Introduzione

a) Scelta delle alternative

Motivazioni della insussistenza di alternative b) Progetto della soluzione selezionata

1. Analisi dello stato di fatto – Descrizione dettagliata della soluzione selezionata 2. Esposizione della fattibilità dell’intervento, documentata anche attraverso i

risultati dello studio di prefattibilità ambientale, ed in particolare l'esito delle indagini geologiche, idrologiche e idrauliche, di traffico, geotecniche ed archeologiche di prima approssimazione delle aree interessate

3. Esito degli accertamenti in ordine agli eventuali vincoli di natura storica, artistica, archeologica, paesaggistica o di qualsiasi altra natura interferenti sulle aree o sugli immobili interessati

4. Aspetti funzionali ed interrelazionali dei diversi elementi del progetto anche in riferimento al quadro delle esigenze e dei bisogni da soddisfare di cui all’articolo 15, comma 6, lettera c); caratteristiche architettoniche dell'opera puntuale 5. Accertamento in ordine alla disponibilità delle aree ed immobili da utilizzare, alle

relative modalità di acquisizione, ai prevedibili oneri

6. Accertamento della disponibilità dei pubblici servizi e delle modalità dei relativi allacciamenti

7. Accertamento in ordine alle interferenze con pubblici servizi presenti lungo il tracciato, la proposta di soluzione ed i prevedibili oneri

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8. Indirizzi per la redazione del progetto definitivo

9. Cronoprogramma delle fasi attuative, con l’indicazione dei tempi massimi di svolgimento delle varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo

10. Indicazioni su accessibilità, utilizzo e manutenzione delle opere, degli impianti e dei servizi esistenti

c) Aspetti economici e finanziari

1. Calcoli estimativi giustificativi della spesa

2. Eventuale articolazione dell’intervento in stralci funzionali e fruibili, ovvero in tratte funzionali e fruibili per le opere a rete

3. Quadro economico

4. Sintesi delle forme e fonti di finanziamento per la copertura della spesa 5. Risultati del piano economico e finanziario per gare in concessione

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Introduzione

Il presente progetto definitivo prende spunto dallo studio di fattibilità, redatto dall'Ing.

Ricci, in cui si prevede la coibentazione dell'interno del sottotetto (del palazzo municipale) per limitare le dispersioni termiche.

Sono state inoltre recepite e sviluppate le indicazioni fornite dagli uffici comunali competenti (ing. Berlen e geom. Ricco).

Sono state in parte utilizzate le ricerche documentali effettuate dallo scrivente tecnico presso l'archivio comunale (ove sono disponibili tutti i faldoni sul progetto e la costruzione dell'edificio) e lo studio dell'architetto Marcello Campora, il cui bisnonno Nicolò fu progettista e direttore dei lavori del Palazzo Comunale, nella prima metà degli anni '30.

L'esito delle ricerche ha consentito di redigere la Relazione storica, allegata al progetto (Elaborato D).

Dopo alcune visite di sopralluogo sono stati approntati alcuni rilievi e relativa restituzione grafica delle parti che saranno oggetto dei lavori, operazioni che si sono protratte per diversi giorni, raggiungendo un livello di dettaglio utile alla comprensione dello stato del bene monumentale e alla determinazione della qualità e della quantità delle opere da intraprendere.

Come verrà indicato e spiegato nel capitolo successivo, la soluzione iniziale prevista dallo studio di fattibilità è stata rivista alla luce di una maggiore definizione delle situazioni esistenti e delle soluzioni attuabili e efficaci. Sono stati visitati tutti i locali di sottotetto del palazzo municipale, sia quelli abitabili che non abitabili; sono stati analizzati gli infissi e i serramenti del fabbricato, sia quelli originari che quelli sostituiti nel tempo, infine tutti i locali a uso ufficio e servizi presenti al Piano Primo e sottostanti a coperture piane o a falde.

Durante il corso di tali sopralluoghi lo scrivente tecnico ha potuto definire con precisione le aree in cui è possibile attuare forme di coibentazione per limitare le dispersioni termiche.

Gli interventi previsti e descritti dal presente progetto hanno la capacità di limitare le dispersioni termiche dell'edificio, contribuendo a un aumento del risparmio energetico, come descritto nella Relazione Tecnica, allegata al presente documento (pagina 16).

a) Scelta delle alternative

L'idea iniziale dello studio di fattibilità è stata quella di valutare la coibentazione di tutti i sottotetti caratterizzati da uno spazio vuoto, più o meno grande, tra la struttura di copertura e il controsoffitto sottostante. Sulla scorta di tale indicazione abbiamo provveduto a visionare i sottotetti, sia quelli abitabili che quelli non abitabili (cfr. lo schema grafico delle coperture a pagina 6).

