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Psicoterapia “attuale”. Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione. Annamaria Burlini, Aurelia Galletti. Milano: FrancoAngeli, 2000

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Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione. Annama- ria Burlini, Aurelia Galletti. Milano: FrancoAngeli, 2000 (recensione)

Antonino Giorgi

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www.narrareigruppi.it – Etnografia dell’interazione quotidiana. Prospettive cliniche e sociali, vol. 4, n° 2, settembre 2009

Narrare i gruppi

Etnografia dell’interazione quotidiana

Prospettive cliniche e sociali, vol. 4, n° 2, settembre 2009

ISSN: 2281-8960 Rivista semestrale pubblicata on-line dal 2006 - website: www.narrareigruppi.it

Titolo completo dell’articolo

Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzione. Annamaria Burlini, Aurelia Galletti. Milano: FrancoAngeli, 2000 (recensione)

Autore Ente di appartenenza

Antonino Giorgi

Università degli studi di Palermo Pagine 324-326 Pubblicato on-line il 12 settembre 2009 Cita così l’articolo

Giorgi A. (2009). Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra individuo, gruppo e istituzio- ne. Annamaria Burlini, Aurelia Galletti. Milano: FrancoAngeli, 2000 (recensione). In Narrare i Gruppi, vol. 4, n°

2, settembre 2009, pp. 324-326 - website: www.narrareigruppi.it

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recensione

Psicoterapia "attuale". Nodi di una rete emotiva e cognitiva tra indivi- duo, gruppo e istituzione. Annamaria Burlini, Aurelia Galletti. Milano:

Franco angeli Editore (2000), pp. 97, € 15,50.

Un testo scientifico di ottima fattura, più volte recensito e prossimo al decimo “compleanno”, può essere ancora definito “attuale”? La domanda, ov- viamente, è retorica. Certo che lo è, e in molteplici sensi.

Il testo, originariamente, frutto di un lungo e attento percorso scientifico e cli- nico delle due autrici, si poneva l’obiettivo di ri-vedere, ri-contestualizzare una serie di concetti di teoria e di teoria della tecnica psicoanalitica e gruppoanaliti- ca, alla luce degli sviluppi della ricerca clinica in campo psico-socio-analitico, delle teorie dell’apprendimento e della complessità. Attraverso l’analisi di casi clinici il testo fornisce un’esemplificazione e una chiarificazione delle parti teo- riche proposte alla riflessione. Nel libro, sostanzialmente, si formalizza anche un passaggio evolutivo in termini di sintesi identificativa del modello psicoso- cioanalitico. La componente psicoterapeutica di questo modello trasforma il suo nome da psicoterapia “progettuale” in psicoterapia “attuale”.

Grazie alla proposta del “gruppo operativo”, all’approccio clinico, all’analisi e

all’intervento istituzionale, al glossario che ridefinisce alcuni termini di teoria

della tecnica, il lavoro delle autrici si rivela ancora oggi uno strumento utile ed

efficace a quanti nel campo della clinica lavorano in contesti diversi da quelli

indicati dalla psicoanalisi tradizionale. In questa direzione, infatti, a distanza di

anni, il testo ha colto nel segno, cioè si è rivelato fausto predittore dei velocis-

simi mutamenti psicologici, antropologici, sociali ed economici che hanno stra-

volto gli abituali contesti (setting) lavorativi. Il testo, in sostanza, costringe an-

cora oggi a riflettere e rivedere i nodi essenziali della teoria e della pratica psi-

coanalitica in funzione di un suo utilizzo “operativo”, in una pluralità diversis-

sima di contesti. Questo lavoro, oggi più di ieri, costringe a guardare con atten-

zione le nuove domande sociale e allo stesso tempo ad interrogarsi circa il

mandato sociale che al mondo della psicologia viene attribuito.

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Quello che oggi, dunque, sembra il vero nodo da sciogliere per gli “addetti ai lavori” (se lo si vuole ovviamente) riguarda proprio l’attualità, la contempora- neità del (mal)vivere che attraversa il singolo, il gruppo, l’istituzione, la polis a- ristotelicamente intesa. Ecco perché il concetto e/o categoria teorico-clinica

“attuale” ritorna con pre-potenza. Nel testo la specificazione “attuale” posta accanto al termine "Psicoterapia" viene valorizzata in una molteplicità di signi- ficati. Nello specifico le autrici evidenziano un duplice riferimento ad una psi- coterapia che: 1) si basa su qualche cosa di concreto, inteso come “azione tra- sformativa”; 2.) è “attuale” perché attenta alla dimensione di ciò che avviene nel presente, nel “qui e ora” della relazione terapeutica. Questo duplice riferi- mento alla psicoterapia è, nel testo, ancorato alla natura del pensiero occidenta- le. Proprio in questa direzione credo che il libro tratti un tema cruciale, “attua- lissimo”, pieno di non detti e tabù per molti psicoterapeuti, non solo ad orien- tamento analitico. Il pensiero occidentale, oggi per varie ragioni sfociato nell’iper-liberismo devastante e fondamentalista di “Homo Economicus”, ha infatti, attribuito un enorme valore all’individuo e all’individualismo, a cui cor- rispose, agli inizi del secolo scorso, lo sviluppo inarrestabile del modello capita- lista classico. In questo contesto diverse discipline tra cui, in particolare, la psi- coanalisi hanno trovato nella potenza dell’Io e del suo dominio sul mondo, un nucleo neotenico straordinariamente rilevante ma allo stesso tempo saturo e saturante che, di fatto, ha sbarrato l’accesso ai legami, alle relazioni tra gli uo- mini, alle diverse e molteplici possibilità relazionali (esistenziali di per sé) tra individuo - gruppi - organizzazioni - polis - ecosistema. A tal proposito le au- trici scrivono: “Questo fenomeno a livello sociale e culturale assume quelle ca- ratteristiche che, nella pratica psicoanalitica, definiscono una patologia narcisi- stica. L’ipertrofia del punto di vista del soggetto che finisce per rendere irrile- vante l’altro da sé, fino a negarlo, accomuna il processo sociale, avvenuto attra- verso decenni, all’evoluzione di questa forma patologica nella vita di un indivi- duo. Questo elemento fondante del ‘controtransfert culturale’ […] nel quale la psicoanalisi nasce e che essa stessa contribuisce ad affermare, persiste attraver- so l’elaborazione teorica della psicoanalisi stessa […] il paradosso di fronte al quale noi oggi ci troviamo è rappresentato dal fatto che la psicoanalisi produce le sue più interessanti riflessioni intorno alla personalità narcisistica, scotomiz- zando il suo narcisismo di fondo, identificabile nell’assunto onnipotente per cui più un individuo si individua, più è sano!” (pp. 21 - 22).

In sostanza, ecco l’emergente che come un filo rosso attraversa il testo e la po-

lis contemporanea, filo rosso che le autrici già allora segnalavano con insisten-

za.

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