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Home 2.0 Sweet Home.

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Academic year: 2021

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Laboratorio Progettuale pre-laurea aa 2019-2020 Relazione esplicativa

Relatore: Pippo Ciorra

Studente: Michele Capozzoli

Il Workshop di Progettazione Architettonica dell’anno 2020 è stato svolto in una situazione del tutto fuori dalla normalità. La pandemia di Covid-19 ci ha infatti costretti, in maniera del tutto improvvisa e coatta, ad una situazione di lockdown. In questo clima, è necessario premettere, la grande competenza della Facoltà di Architettura dell’Università di Camerino a renderci disponibili materiali e piattaforme on-line per garantire una continuità delle attività formative e la capacità dei professori e tutors di adattarsi a tali condizioni.

Di contro, però, l’isolamento non ha permesso un regolare svolgimento del lavoro come la stampa su carta, la creazione di modelli e soprattutto le revisioni vis-à-vis, che come abbiamo potuto sperimentare, sono essenziali in particolar modo per il contatto umano, che in questo caso è venuto a mancare.

In un’ottica ottimista possiamo dire che il lockdown ci ha permesso di riflettere e sperimentare “su pelle” diverse tematiche, parte delle quali sono state anche oggetto di discussione del workshop stesso dal titolo “Home 2.0 Sweet Home”. Nello specifico mi sono imbattuto nel tema dell’ufficio e tutto ciò che ne concerne, dalla zona meeting allo smartworking, a lungo oggetto di dibattito a livello nazionale.

The Office House è stata progettata per una giovane famiglia a capo di una startup che gestisce stampe 3D, dalla progettazione alla materializzazione. Sin da subito il programma del progetto richiedeva un’estrema articolazione dei volumi che compongono l’abitazione, sia dal punto di vista planimetrico, che da quello altimetrico, viste le dimensioni inusuali del lotto (9 x 40 m) e il posizionamento di questo tra altri due lotti, con la necessità quindi di avere affacci dominanti in direzione nord, verso la strada e in direzione sud verso il parco.

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Un aspetto rilevante per la progettazione è stato lo studio del Nastro di Möbius, un elemento matematico, che nasconde, nella sua semplicità, numerosi concetti che ho cercato di esportare nel mio progetto. Questo nastro, infatti, è una superficie non orientabile, generata da un avvitamento; ciò significa che non possiede un lato o un bordo dominante, non è possibile individuare una superficie esterna e tantomeno una interna.

Sviluppando tali concetti in abito spazio-funzionale, il risultato è stato la progettazione di un edificio composto da un avvolgimento di volumi, puri, bianchi, che esternamente potrebbero dare l’idea di un edificio fortemente compartimentato, ma che all’interno possiedono una grande fluidità di spazi senza soluzione di continuità, in particolar modo per il “flusso ufficio”, che si configura come una vera e propria catena di montaggio, che parte dalla progettazione, continua poi per l’elaborazione digitale, passando per la zona meeting, per poi arrivare infine allo showroom.

Volumi e superfici, sono disposti a quote sempre differenti in relazione al livello di privacy richiesto: sul fronte strada (punto di accesso principale), vi è uno spazio esterno, utile all’espansione dello showroom, che, continuando per una sorta di galleria “a cielo aperto” conduce al giardino verso il parco. Tale sistema, che si dilata e si contrae man mano che si segue il percorso, costituisce un vero e proprio asse fruibile al pubblico. Sullo stesso livello, tramite ingressi differenti, abbiamo accesso alla zona giorno della casa e alla meeting-room. Salendo di quota troviamo gli ambienti più riservati come bagno, camere da letto e uffici. Un sistema di terrazze (ricavate dalle coperture dei volumi sottostanti) hanno l’importante funzione di mettere in comunicazione spazi, sia interni che esterni, e fornire una zona privata all’aperto. In conclusione il progetto, con la sua continua articolazione di volumi, offre spunti interessanti per riflettere sul rapporto lavoro-casa, in cui, nel caso in oggetto, la crescita della startup (o del nucleo familiare) potrebbe corrispondere ad un’evoluzione fisica della casa stessa, con l’implementazione di volumi sempre nuovi, ognuno con le proprie funzioni.

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