I locali dei sottotetti contrassegnati con le lettere A, B, D, F, G, H, I e L si sono rivelati angusti e accessibili esclusivamente da piccole botole o abbaini o porticine (locali H e L).

Questi spazi, estesi quanto il sedime dei corpi edilizi indicati, hanno un controsoffitto in tavelle da 3 cm, legate da malta, a volte coperte da uno strato cementizio, sostenute da

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barre di ferro legate alle travi e alle capriate del tetto. A tale controsoffitto è a sua volta appesa una finitura in cannicciato sottostante, con semplici sgusci.

Vi sono anche soffittature in cannicciato con parti affrescate e/o modanate, limitatamente alle sale di rappresentanza, che ovviamente non sono interessate dai lavori di coibentazione.

Dato che il controsoffitto in tavelle non è calpestabile, i sottotetti sono attraversati da passatoie in tavole sostenute da travetti ancorati alla struttura lignea, già previste e realizzate all'epoca di costruzione. In alcuni casi la passatoia poggia inoltre su pannelli o materassini in fibra di legno, per assorbire e distribuire meglio eventuali carichi sulle tavelle.

Questo tipo di controsoffitto in tavelle di laterizio molto sottili, chiamato di tipo Perret (in quanto riferito ad Auguste Perret, il poeta del cemento armato e maestro di Le Corbusier).

Il fenomeno di invecchiamento del fondo di tavelle e pignatte è ben noto per i laterizi prodotti fino agli anni Cinquanta, solitamente determinato da umidità, fatica e altre sollecitazioni anche di tipo chimico. Il fondello in laterizio non è idoneo a sopportare carichi anche limitati ma concentrati.

Questi tipi di controsoffitto rappresentano un pericolo latente, in considerazione del fatto che sono stati molto usati in passato, e ancora oggi sono presenti, nei locali pubblici (scuole e uffici), per ridurre i volumi riscaldati.

Essi vanno quindi costantemente osservati e monitorati, valutandone la sostituzione nel prossimo futuro, perché una qualunque variazione anche minima dell'equilibrio statico della lastra può provocarne il completo cedimento. Lo sfondellamento è purtroppo un fenomeno sempre possibile e imprevedibile.

Nel recente passato vi sono stati diversi casi di crollo di questo tipo di controsoffitto, in uffici pubblici e in diverse scuole. Il problema di questo tipo di controsoffitti è serio, dato che la loro affidabilità e durata è legata alle modalità di realizzazione, datata nel tempo e non sufficientemente documentata. Inoltre è praticamente impossibile eseguire controlli di stabilità che non siano di tipo parzialmente distruttivo.

Questa situazione, unita al fatto che negli angusti sottotetti è previsto unicamente il passaggio di un addetto al controllo, rende impossibile qualsiasi intervento manutentivo di un certo peso, in quanto l'eventuale manutentore non può calpestare direttamente la superficie in tavelle Perret.

Per quanto riguarda quindi un intervento specifico di coibentazione sulle parti indicate precedentemente, sia sull'intradosso di copertura che sull'estradosso del controsoffitto, esso non può essere attuato perché:

la coibentazione dell'intradosso di copertura non è fattibile per le dimensioni anguste di molti locali, per la leggerezza della struttura di copertura, non adatta a sopportare ulteriori carichi, per la non calpestabilità del controsoffitto Perret;

la coibentazione sull'estradosso del controsoffitto in tavelle Perret non è fattibile per la non calpestabilità dello stesso e per il peso del materiale isolante, in quanto anche minime variazioni dei carichi potrebbero compromettere la stabilità del manufatto; è escluso anche l'eventuale insufflaggio di fiocchi in lana di vetro o di roccia, perché comporterebbe comunque un aumento di peso sulle tavelle e comunque l'azione dell'operatore non sarebbe in completa sicurezza.

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Quindi una operazione piuttosto semplice e efficace, come quella raffigurata qui sotto, la posa di materassini isolanti sul calpestio del sottotetto, non è possibile da attuarsi per l'impraticabilità del locale e per le peculiarità statiche già citate del controsoffitto.

I risultati dell'analisi complessiva, escludendo le aree sopra descritte, prevedono quindi la fattibilità di operazioni di coibentazione e di limitazione delle dispersioni termiche nei vani sotto le coperture C, D, E e M.

Tali zone rappresentano gli unici corpi di fabbrica emergenti che abbiano caratteristiche di agibilità e operatività per poter attuare i seguenti interventi (in sintesi):

LA ZONA DEL TETTO C: Sostituzione dell'infisso/serramento (attualmente in lega di alluminio anodizzato) che porta sul terrazzo praticabile, con infisso in legno con nuovo disegno e diverse partizioni e con vetri a taglio termico con rivestimento basso emissivo e di sicurezza.

Il serramento fa parte del corpo scala/ascensore che porta al secondo piano (Uffici della Ragioneria), sopraelevato nel dopoguerra.

Il progetto prevede la sua sostituzione con serramento in legno con vetrocamera, seguendo il più possibile forme e partizioni di quelli originali presenti in altre parti del fabbricato,

LA ZONA DEL TETTO E: Coibentazione del muro interno che divide gli archivi dai locali degli uffici sport e affari legali; sostituzione della porta di servizio di accesso alla copertura piana, con modalità e materiali uguali descritti al punto precedente.

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LA ZONA DEI TETTI D e M (aree che si affacciano su cavedi e aree interne, sotto la copertura piana calpestabile e sotto coperture a falde con controsoffitti Perret):

realizzazione di controsoffitti autoportanti interni in cartongesso, con interposto materassino isolante, da attuarsi nei locali a uso ufficio, servizi e disimpegni, posti al Piano Primo del fabbricato.

Motivazioni della non sussistenza di alternative

Si tratta di interventi necessari allo scopo prefissato dal progetto, nelle peculiarità descritte sopra, con la finalità obbligata del risparmio energetico.

Sulla base di questi assunti, non risultano alternative in merito, in quanto:

sulle coperture a falde non è possibile coibentare all'estradosso, in quanto la struttura attuale non è in grado di reggere ulteriori carichi e inoltre il manto è stato da poco sostituito;

non è possibile intervenire in buona parte dei sottotetti in quanto non praticabili per eseguire i lavori e non adatti a sostenere ulteriori pesi;

non è possibile sostituire infissi e serramenti originari con altri più efficienti dal punti di vista energetico, in quanto è ammesso il solo restauro, operazione necessaria che sarà però rimandata a un intervento successivo, in quanto il presente progetto prevede opere finalizzate esclusivamente al risparmio energetico.

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b) Progetto della soluzione selezionata

1.0 Analisi dello stato di fatto

Le coperture sono a padiglione per tutti i corpi perimetrali dell'edificio. Alcune parti centrali hanno copertura piana calpestabile, interrotta da cavedi e lucernari. Vi sono solo tre piccoli volumi di servizio che hanno copertura piana: il corpo scala/ascensore che conduce alla Ragioneria, un piccolo magazzino lato Corso Italia, il locale caldaia lato Via Manzoni.

Il manto in tegole alla romana di fibrocemento è stato ormai installato ovunque recentemente (anche la parte di copertura che interessa il frontone e la balaustra è completata).

Le aree di sottotetto

Le zone sottostanti le coperture si distinguono sostanzialmente in tre tipi.

Sottotetti non praticabili. La maggior parte delle zone coperte da falde sono caratterizzate da sottotetti angusti e accessibili da piccole botole e abbaini. Tali spazi hanno un controsoffitto di tipo Perret (la cui analisi tecnica è già stata affrontata precedentemente, al punto a) in tavelle da 3 cm, legate da malta, in certi casi coperte da uno strato cementizio, sostenute da barre di ferro malamente piegate e legate ai travi e alle capriate del tetto. Tale controsoffitto è a sua volta abbinato a una finitura in cannicciato sottostante, con sgusci e parti affrescate, limitatamente alle sale di rappresentanza.

Dato che il controsoffitto in tavelle non è calpestabile, tali sottotetti sono percorsi da passatoie in tavole sostenute da travetti ancorati alla struttura lignea. In alcuni casi la passatoia poggia inoltre su pannelli in fibra di legno tipo celenit, per assorbire e distribuire i carichi.

In diverse zone dell'ultimo piano, come nella zona della ragioneria e nei corridoi, è stato realizzato in passato un ulteriore controsoffitto, in pannelli modulari di fibrogesso, al fine di abbassare l'altezza dei locali e creare uno spazio tecnico per il passaggio delle canalizzazioni delle utenze.

Sono i tetti: A, B, D, F, G, H, I e L.

Sottotetti a vista. In alcune parti dell'edificio la copertura inclinata è a vista, creando locali di maggiore respiro spaziale, come nel caso degli archivi del settore Sport/Ufficio legale.

Si tratta dei un corpo edilizio antecedente alla costruzione del Municipio e a esso inglobato. In questi locali, soprattutto nel cosiddetto “salone” (l'ex archivio), sono visibili le capriate a sistema Polonceau. Tale locale non è utilizzabile al momento né come archivio né come sala riunioni in quanto al solaio originario in legno (probabilmente l'originale solaio del 1847) venne sovrapposta una soletta piena in cemento. Tale soluzione limita fortemente l'uso del locale in quanto non può sopportare i normali carichi di un utilizzo abitativo o similare. Negli altri due piccoli locali a fianco, usati ancora come archivio, gli armadi sono stati fissati direttamente alla muratura, per non gravare sul solaio.

Si tratta dei locali sottostanti tetto E.

Sottotetti di coperture piane calpestabili. Parti di edificio con coperture piane soprastanti i locali al Piano Primo, dove vi sono i locali di rappresentanza e degli organi amministrativi.

In particolare la zona dell'intervento si concentra sui locali del Settore Lavori Pubblici e su altri locali circostanti.

Si tratta dei locali sottostanti i tetto D (a falde) e M (piano).

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1.1 Descrizione dettagliata della soluzione selezionata

Come già descritto precedentemente, le opere sono sostanzialmente di tre tipi:

realizzazione di controsoffitti coibentati autoportanti in 34 locali e un disimpegno al Piano Primo, per ridurre il volume riscaldato, diminuendo le altezze interne che attualmente spaziano da ml 4,15 a 5,35. La riduzione di altezza è valutata in circa 50/100 cm, compatibilmente con le altezze di finestre/porte, impianti e bocchette di aerazione;

sostituzione di due infissi/serramenti relativamente recenti, in lega di alluminio con altrettanti infissi/serramenti in legno, dotati di vetrocamera con rivestimento basso-emissivo;

realizzazione di controparete isolante sul muro divisorio che divide gli archivi dal corridoio del settore Sport/Ufficio Legale.

Di seguito la descrizione più dettagliata delle opere previste.

Opere provvisionali e adempimenti per la sicurezza.

Impianto di cantiere. Baraccamenti di cantiere. Ponteggio su cavedio e castello di tiro.

Impalcature interne. Segnaletica. Presidi di pronto soccorso. Impianti elettrici di cantiere.

Impianti di messa a terra. Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche.

Dispositivi di sicurezza individuali. Riunioni di coordinamento.

Realizzazione di controsoffitti con struttura autoportante Zona Tetti D e M (Lavori Pubblici e altri uffici al Piano Primo)

Il progetto prevede la realizzazione di un controsoffitto con struttura autoportante, certificato staticamente, realizzato con lastre in gesso rivestito BA spessore 12,5 mm, esenti da amianto, omologate in classe A2 s1 d0 di reazione al fuoco, in conformità al rapporto di classificazione.

Le lastre saranno applicate con viti auto perforanti fosfatate Ø 3,5 mm lunghezza 25 mm con ÷ 300 mm a dei profili metallici autoportanti di sezione a “C” disposti accoppiati ad un passo 500 mm e fissati tra di loro con viti 4,2x13 ad un passo di 25 cm, inseriti nelle guide a “U”, fissati a parete tramite tasselli idonei, secondo lo schema illustrato nella prossima pagina.

Nell’intercapedine al di sopra del cartongesso saranno inseriti due strati di materassino in lana di roccia dello spessore 50 mm conδ50 kg/mc, per uno spessore totale di 10 cm. La finitura dei giunti e delle teste delle viti sarà realizzata con appositi stucchi idonei e garza microforata.

Tutti i controsoffitti dovranno eseguirsi con cure particolari allo scopo di ottenere superfici esattamente orizzontali (o anche sagomate secondo le prescritte centine), senza ondulazioni o altri difetti, e di evitare in modo assoluto la formazione, in un tempo più o meno prossimo, di crepe, incrinature o distacchi nell’intonaco. Al manifestarsi di tali screopolature la Direzione Lavori avrà facoltà, a suo insindacabile giudizio, di ordinare all’Appaltatore il rifacimento, a carico di quest’ultimo, dell’intero controsoffitto con l’onere

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del ripristino di ogni altra opera già eseguita (stucchi, tinteggiature ecc.)

Nota: la posa dei controsoffitti comporterà la traslazione verso il basso di ogni corpo sospeso o fissato in alto. Verranno quindi abbassati i corpi luminosi, il rilevatore di fumi, eventuali ventilatori a pale, altoparlanti e ogni altro elemento impiantistico presente, mantenendone la funzionalità.

Schema di posa dei controsoffitti (l'isolante termico termico verrà posato sopra la struttura)

Isolamento dei controsoffitti

L'isolamento dei controsoffitti avverrà mediante rotoli di lana minerale, reazione al fuoco A1, densità 13/11,5 kg/m3, conduttività termica λ pari a 0,032 W/(m·K) per lo spessore 45/70 mm (tipo Knauf KI FIT 032) posati nell’intercapedine.

Rasatura e tinteggiatura dei controsoffitti

La finitura dei controsoffitti verrà eseguita mediante rasatura armata con malta

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l'altro. Tali manufatti sono già anch'essi fortemente datati e ammalorati.

Il serramento più grande fa parte del corpo scala/ascensore che porta al secondo piano (ragioneria), sopraelevato nel dopoguerra.

L'altro serramento è una porta di servizio situata dalla parte opposta del precedente, nel corpo dei settori Sport/Ufficio Legali.

Il progetto prevede la loro sostituzione con serramenti che saranno realizzati in legno con vetrocamera con rivestimento basso emissivo, avvicinandoli il più possibile a forme e partizioni dei serramenti originali presenti in altre parti del fabbricato, con le seguenti caratteristiche:

serramenti realizzati su misura, secondo i disegni di progetto, in legno massello di pino lamellare Finger Joint.

Sezione del profilo mm. 70x64 circa sia per il telaio che per le ante, nel modello a tripla battuta, doppia guarnizione termoacustica, una sul telaio e una sul perimetro interno dell’anta, chiusura su più punti AGB Artech o similare, cerniere tipo anuba a doppio gambo registrabili, con coperture ottonate, profili di battuta in alluminio nella parte terminale del telaio per finestre e porte finestre colore bronzo, maniglie ottonate, corredate di vetri secondo la norma UNI 7697/2014 “in adempimento alla normativa di sicurezza nella applicazioni vetrarie”, in un’unica lastra 33.1 esterno/14 gas/33.1.B.E.

interno.

In corrispondenza dei traversini verrà installata una canalina metallica all’interno del vetro.

Infissi e serramenti saranno verniciati con impregnante trasparente ecologico all’acqua; il ciclo sarà eseguito con una mano di impregnante a immersione in vasca, una mano di fondo, carteggiatura, una mano di finitura a spruzzo.

Il serramento in alluminio da sostituire (Area Sport/Ufficio Legale)

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Il serramento in alluminio da sostituire (Area Ragioneria)

Realizzazione di controparete isolante – Zona Tetto E (Sport e Ufficio legale) Coibentazione della superficie muraria degli archivi non riscaldati

Il progetto prevede l'isolamento termico di pareti confinanti su ambienti non riscaldati mediante sistema “a cappotto”. Si prevede quindi la realizzazione di una contro-parete isolante sul muro divisorio che divide gli archivi dal corridoio del settore Sport/Ufficio Legale. Verranno impiegati pannelli rigidi di isolante in lana minerale con primer su un lato con valore di conduttività termica pari a 0,035 W/mK (rif. SMART WALL SC1 di KNAUF ):

Allo scopo di evitare riduzioni della resistenza termica e la formazione di condense e muffe, i materiali costituenti il “sistema cappotto“ dovranno favorire la traspirabilità al vapore acqueo.

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Si dovrà accertare che le superfici dove verrà posato il “sistema cappotto” siano completamente prive di tracce di umidità, polvere o grassi di qualunque natura.

Nel dettaglio i lavori prevedono le seguenti fasi:

ancoraggio dei pannelli alle pareti con un idoneo adesivo, steso per cordoli lungo il perimetro e per punti al centro, avendo cura di non sporcare i fianchi dei pannelli con adesivo in eccesso;

in aggiunta all’incollaggio, fissaggio meccanico dei pannelli con tasselli ad espansione per cappotto (numero minimo consigliato 4 a pannello: 6 in corrispondenza delle intersezioni a tre dei pannelli e due al centro);

ad adesivo asciutto, i pannelli verranno rivestiti con due mani di idoneo rasante con annegata rete in fibra di vetro, con sovrapposizione di almeno 10 cm nelle zone correnti e di 15 cm negli spigoli;

a rasante asciutto, verrà applicato a pennello una mano di primer (ponte di aderenza tra rasante e rivestimento);

Dopo l’asciugatura del primer, verrà steso a spatola il rivestimento in pasta colorata e finito a frattazzo. Si prescrive l'utilizzo di rivestimenti traspiranti e idrorepellenti, tipo silossanici.

Dovranno essere adattati e modificati tutti gli elementi impiantistici (cavi, prese, punti luminosi, ecc.).

Il locale dell'ex archivio dell'area Sport/Ufficio Legale; a sinistra la parete oggetto di intervento

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2. Fattibilità dell’intervento

L'intervento risulta fattibile da punto di vista tecnico esecutivo.

3. Accertamenti in ordine agli eventuali vincoli

La scheda del vincolo architettonico pertinente all'intero fabbricato è la seguente:

Vincolo Architettonico Provincia SV

Data di aggiornamento: 06/10/2006 Comune: SAVONA

Codice Monumentale: 122 Codice: NCTN 07/00112753 Descrizione: Palazzo Civico Articolo art. 12 del Dlgs. 42/2004

Nota: il presente Progetto Definitivo va sottoposto alla Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Archeologici, per la necessaria autorizzazione.

ZONA A (Decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 Inquadramento territoriale

Piano di Bacino:

Suscettività al dissesto: Pg0 (molto bassa)

Aree Inondabili: Fascia C (500 anni – Bacino Letimbro) PTCPAssetto insediativo: SU – Struttura urbana qualificata Assetto geomorfologico: MO-B Modificabilità di tipo B

Assetto vegetazionela: COL-ISS-MA Colture ins. sparsi serre – Mantenimento PUC Vigente

Ambito R16 – Ambito di conservazione/riqualificazione: Centro storico ottocentesco Edificio anteriore al 1940

S16.5 Servizi pubblici

Centr. ed. Perimetro del centro edificato (nucleo principale) Riferimenti geografici

Altitudine slm: m 4,5

Esposizione prevalente: nord

4. Caratteristiche architettoniche dell'opera puntuale

L'opera puntuale interviene con modesti interventi dal punto di vista architettonico.

Mentre per la sostituzione dei due serramenti possiamo parlare di un miglioramento dal punto di vista formale, gli altri interventi non saranno percettibili a opere finite.

L'isolamento della contro-parete, una volta terminato, non modificherà l'aspetto del locale né della parte stessa, all'interno di un vano che al momento non è utilizzabile. I controsoffitti abbasseranno l'altezza dei locali, mantenendola comunque di molto superiore agli standard e conforme alle caratteristiche dell'edificio. Restando sopra la già

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notevole altezza di porte e finestre, il nuovo controsoffitto non sarà percepibile percorrendo il corridoio.

5. Disponibilità delle aree ed immobili da utilizzare

L'immobile è ovviamente pienamente disponibile essendo proprietà della Amministrazione Comunale. Riferimenti NCEU: Foglio 79, Mappale 198.

6. Disponibilità dei pubblici servizi e delle modalità dei relativi allacciamenti I pubblici servizi sono disponibili in loco. Per le modalità dei relativi allacciamenti si seguiranno le regole già definite e previste per tutti gli interventi già eseguiti sull'edificio del palazzo comunale.

7. Accertamento in ordine alle interferenze con pubblici servizi presenti lungo il tracciato, la proposta di soluzione ed i prevedibili oneri

Non risultano interferenze nell'area di lavoro prevista per l'intervento.

8. Indirizzi per la redazione del progetto esecutivo

Il progetto esecutivo realizzerà l'ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni, definendo compiutamente ed in ogni particolare architettonico o strutturale l’intervento da realizzare. Il progetto sarà redatto nel pieno rispetto del progetto definitivo nonché delle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza.

Esso consisterà in sintesi nei seguenti elaborati:

a) relazione generale;

b) relazioni specialistiche;

c) elaborati grafici;

d) piano di manutenzione dell’opera e delle sue parti;

e) piano di sicurezza e di coordinamento;

f) computo metrico estimativo definitivo e quadro economico;

g) cronoprogramma;

h) elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi;

i) schema di contratto e capitolato speciale di appalto.

9. Cronoprogramma delle fasi attuative, con l’indicazione dei tempi massimi di svolgimento delle varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo

Il cronoprogramma indica le fasi attuative con l’indicazione dei tempi massimi di svolgimento delle varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo.

Categorie di intervento Approvazione Collaudo

Opere provvisionali e opere edili 15 30 45 90 15

Prog.

Esecutiva Affidam. Esecuz.

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Successione delle lavorazioni

L'ordine dei lavori può essere così descritto in sintesi:

1. Allestimento cantiere e opere provvisionali

2. Opere negli uffici al Piano Primo (controsoffitti), concentrando fuori dagli orari di ufficio gli spostamenti di materiale e le azioni maggiormente rumorose

3. Contestuali opere di realizzazione contro-pareti nel settore Sport/Ufficio Legale 4. Sostituzione infissi (contestualmente o successivamente)

5. Smontaggio opere provvisionali

10. Indicazioni su accessibilità, utilizzo e manutenzione delle opere, degli impianti e dei servizi esistenti

I manufatti da realizzare sono immediatamente accessibili e monitorabili.

Per quanto riguarda la visione ravvicinata della controparete nel settore Sport/Ufficio legale (parti alte) e dei controsoffitti al Piano Primo (Lavori Pubblici e altri uffici) sarà necessario utilizzo di un trabattello. Per il monitoraggio dei controsoffitti superiori (cannicciato e Perret), potranno essere visionati dal basso attraverso botole con finitura in cartongesso che verranno posizionate in ogni locale.

Non vengono realizzati nuovi impianti e servizi in loco e quelli esistenti non vengono sostanzialmente modificati.

Per ogni altro dettaglio cfr. il Piano di Manutenzione allegato al presente progetto.

c) Aspetti economici e finanziari

1. Calcoli estimativi giustificativi della spesa

Il calcolo sommario è stato redatto sulla base di un computo metrico estimativo di massima, basato principalmente su costi desunti dal Prezzario Regionale delle Opere Edili e Impiantistiche 2017.

2. Eventuale articolazione dell’intervento in stralci funzionali e fruibili

Data l'esiguità economica e la natura dell'intervento, oltre alle esigenze realizzative finalizzate al finanziamento regionale del progetto, non è possibile dividerlo in stralci funzionali.

3. Quadro economico (cfr. Quadro economico di progetto, allegato al progetto) Le opere da realizzarsi ammontano a € 108.933,52, importo al netto di IVA. Le somme a disposizione, comprensive di Iva 10% sui lavori, spese tecniche, incentivo interno e imprevisti, ammontano a € 52.867,59.

Il quadro economico totale presenta quindi una somma di € 142.661,54.

4. Sintesi delle forme e fonti di finanziamento per la copertura della spesa (Contributo P.O.R. FESR LIGURIA (2014-2020) - ASSE 6 CITTA' - OT4 - AZIONE 4.1.1 Riduzione di consumi di energia primaria negli edifici pubblici)

5. Risultati del piano economico e finanziario per gare in concessione Non pertinente

Marzo 2018 Il Progettista

Arch. Romeo Vernazza

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RELAZIONE TECNICA

Requisiti e prestazioni riscontrate nell'intervento

L'intervento assolve sostanzialmente alla finalità prefissata: il miglioramento dell'isolamento termico e l'aumento del risparmio energetico, nel rispetto delle caratteristiche del monumento. Di seguito il calcolo dei risultati attesi.

Risultati della diagnosi energetica allo stato attuale:

fabbisogno energetico involucro: 362.973,00 kWh/anno (57,30 kWh/mq anno – 9,22 kWh/mc anno);

EPrisc: 490.981,00 kWh/anno (energia primaria per il riscaldamento);

EPglob: 775.751,00 kWh/anno (energia primaria globale, ovvero riscaldamento, illuminazione e trasporto).

Risultati della diagnosi energetica post interventi previsti dal presente progetto (coibentazione involucro):

fabbisogno energetico involucro: 336.033,00 kWh/anno (53,11 kWh/mq anno – 8,54 kWh/mc anno);

EPrisc: 455.360,00 kWh/anno (energia primaria per il riscaldamento);

EPglob: 740.130,00 kWh/anno (energia primaria globale, ovvero riscaldamento, illuminazione e trasporto).

In riferimento ai soli interventi sull'involucro si otterrà un risparmio energetico pari a:

energia risparmiata sull'involucro: 26.940,00 kWh/a (pari a -7,4 %);

energia primaria risparmiata riscaldamento: 35.621,00 kWh/a (pari a -7,3 %);

energia primaria globale risparmiata: 35.621,00 kWh/a (pari a -4,6 %).

Tabella dei risultati di calcolo della trasmittanza della copertura a seguito degli interventi di coibentazione dei soffitti

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Indagini effettuate

Il presente progetto definitivo prende spunto dallo studio di fattibilità, redatto dall'Ing.

Ricci, in cui si prevede la coibentazione dell'interno del sottotetto (del palazzo municipale) per limitare le dispersioni termiche.

Sono state inoltre recepite e sviluppate le indicazioni fornite dagli uffici comunali competenti (ing. Berlen e geom. Ricco).

Sono state in parte utilizzate le ricerche documentali effettuate dallo scrivente tecnico presso l'archivio comunale e lo studio dell'architetto Marcello Campora, il cui bisnonno Nicolò fu progettista e direttore dei lavori del palazzo comunale, nella prima metà degli anni '30.

L'esito delle ricerche ha consentito di redigere la R elazione storica, allegata al progetto (Elaborato D) e effettuata su quanto attualmente disponibile sull'argomento, dal punto di vista informativo e iconografico.

Dopo alcune visite di sopralluogo sono stati approntati alcuni rilievi e relativa restituzione grafica delle parti che saranno oggetto dei lavori, operazioni che si sono protratte per diversi giorni, raggiungendo un livello di dettaglio utile alla comprensione dello stato del bene monumentale e alla determinazione della qualità e della quantità delle opere da intraprendere.

È stato avviato un primo contatto preliminare con l'architetto Andrea Canziani, funzionario di zona della Soprintendenza ai Beni Monumentali ed Archeologici competente.

Descrizione e motivazione delle scelte di progetto

Una volta definite le motivazioni dell'intervento le scelte di progetto sono le seguenti:

realizzazione di controsoffitti coibentati autoportanti in 34 locali interni e un disimpegno al Piano Primo, per ridurre il volume riscaldato, riducendo le altezze interne che attualmente spaziano da ml 4,15 a 5,35. La riduzione di altezza è valutata in circa 50/100 cm, compatibilmente con le altezze di finestre/porte, impianti e bocchette di aerazione;

sostituzione di due infissi/serramenti in lega di alluminio con altrettanti infissi/serramenti in legno, dotati di vetrocamera con rivestimento basso-emissivo;

realizzazione di controparete isolante sul muro divisorio che divide gli archivi dal corridoio del settore Sport/Ufficio Legale.

La motivazione delle scelte: il risparmio energetico, nel rispetto della tutela del bene monumentale.

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Composizione, caratteri storici, tipologici e costruttivi, consistenza, stato di manutenzione dell'opera

Composizione: il corpo monumentale è composto due piani fuori terra che si sviluppano lungo tutto il sedime, oltre a un ulteriore piano ridotto a due corpi distinti, uno su Corso Italia e uno su Via Manzoni

Caratteri storici: architettura del ventennio fascista, con richiami in stile neoclassico (cfr.

Relazione storica allegata al progetto)

Tipologia: locali a uso ufficio in edificio rappresentativo, con dimensioni generose sia in superficie che in altezza

Caratteri costruttivi: oltre ai controsoffitti dell'epoca, in tavelle Perret e cannicciato, verrà installato un controsoffitto in cartongesso sottostante, che verrà tinteggiato uniformemente nello stesso colore bianco; due nuovi serramenti saranno in legno, come quasi tutti quelli del Palazzo Comunale; la controparete verrà realizzata in pannelli rigidi di lana minerale, finiti a intonaco e tinteggiati

Consistenza: i controsoffitti da istallare al Piano primo coprono una superficie di circa mq 750; i serramenti da sostituire sono due porte, di cui una con finestra affiancata; la controparete da realizzare è di circa mq 136

Stato di manutenzione dell'opera: gli uffici al Piano primo in generale sono in buone condizioni d'uso; I due serramenti che verranno sostituiti sono in mediocre condizioni d'uso, pur essendo relativamente recenti; i locali a uso archivio sono in normale stato d'uso, considerando che sono molto poco utilizzati

CATEGORIA INTERVENTO PRINCIPALE: OG2 Class. I

Marzo 2018 Il Progettista

Arch. Romeo Vernazza

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